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Greco propedeutico 7

LEZIONE SECONDA

VOCALI

Le vocali greche sono sette:


η e ω sono vocali lunghe; ε ed o sono brevi, ma possono diventare lunghe per posizione; α, ι e
υ sono a volte lunghe a volte brevi.

Una vocale breve diventa lunga quando è seguita da due o più consonanti o da una consonante
doppia. Così α in εὐαγγελίου è lungo.

DITTONGHI

Due suoni vocalici differenti possono combinarsi per formare una sillaba, detta “dittongo”.

Il greco ha otto dittonghi: in quattro la seconda vocale è ι, negli altri quattro è υ:


αι ει οι υι
αυ ευ ηυ ου

Quando la prima vocale è lunga e la seconda è ι, l’ι è scritto sotto la vocale lunga (iota
sottoscritto): ᾳ ῃ ῳ Questo ι non si pronuncia.

Pronuncia

Vocali Dittonghi

ᾰ a come amore αι ai
ᾱ a come amare ει ei
ε e ecco οι oi
η e seta υι ui (con ü francese)
ῐ i il αυ au (con ü francese)
ῑ i libro ευ eu (con ü francese)
ο o cono ηυ eu (con ü francese)
ῠ ü francese ου u (u italiana)
ῡ ü francese
ω o sordo

CONSONANTI

Le consonanti semplici sono 14, suddivise in mute e sonore. Abbiamo anche tre consonanti
doppie. Le consonanti mute sono quelle che non possono essere pronunciate senza l’aiuto di
un lievissimo suono vocalico. Secondo l’organo con cui vengono pronunciate si dividono in:
gutturali, labiali, dentali:

(a) Gutturali, dove interviene la gola, κ, γ, χ;


(b) Labiali, dove intervengono le labbra, π, β, φ;
(c) Dentali, dove intervengono i denti, τ, δ, θ.

Secondo il loro grado in: tenui, medie, aspirate.


Ci sono inoltre le consonanti doppie ζ, ξ, ψ.
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tenui medie aspirate doppie


gutturali κ γ χ ξ [κ + σ]
labiali π β φ ψ [π + σ]
dentali τ δ θ ζ [σ + δ]

Basta provare per convincersi che le consonanti elencate sopra non si possono pronunciare
senza che si produca un leggero suono vocalico.

Le consonanti sonore sono le consonanti il cui suono può essere espresso senza appoggio
vocalico per quanto leggero e si dividono in spiranti e liquide; le liquide a loro volta si
suddividono in nasali e vibranti. Anche le sonore si dividono, secondo l’organo con cui
vengono pronunciate in: labiali, dentali.

spiranti liquide nasali liquide vibranti


gutturali γ [= ν]
labiali μ λ
dentali σς ν ρ

(a) Nasali perché il respiro passa attraverso il naso: sono μ, ν e γ quando si legge come n.
(b) Spiranti (dal latino spiro, “respiro”) σ.
(c) Liquide, dette così per esprimere la natura gorgogliante del suono, λ e ρ.

IL VERBO

Le forme

In greco il verbo può avere tre forme (o diatesi): attiva, media e passiva. Queste tre forme
indicano le diverse relazioni tra l’azione descritta dal verbo e il soggetto.

1. La forma attiva è usata per esprimere l’idea che il soggetto del verbo è l’attore effettivo
dell’azione descritta (egli scioglie, essi uccidevano).

2. La forma media esprime l’idea che l’azione descritta è di particolare vantaggio o significato
per il soggetto. In italiano non esiste il medio, e un esempio greco può essere: λύεται τὸν ὄνον
[lúetai ton ónon], che può essere tradotto con egli scioglie l’asino. Il verbo λύεται, che è medio,
implica che ha compiuto l’azione per sé, forse allo scopo di cavalcarlo.

Si sarebbe portati a pensare che la forma media greca sia riflessiva, ma non è così. La forma
media denota che il soggetto compie l’azione per sé stesso, non su sé stesso.

3. La diatesi passiva esprime l’idea che il soggetto del verbo è passivo rispetto all’azione
descritta; il soggetto è colui che riceve l’azione (egli viene sciolto, essi erano uccisi).

Il modo

I modi indicano la maniera con cui è usata l’idea del verbo.

1. Il modo indicativo (= indica, segnala) è usato per fare affermazioni rispetto al presente,
passato o futuro. È anche usato per fare domande dirette.
Greco propedeutico 9

Negli esempi seguenti, i verbi in grassetto sono tutti verbi al modo indicativo:
egli va, essi andranno, voi stavate andando, andammo?

2. Il modo imperativo (dal latino impero = comando) si usa quando si esorta o comanda (va!
corri in fretta!).

3. Il modo congiuntivo viene usato nelle proposizioni dipendenti (congiunte ad altre) che
esprimono eventualità (nel senso che una cosa può accadere o no). Nelle frasi “Sto venendo per
vedere io stesso”, “Se essi assalissero, noi colpiremo”, i verbi in corsivo in greco vanno posti
al congiuntivo;

4. Il modo ottativo è usato soprattutto per esprimere augurio: Che io possa morire o nel discorso
indiretto.

5. Il modo infinito esprime l’idea del verbo senza limitarla con specificazioni di persona o di
numero (sciogliere, stare per sciogliere, aver sciolto). Appartenenti al modo infinito sono anche
i participi e gli aggettivi verbali.

I tempi

I tempi sono forme del verbo usate per denotare il tempo in cui avviene l’azione. I tempi nel
greco del NT sono: presente, futuro, imperfetto, aoristo, perfetto e piuccheperfetto. Gli
equivalenti italiani sono:

Presente lodo (attivo) sono lodato (passivo)


Futuro loderò sarò lodato
Imperfetto lodavo ero lodato
Aoristo lodai fui lodato
Perfetto ho lodato sono stato lodato
Piuccheperfetto avevo lodato ero stato lodato

Il tema del verbo

Con il termine tema si indica quella parte del verbo (può essere una sillaba o più) che esprime
l’idea fondamentale, la radice. A questa si possono fare varie aggiunte, come l’aumento o il
raddoppiamento, usati all’inizio della forma verbale; oppure le terminazioni, che sono aggiunte
alla fine (suffissi) e servono a denotare il tempo e la persona che compie l’azione.

Per fare un esempio italiano, nel verbo lodare abbiamo il tema lod- da cui formiamo con i
suffissi personali: lod-o, lod-i, lod-a […]. Altri suffissi formano i participi: lod-ante, lod-ato. Il
tema del verbo greco λύω [sciolgliere] è λυ-.

Molti verbi hanno due temi, il tema verbale e il tema del presente: la forma semplice del tema
si trova nell’aoristo secondo (o forte) indicativo attivo, mentre il presente indicativo attivo è
una forma aumentata di esso. Ad esempio, nel verbo βάλλω [bállo] (gettare, mettere): il tema
del verbo è βαλ- [bal], che troviamo nell’aoristo indicativo attivo ἔβαλον [ébalon], mentre il
presente indicativo attivo è aumentato in βαλλ [ball].

Nel caso di λύω [lúo] e molti altri verbi, non c’è nessun aumento del tema e λυ- resta il tema
per tutto il paradigma.
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Il presente indicativo attivo

Prendiamo come modello λύω. La prima persona singolare del presente indicativo attivo ha -ω
come suffisso aggiunto al tema.

singolare plurale
1a λύ-ω io sciolgo λύ-ομεν noi sciogliamo
2a λύ-εις tu sciogli λύ-ετε voi sciogliete
3a λύ-ει egli scioglie λύ-ουσι(ν) essi sciolgono

1. Altre possibili traduzioni del tempo presente sono le forme perifrastiche come: io sto
sciogliendo, sono occupato a sciogliere e simili.

2. Il tema è λυ-, e resta immutato. La desinenza varia secondo la persona e il numero del
soggetto. Questo cambiamento di desinenza nei tempi è chiamato flessione o coniugazione.

3. Non è necessario in greco scrivere i pronomi personali. Bastano le desinenze per indicare la
persona, come del resto in italiano: λύομεν = (noi) sciogliamo: il pronome noi (ἡμεῖς) non è
necessario, a meno che non lo richieda l’enfasi. Per la terza persona singolare, solitamente il
contesto chiarisce se λύει significa egli, ella o esso scioglie. Ciò non significa che il verbo non
possa avere per soggetto un pronome, come: οὗτος λύει costui sta sciogliendo.

4. Anche un sostantivo può essere soggetto, come in italiano: ἄνθρωπος λύει (un uomo scioglie),
ἄνθρωποι λύουσιν (uomini sciolgono).

5. La terza persona plurale di solito è scritta λύουσι quando la parola che segue inizia con
consonante; λύουσιν, quando inizia per vocale e in fine di frase.

6. Il presente indicativo attivo degli altri verbi in -ω si forma facilmente sul modello di λύω,
aggiungendo le desinenze personali al tema del presente. Ecco la coniugazione del presente
indicativo attivo di λέγω (tema λεγ- parlare).

λέγω io parlo
λέγεις tu parli
λέγει egli parla
λεγομένη noi parliamo
λέγετε voi parlate
λέγουσι(ν) essi parlano

7. Il segno di domanda in greco è [;]. Quindi λύομεν = noi sciogliamo; ma λύομεν; =


sciogliamo? stiamo sciogliendo?

Vocabolario:
ἄγω condurre, guidare
ἀκούω ascoltare
βάλλω gettare, mettere
γράφω scrivere
ἐσθίω mangiare
ἔχω avere, tenere
θεραπεύω guarire
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θύω sacrificare
κελεύω ordinare
λέγω parlare
πέμπω mandare
πιστεύω credere
φέρω portare
φυτεύω piantare

Da ricordare che una parola o un verbo greco possono essere correttamente tradotti con vari
sinonimi italiani: κελεύω = comandare, esortare, ingiungere, ordinare; λέγω = parlare, dire,
discorrere; φέρω = portare, trasportare, sopportare …

Esercizio 1
Flettere il presente indicativo dei verbi del vocabolario.

Esercizio 2
Tradurre in italiano:
1. θύουσιν. 2. φέρομεν. 3. ἐσθίετε. 4. γράφει. 5. λέγω; 6. πιστεύεις. 7. θεραπεύετε. 8. ἔχομεν.
9. φυτεύει. 10. κελεύουσιν.

Esercizio 3
Tradurre in greco:
1. Egli ascolta. 2. Essi parlano. 3. Tu mangi. 4. Stiamo lanciando. 5. Conduce? 6. Credete. 7.
Sacrifichiamo. 8. Esso trasporta. 9. Stanno piantando. 10. Noi guidiamo. 11. Tu stai scrivendo.
12. Sto mandando? 13. Udiamo. 14. Voi lanciate. 15. Egli mangia. 16. Tu esorti? 17. Stanno
trasportando. 18. Siamo occupati a guidare. 19. Ella possiede. 20. Voi dite.

Esercizio 4

Trasferite in lettere greche.

en tō(i) onomati tou patros kai tou uiou kai tou agiou pneumatos.
pater ēmōn o en tois ouranois, agiasthētō to onoma sou
elthetō e basileia sou, genēthēto to thelēma sou
ōs en ouranō(i) kai epi gēs
ton arton emōn ton epiousion dos ēmin sēmeron
kai aphes ēmin ta opheilēmata ēmōn
ōs kai ēmeis aphēkamen tois opheiletais emōn
kai mē eisenegkē(i)s ēmas eis peirasmon
alla rusai ēmas apo tou ponērou. amēn

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