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L’ORIGINALITÀ

DELLA FILOSOFIA
Prof.ssa Valentina Spacagna
Uso quotidiano del termine filosofia
«Non fare il filosofo! Finché facciamo filosofia non «La filosofia dell’azienza è.... La filosofia dell’allenatore
risolviamo niente!» è...»

Vuol dire abuso di ragionamenti astratti (soprattutto per La somma dei principi e dei concetti generali a cui si
argomenti di scarsa importanza) o abuso di ragionamenti informano i programmi e le linee direttive generali di una
poco utili per risolvere problemi pratici. politica, di una attività, di un’impresa.

«Accettare con filosofia le avversità».

Vuol dire visione distaccata e serena della realtà, raggiunta


attraverso la riflessione e il ragionamento o attraverso la
convinzione dell’impossibilità di modificare il corso degli
avvenimenti, che consente di accettare e sopportare le
contrarietà della vita, di accontentarsi e di non pretendere
l’impossibile.
La meraviglia
Dalla meraviglia e dallo stupore per tutto ciò che ci «La meraviglia è essenzialmente domanda di
circonda. una spiegazione, di una ragione: essa nasce
dall’esperienza, dall’osservazione di un oggetto, di un
«Chi è nell’incertezza e nella meraviglia pensa di essere evento, o di un’azione di cui si vuole conoscere il
nell’ignoranza» perché, ossia la causa».

(Aristotele, Metafisica, I, 2, 982 b, 13). (E. Berti, In principio era la meraviglia, Laterza,
Roma-Bari, 2007 p. VIII).

Ed è per fuggire all’ignoranza che cerca di sapere di più.


ETIMOLOGIA
dal greco Philosophia = amore (desiderio) per la sapienza
amore non vuol dire possesso vuol dire invece ricerca 1. La filosofia pone domande.
2. La storia della filosofia è la storia
ciò implica un concetto ben preciso dell’uomo: l’uomo è
“animale ragionevole”. Aristotele all’inizio della Metafisica delle domande che i filosofi si
scrive: «Tutti gli uomini tendono per natura al sapere».
La Filosofia in questo senso si contrappone alla tradizione, al
sono posti, prima che delle
pregiudizio, al mito e alle credenze risposte che hanno trovato
infondate che i greci chiamano “opinione”, “doxa”.
3. La filosofia nasce dalla
La Filosofia come ricerca, si contrappone sia all’ignoranza sia “meraviglia” dell’uomo di fronte
alla sapienza tant’è vero che Platone dice che l’ignoranza è
l’illusione della sapienza e distrugge l’incentivo della ricerca e al mondo
che il possesso della scienza rende inutile la ricerca: “Gli dei 4. La filosofia nasce dalla
non filosofano”.
“frattura fra l’umano ed il
Allora la ricerca definisce lo status proprio della filosofia. divino”.
Secondo Diogene Laerzio la parola filosofia viene coniata da
Pitagora, che la utilizza per indicare quell'amore per la
sapienza, quella ricerca-tensione alla verità, che si costituisce
come scienza e come saggezza e permea in modo originale,
da Talete in poi, tutta la civiltà greca.
Dal Mito alla Filosofia
 Il Mito è il primo sapere condiviso dell’uomo Il Mito diventa poi Filosofia quando
mediterraneo, che affida ad esso le proprie, paure, l'uomo cerca di interpretare la sua
speranze, desideri (da “de sidera”, dagli astri del complessa esperienza vitale, la sua vita di
cielo). tutti i giorni, utilizzando lo strumento
della ragione.
 Il Mito si pone come una sapienza antica che continua
a parlare nei secoli, anche dopo che l’uomo In questo senso, ciò-che-esiste, cioè
occidentale ha scoperto il metodo logico- l’uomo e il mondo, deve trovare una
argomentativo della filosofia e della scienza. spiegazione razionale che lo collochi nel
contesto della totalità come sua parte
 Uno dei maggiori studiosi di ogni tempo della psiche integrante, e di cui la ragione è lo
umana, il medico zurighese Karl Gustav Jung, riteneva
strumento privilegiato, anche se non
unico, della comprensione.
che al Mito, così come alle storie sacre ci si dovesse
sempre riferire per comprendere i principi cardine
della vita umana, gli archetipi.
Di fatto, però, il mito presenta alcune
caratteristiche che lo differenziano nettamente dal
discorso filosofico:

1. esprime in maniera diretta e in forma di


narrazione l'oggetto della sua ricerca, laddove
la filosofia è sostanzialmente un sapere riflessivo
Il mito, che caratterizza fortemente tutta la cultura della
che agisce per astrazione;
Grecia arcaica, non va inteso semplicemente come un
insieme di invenzioni fantastiche o un non-sapere
2. è sostanzialmente un corpus di conoscenze
contrapposto alla riflessione razionale della filosofia:
fisse e sedimentate senza possibilità di libere e
mito e filosofia hanno in comune la volontà di conoscere
autonome rielaborazioni, tipiche, invece, della
e spiegare il mondo.
tradizione filosofica;

3. non contempla i momenti dell'analisi critica e


della verifica, centrali nella ricerca filosofica,
protesa costantemente a vagliare e perfezionare il
possesso della verità e delle proprie certezze.
I periodi della storia della filosofia antica
IV sec. a.C. – II sec. d.C.
VI-V sec. a.C. Periodo Epicureismo
Periodo Problema ellenistico Stoicismo
naturalistico della physis Scetticismo
e del cosmo Eclettismo

Periodo V-IV sec. a.C.


umanistico Sofisti Periodo II-IV sec. d.C.
e Socrate religioso Neoplatonismo
IV sec. a.C.
Periodo Platone e Riflessione
delle grandi Aristotele Incontro con
razionale sui
sintesi (scoperta del il pensiero
dogmi del
soprasensibile) cristiano
Cristianesimo

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