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FIAMMINGHI:
Principali soggetti sono personaggi di matrice cristiana per lo più ripresi in scene di vita quotidiana,
particolare è l’attenzione per i dettagli di tutti gli oggetti domestici e per la contestualizzazione
dell’ambiente domestico. I personaggi sono connotati da un grande realismo e naturalismo già
visto in Masaccio che porta alle figure anche una stabilità di postura. Una delle scene più frequenti
è quella dell’annunciazione.
Alcuni simboli riportati nei dipinti che denotano una delle caratteristiche più importanti
dell’ambito fiammingo ovvero la FORTE PREGNANZA SIMBOLICA:
gigli alludono alla verginità di Maria
i leoni rimandano al trono di re Salomone
la candela appena spenta rimanda allo sposalizio tra Maria e il Signore, oppure simbolo di Cristo la
cera il corpo lo stoppino l’anima e la fiamma la natura divina.
Il lenzuolo rimanda alla sacra sindone
Croce rimanda alla resurrezione e alla reincarnazione
Cane simbolo di fedeltà coniugale
Spesso il colore dominante è il rosso
I sandali sono simboli della vita domestica
Il naturalismo si applica soprattutto ai ritratti e ai volti che emanano una eccezionale vitalità e
capacità espressiva. Di solito il volto viene inquadrato con una posa che ne effettua l’aspetto
volumetrico e il contrasto chiaroscurale.
Interessante è come il punto di fuga non coincida con il fulcro simbolico e quindi lasci l’occhio
dello spettatore libero di vagare per il dipinto.
Tipico della pittura dei fiamminghi è anche lo STUDIO DEI GESTI E DELLE ESPRESSIONI.
ROGIER VAN DER WEYDEN:
Si caratterizza per uno stile più drammmatico che si rafforza grazie alla definizione quasi scultorea
delle figure.
HANS MEMLING:
Il pittore si caratterizza per la forte vicinanza a una committenza ricca e affermata socialmente.
Viene usato un tono pacato e mai drammatico, si associa a forme morbide e a un’espressività
estremamente moderata. Sono presenti elementi in comune con il Rinascimento italiano.
Nei suoi ritratti cogliamo nuovamente il contrasto tra la rappresentazione dei particolari più piccoli
e l’ampiezza sconfinata dell’orizzonte. Gli effigiati di Memling si stagliano su uno sfondo
naturalistico, secondo un’impostazione che avrà enorme fortuna anche nella pittura italiana del
400.
HIERONYMUS BOSCH:
è il principale interprete di una particolare sensibilità artistica che ha elementi di continuità con il
mondo figurativo tardomedievale, nel contempo soddisfa esigenze devozionali fiorite nell’Europa
settentrionale proprio durante la seconda metà del 400.
L’ambiente in cui opera e la committenza a cui si riferisce sono caratterizzati da un’intensa fede
religiosa, prossima al misticismo.
Emerge la necessità di contestuallizzare il linguaggio figurativo nella dimensione socio-culturale
che lo ha prodotto.
Caratteristica di Bosch è UN’ICONOGRAFIA ARTICOLATISSIMA.
ANDREA MANTEGNA:
caratterizzato da forme possenti, espressività a volte violenta delle composizioni. Nonostante la
presenza di fondi oro l’artista riesce a conferire pienezza formale a ciascun personaggio che si
muove liberamente e si contraddistingue per tratti fisiognomici assai caratterizzanti.
Mantegna ama giocare tra finzione e realtà, attraverso la combinazione di elementi antiquari,
particolari naturalistici ed elementi di filtro tra lo spazio dello spettatore e quello della scena
raffigurata.