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APPUNTI VERIFICA DI ARTE:

-rinascimento a Firenze (400):


nuova concezione del mondo basata su due fattori:
-IL RECUPERO DELL’ANTICO. Inteso come concetto.contenitore di valori e di modelli, di ciò si
nutrirà in modo significativo il linguaggio figurativo. Tuttavia L’ANTICO viene ricreato con una
nuova energia; infatti non ci si limita a caotici assemblaggi di rovine di edifici antichi, ma si
ripropongono le dimensioni reali di edifici antichi come fa Leon Battista Alberti ( tempio
Malatestiano a Rimini).
-L’ELABORAZIONE DI UN SISTEMA DI RAPPRESENTAZIONE DELLO SPAZIO CHE SI AVVALE DELLA
PROSPETTIVA CENTRALE. È una tecnica creata da Brunelleschi ed è un sistema di rappresentazione
della realtà basato su calcoli matematici. Egli per dimostrarla si avvale della tavoletta prospettica.
Tuttavia la prospettiva centrale non riporta una realtà oggettiva in quanto l’unico punto di vista
presente è quello dello spettatore che è soggettivo.
NELL’ARTE FIAMMINGA la prospettiva viene vista in un altro modo: viene rappresentata in modo
efficace seguendo un approccio che non deriva dalla riduzione geometrica della realtà, bensì da
una fedele restituzione del vero basata sull’osservazione. Si avvale della presenza di un maggior
numero di dettagli facendo apparire le opere nordiche più ricche e complesse delle semplici e
sintetiche tavole nel primo Rinascimento.
DONATELLO:
-Nella scultura il San Giorgio si vede evidentemete il RECUPERO DEGLI ANTICHI; infatti si
abbandonano le leziosità proprie del periodo tardo-gotico atteggiate con pose eleganti e ricercate,
per dare spazio alla compatta possenza delle statue pubbliche romane. Nei dipinti riesce a vedere
nell’arte classica un’espressione di vitalità e di sentimento. Si appropria del linguaggio dell’antico e
ne restituisce la freschezza e l’autenticità, superando la soggezione provocata dall’autorevolezza
del modello.
-Donatello adotta anche la PROSPETTIVA di Brunelleschi e gioca sulla disinvoltura sfruttando le
potenzialità tecniche del basso rilievo.
- Presente anche è l’estrema CURA PER I DETTAGLI descrittivi delle iconografie.
NEL DAVID Donatello abbandona la ripresa dell’antico classico e la relativa rapppresentazione
dell’eroe, concentrandosi sulla ripresa di una postura e di un abbigliamento eroico tipici del
periodo gotico. La postura sbilanciata e spezzata a causa delle braccia piegate sui fianchi riprende
l’hanchement gotico, inoltre la rappresentazione dell’eroe nudo non è propria del modello classico
poichè è vestito solo con vessilli di guerra come l’elmo la spada e i calzari.
MASACCIO:
traduce le INNOVAZIONI PROSPETTICHE introdotte da Brunelleschi in chiave pittorica; adotta il
punto di fuga e la griglia proporzionale della prospettiva centrale, conferisce forza espressiva e
solidità volumetrica ai suoi personaggi, producendo un effetto di tridimensionalità, all’interno del
quale farà muovere i suoi personaggi facendo esternare loro attraverso i movimeti del corpo le
loro emozioni.
-impara ad usare IL PANNEGGIO per costruire i volumi: avvalendosi di una più matura
consapevolezza luministica, modula i chiari e gli scuri articolando i mantelli e arrivando a riempirli
di corpi che palpitano vita.
MASOLINO:
-È solito rappresentare le sue figure come sottili ed eleganti che si atteggiano in pose composte e
aggraziate, dai loro volti inoltre non traspare alcuna emozione. Il vestiario di queste figure
riprende gli abiti sontuosi tipici della cultura cortese e di conseguenza a quella tardogotica con toni
fiabeschie e atmosfere cortesi che privano le figure di ogni drammaticità e di ogni espressione.
Inoltre nelle figure di Masolino non è presente la volumetria.
GENTILE DA FABRIANO:
punta a OSSERVARE LA NATURA in modo più attento e disinvolto, secondo una sensibilità
fortemente radicata nella pittura tardogotica, e trova un’importante riscontro nella tradizione
fiamminga. Caratterizzanti sono la raffinatezza dei dettagli, unl vivo naturalismo, una meticolosa
attenzione decorativistica tipica della cultura cortese; a tali elementi si associano la ricerca per una
grande resa delle espresioni dei personaggi.
BEATO ANGELICO:
La sua pittura ha soprattutto un CARATTERE DEVOZIONALE. Il pittore assimila sia le novità dell’arte
di Gentile da Fabriano quindi una grande resa del naturalismo, l’attenzione per i dettagli e la resa
di espressioni da parte dei personaggi, sia anche le caratteristiche di Masaccio e Masolino che
sono più rinascimentali. Ogni personaggio rappresentato è caratterizzato da una particolare foggia
di abbigliamento (panneggi),da un’espressione, da una postura. Le figure risultano reali,vive e
abitano uno spazio tridimensionale.
PAOLO UCCELLO:
Nelle sue opere manifesta un connubio tra le novità di Brunelleschi e il tono cortese e fiabesco
tipico del Gotico internzionale.
Parte fondamentale delle sue opere è la DEDIZIONE PER LA PROSPETTIVA.
Racconta le imprese di guerra come se fossero una fiaba: sfrutta gli elementi narrativi e descrittivi
per sfoggiare la propria perizia nell’uso della prospettiva. I cavalli, le lance, gli stendardi e le
armature diventano i veri protagonisti dell’opera, che risulta priva di ogni espressività e di ogni
sentimento. Caratteristico delle sue opere è anche l’esercizio geometrico di trasformare parti del
corpo o oggetti in vere e proprie forme geometriche facendo apparire chi le ha indosoo come
oggetti inanimati e artificiali. Ciò porta ad identificare la prospettiva come uno strumento che
porta al naturalismo nel caso di Masaccio, o che porta all’antinaturalismo come vediamo in Paolo
Uccello.
LEON BATTISTA ALBERTI:
Opera principalmente in ambito archittettonico e fa dei caratteri che fondano la sua architettura la
bellezza, l’armonia, il ritmo, l’equilibrio. Si ispira agli antichi e alla cultura gotica.
Per alberti l’architettura è una disciplina ecceòllente e universaòle, consona aòlla formazione deòl
principe e legata alla cultura antiquaria. Giunge poi a fornire definizioni articolate dei concetti di
bellezza, armonia e corrispondenza. All’armonia delle parti, verificambile in natura alberti
attribuisce un importanza sostanziale che riflette le concezioni filosofiche dell’epoca. Il concetto di
bellezza è anche legato alla razionalità delle misure, di precisione e di armonia. Aspetti che
nell’architettura si traducono in ritmo e proporzione.
Nella sua attività di architettura, rielabora la sintassi degli edifici romani, restituendole nerbo e
vigore nel tempo presente. Elementi di architettura antica sono anche la ripresa di grandi archi, il
recupero dell’ordine corinzio nelle colonne, il rivestimento marmoreo, il riferimento agli
acquedotti romani che ispira la successione di arcate poste sui fianchi dell’edificio.
(IN SANTA MARIA NOVELLA SI TROVA A LAVORARE SU UNA STRUTTURA PREESISTENTE)

FIAMMINGHI:
Principali soggetti sono personaggi di matrice cristiana per lo più ripresi in scene di vita quotidiana,
particolare è l’attenzione per i dettagli di tutti gli oggetti domestici e per la contestualizzazione
dell’ambiente domestico. I personaggi sono connotati da un grande realismo e naturalismo già
visto in Masaccio che porta alle figure anche una stabilità di postura. Una delle scene più frequenti
è quella dell’annunciazione.
Alcuni simboli riportati nei dipinti che denotano una delle caratteristiche più importanti
dell’ambito fiammingo ovvero la FORTE PREGNANZA SIMBOLICA:
gigli alludono alla verginità di Maria
i leoni rimandano al trono di re Salomone
la candela appena spenta rimanda allo sposalizio tra Maria e il Signore, oppure simbolo di Cristo la
cera il corpo lo stoppino l’anima e la fiamma la natura divina.
Il lenzuolo rimanda alla sacra sindone
Croce rimanda alla resurrezione e alla reincarnazione
Cane simbolo di fedeltà coniugale
Spesso il colore dominante è il rosso
I sandali sono simboli della vita domestica

Il naturalismo si applica soprattutto ai ritratti e ai volti che emanano una eccezionale vitalità e
capacità espressiva. Di solito il volto viene inquadrato con una posa che ne effettua l’aspetto
volumetrico e il contrasto chiaroscurale.
Interessante è come il punto di fuga non coincida con il fulcro simbolico e quindi lasci l’occhio
dello spettatore libero di vagare per il dipinto.
Tipico della pittura dei fiamminghi è anche lo STUDIO DEI GESTI E DELLE ESPRESSIONI.
ROGIER VAN DER WEYDEN:
Si caratterizza per uno stile più drammmatico che si rafforza grazie alla definizione quasi scultorea
delle figure.
HANS MEMLING:
Il pittore si caratterizza per la forte vicinanza a una committenza ricca e affermata socialmente.
Viene usato un tono pacato e mai drammatico, si associa a forme morbide e a un’espressività
estremamente moderata. Sono presenti elementi in comune con il Rinascimento italiano.
Nei suoi ritratti cogliamo nuovamente il contrasto tra la rappresentazione dei particolari più piccoli
e l’ampiezza sconfinata dell’orizzonte. Gli effigiati di Memling si stagliano su uno sfondo
naturalistico, secondo un’impostazione che avrà enorme fortuna anche nella pittura italiana del
400.
HIERONYMUS BOSCH:
è il principale interprete di una particolare sensibilità artistica che ha elementi di continuità con il
mondo figurativo tardomedievale, nel contempo soddisfa esigenze devozionali fiorite nell’Europa
settentrionale proprio durante la seconda metà del 400.
L’ambiente in cui opera e la committenza a cui si riferisce sono caratterizzati da un’intensa fede
religiosa, prossima al misticismo.
Emerge la necessità di contestuallizzare il linguaggio figurativo nella dimensione socio-culturale
che lo ha prodotto.
Caratteristica di Bosch è UN’ICONOGRAFIA ARTICOLATISSIMA.
ANDREA MANTEGNA:
caratterizzato da forme possenti, espressività a volte violenta delle composizioni. Nonostante la
presenza di fondi oro l’artista riesce a conferire pienezza formale a ciascun personaggio che si
muove liberamente e si contraddistingue per tratti fisiognomici assai caratterizzanti.
Mantegna ama giocare tra finzione e realtà, attraverso la combinazione di elementi antiquari,
particolari naturalistici ed elementi di filtro tra lo spazio dello spettatore e quello della scena
raffigurata.

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