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VEDUTISMO 1700

È il genere della veduta, rappresentando un luogo ben preciso, un ambiente naturale, è


un sottogenere della pittura raffigurante un paesaggio urbano con intendo descrittivo.
Il luogo diventa riconoscibile: un ritratto della città descrivendo naturalmente e
fedelmente il volere di renderla riconoscibile.
Le figure non sono protagoniste, ribaltando il concetto di PROTAGONISTA e SFONDO,
dove la figura è di contorno (tocchi di colori sommari) e l’architettura protagonista.

Circa nel 600 in Olanda nasce la CAMERA OTTICA, che poi si evolverà fino alla
fotografia. Camera ottica impiegata da Canaletto, nella tecnica panoramica, dipingendo
molti pezzi e li unisce in un ampio campo e un’ampia messa a fuoco.

REGGIA DI CASERTA (Vanvitelli)


Siamo nel 1752 a Napoli (centro del mondo), voluta da Carlo III di Borbone, con lo
scopo di creare la residenza reale più grande al mondo per fare concorrenza alla reggia
di Versailles. Egli vuole realizzare un rettilineo da Napoli a Caserta, impiegando uno stile
tra il fine barocco inizio classicismo.
Egli portò a Napoli una produzione manufatturiera di porcellane (Capo di Monte),
arazzi e seta (borgo San Leucio), decidendo di avere una produzione propria europea.

Caratterizzata da una pianta che abbandona il linguaggio barocco, come la facciata


dove è presente un neoclassicismo. All’interno è presente un’eredità barocca e alcune
stanze tipiche neoclassiche.
La pianta al centro ottagonale con vedute radiali che riprendono dal barocco, come
anche il piazzale antistante con pianta ellittica.

I GIARDINI sono:
- all’italiana (neoclassico), un tipo che nasce nel Rinascimento, geometrizzato, dove
domina l’architettura e l’ordine, una natura regolata in base alla geometria. Presenti
viali regolari, siepi ordinate e sagomate.
- alla francese (barocco), presenta una differenza dimensionale con quello all’italiana,
un giardino sconfinato, ad infinitum ma comunque regolare.
- all’inglese (neoromantico) si creano viali appositamente tortuosi e irregolari. Non è più
classicismo, ma una categoria estetica opposta al bello.

NEOCLASSICISMO: WINCHKELMAN
Nel 900 si affermò un nuovo gusto artistico dato dall’Illuminismo, il neoclassicismo, si
afferma poichè il pensiero è legato alla razionalità: infatti, l’uomo ormai si affida alla sola
ragione, con un ritorno all’antico basato sull’uomo, non più su Dio, quindi una visione
dell’arte in chiave laica, teorizzata che deve educare (modello estetico e etico).
WINCHELMAN punta a fare una storia dell’arte quindi distinguere diversi stili: le cose
arcaiche erano diverse dalle cose classiche e a sua volta diverse da quelle ellenistiche.
Egli studia in Italia (centro del mondo), lavorando per il cardinale Albani, dove postula la
sua teoria che affermava che bisognava fare come gli antichi, ovvero basarsi sulla
ragione BELLO UNIVERSALE = RAZIONALE.
Winchelman punta ad un’imitazione basata sul concetto di rielaborazione personale
del modello arcaico

CANOVA: TESEO
Rappresenta il momento dopo l’azione, non scegliendo il culmine.
Teseo è seduto sopra il minotauro, medita trionfante sulla sua vittoria: il trionfo della
razionalità, trionfo della cultura = momento neoclassico.
Si spira ad un’opera di diverso soggetto (Ares) emulandone la posa, cambiando la
posizione delle gambe e il viso (no copia, ma imitazione).
I capelli di Teseo hanno linguaggio prassitelico, morbidi, armoniosi.

CANOVA: PERSEO
Vittoria conquistata con l’intelligenza versus la brutalità.
Si spira all’Apollo del Belvedere, ma impiega un altro soggetto Perseo, invertendo la
posizione delle gambe. Anche qui avviene un’imitazione, si ispira e ne fa opera propria.
Somiglianza anche con Mercurio, NUDO => EROE GRECO.

CANOVA: VENERE ITALICA


Il Granduca di Toscana chiese a Canova un’eccezione, quella di rifare la Venere Medici
(Afrodite pudica), e quindi egli realizzò la Venere Italica, imitazione.
Questa richiesta avvenne perché Napoleone si portò in Francia la Venere Medici per fare
un museo universale. Quando cadde Napoleone Canova si fece ridare le cose rubate, pur
essendo stato il suo cantore.

CANOVA: MONUMENTO A CLEMENTE XIV


Monumento Chiesa dei Santi Apostoli: egli si rifà a Bernini per la struttura piramidale
tipicamente funebre.
Il pontefice si trova in alto con braccio ammonitorio e al di sotto le allegorie della
TEMPERANZA e della MANSUETUDINE.
Egli cambia il materiale impiegando marmo e materiale travertinoso.
Riprende da Bernini il sarcofago spaccato chiuso con line essenziali = morte
essenziale. Il panneggio delle figure allegoriche è ridondante e svolazzante, da Bernini
le pieghe cadono naturali.
Le figure di Canova non sono turbate, ma RASSEGNATE, infatti una si poggia sul
sarcofago e vi è rassegnazione, ma non in modo patetico, l’altra affianco all’agnello,
esprime MANSUETUDINE, braccia unite, capo abbassato, sentimento contenuto.
Dà PATOS alla RAGIONE. Passaggio vita-morte (Bernini monumento Alessandro VII).
CANOVA: AMORE E PSICHE
Canova prende spunto per la realizzazione di quest’opera da 2 affreschi rinvenuti negli
scavi di Pompei ed Ercolano, uno raffigurante Eros e Psiche e l’altro Satira e Ninfa, due
abbracci e baci carnali, un forte erotismo che Canova rende in un bacio sospeso
nell’eternità.
I corpi sono intrecciati, con le braccia unite, in una composizione geometrica, chiasmo.
CORPI GEOMETRIZZATI => REAZIONALIZZATI (Winchelman bello piacevole per ragione)
Il sentimento è sublimato, corpi seminudi visibili a 360°, ma non erotici, infatti le
passioni sono dominate come nelle statue greche.
Quando si guarda il corpo si vedono delle forme, delle pluralità visive.
I volti sono lievemente accennati. Per dare morbidezza impiega marmo patinato dal
colore lievemente rosato, dando così l’effetto epidermico, quindi un’immagine
verosimile (antichi). Poi Canova impiega qualcosa di più lieve l’acqua di Rota, con cui si
lavavano le mole macchine per arrotare.

CANOVA: NAPOLEONE COME MARTE PURIFICATORE


Napoleone è idealizzato infatti incarna i valori di Marte, egli è il Marte del suo tempo:
incarna la guerra, il condottiero per antonomasia (come i romani => ritratti idealizzati).
È un ritratto erotico ispirato all’Apollo del Belvedere, con composizione a chiasmo.
Napoleone non gradì molto quest’opera, ma egli ne realizza una anche per la madre
rappresentata come Agrippina minore o Elena.

CANOVA: LE GRAZIE
Composizione tipica da sempre rappresentata: 2 di fronte e 1 girata di spalle, (come
Raffaello) Canova invece quest’ultima la rappresenta frontalmente tipico neoclassico.
Le 2 laterali le rappresenta dei 3\4. È un’immagine che indica concordia e unione.
Il drappo che sfiora e unisce tutte e 3 le grazie. Egli gioca con le gambe, quasi danzanti.
Sembra l’immagine di un incontro, un abbraccio molto umano.
L’unione delle braccia indica il legame di Canova con Foscolo, tant’è che quest’ultimo
dedica a lui le Grazie: Eufrosine (gioia), Aglaia (splendore), Talia (prosperità).

CANOVA: PAOLINA BORGHESE (BONAPARTE)


Sposò Camillo Borghese. Come per Napoleone Canova realizzò un ritratto idealizzato,
infatti la rappresento come Venere: Venere vincitrice che ha in mano il pomo del
giudizio di Paride.
Nonostante fosse la sorella dell’imperatore, venne raffigurata seminuda e distesa, su un
triclino (atteggiamento antico) uno scandalo, tant’è che venne nascosta da Camillo.
Infatti, la seminudità era ancora più erotica della nudità.
Nonostante ciò Canova non aveva nessuna intenzione di rendere l’opera erotica.
La statua ruotava e imita i sarcofagi e le grandi immagini di Venere.
La schiena delicata ed elegante è un’immagine viva => immagine eterna di bellezza.
CANOVA: MONUMENTO A MARIA CRISTINA D’AUSTRIA
Realizza una piramide, struttura funeraria per eccellenza.
Il tema è quello centrale anche dei Sepolcri (Foscolo), ovvero il senso della morte (laica),
quindi il passaggio verso una direzione ignota che prosegue nella memoria dei vivi,
infatti, IMMORTALITÀ => MEMORIA.
Canova non mette un simbolo cristiano anche se in chiesa.
È presente un mesto corteo che si direziona verso la porta spalancata, i panneggi si
poggiano in modo leggiadro e il velo unisce tutte le figure.
La figura con il capo chino che porta l’urna con le ceneri del morto è allegoria della virtù.
La donna con il capo chino che prende per mano un vecchio cieco e una bambina è
allegoria della pietà, la virtù della donna che si era distinta per la generosità.
L’idea dell’urna ricorrente celebra le virtù della donna per l’immortalità.

Il ritratto monetale di Maria Cristina è un’immagine del defunto alla romana.


Colpisce la cornice => un serpente che si morde la coda (UROBORO), rappresenta la
ciclicità. Un simbolo PRECRISTIANO (culture antiche), quindi nel monumento cristiano ci
sono simboli non cristiani.
Leone mesto e partecipa al dolore, allude alla forza della donna.
GENIO FUNERARIO =>riporta al mondo antico, un atteggiamento dolce e mesto tops
della tomba neoclassica.

LOUIS DAVID: GIURAMENTO DEGLI ORAZI


Si percepisce subito il significato rivoluzionario, ma non è questo il senso voluto dal re,
anche se incarna questi valori non è stato realizzato durante la rivoluzione, ma l’anticipa
prendendo spunto dall’arte romana.
Scontro tra CURIAZI e ORAZI => Roma versus Albalonga (3 guerrieri ciascuno).
È una TRAGEDIA NELLA TRAGEDIA: Camilla (destra) era segretamente fidanzata con un
Curiazio e sorella degli Orazi; Sabrina (centro) moglie di un Orazio; madre degli Orazi.
Quindi a prescindere dall’esito della battaglia (vincitori Orazi), qualcuna avrebbe pianto o
un marito o un fratello (esito tragico).
È presente il contrasto tra l’AMOR PATRIA e l’amore per la FAMIGLIA, a vincere sarà
l’amore per la patria, ma comunque il tema centrale dell’opera e l’amore.
La scena è ambientata in un interno all’antica: opus testaceum, spicatum romano, 3
archi a tutto sesto che incorniciano gli uomini.

Orazio che consacra al cielo le 3 spade degli Orazi, mano punto di fuga;
Il gruppo dei 3 Orazi, che possiedono tutti elmi diversi => concetto di “tutti per uno, uno
per tutti” => 3 diversi che diventano un tutt’uno per la patria;
Il gruppo di donne in cui domina la curva, abiti con coli tenui e spenti, sentimento nella
gestualità e postura, accasciate. Mentre negli uomini dominano linee rette, colori
accesi, vigore e determinazione. Inoltre il gruppo femminile è più arretrato rispetto agli
uomini => deve vincere l’amore per la patria versus l’amore familiare (donne).
LOUIS DAVID: LE SABINE
Realizzato nel 99. Un’immagine classica. L’antefatto è Marat assassinato, il terrore di
Robespierre incarcerato e ghigliottinato.
David, vicino a Robespierre incarcerato, David vuole dire ai suoi compatrioti di
pacificarsi, infatti, la donna di bianco indica il ritorno alla pace (figlia del re dei Sabini e
moglie di Romolo). La donna col seno nudo che indica i bambini=> 2 popoli sono un
unico popolo allude al futuro.
Castello anacronistico fa riferimento alla Bastiglia, dove David parla ai suoi compatrioti
attraverso la storia romana riferimento al passato antico.
CAPPELLO FRIGIO => libertà.

LOUIS DAVID: MARAT ASSASSINATO


Marat era un rivoluzionario giacobino, giornalista che aveva fondato una rivista “l’amico
del popolo”.
Un dipinto di tipo propagandistico, infatti altera la realtà dei fatti per mandare un forte
messaggio politico.
Un esponente girondina Charlotte Cordai lo uccise, chiedendogli un appuntamento per
delle informazioni, così egli la riceve durante un suo bagno terapeutico. Charlotte così
entra, lo accoltella e lo uccide, ma viene catturata e decapitata.
Apparentemente lo disegna post mortem, ma nella mano ha un foglio datato, la
richiesta di benevolenza da parte di Charlotte, in quanto vedova con 5 figli.
Marat ancora con la lettera in mano, le risponde e firma un assegno, dipinge quindi
un’altra storia, e nel mentre la donna agisce subito, avviene il tradimento e lo uccide
appena fermato l’assegno. Ferita al costato => ferita di Cristo.

MORALE => pur essendo povero (rappresentato povero in una stanza scarna, fatto non
vero) da i propri denari e bisogni, e l’uccisione a tradimento crea un Cristo laico, infatti lo
possiamo notare dal volto sereno.
A terra è presente il coltello del tradimento e in mano lui ancora ha una penna.
“non potendomi corrompere mi hanno assassinato” lapide copia dell’opera.

LOUIS DAVID: NAPOLEONE VALICA LE ALPI


Realizza di quest’opera 5 versioni, ci troviamo nella fase napoleonica.
Napoleone era il primo console, l’uomo destinato a grandi imprese: un’immagine eroica,
un Napoleone rampante, esaltato al massimo e paragonato ad Annibale e Carlo Magno.
Cavallo simile ne “le Sabine” e ricorda il ritratto equestre di Alessandro => idea di ritratto
equestre trionfale.
Col suo gesto sembra comunicare la sua gloria: un’impresa senza sforzo e timore
=> eroe superiore ad ogni limite.
Il vento sembra spingerlo verso il suo scopo, quindi una NATURA FAVOREVOLE.
È un FALSO STORICO, in quanto egli era a cavallo di una mula.
DIPINTO IDEALIZZATO => TECNICA REALISTA.
LOUIS DAVID: INCORONAZIONE DI NAPOLEONE
Tecnica descrittiva e nitida, come una fotografia.
DIPINTO STORICO David assiste e disegna tutto ciò che vede; DIPINTO POLITICO
Napoleone viene incoronato a Notre Dame con Pio VII (re vengono incoronati a Roma).
Napoleone comanda su tutto, ha il potere di imperatore e di Dio.
Ritratti verosimili, e FALSO STORICO in quanto la madre non era presente
all’incoronazione perché odiava la moglie, così la fa aggiungere da David.

GOYA: FAMIGLIA DI CARLO IV


Qui abbiamo Goya pittore di corte. Impiega una tecnica innovativa con un diverso uso
del pennello, abbandonando la tecnica accademica descrittiva.
L’immagine è nitida grazie ai contorni morbidi e sfumati (abiti).
Infatti Goya rende i tessuti in maniera tattile, con la pittura veloce manca l’aspetto
descrittivo, una tecnica più libera con il colore a tocco, il RITRATTO infatti è degli ABITI
=> infatti sono i veri protagonisti e danno valore al personaggio, il ruolo sociale.

I volti non sono idealizzati ma molti veri, sguardo perso.


La donna al centro del dipinto che tiene per mano i suoi figli è l’idea di famiglia
Ferdinando VII è vispo, erede al trono, con la sua futura moglie girata.

In fondo a sinistra è presente un autoritratto di Goya si raffigura mentre ritrae su una


grande tela riprende.
TEMA DEL PARADOSSO => un’arte ambigua, che inganna, infatti dipinge qualcosa che
sta nella dimensione dell’osservare, ci sentiamo osservati osservando il quadro.
Egli si ispira ad un pittore spagnolo: VELAZQUEZ con l’opera “Las Meninas”, riprende da
lui la centralità figura femminile, quadri alle pareti e autoritratto.

REGALITÀ APPARENTE, infatti Carlo IV appare inetto, debole, senza forze, non come un
sovrano, lui è debole mentre sua moglie è intrigante e falsa.
La realtà prende il sopravvento sulla celebrazione, moderno, NON CELEBRATIVO.
Bambini => figure innocenti. Ombra => minacciosa, in corrispondenza di Ferdinando.

GOYA: IL SOGNO DELLA RAGIONE GENERA MOSTRI


Le incisioni sul frontespizio consentono alle opere di essere riprodotte.
I CAPRICCI sono immagini satiriche, che andavano ad attaccare i mali della spagna del
suo tempo, criticando il male in ognuno di noi: l’uomo tira fuori il peggio di sé in preda
agli istinti più bassi. Opera che fu ritirata, in quanto la Spagna era ancora chiusa
mentalmente.
L’opera indica che senza ragione l’uomo è preda di istinti maligni.
Realizzato con acquaforte\acquatinta su lastra metallica, prodotti per la stampa, quindi
per essere divulgati prodotto per la divulgazione.
GOYA: LE MAJAS
DESNUDA=> nudità non più erotica o divina.
Goya fa riferimento al pittore Velazquez “Venere di spalle”, non più raffigurata la dea
Venere, ma una semplice ragazza nuda, dalle belle forme, con veli morbidi dei guanciali.
La luce scorre morbida sul corpo. Il viso sembra staccato, forse per dare valore al viso,
espressione erotica dello sguardo => un erotismo dato dagli occhi che bucano il
quadro => invito all’incontro con l’osservatore.

MAJA VESTIDA=> è ancora erotica, in posizione d’offerta, con il vestito che le fascia il
corpo rendendola ancora più sensuale. I 2 quadri sono sovrapponibili in quanto la maja
vestita non è altro che la maja nuda coperta.

GOYA: FUCILAZIONE 3 MAGGIO 1808


Evento vissuto da Goya, realizzato nel 1814, la tragica rappresaglia delle truppe
napoleoniche contro la rivolta spagnola, rappresentato dopo la caduta di Napoleone.
Il giorno prima vennero uccisi i francesi e le truppe si vendicarono.
Una pittura libera, una pennellata sommaria, approssimata.
I soldati sono di spalle quindi un’ASSENZA DI INDIVIDUALITÀ => visti come macchine
da guerra, con lo scopo di portare morte, distruzione e sopraffazione.
La lampada è un parallelepipedo (geometria=>ragione) indica la luce della ragione in
nome della quale non si portano valori di vita ma distruzione (romanticismo).

GOYA: SATURNO CHE DIVORA I SUOI FIGLI


Realizzato nell’ultimo periodo della sua vita, infatti è presente la pittura dell’orrido
=> mette in scena le sue ossessioni, i tormenti e gli incubi.
Pitture nere con sfondi scuri, colori opachi e temi dell’orrore, stregoneria, violenza, lotte
e superstizione.
Saturno che divora il figlio indica la ciclicità del tempo che divora sé stesso, il tempo
che corre e il timore di perdere il potere.
Saturno è un Dio ma è rappresentato deforme, una figura animalesca, caratterizzato da
una violenza, la sete di potere allude ai sovrani del suo tempo Carlo IV e Ferdinando VII.
Invece di un bambino raffigura un uomo adulto in miniatura => ancora più orrore.
Rappresenta il SUBLIME =>VERO SIGNIFICATO => qualcosa che annienta e affascina.
FRIEDRICH (paesaggio romatico)
Frederich non solo rappresenta l’idea del bello ma il SUBLIME e il PITTORESCO =>
senso del tempo vissuto, non più bello, ma segnato dalle emozioni, vissuto che attrae.
Raffigura il SUBLIME: il risultato di un’emozione più forte che crea dolore, terrore e
l’uomo ne è attratto.
Un atteggiamento CATARTICO di purificazione, in cui l’uomo è attratto dalla tragedia,
da ciò che fa orrore.
Facciamo parte dell’immensità del paesaggio romantico, l’infinito che ci sconvolge.

FRIEDRICH: IL VIANDANTE SUL MARE DI NEBBIA


La natura non schiaccia l’uomo, è sublime.
La figura al centro di spalle è sopra una roccia triangolare => energia, armonia, fusione
uomo-natura (panismo).
L’uomo è ai bordi di un precipizio in dialogo con la natura.
La nebbia si espande in modo indefinito, andandosi a fondere con il cielo nuovoloso.
Il viandante è un uomo che viaggia e cresce della propria sicurezza => un viaggio alla
scoperta di sé stessi.

FRIEDRICH: LE 3 ETÀ
Nave => metafora della vita. In 1° piano è presente una barca capovolta => bara.
Pittore anziano consapevole di essere vicino alla morte, il mare appare però placido,
consapevole di aver passato la fase “burrascosa” della sua vita.
Bambini giocano con la bandiera della Svezia (terra d’origine Friedrich).
5 persone e 5 navi => VITA = VIAGGIO. Navi che arrivano => anziano e adulti;
navi lontane => bambini.
Tecnica accademica descrittiva.

FRIEDRICH: MONACO IN RIVA AL MARE


protagonista dell’opera è il cielo, immenso, infinito, che sovrasta l’uomo.
Cielo composto da 3 fasce orizzontali: spiaggia, mare e cielo.
Il soggetto è il monaco, con un atteggiamento contemplativo, colui che si mette ad
osservare la natura e né è attratto.
La sabbia, il mare e il cielo ci comunicano senso di fusione, PANISMO.
La veste del monaco sembra riprendere il colore del mare, scuro, con le striature e la
testa che prendono il bianco della sabbia, quindi anche lui è fuso con la natura
attraverso i colori che tendono ad unire. Non solo grazie al colore, ma anche la forma e
il colore della spuma del mare si confonde quasi con i gabbiani, punte di bianco che si
fondono visivamente e cromaticamente con il tutto, torna il concetto di panismo.
FRIEDRICH: ABBAZIA DEL QUERCETO
Sembra più un cimitero, gli alberi spogli come scheletri.
È presente una rovina vera => un’abbazia gotica circestenze in rovina.
PITTORESCO => la dipinge in vari momenti: in inverno e in primavera (rinascita).
La rovina immersa in questi alberi e spoglia, rappresenta la natura che vince sull’uomo,
tutto è morto.
Sullo sfondo è presente un chiarore (alba) => speranza => l’inverno che attende la
primavera per rinascere.

FRIEDRICH: MARE DI GHIACCIO


Egli raffigura la sua tragedia familiare: infatti pattinando da piccolo sul lago ghiacciando,
cade e il fratello per salvarlo muore. È un dipinto fotografico.
Al centro sono presente lastre di ghiaccio infrante => morte
Iceberg dalla forma triangolare => morte.
Le lastre hanno le sembianze di lapidi => morte
Non è presente più niente di vivo.
Al centro è presente un pezzo di legno a forma di freccia che indica il relitto della nave
=> sete di conoscenza dell’uomo che tenta di superare i propri limiti e cade => visione
pessimistica.
In quanto allude al tentativo di esplorazione del polo nord fallita.

TURNER: BUFERA DI NEVE


Turner era un grande viaggiatore, amava l’acqua, la pittura a tocco con prospettiva.
Vuole ribaltare la concezione di pittura classica => vedendo “Napoleone a cavallo” di
David decise di ribaltare l’opera.
In primo piano pone i soldati che tentano di resistere, terrorizzati davanti alla forza
distruttiva della natura.
Annibale in lontananza ,eroe viene messo in fondo, vero protagonista è il POPOLO.
Raffigura gli ANTI-EROI, dando voce all’esercito, al soldato.

TURNER: LA VALOROSA TEMERARIE


È presente un battello a vapore davanti che traina il veliero dietro.
Il battello che traina il veliero simboleggia la fine dell’epoca della vela, accostato al
TRAMONTO che segna l’epoca del trasporto a motore.
Il veliero appare trasparente e in lontananza, infatti Turner rappresenta l’ultimo viaggio
della Temerarie (vessillo bianco), che solca le acque del Tamigi nei colori accesi dell’alba.
RESA SUBLIME => Temerarie => fine epoca della vela => trasporto a motore.
TURNER: PIOGGIA, VAPORE, VELOCITÀ
Il colore è spalmato a spatola => percezione vapore, concretezza.
Sul ponte sul Tamigi è presente una ferrovia, dove passa un treno indefinito =>
processo di riconoscimento mentale, il pittore non descrive più ma comunica il senso
di velocità, indistinto.
Elogia la velocità un elemento naturale che si confonde con il vapore.
Presente la barca che naviga nel Tamigi che indica il passato versus il treno che indica il
futuro. La linea del binario è obliqua, punta verso di noi.
È presente una macchia rossa sui binari, una lepre che sta di indicare la velocità, una
sfida tra la natura e il progresso, e come questo riuscirà mai a superare la natura?

TURNER: MATTINA DOPO IL DILUVIO


Il soggetto non è facilmente comprensibile: un uomo che scrive (Mosè) e un serpente.
Il mattino dopo il diluvio in cui Mosé scrive la genesi.
Il serpente mandato da Dio per punire Israele.
Il serpente di bronzo, scultura costruita da Mosé, per guarire i morsi del serpente,
raffigura Dio giusto che salva, punisce e rigenera.
Utilizza colori essenziali, PRIMARI rosso, giallo e blu.
Intuisce la capacità dei colori di influenzare le sensazioni umane, una valenza
psicologica dei colori. Presenti i grumi di colore => capacità espressiva.

GERICAULT: GLI ALIENATI


La sua vita fu sempre caratterizzata dalla follia. Dedica molte delle sue opere alle corse
dei cavalli => cavallo => energia vitale, dinamismo.
Caratterizzato dal tomento interiore (relazione cognata), che lo portò a cercare una cura,
vedendo uno “psichiatra”.
Inoltre realizzò 10 ritratti di alienati, in una visita al manicomio, di cui ne rimasero solo 5.
Gli Alienati sono figure che escono dall’oscurità per mostrare il proprio animo, cogliendo il
lato oscuro attraverso i volti.
Il disagio non è inteso come maledizione, ma come MALATTIA DA CURARE => si entra
nell’anima, si coglie il lato oscuro e si cura.
Egli da dignità ai malati => tema della FOLLIA => si coglie il tormento, il disagio dallo
sguardo, ma senza ridicolizzarli.

Monomania del gioco; dell’invidia; del comando militare; del furto; del rapimento di
bambini (aspetto più curato degli altri => più rassicurante => inaspettato).

Egli ricerca UN PROFONDO all’interno dell’uomo. Infatti dà DIGNITÀ ai suoi modelli, in


particolare con il “ritratto di negro”, primo modello nero (ruolo marginale) scelto per un
ritratto.
Egli fu il 1° a fare una cosa del genere, infatti, la schiavitù era ancora storicamente
accettata.
GERICAULT: LA ZATTERA DELLA MEDUSA
Tela di 5 metri di altezza e 7 di lunghezza, primo elemento di scandalo.
Egli la espose al Salon di Parigi, dove venne sia apprezzata sia criticata => punto di
rottura scuola neoclassica => teatralità e emotività della scena; episodio vicino all’epoca
dell’autore.
EVENTO => la flotta era composta da 4 navi francesi, 1 si diresse in Senegal per vedere
se l’Inghilterra avesse lasciato la colonia => Medusa.
A causa dell’incompetenza del capitano, Medusa si incaglia, danneggiandosi e quindi le
150 persone decisero di ricorrere alle scialuppe => 13 giorni e sopravvissero in 15.
Essendo una zattera di fortuna, dopo poco affondò parzialmente e li iniziò la vera
tragedia=> al 9° giorno iniziarono episodi di cannibalismo => 13° giorno venne in loro
soccorso la nave Argus.

METAFORA DESTINO UMANO IN LOTTA => CHE CERCA DISPERATO SALVEZZA.


Messaggio politico => dopo Napoleone la Francia naufraga, alla deriva.
Polemica dell’uomo negro al vertice della composizione piramidale => rami, albero, vela
altra piramide.
Mantello rosso => esasperazione, simbolo lotta umana.
Egli per realizzare l’opera si ispirò alla fisionomia dei soggetti de “il Giudizio Universale”
di Michelangelo, inoltre fa un meticoloso studio sulla muscolatura in particolare con i
cadaveri (pelle violacea dei corpi)=> FRAMMENTI ANATOMICI per rappresentare i morti.

Forse presente un ritratto di De La Croix => uomo anziano con mantello rosso => muore
il giovane e lascia la vita all’uomo vecchio.

DE LA CROIX: LA LIBERTÀ GUIDA IL POPOLO


Francia=> fatto scatenante avviene il 27 luglio 1830, una rivolta dietro Notre Dame=>
Carlo X aveva promulgato le leggi a favore degli aristocratici, e quindi fu costretto ad
abdicare.
Spinta del popolo per la LIBERTÀ. Il protagonista è il POPOLO => si autodetermina
=> NO SOVRANI NO GENERALI.
Berretto frigio => simbolo libertà e rivoluzione francese.
La donna prende ispirazione dalla Venere di Milo => seminuda => gote rosse, fucile con
baionetta e peli sotto le ascelle => realtà, non è divinità ma una donna reale, ma tutti la
guardano come una dea.
Amor patrio => bandiera francese che aizza in aria => GUIDA POPOLO FRANCESE.
Il popolo è borghese, operai. Il ragazzo con berretto la guarda ammaliato vedendola
come una guida, indossa i colori del tricolore.
È presente una composizione piramidale al contrario=> popolo verso l’osservatore.
Uno dei cadaveri ha una calza infilata, omaggio a GERICAULT (zattera Medusa).

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