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Neoclassicismo
La cultura dell’illuminismo
L’illuminismo è un movimento intellettuale sviluppatosi in Inghilterra e Francia, in cui si riconoscono
personalità con idee politiche e religiose legate da una comune fede nel progresso e nel riscatto
dell’uomo sotto la guida della ragione (lume della ragione; luce che illumina). I philosophes voleva
sconfiggere l’ignoranza e tagliare tutti i legami con il passato e la tradizione.
Grazie a ciò, succede la Rivoluzione francese del 1789 combattuta in nome degli ideali illuministi di
fratellanza, uguaglianza e libertà.
Enciclopedia e Grand Tour
La Rivoluzione francese e la Guerra di indipendenza degli Stati Uniti dall’Inghilterra, furono gli eventi
che segnalarono una svolta in quel periodo. Sull’esempio dell’Enciclopedia, pubblicata dal 1751 al
1772, anche lo studio dell’arte si evolve verso un approccio scientifico e razionale: si attua un’analisi
storica dei fenomeni artistici, esaminando gli stili e le opere.
Con il Grand Tour si assiste ad una copiosa produzione di guide di città e di raccolte di informazioni
sulla storia e sull’arte locale. Sorgono i primi musei pubblici con funzione educativa e conservativa:
Londra “British Museum” nel 1753, Berlino “Kaiser Friedrich Museum”, Italia “Museo Pio-
Clementino” nel 1771.
Durante la seconda metà del Settecento, gli stati italiani attraversano una .
lunga fase di pace politica ed economica che favorisce un governo retto da
ideali illuministici. Si progettano grandi residenze capaci di competere con la
Francia. Negli anni del regno di Luigi XVI in Francia, si afferma il gusto
classicista nelle decorazioni degli arredi e degli ambienti e nella progettazione
architettonica, che talvolta assumeva tratti utopistici di un nuovo modo di
immaginare il mondo. Per Etienne-Louis Boullée, la progettazione è la parte
più creativa dell’architettura, in cui liberare la propria fantasia. Egli dava ai
monumenti che disegnava una funzione ben specifica, progettando le sue
costruzioni con forme geometriche regolari e semplici da identificare. Il
cenotafio di Newton è un monumento utopico celebrativo alla scienza. La
sfera è racchiusa in blocchi cilindrici circondata da tre anelli di cipressi.
L’ingresso avviene attraverso un passaggio sotterraneo, e l’interno è
illuminato da una sfera che rimanda al sistema eliocentrico. In basso c’è una
pedana che permette di ammirare il tutto come se fosse un planetario. La
struttura allude alla grandezza universale di Isaac Newton e alla perfezione
della ragione umana.
Claude-Nicolas Ledoux – Saline di Chaux. L’autore progetta
una città operaia strutturata per anelli ellittici concentrici: quello
interno era riservato agli uffici amministrativi, quello esterno alle
strutture di servizio e alle abitazioni con rispettivi spazi per il
mercato ed il cimitero. Il progetto rimase incompiuto, ne rimase
quest’immagine, che rappresenta strutture decorate con motivi
antichi e volumi severi e squadrati. L’abitazione a pianta
cruciforme è coperta da un’alta lanterna coperta da un tetto a
falde ed è preceduta da un portico con colonne composte da
blocchi cubici e cilindrici alternati. Questo fu uno dei primi
progetti industriali promossi dalla cultura illuminista.
LaThorvaldsen
classicitàsicome
attienevalore morale ai modelli classici,
scrupolosamente
depurando la figura da ogni espressione di sentimento. La
Inlevigatezza
questa fase i pittori hanno un rifiuto dei soggetti galanti in pittura. L’artista viene considerato un
e la lucentezza del marmo contribuiscono a
educatore cheopere
rendere le sue trasmette al pubblico
impassibili e pure. valori civili e morali, pescando dalla mitologia episodi esemplari.
Le pennellate sono più rapide e vaporose con colori più controllati e rigorosi, introducendo il
contorno ed il colore lucido. L’artista esempio di questo periodo è Jacques-Louis David.
Il giuramento degli Orazi, segna per David il raggiungimento della piena maturità pittorica con sintonia fra forma e
contenuto. Il quadro rappresenta la priorità del bene e degli interessi pubblici. Racconta del duello fra i tre fratelli Orazi e
Curiazi, per risolvere la guerra fra Roma e Albalonga. Nel quadro essi giurano al padre di difendere la patria fino alla
morte, ripetendo all’unisono lo stesso gesto, mentre il padre sostiene le spade incrociate. Sulla destra un gruppo di donne
e bambini colti in disperazione, illuminati da un fascio di luce spento. David si ispira molto a Raffaello.
Napoleone attraversa le Alpi al
Gran San Bernardo. Il dipinto
rievoca il viaggio affrontato da
Napoleone per scendere in Italia e
combattere contro Gli austriaci. Egli
ha la tipica divisa blu ufficiale, con
un mantello rosso gonfiato dal
vento. Il dito alzato indica volontà
della gloria, invitando l’esercito e
l’intera nazione a seguirlo.
Bonaparte è inciso sulla pietra
accanto a quelli cancellati dal
tempo.
Consacrazione di Napoleone I e Giuseppina. Documento visivo della cerimonia, ricostruendo la scena con dettagli
meticolosi, riducendo le monumentali dimensioni della cattedrale di Notre-Dame. Il Papa e i membri della chiesa assistono
impassibili alla scena; Giuseppina viene incoronata in ginocchio. Napoleone e la moglie si considerano scelti dal popolo a
differenza di altri re francesi.
Il Romanticismo
Questo movimento è caratterizzato da dipinti malinconici che provocano sentimenti a chi lo
contempla. Rousseau lo definisce come un non so che di magico e di sovrannaturale che rapisce
lo spirito ed i sensi. Forza espressiva, modernità interpretativa e visione tragica dell’esistenza
umana sono elementi che compongono i protoromantici, tra cui lo spagnolo Goya.
Viandante sul mare di nebbia. In primo piano, un uomo dalla figura scura,
dando la schiena all'osservatore, si staglia su un precipizio roccioso. È avvolto
in un soprabito verde scuro e nella mano destra, appoggiata al fianco,
impugna un bastone da passeggio. Con i capelli scompigliati dal vento, il
viandante contempla il panorama, coperto da un mare di nebbia, da cui il titolo
dell'opera. In secondo piano, si ergono diverse cime sulle quali si può notare
la presenza di alberi e vegetazione. In lontananza, a sinistra si ergono sbiadite
montagne che digradano verso destra. Più oltre, la nebbia si espande in modo
indefinito arrivando a mescolarsi con l'orizzonte e a diventare indistinguibile
dal cielo nuvoloso. L'opera è fedele allo stile romantico. Il viandante porta già
nel suo nome l'emblema del personaggio romantico, irrequieto, tormentato,
alla ricerca dell'infinito rappresentato dal paesaggio e dall'orizzonte in
lontananza; l'individuo si perde di fronte alla stupefacente grandiosità della
Natura, in un atteggiamento contemplativo visto come estrema esperienza
interiore e spirituale.
Eugene Delacroix
La suggestiva pennellata tipica di Delacroix e il suo studio sugli effetti ottici ottenibili per mezzo del
colore influenzarono profondamente l'opera degli impressionisti, mentre la sua passione per i temi
esotici fu fonte di ispirazione per gli artisti del movimento simbolista.
La libertà che guida il popolo – Delacroix. Il personaggio della libertà costituisce
il primo tentativo di riprodurre un nudo femminile in abiti contemporanei; fino ad allora
i nudi venivano solitamente accettati dal pubblico filtrati attraverso rappresentazioni
di carattere mitologico o di storia antica. Il dipinto rappresenta la lotta per la libertà di
varie classi sociali, incitate da una figura femminile che incarna la Libertà, ella
indossa il berretto frigio, simbolo di libertà, stringe nella destra la bandiera
repubblicana francese e nella sinistra un fucile. La Libertà ha una posa esortatrice
ed è monumentale anche se in movimento impetuoso. È rappresentata come una
dea; ma al contempo è anche donna del popolo; è una figura irreale, indifferente alla
morte e alla sofferenza che la circondano. Come per Géricault, il quadro segue uno
schema piramidale ed i corpi ricordano certe posizioni de La zattera della Medusa.
Alla ricerca e alla perfezione anatomica che conferisce importanza a ciascuno dei
personaggi si è contrapposto una massa indistinta del popolo senza connotazioni
particolari. I colori scuri sono resi più vivaci da quelli brillanti della bandiera della
Francia repubblicana, colori che si ripetono negli abiti della figura ai piedi dalla
Libertà
Donne di Algeri – Delacroix. L’autore compie un viaggio in Marocco che gli
consente di conoscere ambienti e soggetti del tutto nuovi, di cui ritrae nei
disegni del suo album. Il quadro testimonia la profonda riflessione sulla pittura
veneziana, filtro per rappresentare la sensualità delle donne nella stanza
semibuia. Secondo Baudelaire, la stanza porta a considerare l’ambiente
malfamato e pieno di tristezza. Si scorgono tre donne sedute e una nera in
piedi, vista di spalle, mentre sta per uscire. E' un quadro che affascina per la
luce che rimbalza, accende i colori, fa risplendere i bianchi. Tutto si compone
in modo armonioso e si respira un clima di silenzio, calma e sensualità, le
figure sono assorte nel loro languore. Sulle pareti, sulle stoffe e in vari punti
del quadro si nota lo studio dei riflessi colorati accostati tra loro in modo da
ottenere la massima luminosità. E' presente una sperimentazione
che precede quella sulla divisione dei colori che sarà propria dell'Impressionismo. I tendaggi, le stoffe, i costumi e i
particolari d'ambiente, concorrono a ricostruire l'incantevole interno algerino. Il fascino dell'esotismo, inteso anche
come fuga verso altri mondi, rifiuto della civiltà occidentale e del "progresso", o anche verso altri stili di vita, alternativi
a quello occidentale, è un elemento tipicamente romantico.
La scuola di Barbizon
Con il termine Scuola di Barbizon o Barbisonniers si identifica un gruppo di pittori e una Corrente
Paesaggista del Realismo collegata alla località di Barbizon a Parigi. Gli artisti sperimentarono il
concetto di "studio dal vero", espressione del sentimento per la natura, legato al movimento
Romantico negli anni intorno al 1830. I pittori di questa scuola desideravano dipingere il mondo che
li circondava ed in modo particolare la natura ancora incontaminata delle zone boscose ed impervie
della Francia. Temi principali erano il paesaggio e la gente al lavoro nei campi. I loro occhi
osservavano mentre le loro anime erano unite alla natura. In un secondo tempo, nel riportare le
immagini sulla tela, attingevano a loro stessi ed ai loro sentimenti senza tenere conto degli artifici
suggeriti dalla scuola dell'Arte accademica. L’esecuzione dei quadri non avveniva totalmente
all'aperto, in presenza dell’oggetto naturale, ma, veniva completato, in un secondo tempo, nel chiuso
dell’atelier. La cultura ufficiale li giudicò semplici e ingenui pittori, ma sarà proprio dalle loro
esperienze che si originerà l’Impressionismo.
Gustave Courbet: la poetica del vero
È il pittore francese che per primo usò il realismo pittorico in funzione polemica nei confronti della
società del tempo. Courbet iniziò a realizzare quadri di grandi dimensioni con figure monumentali
ma che rappresentavano persone comuni prese in situazioni del tutto ordinarie. La sua pittura
suscitò notevole scandalo tanto che le sue opere furono sempre rifiutate dai Salon.
Il Funerale a Ornans – Courbet. È un quadro spettacolare e di dimensioni
enormi, viene giudicato molto aspramente come un omaggio alla volgarità e
alla bruttezza, offensivo perché troppo vero. Il tema della morte, i colori cupi,
i personaggi a grandezza naturale, risucchiano lo spettatore in uno spettacolo
desolante, pieno di angoscia. Di fatto Courbet crea uno spettacolo come
volutamente sgradevole. Mostra la realtà com'è, senza filtri. Figurano tutti, il
padre, gli amici del pittore, il sindaco, le donne più anziane, i chierichetti, il
cane...Ognuno di loro si reca dal pittore per posare in questo quadro. Domina
il nero e una gamma di colori spenti, sui quali spiccano a contrasto i bianchi, i
rossi e i verdi molto vivi. L'effetto di tristezza è accentuato anche dal
paesaggio desolato, immerso in un tramonto invernale e con lo sfondo del
cielo velato
Il significato
secondo contenuto–nel
Ottocento
politico Impressionismo
quadro va posto anche il
relazione all'esposizione di questo dipinto, avvenuta a Brera il 9
L’impressionismo
settembre del 1859, pochi è unmesimovimento
dopo l'arrivo pittorico francese
di Vittorio Emanuele chee deriva direttamente dal realismo, in
Napoleone
quanto III nella
come città disiMilano.
questo interessa soprattutto alla rappresentazione della realtà quotidiana. Ma,
rispetto
Il confrontoal tra
realismo,
la versione non delsiBrera
occupae quelladeiparigina,
problemi ma solo dei lati gradevoli della società del tempo.
solo
Non è azzardato
recentemente scoperta,diremette
che in è luce
l’impressionismo
in modo ancora ad più aprire la storia dell’arte contemporanea. La
tecnica impressionista si occupa solo dei fenomeni
sorprendente il messaggio politico risorgimentale. Nella ottici della visione. E per far ciò cerca di
versione
parigina compare infatti un velo bianco
riprodurre la sensazione ottica con la maggior fedeltà abbandonato sugli scalinipossibile.
e Dal punto di vista della poetica
il risvolto del mantello del ragazzo verde. Il tricolore italiano,
l’impressionismo sembra indifferente ai soggetti. Sono paesaggi visti con occhi da cittadini. La
accostato all'azzurro della veste della ragazza allude all'alleanza
grande
tra Italia especificità
Francia, che del linguaggio
aveva permessopittorico
il formarsiimpressionista
del nuovo stato sta soprattutto nell’uso del colore e della
luce. La
italiano. realizzazione dei quadri, non negli atelier ma direttamente sul posto è ciò che, con
termine usuale, viene definito en plein air.
Édouard Manet
Manet è stato un pittore poco incline alle posizioni avanguardistiche. Egli voleva giungere al
rinnovamento della pittura operando all’interno delle istituzioni accademiche. E, per questo motivo,
egli, pur essendo il primo dei pittori moderni, non espose mai con gli altri pittori impressionisti.
Rimase sempre su posizione individuale e solitaria anche quando i suoi quadri non furono più
accettati dalla giuria del Salon. Tra tutti i pittori dell’Ottocento francese, Manet è quello che più ha
creato una cesura con l’arte
precedente. Dopo di lui la pittura non è Colazione sull’erba – Manet. La giuria lo rifiutò e fu esposto nel Salon
dés Refusée. Il quadro scandalizzava sia per il soggetto, sia per lo stile.
stata più la stessa. E la sua importanza In esso vi sono raffigurati, in primo piano, una donna completamente nuda
va ben al di là del suo contributo alla che conversa con due uomini completamente vestiti. In secondo piano vi
nascita dell’impressionismo. è una seconda donna che si sta bagnando in uno stagno. Non è il nudo
della donna a scandalizzare, ma la sua rappresentazione troppo realistica
in una situazione apparentemente quotidiana ma decisamente insolita.
Ciò che in sostanza urta è che la nudità della donna rende volgare una
conversazione tra normali borghesi. La donna nuda di spalle, con il flauto
in mano, sta insegnando la musica ai due pastorelli innanzi a lei. L’altra
sta versando dell’acqua in una vaschetta, per simboleggiare un rito di
purificazione. Le due donne sono nude perché rappresentano due ninfe.
Sono la natura, mentre i due uomini appartengono alla civiltà e perciò
sono vestiti, l’uomo civile riceve dalla natura il dono della musica. Ad una
visione ravvicinata il quadro si presenta come una somma di macchie.
Acquista maggior suggestione, e senso di verità, solo ad una visione
distanziata. Manet rendeva manifesto come l’occhio riesce a percepire
un’immagine anche tra colori che non definiscono una forma precisa da
vicino, la possibilità di usare i colori in totale libertà, svincolandosi dal
problema di creare prima una forma e poi attribuirgli un colore.
Olympia - Manet. Il quadro di Manet è realizzato con la stessa
tecnica del contrasto cromatico e luministico, qui usato nella voluta
ambiguità dei passaggi tonali bianco su bianco e nero su nero che
rendono difficile una immediata comprensione dell’immagine. Le
piccole macchie di colore rosso e verde danno il punto di
saturazione del tono luminoso in bilico tra il bianco-luce e il nero-
oscurità. Anche questo quadro di Manet scandalizzò per il
soggetto. Olympia, infatti, era una nota prostituta parigina che qui
si mostra con una sfrontatezza decisamente volgare. Lo sguardo
così diretto della donna, la sua posa, i particolari eccessivamente
realistici, come le pantofole ai piedi, non permettono
all’osservatore di trascendere la vera realtà di ciò che è
rappresentato sul quadro. La nurse diviene una serva per altre
funzioni. Il mazzo di rose è il chiaro segno di unaInrichiesta
questa che è l’ultima opera importante realizzata de Manet, assistiamo
galante
di tipo non nunziale. Il gattino è attributo demoniaco.
ad una adesione piena allo stile impressionista, stile che il pittore aveva
contribuito a far nascere, ma dal quale aveva sempre mantenuto le distanze.
Il soggetto raffigura l’interno del bar delle Folies-Bergère. Lo spazio di
. rappresentazione è molto ristretto, comprendente appena il piano del
bancone, e lo spazio retrostante in cui è raffigurata la cameriera Suzon,
personaggio reale. L’effetto di grande spazialità è dato dal grande specchio
sulla parete di fronte nel quale si riflette lo spazio dilatato del locale. Nel
riflesso dello specchio vediamo a destra, molto decentrati, il riflesso della
donna di spalle e il riflesso di un uomo che le sta di fronte. Questa visione
non è possibile dal punto di vista frontale, e ci attesta come Manet, nei suoi
ultimi quadri è ormai al superamento definitivo delle leggi della prospettiva,
Benché Manet anche in questo quadro resti fedele all’uso del colore nero,
le abbreviazioni formali che vi introduce, insieme al gioco di luci e colori
sapientemente ottenuti, lo portano a realizzare una delle più belle opere in
assoluto dell’impressionismo.
Claude Monet
Tra tutti i pittori dell’impressionismo, può essere considerato il più impressionista di tutti. Il suo stile
impressionistico è fatto di tocchi di colore a
rappresentare autonomi effetti di luce senza
preoccupazione per le forme. I suoi soggetti sono
sempre ripetuti infinite volte per esplorarne tutte le
varianti coloristiche e luministiche. Ogni quadro
risulta così diverso dall’altro, anche se ne rimane
riconoscibile la forma di base pur come traccia
evanescente e vaporizzata. Dal 1909 esegue una
serie di quadri aventi a soggetto «Le ninfee». In
questi fiori acquatici sono sintetizzati i suoi interessi
di pittore, che rimane impressionista anche quando
le avanguardie storiche hanno già totalmente
demolito la precedente pittura ottocentesca.
Claude Monet - Impression. Soleil levant. Esso è divenuto uno dei simboli della pittura impressionista. In questo
quadro ci sono molti degli elementi caratteristici di questa pittura: la luce che svolge il ruolo da protagonista, il colore
steso a tocchi e macchie, la sensazione visiva che fa a meno della definizione degli oggetti e delle forme, il soggetto
del tutto casuale e al di fuori della ordinaria categoria di paesaggio. L’immagine è colta all’aurora quando il sole inizia
a filtrare attraverso la nebbia mattutina. Monet è del tutto indifferente a ciò che ha innanzi. Non ne cerca la
riconoscibilità ma abbozza forme indistinte. Due barche sono solo due ombre scure, il cerchio del sole rimanda alcuni
riflessi nell’acqua, un insieme di gru e ciminiere fumose si intravedono in lontananza. Egli, tuttavia, è attento a
registrare ciò che l’occhio coglie d’istinto: la luce e il colore. Alle forme e allo spazio egli è del tutto indifferente. La
registrazione che dà il quadro della percezione riguarda un attimo fuggente. Un istante dopo la visione può essere
già diversa, perché la luce è cambiata Ma rimane una sensazione, fatta di suggestioni ambientali e atmosferiche,
che il pittore coglie come testimonianza del suo vedere e del suo sentire. L’acqua svolge sempre un ruolo
fondamentale. Essa riflette le immagini distorcendole.
La stazione Saint-Lazare - Claude Monet. Gli
impressionisti mostrano sempre un grande interesse per la
città, ed in particolare per Parigi. A questo interesse si
aggiunge anche la predisposizione per tutto ciò che è
moderno. Monet dedica diversi quadri alle stazioni
ferroviarie. In questo vediamo la grande struttura in ferro e
vetro che copre la stazione, ma che nel quadro racchiude
soprattutto una grande massa di vapore nella quale si
intravedono le sagome dei treni, delle persone e degli edifici
sullo sfondo. In pratica, come l’acqua, anche il vapore creato
dai treni, ben si prestava a quella evanescenza delle
immagini che dà alle cose un’impressione di movimento.
Nel 1894 Monet realizzò una serie di
trenta tele dedicate alla facciata della
cattedrale di Rouen. In queste tele ciò Ninfee – Monet si concentrò
che l’artista cerca è la luce, e come essa sempre più sulla
riesce a modificare la percezione della rappresentazione dei colori della
realtà. Così egli rappresenta la cattedrale natura, facendo scomparire del
in diverse ore del giorno e con diverse tutto nei suoi quadri la figura
condizioni atmosferiche, giungendo ogni umana. Tra le tele realizzate in
volta a risultati pittorici diversi. L’insieme questo periodo, grande
delle trenta tele è davvero rilevanza hanno i quadri con le
impressionante e suggestivo. E in ciò ninfee, fiore d’acqua che non ha
Monet cerca di dimostrare che ogni radici e che quindi si muove
istante della percezione è sempre diverso continuamente sulla superficie,
da un altro, anche immediatamente è quasi il simbolo di quella realtà
successivo. perennemente mobile che gli
impressionisti cercavano di
rappresentare. In questi quadri
Monet giunse ad una ulteriore
semplificazione della sua pittura.
"I covoni" sono una tra le meno note riproduzioni seriali
dell'autore impressionista Claude Monet. Questa serie di opere
divengono principalmente un pretesto per analizzare il mutamento
e le qualità della luce proprio dei covoni di grano ed avena disposti
in aperta campagna. Così facendo l'autore riesce, in un certo
senso, a rappresentare fondamentalmente tre elementi: Lo
scorrere del tempo. L'istantaneità. La "luminosità delle cose".
Pierre-Auguste Renoir
È il pittore che, dopo Monet, ha meglio sintetizzato la poetica del nuovo stile pittorico. Renoir è
anche insuperabile nella resa delle figura femminile, specie nei nudi. Le sue immagini sono create
dalla luce stessa che, attraverso mille riflessi e rifrazioni, compone una immagine insolita ma di
grande fascino. Dopo il 1881 la sua pittura tese ad un maggior spirito neoclassico, e a ciò non fu
estraneo un viaggio che egli fece in Italia e che gli permise di conoscere i grandi pittori del passato.
L’assenzio – Degas. La scena di questo quadro è ambientata in un bar. Nel quadro sono
raffigurate due persone. La donna è un’attrice, l’uomo è un incisore. Rispetto ai quadri
impressionisti, qui permane una certa abbreviazione esecutiva. È invece assente qualsiasi
indagine sulla luce. Il quadro ha un senso cupo. Il pittore, più che indagare sull’istante della
visione ottica, cerca di cogliere un istante di sensazione psicologica. Le due persone nel bar
sono vicine ma si ignorano completamente. La solitudine della donna viene accentuata proprio
dal bicchiere che ha innanzi. La donna ha lo sguardo perso nel vuoto, l’uomo è una vicinanza
che non le dà compagnia, beve da sola: è l’immagine stessa della solitudine. Ciò che risulta
tipico della pittura di Degas è l’inquadratura di una macchina fotografica con un grandangolo.
Se ne deduce che nella scena c’è un terzo personaggio e che ha il punto di vista del pittore.
Un musicista, probabilmente, che sta guardando la donna che beve e l’uomo che fuma. Il bar
non è più un luogo per incontri piacevoli ma per solitudini confortate solo dall’alcol.
La classe di danza – Ballerina di 14anni –
Degas. Le ballerine Degas. Composto da
vengono osservate e cera e terracotta.
dipinte con una tecnica L’abito, le scarpe ed i
dettagliata che lascia capelli sono reali. La
sedimentare i critica non accetta la
movimenti. Anch’essa scultura, paragonando
ha una prospettiva la bimba ad una
fotografica. Il dipinto scimmia. L’autore
viene fatto in una scuola invece cercava di
di ballo. riportare la realtà della
danza su un qualcosa
che ne è riflesso.
La fotografia
La fotografia è qualsiasi sistema che permetta di convertire, in modo più o meno permanente e
visibile, immagini prodotte su supporto con l’azione di radiazioni ultraviolette e infrarosse. La
sostanza chimica che, per le sue doti di fotosensibilità, è stata più usata è l’argento in alcuni suoi
composti come il nitrato d’argento e lo Ioduro d’argento. La data di nascita ufficiale è 9 luglio 1839.
Nasce così il Dagherrotipo, una lastra ricoperta d’argento che, esposta ai vapori dello iodio messa
in camera oscura e posizionata davanti al soggetto da riprendere, dopo una posa decisamente
lunga e un lavaggio in sale marino e mercurio, mostra un’immagine speculare dell’oggetto ripreso.
Di una nitidezza e lucentezza sconvolgente per l’epoca, questa tecnica rivoluziona il mondo del
ritratto, ora alla portata di tutti, e della memoria familiare e collettiva. La fotografia ha sempre avuto
un rapporto molto contrastato con la pittura, dal confronto con la quale non è mai riuscita a liberarsi,
sia che la si ritenesse serva, sia che la si considerasse forma d’arte superiore, tanto che è stata
spesso, e continua ad esserlo, erroneamente giudicata con gli stessi parametri estetici.
Pittura giapponese
La pittura giapponese, ma non solo la pittura, in generale la cultura tradizionale giapponese, ha
sempre qualche collegamento con la natura e con le quattro stagioni. Per ogni stagione ci sono
diverse usanze; fin dall’antichità, ed anche oggi, ai giapponesi piace molto godere dei vari aspetti
delle diverse stagioni. Anche nella pittura, si può osservare che i soggetti rappresentati hanno
sempre un collegamento diretto con le stagioni dell’anno, tutto ciò mette in luce la sensibilità ed il
grande rispetto che i giapponesi nutrono nei confronti della natura e di tutto quello che ne fa parte,
uomo compreso.
Le stampe di Hiroshige e Utamaro
Questa tecnica artistica divenne molto popolare. All'inizio, si utilizzava soltanto inchiostro cinese, in
seguito alcune stampe vennero colorate a mano con dei pennelli.
Hiroshige
E’ tra i principali paesaggisti giapponesi dell'Ottocento e fra i più celebri rappresentanti della corrente
artistica Ukiyo-e (stampa). La produzione artistica di Hiroshige annovera diversi generi, tra cui
stampe di attori, guerrieri, cortigiane, ma l'oggetto principale della sua arte fu la natura nelle sue
molteplici espressioni. La contemplazione della natura e la successiva rappresentazione in chiave
morfologicamente armonica, è ciò che distingue Hiroshige dagli altri pittori-incisori del suo tempo,
creando una dialettica tra il finito e l'infinito, ossia il sentimento umano scaturente dall'ascolto quasi
religioso della natura e il respiro del cosmo.
Utamaro
Fu un pittore e disegnatore giapponese, considerato uno dei maggiori artisti dell'ukiyo-e, la stampa
a blocchi di legno. È conosciuto principalmente per i suoi studi di donne. Compì anche degli studi
su soggetti naturali, in particolare libri illustrati sugli insetti. Le sue opere vennero diffuse in Europa
dove divenne molto famoso, in particolare in Francia. Influenzò così gli impressionisti europei,
soprattutto per il suo uso di scorci, con una certa enfasi su luci e ombre.
Impressionismo al femminile
Alla donna non era consentito frequentare le accademie, era una vergogna che viaggiasse da sola,
entrasse nei locali, dipingesse en plein air, per non parlare dello studio del nudo, a lei vietato. Ma a
Parigi, una ventata di modernità porta un folto numero di donne a intraprendere una rivoluzione
degli schemi e delle consuetudini, scegliendo di “vivere di arte”, farne una vera professione al pari
dell’uomo. Tra quelle donne spiccarono Berthe Morisot e Mary Cassatt. Berthe conobbe Renoir,
Degas, Monet e Manet, di cui divenne modella, dopo un primo incontro fortuito al Louvre, e poi
cognata, sposandone il fratello Eugene. I suoi lavori furono molto apprezzati, tanto che venivano
quotati maggiormente rispetto a quelli degli altri impressionisti. Soggetti principali della sua opera
furono i ritratti di famiglia, le maternità, spaccati ripresi dal quotidiano, che rispecchiavano da una
parte la condizione femminile compressa da convenzioni stereotipate, ma dall’altra riflettevano un
punto di vista più poetico e sensibile verso la vita interpretata attraverso la forma, i colori, la luce
dell’impressionismo ma con la leggerezza della pennellata personale e quasi classicista.
L’americana Mary Cassatt dovette caparbiamente combattere contro il padre che rifiutava di
accettare la sua scelta di dedicarsi all’arte. Riuscì a frequentare l’Accademia delle Belle Arti di
Philadelphia, si trasferì definitivamente a Parigi nel 1874 e si unì agli impressionisti, con i quali
espose nel 1879 su proposta di Degas, che divenne suo grande amico e mentore. Come Berthe,
Mary prediligeva ritrarre l’universo femminile, le maternità, i bambini e le scene di vita quotidiana,
soggetti studiati con passione e ripetuti.
Il puntinismo
È un movimento pittorico caratterizzato dalla scomposizione dei colori in piccoli punti. Si era iniziato
infatti a constatare l'inesistenza di un colore locale; ciascun colore è influenzato dal colore cui è
posto accanto e quindi i colori non dovranno essere mescolati ma anzi accostati. Il puntinismo si
basa sull'applicazione delle scoperte della percezione visiva e sulle teorie del colore. Il metodo
utilizzato presenta un'elevatissima precisione. Rende le composizioni statiche, artificiali, fredde, con
mancanza di cangiantismo e movimento.
Paul Gauguin
Uno dei protagonisti della fase artistica che definiamo post-impressionismo. Egli è l’artista che
vuole evadere dalla società e dai suoi problemi per ritrovare un mondo più puro ed incontaminato.
La pittura di Gauguin è una sintesi delle principali correnti che attraversano il variegato e
complesso panorama della pittura francese di fine secolo. Egli partì dalle stesse posizioni
impressioniste. Fornì notevoli suggestioni agli espressionisti francesi del gruppo dei «Fauves».
Ma, soprattutto per l’intensa spiritualità delle sue immagini, diede un importante contributo a quella
pittura «simbolista», che si sviluppò in Francia ed oltre, in polemica con il naturalismo letterario di
Zola e Flaubert e con il realismo pittorico di Courbet, Manet e degli impressionisti.
La visione dopo il sermone - Paul Gauguin. Fase simbolista e sintetista Il
quadro è idealmente diviso in due parti dalla diagonale del tronco d’albero. Nella
parte in alto a destra compaiono Giacobbe che combatte con un angelo. Nella
metà inferiore sinistra vi sono le donne che assistono alla scena. Qui non vi è
assolutamente naturalismo. Il rapporto prospettico tra le figure è molto equivoco e
dubbio. Il quadro si presenta con una evidente bidimensionalità che nega qualsiasi
costruzione naturalistica e prospettica. Ciò viene ulteriormente confermato dal
colore rosso steso da non far capire se rappresenta un piano orizzontale, verticale,
o di altra inclinazione. Già il soggetto non può essere considerato naturalistico.
Non appartiene alla normale esperienza visiva vedere un angelo e un demonio
che lottano. E’ frutto della fantasia. Il contenuto dell’opera è quindi un’allegoria
dell’eterna lotta tra il bene e il male, con una grande religiosità. Il quadro si
costruisce solo di simboli.
Il Cristo giallo è una tela di intenso valore mistico.
La scena è dominata da un grande crocefisso, sotto
il quale tre donne, nei tradizionali costumi bretoni,
sono inginocchiate a pregare. Fa da sfondo un
paesaggio rurale che trasmette un sentimento di
calma e di serenità. Il significato è ben chiaro:
rivivere nell'esperienza quotidiana il mistero del
sacrificio come dimensione sacra della rinascita
della vita. Da questa visione proviene anche il
colore giallo che domina nel quadro, assumendo il
valore di unione simbolica tra le messi di grano e il
Messia.
Dipinto Tahitiano. Questa composizione è tipica delle opere dipinte agli inizi del
suo primo soggiorno nel Pacifico. Si tratta di tele che mostrano spesso donne
tahitiane intente nello svolgimento di semplici incombenze quotidiane. I visi che
disegnano una maschera o un profilo sono piuttosto simili ma segnati dalla
malinconia. Le figure disegnate da Gauguin sono definite da una spessa linea di
contorno, elegante e decorativa che l'artista traccia con perfetta padronanza. Con la
scelta di atteggiamenti un po' statici, l'artista realizza così quello cha ha tutta l'aria
di essere un autentico duplice ritratto.
Vincent Van Gogh
Prototipo più famoso di artista maledetto che vive la sua breve vita tormentato da enormi angosce
ed ansie esistenziali, al punto di concludere tragicamente la sua vita suicidandosi. L’attività di Van
Gogh è stata breve ed intensa. I suoi quadri più famosi furono realizzati nel breve giro di quattro o
cinque anni. Egli, tuttavia, in vita non ebbe alcun riconoscimento o apprezzamento per la sua
attività di pittore. Van Gogh rappresenta il pittore maledetto che identifica completamente la sua
arte con la sua vita, vivendo l’una e l’altra con profonda drammaticità.
I mangiatori di patate – Van Gogh. Vi è il tratto di pennello doppio che plasma
le figure dando loro un aspetto di deformazione molle. Rappresenta la scena in
un interno, con la luce debole che illumina solo parzialmente la stanza e il
gruppo di persone sedute intorno al tavolo. In una povera casa, un gruppo di
contadini sta consumando un misero pasto a base di patate. Sono cinque
persone: una bambina di spalle, un uomo di profilo, di fronte una giovane donna
e un altro uomo con una tazzina in mano, e una donna anziana che sta
versando del caffè in alcune tazze. Hanno pose ed espressioni serie e
composte. Esprimono una dignità che li riscatta dalla condizione di miseria in
cui vivono. Questo quadro di Van Gogh esprime solo la sua profonda
solidarietà con i lavoratori dei campi che consumano i cibi che essi stessi hanno
ottenuto dalla terra.
Paul Cezanne
La sua pittura seguiva già agli inizi un diverso cammino che la differenziava nettamente da quella
di un Monet o di un Renoir. Cezanne cerca di sintetizzare nella sua pittura anche i fenomeni della
interpretazione razionale che portano a riconoscere le forme e lo spazio. Ma, per far ciò, egli ricorse
solo al colore senza chiaroscuro ecc. La sua grande ambizione era di risolvere tutto solo con il
colore, arrivando lì dove nessun pittore era mai arrivato: sintetizzare nel colore la visione ottica e la
coscienza delle cose. Egli non perde mai di vista la realtà e il suo aspetto visivo. Come per i pittori
impressionisti, egli è del tutto indifferente ai soggetti. Li utilizza solo per condurre i suoi esperimenti
sul colore. Ed i suoi soggetti sono in realtà riducibili a poche tipologie: i paesaggi, le nature morte, i
ritratti a figura intera. La sua tecnica pittorica è decisamente originale ed inconfondibile. Egli
sovrapponeva i colori con spalmature successive, senza mai mischiarle.
Natura morta – Cezanne. È uno degli esempi più La casa dell’impiccato – I giocatori di carte. Due uomini in
noti di natura morta con mele realizzati da Cezanne. Cezanne. Il quadro un'osteria di paese stanno giocando a
La mela è infatti un frutto che appare molto di appartiene alla fase carte davanti ad uno specchio. Tutta la
frequente nelle nature morte dell'artista, divenendo impressionista nonché tela è costituita da abbassamenti di
quasi un suo marchio di fabbrica. E a tal proposito è collezionista d'arte. Il tono dei colori blu, giallo e rosso. Le
sorta la leggenda che l'intento di Cezanne era di quadro è stilisticamente pennellate si compongono a tasselli, e
«stupire Parigi con una sola mela». Vale a dire che diverso dalle successive talvolta si presentano solitarie e
l'artista voleva ottenere la perfezione nella forma più tele di Cezanne. La forma sintetiche, come il riflesso sulla bottiglia
semplice possibile: quella di una sfera pura. In realtà, geometrica rimane ancora o il semplice tratto che descrive l'occhio
dato lo stile che il pittore adotta, riuscire nella salda, il colore più infossato del giocatore di destra. Inoltre
costruzione tridimensionale di una sfera non era filamentoso che vuol Cèzanne fa un sapiente uso delle linee;
semplice, ma rappresentava un notevole traguardo rendere gli effetti cangianti Caratteristiche dell'impressionismo.
non solo tecnico ma di grande sensibilità percettiva. della luce. Colore steso velocemente.
Il simbolismo
Movimento artistico che nasce dal naturalismo e dall’impressionismo e si caratterizza per immagini
simboliche, mitologiche e religiose. La natura viene spesso rappresentata in modo atipico.
L'Apparizione – Moreau La
testa di San Giovanni Battista,
cinta con un'aureola, ricorda
una stampa giapponese.
Quest'immagine evoca,
inoltre, la celebre testa di
Medusa, brandita da Perseo.
Per gli arredi del palazzo di
Erode, l'artista s'ispira
direttamente all'Alhambra di
Granada. Partendo da
elementi molto diversi tra loro,
Moreau dà vita ad un Oriente
ideale.
I macchiaioli
Il termine venne coniato nel 1862 da un recensore della «Gazzetta del Popolo» che così definì quei
pittori che intorno al 1855 avevano dato origine ad un rinnovamento anti-accademico della pittura
italiana in senso verista. Questo movimento vorrebbe rinnovare la cultura pittorica nazionale. La
poetica macchiaiola è verista opponendosi al Romanticismo, al Neoclassicismo e al Purismo
accademico, e sostiene che l’immagine del vero è un contrasto di macchie di colore e di chiaroscuro,
ottenuti tramite una tecnica chiamata dello specchio nero, utilizzando uno specchio annerito con il
fumo permettendo di esaltare i contrasti chiaroscurali all’interno del dipinto.
In vendetta – Giovanni Fattori. Si tratta di un quadro di piccole dimensioni, che
offre uno scenario di alcuni soldati costretti a soffrire, visti come vittime in un
paesaggio desolato, dominato da un’intensa luminosità. Il senso della prospettiva
è dato dalla parete sulla destra, la cui perfetta geometria interrompe con un taglio
netto la linea dell'orizzonte. Le ombre create dalla fonte luminosa ci fanno pensare
che la scena si svolga in una afosa giornata d’estate, immobile e sonnolenta che
ferma anche le attività degli uomini. Vi è la presenza di forti contrasti chiaroscurali:
i berretti bianchi che fanno contrasto con le giubbe nere e il cielo di colore blu
intenso, e le vesti e i cavalli neri che contrastano con il suolo e il muricciolo. In
questo quadro si può percepire un nuovo rapporto fra uomo e natura, non più
romantico ma realista. La figura umana, infatti, è immersa nel paesaggio senza
esserne protagonista, senza prevalere cioè sulla natura.
La rotonda dei bagni Palmieri – Fattori. Vi è ritratto un gruppo di
signori, probabilmente borghesi, sulla "rotonda" dello stabilimento
balneare di Livorno, all'ombra di un tendone giallo ocra. Ogni donna
e uomo sono colti in un diverso atteggiamento. Il colore è disteso su
piani orizzontali, e il quadro può essere nettamente suddiviso in fasce,
partendo dal basso: spiaggia, mare, uno scorcio di monti, il cielo di un
azzurro pallido, il giallo del tendone. Le figure sono nitidamente
definite nonostante ogni cosa sia rappresentata da macchie di colore
e i volti siano privi di lineamenti. Il pergolato – Lega. Silvestro Lega raffigura una
semplice scena domestica: quattro figure
femminili siedono sotto un pergolato, mentre
una cameriera porta una caffettiera su un
vassoio. La bambina in fondo alla scena,
appoggiata alla madre, ha le braccia aperte e le
mani levate come se stesse recitando una
poesia alla signora vestita di nero che l'ascolta
con attenzione.
Il divisionismo
ll divisionismo nasce in Italia sul finire dell'Ottocento beneficiando dell'apporto di numerosi pittori del
nostro paese, tra i quali Pellizza da Volpedo, Giovanni Segantini e Gaetano Previati, sebbene tutti i
maggiori artisti del periodo siano stati (almeno parzialmente) influenzati dalla corrente pittorica
ispiratasi al pointillisme francese. Nuovo modo di dipingere attraverso piccoli tocchi di colori, spesso
dei minuscoli punti, di diversi colori puri che l'occhio dello spettatore unisce inconsapevolmente
percependoli come macchie di intense tonalità. In questo modo la mescolanza dei colori non
avviene per opera del pittore, bensì di coloro che ammirano un quadro unendo le fugaci pennellate
fra loro separate a creare una composizione armoniosa.
Le avanguardie
L’appellativo è dato da questi movimenti di cambiamento dal passato. Lo spazio temporale di questo
fenomeno coincide con gli anni a cavallo della prima guerra mondiale. Le prime avanguardie
sorgono intorno al 1905, con l’Espressionismo; le ultime agli inizi degli anni ’20, con il Surrealismo
(1924). Le prime due avanguardie sorsero infatti nella capitale francese. Nel 1905, si costituì il
gruppo dei Fauves, che rappresenta il primo movimento di ispirazione espressionistica. Nel 1907,
grazie a Picasso e Braque, sempre a Parigi sorse il movimento del Cubismo. Anche il Futurismo,
che è un’avanguardia decisamente italiana, partì da Parigi. Anche la seconda avanguardia italiana
di quegli anni, la Metafisica, in embrione nacque a Parigi, dove Giorgio De Chirico, il massimo
rappresentante del movimento, svolse parte della sua attività giovanile. A Zurigo, nella neutrale
Svizzera, si rifugiarono numerosi artisti ed intellettuali e qui nacque, nel 1916, il movimento di
maggior rottura tra le avanguardie storiche: il Dadaismo. Dal Dadaismo e dalla Metafisica, nel 1924,
nacque quella che viene considerata l’ultima delle avanguardie storiche: il Surrealismo. Infine, pur
se non può essere considerato un movimento omogeneo e compatto, le avanguardie storiche
produssero il fenomeno di maggior novità nell’arte del Novecento: l’Astrattismo.
Espressionismo
Il termine espressionismo indica, in senso molto generale, un’arte dove prevale la deformazione di
alcuni aspetti della realtà, così da accentuarne i valori emozionali ed espressivi. In tal senso, il
termine espressionismo prende una valenza molto universale. Al pari del termine «classico», che
esprime sempre il concetto di misura ed armonia, o di «barocco», che caratterizza ogni
manifestazione legata al fantasioso o all’irregolare, il termine «espressionismo» è sinonimo di
deformazione. Nell’ambito delle avanguardie storiche con il termine espressionismo indichiamo una
serie di esperienze sorte soprattutto in Germania, che divenne la nazione che più si identificò, in
senso non solo artistico, con questo fenomeno culturale.
Edvard Munch
Nella pittura di Munch troviamo anticipati tutti i grandi temi del successivo espressionismo:
dall’angoscia esistenziale alla crisi dei valori etici e religiosi, dalla solitudine umana all’incombere
della morte, dalla incertezza del futuro alla disumanizzazione di una società borghese e militarista.
L’urlo – Munch. Lo spunto è quindi decisamente autobiografico. Il quadro ha una
indubbia capacità di trasmettere sensazioni universali. E ciò soprattutto per il suo
crudo stile pittorico. Sulla destra vi è un innaturale paesaggio, desolato e poco
accogliente. In alto il cielo è striato di un rosso molto drammatico. L’uomo è
rappresentato in maniera molto visionaria. Ha un aspetto sinuoso e molle. Più che
ad un corpo, fa pensare ad uno spirito. La testa è completamente calva come un
teschio ricoperto da una pelle mummificata. Gli occhi hanno uno sguardo allucinato
e terrorizzato. Il naso è quasi assente, mentre la bocca si apre in uno spasmo
innaturale. Da esso le onde sonore del grido mettono in movimento tutto il quadro:
agitano sia il corpo dell’uomo sia le onde che definiscono il paesaggio e il cielo. È
tutta l’angoscia che si racchiude in uno spirito tormentato che vuole esplodere in un
grido liberatorio.
La sagrada familia – Gaudì. È una grande basilica cattolica, tuttora in costruzione, capolavoro dell'architetto Antoni
Gaudí, massimo esponente del modernismo catalano. La vastità della scala del progetto e il suo stile caratteristico ne
hanno fatto uno dei principali simboli della città, nonché una delle tappe obbligate del turismo di massa. Gaudí subentrò
come progettista dell'opera nel 1883, all'età di 31 anni, fu ridisegnato completamente. Per il resto della propria vita Gaudí
lavorò alla chiesa, dedicandovi interamente gli ultimi 15 anni. Secondo gli auspici del comitato promotore l'opera
potrebbe essere completata, nella migliore delle ipotesi, per il 2026, a 144 anni dalla posa della prima pietra, tuttavia il
procedere dei lavori è discontinuo e dipende in larga parte dall'afflusso delle donazioni.
La scuola di Chicago
La scuola di Chicago è un movimento od una vera e propria scuola di architettura che si è formata
a Chicago tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Ad essa parteciparono due generazioni
di architetti ed ingegneri di cui la prima era forte delle esperienze maturate durante la Guerra di
secessione americana. La scuola, promosse, tra le prime, l'uso della nuova tecnologia delle strutture
in acciaio nella costruzione degli edifici commerciali, e sviluppò anche nuovi canoni estetici
influenzata anche dal corrispondente evolversi delle avanguardie architettoniche in Europa
antecedenti al Movimento Moderno. Alcune delle forme e caratteri distintivi della scuola di Chicago
sono l'uso della struttura in acciaio come elemento portante degli edifici con murature di rivestimento
in terracotta, larghe aree finestrate e ripetitive e un uso limitato della decorazione esterna. Elementi
neoclassici comunque si ritrovano nei grattacieli della scuola di Chicago molti dei quali si riassumono
in un ridisegno di colonne. Il primo piano funziona come base, i piani intermedi come un albero di
colonne verticali, mentre la cima dell'edificio è sormontata da una cornice semi-tradizionale.
Gustav Klimt
La Secessione viennese fu un vasto movimento culturale ed artistico che vide coinvolti architetti e
pittori. La Vienna in cui questi artisti si trovarono ad operare era una delle capitali europee più
raffinate e colte. Klimt rimane il personaggio più vitale ed emblematico della Secessione viennese,
tramite la sua pittura simbolista. Klimt nei suoi primi lavori mostra una precisione di disegno e di
esecuzione assolutamente straordinarie, più avanti il suo stile si fa decisamente bidimensionale,
da quel momento l’oro, già presente in alcune opere precedenti, acquista protagonismo nelle sue
opere.
Il bacio – Klimt. È probabilmente il quadro più famoso ed uno di quelli che meglio
sintetizza la sua arte. Le figure presenti sono due: un uomo ed una donna inginocchiati
nell’atto di abbracciarsi. Un prato ricco di fiori colorati funge da indefinibile piano di
giacitura, mentre l’oro di fondo annulla l’effetto di profondità spaziale. Il quadro ha quindi
un aspetto decisamente bidimensionale. Delle due figure, le uniche parti realizzate in
maniera naturalistica sono i volti, le mani e le gambe della donna. Per il resto l’uomo e la
donna sono interamente coperte da vesti riccamente decorate. Quella dell’uomo è
realizzata con forme rettangolari erette in verticale, mentre la veste della donna è
decorata con forme curve concentriche. La differente geometria delle due vesti è
espressione della differenza simbolica tra i due sessi. Dell’uomo è visibile solo la nuca
ed un parziale profilo molto scorciato. La donna ci mostra invece l’intero viso. Nell’arte di
Klimt la donna occupa un posto decisamente primario.
Cubismo
Era rimasto da smontare l’ultimo pilastro su cui era costruita la pittura accademica: la prospettiva.
Ed è quando fece Picasso nel suo periodo di attività che viene definito «cubista». Picasso,
meditando la lezione di Cezanne, portò lo spostamento e la molteplicità dei punti di vista alle
estreme conseguenze. Nei suoi quadri le immagini si compongono di frammenti di realtà, visti tutti
da angolazioni diverse e miscelati in una sintesi del tutto originale. Nella prospettiva tradizionale la
scelta di un unico punto di vista, imponeva al pittore di guardare solo ad alcune facce della realtà.
Nei quadri di Picasso l’oggetto viene rappresentato da una molteplicità di punti di vista così da
ottenere una rappresentazione «totale» dell’oggetto. E da ciò nacque anche il termine «Cubismo»,
dato a questo movimento, con intento denigratorio, in quanto i quadri di Picasso sembravano
comporsi solo di sfaccettature di cubi.
Pablo Picasso
Lo stile di Picasso iniziò a mostrare dei tratti originali. Ebbe inizio il cosiddetto «periodo blu» che si
protrasse fino al 1904. Il nome a questo periodo deriva dal fatto che Picasso usava dipingere in
maniera monocromatica, utilizzando prevalentemente il blu in tutte le tonalità e sfumature possibili.
I soggetti avevano un’aria mesta e triste. Poi iniziò quello che, infatti, viene definito il «periodo rosa».
Oltre a cambiare il colore nei quadri di questo periodo cambiarono anche i soggetti. Ad essere
raffigurati sono personaggi presi dal circo, saltimbanchi e maschere della commedia dell’arte, quali
Arlecchino. La fase cubista fu un periodo di grande sperimentazione. Il passaggio dal cubismo
analitico al cubismo sintetico rappresentò un momento fondamentale della sua evoluzione artistica.
Il pittore appariva sempre più interessato alla semplificazione della
forma, per giungere al segno puro che contenesse in sé la struttura della
cosa e la sua riconoscibilità concettuale.
Astrattismo
Nelle arti figurative il concetto di astratto assume il significato di «non reale». L’arte astratta è quella
che non rappresenta la realtà. L’arte astratta crea immagini che non appartengono alla nostra
esperienza visiva. Essa, cioè, cerca di esprimere i propri contenuti nella libera composizione di linee,
forme, colori, senza imitare la realtà concreta in cui noi viviamo. L’astrattismo nasce, invece, quando
nei quadri non vi è più alcun riferimento alla realtà. Nasce quando i pittori procedono in maniera
totalmente autonoma rispetto alle forme reali, per cercare e trovare forme ed immagini del tutto
inedite e diverse da quelle già esistenti. In questo caso, l’astrattismo ha un procedimento che non
è più definibile di astrazione, ma diviene totale invenzione.
Wassilj Kandinskij
L’artista affronta la pittura astratta attraverso tre gruppi di opere, che anche nelle loro denominazioni
indicano il legame dell’arte di Kandinskij con la musica: "impressioni", "improvvisazioni" e
"composizioni". Impressioni sono i quadri nei quali resta ancora visibile l’impressione diretta della
natura esteriore; improvvisazioni, quelli nati improvvisamente dall’intimo e inconsciamente;
composizioni quelli alla cui costruzione partecipa il cosciente, definiti attraverso una serie di studi.
Kandinskij dopo questo passaggio, non ritornerà mai più alla pittura figurativa.
Futurismo
Il futurismo è un’avanguardia storica di matrice totalmente italiana. Nato con il poeta e scrittore
Filippo Tommaso Marinetti, il futurismo divenne in breve tempo il movimento artistico di maggior
novità nel panorama culturale italiano. Si rivolgeva a tutte le arti, comprendendo sia poeti che
pittori, scultori, musicisti, e così via, rifiutando il concetto di un’arte élitaria e decadente, confinata
nei musei e negli spazi della cultura aulica. Proponeva invece un balzo in avanti, per esplorare il
mondo del futuro, fatto di parametri quali la modernità contro l’antico, la velocità contro la stasi, la
violenza contro la quiete, e così via. (l’esaltazione della modernità; l’impeto irruento del fare
artistico.) Forme uniche nella continuità dello spazio – Boccioni, produce un capolavoro
plastico di valore assoluto. Il titolo manifesta l’intenzione di Boccioni di sperimentare,
attraverso la scultura, la possibilità di rendere unica la percezione di pieni e vuoti, quasi
che la materia sia solo una manifestazione accidentale di un’energia dinamica che
riempie tutto lo spazio. Ciò avviene soprattutto attraverso l’uso sapiente di cavità e
convessità, che scompone il corpo in parti non più plasmate dall’anatomia ma dal
dinamismo del movimento. Il senso di potenza che la figura trasmette è decisamente
straordinario. La forma antropomorfa senza braccia diviene così il simbolo dell’uomo
moderno lanciato a conquistare il futuro.
La città che sale – Boccioni, per alcuni tratti è un’opera simbolista; ha una visione
dinamica e movimentata. Solo nella parte superiore del quadro è possibile cogliere
una visione da periferia urbana con dei palazzi in costruzione, impalcature e ciminiere
a gran parte del quadro è invece occupata da uomini e cavalli che si fondono in un
esasperato sforzo dinamico. Vengono così messi in risalto alcuni elementi tipici del
futurismo: l’esaltazione del lavoro umano e l’importanza della città moderna come
luogo plasmato sulle esigenze dell’uomo futuro. La tecnica pittorica che egli utilizza è
ancora quella del divisionismo.
Ragazza che corre sul balcone – Giacomo. Il dipinto la
ricerca volta ad indagare la percezione dinamica di un
corpo nello spazio, concetto chiave della poetica futurista
in letteratura come nelle arti figurative. L’atto della corsa
è qui definito mediante una serie di istanti bloccati che
scompongono l’azione in momenti successivi. Si tratta di
una registrazione sequenziale di singole fasi del moto, un
tipo di osservazione e di ricerca affine a quello della
cronofotografia.
La Metafisica
Protagonista ed inventore di questo stile fu Giorgio De Chirico. Nel futurismo è tutto dinamismo e
velocità; nella metafisica predomina la stasi più immobile. Non solo non c’è la velocità, ma tutto
sembra congelarsi in un istante senza tempo, dove le cose e gli spazi si pietrificano per sempre. Il
futurismo vuol rendere l’arte un grido alto e possente; nella metafisica predomina invece la
dimensione del silenzio più assoluto. Il futurismo vuole totalmente rinnovare il linguaggio pittorico;
la metafisica si affida invece agli strumenti più tradizionali della pittura: soprattutto la prospettiva. La
prospettiva, che sembrava costruire uno spazio geometricamente plausibile, è invece quasi sempre
volutamente deformata, così che lo spazio acquista un aspetto inedito.
L’enigma dell’ora – De Chirico. Gli elementi ricorrenti di queste tele sono spazi
vuoti delimitati da edifici urbani. La vista è sempre prospettica, a volte centrale e
a volte accidentale, ma mostra sempre dei voluti errori di costruzione geometrica:
la scena che sembrava a prima vista scontata diviene inedita. In questo quadro,
a differenza di tanti altri, sono assenti le statue e presenti due figure umane: una
donna è vista di spalle ed appare in primo piano, mentre un uomo è inserito nella
seconda arcata da destra. La luce si diffonde, rifrangendosi nell’atmosfera, ma ha
una direzionalità precisa, creando una forte differenza tra zone chiaramente
illuminate e ombre nette e oscure. Il titolo del quadro nasce probabilmente dalla
volontà di De Chirico di rappresentare un orologio fermo. Appare tuttavia logico
che, su un quadro, un orologio non potrà mai camminare. E così, guardando la
raffigurazione di un orologio, non sapremo mai se funziona o non funziona .
Le muse inquietanti – De Chirico. Ferrara fornisce la cornice ideale a questo quadro. Spazi urbani
vuoti con prospettive deformate e manichini al posto di persone. Entrambi gli elementi hanno la
funzione di devitalizzare la realtà: sono forme prese dalla vita, ma che non vivono assolutamente.
Al posto della pavimentazione ha delle assi di legno che ci ricordano più l’immagine di un palco che
di una piazza urbana. Sullo sfondo appare a destra il castello estense di Ferrara, sulla sinistra vi è
invece una fabbrica con delle alte ciminiere. Esse rappresentano la polarità antico-moderno, ma
entrambi gli edifici appaiono vuoti ed inutilizzati: il castello ha le finestre buie, mentre la fabbrica ha
ciminiere che non fumano. L’altro manichino ha la testa smontata ed appoggiata ai suoi piedi.
Questa testa ricorda quelle maschere africane che fornirono grandi spunti artistici a Pablo Picasso
e all’ambiente parigino degli inizi del secolo. Ciò che egli decisamente rifiuta è quel concetto di
modernità, secondo il quale ha maggior valore ciò che supera il passato per proiettarci nel futuro, o
quel concetto di progresso, per cui i valori sono scanditi dalla maggiore o minore novità dell’opera
prodotta: il vero senso delle cose sta oltre il tempo.
Il Dadaismo
E’ un movimento artistico che nasce in Svizzera, a Zurigo, vi è l’intento di stupire con
manifestazioni inusuali e provocatorie, così da proporre un’arte nuova ed originale. Ed in effetti i
due movimenti, futurismo e dadaismo, hanno qualche punto di notevole differenza: soprattutto il
diverso atteggiamento nei confronti della guerra. I futuristi, nella loro posizione interventista, sono
tutto sommato favorevoli alla guerra, mentre ne sono del tutto contrari i dadaisti. La parola Dada,
che identificò il movimento, non significava assolutamente nulla, e già in ciò vi è una prima
caratteristica del movimento: quella di rifiutare ogni atteggiamento razionalistico. La funzione
principale del dadaismo era quello di distruggere una concezione vecchia e desueta dell’arte.
Fontana – Duchamp. Il «ready-made» rappresenta il momento di maggior provocazione
dell’opera di Duchamp. Duchamp mise in atto la sua provocazione in incognito. Presentò alla
giuria della mostra un orinatoio firmandolo con lo pseudonimo R. Mutt. La giuria non capì e,
sull’imbarazzo di come considerare la cosa, non fece esporre il pezzo; ha creato un nuovo modo
di pensare quell’oggetto. L’orinatoio originale utilizzato da Duchamp stranamente andò smarrito
quando fu smontata la mostra nel 1917. Opera che segna un punto di non ritorno: accettarla tra
i capolavori d’arte significa essere disponibili al gioco ironico del non prendersi mai sul serio.
Egli, nel suo studio a Parigi,
decise di montare una ruota
di bicicletta su uno sgabello.
Gioconda con baffi – Duchamp. L’operazione non aveva
Nascerebbe da una segreta e divertita alcuna finalità precisa, e
allusione "ermetica" all'androginia probabilmente non fu
dell'effigiata. L'androgino, come unione realizzata per essere
del maschile e del femminile. Gioconda è esposta.
in fondo mascolinizzare una figura
femminile.
Il surrealismo
La nascita della psicologia moderna, grazie a Freud, ha fornito molte suggestioni alla produzione
artistica della prima metà del Novecento. Sempre da Freud, i pittori, che dettero vita al Surrealismo,
presero un altro elemento che diede loro la possibilità di scandagliare e far emergere l’inconscio: il
sogno. Il sogno è quella produzione psichica che ha luogo durante il sonno ed è caratterizzata da
immagini, percezioni, emozioni che si svolgono in maniera irreale o illogica. L’automatismo psichico
significa quindi liberare la mente dai freni inibitori, razionali, morali, eccetera, così che il pensiero è
libero di vagare secondo libere associazioni di immagini e di idee. In tal modo si riesce a portare in
superficie quell’inconscio che altrimenti appare solo nel sogno.
Il carnevale di Arlecchino –
Cadeau – Man Ray. Un ferro Mirò. Il quadro rappresenta le
da stiro in ghisa a cui l'artista emozioni del pittore, egli tinge
incolla in riga 14 chiodi sul dal proprio inconscio per
fondo, la parte piana del ferro, rappresentare una festa
rendendolo così inutilizzabile. animata con esseri strani
Oggi questo multiplo è molto all’interno della stanza. Sul
ricercato dai collezionisti fondo si apre una finestra che
d'arte. raffigura la Tour Eiffel
stilizzata. La presenza del
tavolo dà l’inizio del cammino
della surrealtà.
Il tradimento dell’immagine – Magritte. La
sua arte è del pensiero, in cui stimola il ruolo L’impero
dell’intelligenza. Quella che abbiamo di fronte delle luci –
non è una pipa, ma la sua immagine. Per Magritte. In
l’autore, l’immagine non è la questo quadro
rappresentazione della realtà. esistono due
realtà quali il
Giraffa in fiamme
giorno e la
– Dalì. L’animale
La condizione umana – notte. La
che brucia
Magritte. Il quadro è visione data è
rappresenta la
un’illusione ottica dovuta cupa e
guerra civile. La
alla sovrapposizione del misteriosa.
donna invece è
paesaggio con la tela.
scomponibile e
Entrambi i paesaggi non
piena di cassetti
sono reali ma dipinti.
segreti Il sogno – Dalì. Egli si
Ovvero si ha undella
La persistenza dipinto
memoria –
nel dipinto.
Dalì. La mollezza degli orologi immagina il sogno come un
rappresenta la fragilità della essere mostruoso, gigantesco
memoria umana durante lo e pesante sorretto dalle
trascorrere del tempo. Notiamo stampelle della realtà. Un
un pezzo di viso di Dalì, un albero quadro che regala emozioni
spoglio e delle rocce frastagliate. esasperanti.
Scuola di Parigi
Termine utilizzato per indicare il gruppo di artisti non francesi che visse e lavorò a Parigi nel
periodo seguente allo scoppio della Prima guerra mondiale e che diedero vita al
Postimpressionismo, al Cubismo, Fauvismo. Tra questi bisogna ricordare, non solo artisti non
francesi come Pablo Picasso, Amedeo Modigliani ma anche altri francesi come Henri Matisse.
Molti di questi artisti continuarono ad operare a Parigi anche nel periodo del primo dopoguerra e a
loro si aggiunsero Constantin Brâncuși… che diedero vita a nuovi stili compreso il Surrealismo e il
Dadaismo.
Nudo rosso sdraiato – Modigliani. Il pittore in
questo periodo dipinge una serie di nudi
facendo riferimento all’arte Trecentesca italiana
per quanto riguarda il colore. Egli torna alla
pittura ispirandosi a Manet, Goya e Tiziano. I
corpi prendono forma naturalistica, i colli si
allungano i volti si svuotano dei particolari
realistici, gli occhi perdono le pupille ed il naso
e la bocca si assottigliano.
Pop art
La pop art documenta quindi in maniera precisa la cultura popolare, trasformando in icone le
immagini più note o simboliche tra quelle proposte dai mass-media. L’apparente indifferenza per le
qualità formali dei soggetti proposti, così come il procedimento di pescare tra oggetti che apparivano
triviali e non estetici, ha indotto molti critici a considerare la pop art come una specie di nuovo
dadaismo. Se ciò può apparire in parte plausibile, diverso è il fine a cui giunge la pop art. In essa
infatti è assente qualsiasi intento dissacratorio, ironico o di denuncia.