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IL BAROCCO

Come il ‘500 è stato il secolo della Riforma Protestante di Lutero, il ‘600 è stato quello della controriforma cattolica > nuove certezze spirituali della
chiesa che finisce per irrigidire i dogmi.
Per la diffusione di questa Controriforma è sicuramente necessaria l’arte, infatti il compito di pittori, architetti, scultori, è quello di suscitare emozioni e
sentimenti nelle persone (tra cui eretici e dubbiosi).
Arte del ‘600 = arte dei sentimenti e passioni
1. In PITTURA, per esempio, la figura di cristo viene rappresentata con pelle lacerata, ferita e sanguinante > pietà, misericordia…
2. In ARCHITETTURA, ci si esprime attraverso la monumentalità, anche per quanto riguarda gli interni e le facciate delle chiese > gli ornamenti
diventano più importanti della struttra e della funzione > funzione scenografica.
Abbiamo come esempio Roma, per ripristinare la potenza dell’antica Caput Mundi, vengono abbattuti interi quartieri per costruirne di nuovi.
3. Vengono introdotte anche BOTANICA,IDRAULICA e MECCANICA > collegati all’architettura.

Il termine BAROCCO (dal portoghese Barroco = perla irregolare, non perfetta) prende il significato di strano e tortuoso.
Questa corrente si diffonde partendo da Roma > italia, stati cattolici d’Europa e in america centrale (colonie) > inoltre, nata appunto come protesta al
Protestantesimo, arriverà anche in Germania, Paesi Bassi e Inghilterra.

L’ACCADEMIA DEGLI INCAMMINATI


Se nel rinascimento si prediligeva la produzione singola > no condivisione tecniche artistiche, ora con la scuola creata dai carracci abbiamo una nuova
visione: infatti intorno al 1582 ludovico carracci, il cugino agostino e suo fratello annibale (nati a bo)crearono una scuola che cambiò 3 nomi
1. Accademia del naturale > finalità principale era la riproduzione del vero
2. Accademia dei desiderosi > per il desiderio di imparare degli studenti
3. Accademia degli incamminati > per indicare il percorso artistico degli studenti nella scuola
L’insegnamento è quello tipico di una scuola d’arte moderna : oltre alla pratica del disegno si studia anche lettere, filosofia, anatomia, matematica…
> Secondo i carracci un artista deve avere anche conoscenze culturali.
La scuola si ispira principalmente al classicismo (tipico di maestri del rinascimento = Raffaello) e al naturalismo coloristico veneto ( = veronese)

1. AGOSTINO CARRACCI [1557-1602]


Agostino è il più colto dei tre e il suo contributo nell'Accademia e di tipo teorico, infatti egli crede che le immagini penetrino nelle persone con più
violenza rispetto alle parole; per questo occorre che ogni pittore abbia una sensibilità e una cultura per saper realizzare opere aventi effetto sul popolo.
L’ULTIMA COMUNIONE DI SAN GIROLAMO [OLIO SU TELA]

- La figura di s, girolamo è drammatica; è inginocchiato sulla destra con le mani giunte per ricevere la
comunione prima della morte (teschio in basso a destra).
Il mantello vermiglio che ne copre le nudità evidenzia il corpo segnato dal digiuno.
- la scena è in prospettiva: il punto di fuga è centrale (testa del sacerdote), perfetto equilibrio compositivo.
- sullo sfondo abbiamo un’architettura classicheggiante > colonne con capitelli compositi e doppio arco a
tutto sesto, entro il quale abbiamo un paesaggio al tramonto (simbolo fine vita terrena)
- confratelli si stringono attorno al sacerdote e due di essi guardano verso l’alto poichè sono gli unici ad
essersi accorti della presenza dei due angeli (simboli della distanza tra dimensione umana e divina)
2. LUDOVICO CARRACCI [1555-1619]
Il suo contributo alla scuola è di tipo tecnico-pratico ; egli aderisce alle indicazioni controriformiste > personaggi sacri che suscitano pietà e devozione

3. ANNIBALE CARRACCI [1560-1609]


È quello che spicca di più nell'Accademia, ha grandi capacità pittoriche e quindi da una collaborazione di tipo pratico nella scuola.
Il suo è un disegno di perfezione raffaellesca e crede che l'atto pittorico sia di capacità di comunicazione quasi superiore a quella della parola.
➔ IL DISEGNO
Egli si riallaccia alla grande tradizione rinascimentale fiorentina > usando il tratto morbido ma deciso:
c'è una fusione fra le forme decise michelangiolesche e quelle morbide raffaellesche > stile nuovo e personale
IL REMATORE DI SPALLe [british museum londra]

>fu uno studio preparatorio per un ciclo di affreschi a palazzo farnese


> cercò di recuperare il “bello ideale” che nel manierismo si era perso
- - il corpo è in torsione e la testa è ruotata a destra, il braccio sinistro è spostato indietro > elem. Che mettono
- in evidenza la muscolatura del corpo
- - effetti di chiaroscuro con carboncino (scuro) e gessetto (chiaro, luce)

IL MANGIAFAGIOLI [1583]
> La linea d'orizzonte alta con il punto di fuga
spostato sulla destra indicano una visione
decentrata, diversa dal perfetto parallelismo
della tavola; come se stessimo osservando la
scena stanno seduti a un altro tavolo
dell'osteria.

> collocato tra le esperienze pittoriche giovanili, una delle prime scene di genere dell'Arte
italiana > Tipo di pittura in cui soggetti appartengono a un genere ritenuto minore rispetto
a quello delle rappresentazioni sacre o mitologiche (vita quotidiana)
- popolano nell’atto di mangiare avidamente una scodella di fagioli (fulcro della rappresentazione); egli spicca nella rappresentazione grazie allo
sfondo cupo (rischiara solo una finestrella).
Indossa un cappello da contadino, ha gli occhi fissi e sospettosi, la bocca spalancata.
- i colori sono spenti e terrosi > accrescono il senso di quotidianità
- sulla tavola abbiamo numerosi oggetti umili, della mensa contadina: brocca, vino, coltello, porri, pane…

Volta della galleria di palazzo farnese, roma [1598]


> Annibale si stancò dell'ambiente emiliano e si trasferì a.
Roma, qui egli migliora la propria conoscenza dei classici.
su incarico del cardinale Odoardo Farnese l'artista affrescò il
camerino del palazzo di famiglia:
- Sulla volta a botte troviamo l'illusione di 9 dipinti appesi,
ognuno con la sua cornice ( =pinacoteca).
dietro ad essi c'è una finta struttura architettonica aperta sul
cielo a sua volta incorniciata e sorretta da putti e medaglioni
Al centro della volta spicca il grande affresco del trionfo di bacco e arianna:

> raffigura il corteo nuziale di bacco e arianna (figlia di minosse, re di creta)


- i due personaggi principali si trovano su due carri trainati da 2 tigri (bacco,
carro oro) e 2 arieti bianchi (arianna, carro argento).
- Sono contornati da Satiri e menadi che danzano a ritmo di tamburelli piatti i
corni.
- su un asino appare il vecchio Sileno, un satiro devoto a bacco e celebre per la
sua saggezza e bruttezza.
-in cielo putti e Amorini (simbolo di grazia e spensieratezza)
> i personaggi di destra e sinistra si corrispondono per numero e composizione (equilibrio)

CARAVAGGIO [1571-1610]
> michelangelo merisi da caravaggio nasce a milano da una famiglia originaria di caravaggio (bergamo)
> formazione lombarda e colorismo veneto > si nota dalla sua sensibilità per luci e ombre.
> egli è un uomo violento, ribelle, irrequieto
- a roma lavora nella bottega del cavalier d’arpino > sviluppa un nuovo tema: natura morta
- sempre a roma entra nella grazie del cardinale francesco maria del monte, ambasciatore del duca di toscana e collezionista d’arte
- è continuamente coinvolto in risse e affari loschi > uccide un suo rivale ed è costretto a fuggire
Va a napoli, malta (lavora per i cavalieri dell’ordine), varie città della sicilia > muore infine a porto ercole

TESTA DI MEDUSA [COMM. CARDINALE FRANCESCO MARIA DEL MONTE]

> olio su tela incollato sopra uno scudo di legno (rotondo) convesso
- rappresenta con realismo la testa mozzata e sanguinante di medusa, i capelli sono serpenti
aggrovigliati.
La sua espressione è quella del momento in cui la testa viene recisa > bocca aperta e occhi roteanti
> mai un ritratto era stato così cupo
> il tema mitologico verrà spesso ripreso da pittori posteriori

CANESTRA DI FRUTTA [COMM. CARDINALE FRANCESCO MARIA DEL MONTE, SI TROVA ALLA PINACOTECA DELLA VENERANDA BIBLIOTECA AMBROSIANA A MILANO]
> olio su tela di piccole dimensioni, acquistato dal cardinale di milano federico borromeo.

> Il cesto viene rappresentato secondo una visione frontale e occupa un ideale semicerchio avente per
diametro il lato inferiore del dipinto.
Caravaggio risolve il problema della prospettiva e:
1. Fa sporgere il cesto dal piano > x avvicinarlo di più all’ossservatore
2. Allontana la percezione dello sfondo illuminandolo con una luce calda e soffusa > mette
in risalto i particolari di colori freddi (es foglie)
>particolare attenzione agli elementi della natura morta > visione natura = metafora visione realtà
umana, dominata dal l'incombere della morte
Abbiamo per esempio
1. Foglie di vite accartocciate (non fresche)
2. Foglie della pesca forate (rovinate da insetti)
3. Mela intaccata al centro
4. Acini d’uva schiacciati o mancanti

BACCO [UFFIZI FIRENZE. COMM. FORSE CARDINALE F.M. DEL MONTE]

>BACCO=FORSE AMANTE DI CARAVAGGIO, AIUTANTE DI BOTTEGA


- il giovane è adagiato su un triclinio ed è avvolto in un lenzuolo che imita una veste romana.
sulla testa ha una ghirlanda di tralci di vite poggiata sui capelli neri ricci.
Il volto è ruotato di tre quarti e leggermente rosso > espressione enigmatica.
Egli regge una coppa di vetro colma quasi fino all'orlo del vino rosso versato dalla bottiglia
appoggiata sul tavolo in basso a sinistra.
- la natura morta in primo piano anticipa i temi della canestro di frutta.
- l'atmosfera è Fosca e finisce per diventare una rappresentazione mistica dove il giovinetto può essere
interpretato in un'ottica cristiana: bacco=il salvatore; melagrana,vino,drappo=simb. passione cristo

VOCAZIONE DI SAN MATTEO [DECORAZIONE CAPPELLA CONTARELLI, ROMA]

>il dipinto raffigura il momento in cui gesù sceglie matteo come apostolo
> realismo: scena, abiti e posture
- la scena si svolge in un ambiente cupo, scuro illuminato solo da una luce proveniente da
destra, giallastra che ne mette in evidenza lo squallore e la povertà > funzione simbolica:
Luce della grazia divina, dio sembra indirizzarla
- a destra troviamo cristo, che tende il braccio destro in direzione del futuro apostolo e san
Pietro, il quale copia il gesto del maestro.
Cristo ha in testa un’aureola che quasi non si nota > aggiunta successivamente poichè il
quadro era ritenuto troppo laico
- dei 5 personaggi al tavolo solo matteo e i due giovano di destra si accorgono della presenza di cristo, verso il quale ruotano le teste; gli altri due sono
troppo attenti a contare il denaro > la chiamata di dio è sempre rivolta a tutti gli uomini ma ciascuno è libero di aderirvi o respingerla.
Matteo risponde alla chiamata in modo molto naturale, infatti, stupito dall’invito, si assicura che cristo si stia riferendo a lui (indica).

CROCIFISSIONE DI SAN PIETRO [PER LA CAPPELLA CERASI, CHIESA ROMANA DI SANTA MARIA DEL POPOLO, ROMA]
> personalissima interpretazione dei temi religiosi > spesso opere contestate o rifiutate (come questa)
> tela raffigurante il momento in cui san pietro, dopo aver detto di non sentirsi degno di essere condannato allo stesso modo
di gesù, viene egualmente crocifisso, ma al contrario > probabilmente caravaggio ha riprodotto in bottega la scena.
- 3 carnefici: 1. In ginocchio orientato verso la diagonale del dipinto, sorregge la croce.
2.visto frontalmente, testa girata di 3 quarti. 3. + Arretrato, tira la fune, parallelo a diagonale
-S pietro > drammaticamente rovesciato, volto espressivo - ambiente spoglio, luce proviene dall’alto a sinistra
MORTE DELLA VERGINE [MUSEO DEL LOUVRE, PARIGI, COMM. DAI CARMELITANI SCALZI-ORDINE RELIGIOSO]

>visione prospettica centrale con la linea d'orizzonte posta


esattamente al centro del dipinto.
La composizione risulta asimmetrica, la linea di composiz parte
dalle gambe della maddalena, attraversa il corpo della vergine e in
seguito arriva alle teste degli apostoli.(verde)

>secondo alcune dicerie, caravaggio avrebbe usato il corpo di una prostituta morta nel tevere per
rappresentare la scena da dipingere.
> la scena raffigura la madonna subito dopo la morte, mentre la Maddalena e gli apostoli si stringono attorno a lei.
-la vergine è adagiata su una panca in legno e il suo corpo appare irrigidito dalla morte; la sua pancia è gonfia (tipica di chi muore affogato) ma diventa
anche simbolo di scrigno di grazia divina.
Su di lei è adagiato un drappo rosso, simbolo di sangue e violenza.
-maddalena, in primo piano (sulla sedia), singhiozza e piange dal dolore; la stessa cosa fanno gli apostoli > reazioni umane e quotidiane, come persone
umili che perdono un proprio caro > profondo significato religioso: cerca di portare dio tra gli uomini
- ambientazione cupa e spoglia
- luce proviene dal retro, forse da una finestra (simbolo grazia divina)

GIAN LORENZO BERNINI [1598-1680]


> Bernini nasce a Napoli, è figlio di uno scultore di origine toscana, MA LA sua formazione artistica avviene principalmente a Roma dove si trasferisce con
la famiglia e rimane fino alla morte (piccolo viaggio a Parigi presso luigi xiv > completamento del louvre)
> A Roma lavora all'interno della corte papale e diventa il principale rappresentante artistico e portavoce ideologico della chiesa.
aiuta i pontefici romani a ribadire la grandiosità e la potenza della chiesa.
> EGLI è SCULTORE (ORME DEL PADRE), ARCHITETTO, PITTORE, SCENOGRAFO, COMMEDIOGRAFO, DISEGNATORE.

➔ IL DISEGNO > elemento unificatore di tutta l’arte berniniana

> per le opere di progettazione scultorea/architettonica, egli compone vivaci schizzi;


Il tratto è veloce e sintetico, I VOLUMI SONO DELINEATI DA TRATTI DI PENNA.
EX. PRIMO PROGETTO PER FONTANA DEL MORO

Il DAVID CHE LOTTA CON IL LEONE [louvre],


invece, è un disegno a matita rossa > resa pittorica.
Il tratto è più tenue e i contorni più morbidi; il chiaroscuro è dato
da tocchi di biacca e tratteggi paralleli.
APOLLO E DAFNE [1622-1625,comm. cardinale scipione borghese]

> con quest’opera bernini getta le basi per un’arte nuova e rivoluzionaria > trasgredisce le regole del classicismo
> storia: Apollo, Dio greco della musica, sta per raggiungere la ninfa Dafne di cui si era innamorato a causa di una
freccia scagliatagli da Eros.
Dafne pur di sottrarsi al Dio chiede di essere tramutata in una pianta di alloro (in greco si chiama Dafne).
> senso di movimento:
-apollo > gamba sinistra in avanti sollevata dal suolo, braccio destro all’indietro per equilibrare la corsa
-dafne > nuda e leggiadra, spinge il bacino avanti per fuggire da apollo.
I suoi capelli iniziano a tramutarsi in alloro, e così le sue mani e i suoi piedi (radici di pianta).
La liscia pelle diventa corteccia

L’ESTASI DI SANTA TERESA [CAPPELLA CORNARO, ROMA, CHIESA S. MARIA DELLA VITTORIA, comm. famiglia cornaro]

> all’epoca definita “men cattiva opera” > opera più bella di bernini
-Santa Teresa è in estasi mistica nell'atto di essere sopraffatta dalla visione di
Dio;
Bernini la rappresenta distesa su Delle nuvole.
il suo volto è molto espressivo (occhi socchiusi e bocca semiaperta), i piedi sono
nudi e le vesti sono scomposte (agitarsi).
-Un angelo sorridente cupido sta per trafiggerle il cuore con la freccia.
-dietro di essi c'è una cascata di raggi dorati illuminati da una finestra sopra
l'opera che rappresenta la luce divina.
> L'opera è simile ad un palcoscenico: abbiamo infatti due balconcini ai lati come affacciati su un palco centrale dove
troviamo i membri della famiglia Cornaro.

BALDACCHINO DI S. PIETRO [COMM. PAPA URBANO VIII, CITTà DEL VATICANO, BASILICA S. PIETRO]

> È il più chiaro esempio di come l'arte barocca possa far interagire armonicamente diversi tipi di arte
> Doveva avere caratteristiche tali da potersi inserire in modo proporzionato sull'altare maggiore
sottostante la cupola di Michelangelo.
Nonostante le dimensioni riuscì ad apparire perfettamente proporzionato
-baldacchino in legno e tessuto: su quattro piedistalli rivestiti di marmi colorati e di stemmi pontifici
si innalzano quattro colonne tortil in bronzo dorato (ispirazione basilica costantiniana); ciascuna di
esse è alta 11 m e costituita da tre rocchi decorati con scanalature, alloro (simbolo di gloria), lucertole
(simbolo di resurrezione) e api (richiamo allo stemma della famiglia Barberini).
Le colonne sono sovrastate da capitelli compositi ai quali sono appoggiati quattro trabeazioni;
Per la copertura, frutto della collaborazione con Francesco Borromini, vengono impiegate quattro
volute a dorso di delfino che partono dai quattro angoli della struttura e raggiungono il centro
sorreggendo un globo, sormontato da una croce.
COLONNATO DI PIAZZA S. PIETRO [1657, COMM. PAPA ALESSANDRO VII]
-Formato da 284 colonne e 88 pilastri disposti su quattro file a forma di un enorme ellisse, si congiunge alla facciata della basilica grazie a due ali
laterali divergenti, grazie alle quali si crea un effetto prospettico per il quale la facciata sembra più vicina;
i due rami curvi del colonnato fanno pensare ad un abbraccio simbolico
- Sopra le colonne abbiamo capitelli di ordine tuscanico che sorreggono un architrave sormontato da una cornice marmorea.
la copertura è a capanna (tipico templi classici) e su di esso abbiamo 162 giganti statue di santi.
➔ In un'incisione di Giovan battista falda, è presente un ulteriore porzione di
colonnato, chiamato da Bernini terzo braccio, il quale non fu mai realizzato.

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