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La data di nascita del movimento artistico cubista risale convenzionalmente al 1907, con la

realizzazione di una rivoluzionaria opera di Pablo Picasso: Les Demoiselles d'Avignon. Pur non
avendo suscitato un particolare scalpore in un primo momento, dal dipinto del giovane Picasso
scaturirono successivamente diverse problematiche e osservazioni che sconvolsero completamente
il mondo dellarte del XX secolo.
Con Les Demoiselles d'Avignon Picasso riprende il lavoro di smantellamento anatomico gi iniziato
da Czanne con Les Grandes Baigneuses e la porta a un livello successivo: la tridimensionalit delle
figure risulta ora completamente annullata, appaiono queste invece come una serie di piani solidi
che si intersecano tra di loro secondo angolazioni differenti. Ognuno di questi piani frutto di una
visione parziale del soggetto stesso da diversi punti di vista ottenendo come risultato un immagine
priva di una prospettiva precisa, del tutto innaturale se confrontata con la tradizione artistica
occidentale. Un ulteriore elemento di novit introdotto da Picasso consiste nellutilizzo degli spazi
come elementi tangibili, anche questi diventano oggetto nella nuova concezione pittorica avviata
con Les Demoiselles d'Avignon.

Pablo Picasso, Les Demoiselles d'Avignon. Olio su tela (1907)

Paul Czanne, Les Grandes Baigneuses. (1906)

Le nuove tecniche pittoriche introdotte da Pablo Picasso e George Braque a partire dal 1907, sono
frutto e conseguenza di una nuova concezione di Arte del tutto rivoluzionaria. Per i cubisti larte
non armonia, non nemmeno realt. Larte per i cubisti problema. I cubisti decretano il
fallimento dellobbiettivo che larte si era prefissato, ovvero quello di raggiungere la realt
attraverso una rappresentazione di questa. Lopera darte non rappresenta la realt ma essa stessa
realt, una realt autosussistente e priva di collegamenti con la natura, lopera darte un puro
prodotto mentale. Per questo motivo secondo Picasso e Braque una singola immagine non pu che
simulare un oggetto esistente, fornendo di questa una conoscenza infima, ben inferiore a quella che
realmente abbiamo. Le rappresentazioni pittoriche che si impongono come mezzo conoscitivo del
reale non sono altro che una bugia, la costruzione di una nuova bellezza realizzata con i mezzi di
cui la pittura dispone, nientaltro che una semplice e banale convenzione.

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