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L’arte etrusca
Tra il quarto e il settimo secolo a.C. gli Etruschi si affermano nella penisola
italiana. L’etruria sta nel triangolo tra l’Arno, il Tevere e il mar Tirreno
(toscana, umbria, lazio). Si espandono poi in Campania e fondano Capua,
Nocera, Fratte di Salerno. Conseguenza di questa colonizzazione è sviluppo
di nuovi insediamenti urbani. Origini varie ipotesi:
Notizie affidabili dal 700 – 400 a.C. perchè si confrontano con Roma. LA
cacciata da Roma del re etrusco Tarquino il Superbo rompe coesistenza
pacifica.
396 a.C. romani espugnano Veio, entro il 289 a.C. etruria completamente
sottomessa.
L’arte e la religione
L’espressione artistica molto connessa con esigenze di carattere religioso.
Mai arte come libera attività ma solo legata a praticità e religione. Mentre per
greci uomo capace di costruire propria vita, etruschi subiscono un destino
ignoto. Quindi vogliono assecondare il volere degli dei, interpretarne i segni e
assicurarsene la benevolenza.
Architettura civile
Città etrusche circondate da mura che tra il sesto e quarto secolo a.C.
assumono dimensioni ciclobile. Realizzate a secco, con elementi monolitici,
unici esempi di architettura etrusca in pietra. Pietra calcarea e TUFO,
sconosciuto marmo. Pietre sagomate a parallelepipedo, ognuno posto in
opera a filari isodomi (uguali) messi in modo che giuntura corrisponda al
centro del blocco del filare superiore e inferiore (opus quadratum).
Architettura religiosa
Scarse tracce da modellini di terracotta o resti di fondamenta perchè
materiali deperibili.
Mentre il tempio greco cambia quello degli etruschi rimane sempre lo stesso.
Mai considerato come dimora terrna di un dio, ma luogo dove interrogarlo,
pregarlo, onorarlo.
Architettura funeraria
Privilegiano architettura funeraria. Tutte le tombe costruite in pietra e
conservate. L’uomo ha bisogno dopo morto di un luogo dove l’anima può
continuare a vivere in ambiente intimo e familiare. Tomba = casa, cioè con
cibi, bevande, utensili, volti amici, arredi ecc.
Tipologie costruttive:
-tombe ipogee
-tombe a tumulo
-tombe a edicola
Ipogei
Strutture ipogee sotto terra (a camera interrata) o nel fianco di una parete
rocciosa (rupestri) o realizzando ingressi di forma cubica mediante blocchi di
tufo (tombe a dado).
Ipogeo dei volumni: a camera interrata, seconda metà secondo sec a.C,
ripida scala risistemata intagliata nella roccia tufacea, si accede poi ad atrio
rettangolare dove c’è camera sepolcrale principale con panche in pietra con
statue votive e urne cinerarie della famiglia dei velimna. Ancora oggi 6 urne
in travertino stuccato che rappresentato un letto drappeggiato e 1 in marmo
che imita la forma di un tempio. Camera funeraria in corripondenza della sala
di rappresentanza, dove padrone riceve gli ospiti, fa banchetti e onora gli dei
della famiglia. Altre 8 camere ipogee cubiche per riti funerari o depositi di
doni e offerte. Dimensioni abbastanza modeste. Misure devono evocare
abitazioni. Scopo della tomba NON glorificare defunto ma recargli
CONFORTO e sicurezza nell’incertezza dell’aldilà.
Tumuli
Tombe a tumulo perchè ricoperte da un tumolo di terra così collinetta
artificiale per identificare sepoltura e proteggere edificio sottostante.
Matunas – tomba dei rilievi (quarto o terzo sec. a.C.): tomba a tumulo.
Copertura camera sepolcrale a lastre di tufo inclinate, imitano il soffitto
ligneo con finte travi scolpite nella roccia. Pareti della camera e pilastri
coperti da rilievi realistici eseguiti in stucco dipinto. Rappresentano utensili
casalinghi come a ricostruzione dell’ambiente domestico
Edicole
Tombe fuori terra sono rarità. Interamente in pietra, spesso piccole e 1
camera funeraria. Tombe a edicola (aedicula – tempietto). Somigliano alle
antiche abitazioni etrusche: in una sola costruzione si concentra senso della
vita (casa), religiosità (tempio) e della morte (tomba).
La pittura funeraria
La pittura etrusca è essenzialmente funeraria. Notevole importanza perchè
essendo perduta quella greca è la prima testimonianza dell’arte figurativa
occidentale preromana.
- l’affresco
- la pittura vascolare
L’affresco
Questa tecnica consiste nel dipingere su una parete a fresco = intonaco non
seccato. Procedimento:
Maggior parte nella necropoli di Tarquinia, altre a Chiusi, orvieto, caere, vulci,
veio. Cicli più significativi tra sesto e quinto secolo a.C. – scene di funerali
(banchetti danze ecc). In questo modo raffigurazioni di vari aspetti della vita
quotidiana. Tomba delle Leonesse: 530 – 520 a.C. camera ipogea di forma
quadrata con 2 leonesse sul primo timpano della parete. Assumono rilievo i 2
danzatori sul limite destro. Quello di destra slancia la gamba destra in passo
di danza, scarica l’intero peso su piede sinistro che è esageratamente
dilatato. Questo si chiama ESPRESSIONISTA = per sottolineare un
messaggio deformano volontariamente proporzioni per indirizzare
l’attenzione su cosa si vuole esprimere.
La pittura vascolare
L’affresco era limitato alle sepolture più ricche. Metà dell’ottavo sec a.C. si
diffonde pittura vascolare. Diversi stili. Anche presso gli Etruschi figure nere e
figure rosse.
Stamnos con Athena, Achille e Troilo: a figure rosse, 300 – 290 a.C., Athena
con scudo, alle sue spalle Achille. La dea indica con la testa la presenza di
troilo. Fra le anse dello stamnos un fregio con bighe trainate da leoni e cigni.
Espressività dei personaggi mostra come le botteghe di vulci erano centri di
produzione ceramica autonomi dalla Grecia.
Canopi e sacrofagi
Più antichi esempi di modellazione a tutto tondo (settimo e sesto secolo
a.C.) sono i canopi, vasi in cui egizi mettevano viscere dei mummificati e per
etruschi servivano
Nel sesto secolo a.C. molto importanti i sarcofagi: pietra, terracotta. Sono
una cassa e una lastra sovrapponibile come coperchio. Usati quasi sempre
come cinerari, la loro ricchezza decorativa manifesta la potenza della
famiglia. La cassa all’inizio a facce lisce, poi ornata con bassorilievi. Motivi
dell tradizione greca: mitologia ecc. Coperchio caratteristiche originali
dell’interpretazione etrusca del tema della morte. Sarcofagi degli Sposi
Risale alla fine del quinto secolo e gli inizi del quarto secolo a.C. ma vi sono
stati vari restauri dei quali l’ultimo ne ha snaturato il significato. In origine
aveva la testa di seprente che si avventava contro l’avversario. Il restauro ha
fatto si che la testa morda le corna della capra. Comunque vivacità
espressiva come nella lupa anche se soggetto fantastico.
Apollo di scasato: ci sono evidenti influssi greci nel busto fittile del cosidetto
apollo dello scasato, fine quarto inizio terzo secolo a.C., faceva parte di una
decorazione architettonica del santuario di apollo in località lo scasato.
L’inclinazione della schiena e la contemporanea rotazione della testa in
direzione opposta a quella del torace movimentano il busto. Ciò ha fatto
ipotizzare che il maestro fosse in contatto anche con esponenti della scuola
di Lisippo.
Arringatore: fine secondo secolo inizio primo a.C. ritratto bronzo del patrizio
etrusco AULE METELI. La statua è un eccellente esempio del modo in cui gli
etruschi concepiscono il realismo della scultura. L’arringatore non possiede
le proporzioni ideali della statuaria classica nè la raffinata tecnica scultorea di
quella ellenistica, la toga e il braccio sinistro risultano modellati in modo
approssimativo e convenzionale. La mano destra è sproporzionata
appositamente per accentuare il potere della parola (accorgimento
espressionista). L’ampio e severo gesto del braccio destro e il volto pensoso
comunicano grane dignità ed equilibrio morali. Questa forma di realismo è
l’eredità più grande che gli Etruschi trasmetteranno anche alla ritrattistica
romana del primo secolo a.C.