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Storia dell’arte contemporanea

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Dal 1989 inizia un’arte de nibile transnazionale che era caratterizzata da una non de nizione dei
movimenti artistici. Ci sono due poli nell’arte del XX secolo, Duchamp e Picasso, bisogna cercare
di unirli.
Duchamp le cui prime pitture ci appaiono nel 1915 rappresentò uno snodo fra l’arte del ‘900 e l’arte
del XIX secolo, è stato de nito ingegnere del tempo perduto e respiratore. Il primo ready made fu
creato nel 1913(ruota di bicicletta) ma la denominazione è successiva, arriva infatti solo nel 1915.
La domanda alla base dei ready made era: si può creare un’opera d’arte che non sia arte? e da qui
inizia il suo confondere il piano dell’arte con quello della vita. Compie una sottrazione della
funzione primaria delle cose per rivelare che ogni cosa che noi vediamo e usiamo non corrisponde
a quello che è l’oggetto, mostra quindi le cose da un altro punto di vista
Il signi cato di un’opera d’arte non è assoluto, il suo signi cante invece è ciò che modi ca l’oggetto
nel tempo, de nizione data dal Saussure nei suoi corsi di linguistica generale
Per Duchamp la legittimazione dell’opera d’arte è data dalla sua entrata nel museo
Nel 1930 Duchamp creò l’opera “Scatola in valigia”. Del 1912 è invece “Nudo che scende le scale
n 2”, fu esposto al salone degli indipendenti a Parigi, la cui giuria era composta da cubisti che
criticano il dipinto per il soggetto, infatti nessun cubista aveva mai presentato qualcosa che non
fosse una natura morta e il nudo fu un novità assoluta, in risposta Duchamp tolse il dipinto dal
concorso
Nel 1913 si tenne a New York la mostra che aprì il XX sec l’”Armory Show” in cui il nudo di
Duchamp ottenne un successo incredibile
Nel 1920 Duchamp e Breyer fondarono la società anonima. Nel 1926 fu esposto per la prima volta
il “Grande vetro/La Sposa messa a nudo dai suoi scapoli” di Duchamp, in cui è visibile una sposa
che viene messa a nudo dagli scapoli sottostanti. L’opera è immaginata come una grande
macchina in movimento, presentato anche nella mostra macchine celibi curata da Szeemann, di
questo movimento noi vediamo solo un istante ma sappiamo che inizierebbe dalla macinatrice di
cioccolato. Il corpo femminile è visto dall’interno ed è rappresentato non come corpo ma come
meccanismo che i celibi sotto non raggiungeranno mai. Quest’opera è quasi un’installazione
poiché essendo trasparente coinvolge lo spazio circostante, si può de nire come un quadro che
tende ad una installazione
Importante è il concetto della riproducibilità tecnica dell’arte in Duchamp, discorso ripreso e
analizzato da Walter Benjamin nel suo saggio
Personalità eclettica ed esagerata Duchamp nel 1919-20 si fece rasare una stella ebraica in testa.
Traghettatore dell’arte di Duchamp nella seconda metà del secolo fu John Cage. Nell’artista si
possono notare spunti di molte correnti differenti come ad esempio quella dadaista con “Erratum
musicale” del 1913
Ready made: cortocircuito che permette di vedere l’oggetto per quello che è + attenzione per il
banale.
Dal 1903 al 1906-7 Duchamp fu nel suo primo periodo di pittura in cui si concentrò sui disegni di
vita quotidiana, con il suo concetto di bellezza dell’indifferenza, fu qui molto vicino agli umanisti
francesi e al simbolismo di ne secolo. Molta della sua ispirazione di questo periodo deriva inoltre
da Cézanne de nito maestro dell’arte contemporanea. L’inizio del decostruttivismo tipico
dell’autore lo si inizia a vedere dal 1911 con “Giocatori di scacchi” e nel 1912 con “Re e regina
attraversati da nudi in velocità”. Il tema dei nudi sarà abbastanza usato da Duchamp nelle sue
opere e il primo risale al 1911 “Giovane triste in treno”
Parte del lavoro dell’artista si concentrerà anche sul concetto di quadridimensionalità che egli
de nisce com ella sintesi del geometrismo e del caso, ciò è riscontrabile in un esperimento che
egli fa “Stoppage!” nel 1913. Altra peculiarità dell’artista è lo stravolgimento del concetto di
rappresentazione, come fa ad esempio nel dipinto con il macinino dal caffè in cui la direzione del
movimento e il movimento stesso sono indicati da una freccia
Duchamp nella sua vita fece più raccolte di scritti che chiamò tutti scatole, la prima risale al 1914
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Coef ciente d’arte: è il rapporto fra l’intenzionalità dell’artista e l’intenzionale ovvero il pubblico che
la riceve.
Duchamp affermò inoltre che l’arte dovesse smettere di essere retinica per diventare mentale
Agli anni ’10 risalgono due opere di Duchamp molto interessanti “Con rumore segreto” e “Perchè
non starnutire”
Assemblaggio= collage tridimensionale
Fino agli anni ’80 il critico/curatore aveva una corrente precisa di cui si occupava es. Celant con
l’arte povera o Benito Oliva con la transavanguardia degli anni ’70 (che chiuse la fase dei
movimenti). Negli anni ’90 con il libro Arte contemporanea si sancisce la ne delle barriere e dei
movimenti artistici.
In “Farmacia” Duchamp non ha fatto altro che prendere un prestampato per esercitazioni di pittura
e ha aggiunto sei macchia di cui metà rosse e metà verdi affermando di aver curato il paesaggio
Nel 1964 Schwarz decise di replicare i ready made dopo che furono andati persi, in accordo con
Duchamp ne replicò otto per tipo a cui furono applicate targhette rmate da Duchamp, in realtà
Schwarz ne produsse e vendette in un numero maggiore ragione per cui è in causa con
l’associazione Marcel Duchamp
Al 1912 risale “La sposa” opera che contiene elementi che potranno essere riscontrati nel grande
vetro con anche la macinatrice di cioccolato
al 1917 risalgono invece due opere molto importanti “Mutt” ovvero l’orinatoio e “Tu m’ ”il quale
contiene le storie dei ready made. Al 1921 invece è fatto risalire “Fresh widow”.
Nella “Scatola verde” del 1934 fa una prima lettura del signi cato che ha l’opera per lui
Nel 1921 si fece fotografare travestito da donna “Rrose Sélavy” acronimo per eros est la viè, nome
con cui rmerà poi anche alcune delle sue opere.
Nel 1921 si occupò anche della rappresentazione cinematogra ca che dalla sua opera scaturì
come un anticinema in “A cinema”. I suoi “Rotorelief” forno poi anche presentati alla mostra
parigina Le movement nel 1955
Altra interessantissima opera è “Twelve hundred coal bags suspended on the ceiling over a stove”
del 1938

Goya, “La fucilazione alla montagna del principe Pio”, 1814, è un manifesto politico, caratterizzato
da realismo e da un’ambientazione notturna, con cui viene a mancare il modellare i corpi fatto dalle
ombre grazie alla luce
La luce se pur molto particolare non è più oggettiva e realista. La luce dell’ambientazione notturna
è, in questo caso, luce della ragione non della realtà segna quindi la volontà di mettere in risalto un
dato avvenimento grazie all’accensione della luce arti ciale. Ciò che Goya decide di porre in risalto
in questa opera è un fatto politico
L’opera di Goya è alla base del futuro surrealismo e simbolismo
Il suddetto dipinto sarà ripreso da Picasso nel “Massacro in Corea” del 1950, e si può vedere come
antecedente “La morte di Marat”, 1750, di David, la cui luce in particolare sarà ripresa sempre da
Picasso nella “Guernica” (colori bianco e nero come lo sfondo nero sono usati per una narrazione
giornalistica dei fatti), nel dipinto di David si può notare un’apertura verso il XIX secolo, è un’opera
di realismo incentrata sulla politica, con la morte di un rivoluzionario il quale a sua volta lascia
testimonianza del fatto scrivendo l’accaduto poco prima di morire. Di soggetto politico sarà anche
“La zattera della medusa” di Gericault. Diviene quindi fondamentale la cronaca e non i si sofferma
più sul tempo dell’orologio ma sul tempo storico del fatto di cui l’arte sarà testimonianza. Altra
rivoluzione del XIX sec è il cambiamento del ruolo del paesaggio che passerà dall’essere semplice
sfondo a diventare elemento a se stante, esempio eloquente di ciò è la pittura di Corot degli anni
’30. Nel tempo la pittura di paesaggio diverrà un genere vero e proprio, e sarà inoltre base del
futuro impressionismo

David, “Giuramento degli Orazi”, 1784. è molto neoclassico fatta eccezione per la
rappresentazione delle donne che sono una sorta di pietà contemporanea, esse piangono poiché
sono consapevoli che non vedranno tornare i giovani e questo fa si che il loro pianto sia molto più
reale e vero rispetto a quelli precedenti che erano solo rappresentazioni della Madonna che
compiange il Cristo morto, qui invece il pianto è un pianto contemporaneo così come lo è la
situazione e ciò fa si che l’iconogra a non sia religiosa o mitica ma sia un’iconogra a della storia
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La luce diviene nuovamente fondamentale nel dipinto di Ingres “La bagnante di Valpincon” del
1808, qui sembra che essa provenga da davanti all’opera e illumina tutta la scena allo stesso
modo, espediente che crea un effetto di schiacciamento del corpo del soggetto verso la parete di
fondo, oltre che rendere l’intero dipinto simile ad un collage. Questo uso della luce e del nuovo
pensiero del quadro prospettico porterà al cubismo, è quindi inoltre possibile de nire quello di
Ingres un classicismo in chiave moderna. Lo sguardo storico diviene essenziale e di conseguenza
la bagnante è demitizzata (non rimanda a gure del passato), la luce rende lei reale così come fa
con lo spazio circostante che non è qui più storico ma è strettamente legato alla contemporaneità.
La contemporaneità sarà per Ingres un tema molto caro come si può notare anche da un altro suo
dipinto “Ritratto di monsieur Bertin” del 1832 in cui è raf gurato un banchiere dell’epoca il quale
occupa interamente la scena, è un uomo ben de nito, della contemporaneità e una determinata
importanza sociale, è un uomo che sta facendo la società del suo tempo
Grazie all’attenzione per la contemporaneità di Ingres possiamo anche notare gli effetti del
colonialismo rappresentati in sue opere come in “Odalisca con schiava” del 1839 in cui è visibile la
condizione di schiavismo a cui i neri erano sottoposti contrapposta alla mitizzazione della donna
bianca

Must per l’artista dell’epoca era il viaggio in Italia che permetteva agli artisti di af nare la loro
formazione studiando l’opera dei grandi del passato, Delacroix fu il primo ad invertire questa
tendenza scambiando il viaggio in Italia con un viaggio in Marocco, atto che ebbe la conseguenza
di inserire la cultura orientale in Europa e di far capire valori culturali diversi da quelli del
classicismo italiano. Si faccia riferimento al dipinto “Donne in Algeri” del 1834

Il discroso sulla luce si riapre con Turner, “Il mattino dopo il naufragio” del 1843, la sua luce sottrae
la parte materica del paesaggio facendolo così diventare quasi solo atmosfera, così che in ultima
analisi si possa dire che la sicità viene smaterializzata dalla luce (come accade anche con Monet
e le sue riproduzioni della cattedrale di Rouen). Questa caratterista è poi chiaramente visibile ed
accentuata in un altro dipinto di Turner, “Paesaggio montano” del 1835, si può infatti notare come
tutto il paesaggio sia totalmente solo luce, e infatti intento dell’artista era quello di dipingere
l’atmosfera e il movimento dell’aria
Di conseguenza allo studio della luce si iniziarono quindi a cercare espedienti per dare più spazio
a questo tempo, così Constable iniziò ad abbassare la linea dell’orizzonte in modo tale da dare più
spazio al cielo e all’atmosfera, questo è riscontrabile nel suo dipinto del 1820 “Il faro di Harwick”

Ritornando al tempo della storia essenziale è Gericault, maestro di Delacroix, che nel suo dipinto
“La zattera della medusa” crea un’unità di spazio e tempo grazie alla struttura a piramide in cui
racchiude il fatto e grazie anche al tonalismo dei colori. Il suo allievo Delacroix nel dipinto “La
libertà che guida il popolo” del 1830 fa saltare l’unità di spazio, tempo e luogo tipici del maestro, is
perde anche la formalizzazione a favore di una maggiore caos che è creato proprio con ‘intendo di
infrangere le regole. Assente è anche il tonalismo e l’impostazione a piramide. Il cielo è simile a
quelli di Turner, e qua crea un effetto di vedo/non vedo sulla città che fa si che il focus rimanga
sull’azione principale ma allo stesso tempo consente di contestualizzarla nella città, questo
espediente è una radice dell’impressionismo

Un altro artista che si occupa di avvenimenti storici ma in maniera totalmente innovativa è


Daumier, il quale fa satira politica, genere molto reperibile a livello di massa, un esempio è
“Consiglio di guerra” del 1872

Courbet fa un padiglione e scrive un manifesto del realismo, termine con il quale vuole indicare
dipinti come ad es “Giovani donne sulla Senna” del 1856-57 che rappresenta due donne lesbiche
dopo un rapporto, fa quindi una critica al perbenismo visivo (può quindi essere un’origine di
Duchamp) altro esempio è “Origine del mondo” del 1866 che rimase parte di una collezione privata
sino al 1950

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Analizzando la luce nel dipinto di Manet “Olympia” del 1863 si può notare come essa venga da
davanti e come il fondo sia chiuso, caratteristica di quasi tutti i suoi dipinti usata per bloccare la
prospettiva

Ritornando a Ingres con “Grande odalisca” del 1814 si può notare come Manet si ispirerà a lui. Di
questo quadro sarà fatta una rivisitazione dalle guerrilla girls quando portarono alla luce la loro
protesta sulla necessità della nudità che una donna deve ostentare per nire in un museo, poiché
infatti dagli anni ottanta la nudità ha iniziato ad essere un problema
Sullo stesso lone troviamo Courbet con “Donna con pappagallo” del 1866 in cui però si capisce
che la gura non è un’odalisca, un ninfa o una venere ma è una prostituta e ciò fa si che il quadro
divenga offensivo, cos’ è anche per un altro suo dipinto “The sleepers/Il sonno” del 1866

La storia nel XIX secolo diventa assoluta, non si ha quindi la rappresentazione di un tempo fuori
dalla realtà, diviene invece parte dell’opera e soggetto stesso della rappresentazione (avvenimento
storico). La storia diviene anche insegnamento e il pittore dipinge il suo tempo, concetti asseriti
anche da Baudelaire ne “Il pittore nella vita moderna”. Nel XIX secolo si punta sulla classicità e
neoclassicità in cui però la storia viene ripresa in chiave contemporanea. Si fugge dal barocco e
dall’eccesso, c’è quindi una riduzione del contesto a favore dell’episodio raccontato. In Delacroix a
differenza di David la storia si rianima ed inizia così una sorta di romanticismo. L’inizio del XIX
secolo è quindi sia classico che romantico (individualismo, espressionistico ed emozionale),
caratteristica che sarà una costante, di conseguenza dualismo e contraddizioni permangono

Courbet è invece pittore della classicità, in cui però inserisce una serie di contraddizioni e allegorie.
Il suo realismo si nutre anche di simbolismo e quindi arriva ad autosuperarsi (vedi “Atelier del
pittore” o “Funerale di Orian”). Si entra anche in una rappresentazione molto contemporanea della
sicità, si perde l’idealizzazione e la perfezione del corpo femminile fatto che disturbò molto al
tempo.

Degas fu un altro che mutò la rappresentazione della sicità, egli infatti rappresenta le donna come
se le stesse spiando, esse non sono quindi in posa e a differenza di quelle di Manet non i girano a
guardare l’osservatore, viene quindi a mancare il dialogo fra soggetto e spettatore a favore del
dialogo fra l’opera stessa e lo spettatore. “Uomo nudo” di Degas riconduce alle rappresentazioni
del Cristo morto tipiche del ‘500. La morte è in questo secolo un soggetto molto rappresentato, è
segno di idealizzazione della corporeità umana, viene anche a mancare la soggettività a favore
dell’oggettività, che conduce così al punto zero della rappresentazione del corpo.

Cézanne con “A modern Olympia” del 1873-74 (dieci anni dopo il dipinto di Manet) è molto vicino a
Delacroix, sua fonte, grazie al dinamismo e al disordine. La pittura è grossolana e a macchie, il
pittore stesso sta nella scena e la guarda da dentro, non è quindi fuori come Manet. Il movimento è
caratteristica essenziale in tutta la produzione dell’autore, anche per le nature morte. Si può dire
che nell’opera di Cézanne tutto sia precario

In “Spirit of the dead watching” di Gaugin del 1892, la donna è ridotta ad una sagoma non ci sono
ne ombre ne profondità, si rinuncia alla nzione arrivando a presentare il mondo così come è nel
suo tempo reale senza rappresentarlo. La prospettiva va così a scomparire per lasciare spazio ad
una concezione di spazio molto più complessa, infatti del XIX sec la profondità si schiaccia sino
alle avanguardie storiche. Sempre dal XIX sec e nelle avanguardie il tempo anche diviene reale a
discapito dell’assoluto.
Problema diverrà anche come far capire il movimento senza rappresentarlo ma facendolo divenire
parte strutturale dell’opera.
“Cristo giallo” è una s da e una arbitrarietà per l’epoca, caratteristica che sarà poi ripresa dai
Fauves, è inoltre importante per il soggetto e la desacralizzazione di questo
Entra così in crisi il concetto di prospettiva, si cerca di evitare lo spazio della nzione poiché si inizi
a sostenere che in uno spazio bidimensionale non potesse starci la tridimensionalità
Passando a Munch e al suo dipinto del 1895 “Pubertà” si può notare come anche l’atteggiamento
della ragazza sia anomalo, sembra che essa si copra dopo essere stata scoperta nuda, è un
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dipinto pre-espressionista. A livello di prospettiva troviamo supporto al discorso suddetto, c’è infatti
un ri uto della descrizione ttizia dello spazio e una conseguente mancanza di prospettiva.
L’ombra sembra quasi una presenza simbolica, un’interiorità concretizzata, una materializzazione
del suo sentire. Queste caratteristiche sono dovute ad un intreccio fra la pittura del XIX sec e il
simbolismo che diverrà poi espressionismo
Degas le sue danzatrici le raf gura come se fossero da lui spiegate e ignare quindi della sua
presenza. Importante è anche che non abbia scelto lo spettacolo nale ma le prove con gli annessi
tentavi ed errori. Così infatti è com l’artista inserisce ed interpreta il realismo, rappresentando
anche i momenti di intimità. Lo sguardo sul mondo privato è quindi un modo per esprimere il
realismo
Sempre di Dagas è il dipinto “Allo specchio” del 1882 importante per il suo piano simbolista, coglie
un preciso momento della realtà ma con una grande ambiguità poiché grazie allo specchio che
taglia la scena non si capisce chi si stia guardando allo specchio e chi guardi chi si guarda allo
specchio, si nisce così per chiedersi quale sia il gioco di sguardi fra le due. Tagliare la scena
rappresentata è una trasgressione enorme, anche Van Gogh lo farà, ispirandosi alla stampe
giapponesi, usando alberi e ponti. Questa impostazione della realtà è quindi fuori dalle regole
tradizionali della rappresentazione.
Ancora di Degas è “The nurse” del 1873, si può notare qui la forte vena espressionista, infatti di
impressionistico si ha soltanto visione e impostazione

Altro tema ricorrente oltre alla morte è quello del lavoro grazie anche alla sensibilità creata dai moti
del ’48 e dalle teorie di Marx, ne è esempio “La stiratrice” sempre di Degas del 1873

Possiamo analizzare grazie a tre nature morte di tre diversi artisti tre passaggi teorico di soggetto e
spazio: con “Natura morta con bicchiere e mela” di Cézanne del 1877-78 ha una prospettiva
sbagliata. Approssimazione che seguita anche nelle nature morte posteriori, che presentano però
anche l’aggiunta del panno usato per rappresentare le pieghe che sono immagine di movimento e
instabilità e permettevano in de nitiva di rappresentare un momento preciso. Da qui deriva la
visione cubista dello spazio. Molto più realista si presenta invece il dipinto di Courbet “Natura
morta con mele e pere” del 1871. Importante per il blocco della prospettiva grazie all’espediente
del fondo nero è il dipinto di Monet “Cesto di frutta”, potrebbe sembrare che il tavolo simuli una
prospettiva ma questa idea è subito bloccata dallo sfondo. C’è quindi una pura contestazione della
profondità.

Nell’opera di Monet sono presenti molteplici paesaggi, fu il corpo centrale dell’impressionismo. Il


suo dipinto “Impression soleil levant” del 1872 è immagine dell’impressionismo, in cui lo sguardo e
l’approccio visivo ad una determinata realtà sono fondamentali e ne sono la de nizione. Duchamp
rimprovera loro di essere troppo retinici. Matrice di quest’opera per quanto riguarda atmosfera ed
acqua è Turner. Il dipinto è un virtuosismo impressionista, rende velocemente la scena nella sua
unità, descrivendo l’impressione di un momento e il carattere ef mero del paesaggio che in quanto
tale è legato all’istante e non al tempo assoluto. Cambia anche la tecnica pittorica e la pennellata
si frammenta nella serie di macchie che diventano il linguaggio pittorico, la giustapposizione di
queste crea l’immagine. La luce è fondamentale e ha il potere di frammentare il paesaggio e i dati
della realtà, esempio “La regata ad Argenteuil” del 1872. Negli ultimi dipinti di Monet la luce non
frammenterà più ma sarà integrata alla materia e all’elemento architettonico, vedi gli svariati dipinti
della cattedrale di Rouen. L’acqua è uno stratagemma per la rappresentazione della precarietà.
Negli anni ottanta Monet si cimenterà con il paesaggio urbano visto da lontano dove la precarietà è
data dalla folla in movimento. Essenziale è la rappresentazione del movimento così come nel suo
farsi, tramite la precarietà e tramite elementi instabili. Monet sostiene che l’assoluto della
rappresentazione di una data cosa è impossibile e per dimostrarlo dipinge le stesse cose in
diverse ore, giorni, stagioni
Il primo Monet, quello ad esempio de “La quercia” del 1862 è molto sullo stile di Courbet come
realismo ma contiene già aspetti premonitori dello sviluppo. In evidenza è l’albero in primo piano
ma tutto il resto è confuso, sia lo sfondo che il sottobosco il quale è una macchia pittorica sulla
quale appaiono macchie che de niscono la luce che ltra tra i rami
L’ultimo Delacroix frammenta la massa della pittura e Monet lo nota all’esposizione del 1856
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In “Terrazza sul mare a Sainte-Adresse” del 1867, di Monet, si nota come principali elementi
impressionisti siano il fumo e il vento, lo spazio pittorico è inoltre concepito tramite la
giustapposizione e meno attraverso la costruzione verso il punto di fuga. “Colazione sull’erba” del
1865-66 è costituito da tre frammenti superstiti dalla muffa nel 1884. Ne “La colazione” del 1874 si
ha una luce più che frammenta la scena con le sue macchie. La colazione precedente
rappresentava una scena più intima.
Anche con l’inizio nel 1886 delle nuove correnti, post-impressionismo simbolismo divisionismo, si
continuerà ad avere la frammentazione, il compito di sintetizzare gli elementi è af dato
all’osservatore. Monet quando non usa macchie per dare la frammentazione si serve di oggetti che
sono già loro frammentai come in “Camille Monet su una panchina” del 1873 in cui la panchina è
oggetto frammentato di natura.
Sempre al 1873 risale un altro dipinto “Boulevard de Capucines”, qui è possibile percepire il
cambiamento della città grazie al punto di vista alto, gli elementi nuovi come ombrelli e locomotive
sono spesso inseriti in quanto mutavano il volto del paesaggio. Come scrive Baudelaire il pittore
moderno è attento alla mode e all’eternità, la prima cambiando sempre è immagine della
fuggevolezza ed è facile coglierla nella folla. Baudelaire prosegue poi notando che non è più
l’individuo come soggetto, nel 1874 causa anche la fotogra a che sottrae alla pittura la ritrattistica,
poiché con l’avvento della fotogra a cambiò il modo di lavorare, la pittura dal vivo delle modelle
venne sostituita da foto di queste, cambiò anche la ricerca dell’artista poiché dal momento in cui il
reale è dato dalle foto, la ricerca dell’artista si volge all’interiorità., ma la folla, la collettività in moto
per creare dinamismo. Il paesaggio della città è mezzo per ragionare sull’individualismo e
sull’anonimia della folla e dell’individuo contemporaneo
Frammentata sarà tutta la sensibilità contemporanea, dalla scrittura di Benjamin con i Passage, a
Ejzenstejn a Nietzsche e così proseguendo. Totalmente frammentato e ridotto a macchia di colore
è il dipinto del 1875 “Campo di papaveri ad Argenteuil”. Sarà largamente rappresentato da Monet il
cambiamento sociale e urbano così come l’attenzione al proletariato e all’urbanizzazione e anche
al ripensamento urbanistico, tutto con realismo scenico esempi sono “I carbonai” del 1875, “La
gare Saint-Lazare” del 1877, “Parc Monceau” del 1878 luogo del ripensamento urbanistico adibito
alla socialità, soggetto che prenderà piede, “La rue Montorgueil a Parigi. La festa del 30 giugno
1878” del 1878 dipinto esplicativo del concetto di individuo folla
Fondamentale fonte di ispirazione per artisti successivi quali Duchamp e Kandinsky, il quale
afferma di aver capito qui la forza della pittura anche senza rappresentare nessun oggetto, sono i
trenta dipinti prodotti intorno al 1891 rappresentanti “I covoni”, fondamentali gli effetti di neve e
sole, l’arte qui diviene uso di linee e colori senza necessariamente avere un soggetto da
rappresentare. Dal dipinto “Lastre di ghiaccio” del 1893 che è quasi monocromo si è vista una
possibile derivazione di Rothko. L’effetto di sgretolamento della cattedrale di Rouen è dato dal fatto
che la luce è entrata dentro, nella forma architettonica e di conseguenza le macchie di luce sono
sempre più piccole

Analizziamo ora la cornice: Shapiro afferma che cornice formato e supporto sono gli elementi non
— della rappresentazione e che attraverso questi si può contestualizzare l’opera. La cornice creò
la nestra albertiana per guidare lo sguardo, contiene indirizza e separa dallo spazio per far si che
la concentrazione rimanga sul quadro. La pittura contemporanea non vuole nascondere il supporto
ma lo afferma, ciò implica che piano piano la cornice sparirà di pari passo con la perdita della
concezione del quadro come nestra sul mondo.

Muybridge si pose sulla scia del dinamismo e cercò di fare una fotogra a nel tempo, ovvero una
cronofotogra a. Con lui ( ne anni ’70 dell’ottocento) e la fotogra a la situazione si accavalla. Gli
artisti iniziano a pensare di poter riprodurre la realtà partendo da una realtà già rappresentata nella
fotogra a. La rappresentazione arriva a colpire la contemporaneità del momento rappresentato.
Contemporanea non è la de nizione di un epoca, è una storia di concezioni che mutano in
funzione dei cambiamenti epocali che si hanno dall’ottocento in poi. Muybridge e Man Ray
pubblicano questa ricerca sulla pubblicazione di plurimi scatti per dare alla fotogra a l’idea del
movimento nello spazio, come facevano Duchamp (nudo che scende la scale) e Balla in pittura.
Comune è quindi l’interesse per la cronofotogra a (cerca di mimare il tempo e di rappresentarlo
nella sua durata) di Muybridge e Man Ray da parte di Duchamp e dei futuristi.
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Tornando a Monet è visibile nella sua opera una tendenza alla frammentazione, negli stagni ad
esempio grazie alle ninfee
L’ultimo quarto del XIX sec non va studiato per stili differenti in quanto questi si sovrappongono
Ricerca sulla struttura dell’impressione.
Importante nelle ninfee de l’Orangerie è la dimensione ambientale dei dipinti, il punto di vista
diventa ora avvolgente non più un punto a cui tendere, ,si accorcia la distanza fra sguardo e
immagine. Devono quindi dare l’impressione non di osservare un quadro ma del sentircisi immersi.
La smaterializzazione di luci e colori di Monet la troveremo poi nelle opere di Rothko.
Smaterializzazione che si nota anche nell’ultima fase di Monet rispetto alla prima (da L’impression
solei levant/ parlamento del 1871 al parlamento del 1904), la luce non illumina più ma è allineata
agli elementi stessi del paesaggio.
(37 tele sulle vedute di Londra 1904, vedute di Venezia 1908
Pellizza da Volpedo, “Il quarto stato”, 1901: La donna con il bambino è vista come una sorta di
moderna rappresentazione della Madonna con bambino. Mentre Monet s sofferma sulla folla
urbana, qui si ha una folla politica che rivendica i diritti, è una sorta di manifesto del clima italiano.
Passando ai primi periodi di Picasso, c’è molto realismo che si porterà sino ai primi periodi del
cubismo cioè prima del 1907 con le “Demoiselle d’Avignon” così “Famiglia dei saltimbanchi” del
1905. Importanti sono anche le rappresentazioni delle corride, con la sensibilità per la cultura
d’origine.
Renoir “Le Moulin de la Galette”, 1876. Parla di folle ma in ambienti più borghesi e cittadini, è
presenti qui un altro modo ancora di usare la luce (vedi uomo di spalle con 4 macchie di luce), il
momento relazionale è molto importante
Gli ambienti interni, persi in parte con l’impressionismo, vengono ripresi con il post impressionismo
che rappresenta scene molto più intime, quotidiane e di un realismo che diviene sensibilità
dell’artista per la ricerca dell’intimità
Pisarro “Le Boulevard Montmartre” è un’altra folla urban
Puvis de Chavannes “Le jeunes lles au bord de la mer”, i corpi sembrano quasi sculture di
marmo, una reminiscenza di Piero della Francesca, e ci lancia anche un input per un artista
successivo De Chirico. Le donne sono colte in atteggiamenti molto intimi. I suoi dipinti si
sviluppano molto più in orizzontale che in verticale
Moreau “Apparizione”, c 1874-76, è prima del simbolismo.
Munch “L’urlo”, 1893, è l’urlo che stravolge il paesaggio , è una dimensione espressionista, in cui la
dimensione interna da origine ad una sensazione sonora che è in grado di modi care tutto il
paesaggio.
Questa pittura impressionista ma con una sorta di espressione dell’interiorità dell’equilibrio darà
origine poi al lavoro di Kandinsky.
I pittori impressioni faranno anche una sorta di ricerca, da cui nascerà il post impressionismo che è
chiamato anche puntinismo, ciò che è interessante in questo quadri è la ricerca pittorica che trova
un punto i forte connessione con la scienza (“Cerchio cromatico” di Seurat), essi cercavano di
attuare una scienti ca scomposizione del colore che tale non fosse all’occhio dell’osservatore,
l’accostamento di colori che quindi la retina avrebbe mescolato da lontano e che sarebbero stati
visibili solo da vicini un esempio è “The models” di Seurat del 1887-88. Nello stesso tempo, nel
1888, Rodin scolpì ”Uomo che cammina”, acefala e senza arti, ciò per affermare l’idea che anche
l’incompletezza può caratterizzare un’opera nita, da qui una gura amputata o incompleta diviene
scultura, anche qui quindi appare la frammentazione. Altri esempi dei Rodin son “Eterna
primavera” del 1881-1907.
Redon “The cyclops”, c 1914 è simbolismo con una presenza epica, classica, mitologica
Il cristo giallo di Gaugin nasce dal viaggio in Oriente dell’autore che lo porta ad un differente uso
del colore, è un icona occidentale portata su di un piano molto più terrestre e sico, è un
desacralizzazione della gura inserita nella vita quotidiana di una comunità contadina. Da qui in poi
l’uso del colore innaturale sarà molto più presente
1885 “I mangiatori di patate”, dipinto un anno prima dell’ultima mostra dell’impressionismo viene da
un periodo in cui Van Gogh era ancora molto de lato quando ancora faceva il pastore, il soggetto è
molto concreto la realtà è dura. La luce è fredda e reale che uniforma, esaspera i caratteri sici
delle gure per rendere tutto molto brutale e meno ricercato, danno i segni del lavoro e della
povertà, da qui il distacco con le colazioni di Bonnard che hanno la stessa impostazione ma risvolti
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differenti, da qui l’origine primordiale dell’opera d’arte nella realtà quotidiana secondo Heidegger
che diventerà volontà di autoritratto secondo Shapiro ciò per quanto concerne “le scarpe”, cambia
quindi l’idea del ritratto che diviene più rappresentazione della sensazione legata all’oggetto più
che alla sionomia della persona. Van Gogh per quanto non espressionista è considerato alle
radici di questa corrente così come Munch.
Francis Bacon è un’altro di quegli artisti che non hanno mai trovato la pace con se stessi, egli parte
da Van Gogh nelle sue prime pitture che poi svilupperà il suo stile con la deformazione dei corpi.
Confronto fra ritratto del padre di Duchamp (1910) e di Cézanne (c 1866), vediamo qui il debito
della prima pittura di Duchamp verso i simbolisti e in generale da pittura della seconda metà
dell’ottocento, apprezza anche Bonnard per la sua tavolozza scura, i due padri sono entrambi
assisi in poltrona, la differenza ceci fa capire che sono passati 50 anni fra le opere: l’astrazione
dell’ambiente in Duchamp a discapito della contestualizzazione della scena di Cézanne, anche il
colore livido degli abiti in Duchamp fa capire che egli ha già visto i Fauves da cui ha ripreso il
mescolarsi dei colori nell’astrazione
Cézanne “The abduction” 1877 fa capire che lui inizia ciò che poi diverrà lo stile degli
impressionisti, corrente a cui lui non prese mai parte rimanendo sempre indipendente, ha lavorato
con le sue fonti in maniera molto soggettiva, e con una forte presenza della classicità come ad
esempio si nota nella “Pastorale” del 1870 in cui riprende la monumentalità dei corpi
“La casa dell’impiccato” del 1873 fu la prima opera che mostrò alla mostra degli impressionisti,
corrente che lui rivisitò in chiave molto personale. Le pennellate sono frammentarie ma non come
negli altri artisti, è ripensata in maniera molto personale. Procedendo in avanti si hanno opere quali
“The house with cracker walls” 1892-94 ci ricorda una quadro cubista e infatti i colori saranno poi
ripresi da questa corrente
“Bagnante” del 1885-86 , “La baia dell’Estaque” 1886 sono i colori che poi andranno nei dipinti de
“La montaigne a saint-victoire” del 1885-95, pressione fu che fece tanti dipinti con il medesimo
soggetto perché in realtà non riuscì mai a dipingerlo, la prospettiva è molto particolare, egli
affermava che la montagna lo guardava e lui cercava quindi dipingere questo dialogo fra lui e la
montagna, piano piano divenne una rappresentazione sempre più rarefatta e frammentata. Le
case in primo piano sono un vero e proprio esempio di cubismo, egli disse anche che cercò di
dipingere il mondo in chiave geometrica che diviene però anche un forma di astrattismo. “I
giocatori di carte” (ispirato al quadro omonimo dei fratelli Le Nain) ricordano Duchamp “I giocatori
di scacchi
In de nitiva Cézanne è stato alla base di Duchamp, del cubismo di Malevich e anche di una parte
della scultura
Unica pittrice impressionista degna di nota fu Marie Cassat, le cui donne sono donne che
raccolgono frutti della conoscenza, sono donne con gli ma non sono Madonne ne gure austere,
sono immagini di affettività ed è presenta una forte sicità madre e glio, inoltre portano occhiali
ciò a indicare che leggono e leggo i giornali, partecipò ad una sola mostra.

Rodin è una premessa a quella che sarà la fondamentale trasformazione della scultura nel XX
secolo intraprese sopratutto da Brancusi e Giacometti. “Uomo che cammina” è una scultura
mancate di determinate parti ma de nita e percepita come nita, espediente ripreso e ampliato da
Brancusi e poi da Giacometti. Anche la scultura quindi inizia ad usare un linguaggio arbitrario,
come in pittura es. Fauves, che non cerca più necessariamente la verosimiglianza. Cambia via via
sempre più l’idea di basamento che avendo lo scopo di alzare la scultura forniva l’idea e
l’impressione della monumentalità, idea di monumento viene abbattuta e ripensata da Rodin.
Brancusi e Giacometti saranno poi seguiti dal minimalismo, “Die” di Tony Smith fa un cubo che non
è piccolo da essere oggetto ma non è così grande da essere monumentale, scultura importante
diverrà anche la forma di pavimento con Carl Andre il quale forma un pavimento di mattonelle che
sarà poi una scultura, eliminazione assoluta del piedistallo e della monumentali, lo sguardo
dell’altro del monumento va in basso per vedere la scultura sul pavimento. Pensare alla bassezza
diviene un nuovo requisito della scultura.
Il concetto più importante metto in discussione dal XIX sec in poi è quello della rappresentabilità,
poiché dalla rappresentazione si è passati alla presentazione della realtà
Si ricerca la creazione di un’opera d’arte totale, in cui siano presenti tutte le discipline artistiche, i
puntinisti cercano questa sintesi in una scomposizione scienti ca del colore. Il simbolismo, è un
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fenomeno di ne ottocento, che comprende sia arte che poesia, esponenti Mallarmè, Magritte e
Proters, dividevano molto i signi cati di parola e immagine, c’è quindi una scissione e una
contraddizione (vedi Duchamp e Magritte)
Van Gogh (1853-1891) afferma che voleva dipingere i contadini come fosse uno di loro puntando
quindi su di una forte immedesimazione. 1963 Saloon de Refusée per rispondere ai saloni uf ciale
dopo erano stati ri utati. qui viene esposta la “colazione sull’erba” di Manet. Anche Millet che
riproduce contadini alla ne della giornata, stanchi e isolati dal resto, mi prima battuta lo dece per
s dare gli impressionisti, e per s dare la dimenticanza in avanzamento della campagna della vita e
della socializzazione della campagna, è quindi un motivo politico quello che lo spinge.
“Autoritratto” è ora nella sua fase più debitrice dell’impressionismo di cui riprende la pennellata che
rende però più de nita e dinamica, cambia quindi la motivazione alla base della frammentazione
del paesaggio, non è più volta alla raf gurazione impressionista del paesaggio ma è caricata di
molteplici signi cati ed implicazioni psichiche. Nell’autoritratto del 1889 rispetto a quello
precedente il tratto e la pennellata divengono più movimentate e sinuose ciò conferisce maggiore
dinamismo al tratto pittorico. Caffè del corso, c’è una forte di contraddizione fra i piani di colore, o
c’è buio o c’è luce, ciò fa si che possa creare un punto di fuga verso l’oscurità, è realista ma nello
stesso tempo molto simbolista, è un ripensamento della precedente pittura in una chiave nuova
Egli afferma che in fatto di pittura la generazione del 48 (realisti, Courbet) gli è più cara che quella
dell’84 (impressionisti), ma per quanto riguarda il 48 si interessa ai rivoluzionari. A Parigi nel 1886
frequenta Lautrec, Signac e Bernard che fanno schiarire, fra le altre cose, la tavolette di Van Gogh,
oltre a farlo arrivare a prediligere il colore puro. In questo nuovo colore non c’è nulla di positivo
riprendi qui con maggiore acutezza la parte espressivista del colore nel quale è imprescindibile il
lato psicologico. Van Gogh assimila e reinterpreta l’impressionismo per farlo suo e per farlo mezzo
di espressione della realtà. “Summer with setting Sun” e gli altri dipinti uguale soggetto saranno
oggetto degli studi per i dipinti di Bacon

Corot e i pittori della scuola di Barbison sono una radice importante dell’impressionismo nel senso
che in lui il paesaggio non è più qualcosa si secondario ovvero un mero sfondo, egli attua un
cambiamento che porta il paesaggio ad essere un soggetto con autonomia propria, può non
avvenire alcun fatto storico e può non essere presente nessun altro soggetto. Dal 1830 inizia ad
esserci questo cambio ruolo del paesaggio che sarà terminato con gli impressionisti che cogliendo
anche en plein air lo rendono de nitivamente autonomo.

Courbet, “Ritratto au chien noir”, fu studente nella bottega di un emulo di David, si interessò poi a
fonte gra che popolari sorrette dalla matrice della cultura del seicento e della contemporaneità. Nel
1850 espone “gli spaccapietre”, in cui è già forte l’attenzione per il mondo del lavoro. “Un funerale
a Ornans” del 1849-50 notiamo l’anomalia della misura della tela, monumentale e orizzontale,
dipinge la morte di un contadino, egli dipende amici e conoscenti nel paesaggio al posto dei
componenti della comunità del defunto, è una provocazione. Ambientazione di campagna si ha
anche nel dipinto “Le signorine del villaggio” del 1852, Parigi rimane sempre quindi molto lontana a
favore dell’ambientazione locale. “Le bagnati” del 1853 è stato poi caricaturato
Courbet “L’incontro/ Buongiorno Monsieur Courbet!”, 1854 è molto allegorico e per quanto abbia
cercato di essere puramente realista non è mai riuscito a eliminare l’allegoria, qui infatti il pittore
che incontra il collezionista, e l’immagine del pittore ricorda quella dell’ebreo errante di una stampa
di Pierre Leloup del tempo ciò a signi care che i rapporti con il collezionista li vuole al di fuori della
città immagine del consumo, l’artista è errante e libero e vuole quindi distaccarsi da questo.
Con lui siamo all’inizio di una serie di percorsi che ci portano a gure del XX secolo, il suo modo di
usare e raf gurare il corpo così come di dipingerlo è un elemento di disarcionato della ritualità e
dell’aurea che aveva avito sino ad ora.
“L’atelier del pittore”, 1854-55, nel 1855 uscì anche il manifesto del realismo ad opera dell’autore,
fu pubblicato con il padiglione del realismo, sede distaccata estranea dell’esposizione universale
che lui usa per dare spazio a questo tema. <L’attributo del realista mi è stato imposto come agli
uomini del ’30 è stato imposto quello di romantico>, si capisce già il suo pensiero di sdegno e
ri uto delle etichette e dei movimenti. Egli è già un arista che ci annuncia il XX secolo per come ha
usato e come si è posto nei confronti della storia, il fenomeno dei movimenti va af ancato al
concetto di modernità del XIX sec, così come il modo ha avuto un’accelerazione così anche
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l’inquadramento storico dell’arte in diversi movimenti. La storia dell’arte per movimenti è quindi un
fenomeno moderno. Nei confronti di questo fenomeno Courbet è critico, affermando che se i
movimenti fossero così importanti le opere sarebbero super ue e solo da inserire in una delle
diverse correnti. <Essere capace di rappresentare idea costumi e tradizioni della mia epoca
secondo il mio modo del vedere è il mio scopo, di fare un’arte viva>, questo fu un preludio del
manifesto del realismo. Il rapporto fra arte e vita ritorna alla metà del XX secolo, con gli happening,
le performance, quindi Courbet cento anni prima annuncia una serie di critiche (non avendo però
come intento quello di fare critica) che diverranno importanti e centrali nell’arte del XX sec. Quando
arriva al manifesto del realismo iniziò anche a capire come trasmettere il suo pensiero, una volta
capito il rapporto fra antico e moderno (la querelle), egli afferma però di non potere avere allievi
poiché affermava di non potere essere il detentore di valori e conoscenze assolute agli allievi ciò
per mettere in mostra che in realtà si possono insegnare problemi e ipotesi, introduce così la
relatività nella conoscenza. Aggiunge inoltre di non poter insegnare la sua arte ne nessun altra
poiché nega l’insegnamento dell’arte in quanto individuale e scaturente dall’ispirazione e personale
e dall’applicazione delle proprie facoltà all’epoca in cui si vive. Di conseguenze asserisce che è
banale e non corretto il sapere trasmesso sull’arte contemporanea nelle scuole.
Riprendo il dipinto “L’atelier del pittore Discorso sull’allegoria.” sappiamo che fu esposto per la
prima volta all’esposizione universale di Parigi del 1855. La scene è tripartita, con un rimando al
trittico tradizionale, il focus centrale è nella parte centrale con Courbet che lavora ad un paesaggio
in compagnia di una modella nuda, di un ragazzino e un gatto. C afferma che questa opere non è
altro che la rappresentazione della vita comune dove alla dx c’è un gruppo più anonimo in cui
appaiono Baudelaire, Champerì (amico a cui scrive lettera esplicativa) e Proudhon, che egli dice
essere suoi amici e amanti delle arti in quanto intellettuali. La critica ha lottato per cercare di capire
le gure e il signi cato della pittura anche se Courbet aveva cercato di mescolare le carte per dare
ambiguità e di conseguenza la lettura assoluta è impossibile. L’ambiguità del titolo secondario ci
aiuta a interpretare. Il dizionario di Littré ci da una de nizione di realismo molto più complessa
dove vengono associati signi cati secondari alla opere e una verità e realtà che non è quella di
prima visione. Già con Courbet quindi iniziamo ad avere le ambiguità rappresentative date dalle
allegorie, il più grande studioso di allegorie del XX secolo sarà Benjamin per il quale allegoria non
è metafora ma è una cosa che mentre signi ca una cosa ne nasconde un’altra, è quindi
compresenza di due signi cati di cui uno è trascendentale. è quindi palese che Courbet stesse
lavorando in maniera allegorica nel dipinto, come ci è fatto capire dal rabbino, clown donna
elegante posti a sx, infatti questo non può essere letto in termini di una logica interna al dipinto,
quindi non è esclusivamente realista. C’è un’atmosfera di melanconia dovuta forse alla presenza
perduta del signi cato allegorico dell’opera. A differenza di un anormale pittura narrativa del tempo,
qui è offerto al visitatore non un signi cato fatto di interazioni tra le gure e una storia di gesti ma
tutto sembra fatto e posto senza motivo, nessuno gure è fatta per dimostrare che è cosciente o
per dimostrate che sta dando attenzione a qualcun altro. La chiave dell’opera quindi giace fuori dai
perimetri del dipinto, c’è un’informazione alla quale noi non possiamo accedere immediatamente.
Courbet come Velazquez in “Las meninias” è fuori e dentro la tela allo stesso tempo la differenza è
che Courbet guarda anche la tela nel dipinto e l’espediente di rappresentarsi all’opera è usato per
far capire la contemporaneità dell’azione. Nel 1920 per la prima volta viene esposto al Louvre,
dopo l’esposizione rimase senza visibilità. Alcuni interpretazioni hanno cercato di spiegarla com
fosse un documento dell’epoca. La donna nuda in realtà doveva essere la modella da
rappresentare all’interno del paesaggio e quindi l’inserimento di una nuova immagine è fatta al
cospetto dei due mondi (intellettuali e poveri) che sono in con itto fra loro perché da un parte
l’intellettuale e dall’altra parte la povertà non è un semplice ritratto sociale, infatti la forza è data
dall’intellettuale detentore della capacità di modi care la società. La Nochlin interpreta l’allegoria
del quadro in una chiave furieriana dove afferma che Courbet con il dipinto ci delinea una società
utopistica. L’Helene Toussaint scopre che la maggior parte delle persone sulla dx hanno identità
ben nascoste, lontani dal riferire un riferimento più generale ai povere e ai ri utati ognuno si
riferisce ad una precisa identità di una gura pubblica contemporanea, non è quindi il mondo dei
poveri ma sono identità di alcuni settori della società, potrebbe quindi essere letto com una sorta di
cartoon/manifesto politico che si espande in orizzontale, in ogni caso non dette un’interpretazione
de nitiva, nisci la sua analisi con una serie di domande sullo scopo che Courbet si era posto, si

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chiedeva se fosse critico o cinico, si chiede se la sua interpretazione fosse quella corretta, e se il
pittore voleva dare speranza o disillusione, insomma era un inferno o un paradiso
Il nodo centrale della scena è sconnesso dalle due laterali. Courbet ci da anche una visione
personale sull’interpretazione storia e tempo collocati in un’idea nuovo di attualità. Herving da
un’interpretazione ancora più complessa e afferma che punto centrale e d’incontro e riconciliazione
del punto centrale, agli interpreta la pittura in maniera molto complessa e la reputa come mezzo
per conferire interpretazioni e Courbet appunto si immagina fece con l’utopia politica creata con
l’allegoria. Courbet nel dipinto rappresenta una luogo archetipico, un paesaggio naturale che può
essere visto come possibile origine di tutte le origini che posso cominciare attraverso l’arte, pittura
e poesia, non voleva infatti essere un realismo del tempo ma poneva il tema dell’andare oltre,
dell’ambizione e della speranza, diventa così una storia sociale dell’arte con la ricerca della cultura
del tempo. L’opera è un’allegoria dell’in nito, viene a mancar ella possibilità di conoscere in
assoluto il signi cato dell’opera, è un’anticipazione dell’arte del XX sec. Si può quindi de nire il
dipinto come un quadro sull’impossibilità di dare un signi cato assoluto all’opera d’arte. La
teoricizzazione della molteplicità degli oggetti del sapere, con tutte le teorie che ne escono all’inizio
del XX sec era stata annunciata dalle opere chiave/manifesto del XIX sec

L’idea del frammento nel romanticismo ha una connotazione nostalgica dovuto all’idea che so
dovesse legarsi all’idea da cui è stato staccato, man mano si arrivo a mettere in discussione il
concetto di unità a favore di una concezione del frammento come di una cosa staccata dal tutto
che ora appunto viene meno, la frammentazione diviene quindi chiave di comprensione anche
delle avanguardie che arriveranno ai primi del novecento. Il frammento diventerà quindi di per se
soggetto dell’opera vedi Boccioni e da qui poi si arriverà alle performance. Il consumismo si vedrà
anche nell’arte e nei movimenti, questa mentalità segnerà infatti anche lo sviluppo e la breve
durata dei movimenti così come lo è anche la necessità di etichettare tutto. La modernità è stata in
de nitiva un concetto più che un’epoca che inizia in periodi differenti a seconda delle zone (in Cina
dopo Mao, in Africa negli anni ’80, Europa est non lo usa) e di ciò se ne sono resi conto negli anni
ottanta quando si capì che dall’89 in poi il mondo si è riaperto a 360 gradi (arte transnazionale). Si
interrompe quindi l’idea che ogni avanguardia fosse un progresso, evoluzione miglioramento
rispetto a quella precedente.

Cézanne sarà una gura di riferimento per il cubismo e per altre gure delle successive
avanguardie. Rimette in collegamento il rapportarsi alla classicità con posizione anche di rottura
nei confronti del passato, con un linguaggio meno dirompente ma diventa così fondamentale
epoche al suo interno c’era un po’ tutto, ripensamento della classicità e dell’antico e elementi
innovativi che saranno poi le soluzioni delle prime avanguardie.
1906 scaturisce l’idea che tutto si può rendere in forma di cubi e con geometrismo.
Il primo Cézanne fu debitore anche di maestri del passato come El Greco, Tintoretto e Delacroix, il
secondo grazie ad una tendenza più romantica dell’ottocento, egli li imitava e li studiava, aveva
quindi tendenza di una pittura fondata su se stessa, con un tonalismo molto emozionale, questo
negli anni della ”Olympia” di Manet, infatti sia lui che Redon sono attenti ad un ripensamento del
classico e e dell’antico più che al contemporaneo pre-impressionismo, come si nota nel ritratto del
padre di Cézanne. La montagna sarà un tema caro e ci permette di capire il cambiamento nella
tecnica e l’evoluzione della pittorica dell’artista. Nelle prime nature morte è già evidente la
tendenza del pittore a rappresentare il disordine e la precarietà grazie alla rappresentazione delle
tovaglie, sarà quindi un riferimento per il futuristi e per il Duchamp del “Nudo che scende le scale”,
il movimento del cubismo è molto più concettuale di conseguenza non deriva direttamente da qua,
poiché non si ha qui una rappresentazione unica di tutti i lati dell’oggetto che viene sintetizzata
nella visita, caratteristica qui è il dinamismo nello spazio pittorico. “La casa dell’impiccato”, già è
presente il geometrismo ma in maniera inconsapevole, la riduzione a linee chiare e il
monoscromismo è in un primo tempo involontario o quanto mano non studiato ma è chiarissimo
qui l’aggancio con il cubismo che opererà un riduzione formale che ha quindi in de nitiva preso
piede con Cézanne. “Olympia” di Cézanne ha scardinato tute le regole, si ha qui il Cézanne più
impressionista in assoluto pur essendo molto lontano da Monet e gli altri, le macchie di colore
infatti sono usate in un modo totalmente differente, causa anche per la sua breve permanenza a
Parigi a favore di Aix en Provence. Parte importante per capire l’opera di Cézanne sono le lettere
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che lui scirvi ai poeti che conobbe, e infatti il suo problema con la pittura si capisce che fu un
problema di poetica e pittorica poiché il suo studio era volto a capire come avvicinarsi al reale e
come rappresentarlo, intavola così il problema del rapporto sguardo soggetto tipico della pittura del
900 e anche la rappresentazione dell’invisibile. Dalla ne degli anni 80 dell’800 cambia la pittura di
Cézanne si nota il tentativo di avvicinarsi al paesaggio così com’è. Stesso discorso per le prime
bagnanti, “Cinque bagnanti” del 1887-88, (che per montagne e nature morte) si misura un po’ con
Courbet anche se rispetto a lui i corpi sono molto più affusolati, queste bagnanti sono il punto di
partenza delle “Demoiselle d’Avignon” di Picasso che sarà de nito come il quadro di apertura
dell’arte del XX sec. “Le grandi Bagnanti” sono il successivo step in cui sono meno delineanti i
copri e lo sfondo è più atmosferico e meno delineato (ne abbiamo solo un’idea), ma l’impostazione
rimane molto classica, si può inoltre notare come la trama della pittura inizi ad aprirsi e ad essere
meno precisa, si tende quindi a rarefare la matrice e la struttura della pittura con la
giustapposizione di macchie bianche o di parti di tela non dipinte, ragion per cui la critica del
novecento riconosce in lui anche l’incipit dell’astrazione. La giustapposizione sarà poi ripresa in
maniera molto simile negli anni 10 da Cerusierre. Il geometrizzare è sinonimo di ridurre, di riportare
ad una forma primordiale. La concezione della forma non come rappresentativa della realtà ma
come riduzione all’essenziale del reale per suggerire (tramite linee e colori) solo l’idea pone
Cézanne come primo step della catena che porterà al cubismo e poi al minimalismo, si guardino a
questo proposito gli ultimi dipinti della montagna Saint-Victoire.

Redon, 1840-1916 vide quindi molte cose dall’impressionismo alla prime avanguardie ma tornerà
ad una pittura più classica e simbolista, da considerare a questo proposito i cicli delle pitture nere,
si cimenta quindi con una riduzione estrema dei colori ma con soggetti molto innovativi per la
pittura dell’ottocento. Queste pitture nere possono essere un punto di passaggio iniziato dalla
pitture di Goya, hanno quindi uno sguardo introspettivo. I suoi soggetti sono impossibili, sono
spiegabili quindi solo come immagini del sogno e dell’inconscio che riacquisiscono realtà solo
grazia alla pittura. Sarà introdotto agli scritti di Darwin e alla letteratura contemporanea dal
botanico Clavaud. La scoperta dei raggi X deve aver turbato molto gli immaginari dei pittori che in
questo momento erano molto in uenzati dalle scoperte scienti che. Suo maestro fu Jean Léon
Gérome molto celebre all’epoca anche se molto accademista dal quale si allontanerà presto e con
la morte del padre quando dipinse, nel 1879, i “Dans la reve”, già qui si può notare i motivi che
porteranno alla sua critica dell’impressionismo che usa troppa realtà e colori mentre principale per
lui era l’introspezione e la trasposizione pittorica di questa. Nel 1881 si tenne la sua prima mostra
importante, anno in cui cominciarono anche i suoi neri che gli causarono la negatività da parte di
critica e pubblico. Fondamentale è il 1884 quando il Salon de Refuseè si chiama era Salons des
Indépendants. egli trovò sostegno nei pittori e porti del suo tempo, es A rebours di Huysman. All
ne del secolo si perse la necessità id derivare il soggetto dalla realtà, ma i soggetti potevano
anche derivare da una parola, da una suggestione, da una visione ad occhi aperti, dallo stridere di
elementi contraddittori (es l’occhio nella mongol era), ciò grazie anche alla teorizzazione degli
artisti. Il rapporto parola immagini peri simbolismo è molto importante, importante è anche la lune e
il vuoto del linguaggio che questi artisti sperimentano, così sia per pittori che compositori, come
Debussi, e scrittori quali i poeti maledetti.
“Le cube” 1880, “The smiling spider” 1881, siamo in una fase pre psicanalitica, c’è alla base
l’immaginario di un vissuto complesso. Il ragno sarà poi ripreso da Louise Bourgeois nel 1999 e
che nominerà Maman che simboleggia una casa che oltre a proteggere spaventa anche (ripreso
dalla sua infanzia), caratterizzata anche essa da un’infanzia dif cile, causata dall’ipocrisia della
famiglia, il padre aveva un’azienda tessile e ad un certo punto prese una tutor dei gli che diverrà
la sua amante e la situazione sarà accettata dalla madre, questo fatto la turberà tantissimo.
Qualche anno prima nel 1997 face “Spider”, in cui il ragno avvinghia una cella, importantissime
sono infatti le scultura di questo ciclo chiamate “Celle” che fece a partire dalla ne degli anni
ottanta, danno l’idea della casa che è al contempo incubo e protettivo (il ragno arriva positivo o
negativo?).
Dopo il 1890 si tornerà ad un Redon pieno di colore, con l’uso di pastelli e colori ad olio, nel 1891
diverrà un punto di riferimento del sottogruppo del simbolismo chiamato Nabis. Nel 1894 esporrà
alla galleria Durant-Ruel che sarà fondamentale per gli artisti di questo tempo che sarà un oltre al
Salons esponendo anche ciò che la non era apprezzato come appunto neri di Redon. Nel 1913
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sarà presente all’ Armory Show. Al tempo in America si copiavano le correnti precedenti europee
come l’impressionismo e il realismo, solo nel 1920 e 1929 con la nascita del MoMA grazie ad
ricche signore, come Caroline Breuer, del tempo l’America si aprirà all’arte moderna europea
Rodolphe Bresdin fu un artista incisore che Redon studiò molto dopo essersene andato dall’atelier
di Gerome, fu inoltre in uenzato anche da Corot per i paesaggi. Il manifesto del simbolismo
redatto da Moreas nel 1886, fu diffuso in una sorta di giornale, fu il primo tentativo di cercare di
diffondere al pubblico la pittura simbolista. Ci sono due poeti simbolisti Laforgue e Brisset che sono
meno noti ma molto importanti e sono addirittura alla base di Duchamp. Redon con le sue teste su
piatti o piedistalli saranno alla base delle prime muse addormentate del Brancusi. Il suo
simbolismo dopo gli anni 90 diventa più gurativo e meno frammentario.
Mondrian del 1907-10 dipinge le “Dune” che sono ancora molto simboliste ma già caratterizzate
dalle linee orizzontali e verticali, ma mettono in mostra quanto lui fosse vicino e si sia basato sulla
cultura simbolista. “Elevazione” chiude la fase di interesse di Mondrian verso questo tipo di
movimento. Era molto vicino a Steiner e alla sua antroposo a. Nel 1912 dipinge l’albero di mele
che si smaterializza e si divide nelle sue linee sino a diventare i quadri più conosciuti sula riduzione
a le linee orizzontali e verticali con i colori primari. Un altro artista che si ispira al simbolismo è
Boccioni con “Gli adii”, come si nota in “Quelli che restano” del 1911. Sappiamo che anche il primo
Marcel Duchamp era molto simbolista, “Battesimo” e “Paradiso” sino a “Nudo che scende le scale”

Le ragioni per cui un nuovo tema entra nell’arte possono essere o un grande avvenimento storico
quale ad esempio fu la rivoluzione francese che fece aprire il XIX sec con una rottura di tipo
storico, così è anche per il XX sec che si apre con rotture del punto di vista linguistico, la II guerra
mondiale mette completamente a soqquadro il secolo modi cando quelle che erano stat tele basi
precedenti, questi sconvolgimenti del XX sec portavano con loro una sorta di utopia volta al
cambiamento del mondo, e allo stesso tempo questo senso di progresso avanguardisti ebbe un
primo forte colpo con la prima guerra mondiale, gli artisti prima e dopo la guerra cambiarono molto
il loro modo di pensare, gli immaginari e il modo di trattare l’immagine. L’ottocento invece era
aperto con una prospettiva di possibilità grazie alla rivoluzione che aveva cambiato le cose a cui si
aggiungevano le scoperte archeologiche di Pompei, Ercolano che portarono ad un ripensamento
della storia che fu alla base del linguaggio neoclassico e dell’idea di frammento che è o qualcosa
di perduto che ispira a congiungersi ad un tutto che non c’è più oppure può essere un elemento
singolo che diviene un tutto autosigni cante.

Simbolismo: 1879-1890 circ

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L’inizio del XX sec è sancito da due padri, Picasso e Duchamp, che trainano una serie di sviluppi e
il fattosi parlare di avanguardie artistiche del primo novecento è estremamente importante. In Italia
negli anni sessanta il movimento più importante è l’arte povera, la cui mostra principale du quella
del ’68 ad Amal , in cui alcuni artisti come performance stringevano la mano ai passanti, altra è
quella del ’69 si Ziemann al Kunsthalle di Berna, “When the attitude becomes form", in cui
guravano artisti dell’arte povera e che fu la prima in Europa in cui c’erano installazioni e
performance. Altra grande mostra fu lo spazio dell’immagine a Foligno nel ’67 prima della sciatta
dell’arte povera. A Torino “Arte concettuale, land art, arte povera” fu un’altra mostra rilevante. La
mostra dell’ottobre del ’67 di Celant segnò invece la nascita dell’arte povera. In parallelo a questa
inscrizione ai movimenti ci sono numerosi artisti che procedono nella loro carriera da soli senza
riconoscersi in nessuna delle avanguardie e che nella bibliogra a non compaiono. Nel ’89 con la
caduta del muro si scongelarono le situazioni culturali presente prima causa della guerra fredda e
del muro, così quindi nisce anche l’epoca delle ideologie tipiche dei due blocchi contrapposti.
Komar and Melamid, artisti russi, facevano sculture ad esempio in cui facevano sculture dove
Lenin e Cristo tenevano per mano topolino, presentando quindi una profonda critica alla situazione
politica del tempo. Dopo l’89 non ci sono più stati i movimenti, ma gli artisti divennero singoli in
tutto il mondo, l’arte diviene a 360 gradi. Rivista October fondata negli anni settanta con
scienti cità ha attraversato molti momenti della storia dell’arte.
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Rodin “Nudo che cammina” del 1900 è l’opera che apre il nuovo secolo, ed è un punto di partenza,
uno dei caratteri fondamentali delle avanguardie artistiche del 900 è la frammentazione sia in
pittura che in scultura, quello che si infrange è l’idea di totalità e unità, l’idea che le cose sono in
movimento e che questo può essere colto nello spazio è alla base della frammentarietà e della
rottura. Il nudo che cammina è deturpato e manchevole di determinate parti, è ciò che resta di un
corpo che cammina dello spazio, e la lacuna e la frammentazione qui è già data dai processi di
industrializzazione e di incremento a livello di popolazione, che inseriranno anche l’idea di
dinamismo e movimento. Rodin è quindi alla base di un nuovo linguaggio della scultura,
interessante è anche la riduzione del piedistallo della scultura, si perde quindi il monumentalismo,
il processo quindi che si osserva all’inizio del XX è un processo di riduzione formale, arrivando
persino ad interpretare la scultura come un soggetto già fatto e qui la riduzione è nel fatto di non
aver fatto proprio niente, come Duchamp. Il basamento arriverà poi ad essere contemplato e
creato come parte della scultura come farà Brancusi, che inserirà anche la modulartà e la serialità
nella scultura, “La colonna in nita” 1937. Così i “Mobile” di Calder sono sculture che rappresentano
il movimento, catturano il vento e non rappresentano più solo l’idea di catturare il vento ma qui
davvero la scultura introietta e assimila l’idea del movimento. Anche Matisse è importante per la
trasformazione la rigenerazione dell’arte della sua epoca vedi “Fusione” del 1908 per quanto
concerne la scultura. Ci due mostre fondamentali all’inizio del XX sec 1905 per i Fauves 1907
mostra con 56 opere di Cézanne che saranno viste da tutti i pittori della prima metà del XX sec.
Matisse segue un percorso abbastanza autonomo, è stato fra il 1904-1905 un fauves, ma poi
seguirà na strada che arriverà ad essere incrocio fra espressionismo e riduzione sulla super cie
del dipinto es è “La danza”. Altra scultura di Matisse è “Jeannette” del 1911 nella quale si può
notare già una prima in uenza del cubismo. Il primo libro che parla di cubismo è del 1912 fatto da
Mezzinger e Ingles “Du cubisme”. Proseguendo con la scultura di Matisse si nota che essa arriverà
ad essere piatta quasi come un dipinto e si muoverà su una super cie piatta così come aveva fatto
anche con la pittura. La profondità e la prospettiva sono per loro nzione e per questo la ri utano,
da qui quindi anziano le ricerche di dare su una super cie piatta l’idea del tridimensionale.
Schiele, Kokoschka sono anche loro alla base della frammentazione e dell’espressionismo, si veda
l’”Autoritratto nudo e grigio” del 1910 di Schiele, che è scarni cato mutilato e deformato, e si nota
un capovolgimento della pittura fatta di preziosi provenienti del mondo esterno ad una pittura che
cerca di essere immagine dell’interiorità, che in Schiele è dolore e sconvolgimento interiore.
Così Derain con “La danza” del 1905 proseguirà con lo sconvolgimento, è inscrittibile nei fauves,
colori violenti usati in maniera piatta, c’è quindi quasi un monocromo che si va a ritagliare sullo
spazio di fondo, si va molto verso una riduzione, tipico dei fauves va lavorano con macchie di
colore quasi solo primari usate quasi come collage, ciò diventa un modo di lavorare
sull’annullamento della costruzione della nzione dello spazio pittorico, toglie anche la possibilità
dei tonalismi e dei chiaroscuri. Un’altra opera importante per la medesima tendenza è quella del
1905-6 è quella di Vlaminck. Nel 1905 la mostra “Salon d’Automne” al Grand Palais di Parigi è la
prima in cui appaiono queste opere che susciteranno molte critiche e per questo venendo de niti
belve, e furono la prima vera avanguardia del 1900.
“Lusso, calma e voluttà” di Matisse del 1904 è importante poiché in questa fase della sua pittura
vediamo che c’è un’in uenza del puntinismo di Seurat, questo è infatti uno egli ultimi dipinti che
vengono realizzati con questa tecnica dall’artista prima di andare verso i fauves, qui già si nota
l’irrealtà dei colori usati in maniera anti-naturalistica. “Donna con il cappello” del 1905 e “Finestre
aperte” del 1905 sono i dipinti del periodo più Fauves dell’artista, le nestre aperte in particolare
sono importantissime per l’artista, le rappresenterà nell’evoluzione del suo stile arrivando con una
addirittura ad anticipare il monocromo. Così anche “La Japonaise: woman beside the water” e
“Madame Matisse, the green line” sono altri esempi del periodo Fauves
L’opera di Derain “The turning road l’Estaque” è immagine delle licenze che questi artisti si
prendono, si veda l’albero che si antepone alla strada, ripreso da Van Gogh, è qui usato per
demolire la concezione tradizionale dello spazio, qui il soggetto principale è coperto da ciò che è in
primo piano, e lo sfondo blocca lo sguardo togliendo la possibilità della profondità. L’inconscio
grazie anche a Freud entra pesantemente come protagonista del secolo, grazie quindi sia alla
psicanalisi ma anche a livello linguistico con Sussur che parla si signi cato e signi cante e che
arriva quindi a moltiplicare il signi cato delle cose. Apollinaire anche sarà importantissimo, e

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nominerà per la prima volta nei suoi calligrammi la parola surrealtà, cos’ anche il libro di Kandinsky
che parla di spirituale nell’arte sarà fondamentale e sarà guardato da Breton.
Sempre nel 1900 Matisse visita Rodin e ri uta lo stile dell’artista più anziano
Con Boccioni e i futuristi sono un esplicativo esempio di ciò che è il dinamismo nell’arte, con i
aggiunta la simultaneità. “Volumi orizzontali” di Boccioni del 1912. Il futurismo è stato un grande
movimento internazionale al quale è però accostato il fascismo e poi la guerra. Picasso “Natura
morta con sedia impagliata” del 1912, in questo anno vengono realizzati i primi collage cubisti.
Braque, esponente del cubismo ebbe un cubismo di differente natura, rimase sempre più pittorico
e si spinse con le tonalità quasi sino al monocromo, lavora quindi sulla riduzione dei colori.
Apollinaire userà le parole come elemento pittorico, come mezzo per costruire l’immagine, da qui
si arriva alla poesia visiva degli anni sessanta/settanta sino all’arte concettuale. Esempio delle
prime astratte forme di Brancusi è “Prometeo” del 1911 dove ancora qualcosa della sicità è
accennata come l’orecchio, questo poi si perderà per raggiungere sempre più l’ovale visto come
forma primordiale dell’uomo, egli fu un ammiratore dell’industria della sua produzione, ad una
mostra di prodotti industriali alla quale andrò con Duchamp e Leger affermò: “quando noi potremo
fare cose più perfette di quelle che stiamo vedendo in questa mostra?”, c’è quindi sia in lui che poi
anche in Duchamp un’attenzione al mondo della fabbrica. “Principessa X” del 1915-16 di Brancusi
è immagine degli elementi dell’innovazione della scultura del XX sec. Altro passaggio è la
meta sica di De Chirico e Carrà. Melevic, Una visuale della mostra 0.1 a Pietrogrado del 1915, è
immagine ancora della ricerca dei una riduzione sottrazione massima, ha inoltre nella sua
rotazione l’icona russa, l’immagine quindi del sacro e così i suoi quadrati nere sono aurea di un
invisibile così come l’icona è immagine di qualcosa di più grande e che va oltre, ma ci sono anche
matrici e sollecitazioni del simbolismo che porta all’accentazione del bianco e nero. La stessa
cosa si vedrà in Mondrian dove sarà possibile usare solo colori primari e linee orizzontali e
verticali, assolutamente non la diagonale ragione per cui litigò con Van Densbourg, dietro a
Mondrian c’è un grande osservazione della realtà come si vede dai primi dipinti esempio in “Albero
di mele”, di questo albero realizzerà molte serie in cui ogni volta riduce sempre il suo linguaggio
sino ad arrivare alle linee orizzontali e verticali con i colori primari, si può così seguire passo a
passo il processo di riduzione. Così anche in Kandinsky è possibile seguire il processo di riduzione
della rappresentatività della gura sino al primo acquerello astratto del 1908, si riduce a elementi di
base primari e fondamentali per far si che il linguaggio potesse superare la rappresentazione
perdendo dagli elementi base di questa. Quando Kandinsky iniziò ad insegnare al Bauhaus si
geometrizzò tantissimo e scrisse punto linea a super cie, qui diverrà più austero ed essenziale
causa anche il disincanto subito post prima guerra mondiale es “Giallo, rosso e blu” del 1925 che
sembra anche quasi un collage, “Composizione VIII” del 1923. Anche Paul Klee nel 1914 inizia in
una maniera differente, no al 1911 tutto è bianco e nero e tutto è disegno, quasi non dipende ma
disegna solo. Il colore a lui sembrava qualcosa di arbitrario e che aggiungeva al disegno, mentre
lui voleva che l’immagine fosse suf ciente già così. Dopo il suo viaggio in Tunisia nel 1914 dice
che lui comici ad usare il colore poiché egli stesso era diventato colore grazie all’identi cazione
con quel tipo di paesaggio e natura, li userà frammentando la super cie pittorica, non è
completamente astratto come Kandinsky è invece sempre molto più strutturato, usa la
giustapposizione di colori ed elementi gra ci. “L’arte rende visibile l’invisibile”. “Ad parnassum” del
1932, si compone di microscopici frammenti che formano la gura
Con Tatlin si ha tutto un altro percorso, nel 1914 lo troviamo con lavori come “Selezione di
materiali- ferro, stucco, vetro, asfalto”, importantissimi sono gli elementi di riduzione. Così Tatlin e
Duchamp con il ready made sono le due immagini dell’arte di questo periodo e delle due differenti
forme che assume la riduzione
Brancusi, fu importante per molto aspetti, l’innovazione delle sua scultura è talmente importate che
annuncia addirittura la scultura degli anni 60, lavora sulla modlularità e sulla serialità. Elimina
inoltre il basamento che sarà presente ma non in quanto tale ma come parte stessa della scultura,
il suo lavoro è infatti volto all’eliminazione della monumentalità dell’oggetto-scultura.
Giacometti, ci apre al concetto di vuoto, crea una scultura che ci da immagine del vuoto, ciò ad
esempio attraverso sculture quali “Oggetto invisibile/Mani che tengono il vuoto”, importante è
anche l’instabilità di questa scultura data dalla non comprensione della posizione del soggetto,
seduto o in piedi, ci porta anche quindi verso l’ef mero, verso il tempo che è così breve che non si
sa neanche come porto rappresentare. La s da del tempo diviene quindi sempre più forte, la
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temporalità che sfugge diventa quindi centrale. Una scultura che s da la sua immaterialità, ovvero
il concetto di vuoto, non si era mai vista prima. Altro esempio sono “Uomini che viaggiano nello
spazio”, c’è una de-materializzazione dello spazio e della materia.
Carattere fondamentale della scultura del 900 è quindi la discesa della scultura verso il basso,
atterra sino al pavimento in qualche caso, e il livello della scultura diviene quindi quello che si
calpesta, Carl Andre negli anni ’60 addirittura farà delle sculture a forma di pavimenti
Innovazione fu anche l’entrata di elementi vivi in galleria come fece Jannis Kounellis, fuggito dalla
Grecia per motivi politici, si fermò in Italia, fece parte dell’arte povera, presentò “I cavalli”, ovvero
12 cavalli vivi all’interno della galleria “Attico” , di Fabio Sargentini. Fu uno step nel passaggio da
scultura a installazione e anche verso l’inclusioni degli altri sensi nell’arte
Galleria Attico, Tartaruga e La Salita hanno fatto la storia dell’arte a Roma

Louise Bourgeois, è una scultrice che ha lavorato però molto anche con disegno e installazioni,
chiamate celle (dagli anni ’90 al 2010). Importanti per la sua opera saranno Brancusi e Giacometti
dal quale riprende sopratutto la verticalità. Una scultura che s da la sua immaterialità, ovvero il
concetto di vuoto, non si era mai vista prima. “Distruzione del padre”, 1974, è la gura del padroni
quanto autorità e potere che accentra storicamente e domina, è quindi un padre padrone, è quindi
un’opera contro le forme di potere e contro le forme di comando di autorità
“Cella” con la sua casa e la ghigliottina appesa sopra, afferma che lei non vuole mandare la
ghigliottina sulla casa ma invece recide il passato d afferma inoltre chela ghigliottina lavora nelle
famiglie perché i rapporti con i familiari sono caratterizzati da questo a causa di silenzi e segreti, in
parallelo alle analisi di Ricoeur e Ponty, l a memoria diviene principale e importante, il rapporto fra
memoria e identità, fra memoria e storia sarà fondamentale per gli artisti. Bourgeois ha interpretato
a vissuto diverse epoche della satira dell’arte del 900 creando soluzioni molto differenti fra loro. Ha
avuto la sua prima personale a 70 anni al MoMA nel 1982. “Cumul 1”, in marmo, fa capire come lei
si stesse muovendo su di una reinvenzione delle forme.
Affermerà che lei ha usato l’arte anche per curarsi, come una medicina, lei ha quindi come artista
lavorato sul trauma. “Quarantena” 1941, sono un modo per ricordare le persone lasciate in
Francia, le produce sul tetto della sua casa a New York. “One and Others” 1955, sono piccoli
agglomerati di persone, è una piccola folla. “The blind leading the Blind”. “Femme maison”, con la
casa al posto della testa. Il concetto del bello e della perfezione vengono multati e viene ripensato
concetto dell’imperfetto, inizia ad essere considerato anche il brutto come qualcosa che può avere
un signi cato.

Nel 1977 nasce il Centre Pompidou a Parigi e in questa occasione viene scelto Duchamp come
soggetto per la prima mostra, la prima sua personale è quindi stata postuma.

Futurismo
Marinetti non era un artista ma un poeta, la voglia di azzerare contenuti signi cati e forme è tipica
del futurismo, muovono una doppia critica, alla parola della critica istituzionale con lo scopo di
recuperare il censurato e il non adatto, altra critica è quella al museo visto come luogo polveroso e
di supporto alle idee della critica, dall’altra parte c’è il recupero della parola in maniera assurda e
inusuale. Il futurismo è un movimento che is è formato sulla parola e sulla poesia così come era
avvenuto anche per i simbolisti, che auspicavano un ritorno al punto zero dell’immagine, e
recuperarono l parola come elemento nudo di un’immagine che può essere recuperata attraverso
ad una sollecitazione. Per fare ciò dovettero pensare alla parola decontestualizzata dal senso e da
suo contesto. I futuristi inoltre fanno diventare la parola anche un elemento visivo per farla
diventare un elemento sia visivo che sonoro e recuperare così una sorta di azzeramento della
costruzione di senso e signi cato che si era sviluppato nell’arte sino a quel momento. Di grande
importanza è quindi la rivista Poesia, diretta da Marinetti, che pubblica alcuni interventi loro. Lo
spazio della pagina diviene quindi uno spazio d’installazione creando così le parole in libertà
(parolibere) tipiche del movimento. Questo tipo di creazione sarà usato anche da Klee. Nel 1909
esce su Figaro il manifesto del Futurismo.
L’elemento della deformazione è usato per dare un senso di bellezza alternativo a quello canonico
che è molto legato all’emotività, si prenda Bacon come esempio.

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L’occhio e la visione vengo visti come elementi distaccati leggi al cervello e all’intelletto, tatto gusto
olfatto e udito invece erano legati alla bassa sicità e alla rozzezza. Battaile è stato fondamentale
sia per i suoi studi loso ci sia per la rivista che ha fondato, Document, in cui ci sono tutti gli studi
degli artisti che stavano in quel periodo studiano e usando l’occhio nella loro arte. La sicità è
sempre stata legata alla gura femminile mentre mente ed intelletto alla gura maschile, la body
art cercherà però di rovesciare questi modelli facendo anche cose un po’ provocatorie. Anche il
futurismo affronta il concetto tradizionale di bellezza e aprirà la pista ad uno sviluppo che
continuerà a lungo dopo le loro questioni
“Nessun’opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro”
Il manifesto dei pittori Futuristi fu rmato nel 1910

Kandinsky e Kle
Forma uno, Accardi, Perilli e gli altri creano un’astrazione più lirica e meno geometrica come
faceva Klee più che come Kandinsky
Paul Klee, “Red and White Dome” del 1915 creato durante un viaggio in Tunisia, prima egli aveva
disegnato solo in bianco e nero, il colore è una novità nelle sue opere. Era anche un bravo
violinista e queste conoscenza della musica ebbe ripercussioni nel suo modo di intendere il ritmo
nella composizione, era anche un collezionista ad esempio di fossili e cristalli e queste forme
tornano poi anche nella sua pittura. Colleziona anche foglie essiccate che usava per studiare, era
interessato a scoprire la struttura interna invisibile delle cose. “L’arte rende visibile l’invisibile”. Lui
non era interessato a come le cose prendono forma ma al processo attraverso il quale e cose
perdono forma, ed è per questo che lui era un collezionista di quelle cose perché così osservando
quegli elementi ne poteva osservare altri empio il principio di rifrazione della luce. La foglia era per
lui fondamentale. Era anche un compositore di poesie e anche qui sembrava che indagasse le
forme interne delle parole così come faceva per la pittura. Importante è la ripetizione di elementi
modulari. Il colore era per lui un elemento dif cile che introdurrà solo nel 1911/1912. Nel 1914 con
il viaggio in Tunisia egli riuscirà ad usare il colore perché “Io sono il colore”
Kandinsky fa un’analisi dettagliata di linea e colore. Lavorerà anche sull’elemento naturale/
paesaggistico cercando di riportarlo al grado zero. La macchia nera in Kandinsky è la morte, è
quindi molto rilevante il piano simbolico della pittura. Dice che il giallo è un colore acuto e che se il
giallo sta dentro un triangolo questa acutezza è ampli cata, il blu invece è come se assorbisse
l’osservatore dentro l’opera, mentre il giallo catturava solo l’attenzione. Il blu è quindi il punto della
profondità. Essendo un artista russo con quindi la cultura di base memore degli ori tipici, assume
l’oro e il giallo come elementi molto importanti. Le sue composizioni spesso sono fatte da elementi
contraddittori che sono però in un certo qual modo collegati. “Imporvisation 26” del 1912 le linee ci
portano verso la parte centrale del dipinto e risucchiano l’osservato all’interno del quadro.
Kandinsky voleva fare la grammatica dei colori così come in quegli anni i musicisti facevo uno
studio dell’armonia, “Tratttato di armonia” di Schonberg. L’astrazione voleva dire liberazione dal
mondo naturale e dalla realtà. Prima del primo acquerello astratto Kandinsky faceva paesaggi. La
idea del cubismo era invece spezzata e frammentata per dare l’idea della rappresentazione
contemporanea di tutti i piani su di una super cie bidimensionale, mentre la linea dell’astrattismo,
di Klee, è quella di un disegno che ha valore se diventa un elemento minimo di qualcosa che può
ripetersi, essenzialità e ripetizione sono fondamentali per l’artista, quella di Kandinsky è una linea
che da tridimensionalità e prospettiva. Tutti questi linguaggi cercano di andare al punto zero
dell’arte per poi conferire con le linee sensazioni differenti. Kandinsky poi si geometrizzerà
conservando tutti i rapporti fra linee e colori, c’è una maniera più legata all’idea e al concetto. “Der
blaue reiter”.
Delaunay “Fenetres Ouvertes Simultanement” 1912 anno importantissimo, lui deriva dal cubismo,
è un cubismo più dinamico. è nel cubismo ortico Delaunay, in cui sono presenti elementi del
dinamismo. Altro artista di questi movimenti che si formarono fra il 1910/1911 è Franz Marc che
ebbe un importante rapporto con Kandinsky, “Blue horse” so vede come lui abbia sia una matrice
astratta ma anche un debito verso i fauves. 1961 al MoMA Seitz fece la mostra “The art of
assemblage”. Picasso “Uomo con cappello” del 1912 ci fa vedere come anche lui stesse andando
verso un principio di riduzione lavorando con la linea e con il colore attraverso la giustapposizione
in maniera molto sempli cata. Il cubismo in questo tipo di riduzione diviene la matrice

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dell’astrattismo del XX sec. Duchamp “La sposa” 1912. Auguste Macke “Giardino zoologico”, egli è
l’artista che va con Klee in Turchia.
Nudo che scende le scale, Muybridge nudo di donna, Ragazza che corre sul balcone di Balla,
sono tutti conseguenze gli uni degli altri.
Kandinsky era laureato in legge, scrive il trattato sullo spirituale nell’arte. Per lui “Lo spirituale è
una necessità interiore”, è alla base del surrealismo che porrà l’inconscio come base dell’arte. Fu
anche alla base di un percorso di conoscenza e rovesciamento dei canoni della conoscenza
umana che portarono al surrealismo. Il colore è il testo l’occhio è il martelletto
Rapporto fra la natura e l’artista, spiegato da Klee con la similitudine dell’albero, l’artista è il tronco
che prende la linfa da tutte le cose del mondo e crea quindi le foglie che sono l’esito del processo
di assimilazione e modi cazione
La scultura contemporanea, Brancusi “Mademoiselle Pogany” del 1912, present una deformazione
che deriva da questo sconvolgimento poetico e di ricerca che sta portando il cubismo in questi
anni, ma per lui ha importanza una scultura arcaica che non è solamente nera, lui attinge più dalle
forme di legno dell’artigiano da cui poi pensa alla riduzione formale dell’oggetto scultura
Malevich del 1912 “The knife grinder”, presenta una maggiore ricerca di riduzione e di ritorno alle
forme geometriche. Attinge alle stampe e al sapere popolare, non solamente dalla grande arte,
agisce quindi come Brancusi, si ri uta l’arte classica, e quindi attingono da una conoscenza più
popolare e underground per avanzare i loro cambiamenti in campo artistico. Attingendo da una
sorta di grossolanità gli artisti raggiungono queste soluzioni e ad esempio Malevich così arriverà al
quadrato nero su bianco del 1915. Malevich sarà quello che farà fare il passo decisivo all’arte
gurativa verso l’astrazione, egli scrisse Il mondo come assenza di oggetti, cerca l’esperienza della
non-oggettività, cercando di superare l’oggettività “mi sono rifugiato nella forma di un quadrato”.
L’anti-naturalismo domina queste avanguardie.
I raggi X e la quadrimensionalità sconvolse l’arte del tempo che cercò di rappresentare ed
indagare questa nuova realtà. Bergson in questi anni scrive “Materia e memoria”.
Malevich espone nella mostra Zero del 1915 per la prima volta il suo quadrato, la critica
ovviamente non la accolse bene e la de nì un deserto, l’artista ribatte dicendo che è un destro ohe
però contiene e rappresenta tutto, il deserto è un realtà in cui l’unica realtà è la sensibilità, ho
esposto la sensibilità della non-oggettività. Egli poi scrisse il Manifesto del suprematismo nel 1915
in cui espone i principi della sua teoria, nel saggio del 1920 si ebbe poi l’esito teorico più
importante dell’artista. Creò poi il quadrato bianco su fondo bianco nel 1918.
Tre fasi del suprematismo
- periodo ner
- periodo colorato 1915-1
- periodo del quadrato bianco su fondo bianco dal 1918
“Volevo esprimere il potere della statica attraverso il fondo bianco della super cie”, ad ogni modo
qualche anno più tardi si rime ad usare il colore più che altro per scopo di sopravvivenza
Con il monocromo siamo arrivate al grado zero, e su questo regionale tanti artisti sino a quelli del
monocromo degli anni cinquanta
Mondrian ha come punto centrale la visione della realtà, l’occhio vede l’albero ma lui vuole vedere
oltre l’albero verso le sue linee essenziali e così inizia la riduzione non dell’albero ma della sua
immagine cioè di come l’occhio lo vede, così pian piano dalle prime rappresentazioni molto realiste
testo inizia a perdere sionomia e apparenza più esterne grazie alla riduzione e alla
frammentazione sino ad arrivare alle linee nere verticali e orizzontali con macchie di colori primari

Il dada fa un’operazione di negazione totale e i collage non possono più essere riferiti ad alcun
aspetto del reale. Il surrealismo invece ha un messaggio molto diverso, la poetica di Breton,
provocherà le prime scissioni all’interno del movimento, egli era un marxista e voleva essere un
punto di rifermento sia ideologico che politico all’interno del gruppo. Il movimento surrealista aveva
proprio l’ambizione di i divenire internazionale
Enrico Bai
Surrealismo usato per la prima volta da Apollinaire nel 1917 per de nire un suo testo teatrale

Dubuffet fonderà un’arte detta “Art brut”, concerne un livello più basso e rappresenta ciò che era
sempre stato ritenuto indegno di rappresentazione nell’arte. Fa una conferenza a Chicago
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denominata “Posizioni anticulturali”. Usa colori pastosi, pesanti e spessi, è fatta con la spatola non
con il pennello la sua arte.
Il cars rue indaga i rapporti tra mondo della cultura occidentale e gli altri mondi che sono emersi
dagli anni novanta in poi
“Inclusion exclusion” mostr
“Global contemporary” mostra 2013, che ospitò anche molti dibattiti internazionali, reinterpretò la
mostra “Magicien de la terre” del 198
Dubuffet, “Volontà di potenza” del 1946
Rapporto con il modernismo, con le altre culture e la volontà di potenza sono i temi del 20 secolo.
Alla Biennale del 58 c’era un’intera sala su Rothko.
Il tonalismo di Rothko viene de nito per la prima volta 58, forma e immagine vengo ripensate
attraverso il colore, “Homage a Matisse”. Interessanti sono i disegni della ne degli anni 30 perché
ci fanno capir che quello che si poteva legare all’informale iniziale.
La pittura di Pollo non è limitata alla tela secondo Greenberg, infatti essa potrebbe continuare ad
in nitum.
Nell’aprile del 1959 galleria La Tartaruga fece una mostra con Rothko, Kline e Twombly, di li a poco
questa tendenza sarà assimilata dagli artisti romani come esempio Schifano. Nel 1960 ci fu
un’ulteriore mostra su Rothko alla galleria La Tartaruga insieme a Burri. Passò poi alla GNAM

La mostra di Seize “The art of assemblage” fu la prima a de nire e presentare gli assemblaggi
come opere e per prima fece conoscere le opere che nel mondo erano andate in questa direzione
Così anche la scatola verde di Duchamp è un assemblaggio del suo operato sino a quel momento,
è un suo museo portatile.

Le Maitre, Isou

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