Aspetti Generali
Hermes con Dioniso
bambino
• Statua risalente al 350-330 a.C.
• Autore: Prassitele
• Materiale: Marmo di Paro(originale)
• Altezza: 220cm ca.
• Ubicazione: Museo Archeologico
di Olimpia
Storia
• Si pensa che l’utilizzo del «Marmo di Paro»
faccia ricondurre a una scultura originale
ma alcuni dettagli, come: uso del trapano
nei capelli o i segni di particolari scalpelli
sulla schiena e sul tronco. Ciò farebbe
pensare ad una scultura più orientata verso
l’epoca Ellenistica.
• E’ probabile anche che siano esperimenti di
Prassitele stesso.
Storia
• Il tema del rapporto tra uomo e bambino era forse
già stato trattato dal padre di
Prassitele, Cefisodoto. Hermes, nudo, si sporge
verso il fanciullo seduto sull'avambraccio sinistro,
mentre il destro è sollevato, forse per distrarre il
bambino con un grappolo d'uva. Le divinità sono
calate in un contesto affettuoso e quotidiano, come
nessuno prima di Prassitele aveva fatto, e la
tradizionale verticalità della figura è abbandonata
in favore di forme più sinuose e sbilanciate, tanto
che in questo caso è necessaria la presenza del
sostegno a sinistra.
• Per la prima volta Prassitele si concentra sugli
sguardi dei due personaggi, tanto da far risultare
una scena intensa.
Stile e descrizione
• Grande attenzione è riservata alla psicologia
dei personaggi, dagli sguardi lontani e
malinconici.
• Il sapiente trattamento del marmo genera un
forte colorismo, soprattutto nei capelli e nella
chioma del dio adulto, riprendendo una
caratteristica di Fidia. Il panneggio appare
morbido e leggero. La scultura rappresenta
anche molta umanità ed un rapporto fraterno
tra il dio e il fanciullo...
Stile e descrizione
Apollo Sauroctonos
• Autore: Prassitele
• Datazione: Copia romana del I secolo d.C.
da un originale bronzeo del 360 a.C.
• Altezza: 149 cm
• Collocazione: Museo del Louvre, Parigi
Apollo Sauroctonos
• La statua è probabilmente un rimando al ruolo
protettivo di Apollo, nella mano destra il dio doveva
reggere uno stilo con cui si apprestava a colpire la
lucertola, simbolo della malattia, dell'epidemia e del
contagio, che si sta arrampicando sul tronco dell'albero.
• Dell'opera si conoscono varie copie, oltre a quella del
Louvre, di provenienza Borghese: tra le migliori uno al
Museo Pio-Clementino e una bronzea al Cleveland
Museum of Art, che alcuni hanno anche ipotizzato
essere l'originale di Prassitele.
Storia
• Prassitele studiò attentamente il motivo della figura
appoggiata a un sostegno, interessandosi alle possibilità
offerte dal rapporto fra la linea sinuosa del corpo che si
appoggia e la verticalità del suo supporto.
• Il gioco delle linee curve del corpo di Apollo è molto
accentuato, così da rendere più evidente il contrasto con
il tronco, e forma un chiasmo. Alla spalla sinistra
sollevata corrisponde il fianco destro che allude a quello
policleteo. Inoltre lo sguardo e le due mani di Apollo
costruiscono una sorta di arco di cerchio, che pone ila
lucertola al centro dell’opera
Descrizione e stile
• Ancora giovanetto, nudo e dalle membra molli, acerbe, quasi
femminee, Apollo si appoggia con morbido abbandono ad un
tronco d'albero (necessario per reggere la statua). Il piede
sinistro, accostato al tallone destro, fa sì che la gamba
sinistra sia completamente rilassata e quasi disarticolata,
accrescendo il senso di grazia del tenero corpo flessuoso.
• Il giovane dio, dallo sguardo un po' distratto, è colto nell'attimo
in cui sta per trafiggere con uno stilo una lucertola che si è
arrampicata sul tronco. È un dio che sta giocando: si tratta
quindi di un'attività che nessuno scultore delle età precedenti
avrebbe mai pensato di attribuire a un essere divino.
• Dal punto di vista iconologico, può trattarsi di una versione di
Apollo Alexikakos, ovvero protettore dal male. Infatti Apollo
era anche dio della luce e, in quanto dispersore di tenebre,
difendeva gli uomini da vari pericoli.
Descrizione e stile
Afrodite Cnidia
La datazione:
• Il nome «Afrodite» deriva da «afrós»
che significa spuma del mare.
• La statua Afrodite Cnidia fu scolpita
da Prassitele attorno al 364/363 a.C.
Afrodite Cnidia
• Venne chiamata così perché è stata acquistata dagli abitanti di Cnido
per ornare il naos del tempio dedicato alla dea con lo stesso nome,
Afrodite. Il tempio permetteva di vedere la scultura dall’esterno.
• Nel tempo questo capolavoro diventò fonte di ispirazione anche per
la letteratura classica. Plinio il vecchio racconta nella sua opera
«Historia naturalis XXXIV, 4, 20 come un giovane si innamorò
dell’efigie religiosa.
• Le monete della città di Cnido portavano impressa il corpo della dea.
• Nel 475 un incendio distrusse il palazzo Constantinopoli e con esso
anche l’originale di Prassitele. Oggi esistono diverse copie della
scultura greca, ma la migliore versione si trova al Museo Pio-
Clementino di Città del Vaticano, la copia romana Afrodite Cnidia
Colonna
Collocazione e cenni
storici
• La dea Afrodite viene rappresentata nuda prima del
bagno rituale o dopo, appoggiando un panno sopra
un’anfora. Il gesto rivela che fosse stata sorpresa da un
osservatore; con la mano destra si copre il pube.
Secondo altri studiosi, la dea ha appena terminato il
bagno. La scultura artistica dimostra il corpo femminile
privo di abiti. Prassitele conserva uno stile equilibrato
armonioso con pose eleganti. L’atteggiamento incerto
della dea mette in evidenza una situazione personale e
di intimità; questo prende il nome di «ripiegamento
intimista».
Apollo Sauroctonos:
• https://it.wikipedia.org/wiki/Apollo_sauroctono
• https://www.skuola.net/storia-arte/classica/prassitele-
apollo-sauroctono.html
Afrodite Cnidia:
• https://it.wikipedia.org/wiki/Afrodite_cnidia
• https://www.artesplorando.it/2018/11/afrodite-cnidia.html
Bibliografia