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IL PRIMO RINASCIMENTO:

A partire dal primo 400, l’Italia fu il centro che vede la nascita dell’umanesimo-rinascimento,
una grande stagione culturale e artistica.
Il centro in cui nasce questa nuova cultura sono le CORTI SIGNORILI
 Caratteristico della signoria fu l’accentramento del potere, (ad una famiglia
particolarmente influente e autorevole), e l’ereditarietà di tale potere (della carica).

La corte di Firenze è il simbolo di questa trasformazione, qui il potere fu conquistato dalla ricca
famiglia dei MEDICI, che nel 1434 prendono definitivamente il potere con a capo della signoria
cittadina COSIMO DE’ MEDICI IL VECCHIO;
FASE DI GRANDE RINNOVAMENTO ARTISTICO, CULTURALE E URBANISTICO.
 Firenze fu la culla del Rinascimento.

Il modello della signoria vigeva anche a:


o MILANO, prima con i Visconti e poi con gli Sforza
o MANTOVA, con i Gonzaga
o FERRARA, con gli Este
o RIMINI, con i Malatesta
VENEZIA, fu l’unica che rimase fedele alla Repubblica, che però acquista sempre di più
caratteri oligarchici, che nominava il DOGE (eletto a vita).

 Una caratteristica molto importante era il CARATTERE MECENATICO delle signorie, perché i
signori, i sovrani chiamavano a Corte importanti letterati e artisti con l’unico scopo di
ampliare, abbellire e rinnovare la città per celebrare il loro potere.

L’Umanesimo, fa riferimento alle humanae littterae,


cioè lo studio dei grandi classici greci e latini, che diventano un modello di perfezione da
imitare,
per gli intellettuali e per gli artisti questa EMULAZIONE STAVA A SIGNIFICARE UN
RINNOVAMENTO CULTURALE, GARANTITO DA UN RITORNO AI CLASSICI.

 Viene recuperata la dignità dell’uomo e viene ripresa la sua autonomia, dopo un periodo
“oscuro” nel quale il medioevo aveva privato l’uomo della sua libertà
La nuova centralità dell’uomo viene detta ANTROPOCENTRISMO.
Maturò perciò una CONCEZIONE LAICA della vita, del sapere e dell’agire umano
esponente ERASMO DA ROTTERDAM
GIORGIO VASARI
Nella sua opera “vite de più eccellenti, pittori, scultori et architettori”
formulò il concetto di RINASCITA

intesa come una frattura tra l’arte dell’età medioevale, ritenuta “rozza” e “priva di cultura”,
e quella del suo tempo.

L’opera si presenta con lo scopo di nominare i primi grandi personaggi del rinascimento,
il primo è Brunelleschi per la sua architettura, e poi Michelangelo Buonarroti che viene posto come
personaggio culminante, e la sua opera viene considerata insuperabile.

LE CARATTERISTICHE ESSENZIALI DELL’ARTE DEL PRIMO 400:

1. PROPORZIONI, con le proporzioni si ritorna ad un’arte fondata sui rapporti


proporzionali, fra tutti gli elementi che formano un’opera…si torna a delle
proporzioni adattate all’uomo diverse da quelle gotiche che invece sovrastano
l’uomo.

2. RITORNO AL CLASSICO, l’antico diviene il massimo modello a cui molto


artisti prendono spunto e mostrano anche una grande conoscenza dell’arte
classica.

3. PROSPETTIVA, è un procedimento matematico ideato da Brunelleschi per la


rappresentazione tridimensionale dello spazio; si passa perciò da un carattere
empirico e intuitivo delle precedenti rappresentazioni della profondità a un
approccio molto più “scientifico”, geometrico e razionale.

4. LUCE, attraverso la tecnica del chiaroscuro, alle figure rappresentate si dava


un VOLUME.

5. ESSENZIALITÀ, l’architettura e l’arte figurativa si distaccano dal


decorativismo tipico del tardogotico per prediligere una sensibilità più sobria.

6. NATURALISMO, “naturalismo” perché cominciarono a raffigurare la realtà


ma anche l’uomo con molta più concretezza.
CONCORSO DEL 1401
1401 è la data che viene considerata simbolicamente l’inizio del Rinascimento
Il nuovo secolo si apre, a Firenze dove viene aperto un BANDO e il vincitore avrebbe poi ricevuto l’incarico
di decorare la PORTA SETTENTRIONALE DEL BATTISTERO DI SAN GIOVANNI

Per partecipare a questo concorso gli artisti dovevano realizzare una formella a cornice MISTILINEA-
TRILOBATA, che doveva raffigurare un episodio dell’Antico Testamento…il Sacrificio di Isacco.
Si richiedeva all’artista di raffigurare, in uno spazio ristretto, una composizione complessa, con una serie di
elementi vari: un vecchio, un angelo in volo, un asinello, un giovane nudo, due inservienti, e infine un ariete
al pascolo…
e la raffigurazione doveva essere fatta attraverso la tecnica della FUSIONE A CERA PERSA.

Le uniche formelle che possediamo oggi sono quelle di GHIBERTI e di BRUNELLESCHI

GHIBERTI BRUNELLESCHI
la scena è composta e solenne, Si distingue dall’altra per la sua drammaticità e
l’immagine è costruita con armonia ed per i movimenti improvvisi e scomposti dei
equilibrio, personaggi,
Isacco ha un’espressione inconsapevole Abramo tiene il collo del figlio e dio irrompe nella
sul volto mentre il padre Abramo ha la scena con un gesto impetuoso,
lama vicino al suo collo, la scena esprime una forte tensione drammatica,
utilizza la diagonale per disporre i Pathos
personaggi nello spazio. utilizza schema triangolare per disporre i
personaggi nello spazio.

A vincere il concorso è GHIBERTI , il quale inizia a decorare la porta settentrionale del battistero che
finisce solo nel 1424:
 Si può notare che GHIBERTI si ispira fortemente alla porta meridionale realizzata da Andrea Pisano
Riprende il motivo delle 28 cornici (tardogotiche)
 I rilievi superiori rappresentano episodi della vita di Cristo e in quelli inferiori sono rappresentati i
padri della chiesa e gli evangelisti.

GHIBERTI QUI Dà PROVA DELLA SUA ECCEZIONALI ABILITÀ TECNICA NELLA LAVORAZIONE DEL
BRONZO, decora il bronzo in maniera morbida ed elegante.

Nel 1425 viene commissionata a GHIBERTI anche l’ultima porta mancante.


 Si tratta di uno dei capolavori più significativi della storia del rinascimento, la tradizione narra che
Michelangelo vedendola, l’avesse ribattezzata chiamandola “PORTA DEL PARADISO”, per lo
splendore del bronzo dorato e per la bellezza dei suoi rilievi.
 GHIBERTI per realizzarla venne aiutato dalla sua bottega (scuola)
 Lo schema iconografico era stato ideato da Bruni, riprendendo le 28 formelle come le altre porte.
 GHIBERTI decise di distribuire le immagini in una disposizione molto più semplificata,
optando per soli 10 quadrati, 5 per ciascun battente.
 La porta del paradiso fu soggetta ad un lungo restauro durato ben 27 anni, finito nel 2012…
venne rimossa nel 1990 e sostituita con una copia perché l’oro e il bronzo si stavano degradando a
causa dell’inquinamento atmosferico
ATTUALMENTE L’ORIGINALE è CONSERVATA NEL MUSEO DELL’OPERA DEL DUOMO.
BRUNELLESCHI
Fu considerato il primo architetto del Rinascimento, dopo il concorso del 1401 si dedicò allo studio
della matematica e allo studio dei classici:
 Nel 1402 va a Roma in compagnia di Donatello, giovane scultore, per studiare dal vivo i resti dei
monumenti classici.

 Nel 1419 gli viene commissionata la sua prima opera architettonica:

LA FACCIATA DELLO SPEDALE DEGLI INNOCENTI (facciata dell’orfanotrofio)


Fu inaugurato nel 1445, dopo aver subito molti cambiamenti.

 Il portico è concepito come un loggiato, con delle esili colonne che riprendono le forme e le
proporzioni dell’ordine corinzio.
 Le colonne reggono arcate a tutto sesto, che con la loro ampiezza alleggeriscono e rendono
elegante il prospetto
 Sopra il doppio cornicione si susseguono finestre con TIMPANI TRILOBATI, poste in
corrispondenza con il centro di ciascun arco.
 Le arcate aperte sono 9, cosi come 9 sono gli scalini.
 MODULO, è il diametro della colonna come nei templi antichi, l’unità di misura.
 Altra caratteristica importante è la BICROMATICA DELLE SUPERFICI, il colore grigio scuro
della pietra crea un netto contrasto cromatico con l’intonaco chiaro delle pareti.

Con quali elementi riprende l’arte greco-romana?


o CREPIDOMA, che è la parte finale degli scalini.
o COLONNE, sono molto sottili.
o TRABIAZIONE, che è la parte iniziale.
o TIMPANO, che è il triangolo sopra le finestre.

1418, NUOVO CONCORSO A FIRENZE


Fu bandito a Firenze un nuovo concorso per completare la Cupola del DUOMO DI FIRENZE

 I lavori erano iniziati nel 1296 sotto la guida di Arnolfo di Cambio, ma i lavori si erano
interrotti dopo la sua morte nel 1302
 Nel 1367, vennero ripresi e venne realizzata una TRIBUNA OTTOGONALE TRILOBATA
(la sua forma ricorda il GIGLIO fiore emblematico di Firenze) la tribuna è la parte in cui
appoggia la cupola.
Vennero realizzati anche dei piloni che dovevano reggere il TAMBURO e la CUPOLA,
il Tamburo è la parte di accordo tra tribuna e cupola, in cui la cupola scarica il suo peso.
 I lavori si bloccarono poi di nuovo, a causa di problemi tecnici;
l’impalcatura chiedeva una grande quantità di legno, che però non avrebbe retto.
Il concorso venne vinto a pari merito da GHIBERTI e da BRUNELLESCHI

Si deve solo a BRUNELLESCHI l’ideazione del procedimento tecnico per risolvere i problemi della
notevole grandezza e delle impalcature:

 Progettò un nuovo tipo di impalcature sospese che si incastravano a mano a mano


nella cupola senza bisogno di alcun appoggio da terra.
 I lavori iniziarono nel 1420 e nel 1436 arrivarono alla sommità: mancavano solo 2
elementi

1. LA LANTERNA, progettata e ultimata nel 1468 da BRUNELLESCHI,


era un elemento importante perché con il suo peso contrastava le spinte
laterali delle pareti e schiacciava la cupola.
2. LE TRIBUNE MORTE, sono quattro piccole strutture di sostegno semicircolari
con nicchie, che sono poste sotto il tamburo ai lati delle tre grandi absidi del
Duomo.
Realizzate però nel 1439 dopo la sua morte.

Il progetto si deve completamente a BRUNELLESCHI, mentre GHIBERTI venne presto


allontanato perché non possedeva le competenze ingegneristiche /matematiche.

 La soluzione di BRUNELLESCHI è rivoluzionaria dal punto di vista tecnico ma non quello


estetico, perché fu una scelta presa da lui stesso, voleva una continuità estetica con il
resto della costruzione, dando così vita ad una CUPOLA GOTICA.

 Per rendere la cupola più ampia, ideò una struttura con un doppio involucro, fatto di
DUE CALOTTE DISTANZIATE DA UN’INTERCAPEDINE PROGRESSIVAMENTE PIÙ LARGA

 La struttura è divisa in 8 vele da 8 costoloni esterni, che si assottigliano verso l’alto


accentuando la curvatura nella parte finale; sottolinea la struttura dei costoloni con il
colore bianco, creando contrasto con il rosso caldo dei mattoni, posizionati a lisca di
pesce come i romani, scaricano il peso sul tamburo.

 BRUNELLESCHI mantenne la misura dell’altezza già impostata a 144 braccia (60m circa)
che richiamavano la Gerusalemme celeste ossia il regno dei cieli descritto
nell’apocalisse, in cui l’estensione era stabilita a 144 cubiti

CUPOLA EMBLEMA DI FIRENZE E SIMBOLO DELLA PROTEZIONE DELLA MADONNA SULLA CITTÀ
SAGRESTIA VECCHIA:
Nel 1422 BRUNELLESCHI cominciò i lavori per la cappella funeraria per Giovanni de MEDICI e la moglie,
lo concepì come un vero e proprio MAUSOLEO ISOLATO:

 La cappella, che racchiude il sarcofago con le spoglie della coppia, oggi è detta SAGRESTIA VECCHIA
per distinguerla dalla SAGRESTIA NUOVA, costruita da Michelangelo.
 Lo spazio della cappella presenta una forma geometrica perfetta.
 La cappella è un volume perfettamente cubico, coperta da una cupola a pianta circolare.
Essa è divisa in 12 spicchi e da 12 costoloni che le danno un aspetto a ombrello.
 Ogni lato del vasto quadrato è diviso a metà altezza da un fregio con cherubini e serafini in
terracotta colorata impostato su PARASTE CORINZIE, pilastri incastrati in una parete, leggermente
sporgenti.
 L’uso dell’ordine corinzio costituisce un esplicito riferimento all’architettura antica, evidente anche
nell’ingresso alla piccola abside che richiama un arco di trionfo romano
 Si presenta ancora il contrasto tra la pietra serena di colore grigio scuro e l’intonaco bianco delle
pareti.

CAPPELLA DEI PAZZI:


BRUNELLESCHI per la realizzazione della cappella funeraria per la famiglia dei Pazzi dovette lavorare
affiancato da DONATELLO.

 La cappella fu costruita all’interno del chiostro della Chiesa di Santa Croce di Firenze.
 Presenta una cupola ad ombrello con piccole finestre circolari e costoloni grigi (come
nella Sagrestia vecchia)
 Nella parte di fondo si trova un vano a pianta quadrata (come nella sagrestia vecchia)
 Contrasto tra la pietra serena di colore grigio scuro con le pareti bianche (come nella
sagrestia vecchia)
 Lo spazio è ritmato da proporzioni geometriche e dalla ripetizione di forme
geometriche (CERCHIO, QUADRATO, RETTANGOLO) uguale alla sagrestia vecchia.

RISPETTO ALLA SAGRESTIA VECCHIA, l’interno è impostato su una PIANTA


RETTANGOLARE, anziché QUADRATA:

 Se si osservano le pareti laterali, si può scorgere il cubo all’interno del quadrato


affiancato da brevi volte a botte cassettonate.
 Altra differenza, nel gradino in pietra che corre alla base della paraste, lungo tutto il
perimetro interno, pensato per fare da panca per i frati durante le riunioni.
LUCA DELLA ROBBIA:
fu principale collaboratore dell’architetto BRUNELLESCHI,

 Nel 1445 decorò i 12 medaglioni circolari tra una parasta e l’altra in cui sono raffigurati
raffinate figure dei 12 apostoli,
eseguiti con la TECNICA DELLA TERRACOTTA INVETRIATA , inventata da lui.
L’invetriatura consiste nell’immersione dell’oggetto in terracotta in una speciale vernice
trasparente e lucida, ottenuta mescolando ossido di piombo e silice, l’oggetto deve poi
essere cotto in forno a temperatura elevata e costante (800-1100 gradi)

 Essi hanno la particolarità di avere delle sfumature azzurre


 La terracotta diventa molto più resistente

UNA FACCIATA INCOMPIUTA:

 La cappella è preceduta da un singolare portico ispirato a Archi di Trionfo Romano


 La cappella rimase incompiuta perché la famiglia dei Pazzi organizzò nel 1478 una congiura ai
danni di LORENZO DE MEDICI, detto il magnifico, per questo motivo i Pazzi vennero tutti esiliati
da Firenze, e la cappella sepolcrale rimase incompiuta.

CORNICE QUADRILOBATA, munita di quattro parti sporgenti di forma tondeggiante, mistilinea , cioè
formata sia da profili retti sia da profili curvi.

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