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Il Tardo Rinascimento o Rinascimento Maturo, così chiamato poiché alla fine del ‘400 e
all’inizio del ‘500 avviene una maturazione, l’arte raggiunse esiti di armonia e perfezione.
Papa Giulio II della Rovere vuole fare di Roma la capitale della cristianità quindi sviluppa un
programma di rinnovamento urbano «Renovatio Urbis». I principali artisti verranno chiamati
a Roma. Egli vuole fare la nuova Basilica di San Pietro (Bramante).
Per pagare questo progetto ha bisogno di tanti soldi, che ottiene con la vendita delle
indulgenze, che scatena reazioni nel mondo cattolico, ad esempio :
- in Germania la critica di Martin Lutero che porterà allo scisma luterano
- scisma anglicano
- scisma svizzero con Calvino
● 1527 : L’imperatore Carlo V che voleva riunificare il Sacro Romano Impero, invia le
sue truppe a Roma contro il papa. Avvenne il Sacco di Roma, vennero distrutte
tantissime opere d’arte, nonostante ciò si riesce a mantenere un equilibrio dal punto
di vista artistico
● Venezia è un ”mondo a sé” , consolida le sue posizioni sulla terraferma e dal punto di
vista artistico vi è il Rinascimento Veneziano
Donato Bramante
Donato Bramante nacque nei pressi di Urbino.
Si formò ad Urbino nell’epoca in cui la città stava vivendo uno dei periodi di maggiore
vivacità culturale.
Conobbe Piero della Francesca e studiò le opere di Andrea Mantegna e Alberti,
apprendendo da loro il linguaggio classico e il disegno in prospettiva, due elementi che
diventeranno tipici del suo stile.
Di Bramante abbiamo soprattutto capolavori architettonici, ma inizia con la pittura.
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Venne chiamato a Milano dagli Sforza e rimase lì fino a quando questi non verranno cacciati.
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Costruì soltanto 4 PILASTRI dei quali si dovrà tener conto in tutti i progetti successivi.
Leonardo da Vinci
Leonardo nato a Vinci fu pittore,architetto,scienziato,inventore,
ingegnere, musicista e scrittore : è l’esempio più completo di uomo del Rinascimento.
Leonardo si esprime soprattutto con il disegno e la pittura. Grazie allo sfumato, all'abolizione
della linea di contorno e all'uso della prospettiva aerea, riesce a fondere il soggetto nel
paesaggio.
Leonardo fece degli studi anatomici e iniziò a sezionare cadaveri per poi rappresentarli.
Leonardo operò dapprima a Firenze, dove vi erano i Medici con Lorenzo il Magnifico e il
pensiero del neoplatonismo.
Leonardo aveva un pensiero totalmente diverso dal Neoplatonismo.
Michelangelo e Raffaello invece sposavano il Neoplatonismo, dunque vi era una grande
concorrenza e Leonardo non aveva il suo spazio a Firenze.
FIRENZE : «Annunciazione»
Viene preso dagli Sforza come artista di Corte insieme a Bramante (che va poi a Roma).
Quando gli Sforza vengono cacciati dai Francesi Leonardo va a Venezia, poi a Ferrara e
prova poi ad andare nuovamente a Firenze dove realizza un dipinto a Palazzo vecchio in
concorrenza con Michelangelo.
FIRENZE : «Battaglia di Anghiari».
Non trova la sua collocazione neanche a Roma, perché ci sono Michelangelo e Raffaello,
fino a quando non viene chiamato da Francesco I nella sua corte.
Annunciazione
Leonardo a Firenze, dopo aver frequentato la
Bottega di Verrocchio si mette in proprio.
Realizza un dipinto dell’Annunciazione, che per
la prima volta è ambientata all’aperto in un
giardino davanti a un palazzo rinascimentale.
Il paesaggio è roccioso (paesaggio geologico),
il praticello è molto dettagliato, ogni singolo fiore
e/o filo d’erba appartiene a una specie botanica
differente (come Botticelli).
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La prospettiva è aerea/atmosferica, più si è lontani dall’osservatore più i colori sfumano.
Per dare profondità all’architettura usa invece la prospettiva lineare ed il punto di fuga è su
una montagna, studiata così poiché doveva essere vista di sbieco.
Rappresenta Maria leggermente interdetta che tiene il segno nel libro con il dito.
Rappresenta i personaggi con volti morbidamente sfumati, panneggi abbondanti e morbidi e
usa la fisiognomica per far capire i sentimenti di Maria.
Dunque nella seconda versione vengono aggiunti i simboli della passione di Cristo,
il Cristo ha la croce e l’angelo non guarda più lo spettatore ma Gesù bambino (non lo indica
più)
Elementi tipici di Leonardo presenti nei dipinti sono : penombra, fisiognomica, sfumato,
essenze botaniche.
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(CARBONATAZIONE) ; si affresca a giornata, bisogna essere molto veloci.
L'affresco rappresenta l’ultima cena, gesù spezza il pane, beve il vino e dice che qualcuno lo
tradirà.
I pittori prima di Leonardo che hanno rappresentato l’ultima cena hanno sempre scelto di
rappresentare il momento in cui Gesù spezza il pane e rappresentavano Giuda da parte,
Leonardo invece sceglie di rappresentare il momento in cui Gesù annuncia che qualcuno lo
tradirà, dunque può rappresentare le varie reazioni degli apostoli (con la fisiognomica).
Il punto di fuga sta sulla testa del Cristo, abbiamo due punti di luce uno dietro nel paesaggio
illuminato ed uno davanti che illumina i personaggi.
In seguito viene fatta una porta che taglia la parte dipinta dei piedi.
Col tempo questo dipinto sembrava quasi che stesse scomparendo, con gli anni ci sono stati
degli interventi di restauro che hanno peggiorato la situazione.
Durante la Seconda Guerra Mondiale il convento venne bombardato, ma il muro venne
salvato, il convento viene rifatto e viene avviato un restauro millimetro per millimetro fatto da
una signora con il microscopio che durò decenni.
La Battaglia di Anghiari.
Quando gli Sforza vengono cacciati dai Francesi Leonardo prova ad andare nuovamente a
Firenze dove realizza un dipinto a Palazzo vecchio in concorrenza con Michelangelo.
Rappresenta la Battaglia di Anghiari, un episodio in cui i Fiorentini avevano vinto sui
Milanesi.
Leonardo realizzò il grande cartone e diversi schizzi preparatori di ogni singolo personaggio
Michelangelo invece avrebbe dovuto rappresentare nella parete opposta la Battaglia di
Cascina, scontro che vide i Fiorentini vittoriosi sui Pisani.
La Gioconda
La Gioconda, nota anche come Monna Lisa, è un dipinto a olio su tavola di legno di
pioppo realizzato Con Monna Lisa, l'artista rinnova in modo deciso il genere del
ritratto: la leggera torsione del busto e l'originale effetto dello sguardo che sembra
inseguire lo spettatore danno efficacia e vividezza alla rappresentazione. Nel celebre
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sfondo, protagonista del dipinto al pari della dama, il
movimento continuo degli elementi naturali è reso grazie
alla tecnica dello sfumato, cioè la gradazione progressiva
dei toni del colore e delle ombre. Così come per la figura
femminile, un delicato vitalismo caratterizza il trattamento
del paesaggio, dove si scorgono, in lontananza, cime
montuose che sfumano all'orizzonte e si riflettono in uno
specchio d'acqua.
La Monna Lisa è vista a mezzo busto ma Leonardo
aggiunge le mani. In primo piano è collocata la donna
vista di scorcio, dietro c'è il paesaggio. Viene utilizzata la
prospettiva aerea che consiste nel percepire i soggetti più
vicini, chiari e nitidi, mentre quelli più lontani appaiono
ovattati. Leonardo sperimenta la cosiddetta prospettiva atmosferica, in cui lo sfumare
progressivo dei contorni, la diminuzione della nitidezza, e il tono azzurro che ricopre i
differenti colori rendono l'illusione della dilatazione spaziale. C'è un fiume, si
intravede un ponte e ci sono dei picchi rocciosi. La natura è fondamentale in
quest'opera. Sembra che questa immagine sia inserita in un contesto che mette in
rapporto lo spazio interno con quello esterno. La figura è statica ma non immobile: il
capo è coperto da un velo, indossa una veste scura che non è sfarzosa. Leonardo
utilizza giochi chiaro-scurali. Il soggetto accenna un sorriso, quello del quadro della
Gioconda è un sorriso enigmatico, cioè che cambia a seconda della posizione del
fruitore, così come gli occhi che sembrano seguire l'osservatore nei suoi
spostamenti. La Gioconda è priva delle arcate sopraccigliari; le mani sensibili, una
appoggiata all'altra, la luce mette in risalto il viso, il collo e le mani. Il vestito, anche
se scuro, presenta tocchi di luce che creano un effetto che permette di cogliere la
bellezza della preziosità della stoffa. Leonardo punta a mettere in risalto la sua
interiorità. Con il tempo, La Gioconda è diventato un ritratto idealizzato da Leonardo
da Vinci, che risale al 1503-1506 circa, oggi conservato nel Museo del Louvre di
Parigi. Eseguita da Leonardo Da Vinci, è il ritratto di una tipica donna del '500.
Michelangelo Buonarroti
Nasce in prossimità di Firenze e da bambino entra nell'accademia di scultura di Lorenzo il
Magnifico che lo fa entrare nella sua corte neoplatonica.
Scultore, pittore e architetto, è uno dei maggiori artisti di tutti i tempi. I suoi interessi si
concentrano soprattutto sulla figura umana, rappresentata in forme potenti e in pose
serpentinate. Anche nell'architettura tende a creare forme plastiche e articolate.
Due Bassorilievi
La Madonna col bambino e la lotta tra centauri e lapiti. Ci sono dei chiari riferimenti a
Donatello (come la tecnica dello stiacciato) ma anche a Masaccio, per il bambino
muscoloso. I personaggi sono plastici, nudi, dinamici e utilizza la figura serpentinata (in
torsione)(elemento nuovo torsione dei corpi).
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La Pietà
Quando Lorenzo il Magnifico muore Michelangelo è ancora piccolo e si crea il problema di
trovare un committente.
Però un cardinale francese a Roma gli commissiona una pietà, la prima di Michelangelo.
Michelangelo realizza con questa un'opera accademicamente perfetta, lavora il marmo in
maniera eccelsa scolpendo addirittura il panneggio e da la sensazione della mano di Maria
sul tessuto e sul corpo di cristo
La Composizione è piramidale. La critica che viene fatta dai contemporanei è che la
Madonna è giovanissima, sembra abbia la stessa età di cristo. Inoltre non credevano che un
artista così giovane potesse fare un'opera simile, così Michelangelo la firma.
Quest'opera piacque così tanto che se ne accorse pure il papa Giulio II che chiamò subito
Michelangelo a Roma e gli affidò la realizzazione della sua tomba monumentale che doveva
stare al centro della nuova basilica di San Pietro.
Pietà Bandini
Realizzata alla fine della vita di Michelangelo. Questa è la seconda pietà che Michelangelo
realizza. I personaggi sono sproporzionati. Cristo sembra molto più grande rispetto ai
personaggi che lo affiancano. Rispetto alla prima pietà in questa sono presenti quattro
personaggi: Gesù, Nicodemo (autoritratto di Michelangelo), la Madonna e Maddalena.
I personaggi inoltre non sono definiti.
Pietà Rondanini
È l'ultima pietà realizzata da Michelangelo, è rimasta incompiuta in quanto Michelangelo
morì prima di finirla.
Alcune interpretazioni dicono che Michelangelo non finisse le opere in quanto cambiava
spesso committenti oppure cambiava idea sulle opere. Nelle sue opere cercava sempre di
cercare la bellezza ideale ma a un certo punto della sua vita si rende conto che questa
è irrealizzabile, dunque suggerisce allo spettatore come dovrebbe essere la statua
finale, non completandola, lasciando che lo spettatore immagini la bellezza ideale.
Tomba di Giulio II
Il concetto di non finito lo troveremo per la prima volta nella
tomba del papa Giulio II, il quale gli chiede di realizzare una
tomba monumentale da posizionare al centro della nuova
basilica di San Pietro.
Il progetto iniziale doveva essere piramidale con circa 40
statue che adornavano la tomba. Questo progetto poi verrà
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abbandonato fino alla morte di Giulio II e gli eredi chiederanno a Michelangelo di realizzarla
comunque, in modo più modesto.
Mosè è seduto ma è estremamente dinamico, ha un piede che punta come se si stesse per
alzare di scatto e compie una torsione con il busto. Sta guardando verso la finestra, da dove
proviene la luce.
I Prigioni
Rappresentano delle figure umane che sembra si stiano liberando dalla materia. In queste
statue si nota molto il concetto di non finito.
David
A Michelangelo viene chiesto di terminare la scultura di un
grande masso di marmo già iniziato precedentemente da un
altro artista. Questo doveva essere esposto in alto nella
facciata della basilica di Santa Maria del Fiore.
Quando mostra la statua finita al pubblico allora tutti
rimangono estasiati da questo lavoro che recupera tutti gli
elementi della classicità che si erano persi.
Elementi quali proporzioni, chiasmo, nudità maschile.
Le mani e la testa sono più grandi in quanto la statua doveva
essere vista dal basso.
È rappresentato nel momento prima di scagliare la pietra
nella testa di Golia.
Questa statua piacque così tanto ai fiorentini che si decise di
metterla davanti al comune di Firenze, il palazzo vecchio
anche perché simbolicamente il David rappresentava la virtù dell'uomo.
LA CAPPELLA SISTINA
Passata la pausa fiorentina Michelangelo torna a Roma, Giulio II lo convince ad affrescare la
Cappella Sistina.
Doveva dipingere la volta (prima vi era dipinto un cielo stellato) che aveva problemi di
infiltrazioni (600 m^2).
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Inizialmente si fa aiutare da alcuni studenti, poi caccia tutti e dipinge da solo, ci impiegherà
4-5 anni.
Non sapeva come regolarsi e operare senza nessun riferimento. Quindi dipinge delle false
architetture che gli permettono di inquadrare diverse scene.
Inizialmente dipinge gli apostoli, poi alcuni teologi del papa gli consigliano di rappresentare
nella parte centrale alcune scene bibliche del Vecchio Testamento.
Rappresenta la creazione degli astri, delle piante, Adamo ed Eva, San Pietro che ha le
chiavi del paradiso, San Lorenzo messo sulla griglia e San Bartolomeo scuoiato vivo.
Ai lati rappresenta gli Ignudi (uomini nudi) in posizioni diverse, sempre ai lati sono
rappresentati i 7 profeti (che prevedevano il futuro) e le 5 sibille (che avevano previsto nel
mondo pagano l’arrivo di Cristo.
Man mano che va avanti nella pittura i personaggi diventano sempre meno dettagliati e poi
monumentali.
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Piazza Campidoglio
Michelangelo creò la più spettacolare piazza che l’Urbe avesse mai avuto, arricchendola di
suggestivi ed evocativi reperti che la legavano alla gloriosa storia romana. Ai due edifici
esistenti Michelangelo ne aggiunse anche un terzo a Nord, il Palazzo Nuovo simmetrico al
Palazzo dei Conservatori.
Si venne a formare così una piazza trapezoidale al centro della quale fu collocato il Marco
Aurelio. Il disegno stellare a intreccio entro un ovale, fu eseguito nel 1940. Questo ovale,
con l’asse maggiore perpendicolare al Palazzo Senatorio riconduce lo spazio trapezoidale a
una geometria accentrata, unidirezionale e più intima. Dalla piazza si dipartono poi cinque
strade. Michelangelo riveste di bugne il pian terreno del Palazzo Senatorio, trasformandolo
in semplice basamento per l’ordine gigante (abolizione della partizione orizzontale delle
facciate e sostituzione con un nuovo ordine architettonico che percorre verticalmente l’intera
altezza dell’edificio) di paraste che abbraccia il primo e il secondo piano. Questo risulta
essere più alto degli altri due, infatti nel Palazzo dei Conservatori e nel Palazzo Nuovo un
simile ordine gigante di paraste corinzie, addossate a robustissimi pilastri, divide i fronti in 7
campate. A questo schema Michelangelo somma un ordine minore di colonne ioniche.
Disposte a coppie in ogni campata, su di esse grava una trabeazione che sostiene la
porzione di muro di competenza alleggerita da ampie finestre. In tal modo le architetture dei
due palazzi funzionano come una moderna struttura di pilastri e travi. Una balaustra ornata
di statue infine, corona i tre edifici unendoli ancor più e procurandone loro leggerezza.
Modernizza la piazza per renderla adatta all’importanza della città di Roma, per questo
cerca sempre il meglio e vuole arrivare a rendere la piazza un luogo immenso.
Raffaello Sanzio
Raffaello Sanzio nasce a Urbino, da giovanissimo si trasferisce a Perugia e lavora alla
bottega di Perugino.
Fu pittore di scene sacre e ritratti, riesce a infondere in ogni immagine un senso di grazia e
armonia.
Per i pontefici realizzò grandi cicli di affreschi dal significato allegorico e pale d'altare piene
di eleganza.
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Il quadro di Raffaello presenta maggiore profondità, colori più accesi, maggiore sfumato e
più dinamismo, tutti i personaggi hanno una propria gestualità (fisiognomica) ad esempio il
prete che ruota leggermente la testa.
Raffaello colloca il punto di fuga in alto in modo tale da mostrare la pavimentazione
retrostante e suggerire un grande profondità
Inoltre il tempio di Raffaello è molto più dettagliato, ricorda il tempio di Bramante e la città
ideale.
Raffaello si trasferisce poi a Firenze dove entra a contatto con i Medici e la Filosofia
Neoplatonica (concetto di bellezza ideale).
Egli rappresenta le cose più belle della realtà, le seleziona, anche per questo viene definito
pittore della grazia e bellezza.
Raffaello realizza delle commesse private per cittadini fiorentini. Raffaello dipinge tantissime
madonne per privati fiorentini.
La Scuola di Atene
Papa Giulio II chiama Raffaello a Roma per affrescare i suoi appartamenti. Nello stesso
periodo a Roma vi sono Michelangelo che sta affrescando la Cappella Sistina e Bramante
che sta facendo San Pietro.
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Nella stanza della segnatura, dove il papa
firma i documenti, Raffaello rappresenta tutti i
filosofi dell’Antica Grecia, li rappresenta in uno
spazio classico, dipinge una volta a botte
cassettonata che è un riferimento
all’architettura romana è un transetto e navata
centrale che fanno intendere la presenza di
una cupola.
Rappresenta Platone che indica il cielo,
dunque il mondo delle idee, secondo alcuni
interpreti è la rappresentazione (ritratto) di
Leonardo.
Rappresenta poi Aristotele che tiene un libro ed indica per terra perché per lui ciò che
importa è il mondo reale.
Raffaello inoltre raffigura se stesso, ed è l’unico personaggio che guarda l'osservatore.
Inoltre grazie al cartone preparatorio che fece Raffaello, possiamo notare che c’è un
personaggio aggiunto dopo ed è Eraclito.
Eraclito è il ritratto di Michelangelo, ed è proprio rappresentato da Raffaello in omaggio a
Michelangelo, è il personaggio più grande di tutti così come i personaggi che rappresentava
Michelangelo.
L’incendio di Borgo
Realizza anche "L'incendio di Borgo". Borgo era il quartiere
medievale che si trovava davanti alla Basilica di San Pietro,
ma non esiste più perché Mussolini lo fece distruggere. In
questo affresco vengono rappresentati tutti i papi di nome
Leone, in particolare il miracolo di un papa, Leone IV, che si
affacciò alla finestra e fece cessare il fuoco.Affianco alla
finestra si vede l'antica Basilica di San Pietro. La finestra
mette insieme l'arte greca e l'arte romana (arco romano) e si
chiama finestra serliana (si chiama così perché Sebastiano Serlio la mette nel suo libro di
architettura). Nel dipinto ci sono delle rovine romane, primo artista che si interessa
dell'antichità. Le proporzioni del corpo non sono classiche perché è allungato. È una
composizione molto confusa e ci sono colori contrastanti. Viene ritratto Enea con il figlio
sulle spalle.Sono questi i primi segni del Manierismo. Giulio Romano terminerà questo
affresco.
- Nel periodo fiorentino prima che vada a Roma, Raffaello ritrae i committenti del
Tondo Doni di Michelangelo. La donna ricorda la Gioconda, il personaggio è immerso
in un paesaggio in penombra.
- Successivamente fece il ritratto di Baldassarre Castiglione, è una persona colta che
vive nella corte dei Gonzaga e scrisse un libro "il cortigiano". Lo sfondo è di un colore
neutro con la presenza della luce, il personaggio proietta l'ombra sul muro dietro e
questo dona profondità.
- Realizzò inoltre i ritratti di due papi, Giulio Il e Leone XX, il ritratto comprende quasi
tutto icorpo del personaggio, la prospettiva è accidentale e il punto di fuga si trova
fuori dal quadro.
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