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Il Tardo Rinascimento

Il Tardo Rinascimento o Rinascimento Maturo, così chiamato poiché alla fine del ‘400 e
all’inizio del ‘500 avviene una maturazione, l’arte raggiunse esiti di armonia e perfezione.

Giorgio Vasari fu artista e architetto del tardo 500.


Scrisse un trattato «Vite de' più eccellenti ramente alle sue figure il moto et il fiato» dove
racconta la vita dei principali artisti che lo precedevano.
Suddivide l’arte in tre fasi principali, che si sviluppano in circa tre secoli :
● Tarda Maniera (‘300) caratterizzata dalla «maniera vecchia di Giotto»
● Età di Mezzo, inizia con Brunelleschi e Masaccio e termina alle soglie del
Cinquecento (Rinascimento)
● Tardo Rinascimento -Raffaello,Michelangelo,Leonardo che trovano la perfezione,
gli artisti che vengono dopo non possono fare meglio,possono solo copiare “a
maniera di”

Contesto Storico del Tardo Rinascimento.


● 1492 Morte di Lorenzo de Medici (ago della bilancia politica del ‘400)
● 1499 Gli Sforza vengono cacciati da Milano che è invasa dai Francesi
● Lo Stato Pontificio (Roma) si espande fino alla Pianura Padana conquistando Rimini
e Urbino
● La capitale dell’arte si sposta a Roma

Papa Giulio II della Rovere vuole fare di Roma la capitale della cristianità quindi sviluppa un
programma di rinnovamento urbano «Renovatio Urbis». I principali artisti verranno chiamati
a Roma. Egli vuole fare la nuova Basilica di San Pietro (Bramante).
Per pagare questo progetto ha bisogno di tanti soldi, che ottiene con la vendita delle
indulgenze, che scatena reazioni nel mondo cattolico, ad esempio :
- in Germania la critica di Martin Lutero che porterà allo scisma luterano
- scisma anglicano
- scisma svizzero con Calvino

● 1527 : L’imperatore Carlo V che voleva riunificare il Sacro Romano Impero, invia le
sue truppe a Roma contro il papa. Avvenne il Sacco di Roma, vennero distrutte
tantissime opere d’arte, nonostante ciò si riesce a mantenere un equilibrio dal punto
di vista artistico

● Venezia è un ”mondo a sé” , consolida le sue posizioni sulla terraferma e dal punto di
vista artistico vi è il Rinascimento Veneziano

Donato Bramante
Donato Bramante nacque nei pressi di Urbino.
Si formò ad Urbino nell’epoca in cui la città stava vivendo uno dei periodi di maggiore
vivacità culturale.
Conobbe Piero della Francesca e studiò le opere di Andrea Mantegna e Alberti,
apprendendo da loro il linguaggio classico e il disegno in prospettiva, due elementi che
diventeranno tipici del suo stile.
Di Bramante abbiamo soprattutto capolavori architettonici, ma inizia con la pittura.

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Venne chiamato a Milano dagli Sforza e rimase lì fino a quando questi non verranno cacciati.

Cristo alla Colonna


Il corpo statuario del Cristo alla Colonna richiama le figure di
Mantegna e inoltre rimanda a Mantegna la scelta di legare il
Cristo ad un pilastro classico, mentre il paesaggio sullo
sfondo ricco di dettagli ricorda i fiamminghi.
Il corpo del Cristo è monumentale plastico.
La plasticità è una caratteristica del Tardo Rinascimento.
Plastico :
● volume (più ha volume più è plastico)
● profondità
● forme ben delineate

Chiesa di Santa Maria presso San Satiro


Bramante a Milano realizza il suo primo capolavoro tra il 1482 e il 1486, la Chiesa di Santa
Maria presso San Satiro. Per ricostruire la precedente chiesa carolingia (un Sacello)
Bramante realizza un edificio tipicamente rinascimentale a TRE NAVATE, con grande
VOLTA A BOTTE sulla navata centrale,archi laterali sui PILASTRI e CUPOLA all'incrocio
con il TRANSETTO.
La chiesa avrebbe dovuto avere una PIANTA A CROCE LATINA ma la presenza di una
strada impediva la realizzazione del CORO oltre la cupola. Dunque Bramante decide di
realizzare un FINTO CORO PROSPETTICO in stucco che, nello spazio di 97 centimetri,
simula la PROFONDITÀ di Tre intere campate. Inaugura così la PROSPETTIVA
ACCELERATA.

Tempietto di San Pietro in Montorio


Dal 1502 al 1509 Bramante lavora al Tempietto di San Pietro in Montorio , un TEMPIETTO
CIRCOLARE realizzato dentro un cortile, nel luogo dove sarebbe STATO MARTIRIZZATO
SAN PIETRO. Nel tempietto troviamo un unico ambiente cupolato, una CRIPTA inferiore e
un DEAMBULATORIO esterno colonnato.
La PERISTASI , di ORDINE TUSCANICO con fusti in GRANITO LISCIO, è sormontata da
un architrave con FREGIO DORICO.
La sua struttura è ispirata alle antiche THOLOS CLASSiCHE, Il numero di colonne, pari a
16, è ripreso invece da Kitruvia, l’inserimento di una CUPOLA impostata su un TAMBURO
con delle nicchie fa parte di una concezione architettonica rinascimentale che rende il
tempietto un simbolo di perfezione divina. Nel progetto originario era presente anche un
PORTICO CIRCOLARE, con 16 colonne architravate che avrebbero dovuto circondare il
tempietto.
Per motivi finanziari, però il porticato NON fu realizzato.

Basilica di San Pietro


Giulio II, appena eletto papa decide di demolire l’ANTICA BASILICA DI SAN PIETRO e di
ricostruirla in forme grandiose e moderne, affidando l'incarico proprio a Bramante. Il suo
progetto, basato su una PIANTA A CROCE GRECA non verrà realizzato in quanto
Bramante morì prima di concluderlo.

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Costruì soltanto 4 PILASTRI dei quali si dovrà tener conto in tutti i progetti successivi.

Leonardo da Vinci
Leonardo nato a Vinci fu pittore,architetto,scienziato,inventore,
ingegnere, musicista e scrittore : è l’esempio più completo di uomo del Rinascimento.
Leonardo si esprime soprattutto con il disegno e la pittura. Grazie allo sfumato, all'abolizione
della linea di contorno e all'uso della prospettiva aerea, riesce a fondere il soggetto nel
paesaggio.

Leonardo fece degli studi anatomici e iniziò a sezionare cadaveri per poi rappresentarli.

Caratteristica importantissima della pittura di Leonardo è la fisiognomica.


FISIOGNOMICA : grazie agli studi anatomici rappresenta il corpo umano riuscendo a
rappresentare i sentimenti dei personaggi attraverso i movimenti dei muscoli.

Leonardo operò dapprima a Firenze, dove vi erano i Medici con Lorenzo il Magnifico e il
pensiero del neoplatonismo.
Leonardo aveva un pensiero totalmente diverso dal Neoplatonismo.
Michelangelo e Raffaello invece sposavano il Neoplatonismo, dunque vi era una grande
concorrenza e Leonardo non aveva il suo spazio a Firenze.
FIRENZE : «Annunciazione»

Raccomandato da una lettera di Lorenzo il Magnifico agli Sforza, Leonardo si presenta a


Milano come ingegnere militare (si intende di feste).

Viene preso dagli Sforza come artista di Corte insieme a Bramante (che va poi a Roma).

MILANO : «La Vergine delle rocce» e «Il Cenacolo».

Quando gli Sforza vengono cacciati dai Francesi Leonardo va a Venezia, poi a Ferrara e
prova poi ad andare nuovamente a Firenze dove realizza un dipinto a Palazzo vecchio in
concorrenza con Michelangelo.
FIRENZE : «Battaglia di Anghiari».

Non trova la sua collocazione neanche a Roma, perché ci sono Michelangelo e Raffaello,
fino a quando non viene chiamato da Francesco I nella sua corte.

Annunciazione
Leonardo a Firenze, dopo aver frequentato la
Bottega di Verrocchio si mette in proprio.
Realizza un dipinto dell’Annunciazione, che per
la prima volta è ambientata all’aperto in un
giardino davanti a un palazzo rinascimentale.
Il paesaggio è roccioso (paesaggio geologico),
il praticello è molto dettagliato, ogni singolo fiore
e/o filo d’erba appartiene a una specie botanica
differente (come Botticelli).

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La prospettiva è aerea/atmosferica, più si è lontani dall’osservatore più i colori sfumano.
Per dare profondità all’architettura usa invece la prospettiva lineare ed il punto di fuga è su
una montagna, studiata così poiché doveva essere vista di sbieco.

Rappresenta Maria leggermente interdetta che tiene il segno nel libro con il dito.
Rappresenta i personaggi con volti morbidamente sfumati, panneggi abbondanti e morbidi e
usa la fisiognomica per far capire i sentimenti di Maria.

Elemento molto caratteristico di Leonardo : sfumato.

La luce dei personaggi è la stessa del paesaggio atmosferico.

La Vergine delle rocce


Il primo dipinto realizzato da Leonardo a Milano è
«La Vergine delle rocce» , una pala d’altare per una
chiesa.
Abbiamo due versioni del dipinto la prima conservata
al Louvre a Parigi e la seconda alla National Gallery a
Londra.

Nella prima versione sono rappresentati San


Giovannino,Gesù bambino, la Madonna e l’Angelo
che indica Gesù e guarda verso l’osservatore. Questi
sono rappresentati in una grotta in penombra, Leonardo utilizza la prospettiva aerea, il
paesaggio è geologico e roccioso. Abbiamo due punti di luce uno sullo sfondo e l’altro in
primo piano.
I quattro personaggi sono disposti secondo la composizione piramidale.
Questo dipinto rappresenta una scena del vangelo e fu commissionato da alcuni frati che
non volevano pagare la prima versione poiché non metteva in evidenza la figura di Gesù.

Dunque nella seconda versione vengono aggiunti i simboli della passione di Cristo,
il Cristo ha la croce e l’angelo non guarda più lo spettatore ma Gesù bambino (non lo indica
più)

Elementi tipici di Leonardo presenti nei dipinti sono : penombra, fisiognomica, sfumato,
essenze botaniche.

Il Cenacolo, L’Ultima Cena


Su incarico di Ludovico il Moro, Leonardo inizia
ad affrescare l’Ultima Cena nel refettorio (dove si
mangia e si prega) del Convento di Santa Maria
delle Grazie.
Dipinge con olii (anziché con tempera) perché la
base oleosa permette gli sfumati.

AFFRESCO : dipinto sul muro appena intonacato


(ancora fresco), il colore si asciuga con l’intonaco

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(CARBONATAZIONE) ; si affresca a giornata, bisogna essere molto veloci.

L'affresco rappresenta l’ultima cena, gesù spezza il pane, beve il vino e dice che qualcuno lo
tradirà.
I pittori prima di Leonardo che hanno rappresentato l’ultima cena hanno sempre scelto di
rappresentare il momento in cui Gesù spezza il pane e rappresentavano Giuda da parte,
Leonardo invece sceglie di rappresentare il momento in cui Gesù annuncia che qualcuno lo
tradirà, dunque può rappresentare le varie reazioni degli apostoli (con la fisiognomica).

Il punto di fuga sta sulla testa del Cristo, abbiamo due punti di luce uno dietro nel paesaggio
illuminato ed uno davanti che illumina i personaggi.
In seguito viene fatta una porta che taglia la parte dipinta dei piedi.

Col tempo questo dipinto sembrava quasi che stesse scomparendo, con gli anni ci sono stati
degli interventi di restauro che hanno peggiorato la situazione.
Durante la Seconda Guerra Mondiale il convento venne bombardato, ma il muro venne
salvato, il convento viene rifatto e viene avviato un restauro millimetro per millimetro fatto da
una signora con il microscopio che durò decenni.

La Battaglia di Anghiari.
Quando gli Sforza vengono cacciati dai Francesi Leonardo prova ad andare nuovamente a
Firenze dove realizza un dipinto a Palazzo vecchio in concorrenza con Michelangelo.
Rappresenta la Battaglia di Anghiari, un episodio in cui i Fiorentini avevano vinto sui
Milanesi.
Leonardo realizzò il grande cartone e diversi schizzi preparatori di ogni singolo personaggio
Michelangelo invece avrebbe dovuto rappresentare nella parete opposta la Battaglia di
Cascina, scontro che vide i Fiorentini vittoriosi sui Pisani.

Dama con l’ermellino (1489-1490)


Leonardo nei suoi ritratti riprende alcune caratteristiche di vari
ritratti realizzati da artisti precedenti. Ad esempio riprende lo
SFONDO NERO e il BASAMENTO,
Nel dipinto Dama con l'ermellino è raffigurata CECILIA
GALLERANI, amante di Ludovico il Moro, che tiene in braccio un
animale più simile a un FURETTO che a un ermellino. L'elemento
nuovo appartato da Leonardo che troviamo in questo ritratto è la
TORSiONE DEL BUSTO per dare più dinamismo alla figura.
Attraverso la FISIOGNOMICA capiamo ciò che provano l'ermellino
e la donna. Leonardo inoltre amplia la visione del ritratto e RAPPRESENTA ANCHE LE
MANI che riproporrà nella Gioconda.

La Gioconda
La Gioconda, nota anche come Monna Lisa, è un dipinto a olio su tavola di legno di
pioppo realizzato Con Monna Lisa, l'artista rinnova in modo deciso il genere del
ritratto: la leggera torsione del busto e l'originale effetto dello sguardo che sembra
inseguire lo spettatore danno efficacia e vividezza alla rappresentazione. Nel celebre

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sfondo, protagonista del dipinto al pari della dama, il
movimento continuo degli elementi naturali è reso grazie
alla tecnica dello sfumato, cioè la gradazione progressiva
dei toni del colore e delle ombre. Così come per la figura
femminile, un delicato vitalismo caratterizza il trattamento
del paesaggio, dove si scorgono, in lontananza, cime
montuose che sfumano all'orizzonte e si riflettono in uno
specchio d'acqua.
La Monna Lisa è vista a mezzo busto ma Leonardo
aggiunge le mani. In primo piano è collocata la donna
vista di scorcio, dietro c'è il paesaggio. Viene utilizzata la
prospettiva aerea che consiste nel percepire i soggetti più
vicini, chiari e nitidi, mentre quelli più lontani appaiono
ovattati. Leonardo sperimenta la cosiddetta prospettiva atmosferica, in cui lo sfumare
progressivo dei contorni, la diminuzione della nitidezza, e il tono azzurro che ricopre i
differenti colori rendono l'illusione della dilatazione spaziale. C'è un fiume, si
intravede un ponte e ci sono dei picchi rocciosi. La natura è fondamentale in
quest'opera. Sembra che questa immagine sia inserita in un contesto che mette in
rapporto lo spazio interno con quello esterno. La figura è statica ma non immobile: il
capo è coperto da un velo, indossa una veste scura che non è sfarzosa. Leonardo
utilizza giochi chiaro-scurali. Il soggetto accenna un sorriso, quello del quadro della
Gioconda è un sorriso enigmatico, cioè che cambia a seconda della posizione del
fruitore, così come gli occhi che sembrano seguire l'osservatore nei suoi
spostamenti. La Gioconda è priva delle arcate sopraccigliari; le mani sensibili, una
appoggiata all'altra, la luce mette in risalto il viso, il collo e le mani. Il vestito, anche
se scuro, presenta tocchi di luce che creano un effetto che permette di cogliere la
bellezza della preziosità della stoffa. Leonardo punta a mettere in risalto la sua
interiorità. Con il tempo, La Gioconda è diventato un ritratto idealizzato da Leonardo
da Vinci, che risale al 1503-1506 circa, oggi conservato nel Museo del Louvre di
Parigi. Eseguita da Leonardo Da Vinci, è il ritratto di una tipica donna del '500.

Michelangelo Buonarroti
Nasce in prossimità di Firenze e da bambino entra nell'accademia di scultura di Lorenzo il
Magnifico che lo fa entrare nella sua corte neoplatonica.
Scultore, pittore e architetto, è uno dei maggiori artisti di tutti i tempi. I suoi interessi si
concentrano soprattutto sulla figura umana, rappresentata in forme potenti e in pose
serpentinate. Anche nell'architettura tende a creare forme plastiche e articolate.

Due Bassorilievi
La Madonna col bambino e la lotta tra centauri e lapiti. Ci sono dei chiari riferimenti a
Donatello (come la tecnica dello stiacciato) ma anche a Masaccio, per il bambino
muscoloso. I personaggi sono plastici, nudi, dinamici e utilizza la figura serpentinata (in
torsione)(elemento nuovo torsione dei corpi).

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La Pietà
Quando Lorenzo il Magnifico muore Michelangelo è ancora piccolo e si crea il problema di
trovare un committente.
Però un cardinale francese a Roma gli commissiona una pietà, la prima di Michelangelo.
Michelangelo realizza con questa un'opera accademicamente perfetta, lavora il marmo in
maniera eccelsa scolpendo addirittura il panneggio e da la sensazione della mano di Maria
sul tessuto e sul corpo di cristo
La Composizione è piramidale. La critica che viene fatta dai contemporanei è che la
Madonna è giovanissima, sembra abbia la stessa età di cristo. Inoltre non credevano che un
artista così giovane potesse fare un'opera simile, così Michelangelo la firma.
Quest'opera piacque così tanto che se ne accorse pure il papa Giulio II che chiamò subito
Michelangelo a Roma e gli affidò la realizzazione della sua tomba monumentale che doveva
stare al centro della nuova basilica di San Pietro.

Pietà Bandini
Realizzata alla fine della vita di Michelangelo. Questa è la seconda pietà che Michelangelo
realizza. I personaggi sono sproporzionati. Cristo sembra molto più grande rispetto ai
personaggi che lo affiancano. Rispetto alla prima pietà in questa sono presenti quattro
personaggi: Gesù, Nicodemo (autoritratto di Michelangelo), la Madonna e Maddalena.
I personaggi inoltre non sono definiti.

Pietà Rondanini
È l'ultima pietà realizzata da Michelangelo, è rimasta incompiuta in quanto Michelangelo
morì prima di finirla.

Alcune interpretazioni dicono che Michelangelo non finisse le opere in quanto cambiava
spesso committenti oppure cambiava idea sulle opere. Nelle sue opere cercava sempre di
cercare la bellezza ideale ma a un certo punto della sua vita si rende conto che questa
è irrealizzabile, dunque suggerisce allo spettatore come dovrebbe essere la statua
finale, non completandola, lasciando che lo spettatore immagini la bellezza ideale.

Tomba di Giulio II
Il concetto di non finito lo troveremo per la prima volta nella
tomba del papa Giulio II, il quale gli chiede di realizzare una
tomba monumentale da posizionare al centro della nuova
basilica di San Pietro.
Il progetto iniziale doveva essere piramidale con circa 40
statue che adornavano la tomba. Questo progetto poi verrà

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abbandonato fino alla morte di Giulio II e gli eredi chiederanno a Michelangelo di realizzarla
comunque, in modo più modesto.
Mosè è seduto ma è estremamente dinamico, ha un piede che punta come se si stesse per
alzare di scatto e compie una torsione con il busto. Sta guardando verso la finestra, da dove
proviene la luce.

I Prigioni
Rappresentano delle figure umane che sembra si stiano liberando dalla materia. In queste
statue si nota molto il concetto di non finito.

David
A Michelangelo viene chiesto di terminare la scultura di un
grande masso di marmo già iniziato precedentemente da un
altro artista. Questo doveva essere esposto in alto nella
facciata della basilica di Santa Maria del Fiore.
Quando mostra la statua finita al pubblico allora tutti
rimangono estasiati da questo lavoro che recupera tutti gli
elementi della classicità che si erano persi.
Elementi quali proporzioni, chiasmo, nudità maschile.
Le mani e la testa sono più grandi in quanto la statua doveva
essere vista dal basso.
È rappresentato nel momento prima di scagliare la pietra
nella testa di Golia.
Questa statua piacque così tanto ai fiorentini che si decise di
metterla davanti al comune di Firenze, il palazzo vecchio
anche perché simbolicamente il David rappresentava la virtù dell'uomo.

Sacra Famiglia (Tondo Doni)


Michelangelo rappresenta il suo unico dipinto rotondo su tavola.
Tondo Doni è il committente, mercante di Firenze che in occasione
del parto di sua moglie fa realizzare questo dipinto.
Michelangelo rappresenta la Sacra Famiglia, la Madonna, Gesù
bambino e Giuseppe.
La prospettiva è atmosferica e sullo sfondo sono rappresentati dei
personaggi nudi che rappresentano il mondo pagano che può
redimersi attraverso al battesimo impartito da San Giovanni Battista
(bambino raffigurato dietro).
Michelangelo rappresenta il passaggio dal mondo pagano al mondo cristiano.
Le principali caratteristiche del dipinto sono la plasticità ed il volume con i panneggi, la figura
serpentinata, colori cangianti che a seconda dell’incidenza della luce cambiano tonalità, il
chiaroscuro e i corpi muscolosi.

LA CAPPELLA SISTINA
Passata la pausa fiorentina Michelangelo torna a Roma, Giulio II lo convince ad affrescare la
Cappella Sistina.
Doveva dipingere la volta (prima vi era dipinto un cielo stellato) che aveva problemi di
infiltrazioni (600 m^2).

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Inizialmente si fa aiutare da alcuni studenti, poi caccia tutti e dipinge da solo, ci impiegherà
4-5 anni.

Non sapeva come regolarsi e operare senza nessun riferimento. Quindi dipinge delle false
architetture che gli permettono di inquadrare diverse scene.
Inizialmente dipinge gli apostoli, poi alcuni teologi del papa gli consigliano di rappresentare
nella parte centrale alcune scene bibliche del Vecchio Testamento.
Rappresenta la creazione degli astri, delle piante, Adamo ed Eva, San Pietro che ha le
chiavi del paradiso, San Lorenzo messo sulla griglia e San Bartolomeo scuoiato vivo.

Ai lati rappresenta gli Ignudi (uomini nudi) in posizioni diverse, sempre ai lati sono
rappresentati i 7 profeti (che prevedevano il futuro) e le 5 sibille (che avevano previsto nel
mondo pagano l’arrivo di Cristo.

Man mano che va avanti nella pittura i personaggi diventano sempre meno dettagliati e poi
monumentali.

Michelangelo in seguito viene chiamato nuovamente con la richiesta di completare le pareti


di fondo con la storia del Giudizio Universale. Michelangelo è anziano.
1527 (in seguito al Sacco di Roma) sono crollate le certezze nella Chiesa, cui si vede anche
in quest’opera di Michelangelo che è sempre più tormentato.
Rappresenta il Giudizio Universale, che vede Dio con la scelta di chi andrà in paradiso e chi
all’inferno, rappresenta la situazione nel caos totale.
Rappresenta gli angeli che suonano le trombe e Cristo al centro che alza il braccio
determinando il destino di tutte le anime.
In questo lavoro Michelangelo non sente l’esigenza di darsi l’aiuto con una falsa architettura.
Rappresenta San Bartolomeo che viene scuoiato vivo e tiene in mano la sua pelle dove è
raffigurato Michelangelo.
Il viso del San Sebastiano è quello di un letterato Pietro Aretino.
In questo affresco vi sono diverse citazioni alla Divina Commedia di Dante.

Questo affresco venne criticato per la nudità.


In seguito Daniele da Volterra verrà chiamato per dipingere le mutande sopra ogni parte
intima visibile (IL BRAGHETTONE).
Con il restauro dell’affresco sono state rimosse e alcune sono state mantenute come reperto
storico.

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Piazza Campidoglio
Michelangelo creò la più spettacolare piazza che l’Urbe avesse mai avuto, arricchendola di
suggestivi ed evocativi reperti che la legavano alla gloriosa storia romana. Ai due edifici
esistenti Michelangelo ne aggiunse anche un terzo a Nord, il Palazzo Nuovo simmetrico al
Palazzo dei Conservatori.
Si venne a formare così una piazza trapezoidale al centro della quale fu collocato il Marco
Aurelio. Il disegno stellare a intreccio entro un ovale, fu eseguito nel 1940. Questo ovale,
con l’asse maggiore perpendicolare al Palazzo Senatorio riconduce lo spazio trapezoidale a
una geometria accentrata, unidirezionale e più intima. Dalla piazza si dipartono poi cinque
strade. Michelangelo riveste di bugne il pian terreno del Palazzo Senatorio, trasformandolo
in semplice basamento per l’ordine gigante (abolizione della partizione orizzontale delle
facciate e sostituzione con un nuovo ordine architettonico che percorre verticalmente l’intera
altezza dell’edificio) di paraste che abbraccia il primo e il secondo piano. Questo risulta
essere più alto degli altri due, infatti nel Palazzo dei Conservatori e nel Palazzo Nuovo un
simile ordine gigante di paraste corinzie, addossate a robustissimi pilastri, divide i fronti in 7
campate. A questo schema Michelangelo somma un ordine minore di colonne ioniche.
Disposte a coppie in ogni campata, su di esse grava una trabeazione che sostiene la
porzione di muro di competenza alleggerita da ampie finestre. In tal modo le architetture dei
due palazzi funzionano come una moderna struttura di pilastri e travi. Una balaustra ornata
di statue infine, corona i tre edifici unendoli ancor più e procurandone loro leggerezza.
Modernizza la piazza per renderla adatta all’importanza della città di Roma, per questo
cerca sempre il meglio e vuole arrivare a rendere la piazza un luogo immenso.

Raffaello Sanzio
Raffaello Sanzio nasce a Urbino, da giovanissimo si trasferisce a Perugia e lavora alla
bottega di Perugino.
Fu pittore di scene sacre e ritratti, riesce a infondere in ogni immagine un senso di grazia e
armonia.
Per i pontefici realizzò grandi cicli di affreschi dal significato allegorico e pale d'altare piene
di eleganza.

Lo Sposalizio della Vergine.


Raffaello supera il suo maestro, questo è
evidente nel confronto tra due opere molto
simili, una di Perugino e l’altra di Raffaello,
che hanno per soggetto lo Sposalizio della
Vergine.
In entrambi i personaggi delle nozze sono in
primo piano mentre sullo sfondo, al termine di
una piazza, svetta un edificio a pianta centrale
e sono entrambi centinati.
Perugino pone i personaggi tutti sulla stessa
linea e l’edificio è ottagonale, Raffaello invece
dispone i personaggi in semicerchio, elemento
che dà profondità.

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Il quadro di Raffaello presenta maggiore profondità, colori più accesi, maggiore sfumato e
più dinamismo, tutti i personaggi hanno una propria gestualità (fisiognomica) ad esempio il
prete che ruota leggermente la testa.
Raffaello colloca il punto di fuga in alto in modo tale da mostrare la pavimentazione
retrostante e suggerire un grande profondità
Inoltre il tempio di Raffaello è molto più dettagliato, ricorda il tempio di Bramante e la città
ideale.

Raffaello si trasferisce poi a Firenze dove entra a contatto con i Medici e la Filosofia
Neoplatonica (concetto di bellezza ideale).
Egli rappresenta le cose più belle della realtà, le seleziona, anche per questo viene definito
pittore della grazia e bellezza.

Raffaello realizza delle commesse private per cittadini fiorentini. Raffaello dipinge tantissime
madonne per privati fiorentini.

Pala Baglioni (o Trasporto di Cristo)


Signora Baglioni commissiona una pala
d’altare (scomparto centrale) a Raffaello in
onore del figlio morto in una rissa.
Raffaello rappresenta Gesù abbandonato con
il braccio che penzola, Maria che sviene e
viene sorretta da Maddalena che presenta una
posa serpentinata.
Le caratteristiche principali sono la gestualità,
il dinamismo, il panneggio, la prospettiva
aerea con montagne sfumate, e lo sfumato di
Leonardo ma in maniera più soft.

Madonna del Cardellino


In questo dipinto Raffaello rappresenta la Madonna con Gesù e
San Giovannino. I personaggi sono luminosi.
La rappresentazione è stereotipata, i volti sono molto simili tra loro
perché c’è una bellezza ideale standard.
La prospettiva del dipinto è aerea, lo sfumato è più soft rispetto a
quello di Leonardo.
Il Cardellino simboleggia la Passione di Cristo.
Vi è una scomposizione a piramide Leonardesca.

La Scuola di Atene
Papa Giulio II chiama Raffaello a Roma per affrescare i suoi appartamenti. Nello stesso
periodo a Roma vi sono Michelangelo che sta affrescando la Cappella Sistina e Bramante
che sta facendo San Pietro.

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Nella stanza della segnatura, dove il papa
firma i documenti, Raffaello rappresenta tutti i
filosofi dell’Antica Grecia, li rappresenta in uno
spazio classico, dipinge una volta a botte
cassettonata che è un riferimento
all’architettura romana è un transetto e navata
centrale che fanno intendere la presenza di
una cupola.
Rappresenta Platone che indica il cielo,
dunque il mondo delle idee, secondo alcuni
interpreti è la rappresentazione (ritratto) di
Leonardo.
Rappresenta poi Aristotele che tiene un libro ed indica per terra perché per lui ciò che
importa è il mondo reale.
Raffaello inoltre raffigura se stesso, ed è l’unico personaggio che guarda l'osservatore.
Inoltre grazie al cartone preparatorio che fece Raffaello, possiamo notare che c’è un
personaggio aggiunto dopo ed è Eraclito.
Eraclito è il ritratto di Michelangelo, ed è proprio rappresentato da Raffaello in omaggio a
Michelangelo, è il personaggio più grande di tutti così come i personaggi che rappresentava
Michelangelo.

L’incendio di Borgo
Realizza anche "L'incendio di Borgo". Borgo era il quartiere
medievale che si trovava davanti alla Basilica di San Pietro,
ma non esiste più perché Mussolini lo fece distruggere. In
questo affresco vengono rappresentati tutti i papi di nome
Leone, in particolare il miracolo di un papa, Leone IV, che si
affacciò alla finestra e fece cessare il fuoco.Affianco alla
finestra si vede l'antica Basilica di San Pietro. La finestra
mette insieme l'arte greca e l'arte romana (arco romano) e si
chiama finestra serliana (si chiama così perché Sebastiano Serlio la mette nel suo libro di
architettura). Nel dipinto ci sono delle rovine romane, primo artista che si interessa
dell'antichità. Le proporzioni del corpo non sono classiche perché è allungato. È una
composizione molto confusa e ci sono colori contrastanti. Viene ritratto Enea con il figlio
sulle spalle.Sono questi i primi segni del Manierismo. Giulio Romano terminerà questo
affresco.

- Nel periodo fiorentino prima che vada a Roma, Raffaello ritrae i committenti del
Tondo Doni di Michelangelo. La donna ricorda la Gioconda, il personaggio è immerso
in un paesaggio in penombra.
- Successivamente fece il ritratto di Baldassarre Castiglione, è una persona colta che
vive nella corte dei Gonzaga e scrisse un libro "il cortigiano". Lo sfondo è di un colore
neutro con la presenza della luce, il personaggio proietta l'ombra sul muro dietro e
questo dona profondità.
- Realizzò inoltre i ritratti di due papi, Giulio Il e Leone XX, il ritratto comprende quasi
tutto icorpo del personaggio, la prospettiva è accidentale e il punto di fuga si trova
fuori dal quadro.

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