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1) Gli studi matematici e prospettici rinascimentali rivestono una grande importanza nella pittura di

Piero della Francesca. L’artista, infatti, approfondì gli studi dell’epoca ed elaborò un personale
sistema di studi geometrici prospettici. Piero della Francesca perfezionò la prospettiva, andando
alla ricerca di basi matematiche per definire la bellezza della natura. L’immagine che lui
rappresentava era il risultato di una composizione geometrica, quindi Piero della Francesca
studiava le figure scomponendole. L’opera Il Battesimo di Cristo è fondata su rapporti matematici e
geometrici. Infatti lungo l’asse centrale notiamo una colomba che è situata tra l’altro al centro del
cerchio, circoscritto ad un quadrato. L’asse rappresenta anche l’altezza di un triangolo il cui vertice
superiore coincide col centro del cerchio. Tutto ciò conferisce una solennità e bellezza all’opera,
senza perdere l’umanità che si era acquisita nel periodo rinascimentale.
2) Gli artisti che si sono formati nella bottega del Verrocchio sono Botticelli, Perugino, Ghirlandaio il
grande Leonardo da Vinci, il quale fu il suo allievo più promettente. L’opera in cui si vede la mano di
Leonardo è Il Battesimo di Cristo. Si ritiene che il maestro abbia dipinto solo la figura di Cristo.
Leonardo invece dipinse l’angelo e il paesaggio sullo sfondo. La mano di Leonardo si nota per la
presenza della tecnica dello sfumato, di cui Leonardo è inventore. Un’altra caratteristica del
dipinto, tipica di Leonardo, è l’utilizzo di colori caldi in primo piano e di quelli freddi che fanno da
sfondo.
3) Botticelli risentì molto della permanenza alla corte medicea. Le sue opere infatti contiene significati
simbolici che neanche oggi si è riusciti a comprendere. Alla corte de il Magnifico si riprese la
concezione platonica per interpretarla secondo un messaggio cristiano. Ad esempio anche le
divinità sono rilette secondo una chiave cristiana. Nei suoi dipinti notiamo una bellezza idealizzata
che divenne un canone. Una delle opere di Botticelli che contiene allusioni simboliche è ad esempio
l’Adorazione dei Magi. Anche ne La Primavera notiamo rimandi filosofici e letterari a cui era
interessata la corte medicea.
4) Una caratteristica importantissima di Andrea Mantegna è la veduta prospettica, infatti nelle sue
opere c’è una visibilità totale dello spazio. L’artista infatti può essere ritenuto maestro
dell’illusionismo prospettico. La sua più grande invenzione è il finto oculo, creando un’apertura
laddove in realtà non c’è. La Pala di San Zeno è l’opera in cui l’artista rappresenta meglio la sua
concezione di veduta prospettica. Nell’opera la prospettiva è utilizzata in modo da unificare
attraverso un solo punto di fuga la visione delle tre tavole; l’opera infatti è un trittico. Le colonne
della cornice in legno arrivano ad essere parte costituente l’opera. Un altro esempio sono i piedi del
Battista che sporgono illusionisticamente. Sono i pilastri a segnare la prospettiva e a dare all’opera
un senso di profondità.
5) L’architetto urbinate del Rinascimento maturo e maestro dell’architettura e dell’urbanistica fu
Donato Bramante. Egli prese ispirazione da gli artisti fiamminghi presenti alla corte di Federico
Montefeltro per definire gli strumenti utili a comprendere l’importanza della luce per lo spazio.
L’unita spaziale di Bramante è sintetica e armonica e doveva trasmettere l’idea di razionalità
dell’Umanesimo. Gli edifici non dovevano essere obbligatoriamente monumentali per le
dimensioni. Bramante giunse anche a Milano dove lavorò nel palazzo di Galeazzo Maria Sforza. Fu
influenzato molto probabilmente anche da artisti come Alberti e Mantegna.

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