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Alla fine del 1700 in Europa si osserva una rinascita dell’interesse dell’arte
greca e romana, è favorita da alcune scoperte archeologiche come l’opera “Il
Discobolo” e Pompei (sito archeologico). Nasce l’esigenza di analizzare le opere
dal punto di vista stilistico e di classificarle all’interno di una linea cronologica.
L’ideatore di questo tipo di ricerca è Johann Joachim Winckelmann.
L’arte neoclassica ricopre la mitologia greca. Uno dei migliori artisti che meglio
interpreta la mitologia è lo scultore Antonio Canova. Egli cerca di esprimere i
valori e gli ideali che ricerca nell’arte. Spesso ritrae personaggi reali
identificandoli con personaggi mitologici, come in Paolina Borghese come
Venere vincitrice.
Anche le gesta eroiche dei personaggi della storia greca o romana diventano
oggetti di interesse. Gli artisti vi vedono espressi ideali morali e politici che
intendono diffondere con la loro arte: È il caso del pittore Jacques-Louis David,
che realizza diversi dipinti a soggetto storico.
Il ritratto continua ad essere uno dei generi più praticati. Uno dei maggiori
ritrattisti neoclassici è il francese Jean-Auguste-Dominique Ingres che ritrae
anche napoleone.
Come per l’arte greca, anche per gli artisti neoclassici il centro di interesse è la
figura umana nella sua bellezza e nelle sue azioni.
VITA:
Nasce a Possagno (Treviso) nel 1757. Entrato giovanissimo in bottega, impara i
primi rudimenti (basi) di scultura prima a Possagno, poi a Venezia. Si iscrive ai
corsi dell’Accademia, che hanno notato il suo grande talento. Aperta una
propria bottega, divenne poi membro dell’Accademia veneziana.
Nel 1779 si trasferisce a Roma, dove frequenta anche l’Accademia di Francia,
divenne presto un artista reclamato da tutti i regnanti d’Europa, per i quali
realizza diverse sculture. Muore nel 1822.
OPERE:
Egli è considerato il massimo esponente della scultura neoclassica. Considera
l’arte come una vetta della bellezza, si “immerge” nella cultura greco & latina.
Studia dal vero le opere antiche di Roma, di Napoli e le sculture del Partenone
(tempio greco). Studia il latino e il greco per apprezzare la letteratura di quelle
civiltà. Ciò lo porta a immedesimarsi con l’ideale dell’arte classica,
reinterpretandolo in modo originale e vivo.
Tra le sue opere vanno ricordati sculture e gruppi scultorei che rappresentano
personaggi mitologici (nascondono verità profonde) come nelle Grazie.
Realizza anche ritratti di regnanti come Napoleone, identificandoli con dei
greci. Chiamato a realizzare anche monumenti funebri, in essi esprime
tristezza.
Jacques-Louis David
(Pittore, Opere: Bonaparte valica il Gran San Bernardo e Marat Assassinato)
VITA:
Nasce a Parigi nel 1748. Studia pittura, e dopo aver vinto il primo premio
all’esposizione organizzata dall’Accademia, parte alla volta di Roma, dove
frequenta l’Accademia di Francia. A Roma si impegna nello studio dal vero
dell'antichità e vede le opere di Caravaggio: Influenza il suo stile, passa dalle
forme rococò a una maggiore semplicità e solennità.
Dopo la caduta di Robespierre, viene arrestato, ma il primo console Bonaparte
gli propone di diventare pittore ufficiale del governo, David lo ritrae molte
volte e di cui condivide l’esilio.
Muore a Bruxelles nel 1825.
OPERE:
Egli si dedica ai ritratti e la pittura di storia. I suoi ritratti evidenziano la sua
conoscenza dell’anatomia e dei canoni classici.
In Bonaparte valica il Gran San Bernando, lui rappresenta il giovane generale,
comunicando l’impeto energico. Utilizza forme che ricordano il dinamismo
barocco, la sua pittura rappresenta nitidamente la figura dell’uomo e cavallo,
con padronanza delle forme e chiaroscuro.
In Murat assassinato, quadro simbolo della Rivoluzione francese, David
semplifica notevolmente la composizione. I pochi elementi servono a
raccontare il personaggio e le circostanze del suo assassinio.
Nella pittura di storia, invece, racconta episodi eroici e mitici della storia
classica.
Amore e Psiche (Antonio Canova)
L’ESPRESSIONE DELL’IMPETO
Alcuni artisti esprimono le passioni dell’animo umano.
- Francisco Goya denuncia, con una pittura cupa e istintiva, le violenze
della dominazione napoleonica in Spagna e l’amarezza per le speranze
liberali deluse.
- Theodore Gericault è un giovane pittore indipendente e libero, dipinge
ciò che gli interessa senza sottostare a un committente. È affascinato
dalla forza delle opere di Michelangelo e conduce una vita irrequieta,
dipinge una serie di cavalli eleganti con una forza impetuosa e ritratti
folli dallo spirito indomito.
- Eugene Delacroix affascinato da Rubens, la sua pittura passionale spazia
dalle scene storiche e letterarie (ex: Barca di Dante), a quelle esotiche,
alla rappresentazione della attualità (ex: Libertà che guida il popolo).
VITA:
Nasce nel 1746 a Fuentedos. Nel 1760 entra nella bottega del pittore Martinez,
per poi tentare 2 volte l’ammissione all’Accademia San Bernando. A Madrid
riceve l’incarico di realizzare i cartoni per gli arazzi delle residenze reali e alcuni
affreschi. Nel 1786 viene nominato pittore del re. Da questo momento inizia
una intensa attività di ritrattista di corte, ma nello stesso tempo comincia a
lavorare ad album di incisioni.