Sei sulla pagina 1di 9

Neoclassicismo

Alla fine del 1700 in Europa si osserva una rinascita dell’interesse dell’arte
greca e romana, è favorita da alcune scoperte archeologiche come l’opera “Il
Discobolo” e Pompei (sito archeologico). Nasce l’esigenza di analizzare le opere
dal punto di vista stilistico e di classificarle all’interno di una linea cronologica.
L’ideatore di questo tipo di ricerca è Johann Joachim Winckelmann.

L’interesse per gli ideali classici viene chiamato Neoclassicismo. Esso si


diffonde nelle Accademie, grazie alle grandi esposizioni chiamate Salon. È
l’architettura che rende più visibile e duraturo il ritorno all’armonia e alla
sobrietà classiche. Tra i maggiori architetti troviamo Giuseppe Piermarini.

L’arte neoclassica ricopre la mitologia greca. Uno dei migliori artisti che meglio
interpreta la mitologia è lo scultore Antonio Canova. Egli cerca di esprimere i
valori e gli ideali che ricerca nell’arte. Spesso ritrae personaggi reali
identificandoli con personaggi mitologici, come in Paolina Borghese come
Venere vincitrice.
Anche le gesta eroiche dei personaggi della storia greca o romana diventano
oggetti di interesse. Gli artisti vi vedono espressi ideali morali e politici che
intendono diffondere con la loro arte: È il caso del pittore Jacques-Louis David,
che realizza diversi dipinti a soggetto storico.
Il ritratto continua ad essere uno dei generi più praticati. Uno dei maggiori
ritrattisti neoclassici è il francese Jean-Auguste-Dominique Ingres che ritrae
anche napoleone.
Come per l’arte greca, anche per gli artisti neoclassici il centro di interesse è la
figura umana nella sua bellezza e nelle sue azioni.

Sia la pittura che la scultura ricercano la perfezione della forma.


In pittura questo si esprime nella nitidezza dei volumi, evidenziati da luci
laterali che creano ombre sfumate o dall'uso dei contrasti cromatici.
Nella scultura, invece, le superfici levigate valorizzano i volumi morbidi. Gli
artisti neoclassici hanno una grande conoscenza della prospettiva e
dall’anatomia delle figure, che esprimono sempre solennità.
Antonio Canova
(Scultore, Opere: Napoleone Come Marte Pacificatore e le Grazie)

VITA:
Nasce a Possagno (Treviso) nel 1757. Entrato giovanissimo in bottega, impara i
primi rudimenti (basi) di scultura prima a Possagno, poi a Venezia. Si iscrive ai
corsi dell’Accademia, che hanno notato il suo grande talento. Aperta una
propria bottega, divenne poi membro dell’Accademia veneziana.
Nel 1779 si trasferisce a Roma, dove frequenta anche l’Accademia di Francia,
divenne presto un artista reclamato da tutti i regnanti d’Europa, per i quali
realizza diverse sculture. Muore nel 1822.

OPERE:
Egli è considerato il massimo esponente della scultura neoclassica. Considera
l’arte come una vetta della bellezza, si “immerge” nella cultura greco & latina.
Studia dal vero le opere antiche di Roma, di Napoli e le sculture del Partenone
(tempio greco). Studia il latino e il greco per apprezzare la letteratura di quelle
civiltà. Ciò lo porta a immedesimarsi con l’ideale dell’arte classica,
reinterpretandolo in modo originale e vivo.
Tra le sue opere vanno ricordati sculture e gruppi scultorei che rappresentano
personaggi mitologici (nascondono verità profonde) come nelle Grazie.
Realizza anche ritratti di regnanti come Napoleone, identificandoli con dei
greci. Chiamato a realizzare anche monumenti funebri, in essi esprime
tristezza.
Jacques-Louis David
(Pittore, Opere: Bonaparte valica il Gran San Bernardo e Marat Assassinato)

VITA:
Nasce a Parigi nel 1748. Studia pittura, e dopo aver vinto il primo premio
all’esposizione organizzata dall’Accademia, parte alla volta di Roma, dove
frequenta l’Accademia di Francia. A Roma si impegna nello studio dal vero
dell'antichità e vede le opere di Caravaggio: Influenza il suo stile, passa dalle
forme rococò a una maggiore semplicità e solennità.
Dopo la caduta di Robespierre, viene arrestato, ma il primo console Bonaparte
gli propone di diventare pittore ufficiale del governo, David lo ritrae molte
volte e di cui condivide l’esilio.
Muore a Bruxelles nel 1825.

OPERE:
Egli si dedica ai ritratti e la pittura di storia. I suoi ritratti evidenziano la sua
conoscenza dell’anatomia e dei canoni classici.
In Bonaparte valica il Gran San Bernando, lui rappresenta il giovane generale,
comunicando l’impeto energico. Utilizza forme che ricordano il dinamismo
barocco, la sua pittura rappresenta nitidamente la figura dell’uomo e cavallo,
con padronanza delle forme e chiaroscuro.
In Murat assassinato, quadro simbolo della Rivoluzione francese, David
semplifica notevolmente la composizione. I pochi elementi servono a
raccontare il personaggio e le circostanze del suo assassinio.
Nella pittura di storia, invece, racconta episodi eroici e mitici della storia
classica.
Amore e Psiche (Antonio Canova)

- I due giovani sono i protagonisti di un mito descritto ne Le metamorfosi


di Lucio Apuleio, scrittore latino. Il momento rappresentato è quello in
cui Amore salva Psiche da un sonno profondo negli inferi, risvegliandola
con un bacio.
- Riceve da un nobile la commissione dell’opera. Il committente però non
riesce a pagare, quindi viene acquistata da Gioacchino Murat e in seguito
passata nella collezione nazionale del Louvre a Parigi.
- L’artista è un grande ammiratore dell’arte neoclassica di cui vuole
ricrearne la bellezza. La figura nuda diventa la massima espressione di
armonia.
- Realizza due versioni dell’opera, perché una seconda gli fu richiesta dalla
zarina Caterina II di Russia. Crea poi una versione con i due giovani che
camminano vicini.
- Rispecchia pienamente l’ideale neoclassico: estrema bellezza nei corpi
perfettamente proporzionati, equilibrio perfetto dei volumi, armonia nei
movimenti.
- Canova utilizza il marmo esaltandone il candore e la delicatezza.
Romanticismo
Indica un fenomeno culturale molto complesso: abbraccia la filosofia,
letteratura, poesia, musica e la pittura. Possiamo definire romantica la
tendenza a esaltare l'individualità e l'interiorità della persona. È romantica: la
visione della natura come espressione di una realtà immensa e potente, la
valorizzazione delle radici culturali della propria nazione e la malinconia di un
passato che non c'è più.
La pittura diventa espressione dell’impero, del mistero e della
contemplazione della natura.

L’ESPRESSIONE DELL’IMPETO
Alcuni artisti esprimono le passioni dell’animo umano.
- Francisco Goya denuncia, con una pittura cupa e istintiva, le violenze
della dominazione napoleonica in Spagna e l’amarezza per le speranze
liberali deluse.
- Theodore Gericault è un giovane pittore indipendente e libero, dipinge
ciò che gli interessa senza sottostare a un committente. È affascinato
dalla forza delle opere di Michelangelo e conduce una vita irrequieta,
dipinge una serie di cavalli eleganti con una forza impetuosa e ritratti
folli dallo spirito indomito.
- Eugene Delacroix affascinato da Rubens, la sua pittura passionale spazia
dalle scene storiche e letterarie (ex: Barca di Dante), a quelle esotiche,
alla rappresentazione della attualità (ex: Libertà che guida il popolo).

L’ESPRESSIONI DEL MISTERO


Alcuni artisti scelgono di esprimere la percezione del mistero e della natura
attraverso immagini mitologiche, della letteratura e della fantasia, dando loro
valore simbolico ed espressivo.
- William Blake, artista inglese, realizza cicli di illustrazioni della Bibbia e
altri testi. Le sue opere sono caratterizzate dalla grande energia.
- Johann Heinrich Fussli, prende spesso spunto da Shakespeare. Le sue
figure sembrano agitate dalla paura o dalla follia o chiuse in sé stesse. Le
sono fluide e chiare e paiono fantasmi.
CONTEMPLAZIONE DELLA NATURA
Si esprime nella diffusione della pittura a paesaggio. I più grandi paesaggisti
del primo 800 sono John Constable, William Turner (pittore della luce); il
tedesco Friedrich, invece esprime una visione calma e contemplativa.
Francisco Goya
(Pittore, Opere: I fucilati del 3 maggio 1808, Saturno che divora i suoi figli)

VITA:
Nasce nel 1746 a Fuentedos. Nel 1760 entra nella bottega del pittore Martinez,
per poi tentare 2 volte l’ammissione all’Accademia San Bernando. A Madrid
riceve l’incarico di realizzare i cartoni per gli arazzi delle residenze reali e alcuni
affreschi. Nel 1786 viene nominato pittore del re. Da questo momento inizia
una intensa attività di ritrattista di corte, ma nello stesso tempo comincia a
lavorare ad album di incisioni.

Potrebbero piacerti anche