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Prima età classica 450-400

Periodo severo 480-450 a.C


Arte greca periodo classico
Arte greca . Periodo ellenistico

400. Primo rinascimento


500 Rinascimento maturo Arte romana

700 .seconda metà neoclassicismo 600. Arte realistica


Scenografica
700 prima metà

800. romanticismo
Periodo classico
450-323aC
prima età classica
policleto
mirone
450-400 a.C.
Prassitele. Classicismo maturo 400-323 a.C.
Lisippo . Classicismo maturo 400-323 a.C
Arte ellenistica
Canova 700
Arte classica
Canova
BERNINI 600
RENI, DOMENICHINO, CARRACCI
1750-1820
Neoclassicismo e Romanticismo
Rivoluzione industriale : fiducia nel progresso, nella scienza, nella ragione.
Illuminismo: età dei lumi, fiducia nella ragione e nell’intelligenza “Abbi il coraggio di
servirti della tua propria intelligenza”
Arte greco-romana: ideali estetici (bellezza perfetta “nobile semplicità e quiete
grandezza” ) e ideali etici
Rivoluzione francese: ideali di libertà, democrazia, roma repubblicana.
Nell’arte: Principi di razionalità, funzionalità e semplicità compositiva
Arte . Finalità educativa
1750-1820 1820-1830
Neoclassicismo (riferimento al mondo Romanticismo (lingugagio sentimentale e
antico greco e romano) pittura di storia)
Gericault (pittura impegnata e realista)
Giovan Battista Piranesi (Roma) Delacroix
Palladio Goya
Antonio Canova (bello ideale e sensuale)
Bertel Thorvaldsen Pittoresco Sublime
Bartolini ( bello naturale)
Jacques Louis David Constable (Inghilterra) Blake
Ingres
Turner (Inghilterra) Fussli
Friedrich (Germania)
1835 Francia I Nazzareni ( primitivi 300-400)
Pittura romantica di paesaggio (scuola di Il Purismo (pittura rinascimentale)
Barbizon) Ingres
Corot Francesco Hayez (romanticismo storico)
Rousseau 1840-50 Pittura Realista
Duprè Courbet
Doubigny Daumier
Scuola di Posillipo Millet
Pitloo Guy
Giacinto gigante Pissarro
Etienne-Louis Boullèe: “Architettura delle ombre” e “architettura parlante”
Tra geometria, fantasia e utopia . Progetto per il cenotafio di newton 1784

Claude nicolas ledoux, ingresso saline reali di La Chaux 1775- 1779 Francia

Giacomo Quarenghi, Accademia delle scienze, San Pietroburgo

Leopoldo La peruta 1809 Napoli

Teatro alla scala Giuseppe Piermarini, Milano 1776-78


Giovan Battista Piranesi: “Tornerò io a perseguire quei miserabili avanzi dell’antica Grecia”
Venere di milo

Venere dei medici

Canova,venere italica
Napoleone come personaggio diventa
meritevole di mitizzazione; la sua azione, la
sua funzione storica assumono un valore
esemplare. Il valore militare del generale
Napoleone (Marte dio della guerra) viene
celebrato accanto ai meriti politici dell'impero
napoleonico "pacificatore"( l'idealizzazione
della pace europea resa possibile dalle
conquiste francesi ). Il modello classico a cui
Canova si riferisce è Augusto, primo
imperatore romano, celebrato come il creatore
di un lungo periodo di pace dopo guerre civili
Antonio Canova: La bellezza ideale

Dedalo e Icaro 1779 , Venezia


Amore e Psiche, 1787-1793, Louvre
Le Grazie, Ermitage, san Pietroburgo
Maddalena penitente
Monumento funebre a papa Clemente XIV, Roma
Monumento funebre Maria Cristina d’ Asburgo, Vienna
Monumento funebre a Vittorio Alfieri, Firenze
Paolina Borghese come Venere vincitrice
MARIA CRISTINA SAVOIA
Berdel Thorvaldsen,1803 Giasone
Indifferenza verso le emozioni che alterano la nobile serenita’
Le Grazie

Dorifono di Policleto
Vincenzo Camuccini ,La morte di Cesare 1804-06. Capodimonte
Gaspare Landi, Pericle circondato da artisti e filosofi il Partenone ,1811-13
Pietro Benvenuti, il Giuramento dei Sassoni a Napoleone,1812
Jacques-Louis David:
La pittura epico-celebrativa

Napoleone Bonaparte al passaggio del Gran san Bernardo, 1801

Il giuramento degli Orazi, 1784


Pittura epico-celebrativa Goya realista romantico. La fucilazione 1808

David realista neoclassico: Marat assassinato Realista e visionario


Ideale del brutto
Ingres, Carolina Bonaparte 1814
Disegno, strumento di mediazione del “vero”. 1820 Ingres propone un linguaggio
figurativo fondato sui rimandi dei grandi maestri del Rinascimento, Raffaello. Per
ottenere uno stile naturale , nobile e semplice

Corrente Purista
Raffaello, madonna del Granduca, 1504
Bartolini, Carità educatrice, 1817-35
Ingres

Giorgione,tiziano, ingres, manet


Giorgione
Tiziano
Olimpia di Manet
Il sogno di Ossian, 1813.
dipinto per la camera da
letto di Napoleone. Un
soggetto della mitologia
nordica di metà 700
Macpherson , l’Omero del
Nord. Il bardo Ossian, con i
cani si addormenta sulle rive
scoscesa del mare. Sopra le
figure dell’immaginazione.
Guerrieri ed eroine dei suoi
canti su una nuvola.a
grisaille. Realtà e sogno
Architetture neoclassiche
Canova, Quatremère de Quincy, Napoleone, due papi.
I monumenti d’Italia e la loro tutela
Neoclassicismo e Romanticismo
rientrano nello stesso ciclo storico. La differenza sta nel diverso attegiamento (Razionale e
Passionale) che l’artista assume nei confronti della realtà

• Due modi diversi di rapportarsi alla realtà naturale e sociale: Razionale e Passionale
TURNER
• ottocento inglese/romanticismo
• SCHEDA: CONSTABLE & TURNER
• Joseph Mallord William Turner (1775-1851) e John Constable (1776-1837) sono due noti artisti inglesi che si sono espressi
praticamente nello stesso periodo quando si stavano ormai concludendo le esperienze artistiche di William Blake (*) e di
altri pittori britannici (Beechey, Hoppner, Opie, Raeburn ecc.).
• Entrambi si occupavano di paesaggi ed avevano alle spalle le esperienze di Thomas Gainsborough(*).A parte le differenti
propensioni per i viaggi (Turner amava ad esempio venire in Italia e Constable era più attaccato alla sua campagna) ed i
diversi approcci filosofici (Constable era meno sofisticato), tutti e due avevano molta attenzione per la "memoria". Sia
Constable che Turner , all'inizio delle loro carriere, si ispirarono poi alle opere del Lorenese (**).
• Constable era figlio di un mugnaio ma le sue doti artistiche richiamarono l'attenzione di un esperto. Dopo aver iniziato
copiando importanti opere (incluse alcune di Annibale Carracci) si espresse fin dagli esordi con immediatezza. Anche nei
paesaggi più consueti sapeva interpretare alcuni aspetti con grande lirismo. Successivamente forse anche per gli studi fatti
(esempio su Rubens) le sue opere divennero, anche per grandezza, più ambiziose. Elementi rilevanti dell'arte di Constable
furono comunque la ricerca del "chiaroscuro nella natura" (contrasto fra vivacità della luce e le ombre) e degli aspetti
realistici. Con l'attenzione alla verità metteva quindi da parte i motivi pittoreschi che spesso avevano avuto largo seguito.
Alcune sue opere significative: Valle di Dedham, Cavallo Bianco, Stratford Mill, il Cavallo al Salto, il Campo di Grano, Il Carro
di Fieno (esposto nel 1824 al Salon di Parigi con grande successo);

• Turner era invece figlio di un barbiere londinese. Iniziò a lavorare come topografo e poi si avvicinò alla pittura per via di un
lavoro sugli acquarelli di John Robert Cozens. Successivamente anche grazie a tanti studi (su Tiziano e diversi maestri italiani),
riuscì ad esprimersi con originalità contribuendo all'affermazione del principio che gli artisti che esprimono paesaggi hanno
la stessa validità degli artisti dediti ad altri generi pittorici. Dopo le fasi iniziali si dedicò particolarmente allo studio delle
possibilità espressive di elementi quali il fuoco, l'acqua, l'aria, le condizioni atmosferiche ecc. e prestò attenzione al sublime
che generano talora queste energie. Nelle sue opere più mature ci sono anticipazioni dell'impressionismo ma anche spunti
di astrattismo (infatti in ampi spazi dei dipinti non ci sono figure). Pur ricercando ,con grande capacità, taluni effetti
(sorpresa, drammaticità ecc) Turner sapeva offrire visioni romantiche della natura. Alcune delle sue più importanti opere
sono: Levar del sole nella bruma, Didone che edifica Cartagine, Tormenta sul Mare, Pioggia vapore e velocità. Quest'ultimo
grande quadro- del 1844 - prende spunto da un elemento del tutto nuovo nei paesaggi inglesi: i convogli ferroviari. Diverse
opere di Turner furono dedicate ovviamente ai suoi viaggi ed anche a Venezia dove soggiornò in tre occasioni. Alcuni
contemporanei lo designarono come il "grande pittore del mare
TURNER
FRIEDRICH, PITTIRE ROMANTICO. GERMANIA

Il viandante, nell'iconologia cristiana,


simboleggia la transitorietà della vita e insieme
il suo destino ultraterreno, la nebbia fa
riferimento agli errori della vita umana che
vengono superati dalla fede cristiana che porta
a Dio simboleggiato dalla montagna.
Ma il dipinto, aldilà d'ogni svelamento
simbolico-religioso, può essere inteso come il
manifesto di tutto il primo Romanticismo:
sembra rappresentare l'uomo solo, con i suoi
errori, i suoi dubbi e le sue certezze, posto di
fronte alla natura, al mondo, all'infinito.
USSLI, PITTORE ROMANTICO
Fussli, svizzero di nascita e, da giovane, seguace dell'estremismo
romantico dello Sturm und Drang (movimento letterario tedesco
sviluppatosi fra il 1765 e il 1785 in opposizione al razionalismo
illuministico), soggiornò poi per qualche anno in Italia studiando in
particolare i lavori di Michelangelo come estremo esempio
dell'artista "ispirato", che capta e trasmette messaggi ultraterreni.
Può essere considerato il mediatore tra la cultura artistico
letteraria tedesca e quella inglese, avendo passato gran parte della
sua vita in Inghilterra (dove è conosciuto come Henry Fuseli).
Anche Fussli, come Blake, vede nell'arte un'attività tutta spirituale,
antinaturalistica, ma il 'sublime' per lui è nel sogno e nell'incubo
più che nelle trascendentali visioni. Il mondo classico, che
considera morto, può solo essere considerato come un fantasma
in contrasto stridente al presente. In Inghilterra egli è pittore di
storie antiche, medievali, shakesperiane, dantesche, miltoniane
rappresentate con forti accenti romantici o preromantici.
Romanticismo
Due poetiche che si sviluppano nell’arte romantica:
Pittoresco (Cozens 1717-1786) Sublime (Burke 1757)
Natura: ambiente accogliente e Sturm Und Drang
propizio, che suscita emozioni Natura: ambiente ostile suscita
Natura: sorgente di stimoli , di solitudine, tragicità dell’esistere
sensazioni elaborate e chiarite Visione pessimista e drammatica della
dall’artista. Paesaggisti vita. Crollo degli ideali rivoluzionari
romantici: Contro lo sviluppo della civiltà
Constable 1780 visione industriale.
emozionata della realtà del Realtà trascendentale davanti alla
paesaggio olandese. È il quale l’uomo avverte la sua finitezza.
sentimento umano a dare un Da ciò il senso di angoscia e sgomento
senso all’ambiente naturale. Rapporto difficile tra artista e
Turner 1811 visione collettività
emozionante della realtà . È Blake
l’ambiente che suscita emozioni Fussli Incubo 1781 Il sublime è nel
sogno

Espressionismo Come più tardi ci sarà:


francese: Matisse Espressionismo tedesco: Kokoscha
1820-1830

Preromantici
Pittoresco Sublime
Constable (Inghilterra) Blake

Turner (Inghilterra)
Fussli
Romanticismo (lingugagio sentimentale e
pittura di storia)
Esprimono le inquietudini e le angoscie
della società
Gericault (pittura impegnata e realista)
Delacroix
Goya
Friedrich (Germania)
I Nazzareni ( primitivi 300-400)
Il Purismo (pittura rinascimentale)
Ingres
Francesco Hayez (romanticismo storico)
GERICAULT
Pittori romantici: Realismo caravaggesco
Gericault
Delacroix
Delacroix
Primo quadro politico
DELACROIX
DELACROIX
Gericault
2 MAGGIO 1808
massimo esponente del romanticismo
storico, particolarmente noto per l'opera
Il bacio.
Molte sue opere sono "criptate", cioè hanno
un messaggio nascosto (sicuramente
politico). Ad esempio nel Bacio,
rappresentato in epoca medioevale,
intuiamo il vero significato dell'opera, legata
al suo tempo, con un patriota che sta per
andare in guerra contro gli Austriaci.
Naturalmente in quegli anni era vietato
rappresentare liberamente scene di questo
tipo, ed è proprio così che Hayez decise di
"camuffare" o "criptare" i suoi dipinti,
trasponendoli in epoche passate.
Il Bacio, è diventato infatti il "manifesto" del
Romanticismo Italiano.
1820-1830
1750-1820 Romanticismo (lingugagio sentimentale e
Neoclassicismo (riferimento al mondo pittura di storia)
antico greco e romano) Gericault (pittura impegnata e realista)
Delacroix
(bello ideale e sensuale) Canova Goya
( bello naturale) David
Intenti celebrativi, valori etici oltre che Pittoresco Sublime
estetici
Constable (Inghilterra) Blake
1835 Francia
Pittura di paesaggio (scuola di Barbizon) Turner (Inghilterra) Fussli
Corot dipingono dal vero, aprono la via Friedrich (Germania)
al realismo. Visione oggettiva, non
sentimentale , della realtà. Anticipa I Nazzareni ( primitivi 300-400)
l’impressionismo Il Purismo (pittura rinascimentale)
Rousseau Ingres
Duprè Francesco Hayez (romanticismo storico)
Doubigny 1840-50 Pittura Realista
Scuola di Posillipo Courbet. Rappresentazione della realtà,
Pitloo denuncia della società
Giacinto Gigante Daumier
Millet,Guy,Pissarro
Pittura romantica di paesaggio: La scuola di Barbizon
1835
DIPINGERE DAL VERO

Camille Corot
Rousseau
Duprè
Daubigny
Millet
Pittura realista (1840-50)

Gustave Courbet (1819-1877)


In architettura:
modelli del
Daumier Deformazione espressiva priva di particolari descrittivi
passato e nuove
tecniche e
Millet racconta la vita e il lavoro dei contadini
materiali (ferro,
Verso la metà dell’800 , si diffonde in Europa una tendenza artistica acciaio, vetro)
detta Realismo in rapporto alla filosofia del positvismo e al progresso
delle scienze. Gli artisti si accostano alla realtà senza abbellirla o
idealizzarla, raffigurando soggetti tratti dalla vita contemporanea
L’invenzione della fotografia 1840, accompagna e stimola la ricerca
realista in pittura.
In questi decenni si affermano altre tendenze artistiche secondo le
nazioni presentano caratteri diversi.

Art pour art: tendenza teorizzata dallo scrittore Gautier .Ricerca di una bellezza fine a se
stessa
Gustave Courbet (1819-1877)
Caposcuola della pittura realista

Pittura storica (francesco Hayez, romant. Storico)


1850 Parigi
Pittura realista –
Realismo integrale. L’arte ha la funzione di rappresentare la vita della società del
tempo senza filtri intellettualistici, senza pregiudizi morali, religiosi o estetici

Mare in burrasca
L’atelier del pittore, 1855
1850 realismo: rappresentazione fedele della realtà, rappresentare la vera
condizione di vita delle classi lavoratrici, i reali problemi sociali.
Stile realistico, documentario, inoppugnabile, rappresenta la reale condizione
sociale delle classi emarginate
Maggiore adesione alla realtà sociale del proprio tempo
No rifugio nel passato o nel sentimentalismo o nella religione
No emozione, sentimento, irrazionalità,
No luoghi nobili di fatti epici e grandiosi
Gente povera, semplice e brutta
Sviluppo scientifico e tecnologico, fiducia nel progresso. Positivismo
Rivoluzione industriale. Abbandonata l’agricoltura e l’artigianato per lavorare nelle
industrie. Interesse per le classi piccolo borghese, del proletariato

Teorie socialiste, sociologia, realismo artist, naturalismo letter.


Moti del 48. seconda repubblica in Francia
Naturalismo letterario di Boudelaire, Flaubert, Zola che volevano raccontare la vita e
il dramma di persone comuni, non eroi. Mostrare la vera realtà del proprio tempo
anche in modo crudo e impietoso
Nelle ultime
opere tocchi di
colore rapidi e
vibranti stesi
col coltello da
cucina
Funerali a ornans,
Narra un episodio quotidiano di una piccola
località. Luoghi veri , personaggi
identificabili,comuni, anche brutti o volgari Effetto provocatorio e polemico
La vita paesana in un quadro di grandi
dimensioni. Pittura di storia
Atmosfera familiare e misteriosa, reale e di sogno per l’incerta illuminazione.
Doti di ritrattista, pittore di animali, nature morte, nudo femminile, paesaggista
Doti di ritrattista, pittore di animali, nature
morte, nudo femminile, paesaggista
Critica sociale e politca. Litografie caricaturali

Daumier, realismo espressivo


Polemica sociae
Vagone di terza classe
La lavandaia, 1863
Giovanni Fattori, il campo italiano dopo la battaglia di Magenta
Il pittore dà una rappresentazione umana e antiretorica dell’evento bellico
Millet, partecipazione sentimentale e rappresentazione realistica
L’angelus, caratteri idilliaci e romantici. Più accettato dalla borghesia

Dante Gabriele Rossetti, Ecce ancilla domini, 1850


Preraffaelliti
Gruppo di artisti inglesi che, sulla base delle teorie di John Ruskin,
punta a ridare purezza all’arte ispirandosi alle opere del medioevo
e del primo 400.
Pittura scrupolosa nella verosimiglianza criticata come “eccesso di
realismo”

La bottega del falegname o Cristo nella casa dei genitori


Ofelia
ECCE ANCILLA DOMINI
SANCTA LILIAS
Guy
Sceglie il raro, il più bello e significativo della vita sociale
Il bello della borghesia aristocratica
Art pour art: tendenza teorizzata dallo scrittore Gautier che si oppone alla
concretezza del Realismo.
Ricerca di una bellezza fine a se stessa e indipendente dalla
rappresentazione del contenuto
Dante Gabriele Rossetti, Ecce ancilla domini, 1850
Preraffaelliti
Gruppo di artisti inglesi che, sulla baSe delle teorie di John Ruskin,
punta a ridare purezza all’arte ispirandosi alle opere del medioevo
e del primo 400.
Pittura scrupolosa nella verosimiglianza criticata come “eccesso di
realismo”
Impressionismo
1860, 74-80
Rappresentazione della realtà quotidiana
No impegno sociale o ideologico
Solo il lato gradevole della società del tempo
Tecnica rivoluzionaria. Apre la via all’arte contemporanea
Impressionismo 1860
Rappresentare solo la realtà sensibile, riprodurr la sensazione ottica
La dolce vita parigina di quegli anni
Realtà urbana e i suoi lati positivi e piacevoli
Paesaggi segno della bellezza e del progresso della civiltà
Pittura legata alla realtà sensibile, ottica
Impressionismo 1860 , 74-80
Rendere la SENSAZIONE, Percezione VISIVA nella sua assoluta immediatezza
Tema: trasparenza dell’acqua e dell’atmosfera
La pittura è solo colore
•Dipingere “an plein air” da un battello sull’acqua (rive della Senna)
•Esaltazione dell’attimo fuggente
Non si preparano i colori. Tecnica rapida senza ritocchi
•Problema della luce e del colore
•Soggetti urbani
•Colori puri stesi direttamente sulla tela
////No chiaroscuro
///No inquadramento prospettico
///No linee di contorno
///No legami col passato e con arte accademica Monet espone “Impression soleil levant”
1870 il gruppo si divide per la guerra Manet
1886 si scioglie Renoir
Degas
Cezanne
Pissarro
Sisley
Eduard Manet, 1863. colazione sull’erba
Il bar delle folies-bergere 1881, noto locale notturno parigino
Claude Monet, 1874 impression, soleil levant, espone nello studio de fotografo Nadar
Rendere la sensazione visiva nella sua immediatezza, tecnica rapida, senza ritocchi.
Colori puri stesi direttamente sulla tela
1886 ultima mostra
Renoir
Pissarro
Camille
Degas
L’absinte
1850 Scapigliatura milanese:
Pittura vaporosa, sfumata
Piccio , Cremona, Ranzoni

I Macchiaioli:
1850-60
Giovanni Fattori
Telemaco Signorini
Silvestro Lega

1870 Verismo napoletano:


Gioacchino Toma
Vincenzo Gemito
Domenico Morelli
Francesco Palo Michetti
Tendenze post-impressioniste: 1885 Simbolismo (Francia)
1880-1900 Redon
Moreau
1870-80-90 Cezanne parte
dall’impressionismo,
precursore del cubismo 1888 scuola di Pont Aven (Bretagna) Pittura simbolista
e impressionista

1880 Divisionismo . Gauguin 1880-90 parte dall’impressionismo precursore


Pointillisme del simbolismo
Seurat
Signac
1890 divisionismo a Milano
Previati 1889 Gruppo dei Nabis (Parigi)
Segantini
Pellizza da Volpedo
Van Gogh precursore dell’espressionismo

Toulouse Lautrec, l’ultimo degli Munch


impressionisti, precursore
dell’espressionismo
Cezanne, Gauguin, Van Gogh
Cezanne
Fece parte del gruppo impressionista ma, il suo intento non fu quello di
osservare la Natura per imitarla, ma partire da essa, per costruire una
realtà diversa, indipendente, UN’ARMONIA PARALLELA.

La sua realtà è fatta di Forme geometriche: Forme storiche. IL CILINDRO,


LA SFERA, IL CONO. Il tutto messo in prospettiva
SINTESI COMPOSITIVA E FORMALE, semplificazione delle forme
Scompone le forme il tasselli colorati anticipando il cubismo.
Mont Saint Victoire

La materia pittorica stesa con la spatola “Solidificare l’impressionismo”.


Gli oggetti non sono disfatti dalle vibrazioni luminose impressioniste ma
modellati plasticamente con il colore, con lo spessore della materia
pittorica

/////si distacca dalla realtà emozionale dei romantici e naturale degli


impressionisti
Sul medesimo tema della partita a carte Cézanne dipinse cinque differenti versioni.
Due uomini in un'osteria di paese stanno giocando a carte davanti ad uno specchio.
L'immagine si presenta con uno schema fortemente geometrizzato, che conferisce ai
due personaggi dignità classica. Distorcendo la visione prospettica, Cèzanne riesce ad
ottenere il massimo grado di centralità, che risulti credibile in una scena di vita
vissuta: questo lieve scarto dal centro è un acuto stratagemma per evitare il rischio
che l'opera risulti troppo artefatta: le cose non ci si presentano mai in uno stato di
perfetto equilibrio.
Tutta la tela è costituita da abbassamenti di
tono dei colori blu, giallo e rosso. Le pennellate
si compongono a tasselli, e talvolta si
presentano solitarie e sintetiche, come il
riflesso sulla bottiglia o il semplice tratto che
descrive l'occhio infossato del giocatore di
destra. Inoltre Cèzanne fa un sapiente uso
delle linee; con quella retta evidenzia la
sicurezza dell'uomo alla nostra sinistra e con
quella curva sottolinea l'incertezza di quello a
destra che probabilmente perderà la partita.
nell'uomo di sinistra è riconoscibile il
giardiniere di Cézanne Aix.
Nel dipinto Cèzanne, non rende solo
un'impressione, ma anche una descrizione del
senso interno all'azione, come se fosse la
sintesi destinata a permanere nella mente,
quasi calcificata e sotto forma di ricordo
Mnte s.victoire. Cézanne lavorerà a questo "motivo" per oltre
vent'anni, realizzando diversi acquarelli e dipinti ad olio. La ricerca di
sintesi si fa ancora più forte nella serie di dipinti dedicati alla
montagna di Sainte-Victoire, dominanti l'ultima fase dell'attività
dell'artista. Il desiderio di rendere la sua arte il più possibile
espressione naturale e concreta spinge il pittore ad affermare: "Il
colore è biologico, è vivente, è il solo a far viventi le cose", e ancora
"Per dipingere bene un paesaggio devo scoprire prima le sue
caratteristiche geologiche". Si direbbe che il senso dell'arte di
Cézanne consista in un incessante tentativo di portare alla luce ciò
che in natura è immutabile, eterno, per riconoscere riflesso
nell'occhio che lo contempla, seppure per un istante, la medesima
divina proprietà. È lui stesso a svelarcelo:" Ora, la natura, per noi
uomini, è più profonda che in superficie, e da ciò la necessità di
introdurre nelle nostre vibrazioni di luce, rappresentate dai rossi e
dai gialli, una somma sufficiente di colori azzurrati per far sentire
l'aria". Questo nesso tra percezione, rappresentazione e conoscenza
si pone alla base della dissoluzione della forma che verrà poi operata
dalle avanguardie novecentesche, in particolare dal cubismo: lo
spazio della pittura non è più dell'occhio ma dell'intelletto.
riprodurre ciò che vediamo, dimenticando
tutto quello che c'è stato prima di noi. Il che,
penso, permette all'artista di esprimere tutta la
sua personalità, grande o piccola »
cezanne
Le grandi bagnanti è un dipinto ad olio su tela di cm 208 x 251 realizzato nel
1906 dal pittore Paul Cézanne. È conservato al Museum of Art di Filadelfia.
Il tema dei bagnanti è uno dei preferiti di Cèzanne, tanto che lo stesso pittore
dedicò a questo soggetto un intero ciclo, come aveva fatto Renoir. È la tela più
grande mai dipinta da Cézanne, che la elaborò per sette anni nello studio che
aveva ai Lauves, ed è la prima delle tre versioni giudicate conclusive del tema
delle bagnanti. La luminosità è resa da incrostazioni di colore sovrapposto a
strati. Le linee nere che disegnano nettamente i contorni fanno risaltare i corpi in
modo quasi scultoreo. La scena è fortemente evocativa e carica di mistero e di
energia.
La gamma dei colori è ridotta alle sfumature di ocra, lilla e verdi, mentre
l'architettura del dipinto è scandita da due gruppi di figure, e due quinte arboree,
che aprono una profondità centrale vuota. I dipinti delle Bagnanti saranno
fondamentali per la storia dell'arte successiva, influenzando profondamente tutti
i protagonisti delle avanguardie, da Matisse a Braque, da Picasso a Moore.
ritratti dell'oncle Dominique, lo zio materno
Dominique Aubert, costruiti utilizzando
largamente la spatola per dare intensità al
colore e senso del volume alla tela e, pur in
assenza di contrasti di luce, «l'immagine è
fortemente pronunciata, e benché il problema
spaziale sia qui assente, almeno come
problema di spazio-colore, come sarà invece
dopo la lezione impressionista, l'immagine si
determina in una sua consistenza, squadrata e
sintetizzata, anticipazione di quell'organicità
monumentale che Cézanne raggiungerà in
pieno dopo il 1880».[7]
Tornato a Parigi nel 1874 per partecipare alla
prima mostra degli impressionisti, vi presentò
La casa dell'impiccato e Una moderna Olympia,
senza però ottenere, come gli altri espositori di
indirizzo impressionista, alcun successo. Per
quanto Cézanne accettasse l'impressionismo e
ne condividesse gli obiettivi, non si identificava
con esso e i suoi risultati sono infatti diversi: la
rappresentazione della realtà mediante la
vibrazione luminosa e cromatica non disfa e
svuota la forma, ma assicura compattezza ed
esalta i volumi; del resto, gli stessi
impressionisti - a parte Pissarro, Monet e
Renoir - mostravano diffidenza verso la sua
pittura.
Il gruppo di case campestri è dipinto con
pennellate rapide e piccoli tocchi. Non c’è
ordine prospettico. Tutto è dato dalle masse di
colore che costituiscono le parti. Tutto è
costruito su forme geometriche. Non c’è un
punto di fuga preciso. Non c’è un disegno di
base e manca la linea di contorno. Il sentiero
che sale da sinistra viene chiuso dalle case in
primo piano. Il paesaggio alle spalle è visto
grazie ad un taglio triangolare. Vi sono linee
oblique che costituiscono i tetti delle case e
linee morbide, come quelle delle colline sullo
sfondo. Importanti sono i colori chiari utilizzati
e la pittura in plein air, che fanno appartenere
questo quadro al postimpressionismo
Pissarro gli insegnò a porsi davanti al soggetto con obiettività,
strutturandolo liberamente sulla tela senza imposizioni di
sovrastrutture letterarie, in modo da renderlo solo successivamente
secondo il proprio spirito, con l'utilizzo di mezzi puramente pittorici,
come le tonalità del colore e le vibrazioni della luce.
Il risultato più alto di questa esperienza, che è alla base del nuovo
indirizzo intrapreso da Cézanne, è La casa dell'impiccato a Auvers:
«Lo spazio non è più amorfo, ma la vibrazione luminosa, ottenuta
nonostante il consueto spessore della materia, lo rende quasi
compatto, come una massa che però non ha pesantezza, ma
corposità, data la finezza dei passaggi. È la luce che crea questa
sintesi tra volume e spazio, una sintesi che dà alle cose [...] il senso
della loro 'durata reale', del ripercuotersi nella coscienza. Cézanne ha
fuso il suo concetto di monumentalità [...] con il desiderio di struttura
appreso da Pissarro e naturalmente va oltre, perché non si contenta
di una dimensione puramente ottica delle sue immagini, ma è già in
cerca di una dimensione emotiva della forma».[13]
Ritratto di Victor Chocquet, suo amico che lo
incoraggiava comprandogli anche delle tele. La
somiglianza del Chocquet con un criminale di
nome Billoir, allora molto noto alle cronache,
diede occasione al pubblico di ribattezzare
ironicamente l'opera Billoir al cioccolato. Ma
per il Venturi questo ritratto - immagine di
uomo serio, sensibile, dotato di profonda vita
morale - è un esempio della raggiunta unità in
Cézanne, attraverso i valori propri
dell'Impressionismo, di pittura e umanità, di
oggetto che raggiunge il valore dell'arte in
quanto in esso sono rappresentati i valori dello
spirito. «Le carni rossastre risaltano sopra un
fondo di verde chiaro; effetto dunque di tono
scuro su chiaro. I tocchi, anche se spessi di
colore, variano perché la luce possa vibrare,
anzi possa essa stessa formare l'immagine».[15]
Questo significa rifiutare tanto la concezione romantica della pittura come
«letteratura figurata», quanto quella impressionistica della pittura come «tecnica
capace di rendere al vivo la sensazione visiva».[16] La pittura deve esprimere «le
strutture profonde dell'essere», deve essere «una ricerca ontologica, una sorta di
filosofia».[16]
Anche se la realtà esiste fuori di noi, essa può essere conosciuta solo in quanto è
percepita dalla nostra coscienza; egualmente, noi possiamo indagare la struttura
della nostra coscienza solo in quanto in essa sono presenti immagini reali:
struttura del reale e struttura della coscienza coincidono. La percezione, una
volta portata al livello della coscienza, non è più semplice, non è costituita
soltanto da una quantità di luce colorata, ma si struttura in una immagine
formata da dati sensibili complessi di luce, di colore, di massa, di volume, di
spazio. Il problema è di non sopraffare la sensazione con sovrastrutture
intellettualistiche: il pensiero deve far propria la sensazione fondendosi con essa
e mantenendo, per quanto possibile, l'identità fra la struttura della coscienza e la
struttura oggettiva. La pittura è l'oggettivazione nella tela dei reali dati sensibili.
le Bagnanti o la Montagna Sainte Victoire, e le
cui ricerche formali anticipano nettamente il
cubismo.
Nell'ottobre 1906, mentre dipingeva
en plein air, Cézanne muore per polmonite
Nel febbraio del 1907, al Salon d'Automne, gli
fu dedicata una imponente retrospettiva
commemorativa, che sconvolse un'intera
generazione di nuovi artisti (tra cui Picasso e
Modigliani), pose le basi del cubismo ed aprì le
strade alle avanguardie artistiche del
Novecento
Divisionismo
Pointillisme
Seurat
Signac

• 1880 Divisionismo . Pointillisme


• Seurat
• Signac
• 1890 divisionismo a Milano
• Previati
• Segantini
• Pellizza da Volpedo
Quest’opera è un simbolo della società del XX secolo, poiché essa rappresenta
lo sciopero dei lavoratori e simboleggia non solo la protesta sociale ma
l’affermazione di una nuova classe sociale, il proletariato, che diventa
consapevole dei propri diritti nei confronti della società industriale. L’opera
inoltre dimostra l’impegno del pittore in ambito sociale: infatti egli pensava che
l’artista avesse il compito di educare la popolazione attraverso le proprie
opere. La tecnica utilizzata in questo dipinto è quella divisionista. Nel quadro
viene raffigurato un gruppo di braccianti che marciano in segno di protesta su
una piazza, presumibilmente la piazza di Volpedo, città natale dell’artista. In
primo piano, davanti alla folla in protesta, sono definiti tre soggetti, due uomini
ed una donna con un bambino in braccio; essa molto probabilmente
rappresenta la moglie del pittore, specialmente nei tratti del volto. Le figure
sono poste una a fianco all’altra: questo schieramento simboleggia
l’uguaglianza e la solidarietà tra di esse, esaltata maggiormente dalla
presenza di una figura femminile, ed inoltre, insieme alla compattezza delle
figure, dà un forte senso di realismo all’immagine, che sembra davvero presa
da un episodio di protesta sociale. La composizione del dipinto è bilanciata
nelle forme e movimentata nelle luci, rendendo perfettamente l'idea di una
massa in movimento.In oltre la luce è frontale ai personaggi da quasi un senso
di alba.
« Siamo in un paese di campagna, sono circa le dieci e mezzo
del mattino d'una giornata d'estate, due contadini s'avanzano
verso lo spettatore, sono i due designati dall'ordinata massa di
contadini che van dietro per perorare presso il Signore la causa
comune... »
(Giuseppe Pellizza, Volpedo, 1892[3])

L'arte deve essere una rappresentazione idealista della natura


e di noi stessi, in vista del perfezionamento fisico e morale della
nostra specie. »
(Giuseppe Pellizza, Volpedo
Toulouse Lautrec, l’ultimo degli impressionisti,
precursore dell’espressionismo
seurat

cezanne

signac

Van Gogh
gauguin
Paul Gauguin

Si distacca dall’impressionismo rivalutando l’IMMAGINAZIONE e il SIMBOLO


Non dipinge dal vero ma di MEMORIA legata all’IMMAGINAZIONE
Parte dalla PERCEZIONE DI SEGNI COLORATI
ELABORATI E IMMAGINATI ATTRAVERSO LA MEMORIA
PER POI ESSERE RAPPRESENTATI ATTRAVERSO SIMBOLI

Viene rappresentata una realtà filtrata dalla memoria e dall’immaginazione

Colori puri e piatti e contrastanti


Tendenza al sintetismo
Semplificazione compositiva e formale
Composizione per piani di colore unito, delimitati da un disegno netto ed essenziale
Il Cristo giallo è un dipinto del pittore francese
Paul Gauguin, un olio su tela realizzato nel 1889.
rappresenta Gesù crocifisso, ma con una
trasposizione di luogo e di tempo, infatti Gauguin
lo ambienta nel suo tempo e nella Bretagna.
Infatti, le donne indossano i tipici costumi bretoni
e sullo sfondo si notano le case con i tetti aguzzi,
anch’essi tipicamente bretoni. Il quadro è “tagliato
in due”,come facevano i giapponesi nelle loro
opere con gli alberi, ma stavolta a “tagliare” la
scena è la croce di Gesù. Le linee di Gesù sono più
angolari e spigolose e ricordano i quadri medievali
, mentre nel resto dominano linee curve. L’opera è
composta da contorni netti e c’è un'assenza di
ombra, è bidimensionale con colori irreali. La
figura di Gesù è “secco”e spiccano invece gli alberi
rossi che ricordano il sangue di Gesù, che non
mette invece sul suo corpo. Paul Gauguin usa
colori piatti e uniformi (stesura a stesura
uniforme), e impiega toni intensi e
colori complementari (un po’ come Van Gogh).
Inoltre Paul Gauguin immagina di
“immedesimarsi” nella scena ed i suoi quadri
hanno significati simbolici
1892 La donna raffigurata è Teha'amana, la
giovane amante del pittore. Gauguin avrebbe
preso ispirazione per il quadro quando,
tornando da Papeete in una sera di tempesta,
trovò Teha'amana al buio nella capanna,
sdraiata supina sul letto e terrorizzata
dall'oscurità. Alla memoria visiva, il pittore
aggiunge a sinistra nel quadro, incappucciato e
con l'aria minacciosa, un Tupapau, una sorta di
demone o spettro polinesiano dei morti. Non a
caso, poi, il titolo è assai ambiguo: può
significare sia "Lei pensa allo spettro", o "Lo
spettro pensa a (oppure veglia su di) lei".
Simbolismo Francia 1885
La pittura simbolista non ha /// funzione sociale
////non rappresenta la realtà visiva
Rivela una realtà che va al di là della percezione visiva: Il SUBCONSCIO:
Un mondo che va al di là del sensibile
Ciò che è nascosto dietro la realtà visiva
Attraverso il SEGNO , IL SIMBOLO, IMMAGINI FANTASTICHE, scenari esotici e
metafore
I Simbolisti danno importanza alla FANTASIA che rivela ciò che sfugge alla ragione
e al SOGNO che rivela il mondo dell’inconscio

Redon
Moreau
Moreau
Autore del
primo
manifesto del
Simbolismo,
1886,
pubblicato sul
Figaro
La pittura non ha funzione sociale,
Non rappresenta la Realtà visiva
Rivela una realtà che va al di là della percezione
visiva, IL SUBCONSCIO,
UN MONDO CHE VA AL DI Là DEL SENSIBILE.

La pittura lo fa attraverso IL SEGNO, IL SIMBOLO,


Immagini fantastiche, scenarioesotici e metafore

Si dà importanza alla FANTASIA e al SOGNO che


rivela il mondo dell’INCONSCIO

Si dà immagine all’interiorità
Agli STATI D’ANIMO.

CREDO SOLO IN Ciò CHE NON VEDO E


TOTALMENTE IN Ciò CHE SENTO.
I suoi dipinti: sogni ad occhi aperti
don
Paul Gauguin

Si distacca dall’impressionismo rivalutando l’IMMAGINAZIONE e il SIMBOLO


Non dipinge dal vero ma di MEMORIA legata all’IMMAGINAZIONE
Parte dalla PERCEZIONE DI SEGNI COLORATI
ELABORATI E IMMAGINATI ATTRAVERSO LA MEMORIA
PER POI ESSERE RAPPRESENTATI ATTRAVERSO SIMBOLI

Viene rappresentata una realtà filtrata dalla memoria e dall’immaginazione

Colori puri e piatti e contrastanti


Tendenza al sintetismo
Semplificazione compositiva e formale
Composizione per piani di colore unito, delimitati da un disegno netto ed essenziale
Precursori dell’espressionismo: riproducono il riflesso interiore della realtà esterna.
Forte carica di drammaticità
Mangiatori di patate. Si tratta del dipinto più
importante del periodo olandese di Van Gogh,
prima del suo trasferimento a Parigi. Lavorò su
questa tela dal 13 aprile fino all'inizio di
maggio, periodo in cui il pittore aveva quasi
ultimato l'opera eccetto per alcuni
cambiamenti apportati più tardi ma sempre
nello stesso anno con un piccolo pennello.
Questo dipinto mostra, all'interno di una povera stanza, alcuni contadini che consumano il
pasto serale servendosi da un unico piatto di patate, mentre una di loro sta versando il caffè.
Van Gogh è molto legato a questo soggetto in quanto si sente come "uno di loro", anche i
contadini come lui soffrono ed egli trova ingiusto il fatto che nonostante tutti i loro sforzi ed i
loro sacrifici debbano vivere in modo così misero; viene sottolineata la continua fatica fisica di
chi ha consumato, giorno dopo giorno, la propria vita nel lavoro dei campi: per questo motivo
l'artista è come se volesse esaltare il cibo dei poveri.
Van Gogh stesso esprime un suo pensiero riguardo a questo quadro da lui così sentito: “Ho
voluto, lavorando, far capire che questa povera gente, che alla luce di una lampada mangia
patate servendosi dal piatto con le mani, ha zappato essa stessa la terra dove quelle patate
sono cresciute; il quadro, dunque, evoca il lavoro manuale e lascia intendere che quei contadini
hanno onestamente meritato di mangiare ciò che mangiano. Non vorrei assolutamente che
tutti si limitassero a trovarlo bello o pregevole”.
Alla resa oggettiva della realtà si sostituisce un'interpretazione di essa. La luce, provenendo
dall'alto e colpendo perciò soltanto alcune parti, provoca contrasti chiaroscurali e accentua la
caratterizzazione dei volti, delle mani, degli abiti. Singolare è la rappresentazione del volto e
delle mani dipinti in modo caricaturale: con questo il pittore vuole esagerare e intensificare la
realtà (la caricatura e la deformazione sono, infatti, un'esagerazione della realtà stessa, al fine
di renderla più intensa). Il colore, che richiama le tecniche fiamminghe, è monocromatico; ciò
fa sì che l'occhio non sia appagato ma percepisca la realtà attraverso l'interiorità di Van Gogh.
La genesi del dipinto è legata ad un altro simile: La sedia di Vincent, dipinto nello stesso
anno da Van Gogh, nel corso del suo soggiorno ad Arles. Qui, infatti, l'artista trascorse un
periodo in compagnia dell'amico e pittore Paul Gauguin, durante il quale accarezzarono
l'idea di formare un circolo artistico d'avanguardia, che avrebbe preso il nome di "Studio
del Sud". In attesa di Gauguin ma anche in sua compagnia, Van Gogh si dedicò spesso alla
raffigurazione di interni come La camera di Vincent ad Arles.
Rispetto a La sedia di Vincent, la seduta scelta per Gauguin è più raffinata, decisamente
da salotto. Mentre per la propria sedia il pittore usò colori caldi e vivaci, prevalgono qui
tonalità più scure, nonostante le pareti siano di un delicato color turchese ed il tappeto
adotti le tonalità del rosso e del giallo. Sulla seduta, vi sono una candela accesa ed un
libro, simboli di cultura ed ambizione. Sempre in omaggio alla pittura dell'amico, Van
Gogh qui sembra in parte abbandonare la sua tipica pennellata pastosa, per adottarne
una più piatta e misurata, tipica della pittura a memoria.
Il contrasto cupo dei colori, ed i continui litigi con l'amico a causa delle differenti vedute
artistiche, sembrano quasi evocare il fatto che Gauguin abbia richiamato in vita la notte
per Van Gogh: poco tempo dopo, infatti, avverrà tra i due una paurosa lite, a seguito
della quale il pittore si taglierà l'orecchio sinistro
Il tormento che si sente nella Notte stellata, il
fuoco, la luce, sono il riflesso del proprio
tormento esistenziale che partono
direttamente dal cuore e si esprimono nei tratti
incisivi, forti, quasi violenti della pittura.

Il quadro di van Gogh Notte stellata è stato


dipinto nel giugno 1889, durante il soggiorno
di van Gogh presso la casa di cura di St. Rémy.
Van Gogh aveva abbandonato la fede cristiana
ma, nondimeno, scrisse al fratello Theo: «Ho
un terribile bisogno della religione. Allora esco
di notte per dipingere le stelle».
In questo senso van Gogh è considerato
precursore , se non il primo esponente
dell’espressionismo. Non è infatti il
paesaggio,come negli impressionisti, che arriva
all’anima ma è il
dirompente, come il nero ed informe flusso
ascensionale, che trasforma la natura
rendendo la notte stellata una realtà
trasfigurata dai sentimenti di Van Gogh.
La notte stellata è proprio una delle più
significative opere dell’espressionismo di Van
Gogh, un van Gogh quasi visionario, sia per
aver riversato nella sua visone della notte
stellata la sua esperienza di vita, sia per la
brillantezza dei colori, sia per le distorsioni
emotive della realtà, tutti elementi che
furono assimilati dall’Espressionismo.
Tra simbolismo ed espressionismo
Ensor pittore belga.
Verso il 1885, rielaborando l'uso del colore brillante degli impressionisti e la grottesca
immaginazione dei primi maestri fiamminghi come Hieronymus Bosch e Pieter Bruegel
il Vecchio, Ensor si rivolse verso i temi e gli stili dell’avanguardia.
Si accostò così a suo modo al simbolismo e al decadentismo, svolgendo un ruolo
determinante nel rinnovamento dell’arte belga e anticipando le correnti dei fauves e dell’
espressionismo.
Il distacco dalla visione naturalistica rivela nel pittore quella crisi del rapporto tra l’uomo e la
natura e quella tendenza all’allusione simbolica tipica di tutta l’arte post-impressionista.
Questo processo di trasfigurazione della realtà è basato su di un linguaggio fatto di colori
puri e aspri, con vibranti colpi di pennello interrotti che accrescono l’effetto violento dei suoi
soggetti.
La tavolozza si schiarisce ed appaiono elementi inquietanti come maschere, scheletri, spettri
e demoni, usati per mettere in satira gli aspetti più tipici del mondo borghese.
L’antica immagine della morte si nasconde dietro maschere spaventose, cariche di un
simbolismo ambiguo ed ossessivo, tipico del clima decadente di fine secolo.
La vena grottesca oscilla tra ironia ed inquietudine in una specie di incubo in cui sogno e
realtà si confondono anticipando il surrealismo.
Per i suoi soggetti, Ensor prese spesso spunto dai vacanzieri di Ostenda, che lo riempivano di
disgusto: ritraendo gli individui come clown o scheletri o sostituendo le loro facce con
maschere di carnevale, rappresentò l’umanità come stupida, vana e ripugnante.
Edvard Munch (1863-1944) è senz’altro il pittore che più di ogni altro anticipa
l’espressionismo, soprattutto in ambito tedesco e nord-europeo. Egli nacque in
Norvegia e svolse la sua attività soprattutto ad Oslo. In una città che, in realtà, era
estranea ai grandi circuiti artistici che, in quegli anni, gravitavano soprattutto su
Parigi e sulle altre capitali del centro Europa.
Nella pittura di Munch troviamo anticipati tutti i grandi temi del successivo
espressionismo: dall’angoscia esistenziale alla crisi dei valori etici e religiosi,
dalla solitudine umana all’incombere della morte, dalla incertezza del futuro alla
disumanizzazione di una società borghese e militarista.
Del resto tutta la vita di Munch è stata segnata
dal dolore e dalle sofferenze sia per le
malattie che per problemi familiari. Iniziò a
studiare pittura a diciassette anni, nel 1880.
Dopo un soggiorno a Parigi, dove ebbe modo
di conoscere la pittura impressionista, nel 1892
espose a Berlino una cinquantina di suoi
dipinti. Ma la mostra fu duramente stroncata
dalla critica. Egli, tuttavia, divenne molto
seguito ed apprezzato dai giovani pittori delle
avanguardie. Espose nelle loro mostre,
compresa la celebre Secessione di Vienna del
1899. Il sorgere dell’espressionismo rese
sempre più comprensibile la sua opera. E al
pari degli altri pittori espressionisti fu anche
egli perseguitato dal regime nazista che
dichiarò la sua opera «arte degenerata». 82
sue opere presenti nei musei tedeschi vennero
vendute..
Egli morì in piena guerra, nel 1944, presso
Oslo, lasciando tutte le sue opere al municipio
della città.
Nell’opera di Munch sono rintracciabili molti
elementi della cultura nordica di quegli anni,
soprattutto letteraria e filosofica: dai drammi di
Ibsen e Strindberg, alla filosofia esistenzialista
di Kierkegaard e alla psicanali di Sigmund
Freud. Da tutto ciò egli ricava una visione della
vita permeata dall’attesa angosciosa della
morte. Nei suoi quadri vi è sempre un
elemento di inquietudine che rimanda
all’incubo. Ma gli incubi di Munch sono di una
persona comune, non di uno spirito esaltato
come quello di Van Gogh. E così, nei quadri di
Munch il tormento affonda le sue radici in una
dimensione psichica molto più profonda e per
certi versi più angosciante. Una dimensione di
pura disperazione che non ha il conforto di
nessuna azione salvifica, neppure il suicidio.
Edvard Munch
Espressionismo 1905
Germania:
Francia (1905):
Die Brucke (1905):
Matisse
Kirchner
Marquet
Nolde
Derain
Kokoschka
Van Dongen
Der Blaue Reiter (1911-14):
Vlaminck
Kandinskji
Paul Klee

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