Sei sulla pagina 1di 6

Arte tardobarocca e rococò

Usata la duplice dicitura, ma il periodo è lo stesso: da fine 1600 a metà del 1700.

Il tardobarocco è un’estensione del barocco (che dimostrava il potere del papato


tramite lo sfarzo), rococò deriva da rocaille (roccia), perché spesso viene usata
nell’arte decorativa proprio quest’ultima. In questo periodo si affermano numerose
monarchie assolutistiche in Europa, ma la più importante fu quella del Re Sole, la cui
espressione di potere fu proprio la reggia di Versailles. La reggia da allora divenne
simbolo di sfarzo, potenza ed immensità.

I giardini della reggia erano fondamentali come sviluppo urbano. Versailles era
simmetrica e si sviluppava articolandosi nei famosi giardini alla francese/all’italiana
(giardini completamnete sotto il controllo geometrico dell’uomo, mentre quelli
all’inglese erano calcolati ma simulavano la natura che, con armonia, si sviluppa),
esaltando il potere del re sole con una sensazione di immensità.

Versailles divenne modello per molte altre regge, come quella di Carlo III Borbone,
la reggia di Caserta. Si tratta di un edificio dalle dimensioni immense, simmetrico ma
sviluppatosi su una figura centrale (planimetria è un quadrato con in mezzo una
croce che crea e genera 4 giardini). Il progettista della reggia era Vanvitelli. Venne
costruita verso la fine del 1600. Al suo interno, al nucleo della planimetria, vi è il
vestibolo, luogo di accoglienza dell’ospite, che era mirato a stupire gli avventori con
uno scalone.

Altri esempio di tardobarocco è la scalinata a piazza di Spagna a Roma, realizzata


per volontà di un papa e progettata da De Santis.

Fontana dei Trevi


Clemente XII volle concludere la costruzione dell’acquedotto romano, così nel 1730,
fece costruire a Salvi, architetto, per una trentina d’anni, davanti a palazzo Poli, la
fontana di Trevi (il nome è legato al fatto che la piazza si trovava in mezzo a tre vie).
Vi è Oceano, dio dell’acqua e protagonista della scultura, in sella al suo cocchio che
governa dei cavalli marini ed alati: uno mansueto e l’altro imbizzarrito. Salubrità a
destra.
Massimo esponente della pittura tardobarocca è Tiepolo, che è Veneto e ha
committenze religiose a inizia a ad instradarsi in quelle aristocratiche, abbellendo le
loro dimore. La sua fama sopraggiunge quando, assieme ai suoi figli (con cui divideva
la bottega) accettò l’incarico di un principe-vescovo chiamato Wurzburg, che
chiedeva l’intervento di un artista per decorare la sua reggia. Al primo piano vi è
dipinto l’Olimpo con colori leggeri e luminosissimi. Al centro del soffitto vi è Giove,
rappresentato dal principe-vescovo, che si eleva a re dell’arte. Vi è un continente ad
ogni lato (America, Europa, Asia e Africa), rappresentati come una donna a
cavalcioni a cavallo di un animale (donna con piume indiane su coccodrillo =
America, donna dai colori scuri vicino ad un cammello= Africa, donna sull’elefante =
Asia, donna su un tempio greco = Europa).

In Italia fiorisce la pittura di genere (suddivisione dell’arte in generi, natura morta,


scene di campagna ecc.), specialmente il vedutismo/pittura di veduta, nella quale si
dipingeva una piccola e suggestiva parte della città urbana reale. Artisti importanti
sono Canaletto, Bellotto e Guardi, che piaque meno per via della sua involontaria
anticipazione del romanticismo

Neoclassicismo

Fine 18esimo secolo – primi anni del 19esimo secolo. A causa delle varie rivoluzioni
(francese 1789, americana 1776, avvento dell’illuminismo, Inghilterra rivoluzione
industriale) il periodo artistico sarà etichettato come neoclassicismo. In Italia, grazie
alle scoperte dovute agli scavi di Pompei ed Ercolano (rimaste sepolte sotto le ceneri
del Vesuvio nel I secolo d.c) guidate da Winckelmann, si ha uno studio della civiltà
antica da parte dello studioso. Una delle statue ritrovate, Laoconte, fa da guida per
l’arte classica, dunque per il neoclassicismo: “nobile semplicità e quieta grandezza”.
Per quanto la superficie sia agitata, il mare resta sempre immobile al suo interno.
Perfezione dell’arte greca= bellezza ideale, eterna e divina, difficile da concretizzare,
perciò si imitano gli antichi, che erano riusciti a portare il bello e la perfezione
nell’arte.

Il gusto neoclassico è collegato alla rivoluzione francese ed all’ascesa napoleonica,


dunque la Francia tenta di imitare il virtuosismo greco. Il classicismo viene chiamato
anche giacobino (o rivoluzionario) e viene utilizzato per celebrare la grandiosità
imperiale di alcuni personaggi (es. Napoleone, Jacques Luois David)

Si sviluppa il fenomeno del collezionismo, che può essere privato (come Villa Albani,
acquistata da un cardinale nipote di un papa, si fece un piccolo museo personale),
oppure pubblico: si crea il collezionismo. Nascono i primi musei, tra cui i musei
capitolini a Roma, il British museum nel 1753, il castello del Belvedere in Austria nel
1776, gli Uffizi nel 1789, il Louvre 1793

Antonio Canova
Nato nel 1757 a Treviso, a 22 anni si trasferisce a Roma, ma Canova incarna l’ideale
neoclassico, dunque si spingerà molto più fuori. La sua scultura incarna l’ideale
neoclassico di purezza e armonia delle forme. Nel neoclassicsimo vi è infatti la
semplificazione delle forme contro lo sfarzo del Barocco.

amore e psiche abbiamo un’armonia compositiva (labbra che quasi si toccano,


doppio anello delle braccia dei due innamorati, struttura piramidale, leggerezza
d’insieme). Napoleone volle Canova come suo ritrattista personale, all’inizio l’artista
rifiutò ma venne convinto da un papa.

Teseo e il Minotauro, scultura di Canova che riguarda un avvenimento mitologico.


Rappresentato con la testa del minotauro. Simbologia nascosta che rivela un
richiamo alla classicità: Canova decide di rappresentare il momento in cui tutto è già
compiuto, nella compostezza di Teseo vi è tutta la sua gloria, come la ragione che
domina l’irrazionalità (furia cieca del mostro). Il materiale utilizzato è il marmo, ed i
passaggi utilizzati da Canova sono:

 Realizzazione di un bozzetto su carta


 Uso della creta
 Si realizza in gesso l’opera in dimensione naturale
 Sulla fase di pietra Canova si occupa della rifinitura
Le 3 grazie

La committenza è importante: Canova non apprezzava Napoleone per via dei suoi
furti di opere durante le sue spedizioni, ma fu proprio grazie a lui che le sue opere
acquistarono valore. La prima moglie di Napoleone, Giuseppina Bonaparte chiede a
Canova di scolpire per le 3 grazie, emblemi del mondo femminile. Canova le rese
quasi umane e ne rinnovò l’aspetto rispetto a quelle di Botticelli. Venne scolpita
anche Paolina Borghese (sorella di Napoleone che aveva sposato il principe
Borghese), che venne raffigurata come Venere vincitrice sdraiata su un pitineo, ossia
un divano.

Monumento funerario di Clemente XIV

Canova si dedicherà anche a monumenti funebri, per esempio quello di Clemente


XIV, dove vi è un richiamo alla forma piramidale, con un panneggio molto
dettagliato, la mano salda al trono e l’altra verso il popolo. Vi sono due figure di
donne, allegorie della temperanza e mansuetudine, che probabilmente
appartenevano al pontefice. Nella parte inferiore vi è una porta che rappresenta il
passaggio da vita a morte, ma era anche collegamento tra due spazi fisici

Monumento funerario di Maria d’Austria

Imperatrice Maria Cristina d’Austria si lamenta, Canova modifica leggermente il


modello: vi è un corteo mesto e silenzioso che entra in una porta oscura (passaggio
vita-morte) che cattura lo sguardo, vi è una donna, un anziano gobbo sorretto
dall’allegoria della beneficienza. Sono presenti inoltre un leone che è allegoria della
fortezza e i geni, figure del mondo paganio. Sono presenti il genio della morte ed il
genio della felicità che vola verso l’altro, contornato da un serpente che si morde la
coda, simbolo di eternità.

David
Giuramento degli Orazi

Un dipinto importante è il Giuramento degli Orazi, che rappresenta un evento della


storia di Roma, gli Orazi erano un popolo del Lazio e combatterono contro i Curiazi
per delle mire espansionistiche. È dipinto un momento cruciale, in cui un padre dona
una spada ai 3 figli. Il dipinto celebra l’amore per la patria e coloro che decidono di
mettere a repentaglio la propria vita per il popolo. Il padre è al centro, la luce
proveniente da sinistra pare investirlo di una benedizione divina. A destra vi sono le
donne di famiglia, rassegnate nel dolore della perdita che sopraggiungerà in ogni
caso. Lo spazio è organizzato in 3 archi a tutto sesto.
La tecnica utilizzata da David è magistrale: tutto è nitido e contornato alla
perfezione, la bellezza esteriore era riflesso di una bellezza interiore (come nell’arte
classica)

Napoleone attraversa le Alpi

Napoleone attraversa il passo del Gran San Bernardo. David rappresenta Napoleone
come condottiero fiero e capace. La pittura è nitida, dettagliata, la firma del pittore è
incisa sulla roccia.
Lo sfondo seppur secondario, dipinge dei soldati arrancanti, esaltando la figura
Napoleonica.

Napoleone nel suo studio:

mostra Napoleone come dotto e colto, vediamo i lumi consumati per aver letto tutta
la notte e troviamo il testo di Plutarco.

Assassinio di Marat.

Marat era un giacobino, apparteneva alle frange estreme che lottavano nella
rivoluzione francese. La data del dipinto (1793) coincide con la morte dell’uomo,
dunque quest’ultima ha lasciato un segno nel pittore. L’uomo è morto accoltellato
da una donna, Charlotte Corday. Si trova nella vasca da bagno, suo ufficio dotato di
scrivania, poiché l’uomo aveva una malattia della pelle che lo costringeva a restare
immerso in acqua per alleviarne i sintomi.
Marat si carica di valori civili, pare un angelo che dorme, un eroe. Il braccio viene
ripreso dalla pietà di Michelangelo e simboleggia l’abbandono. La vasca e il lenzuolo
richiamano il sepolcro e il sudario di Cristo di Caravaggio. Marat donò la sua vita per
il bene della comunità, quasi come Gesù.
Marte disarmato da Venere e dalle Grazie: fu uno dei suoi ultimi dipinti
Ingres, suo allievo fa diverse opere:

Napoleone sul trono imperiale, che non assomigliva a Napoleone. Napoleone ha uno
scettro, un drappo rosso regale, l’acquila reale…)
Fu criticato da tutti e anche da David, suo maestro.

Ritratto di Monsieur Bertin

Bertin incarna la personalità dell’uomo dipinto (burbero, autoritario e austero)

Potrebbero piacerti anche