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Impressionismo, post-impressionismo e art nouveau

Rodin e Medardo Rosso:


Gli scultori impressionisti, come Rodin CHE FIGO IL GRASSETTO, ebbero successo nei
mercati americani. Rodin ebbe un’estrazione molto modesta, studiò Michelangelo,
ma il suo successo arrivò quando gli venne commissionata la porta dell’inferno su
ispirazione dantesca. Impressionismo, la porta è animata e le figure non sono ben
distinte come quelle di Canova. I dannati sono sofferenti, dilaniati, risucchiati dalle
fiamme. La porta pare un risucchio di corrente di bronzo da cui emergono le anime
contorte e dilaniate dal dolore.

Rodin si dedica anche a scene molto erotiche e basate sulla sensualità, una delle sue
sculture più famose è il pensatore (ispirato ad una statua di Michelangelo), posto su
un timpano di forma rettangolare (boh credo aaaaaAAA)

POI CI SONO PAOLO E FRANCESCA occristo perché sto urlando

Sono quasi inglobati nella pietra, non si capisce quale sia la materia che li risucchia o
se stiano uscendo o entrando (anche questa scultura ispirata a Michelangelo, che
dopo aver rappresentato la perfezione della pietà e del David volle scolpire ciò che è
intrappolato nella materia e non riesce ad uscire, dando un’idea di lotta e
dinamismo)

Medardo rosso: torinese che lavorerà a Milano ma raggiungerà il proprio successo a


Parigi, si cimentò in molte tecniche ma la sua prediletta fu la scultura in CERA:
esempio “la portinaia” (figura qualsiasi), costruita come se non dovesse darne tutti i
dettagli, tipico degli impressionisti.

Ecce per (ecco il bambino), fatto per il suo committente, che voleva una
rappresentazione del figlio e si ritrovò una statua talmente brutta da sembrare mia
nonna nella sala funebre prima di venire cremata

Poi boh c’è una figura umana fatta abbastanza da schifo in cui è incluso anche un
contesto che non viene ben precisato.

Poi ci sono delle statue che sembrano delle colate di cera


Paul Cézanne
Ex en Provence, famiglia agiata, doveva fare il banchiere

Dal 1861, soggiorni a Parigi. Accademia Suisse, allaccia con tanti artisti ma se dipinge
è in solitaria

Colori cupi

1874, Cézanne espose alla mostra degli impressionisti, il proprio dipinto “la casa
dell’impiccato”.

Cézanne utilizza pennellate pastose, ma gli interessa trovare la struttura data dal
volume presente in ogni forma, dunque differisce dagli altri impressionisti, creando
una celata composizione geometrica.

Si dedicò ampiamente alle nature morte, tentando di dar loro una volumetria, una
prospettiva differente, ragionandoci maggiormente degli impressionisti, che
dovevano perlopiù cogliere l’essenza di un soggetto, e non analizzarlo.

Dipinse molte bagnanti e tantissime versioni del mont saint victoire, nel sud della
Francia.

Georges seurat
“Una domenica pomeriggio alla Grande-Jatte”, 3mx2m. Ha fatto parte
dell’impressionismo, ma gli impressionisti hanno ognuno il proprio taglio nonostante
abbia sfruttato le caratteristiche di base. sono rappresentate persone di ogni ceto
sociale. A differenza degli impressionisti, spurga crea un’evoluzione nella tecnica
impressionista, interessandosi al colore: non mescola i colori, li tiene separati
accostandoli sulla tela come fossero puntini. Ciò segna il passaggio al neo-
impressionismo, o puntinismo, perché le pennellate pastose e visibili solo da lontano
dei quadri impressionisti vengono sostituite da accostamenti di colori che vengono
percepiti dai nostri occhi in modo differente, anche avvicinandosi molto al quadro
(se ci si avvicina troppo a due quadro impressionista, non si comprende cosa si sta
vedendo).

Spesso, in questo dipinto, Seurat ironizza sulla borghesia parigina, con la sua rigidità
e freddezza (vicini ma lontani) ed i suoi vestiti bizzarri.
Paul Gauguin
Era un girovago. Fin da piccolo viaggiò ovunque, ad esempio in Perù. La sua pittura
non ricorda l’impressionismo nonostante sia stata una fase della sua vita. Egli si
stacca da Parigi e dall’impressionismo, poiché è alla ricerca di luoghi e mete
incontaminate, non incastrate in progresso, tecnologia… cerca la purezza, e la trova
nel nord della Francia, per poi imbarcarsi nel pacifico, ad Haiti ed altre isole, dove
conosce la cultura maori. Rappresenta perlopiù persone maori/indigene, dalla
carnagione scura, il naso piatto, le labbra prominenti… vengono ritratte nude,
poiché Gauguin auspica un ritorno alla nudità come sinonimo di purezza. Anche nei
luoghi ai margini della terra il progresso è arrivato, però, e lo attestano i dipinti di
Gauguin, che tormentato continua a cercare.

Uno de primi dipinti di Gauguin raffigura delle donne Hamish della Bretagna, si
chiama “la visione dopo il sermone”. Le donne concentrano la loro visione ed hanno
tutte la stessa: in una nuvola piatta e rossa (Gauguin utilizzava colori piatti e forti,
contrapponendo realtà ed immaginazione), vedono degli uomini lottare con gli
angeli

Raffigura la madonna con Gesù bambino, angeli e re Magi, ma l’ambientazione è


completamente ribaltata: Gauguin fonde la sua cultura cattolico-occidentale per
immergerla nella popolazione locale.

In quel quadro dal nome impronunciabile è rappresentata una ragazza nuda e


dormiente, in un ambiente serafico, vegliata dallo spirito dei morti (i maori
pensavano che ogni essere umano avesse un’anima benevola, lo spirito dei defunti)

L’enorme opera finale di Gauguin, da leggere da sinistra verso destra, si chiama “da
dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?”, racconta di come le persone nascano,
crescano, si diano d fare per riflettere ed organizzare la propria vita, oppure vivono
alla giornata, (alcuni soggetti si muovono, lavorano, colgono frutta…)

I colori principali sono il blu, l’ocra, il verde, utilizzati in modo poco naturalistico, il
dipinto è piatto.

Gauguin sarà un precursore del simbolismo


“L’isola dei morti”, del 1883, di almort bequelin, autore svizzero. Nato nel 1827.
Dipinto commissionato per rappresentare il passaggio nell’aldilà. Ogni barca
traghetta una persona ed una bara. Le versioni realizzate sono quattro, di cui una
andata distrutta ed una apparteneva ad Hitler. L’isola è costellata di cipressi, alberi
funebri e presagio di morte. Il corpo resta sull’isola, l’anima viene liberata.

Il secessionismo
Fine 1800-primi 1900

Città interessate quelle dell’impero asburgico (ciò che ne resta): Berlino, Monaco,
Vienna.

Nell’impressionismo l’artista è uno spirito libero ed indipendente che si ritrova a


dover combattere contro una società conservatrice, cercando di comunicare le
proprie idee ed il proprio senso di autonomia nei confronti delle istituzioni. In questi
anni si creano dei movimenti di secessione o secessionismo (divisione tra nord e sud
nella politica americana). la spaccatura, in questo caso, è dal punto di vista artistico
e culturale.

ALCUNI ARTISTI DI MINOR RILIEVO:

Seguono Böcklin ed il simbolismo

Franz von stuc (?) che rappresenta Eva in modo sensuale, pare una femme fatale
attorniata da un serpente, rappresentazione del male.

Poi c’è autoritratto con scheletro, di non so chi, l’artista si rappresenta con duplice
modo, la morte è sempre presente
Gustav Klimt
viennese, rappresenterà la secessione nel modo più appropriato. Vienna, in quel
periodo, stava prendendo il posto di Parigi in fatto di modernità: ha una posizione
favorevole per i commerci e sta diventando una città moderna, ricca di stimoli ed
artisti (Beethoven avrà qui i natali). Vienna sarà resa moderna anche grazie al piano
regolatore ed al ring strasse (dal punto di vista dev’urbanistica), era la città più
vivace e fervida.

Glia artisti, negli anni 1890-1895-1898, utilizzavano una rivista da loro creata, di
nome “ver sacrum” (primavera sacra) per parlare di loro idee, pensieri, facendosi
conoscere tramite la propaganda. Avevano bisogno anche di uno spazio espositivo,
dunque fecero costruire un “padiglione secessionista” da Joseph maria olbrich, che
lo realizzò grazie alle indicazioni di Klimt, che stava divenendo una personalità
importante e coinvolgente. Il padiglione era sviluppato in orizzontale, aveva le pareti
lisce e la scultura all’esterno era metafora del classicismo e del suo superamento.
Erano poste anche delle Borboni, a rappresentare pittura, scultura ed architettura.

All’interno, Klimt realizzò anche un fregio, rappresentando anche una metafora: il


linguaggio pittorico è molto essenziale e diverso da quello visto prima, sono molto
espressive seppur piatte perché prive di chiaroscuri (molto caricaturali). Klimt
predilige la figura femminile in ogni sua sfaccettatura. Il cavaliere rappresentato nel
fregio è metafora della felicità, vi è poi il trionfo dell’amore con poesia ed arte che si
abbracciano, infine vi è la musica. Esse sono tutte caratteristiche che consentono
all’uomo di scoprirsi.

Vi è poi la rappresentazione del male, con personificazioni di follia, morte e malattia.


Klimt utilizza spesso delle allegorie per rappresentare qualcosa che non è fisico
proprio grazie al fisico. È presente nel fregio anche tifeo, mostro mitologico (?). sono
rappresentate la lussuria, l’intemperanza, la voluttà, tutte caratteristiche che
s’insinuano nella vita rendendo difficile il raggiungimento della felicità.

Vi è anche la solitudine

Oltre alle capigliature voluminose, alle caratteristiche prominenti eccetera, gli sfondi
sono luminosi, con tante applicazioni di perle e gemme varie. Venne applicata anche
la foglia d’oro, che tramite la sua applicazione dà un riverbero come se fosse stato
utilizzato per ricoprire la struttura l’oro. Klimt ne fa una sua caratteristica.
“la nuda verità”: periodo secessionista di Klimt, in cui domina il simbolismo: lo
sfondo, nonostante richiami agli impressionisti con pennellate che richiamano
l’acqua, fa da panorama ad un dipinto completamente diverso: la verità, nuda e
sincera, tiene in mano uno specchio puntato verso lo spettatore, e sprona l’uomo a
cercare la verità. Un poco rassicurante serpente ai suoi piedi rappresenta la
menzogna che s’insinua nella vita.

Lo stile di Klimt è proprio quello di distinguere le figure umane dallo sfondo.


Rappresentò le donne in ogni loro sfaccettatura: da materna a demone sensuale.

Giuditta”, donna che viene rappresentata come una femme fatale, uccise Oloferne
per proteggere il proprio popolo, la donna che tiene in mano la testa mozzata del
condottiero. Giuditta è molto vicina al realismo/naturalismo, pare una donna vera.
Lo sfondo risulta piatto, bidimensionale e poco realistico, decorativo, stilizzato e
geometrizzato.

Mosaico, specie a Ravenna (mosaici ravennati), Klimt li conobbe nei suoi viaggi e ne
restò folgorato, ricevendo un’ispirazione singolare: quell’oro che creava
un’illuminazione particolare darà origine al suo periodo AUREO (=dorato).

Rappresentò Adele blockbauer (?), una delle sue modelle/amanti. Togliendo


l’incarnato, non si comprende di cosa si tratti.

“Il bacio” è una delle sue opere maestre. Nel formato quadrato, spesso seguito da
Klimt, non c’è una proporzione assoluta, le figure paiono sviluppate in verticale. La
donna è in ginocchio, cinta dal suo uomo che la bacia in modo appassionato e
delicato. L’oro è sui vestiti e sullo sfondo, togliendo gli incarnati si vede solo una
stupenda composizione di colore e forme.

Il quadro è rappresentazione dell’amore, ma l’oro suggella l’eternità, perché esso


non arrugginisce, l’aureola intornia i due rende l’amore sacro. È un quadro a-
temporale, non ha periodo. Grande passaggio da romanticismo di Hayez a
simbolismo di Klimt.

Il vestito dell’uomo è differente da quello della donna: a parte le forme diverse


(donna= forme circolari, come fossero occhielli/occhi di pavone, uomo= rettangolo.
Forme geometriche che si possono associare alla donna, rotondità= maternità, e
uomo stabile, fermo, regolare e spigoloso).
L’ultimo periodo di Klimt dopo il simbolismo della secessione e quello aureo è quello
fiorito: quello di Klimt è uno stile sempre molto particolare: il pittore nasconde
dentro al decoratissimo variegato e ricco cromaticamente dei ritratti variegati e
realistici. L’oro è sostituito da fiori ed elementi più naturali: Klimt è influenzato
dall’arte orientale.

Donna infagottata nel kimono con sfondo di samurai che lottano (una delle sue
modelle-amanti)

JAMES ENSOR
Pittore belga.

Dipinto in cui la protagonista è la folla: “l’ingresso di cristo a Bruxelles” vi è un


assembramento in cui personaggi politici, religiosi, banda e soldati (convivenza di
realtà contrapposte) sono nella stessa piazza.

Saltimbanchi, borghesi, soldati e prostitute.

Persone mascherate con maschere macabre.

Vi è presente anche Gesù con una tripla aureola: inserito in un contesto molto
gremito, quasi da renderlo invisibile. Modo del pittore di reinterpretare in chiave
ironica e blasfema una realtà religiosa (ingresso di Gesù a Gerusalemme tipo)
contestualizzata in una situazione ricca di ironia e sarcasmo.

L’uomo inserisce figure importanti tra persone per nulla rassicuranti e positive, un
po’ inquietanti: maschere, pagliacci, scheletri (elemento preferito dell’autore)
personaggi sinistri.

Ensor era un solitario quasi per obbligo, era spesso criticato e messo ai margini per
via della sua smaccata critica nei confronti della società tramite la sua arte.

Due scheletri che si contendono l’aringa affumicata: presenti due teschi vestiti.
Dipinti delle pennellate grosse, diverso dall’impressionismo.

Il cielo è grazioso, roseo ed azzurro, in contrasto con la situazione presentata: due


scheletri che si fronteggiano per accaparrarsi un pezzo di pesce, come hanno fatto a
ridursi così?
Scheletri vestiti, altra contraddizione: rappresenta le vanitas, tutte quelle cose che
non hanno tempo illimitato e verranno eliminate presto: vestiti sugli scheletri, non
hanno funzione.

Sono scheletri ma mangiano, non ha senso.

Siamo nei primi anni del 1900, va ancora tutto bene, la società risponde con molta
positività e pensieri rosei, ma incombe la prima guerra mondiale, quiete prima della
tempesta.

Edvard Munch
Dipinse il celeberrimo “l’urlo”: dipinto oppressivo, Munch parte dall’utilizzo di una
tecnica senza campire, sfumature o prospettiva. Sceglie delle linee ondulate ed
oblique che destabilizzano la percezione. Il soggetto principale è una figura,
potrebbe essere un autoritratto di Munch che però assomiglia ad uno scheletro
sottile e sproporzionato.

Munch scrive “ho sentito un grido attraversare la natura” a proposito del dipinto.

Ce ne sono più versioni, persino una incisa.

Il dipinto rivela il disagio della natura umana che si ripercuote fino allo spettatore,
oppure un urlo che parte dallo stesso Munch, che fa uscire da sé un disagio interno,
sconvolgendo la natura ed il cielo. Esso è tinto di sangue, non è un tramonto caldo
ed avvolgente, bensì macchiato di sangue.

Munch sin da piccolo dovette convivere con una serie di lutti, come la morte della
madre e della sorellina, e malattie di altri parenti.

Autoritratto di Munch: tinte calde, ma utilizzate in modo da accentuare quel male


che è dentro di lui e che lo attanaglierà per tutta la vita (=ombra nera, oscurità). Il
tutto è accentuato da una luce che arriva dal basso, creando una sorta di dramma. I
soggetti dei dipinti di Munch sono esistenziali, come la malinconia, l’amore, la
gelosia, come la donna in bianco tra le braccia di qualcun altro.
Anche quando racconta, appunto, delle donne, esse sono maligne.

Ad esempio la donna nuda con un’aureola rosso sangue.

“Vampiro”= gocce di sangue che si mescolano con i capelli, non maternità o


dolcezza, bensì malignità, schifo

Il Divisionismo (Italia)
Questo dipinto è creato nell’ultimo periodo del 1800, siamo in Italia, dove quel
simbolismo che aveva caratterizzato Gauguin (Francia), Böcklin e Klimt si sposta a
Gaetano Previati, artista in opposizione a Munch.

Qui abbiamo la maternità: questo dipinto ha colori diversi, ed il suo simbolismo


nasconde soggetti e realtà differenti.

Il sentimento tra mamma e bebè rappresentati è ampliato: potrebbe essere sacro,


ma in generale è riferito a tutte le maternità, è un chiaro riferimento al sentimento
dell’amore universale, che parte da quello specifico.

Le pennellate sono completamente differenti da quelle di Munch: quest’ultimo,


esprimendo con grande urgenza le pennellate, introdurrà l’espressionismo, mentre
Previati nel dipinto mamma-bambino usa simbolismo (soggetti e natura nascosti) ed
il divisionismo, perché il colore è diviso in filamenti, pennellate più lunghe rispetto
ad espressionismo e puntinismo.

“Le ore”, allegoria, utilizzo di figure per un concetto quasi rinascimentale.

Segantini, svilupperà la sua professione soprattutto nell’alta Valtellina, rappresenta


momenti umili e pastorali con la tecnica del divisionismo. È una visione del tutto
poetica ed incantata della natura.

Giuseppe Pellizza da Volpedo, invece, utilizza il divisionismo in modo sociale,


soprattutto nel dipinto “il quarto stato”, come ne “la zattera della medusa” ed “il
funerale di ornans”, il dipinto è di cinque metri, molto grande.

Il titolo si ispira al proletariato, ceto povero (tinte utilizzate nella tonalità della terra)
che ha solo la prole.
Pare essere il primo sciopero della storia, ed i proletari avanzano verso la luce,
emergendo da un campo immerso in una cecità. I proletari vogliono lasciarsi alle
spalle le assenze di regole e diritti, andando verso il progresso e la positività,
migliorando le vite.

Il dipinto venne inizialmente rifiutato, ovviamente.

Il dipinto diviene il manifesto sociale dei lavoratori, un po’ come “la libertà che guida
il popolo”

ART NOUVEAU (arte nuova)


Da ricercare a Parigi quando un borghese decide di aprire un negozio e cercherà di
esporre e vendere una serie di articoli di arti minori/decorazioni rutto quello che e
marginale a tutte le altre grandi arti. Siamo sul finire del 1800

Siamo a Parigi, durante l’esposizione del 1889 grande fermento a Parigi in quel
periodo, risponde cercando di abbellire tutto l’arredo urbano. Affida a Guimard
(ghimar) che viene chiamato stile metropolitano, si occuperà di riprendere l’arredo
urbano per riprendere vita urbana. Ghisa, vetro ferro. Non ce linea retta, tutto
affidato a linea curva, morbida che ricordano la natura.

Questa arte non e una prerogativa esclusiva di Parigi perché si sviluppa anche nel
resto dell’Europa, Vienna —> stile di ricercatezza, eleganza, richiamo al mondo della
natura oro metallo, linee sinuose flessuose, si va a dare importanza all’impiantistica
e alla utilità.

Otto Wagner metropolitana. Adolf Floos predilige la forma quadrata, richiama l’idea
di una colonna, 4 colonne doriche e un basamento

Victor Horta anche in Belgio si attiva questa corrente e si attecchisce. In questa


residenza/hotel troviamo sinuosità delle forme e linee, muro ringhiera, forma scala,
decorazione pavimento, poiii i materiali.

Nella parte esteriore ce un motivo che ha l’obiettivo di migliorare l’estetica della


città
In Belgio cera un sodalizio tra Horta e Klimt. Lui progetta questa abitazione un po’
squadrata e il tutto e collegato alle opere di Klimt, utilizzo delle arti minori.

Tra i suoi soggetti più famosi sono albero della vita, abbraccio e attesa —> presente
nell’edificio dell’architetto Stocklet.

In ogni stato prende nomi diversi Ughensmil, Vienna

GAUDI

In Spagna prende il nome di modernismo

Casa milà

Mila e una famiglia che richiede a gaudi di creare una casa per loro. Ribattezzata
come cedrerà —> pietra idea della trasformazione di tutto l’ambiente roccioso sul
mare.

Casa batlló

Non e lineare, richiama mondo degli animali

Sagrada familia

Portata a termine solo con i soldi dei fedeli. Si presume che al 26 la cattedrale verra
finita.

In italia liberty o floreale

Ha una declinazione a Milano e Torino soprattutto. Sommaruga

Palazzo Castiglioni: ce la architettura che dialoga con la scultura e la scultura


subentra con materiali molto particolari con forme che richiamano il mondo floreale
e faunistico. Ce fluire, eleganza, delicatezza delle linee che non sono solo funzionali
ma decorative.

Alta borghesia richiede questo stile


All’esterno cerano delle statue ma poi risistemate nel palazzo Facanoni Romeo
(proprietario è un industriale alfa romeo). Poi negli anni 40 trasformato in una
clinica

Oggettistica molto importante

Ci ricordiamo la lampada che ha creato questo modello: tiffany. Tiffany gioielliere


che ha dato la possibilità al figlio di creare una sua strada e quindi lavorare il vetro
—> lampada

Tutto deve ostentare eleganza, mondo animale, figure femminili, sirene. Bronzo,
oro, avorio, smalto rame, vetro

Bellezza , con psicologia del commissionario

In America nel 1871 ce un incendio, cominciamo le grandi società a ideare i primi


grattacieli. Il primo a Chicago con una scuola detta scuola di Chicago che vede come
sia più utile svilupparsi in altezza piuttosto che in larghezza, non sarebbe stato
possibile se non ci fossero state delle invenzioni in ambito tecnologico

Salivan archietetto, sosiega garante trust

Se andiamo nel dettaglio il rivestimento e molto decorato e richiama art nouveau

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