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FRANCISCO GOYA
Francisco Goya, pittore collocabile a cavallo fra Illuminismo e Romanticismo, nasce nel 1746
vicino a Saragozza da una famiglia nobile. Si formò a Madrid e nel 1775 ottenne il suo primo
incarico importante: gli vengono commissionati una serie di cartoni per le residenze estive
della corte. Nel 1789 il re di Spagna Carlo IV lo nominò Pintor de Camara (primo pittore di
corte). Tre anni dopo però, Goya perse completamente l’udito; questo influenzò la sua
pittura, che diventò cupa e visionaria. Negli ultimi anni di vita Goya tradusse la sua
disperazione in una pittura in cui prevalgono toni scuri e forti contrasti cromatici. Nacquero le
“Pitture nere” eseguite fra il 1819 e il 1823 sulle pareti di una sua casa nella periferia di
Madrid, conosciuta come la Quinta del sordo (decora direttamente sulle pareti). Muore nel
1828 a Bordeaux.
Goya viene considerato da molti illuminista per le sue idee sulla condanna dell’ignoranza e il
suo voto alla fede della ragione; inoltre è un pittore molto innovativo in quanto abbandona i
temi mitologici.
3 MAGGIO 1808
Secondo la leggenda, Saturno mangiava tutti i suoi figli non appena nata
poichè, secondo una profezia, uno di loro sarebbe stato colui che lo avrebbe spodestato.
Goya probabilmente la dipinge per esprimere il suo pessimismo dettato dal ritorno di
Ferdinando VII e vuole significare la cieca bestialità del potere che teme l'usurpazione da
parte di altri.
Saturno viene raffigurato con gli occhi completamente spalancati mentre tiene in mano il
corpo senza testa del figlio.
La tecnica pittorica si addice perfettamente alla drammaticità della rappresentazione: il
colore, dai toni cupi è steso a pennellate larghe e dense, che costruiscono la figura
terrificante del dio, facendola emergere dal buio con inquietanti effetti chiaroscurali.
FRIEDRICH
Friedrich (1774-1840) fu uno dei pittori che meglio interpretò la poetica del sublime. Nato a
Greifswald, dal 1794-98 studiò all’Accademia di Copenaghen specializzandosi nel disegno.
Dopodiché si trasferì a Dresda, lavorando in uno studio affacciato sull’Elba.
Friedrich non completò mai la sua formazione viaggiando in Italia e si rifiutò di seguire gli
esempi dall’arte antica. Nei suoi quadri ritrasse spesso le terre fredde del Nord, i boschi di
querce, le scogliere frastagliate dell’isola di Rugen, le tombe degli antichi Unni e le rive del
Baltico; tuttavia preferì ricercare l’invisibile significato allegorico del paesaggio, sentito come
manifestazione del divino. La sua interpretazione è dunque del tutto originale e soggettiva: il
paesaggio diviene lo strumento per esprimere una visione mistica della natura.
MARE DI GHIACCIO
CONSTABLE
Il concetto di pittoresco viene spiegato al meglio nello opere di John Constable. Nato nel
1776 nella Contea del Suffolk; si formò presso la Royal Academy a Londra, dove studiò in
modo approfondito il paesaggio. Caratteristiche principali di Constable sono la ricerca della
semplicità, l’utilizzo di colori brillanti, ma soprattutto la particolare attenzione al cielo. Nei
primi anni ’20, infatti, Constable realizza una serie di studi del cielo. Su ogni schizzo, annota
con precisione l’ora della giornata e le condizioni atmosferiche del momento in cui ha dipinto
l’immagine.
Muore nel 1837 a Londra mentre stava lavorando alla sua ultima opera.
IL MULINO DI FLATFORD
BUFERA DI NEVE
LA GRANDE ODALISCA
IL BAGNO TURCO
Il bagno turco, dipinto nel 1862, è l’ultima opera di Ingres. Con il suo
insieme di corpi femminili nudi, sdraiati uno sull'altro nella penombra di un harem,
rappresenta l'omaggio più alto dell'artista alla figura della donna. La tela mostra inoltre la
fascinazione per l'esotico e, in particolare, per la cultura orientale, divenuta di gran moda nel
corso dell'Ottocento.
GERICAULT
Gericault è considerato uno dei maggiori esponenti del Romanticismo. Nasce nel 1791 in
Francia da una famiglia benestante.
Negli anni della formazione si dedica al rifacimento di capolavori del passato e allo studio dei
cavalli, sua passione e soggetto ricorrente.
Nel 1816 compie un viaggio di un anno in Italia per studiare lo stile di Michelangelo e
Caravaggio. Dopo la realizzazione della Zattera della Medusa, 1819, compie un viaggio in
Gran Bretagna dove viene celebrato e onorato per la sua opera. Al rientro a Parigi deve
affrontare delle difficoltà economiche ed è proprio in questo periodo che nasce il ciclo degli
alienati (10 ma ce ne sono arrivati 5).
La sua grande passione per i cavalli causò la sua morte, seguita a una caduta da cavallo, a
soli trentadue anni.
Questa è una delle tele che meglio condensa l’idea del paese;
celebra le 3 gloriose giornate (27-29 luglio 1830), nel corso delle quali il popolo insorse
contro re Carlo X. Gli uomini, appartenenti a diverse classi sociali, sono guidati da una
donna che, con il busto scoperto, sventola con una mano la bandiera tricolore e con
quell’altra regge un fucile. Sulla destra appare uno scorcio di Parigi, riconoscibile per le torri
della Cattedrale di Notre-Dame.
Delacroix, che da giovane aveva posato per la Zattera della Medusa, intendeva realizzare
una composizione altrettanto drammatica e intensamente contemporanea, sia nel tema sia
nello stile.
Il gruppo centrale è inscrivibile all'interno di un triangolo: i corpi stesi al suolo ne
costituiscono la base; il lato sinistro è definito dal fucile dell'uomo con il cilindro; il lato destro
è delimitato dalla cintura bianca che attraversa in diagonale il torace del ragazzino, e dal
braccio destro della Libertà, che con la bandiera forma il vertice della costruzione piramidale.
Le pennellate sono dense e prevalgono colori terrosi dai quali spiccano i colori accesi della
bandiera tricolore. L’opera destò scalpore fra i critici; l'artista fu rimproverato soprattutto per
l'eccessivo realismo con cui aveva trattato il tema del nudo.
Negli ultimi anni della sua vita Delacroix lavorò alla decorazione della
Cappella degli Angeli nella Chiesa di Saint-Sulpice a Parigi. Qui dipinse a olio e cera su
muro la Lotta di Giacobbe con l'angelo e la Cacciata di Eliodoro dal Tempio. Il tema del
combattimento tra creature divine e uomini o tra angeli e incarnazioni del male gli consente
di rappresentare scene dinamiche, cariche di tensione e idonee a trasmettere gli ideali
estetici del Romanticismo.
La Lotta di Giacobbe con l'angelo, si svolge in una vegetazione lussureggiante dalla quale
emergono continue e inaspettate accensioni cromatiche.
In secondo piano sulla destra compaiono persone con abiti esotici in groppa a dromedari
mentre le vesti e le armi di Giacobbe, in basso a destra, sono la scusa per dare vita a una
scintillante esplosione di colore. Sperimentò la tecnica dell'enflochetage, che consiste nello
stendere piccoli e fitti filamenti di colore, che si mescolano sulla superficie pittorica: ottenne
così un cromatismo brillante e luminoso, che attirò l'attenzione di pittori quali Monet e Renoir.
HAYEZ
Hayez nasce a Venezia nel 1791 da una famiglia di umili origini che da piccolo lo affidò ad
una sorella della madre.
Dal 1803 al 1806 frequenta dei corsi alla nuova Accademia delle belle arti di Venezia e a 18
anni vince un concorso e riesce ad andare a Roma, dove conosce Canova che assume un
ruolo di guida. Successivamente nel 1818 si trasferisce a Milano poichè sentiva la necessità
di rinnovare il suo linguaggio e di sperimentare forme espressive più rispondenti al nuova
clima culturale; qui conosce Manzoni e morirà nel 1882.
LA MEDITAZIONE
IL BACIO