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Il Romanticismo

È un movimento politico, filosofico, artistico e letterario che si diffonde in Europa tra la fine
del seicento e la metà dell’ottocento. Assume caratteri diversi secondo i contesti nazionali
dentro i quali si sviluppa, dando origine a orientamenti contrapposti.
Il pensiero romantico è il prodotto di una società in crisi economica e sociale, con problemi
dovuti all'industrializzazione e alla restaurazione politica.
Il movimento di “Sturn und Drang” (tempesta e impeto) apre strada al romanticismo europeo.
Viene esaltato il concetto di Nazione: un insieme di individui legati da vincoli indissolubili di
lingua, religione, cultura e tradizioni. Nasce una nuova attenzione verso sentimenti affetti e
passioni, la sensibilità romantica predilige le singole individualità e ciò che ha contribuito a
formarle.

Il passato romantico
Ciascuno è quello che è grazie all’ambiente in cui si è vissuti, il presente dell’uomo è intriso
del suo passato, quel passato prossimo sentito vicino e sofferto.
Traspare un’insoddisfazione rispetto al presente, un disprezzo verso la volontà di
autodominarsi. Ciò porta a cercare rifugio nel proprio passato per alleviare la paura di un
presente ostile e inadeguato.
Il romanticismo si pone in contrapposizione con il neoclassicismo e con la cultura illuminista.
Non è più inteso come passato ideale il periodo greco-romano, il movimento romantico
cerca le sue radici nel medioevo ritenendo i valori classici troppo distanti.

L’irrazionalità
Riaffiorano la fede e il sentimento che l’illuminismo aveva condannato: sul piano letterario si
predilige il romanzo storico e la poesia dei sentimenti oggettivi; sul piano musicale i
compositori creano composizioni più passionali e coinvolgenti; sul piano delle arti figurative
si preferiscono rappresentazioni legate all’esotismo o a fatti di cronaca e accadimenti
quotidiani.
Viene rappresentata una natura personificata, spesso con una visione crepuscolare e
malinconica, le ambientazioni sono spesso fosche, con riferimenti simbolici e magici.

Il sublime
Il sublime è un misterioso e affascinante insieme di sensazioni che si possono provare solo
davanti a grandiosi spettacoli naturali. Nella sensibilità romantica perfezione grazia e
armonia confinano con lo smarrimento della mente, incapace di percepire razionalmente
sensazioni così intense e assolute, che è allo stesso tempo piacere e dolore.

Il genio
Legato al concetto di sublime, il genio è colui che consente di accedere alla vertigine del
sublime. Nella visione romantica, geni si nasce. La scuola viene ritenuta inutile ai fini
creativi, può servire solo ad apprendere alcune tecniche.
Il genio si sente superiore e libero, come Dio al momento della creazione. Ogni
comportamento del genio viene giustificato che, quanto tale, può permettersi qualsiasi
intemperanza.
Neoclassicismo e romanticismo
Il neoclassicismo si fa promotore di un ritorno all’equilibrio e alla disciplina, il romanticismo
esalta la fantasia.
Gli artisti romantici e neoclassici hanno però una formazione culturale simile, sono entrambi
alla ricerca di forme espressive che permettano di evadere dall’insoddisfazione.
L’artista romantico si sente parte della natura e ci si immerge, l’artista neoclassico rimane
estraneo e indaga razionalmente le sue caratteristiche per padroneggiarla.

Caspar David Friedrich (1774-1840)


Nasce a Greifswald in Germania, sesto di dieci figli di un piccolo artigiano, vive una
giovinezza difficile e solitaria affrontando anche la morte di due fratelli. Fu apprezzato solo
dopo la morte. Ambientazioni notturne, paesaggi inquietanti e desolati. Vegetazione, rocce e
paesaggi sono la base dei suoi dipinti, utilizza un segno netto e continuo, privo di tratteggi e
imprecisioni. Friedrich fissa uno schema compositiva che utilizza poi nei suoi dipinti.

Viandante sul mare di nebbia


Realizzato tra il 1817 e il 1818, il dipinto è simbolo del sublime e del romanticismo.
Rappresenta un uomo di spalle che guarda un paesaggio alpino all’alba, con le cime che
emergono dalla nebbia. La scena si compone di un primo piano in controluce che si staglia
contro un luminosissimo sfondo montuoso. La sensazione che l’artista vuole trasmettere è
quella dell’ infinita grandezza della natura, davanti alla quale l’uomo non è che un viandante.
La contrapposizione delle luci, così come il tenue svaporarsi degli azzurri del cielo,
contribuiscono alla sensazione di stupore.

Croce sul monte


Completato nel 1807 fu commissionato dalla Contessa di Thun. Nel dipinto è rappresentato
il picco di una montagna coperto da alcune conifere da cui emerge un alto crocifisso fissato
tra le rocce. Le nubi del cielo sono arrossate dal sole basso all’orizzonte e schiarite da fasci
regolari di luce chiara che si irradiano dal basso, dietro la montagna. Con questo dipinto
Friedrich realizzò un’opera molto distante dai modelli iconografici occidentali dell’epoca.
Infatti al tempo non erano presenti rappresentazioni che offrivano una tale rapporto tra tema
naturale e spiritualità. Quest’opera si deve quindi considerare un’innovazione rispetto alla
tradizione della pittura di paesaggio. Infatti per la prima volta nel paesaggio di montagna
compare un simbolo esplicito di iconografia cristiana. L’artista utilizzò il genere del
paesaggio per evocare un messaggio spirituale. Quest’opera fu motivo di scontro tra
neoclassicisti e romantici a causa della mancanza di una scena evangelica invece della
semplice croce. L’opera è inserita in una cornice disegnata dall’autore, dalle due colonnine
gotiche ai lati si innalzano rami di palma, dai quali si affacciano 5 angioletti. In alto splende la
stella della sera e in basso troviamo l’occhio di Dio.

John Constable (1776-1837)


Nasce a East Bergholt in Inghilterra da un mugnaio. L’aver trascorso l’infanzia in campagna
lo segna e saranno proprio relativi alla campagna i soggetti dei suoi dipinti. Attratto dalla
natura si interessa al paesaggio che assume per la prima volta la dignità di soggetto artistico
autonomo. Il suo stile predilige lo schizzo immediato, l’osservazione naturalistica e lo studio
dal vero.
La cattedrale di Salisbury
Opera olio su tela realizzata nel 1823, commissionata dall’arcivescovo John Fisher. È tra le
opere più celebri dell’artista, rappresenta il trionfo di quel naturalismo pittorico al quale
Constable si ispira sempre. L'imponente cattedrale, incorniciata da alberi in primo piano
piegati quasi a formare un’arcata, si staglia contro un cielo azzurro nel quale si accavallano
nuvoloni bianchi. Per rendere gli alberi luminosi, l’artista utilizza svariate tonalità di verde,
sovrapponendole, con picchiettature di colore, senza sporcarle o sfumarle. L’abbagliante
luminosità del dipinto lo fa apparire quasi come un’immagine di un sogno.

Il mulino di Flatford
Rappresenta la vita quotidiana in campagna e rievoca una scena dell'infanzia dell’artista.
Dedica la sua attenzione allo spettacolo della natura e alle attività umane, creando una
perfetta armonia tra le parti. La visione centrale è imperniata sulla linea curva del letto del
fiume, mentre il paesaggio tra il primo piano e lo sfondo è guidato da una linea a zig zag.
studio scientifico per i particolari, riscontrabili nella varietà dei fiori, fino a quelli più minuti
delle case all'orizzonte. l'uso del colore conferisce veridicità all'insieme. uso del colore
locale, cioè il colore proprio di un oggetto alla luce naturale, che viene qui per la prima volta
applicato in una tela di grandi dimensioni. rappresentazione quasi perfetta delle nuvole che
catturano lo sguardo dell'osservatore grazie alla loro incredibile mutevolezza. il cielo è fonte
di luce, che contribuisce ad illuminare in maniera naturale l'intero paesaggio. l'accuratezza
dei particolari fa apparire la scena molto simile ad una moderna fotografia a colori.

William Turner (1775-1851)


Nasce a Londra, estroso e viaggiatore, gira la Gran Bretagna e l’Europa continentale. La
calda luce mediterranea diventa importante nello sviluppo delle concezioni artistiche del
pittore. Turner è tra i più grandi interpreti della poetica del sublime: la natura, nella sua
potenza e immensità, si impone grandiosamente sull’uomo fino a quasi stordirne i sensi. Il
colore, svincolato dai riferimenti naturalistici, si fa pura modulazione di luce. Il suo tratto è
leggero ma rigoroso, molto attento all’impostazione prospettica e alla cura dei dettagli
architettonici.

Incendio alla camera dei lord e dei comuni


Realizzato nel 1834, ritraendo dal vivo l'incendio: l''artista si trovava a distanza e riuscì a
realizzare qualche bozzetto dell‘incendio da diversi punti di vista, spostandosi con una barca
e a piedi. Ai lati della composizione in primo piano, è possibile notare due gruppi di
spettatori: uno sulla riva del fiume sulla sinistra, l’altro appoggiato sul culmine del ponte sulla
destra, ovvero il Ponte di Waterloo. Accanto alla fiamma si può notare un ponte che sembra
“infinito”: è il ponte di Westminster, mentre altre barche si avviano verso le fiamme che
stanno distruggendo il Palazzo del Parlamento. Turner è riuscito a catturare il momento in
cui un colpo di vento stava allontanando l’incendio dall’Abbazia di Westminster, riconoscibile
alla destra del fuoco grazie alle due torri bianche nella nebbia. Protagonista dell'opera è la
colonna di fuoco, che nel suo bruciare sembra che stia per giungere verso l’osservatore,
rendendo illimitati i confini spaziali del quadro. Il sublime è rappresentato dalla nuvola
generata dal fuoco e che pian piano sta coinvolgendo tutto l’ambiente mentre il terrore misto
allo stupore è rappresentato dalle reazioni del pubblico, il quale ha paura della forza
dell’incendio e nel contempo ammira la grandissima potenza della natura. Sfruttando luce e
colori, il pittore è riuscito ad esaltare un fatto storico sostituendo al classico chiaroscuro la
stesura a macchie di colori puri e complementari.
Théodore Géricault (1791-1824)
Nasce a Rouen ma si trasferisce a Parigi dove studia al Lycée Impérial e conosce Eugène
Delacroix. Si trattiene poi a roma per un anno di vacanza studio. A questo punto la sua
poetica è sospesa tra il neoclassicismo e il romanticismo, con maggiore propensione verso
la sensibilità romantica. Rientrato poi in patria si interessa nella tragica condizione umana e
sviluppa un’indagine pittorica del tragico mondo della follia, trattando i temi di malattia
mentale e dolore.

La zattera della Medusa


Il soggetto è tratto da un fatto di cronaca, l’artista piega la perfezione classicista alla nuova
sensibilità romantica preannunciando il realismo. Il dipinto mostra i superstiti della fregata
Méduse, inabissata al largo dalle coste africane, nel momento in cui vedono arrivare la nave
che li soccorrerà. Tra le onde cupe, sotto un cielo plumbeo, gli uomini sono accalcati su
l'unico pezzo rimasto del relitto: uno spazio rettangolare al di sopra del quale vi sono i cavi
che sorreggono l’albero al quale è appesa una vela di fortuna. Il tutto disegna una sorta di
piramide definita anche dalla posizione degli uomini, collegati dalle braccia che si toccano e
sostengono. I corpi sono modellati come fossero statue e sono colpiti da una luce che dà
loro solidità. In primo piano i cadaveri sono testimonianza della lunga sofferenza subita. Non
vi sono eroi né morali in questo dipinto, solo il sopravvento dell’emozione.

Eugène Delacroix (1798-1863)


Nasce a Charleston-Saint-Maurice, figlio di un ministro, si staccò dalla poetica neoclassica e
divenne il maggiore dei pittori romantici francesi. La sua arte incarna la malinconia, il
desiderio di cambiamento e l’esotismo e fa riferimento ai fatti della storia medievale.
Michelangelo, Tiziano, Rubens e Constable furono i suoi modelli. Un soggiorno in Marocco
gli fece scoprire la luminosità dei cieli nordafricani e i colori accesi da cui fu ispirato. Divenne
così un colorista.

La Libertà che guida il popolo


In seguito alle riforme del governo di Jules de Polignac il popolo di Parigi insorse contro il re
e lo costrinse ad allontanare Polignac e a revocare le sue ordinanze. L’artista realizzò
quest’opera per celebrare la lotta per la libertà dei parigini. Sono presenti riferimenti alla
Zattera della Medusa: la composizione piramidale, la disposizione di due cadaveri in primo
piano, il particolare del calzino sfilato. Alla precisione anatomica dei personaggi della zattera
si sostituisce la massa indistinta del popolo. In questo modo ognuno poteva rivedersi tra
coloro che avevano combattuto per la libertà. Rappresenta tutte le classi sociali, unite nella
lotta comune. Il fumo e la polvere lasciano immaginare l’esistenza di una battaglia anche
dove non si riesce a vedere e le torri della Cattedrale di Notre-Dame suggeriscono la
collocazione geografica. Il personaggio principale è la donna con il berretto frigio (cappello
simbolo dell’idea repubblicana), che indossa una veste che scopre il seno e impugna la
bandiera in una mano e un fucile nell’altra. Lei è la Libertà che, incitando il popolo a seguirla,
corre verso lo spettatore per invitarlo a partecipare. La scelta del personaggio principale
donna è il primo tentativo nel proporre un nudo femminile in un’opera avente a oggetto un
episodio di storia contemporanea. I colori scuri sono vivacizzati da quelli brillanti della
bandiera, colori che si ripetono anche negli abiti della figura ai piedi della Libertà.
Francesco Hayez (1791-1882)
Nasce a Venezia ma nel 1809 si trasferisce a Roma dove conosce Antonio Canova che lo
introduce agli ambienti colti romani. Hayez fu il più grande tra i pittori di storia dell’Ottocento
italiano. Dopo una prima adesione al neoclassicismo si dedica alla rappresentazione del
vero intendendo la realtà nella sua complessità includendo la società e i sentimenti. L’artista
associa il bello al vero, la realtà non viene mai interpretata in maniera cruda, ed è presente
una corrispondenza con un contenuto profondo e virtuoso. L’opera d’arte non è più rivolta a
un'élite ma al popolo intero e deve avere una funzione educativa.

Il bacio
Il bacio dolce e furtivo che si scambiano i due giovani in abiti medievali viene interpretato
come l’addio del cospiratore all’amata. Tale interpretazione è favorita dal volto coperto del
giovane, dal suo piede sinistro poggiante su uno scalino come per fuggire via e dal pugnale
che preme contro il fianco della fanciulla. Le figure dei due si stagliano nitide contro una
parete di pietre squadrate. La superficie uniforme dello sfondo è interrotta dal varco
introdotto da una sottile colonnina. La fanciulla è abbandonata nell’abbraccio, mentre tiene il
braccio sinistro sulla spalla di lui, cingendolo in vita con il braccio destro. La sua figura è
impreziosita dai riflessi lucenti della veste di seta Che aggiunge luce a quella naturale
proveniente da sinistra.lui tiene tra le mani la nuca e la guancia dell’amata, sostenendole la
testa. I contemporanei interpretano il dipinto in chiave politica: i colori della veste, delle calze
e dell’interno del mantello suggeriscono i colori della bandiera italiana intrecciata con quella
francese rinviando all’alleanza tra i due Stati.

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