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CONTESTO STORICO

Metà del XIX secolo:


- radicali cambiamenti in campo politico e sociale→ si vuole indagare il mondo in ogni aspetto
sociale, economico, materiale, quotidiano
- affermazione dell’industrializzazione
- progressi scientifici e tecnici
- tendenza rivoluzionaria di fondo
- seconda rivoluzione industriale→ cambiamenti nell’organizzazione del lavoro e sviluppo di idee
anticapitalistiche e socialiste
- nasce il proletariato→ inizia ad essere rappresentata la classe operaia
- idea di progresso→ positivismo e concezione darwinista
Vedi pagine 262 e 263.
REALISMO
Intorno alle metà del XIX secolo vari artisti cominciarono a rappresentare la realtà contemporanea
in modo obiettivo. Il movimento comincia quando a Courbet vengono rifiutate delle opere per
un’esposizione e lui decide di organizzarne una a sue spese che chiama “Pavillon du Réalisme"
(prima volta che si parlò effettivamente di Realismo).
Realismo: rappresentazione di ambienti, personaggi, oggetti e comportamenti fedelmente alla
realtà e in opposizione ai criteri di bellezza ideale.
L’obiettivo degli artisti realisti era rivendicare la verità e indagare con sguardo diretto e oggettivo
tutti gli aspetti della vita moderna, anche quelli più immediati e quotidiani come la vita
drammatica dei contadini e dei lavoratori che acquistano dignità e vengono rappresentati senza
sentimentalismi ma nella loro nuda realtà.
L’estetica realista (schema a pag. 266):
- Adesione al “vero” → concentrazione dell'interesse sulla realtà oggettiva, senza idealizzazione.
Pensiero che l'arte deve nascere dall'osservazione diretta e fedele della realtà anche nei suoi
aspetti più ordinari.
- Arte come impegno→ ispirazione tratta direttamente dalla contemporaneità, tramite la quale i
pittori realisti proiettano le loro tesi politiche, religiose o filosofiche, l'arte deve rivolgersi alla
descrizione della società nei suoi aspetti più concreti, svelando le contraddizioni sociali.
- Temi realistici e quotidiani→ i soggetti sono la vita dei contadini, le attività lavorative degli umili, le
dure condizioni di impoverimento e privazione, gruppi di figure e scene di vita quotidiana.
- Generi→ i realisti affermano la dignità sia nelle scene di vita quotidiana e rurale sia nel
paesaggio, a cui dedicano opere di grande formato e complessità formale.
Jean-Francois Millet
Uno dei principali esponenti del realismo francese, i temi principali delle sue opere sono relativi al
mondo contadino e alla campagna di Barbizon. Descriveva il mondo degli umili con un grande
socialismo umanitario, per questo rappresentava la vita nuda dei contadini.
Il seminatore
- umile figura di un contadino che semina, rappresentato da solo per incarnare la lotta dell’uomo
contro natura→ aura quasi eroica nella sua solitudine e nella forza espressiva
- senso evangelico della buona semina
L’Angelus
- temi di quest’opera sono la religiosità e la vita contadina; infatti, vi sono rappresentati due
contadini sulla terra del campo in atto di preghiera, che accolgono con cristiana accettazione la
loro umile vita.
- colori caldi e complementari
- luce diffusa poiché la rappresentazione è al tramonto e la vediamo arrivare dalla sinistra
dell’opera in modo tale da lasciare i protagonisti in penombra, per accentuare l’intensità della loro
preghiera.
- con quest’opera, l’artista ha voluto donare ai contadini una dignità, cosa che non era mai stata
fatta prima, inoltre la posizione in primo piano gli da sacralità.
Le spigolatrici
Quest’opera ha gli stessi elementi compositivi e strutturali della precedente. Le spigolatrici
rappresentate sono coloro che al tramonto andavano nei campi a raccogliere ad una ad una le
spighe rimaste. L’artista ha posto i tre soggetti in primo piano e ha gestito lo spazio circostante in
modo tale da sembrare ampio e da aumentare il senso di vastità del paesaggio.
Il paesaggio comunica solitudine, sullo sfondo possiamo vedere i covoni che si rimpiccioliscono
andando dalla sinistra alla destra del quadro per far risaltare le figure in primo piano. La luce è
radente e aiuta a rendere le figure visivamente più grandi, ma allo stesso tempo nasconde i volti.
Tramite quest’opera Millet vuole conferire alle lavoratrici un emblema della condizione di fatica e
lavoro delle classi più umili.
Gustave Courbet
Inizialmente era un pittore romantico ma nel 1848 vi è la svolta, ovvero è testimone dei moti a
Parigi e da qui comincia a maturare una pittura che ha per temi la realtà contemporanea nei suoi
aspetti più umili e materiali. Il realismo di Courbet permette non solo di vedere rappresentata la
cruda realtà ma emerge anche la visione del mondo propria del pittore.
Le vagliatrici di grano
Coglie l’azione→ attenzione al vero, non c’è giudizio o morale. Soggetti nuovi, mai portati nell’arte
accademica.
Gli spaccapietre
Uno delle prime opere dopo i moti del 1848 in Francia.
Vengono rappresentati due soggetti, uno anziano che è intento a spaccare una pietra con
movimenti rigidi dovuti all’età e l’altro visibilmente più giovane che cerca di sollevare una cesta
piena di pietre, si può vedere sul lato destro anche il loro pasto. La scena viene descritta
dall’artista senza abbellimenti, comunicando un senso di esistenza anonima; infatti, non vengono
rappresentati i volti proprio perché il punto focale dell’opera è il lavoro e la fatica e quella è la
prima cosa che deve saltare all’occhio dell’osservatore.
La luce è chiara e piatta che non da spazio alle ombre e rende i dettagli definiti, invece i colori sono
colori terrosi, tipici della pittura di Courbet.
L’atelier del pittore
La composizione dell’opera è divisa in tre parti.
- a destra→ committenti e amici del pittore, che condividevano le sue idee politiche
- a sinistra→ la vita più mondana, rappresentazione del popolo, della miseria, degli sfruttatori e
degli sfruttati
- al centro→ l'artista che stava rappresentando sulla tela una veduta di Ornans (suo paese natale)
Vi è la rappresentazione di una modella senza vesti che rappresenta la “nuda verità/beltà” e di un
bimbo che rappresenta la purezza e l’innocenza dell’infanzia. La rappresentazione dell’autore
svolge la funzione di mediatore tra due mondi opposti.
- prima figura a sinistra: un ebreo con una cassetta di denari
- rappresentazione di un bracconiere nel quale si riconosce Napoleone III
- le nazioni della libertà (Italia, Polonia e Ungheria) rappresentati da un cacciatore e due mietitori
- rappresentazione dell’arte accademica tramite un crocifisso
- la miseria rappresentata da una donna e suo figlio
- sulla destra si vede a rappresentazione di uno scrittore, critico d’arte e teorico del Realismo,
Champfleury
- rappresentazione di due coniugi
- rappresentazione del poeta Baudelaire
Altri generi trattati da Courbet→ Ritratti, paesaggi marini, scene di caccia, nature morte floreali, dove
arricchisce di simboli e significati sottesi il linguaggio realistico.
Un funerale a Ornans
Uno dei dipinti che vengono rifiutati e poi esposti al Pavillon du Réalisme, che allestì l’autore
stesso. Esso descrive un rito di sepoltura nel cimitero di Ornans e vuole essere un’opera di riforma della
pittura di storia. La prima cosa che salta all’occhio è sicuramente la dimensione del quadro
(315x668 cm) che di solito era riservata a importanti eventi storici, mitologici e divini, che questa
volta viene sostituita da un episodio di vita mondana con protagonista la piccola borghesia à
prima volta che una folla di gente comune viene scelta come soggetto di un quadro e le viene data
la stessa dignità delle gesta degli dei.
Complesso compositivo a fasce orizzontali (tre), in alto vediamo il cielo sui toni del giallo e
dell’azzurro, nella fascia centrale possiamo vedere la folla. Possiamo vedere anche una seconda
tripartizione (numero 3, accezione religiosa), stavolta verticale, questo tipo di suddivisione
permette di separare i personaggi: a sinistra gli officianti, al centro gli uomini e sulla destra le
donne.
I colori→ la gamma di colore non è vasta ma di pochi colori ne sono state usate diverse tonalità in
modo tale da porre in maniera omogenea i personaggi nello spazio. In più vengono usate due
tecniche di pittura, il pennello per le persone e la spatola per lo sfondo; in più possiamo vedere
come nella fascia della folla predominino i colori scuri per dare drammaticità alla scena.
I volti vengono rappresentati per quello che sono senza abbellimenti, venne anche criticato per
questo. In questo quadro c’è ovviamente una forte accezione religiosa, infatti il fulcro dell’opera è
proprio il crocifisso, poi si vede il bimbo e l’acqua santa.
Honoré Daumier
Dopo una carriera dedicata alle caricature dei giornali di satira politica e sociale, diventò pittore di
quadri che rappresentano la realtà sociale, prevalentemente umile e dolente. Utilizza colori
sfumati e tenui applicati con una pennellata ampia poiché il dettaglio non era la cosa principale da
rappresentare.
Il vagone di terza classe
L’artista descrive l’interno di uno scompartimento di ultima classe, con in primo piano una donna
che allatta, un’anziana signora e un bambino dormiente. Il senso di persone ammassate è dato
dalla prospettiva non rigorosa e lo sfondo nero, che rende l’atmosfera angusta e drammatica.
Possiamo notare la solidarietà del pittore verso le persone che sostengono questo stile di vita,
poiché il punto di vista è interno all’opera, quindi Daumier si mette nella posizione di un
passeggero seduto su una panca davanti alla scena.
La caricatura tra realismo e satira
Come già detto prima di diventare un pittore era un caricaturista poiché lui attribuiva a quest’arte
una grande profondità contenutistica e forza assertiva. Le espressioni dei personaggi erano
sempre molto vere e spontanee, senza sfociare in un contesto di schernimento del soggetto,
infatti, con lui la caricatura passò ad avere valenza etica e da un livello comico passa ad uno
satirico.
Il bersaglio della sua satira era la borghesia ricca, come nel “ventre legislativo” dove i personaggi
sono rappresentati come obesi e con espressioni che deformano l’aspetto reale in modo tale da
penetrare nell’essenza del loro carattere e del loro ruolo sociale.
Per le caricature utilizza un tratto continuo per modellare il volume e un pastello litografico per
disegnare la luce in modo omogeneo.
I MACCHIAIOLI
Artisti chiamati in questo modo avevano un modo di dipingere a macchie, ovvero utilizzavano
delle macchie di colore giustapposte, ovvero una di fianco all’altra, e non sovrapposte, con effetti
chiaroscurali. Questo porta indubbiamente a delle opere più semplici poiché utilizzando macchie
di colore è difficile ricreare i dettagli. Il disegno non è scaturito dalla linea di contorno ma dalla
connessione delle macchie cromatiche, anche per questo motivo le opere sono meno dettagliate
per favorire l'evocazione di atmosfere e prospettive spaziali.
I temi principali di queste opere si ampliarono dal semplice quadro storico per arrivare alla
rappresentazione della realtà contemporanea: paesaggi, scene di vita quotidiana e ritratti.
I paesaggi rappresentati erano “en plain air” e i macchiaioli erano interessati a due ambienti
paesaggistici in particolare per le loro qualità visive di luce e colori, erano quello della Maremma e
quello della campagna limitrofa a Firenze.
Come ho già detto uno dei temi principali è quello dei momenti quotidiani della vita rurale, ma i
macchiaioli si soffermano anche sugli aspetti della vita domestica, un mondo semplice e tranquillo;
in più vediamo anche quadri di soggetto risorgimentale che illustrano episodi bellici, non per
celebrarli ma per analizzare umanamente i personaggi. (+ schemino riassuntivo dei caratteri della
pittura a macchia p.278)
Silvestro Lega
Artista di Modigliana, si caratterizza per la sua scansione cromatica molto intensa, luce molto limpida
che definisce le immagini. Rappresenta scene di vita borghese.
“La visita”
Nella scena viene rappresentato un ricevimento di ospiti e si può subito notare un calcolato
equilibrio della tessitura cromatica e la naturalità dei gesti, il tutto fissato come se fosse una foto. i
soggetti sono legati al mondo della borghesia.
Giovanni Fattori
Il pittore esclusa ogni idealizzazione analizza sensibilmente le forme del paesaggio, le tensioni di
colore-luce e le prospettive degli orizzonti. Fattori prediligeva affrontare temi di tipo
risorgimentale e dipingere scene di battaglia o comunque rappresentanti soldati per analizzarne la
dimensione umana. Un esempio può essere:
“Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta”
Quadro di grandi dimensioni che oggi è esposto a Palazzo Pitti e che rappresenta una scena nel periodo
della battaglia di Magenta che però non è il combattimento stesso, che si trova lontano e immerso tra i
fumi delle baionette, ma la parte della guerra che non ci viene mai raccontata, quella più umana.
Vediamo al centro un carro che passa a raccogliere i feriti, sulla sinistra in basso i corpi dei caduti e in
fondo quasi invisibile la rappresentazione della battaglia ancora in corso nonostante tutto.
“Il carro rosso”
in quest'opera viene rappresentata una scena di vita quotidiana in cui però non viene enfatizzata
la fatica o la denuncia sociale come invece fa Millet, vediamo semplicemente i buoni staccati
dall'aratro e l'agricoltore seduto per terra, entrambi come se stessero riposando.
“In vedetta”
Questo quadro viene rappresentato l'aspetto umano della guerra, infatti, i soldati non vengono
rappresentati in battaglia ma quasi in un momento di vita quotidiana. La cosa che salta all'occhio è
sicuramente la stesura cromatica molto netta, anche per quanto riguarda le ombre e che i colori
utilizzati sono poco dominanti e hanno tonalità prevalentemente chiare. il dipinto è strutturato in
modo semplice e geometrico infatti è costruito su una prospettiva rigorosa
IMPRESSIONISMO
Nasce negli anni 1860-1865 in Francia.
“Melange applique": mescolanza di forme e colore
Soggetto principale: luce - colore, resa formale della percezione visiva. Gli impressionisti vogliono
ricostruire un'impressione, una sensazione. Percezione visiva→ un momento preciso della giornata.
Spettacolo della città con i suoi nuovi luoghi simbolo e i paesaggi fuori Parigi, rifiuto soggetti tradizionali.
Colori principali: colori chiari, nero e bianco non usati perchè non sono colori.
Composizione: rifiuto dell’impianto tradizionale del quadro basato sul disegno preparatorio e della
prospettiva; le distanze e i passaggi di piano vengono resi attraverso contrasti di colore.
La linea è assente e le opere vengono realizzate spesso senza un disegno preparatorio che ha una
funzione espressiva, per dare movimento e intensità alle fi gure. Pennellata a piccoli tocchi, fitti e rapidi.
Si dipinge all’aria aperta, en plein air, accostando colori puri (quelli dello spettro solare) senza
mescolarli.
Nuova visione soggettiva che intende cogliere un momento, un preciso attimo passeggero, dipingono
un’impressione istantanea soggettiva e non l’idea che si ha di un oggetto. Anche l’osservatore dovrà
guardare da lontano l’opera per ricomporre l’insieme.
Studio dei fenomeni della luce: colpendo gli oggetti, essa si scompone nei vari colori.
Consapevolezza che il mondo è in continuo mutamento e attività cromatica→ scorrere del tempo→
registrazione di una scena in divenire mediante l’uso di sfumature, forme indistinte, vibrazioni di luce per
far emergere il carattere evanescente delle cose.
Artisti principali: Manet, Monet, Pissarro, Renoir, Degas (Degas e Manet pre-impressionisti).
Gruppo di amici con gli stessi obiettivi artistici, tutti attivi a Parigi. !874 prima mostra collettiva nello
studio fotografico di Nadar→ definiti dalla critica “Impressionisti” dal nome del quadro “Impressione, sole
nascente”. Fecero altre 7 mostre, ultima nel 1886.
Contatti con l’arte giapponese: alla metà del XIX secolo il Giappone liberalizzò gli scambi commerciali e
culturali e aprì i suoi porti a europei e americani→ fenomeno del Giapponismo (passione per il gusto
raffinato ed esotico espresso dagli oggetti artistici e d’artigianato di origine nipponica). A Parigi furono
esposti i lavori di artisti giapponesi come Katsushika Hokusai, Kitagawa Utamaro e Utagawa Hiroshige.
- Stile figurativo Ukiyo-e → disegno netto e semplice, processo di semplificazione delle figure, la
costruzione spaziale e le inquadrature delle immagini, il modo di scorciare i soggetti molto diverso
da quello dei canoni compositivi tradizionali, colori vivaci e contrastanti, stesi in modo omogeneo,
senza prospettiva né chiaroscuro.
- Temi: forme di vita in continuo divenire, spettacoli naturali nel mutare delle stagioni e delle ore,
movenze delle donne, attività quotidiane, vita animata delle strade.
Esempio: ponte fluttuante che Monet fece costruire nel suo giardino.
Édouard Manet
Considerato pre-impressionista→ opera innovativa e provocatoria ma rimangono alcuni aspetti realisti:
temi narrativi, uso di colori scuri e neutri, immagini definite.
Colazione sull’erba
- suscitò scandalo e feroci critiche per la sua infrazione alla norma
- riprende opere di artisti come Raffaello e Tiziano ma rivolta il messaggio: la donna nuda non è
una ninfa ma una donna del tempo in compagnia di uomini del tempo.
- non infastidisce il soggetto ma la sua attualizzazione e la volgarità della resa pittorica: manca la
prospettiva, non c’è chiaro-scuro ma forte contrasto tra toni caldi e freddi.
- composizione spiazzante: logica geometrica basata su triangoli sovrapposti ma non c’è
organicità, gerarchia, il gruppo di figure è separato, senza collegamenti con gli altri elementi.
Olympia
- altro scandalo→ indecenza del soggetto e stile approssimativo.
- riferimenti al tema classico della Venere (Venere di Urbino e di Giorgione), ma rovescia il modello
iconografico raffigurando una prostituta parigina come immagine della bellezza moderna.
- accentuazione realistica di aspetti volgari appartenenti al quotidiano della protagonista: i fiori
(regalo di qualche ammiratore), lo sguardo disincantato e fisso verso lo spettatore, introdotto nella
stanza e messo nei panni del cliente, la posa fredda e non arrendevole del corpo.
- gli oggetti richiamano l’attività della donna: l’orchidea tra i capelli, il bracciale, il nastrino, le
pantofole di raso, il letto disfatto e i drappi ordinari, il gatto nero (simbolo della lussuria).
Raccontando il mondo della prostituzione, il dipinto infrange uno dei tabù più forti della società
borghese: la sessualità era un universo reale ma taciuto, poiché moralmente indegno.
- la composizione è divisa diagonalmente in due dal corpo della donna: nella parte inferiore
dominano tonalità chiare, in quella superiore tonalità molto scure.
- contrasto colori caldi e colori freddi (veste rosata della domestica-sfondo verdastro della stanza)
- luce è frontale riduce l’illusione di rotondità, eliminando totalmente il chiaroscuro e appiattendo la
prospettiva (ogni cosa appare schiacciata in primo piano).
- pennellate larghe e sommarie→ contrasti molto accentuati tra zone ampie di colore piatto,
secondo un procedimento che rifiuta la rifinitura e accentua il potenziale espressivo del colore.
Edgar Degas
Rappresenta la linea realista dell’impressionismo: unisce la visione momentanea a ciò che si vede
direttamente dal vero→ taglio fotografico→ le figure spesso non sono tutte nel campo visivo.
- Dipinge la vita della società dell’epoca (caffè, stanze, teatri…), poco interessato ai paesaggi e alla
natura.
- Lunga fase preparatoria→ meglio dipingere ciò che si ricorda e che la memoria conserva→
continui ripensamenti che rivelano la volontà di realizzare quadri di controllo formale.
L’assenzio
- l'autore è osservatore diretto e distaccato
- i due soggetti sono una prostituta e un barbone in un caffè parigino e sono profondamente isolati
anche dalla nudità del contesto
- composizione sbilanciata a destra per dare il senso di una visione improvvisa e fortuita
- prospettiva inclinata: il centro è fuori dal quadro→ fuga prospettica
- taglio fotografico: il tavolo in primo piano apre l’immagine e la posizione dell’uomo amplia il
campo visivo come se il quadro continuasse fuori→ percezione della transitorietà
- linea vibrante quasi nervosa
La classe di danza
- ferma sulla tela l’impressione dell’istante in cui il maestro di danza controlla i passi di una
ballerina, con altre allieve in semi cerchio
- la scena è ripresa “dal buco della serratura” ed è strutturata secondo un taglio fotografico→
alcune figure di ballerine fuoriescono dall’inquadratura.
- senso di naturalezza dato dai singoli gesti e dagli atteggiamenti di ogni singolo personaggio.
- atmosfera dell’ambiente data da una luce soffusa che investe i tutù conferendogli movimento.
La tinozza
- punto di vista molto alto→ scarto percettivo tra la mensola e la stanza che acquisisce profondità
- le due parti sembrano osservate da due diversi punti di vista
- il corpo riprende la forma circolare della tinozza, leggero scarto cromatico tra le due cose
- uso del pastello→ effetto intenso e vibrante
- ombre rese con linee blu nei contorni
- nuova concezione estetica della bellezza femminile: verosimiglianza anatomica e gesti quotidiani
Piccola danzatrice di quattordici anni
- scultura modellata in cera: fino a Degas era usata solo come modellino
- materiali veri (tutù, capelli, seta, lino, scarpe da ballerina)
- la grazia e l’eleganza idealmente associate alle ballerine qui non si vede: postura non idealizzata
ma realistica, volto non convenzionale
- capovolgimento dell’idea darwinista dell’evoluzione della specie→ la bambina ha le parvenze di
una scimmia→ vuole svelare il volto della società contemporanea.
Ballerine in rosa e verde
- ballerine raffigurate dietro le quinte prima del balletto
- movimento dato dai colori e non dalle figure
- il disegno diventa una nube di colore che dà al dipinto un’impressione di incompiutezza e di
essenzialità
Claude Monet
Resa della percezione istantanea dell’immagine fuggevole, studio della luce riflessa, tecnica colorista.
Più importante la visione dell’artista che l’oggetto della visione stessa, il modo di dipingere e non il
soggetto dipinto.
Impressione, sole nascente
- quadro paradigmatico dell’Impressionismo: eseguito a Le Havre all’alba, fu esposto alla prima
mostra del gruppo
- intenzione di rappresentare non la realtà esterna, ma l'effetto luminoso che si è prodotto
nell’occhio dell’artista→ la luce della natura diviene il soggetto del quadro: una luce azzurra e
livida, che tende a farsi rosa con una gradazione tonale delicatissima su cui spicca l’arancione del
sole e dei suoi riflessi sull’acqua.
LE SERIE (anni 90)
Lo stesso soggetto viene immortalato nelle diverse e mutevoli condizioni di luce, con attenzione alle
variazioni cromatiche che si generano sulle superfici.
L’oggetto rimane stabile mentre il movimento è dato dall’apparenza (i colori, l’illuminazione, l'atmosfera).
Estetica della ripetizione: per fermare l’essenza di un oggetto sulla tela bisogna ripeterlo più volte.
Le tele venivano realizzate come un opera unica e venivano lavorate in maniera simultanea spesso.
La stazione di Saint-Lazare
- per rendere il fumo, l'indeterminatezza di oggetti in lontananza, il movimento indistinto di
passeggeri e lavoratori negli scali ferroviari→ nuova tessitura di pennellate di materia densa,
irregolari e distese uniformemente su tutta la composizione senza distinzioni di forma
- rifrazione e riflessioni sui vetri
- raffigura nuovi materiali come ghisa e vetro
Covoni
La luce plasma e colora l’oggetto stesso. colori in continuo mutamento, privi di una realtà di fatto
Pioppi
- soggetto ripreso dalle rive dell’Epte, i pioppi erano destinati ad essere tragliati prima che Monet li
dipingesse, quindi lui li compra per terminare il suo lavoro
- ripresa del soggetto (alberi) dalle stampe del giapponese Hiroshige→ “albero della libertà”
Cattedrale di Rouen
- 50 tele circa tutte raffiguranti il portale medievale della Cattedrale di Rouen
- soggetto: luce che è emanata dai colori stessi e sbatte nella superficie della cattedrale e si
frammenta nei vari rilievi
- tocchi di colore→ annullamento contorni, particolari sfumati, la struttura diventa pura materia
pittorica
- contrasto tra luce ed ombra realizzato con accostamento di colori complementari (no nero)
Lo stagno con ninfee
- ripreso in oltre 250 dipinti: nel giardino della sua casa a Giverny, il pittore fa costruire un lago
artificiale con alberi e moltissime varietà di piante, in modo tale da poterlo liberamente dipingere
in tutte le condizioni di luce, colore e atmosferiche
- Monet vuole ritrarre questo soggetto naturale, quasi metafora della vita, nella sua infinita varietà
fenomenica, mai uguale a se stessa→ continuo fluire
- nelle prime opere le ninfee sono ancora riconoscibili ma nelle ultime le forme si dissolvono
- riproduce un frammento dello stagno a grandezza naturale
- trattamento di una superficie orizzontale come verticale, taglio compositivo che esclude
l’orizzonte
- trascura i volumi e i valori spaziali per lasciare spazio agli effetti tattili e luminosi
- pennellata leggera e fluida
- colori prevalentemente freddi→ rosa malva, blu, verde acqua→ riproduzione dell’alba
- impasto pittorico denso e grumoso che fa smaterializzare le forme
- circa cento metri in linea: 8 opere adiacenti divide in due stanze ovali illuminate da luce naturale
che arriva dal tetto.
- obiettivo di Monet: raffigurare lo specchio d’acqua, il cui aspetto cambia continuamente con i
riflessi del cielo, in una prospettiva ravvicinata e cogliere le profondità seminascoste dell’acqua,
“la liquida trasparenza di un mondo che trema e ondeggia sotto la pressione della corrente” →
il cielo si trova in basso sul quadro e il paesaggio, riflesso sulla superficie, in alto: ribaltamento
della pittura paesaggistica→ l’osservatore non sta davanti al paesaggio ma su china sullo
specchio d’acqua dove sono riflessi gli alberi, il cielo.
- il riflesso è metafora della realtà→ siamo già nell’arte astratta
- pigmento e tela usati per creare le increspature, le luminosità, i riflessi profondi della superficie
dell’acqua.
Pierre-Auguste Renoir
Rappresenta la partecipazione al mondo del suo tempo, la gioia di vivere nelle sue manifestazioni
istantanee.
La colazione dei canottieri
- rappresentazione en plein air di un momento di vita sociale parigina, atmosfera serena e vivace,
gioco di sguardi e atteggiamenti naturali
- luce chiara filtrata dalla tenda a righe che invade la scena di riflessi rosa a contrasto col verde
dello sfondo
- forme distinte e dinamiche grazie all’accostamento di colori caldi-freddi e chiari-scuri
Ballo al Moulin de la Galette (1876)
- scena di vita moderna che si svolge in un locale a Montmartre
- occasione per rappresentare l’atmosfera festosa e spensierata del ritrovo
- ogni personaggio è rappresentato in una specifica situazione e con caratteri psicologici propri
- interesse di Renoir sulla resi degli effetti della luce che filtra attraverso le foglie degli alberi→
vibrazione cromatica→ tocchi diffusi di colore→ sfarfallio della luce all’aria aperta
- rapporto calibrato tra colori caldi e freddi, scuri e chiari, complementari (no nero)
- pennellata leggera condotta a tocchi paralleli, non è angolosa ma tonda, sinuosa→ riesce a
fermare il tempo senza perdere vivacità e movimento della scena
- inquadratura casuale: i margini del dipinto rispondono al campo visivo dello spettatore→ dà
l’impressione che la scena continui oltre il quadro
- scena dipinta in parte dal vivo (frequentò il locale per sei mesi per studiare le tipologie di
personaggi e poi fece posare i suoi amici) e in parte nell’atelier
- composizione divisa da una diagonale che parte dall’alto a destra: da una parte gli amici che
parlano dall’altra chi danza
- linee orizzontali che corrispondono alle linee dei cappelli, alle foglie degli alberi e dei lampioni e
linee verticali che corrispondono ai lampioni e alle colonne, agli abiti, agli alberi…
- tonalità più scure in primo piano
- dimensioni gradienti
- linee scomparse, gli spazi e i volumi sono determinati dagli accostamenti cromatici
- impressione finale della festa, un mondo perfetto dove tutti i personaggi condividono gioia e
piacere, felicità di essere insieme
- dissoluzione delle forme→ impressioni rese con tocchi disordinati→ è l’osservatore a dover
colmare le lacune e ricreare l’integrità dell’immagine
ARCHITETTURA DI META’ OTTOCENTO
I progressi scientifico-tecnologici e lo sviluppo della Rivoluzione industriale modificano l’architettura:
- nuovi materiali→ ghisa, ferro, acciaio, vetro (Vedi: Stazione di Saint-Lazare)
- introduzione della prefabbricazione di strutture
- richiesta di spazi che rispondessero ai diversi bisogni
- nuove figure professionali→ architetto affiancato da ingegnere: ci si sofferma più sull’uso che
sullo stile→ eclettismo (tendenza a mescolare stili di epoche diverse)
Sala Labrouste della Bibliothèque Nationale a Parigi
Visione originale delle strutture portanti dell'edificio che diventano esse stesse decorazioni.
Riprende i motivi tardogotici francesi→ sistema di copertura basato su nervature di sostegno a partire da
colonne in ghisa. Parti in muratura e in metalli perfettamente integrate.
Nuove architetture:
- ponti in ferro
- edifici multipiano con scheletro metallico e coperture in vetro
- stazioni ferroviarie (St Pancras Station)
- mercati coperti e grandi magazzini
- padiglioni
- giardini pubblici con fontane, panchine, teatri e piste da ballo
- grandi serre aperte al pubblico con piante tropicali provenienti dalle colonie
→ grandi esposizioni commerciali e industriali - Esposizioni Universali
Torre Eiffel
Progettata da Gustave Eiffel nel 1889 doveva simboleggiare il progresso industriale in un’ottica di fiducia
nel futuro dell’umanità. Criticata per la sua mancanza di stile.
Non presenta superfici continue ma è composta da prefabbricati in ferro imbullonati fra loro, poggia su
quattro piloni curvilinei ancorati al suolo con fondazioni di calcestruzzo. Domina lo slancio verticale.
Crystal Palace
- Progettato da Joseph Paxton con la collaborazione degli ingegneri Fox e Henderson per
l’Esposizione Universale Londinese del 1851
- costruito a Hyde Park poi ricollocato sulla collina di Sydenham, nei pressi di Londra, dove fu
distrutto da un incendio nel 1937
- primo edificio dell’architettura contemporanea
- enorme padiglione, rea-lizzato con prefabbricati di ghisa, ferro forgiato e lastre di vetro.
L’edificio era costituito da un corpo principale a tre gradoni, a metà lunghezza, un transetto
voltato a botte intersecava le cinque navate, riprendendo lo schema di tipo basilicale
- pianta rettangolare a cinque navate articolata su un modulo la cui unità base era un quadrato di
circa 7 metri, corrispondente ai montanti in ghisa. Ai piani superiori, in corrispondenza delle
navate strette, correvano quattro file di gallerie, per consentire una visione dall’alto dei prodotti
esposti al piano terra. All’esterno oltre all’estrema trasparenza e luminosità, anche decoro
architettonico
- possibilità di ampliare la struttura a seconda delle esigenze funzionali legate alla quantità di opere
da esporre
- nuovo modo di creare gli edifici scandendo il lavoro in fasi operative, dall’ideazione alla
realizzazione
ARCHITETTURA IN ITALIA
Storicismo eclettico: stile detto Umbertino (dal nome Umberto I di Savoia).
Recupero dei modelli del passato.
Dopo l’Unità d’Italia il governo rinnovò i modelli e affermò un nuovo stile per gli edifici pubblici e
rappresentativi.
Galleria Vittorio Emanuele II
Realizzata da Giuseppe Mengoni per collegare Piazza Duomo a Piazza della Scala.
- facciate neorinascimentali: molto decorate
- copertura in ferro e vetro elegante e leggera
- effetto scenografico rafforzato dalle proporzioni delle tre vie voltate a botte che si uniscono in un
ottagono centrale sormontato da una cupola.
Galleria Umberto I
Realizzata da Emanuele Rocco e Francesco Paolo Boubée per rappresentare un simbolo di sviluppo
economico. Nata in occasione del piano di risanamento della città di Napoli. Diventa una sorta di
accesso per Piazza del Plebiscito, Palazzo Reale e Teatro San Carlo.
- due vie che si incrociano in una zona ottagonale sormontata da cupola in ferro e vetro
- facciata classicista
Mole Antonelliana
A Torino, progettata come sinagoga poi usata come sede musicale.
- basamento a pianta quadrata (l= 40m)
- cupola costituita da una volta a padiglione a doppia calotta, cotraffortata da archi rampanti
- struttura elegante e e fine dovuta all’ordine corinzio, estrema leggerezza grazie ai vuoti murari,
verticalismo
- elementi innovativi usati come rinforzo alle strutture tradizionali
NEOIMPRESSIONISMO o PUNTINISMO
- simbiosi tra arte e scienza ottica
- elaborazione di una grammatica della visione: divisione del colore nelle componenti primarie,
accostamento colori complementari→ i colori si riuniscono nell’occhio dell’osservatore
- i soggetti perdono importanza per lasciare posto alla ricerca pittorica
- luce concepita come una realtà da studiare e scindere sulla tela
Georges Seurat
Il circo
- colori dominanti: rosso, giallo e blu
- composizione divisa in due zone: l’arena, con linee ondulate e dinamiche che danno il senso di
instabilità, e le gradinate, con linee geometriche, nette, rigide, colori freddi
- artificio della visione: il clown ci introduce nella scena ma allo stesso tempo la chiude con il
sipario
- cornice parte integrante dell’opera

Dipinti tra il 1884 e il 1886→ sviluppo delle convinzioni dell’artista.


Geografia impressionista: ambientati lungo la Senna a nord ovest di Parigi.
Realizzate in tele di dimensioni eccezionali, lungo lavoro preparatorio nell’atelier→ studio scientifico
I due quadri sono collegati dalla barchetta che attraversa la Senna: dalla prima sponda passa alla
seconda, dai lavoratori alla borghesia.
1- Bagnanti ad Asnières
- Periferia industriale di Asnières (ponte ferroviario e ciminiere fumanti)→ fatica del lavoro
- in primo piano 5 figure di lavoratori che si riposano: pure forme geometriche
- acqua densa come gelatina e luce lattiginosa
- composizione calibrata fatta pezzo per pezzo e montata come un mosaico
- critica: le figure sono tutte di profilo, non hanno relazioni tra loro
- fitta trama di pennellate diversa per ogni punto del quadro→ vibrazione della luce sul paesaggio a
contrasto con le figure
2- Una domenica pomeriggio all’isola della Grande Jatte
- venne esposto all’ultima mostra degli impressionisti nel 1886 anche se è considerato punto di
svolta nel superamento dell’Impressionismo stesso
- verde piatto del prato domina la scena
- circa 50 figure divise in gruppetti di due o tre o da sole, disposte tutte di spalle o di profilo,
verticali, orizzontali o sedute a 90 gradi, anche le oblique sono in relazione geometrica ortogonale
- le persone appaiono come manichini inseriti in uno scenario teatrale→ disposizione sacrale
ironica: società esageratamente formale, tutti sono imprigionati in abiti rigidi anche se stanno
vivendo un momento di tempo libero
- composizione studiata non solo in studio ma anche sul luogo stesso
- cura dell’armonia geometrica tra linee verticali e oblique
- la donna con la scimmietta è tratta dalle caricature dei giornali satirici
- al centro le uniche figure frontali: lo sguardo della bambina fa da mediazione tra il mondo reale e
il “mondo possibile” dell’opera
- l’immobilità valorizza la vibrazione della luce e la tecnica puntinista
- cornice realizzata nello stesso modo dell’opera: finestra sul mondo
- composizione divisa in quattro parti uguali (donna viola, donna rossa, albero)
Paul Cézanne
Vita caratterizzata da un forte contrasto con il padre e dall’amicizia con Emile Zola.
Frequenta artisti Impressionisti tanto che espose alle mostre Impressioniste del 1874 e del 77.
La casa dell’impiccato
- paesaggio senza abitanti, senza ombre
- pochi colori, tonalità tra l’ocra e l’avorio, il verde e l’azzurro, abbandono colori scuri
- pennellata frammentata con andamenti diversi
- luce diffusa
- figure semplici: cono, cilindro, sfera, rendono la composizione pesante
- linee incrociate, composizione di piani che si incastrano tra loro: vediamo simultaneamente la
facciata della casa e il suo lato (simultaneità punti di vista, cubismo)
- composizione spirale
- non dipinge ciò che vede, la realtà, ma dipinge ciò che rimane nella coscienza
Natura morta con mele e arance
- ciascun elemento è una forma pura colorata disposta nella composizione
- ciclo di sei composizioni
- solidi su piani inclinati, paesaggi mentali→ non mantiene sempre una prospettiva me ne incastra
varie, i piani sono diversi, i punti di vista si intrecciano
La Montagna Sainte-Victorie
Fu un’ossessione per Cezanne, la dipinse ogni volta da una prospettiva lievemente diversa e con
tecniche diverse per raggiungere la sintesi della sua struttura e arrivare alla sua essenza.
- solidi principali→ pesantezza alla scena
- luce diffusa
- pennellate molto solide attraverso la spatola→ “a tasselli o tassie”(riprende la tassia lignea
rinascimentale)
- l’arte non è più immagine della realtà ma diventa collegamento con essa, motivo per cui dipinge
con questi tasselli: percepiamo il paesaggio solo grazie alla nostra stessa coscienza→
superamento della realtà
- veduta del 1892-1895: pochi colori, ocra verde e azzurro che si fondono tra loro, le case sono
volumi senza finestre, l’acquedotto divide la scena in due metà
- veduta del 1904-1906: apparizione di una vetta azzurra quasi irraggiungibile, iniziamo a vedere
gli aspetti dell’astrattismo, contorni sfumati, macchie di colore che si fondono, natura scomposta
in tanti cubetti, l’artista deve realizzare una sintesi tra ciò che è la reale esistenza delle cose e la
sua percezione di esse.
Verso metà dell’800 il Giappone firma vari trattati commerciali con l’occidente→ molti Postimpressionisti
prendono spunto dall’arte giapponese per superare la rappresentazione naturalista.
Katsushika Hokusai pubblica delle xilografie con soggetto il Monte Fuji→ stesso taglio di Cezanne.
Madame Cézanne
- moglie Hortense Cézanne
- postura instabile ed espressione chiusa, impenetrabile, volto assorto
- dimensione senza tempo che blocca i gesti e fissa l’immagine in puri volumi geometrici
- volto ovale perfetto, spalle rettangolari…
Donna con caffettiera
- tutto è sullo stesso piano, non c’è profondità, è tutto schiacciato sullo sfondo
- la donna è una specie di montagna blu con un’impalcatura solida
- espressione ruvida, mani di color terroso che contrastano con l’azzurro (complementari)
- probabilmente era una domestica, infatti la caffettiera è simbolo di lavoro e quotidianità
- composizione instabile: cucchiaino verticale, caffettiera vista dall’alto ma meno della tazzina
- forme solide e lineari a contrasto con le linee curve oltre l’asse ideale della figura

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