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REALISMO

● 1848 Moti popolari di Parigi e sanguinose rivolte popolari europee


● Insurrezione degli operai e denuncia di ingiustizie legate alla Rivoluzione industriale
● Ritorno all’impero (1852), con Luigi Napoleone nominato Napoleone III
● Nel contesto dei moti popolari di Parigi, della restaurazione politica e sociale, gli
artisti non furono più interessati ai temi mitologici e dello storicismo romantico
● Prestarono attenzione alle condizioni di vita dei meno abbienti, alla realtà quotidiana,
senza idealizzazione
● Nacque il REALISMO, caratterizzato dall’adesione alla realtà, il più possibile senza
giudizi soggettivi, in modo distaccato

GUSTAVE COURBET

● Courbet fu un uomo di fermi principi morali


● Nacque a Ornans (Francia centro orientale), da agricoltori benestanti
● Fu quasi un autodidatta: agli inizi eseguì copie dal vero di opere del Louvre
● Capostipite del Realismo
● Affermò: “la pittura può consistere soltanto nella rappresentazione di oggetti visibili e
tangibili”
● Abbandonò l’arte accademica, iniziò una vita da bohémien (1850)
● Nel 1861 creò una scuola in antitesi con l’Accademia e le scuole ufficiali: l’artista
rinnegò fondamenti teorici per la sua arte
● Nel 1871 partecipò all’insurrezione parigina della Comune e con la Restaurazione, fu
processato

GLI SPACCAPIETRE

● Nei dipinti Gli spaccapietre (perduto) e Lo spaccapietre sono raffigurati un operaio


che spacca sassi e, nell’opera di Dresda,
un garzone, in una rappresentazione non
convenzionale e non idealizzata del
quotidiano
● non sono ripresi né temi di storia antica,
né sacri, né mitologici, né accademici
● La cruda realtà è osservata con distacco:
vestiti rotti e rattoppati, una pentola, un
pezzo di pane, semplici arnesi, la fatica
del lavoro
● Il paesaggio è scarno
● Il dipinto è considerato un primo esempio della “nuova arte socialista”: una
rappresentazione delle condizioni dei lavoratori;
● L’opera riconosce l’importanza del lavoro manuale e della dignità di ceti meno
abbienti
L’ATELIER DEL PITTORE

● Al centro Courbet rappresenta se


stesso mentre dipinge un
paesaggio di Ornans.
● A sinistra coloro che vivono senza
avere piena consapevolezza della
propria condizione umana, fra essi:
un bracconiere con i suoi cani, una
prostituta, una popolana che allatta,
un banchiere ebreo, un prete, un
mendicante
● Questi rappresentano gli incolti che
vivono per metà (sono provati dalle sofferenze)
● A destra coloro che sostengono l’artista e partecipano alle sue attività, simboli degli
ideali, dei sogni e delle allegorie
● Tra queste la Poesia (impersonata da Charles Baudelaire a destra, l’Amore, la
Filosofia, la Musica e la Letteratura, alle quali Courbet ha prestato i volti di vari amici
e conoscenti
● L’artista li definisce “coloro che vivono della vita”
● La Verità sta vicino all’artista, nuda, in atto di osservare con tenerezza e
partecipazione l’opera che egli sta ultimando
● Di fronte un bimbetto dai vestiti laceri guarda incuriosito, simbolo della verità
semplice e innocente.
● La tela L’atelier del pittore [...], definita da Courbet “allegoria reale”, esprime gli ideali
dell’artista; l’atelier è lo spazio mentale animato dalle allegorie.
● Il “quadro-manifesto” rivela il ruolo dell’artista nella società, in uno spaccato di vita
contemporanea
● La tela ha grandi dimensioni, riservate in genere alla pittura di storia
● La tecnica fu molto criticata: si alternano parti rese velocemente ad altre più raffinate
● L’opera non fu accettata dalla giura dell’Esposizione Universale di Parigi del 1855,
ma fu esposta vicino al Salon, nella mostra voluta da Courbet, a sue spese, chiamata
Padiglione del Realismo.

UN FUNERALE AD ORNANS

● Genera scandalo perchè raffigura la


sepoltura di una persona qualunque
(Courbet lo fa diventare una sorta di evento
storico)
● Al centro: una fossa appena aperta
con un becchino inginocchiato
● A sinistra un sacerdote con dei
chierichetti e uomini di chiesa e a destra un
corteo funebre composto da uomini e donne
● Paesaggio intorno spoglio: le colline sono desolate
● Si ispira al vero funerale dello zio

FANCIULLE SULLA RIVA DELLA SENNA

● Nel dipinto Fanciulle sulla riva della Senna è


raffigurato il riposo di due donne vicino al fiume
● Il tema e i personaggi non sono mitologici o storici:
le protagoniste sono riprese in tutta la loro
semplicità, vestite con abiti dell’epoca
● La scena di genere non è inserita in un contesto
fantastico, classico e lontano, ma lungo le sponde
del fiume Senna
● Le fanciulle appaiono colte di sorpresa, nella
quotidianità, in posture goffe
● Una è pensosa, l’altra appisolata
● Potrebbero essere amiche, sorelle o forse prostitute
● La ricerca compositiva emerge nello studio di equilibri e colori: furono infatti eseguiti
schizzi dal vero e disegni di carattere documentativo
● Il dipinto venne presentato al Salon di Parigi del 1857
● Emergono analogie con “La Traviata” di Giuseppe Verdi scritta nel 1853, di cui
protagonista era una prostituta, che scandalizzò, e nella versione finale dovette
essere ambientata nella Parigi del 1700

L’ANGELUS - JEAN FRANCOIS MILLET

● Il pittore francese ha raffigurato per lo più le


condizioni di vita dei contadini con oggettività,
cercando però allo stesso tempo di conferire
dignità e sacralità anche ai gesti più umili
● Millet ebbe contatti con la Scuola di Barbizon,
anche se preferì come soggetti le figure umane e il
lavoro
● Il successo di soggetti della vita contadina era
connesso anche alla nostalgia di alcuni
collezionisti per una realtà distante dal contesto
industriale
● Il dipinto L’Angelus rappresenta un momento di preghiera, una pausa durante
l’attività nei campi
● Nello sfondo è delineato il profilo del campanile da cui è stato emesso il suono delle
campane, al tramonto
● La luce colpisce la terra e le figure di spalle, sottolineando ilraccoglimento dei
personaggi e dando un senso di arcaicità
● I contadini appaiono quasi maestosi, come eroi di una fatica quotidiana a cui è
impossibile sottrarsi, ma che del resto viene accolta con spirito di cristiana
accettazione
IL VAGONE DI TERZA CLASSE - HONORÉ DAUMIER

● L’artista rappresentò soggetti legati al lavoro, a


temi sociali e politici
● Tra i suoi personaggi emergono avvocati (fu
fattorino di un ufficiale giudiziario), lavandaie, emigranti,
figure caricaturali
● Daumier fu litografo, pittore, scultore,
caricaturista
● Le sue satire gli causarono condanne e l’arresto,
in particolare Gargantua, una caricatura di re Luigi
Filippo d’Orléans
● La tela Il vagone di terza classe ritrae un oscuro ed affollato scompartimento di un
treno popolare con pendolari
● Il treno non è qui emblema di modernità, ma luogo della diseguaglianza e
dell’alienazione
● Sono individuabili tre file di passeggeri dai lineamenti caricaturali,caratterizzati
espressivamente
● La tecnica dei segni grafici vigorosi deriva dalle attività di caricaturista e di scultore
esercitate da Daumier
● I visi e i corpi appaiono alterati dalla fatica, semplificati
● I colori evocano la miseria del contesto
● Daumier ha denunciato le dure condizioni di lavoro di operai e contadini

I MACCHIAIOLI

● Controllo austriaco nel Regno Lombardo-Veneto e nel Granducato di Toscana


● Dominio della Chiesa nell’Italia centrale;
● Dominio dei Borboni nel Regno delle Due Sicilie
● Il Granducato di Toscana con Leopoldo II fu connotato da una relativa autonomia
politica, culturale e da un clima tollerante
● Firenze diventò un approdo per artisti e per coloro che erano oppressi dalle
repressioni di Austriaci, Borboni o dalla Chiesa
● Il Caffè Michelangelo a Firenze (non più esistente) fu un punto di incontro di
intellettuali e antiaccademici
● Nasce la prima teorizzazione della macchina in contrapposizione alla forma
● La macchia permetteva di rendere l’effetto della luce, e percezioni visive, mediante le
modulazioni di luci-colore e ombre
● Nella realtà mancano sia le linee di contorno, sia il disegno: gli occhi percepiscono
masse di colore, macchie di colori
● I macchiaioli ricercavano l’armonia tonale (il tono è il grado di luminosità di un colore)
in contrapposizione alla resa accademica del chiaroscuro tramite le velature
● Dipingevano macchie corpose di colore, campiture più o meno estese,
● Raffigurati paesaggi, scorci di città, ritratti, scene di vita quotidiana, lavoro dei
contadini, aspetti non rilevanti della vita militare, non più temi storici, mitologici,
accademici
● Rappresentazione del vero a cui corrisponde un interesse sociale
● La pittura macchiaiola esercitò un’influenza sulla pittura italiana del Novecento
● I Macchiaioli si ritrovavano in particolare nelle località di Castiglioncello sul Tirreno,
presso la villa di Diego Martelli, in cui si riunivano artisti tra i quali Fattori, Borrani,
Abbati, Sernesi
● A Castiglioncello fu sperimentata la resa della luce nei paesaggi

GIOVANNI FATTORI

● E’ considerato uno dei più grandi pittori italiani dell’800


● Partecipò ai moti rivoluzionari del 1848
● Ebbe una formazione accademica e dagli anni Cinquanta frequentò il Caffè
Michelangelo, aderendo alla pittura di macchia e al verismo pittorico, in
contrapposizione alla pittura accademica storico-celebrativa
● Nel 1875 una sua opera fu ammessa al Salon di Parigi
● Soggetti prevalenti:
○ la vita militare: soldati colti nella quotidianità, senza eroismo
○ il lavoro dell’uomo: contadini, pastori, butteri e animali accomunati dalla fatica
○ la vita quotidiana
○ la natura e i paesaggi

CAMPO ITALIANO ALLA BATTAGLIA DI MAGENTA

● Nel 1862 l’opera Campo italiano alla


battaglia di Magenta di Fattori vinse il
concorso indetto nel 1859 per ricordare le
principali battaglie risorgimentali
● La tela è considerata il primo dipinto
italiano di Storia contemporanea
● Fattori non ha rappresentato l’eroismo del
combattimento avvenuto nella Seconda
guerra d’indipendenza, ma il rientro dei
feriti, le retrovie franco-piemontesi
vincitrici, che faticano a camminare
● Su un carro è soccorso un nemico austriaco ferito
● A destra l’ossequio dei militari, che stanno per dare il cambio al fronte ai loro
compagni
● L’opera supera l’intento celebrativo della pittura storica ufficiale
● Sono ancora presenti aspetti della pittura accademica: il disegno e il chiaroscuro
impiegati secondo criteri accademici
● Vengono anticipati i caratteri della pittura di macchia
● Il soggetto è dipinto senza sentimentalismo, ma è connotato da pietas (umanità)
● I soldati non sono presentati come eroi, ma come uomini dediti al dovere
● è individuabile una struttura compositiva con ampie campiture orizzontali nella resa
del paesaggio
● I particolari delle uniformi e il paesaggio furono studiati dal vivo

LA ROTONDA DI PALMIERI

● La Rotonda dei bagni Palmieri,


quadro di piccole dimensioni, presenta le
caratteristiche distintive della pittura
macchiaiola
● è raffigurata una scena di vita
balneare della ricca borghesia del tempo,
in un famoso stabilimento di Livorno
● L’estensione in larghezza evoca la
vastità dell’orizzonte
● Le macchie di colore di diversi toni sostituiscono il chiaroscuro
● I piani cromatici sono in equilibrio
● Le fasce dei colori sono avvicinate per assonanza o dissonanza
● Furono eseguiti disegni preparatori in un taccuino, nonostante la sensazione di
immediatezza
● Le macchie definiscono in modo sintetico i volumi

IN VEDETTA

● Nel dipinto In vedetta emergono lo scorcio


prospettico della parete e la contrapposizione
delle macchie (soldati, cavalli, muro)
● I due cavalli-cavalieri nello sfondo e le figure in
primo piano sono poste in equilibrio
compositivo, come a continuare la prospettiva
del muro
● è resa l’atmosfera afosa del caldo estivo.
● Il tema dei soldati in riposo, raffigurati davanti
alla parete di un muro, era già stato trattato nel dipinto Soldati francesi del ’59
● Sono individuabili analogie con i tagli prospettici dei film di Sergio Leone
BOVI AL CARRO

● In Bovi al carro è trattato il soggetto della vita agricola dei contadini, della fatica del
lavoro
● Un carro è tirato da due buoi nella campagna maremmana
● Analoghi temi furono indagati anche da Carducci e Pascoli
● La profondità prospettica è resa attraverso fasce di campiture di colore ed è
accentuata dal sentiero in diagonale
● Il peso della composizione spostata verso destra (buoi, carro, contadino) suggerisce
il senso della vastità del paesaggio maremmano e determina un equilibrio tra
l’orizzontalità di campi e la massa dei buoi con il contadino

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