Biografia Ornans, 1819 – La Tour-de-Peilz, 1877 - Inizia la propria attività riprendendo lo stile romantico, dedicandosi soprattutto alla copia dal vero dei dipinti del Louvre - Si trasferisce a Parigi per seguire gli studi di diritto come voleva la famiglia ma conduce una vita da bohemien, frequentando la brasserie Andler assieme a artisti e intellettuali parigini, tra cui Baudelaire e Proudhon - 1861: apre la sua scuola di pittura - 1871: eletto presidente della Federazione degli Artisti - Ricopre un ruolo di spicco negli anni della Comune di Parigi - Condannato come sovversivo e costretto al carcere e a vendere all'asta le sue opere - Parte dell'opera distrutta nei bombardamenti di Dresda Gli spaccapietre 1849 | 1,65 m x 2,57 m | olio su tela - Fatti quotidiano registrato con impersonale distacco e oggettività - Scopo: «fare dell'arte viva» esaltando in ogni modo l'«eroismo della realtà» - Rappresenta un manovale che frantuma dei sassi per ricavarne ciottoli e un giovane garzone mentre trasporta una pesante cesta di pietre già lavorate - Soggetto inusuale: «pittura senza storia» e meticolosità nei dettagli crea scalpore - Natura arida tratteggiata in modo scarno ed essenziale, con tonalità brunastre, riflette la miseria dei lavoratori Funerale a Ornans 1851 | 3,15 x 6,68 m | olio su tela | formato grande, sino ad ora usato esclusivamente nella pittura storica Funerale a Ornans - Scena monumentalizzata ma interrotta 1851 | 3,15 x 6,68 m | olio su tela bruscamente ai lati - Rappresentato un umile funerale contadino nel borgo di Ornans con la solennità di solito riservata alle cerimonie regali - Assenza di pretesa poetica, solo autenticità e ordinarietà - Personaggi reali, definiti "rozzi" e "brutti" dalla critica - Critica le disparità fra provincia e inneggia all'egualitarismo, qui applicato anche alla sepoltura - Narrazione pacata e rassicurante, usa colori terrosi e quasi lividi L'atelier del pittore 1855 | 3,61 x 5,98 | olio su tela «È la storia del mio atelier, ciò che vi accade moralmente e fisicamente. È abbastanza misterioso, capirà chi potrà» - «Allegoria reale» dove espone i propri ideali artistici e umani - Rifiutata all'Esposizione Universale del 1855 ma esposta in una mostra personale organizzata in contemporanea - Allude provocatoriamente, come nel Funerale a Ornans, al ricorrente gigantismo di molti dipinti accademici - Al centro della ritrae se stesso mentre dipinge un paesaggio di Orans - Attorno a lui si dispongono dei personaggi tra i più vari e improbabili, simboli artistici e sociali L'atelier del pittore: parte sinistra «'altro mondo dell'esistenza banale, il popolo, la miseria, la povertà, la ricchezza, gli sfruttati, gli sfruttatori, le persone che vivono della morte»
Vivono senza aver piena consapevolezza della
propria condizione umana: - Un bracconiere con i suoi cani - Probabile caricatura di Napoleone Ill - Una prostituta - Una povera popolana che allatta -Un rabbino - Un prete cattolico - Un mercante
- Gli oggetti disseminati per terra nello sfondo
alludono all'inconsistenza delle mode L'atelier del pittore: parte destra «tutti gli azionisti, cioè gli amici, i lavoratori, gli amanti del mondo dell'arte, le persone che mi aiutano, mi sostengono nella mia idea, che partecipano alla mia azione» - Charles Baudelaire, che legge stando seduto sul tavolo (la Poesia) - I conoscitori e intenditori d'arte (Connoisseurs) - Pierre-Joseph Proudhon (la Filosofia) - Il violinista Alphonse Promayet (la Musica) - Lo scrittore Jules Champfleury (la Letteratura) - Il collezionista Alfred Bruyas (il Mecenatismo) - Il libero amore (simboleggiato da una coppia che si abbraccia) L'atelier del pittore: parte centrale
La Verità, unica vera musa ispiratrice
dell'artista, gli sta alle spalle, nuda mentre l’osserva con tenerezza e semplicità. Quasi di fronte il Realismo, un bimbetto dai vestiti laceri guarda incuriosito. Queste sono le costanti dell'arte di Courbet.
La tecnica pittorica non presenta omogeneità,
alterna stesure veloci a particolari rifiniti Similitudini in letteratura