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IL

POSTIMPRESSIONISMO
CARATTERISTICHE
• Postimpressionismo = orientamenti artistici che si sviluppano in Francia nell’ultimo ventennio
dell’Ottocento, che hanno ripercussioni in tutta Europa e che anticipano le Avanguardie storiche e l’arte
del Novecento;
• Base = conquista della natura, rappresentata così come appariva;
• Differenza dall’Impressionismo = si cerca di andare oltre, ricerca costante con differenze in base alla
personalità e all’interiorità dei vari artisti di questa fase (spesso irrequieti);
• Caratteri comuni = rifiuto della sola impressione, ricerca della solidità dell’immagine, di contorni ben
definiti, di un colore libero;
• Zone preferite = Sud della Francia (vedi mappa p. 1154) ≠ Nord della Francia = impressionisti;
• Tutti i postimpressionisti (Cezanne, Seurat, Gauguin, Van Gogh) nascono impressionisti.
PAUL CEZANNE
(1839 – 1906)
• Nasce a Aix-en-Provence nel 1839 da un banchiere molto ricco (avrà una vita molto
agiata anche grazie all’eredità del padre, ma il successo arriva tardi), frequenta il
collegio Bourbon assieme a Emile Zola e poi corsi di disegno nella città natale;
• Va a Parigi dal 1861 al 1864, cercando di far accettare opere ai Salons ufficiali, ma
riceve rifiuti, quindi torna ad Aix-en-Provence (ci rimane quasi tutta la vita);
• Partecipa alle prime esposizioni impressioniste, dal 1874 al 1877, ma poi dagli anni
Ottanta in poi se ne allontana per studiare i «problemi artistici»;
• Aspetti impressionisti: natura, en plein air, colori (con i quali determina tutto);
• Aspetti non impressionisti: ordine (impressionisti «confusi», guarda a Poussin), solidità,
continua ricerca della verità essenziale delle cose (vedi cit. p. 1155 e p. 1156), che è la
geometria (figure con monumentalità e potenza architettonica);
• Muore nel 1906, durante un temporale, mentre stava dipingendo all’aperto.
I GIOCATORI DI
CARTE
• DATAZIONE: 1898;
• TECNICA: Olio su tela;
• DIMENSIONI: 47,5 x 57 cm;
• UBICAZIONE: Parigi, Musée d’Orsay.

• Soggetto: due uomini che in un’osteria


stanno giocando a carte davanti a uno
specchio;
• Tema: potrebbe sembrare impressionista
(vedi L’assenzio di Degas) ma non lo è,
specchio opaco, attenzione su tavolo e
giocatori (~ manichini, volumi puri);
• Aspetti geometrici: cappelli (semisfera
dx, cilindro + calotta sferica sx), maniche
(superfici cilindriche e tronco-coniche),
giacche (massa squadrata), bottiglia di
vino (cilindro), tavolino (parallelepipedi),
tovaglia (rigida, quasi metallica);
• Pennellate: molto decise, quasi dei colpi
di un’ascia su un tronco da scolpire.
LA MONTAGNA
SAINTE-VICTOIRE
• DATAZIONE: 1904 - 1906;
• TECNICA: Olio su tela;
• DIMENSIONI: 73 x 91 cm;
• UBICAZIONE: Philadelphia, Museum of Art.

• Soggetto: Montagna Sainte-Victoire, alta 1000


mt vicino ad Aix-en-Provence (ritorna in
tantissimi suoi dipinti dell’ultima fase);
• Ricerca: scomposizione e ricomposizione delle
cose, profondità senza prospettiva
geometrica;
• Colori: rendono bene la profondità, con l’aria e
il cielo che assumono il colore marroncino
delle case e il verde degli alberi;
• Differenza con impressionisti: vedi opera
Renoir p. 1161, in quella tela la natura è
gioiosa e in pace con l’uomo, al contrario di
quella di Cézanne che è stata scomposta e poi
ricomposta, indagata e rivelata nella sua
profondità;
• Ispirazione per i cubisti.
GEORGES SEURAT
(1859 – 1891)
• Nasce a Parigi nel 1859 da una famiglia benestante, studia
prima in una scuola d’arte, poi alla Scuola di Belle Arti;
• Studia la teoria ottico-scientifica dei colori di Chevreul (leggi p.
1162) e per imitarlo disegna anche lui un cerchio cromatico;
• Fonda il divisionismo: dipinge i suoi quadri come un mosaico,
con piccoli tocchi regolari di colori puri (colori poi fusi nella
retina, o meglio nel cervello, senza perdere intensità);
• Muore a Parigi nel 1891, a soli 32 anni.
IL DIVISIONISMO
• Tecnica che assume anche altre denominazioni: Neoimpressionismo,
Impressionismo scientifico, Cromoluminismo o Pointillisme (Puntinismo);
• Consiste nell’accostamento di colori puri tenuti tra loro divisi (dalle teorie di Chevreul
sul contrasto simultaneo);
• Aggiunge il principio della ricomposizione retinica (sempre tratto da Chevreul) =
colori accostati fusi dalla retina senza intervento del pittore;
• Facendo così si sarebbe ottenuta la massima luminosità;
• Procedimento: colori depositati sulla tela con la punta del pennello sotto forma di
piccolissimi tratti/puntini;
• Vuole dare una sistematicità e una dignità scientifica alla pittura impressionista;
• Il critico Felix Fénéon diventa teorico del movimento e diffonde queste idee.
UN BAGNO AD ASNIERES
• DATAZIONE: 1883 - 1884;
• TECNICA: Olio su tela;
• DIMENSIONI: 201 x 301,5 cm;
• UBICAZIONE: Londra, National Gallery.

• Soggetto: uomini e ragazzi prendono il sole o


fanno il bagno nella Senna, tutti rivolti verso dx
(tranne bambino che guarda l’acqua), c’è un
cagnolino, una canoa, una barca che va da una
parte all’altra del fiume, sullo sfondo un ponte,
delle case e delle ciminiere (industrie);
• Elementi impressionisti: soggetto, tecnica per
prato, alberi, cielo e acqua;
• Elementi non impressionisti: tecnica per
cappellino rosso (puntini azzurri, arancioni e gialli
nell’acqua, vedi particolare p. 1165), formato
della tela (grandi dimensioni, impossibile l’en
plein air, finisce nello studio), figure immobili e
geometriche (schema p. 1164);
• Riferimento: Piero della Francesca, proprio per
l’immobilità delle figure, aveva visto affreschi di
San Francesco ad Arezzo copiati nella cappella
della Scuola di Belle Arti.
UNA DOMENICA
POMERIGGIO
SULL’ISOLA DELLA
GRANDE-JATTE
• DATAZIONE: 1883 - 1885;
• TECNICA: Olio su tela;
• DIMENSIONI: 207,6 x 308 cm;
• UBICAZIONE: Chicago, Art Institute.

• Opera esposta all’ottava e ultima mostra


impressionista nel 1886 (Monet arrabbiato);
• Luogo: esattamente davanti ad Asnières, isola
sulla Senna dove torna varie volte alla stessa ora
del giorno per avere la stessa luce;
• Soggetto: uomini e donne che passeggiano o
sono distesi all’ombra (vedi particolari p. 1167);
• Elemento impressionisti: soggetto;
• Elementi non impressionisti: lungaggine nella
realizzazione (due anni), tecnica (puntini di colore
infiniti), immobilità (ormai tipica di Seurat);
• Aspetti geometrici: disposizione di persone ed
animali (vedi schema), con asse di simmetria che
passa sulla donna centrale, asse sx albero, asse dx
drappo uomo.
PAUL GAUGUIN
(1848 – 1903)
• Nasce a Parigi nel 1848, l’anno dopo quando muore il padre va con la madre in
Perù, dove rimane fino al 1855, per studiare poi a Orléans e a Parigi;
• A 17 anni, nel 1865, inizia a viaggiare per mare e arriva nei più importanti porti;
• Dal 1871 al 1883 fa il broker (agente di cambio), in seguito si dedica solo alla
pittura, partecipando fra 1880 e 1886 a tutte le mostre impressioniste;
• Sente «nausea» della civiltà e quindi andrà a vivere in vari luoghi: in Bretagna
(1885); Panama e Martinica (1887); Arles, dove vive con Van Gogh (1888); Tahiti
(1891-93 e poi dal 1895), luogo del quale si innamorerà;
• Muore a Hiva Oa (Polinesia) nel 1903, molto solo, dopo essersi opposto alle
politiche razziste del Governatore francese delle isole.
IL CRISTO GIALLO
• DATAZIONE: 1889;
• TECNICA: Olio su tela;
• DIMENSIONI: 92 x 73 cm;
• UBICAZIONE: Buffalo, Albright-Knox Art
Gallery.

• Soggetto: donne bretoni con costumi


tradizionali che si inginocchiano davanti a
un crocifisso ligneo tipico della campagna
bretone;
• Colori: rosso = alberi (autunno), giallo =
colline + Cristo (con contorni neri e verdi) =
attaccamento alla propria terra e a Dio;
• Tecnica: bidimensionalità, antinaturalismo,
cloisonnisme (dal cloisonné delle vetrate
gotiche, linea di contorno nera molto
marcata), essenzialità del paesaggio e delle
figure = sintetismo (termine usato nella
mostra del 1889 durante l’Esposizione
Universale, Impressionisti + Sintetisti vs
Neoimpressionisti).
DA DOVE VENIAMO? CHI
SIAMO? DOVE ANDIAMO?
• DATAZIONE: 1897 - 1898;
• TECNICA: Olio su tela;
• DIMENSIONI: 139 x 374,5 cm;
• UBICAZIONE: Boston, Museum of Fine Arts.

• Dipinto molto lungo ~ fregio classico;


• In alto a sx titolo, in alto a dx firma e data;
• Soggetto: dodici persone, sei animali e idolo
(vedi particolari p. 1176, descrizione Gaguin);
• Aspetti geometrici: due piramidi con rapporti
armoniosi;
• Colori: verde, rosso, giallo, azzurro = accordo
cromatico del dipinto;
• Simbologia: nascita (bambino a dx) + vita
(donne giovani) + morte (anziana a sx); uccello
bianco con lucertola = vanità delle parole;
donne che parlano = riflessione sulla ragione
dell’esistenza (ripresa dal titolo); uomo che
coglie frutto = momento migliore dell’esistenza
oppure concetto cristiano del peccato
(occidentale vs idolo = orientale).
VINCENT VAN GOGH
(1853 – 1890)
• Nasce in Olanda nel 1853 da un pastore protestante, fa inizialmente anche lui il
predicatore laico in Inghilterra e fra i minatori belgi;
• Nel 1880 comincia la sua attività da pittore: va a Bruxelles, dove fa corsi di disegno, e poi a
L’Aia, dove prende lezioni di pittura; sarà poi nel Brabante, dove dipingerà la vita dei
contadini, e ancora a Parigi, dove studia nell’atelier di un pittore e grazie al fratello Theo
(molto generoso, lo aiuta sempre, a lui scrive moltissime lettere, es. p. 1178) conosce vari
artisti contemporanei (Monet, Degas, Renoir, Seurat);
• Nel 1888 vive per due mesi con Gauguin ad Arles (voleva fondare una comunità di artisti),
i due litigheranno spesso e alla fine VG, in un impeto d’ira, si tagliò un orecchio;
• Nel 1889 viene ricoverato in una clinica per alienati mentali, dove continua a dipingere
(produrrà qui il suo capolavoro, la Notte Stellata);
• Muore ad Auvers-sur-Oise nel 1890, suicida, sparandosi al cuore in un campo di grano.
I MANGIATORI DI PATATE
• DATAZIONE: 1885;
• TECNICA: Olio su tela;
• DIMENSIONI: 81,5 x 114,5 cm;
• UBICAZIONE: Amsterdam, Museo Van Gogh.

• Primo capolavoro di Van Gogh, eseguito a


Nuenen, nel Brabante, dove il padre era
pastore;
• Soggetto: cinque contadini che in una casa
povera stanno consumando un pasto a base di
patate e caffè nero, oscurità dalla quale
emergono grazie a una lampada ad olio;
• Elementi essenziali: mani nodose, volti
spigolosi;
• Prospettiva: approssimativa (vedi schema p.
1181), tavolo in primo piano e PV diversi per le
vari persone (di fronte, di spalle, a tre quarti);
• Colori: terrosi (ocra, marrone, verde scuro),
impressione di un dipinto monocromo;
• Conclusioni: Van Gogh era un artista disposto
ad affrontare temi sociali anche duri, secondo
lui bisognava esprimere le caratteristiche di
quello che si rappresentava (vedi cit. p. 1181).
NOTTE STELLATA
• DATAZIONE: 1889;
• TECNICA: Olio su tela;
• DIMENSIONI: 73,7 x 92,1 cm;
• UBICAZIONE: New York, MoMA.

• Opera dipinta durante ricovero nella


struttura per malati mentali;
• Soggetto: cipresso in primo piano
(specchio dell’anima di VG, forza
della pace), paesino con cuspide di
un campanile, oliveto sulla dx, alte
colline (linee ondulate e parallele,
minacciose ≠ quelle di Renoir), luna
e cielo con stelle = palle di fuoco;
• Riferimento: natura grandiosa e
paurosa del Romanticismo
(soprattutto Friedrich).
COMPITO PER CASA
REALIZZARE UN PODCAST NEL QUALE DESCRIVETE UN’OPERA DI VAN GOGH (NON UNA
DELLE DUE INCLUSE NEL POWERPOINT) E LE EMOZIONI CHE ESSA SUSCITA IN VOI,
CURANDO BENE LE PAROLE COME SE FOSTE ALL’ORALE DI MATURITÀ.

MASSIMO 3 MINUTI DI DURATA.

INVIARE LA REGISTRAZIONE AL MIO INDIRIZZO E-MAIL ENTRO E NON OLTRE IL GIORNO


17/03/2023 ALLE ORE 24.00, ALLEGANDO NELLA STESSA E-MAIL IMMAGINE DELL’OPERA
SCELTA.

AL LAVORO VERRÀ ASSEGNATO UN PIÙ O UN MENO CHE POTRANNO ALZARE O


ABBASSARE IL VOTO DEL SECONDO QUADRIMESTRE.

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