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ORANGERIE è un piccolo edificio adiacente al giardino delle Tuileries a Parigi. Dopo la prima
guerra mondiale venne adibito a spezio espositivo per le opere e dal 1922 ospita la serie delle
Ninfee di Monet.
Un movimento pittorico nato a Parigi in occasione della mostra del fotografo Nadar. La mostra ha
avuto un esito disastroso e provocò molte polemiche. Lo scopo è cogliere l’impressione visiva
della realtà, da qui si ecessita un esecuzione rapida, senza disegno preliminare, ritocchi o
sfumature.
Manet (1832-1883)
Nasce a Parigi da una famiglia borghese. A 18 anni inizia la sua formazione con Thomas Couture.
Dal 1856 viaggia in Europa e studia i pittori della tradizione che fondano il linguaggio sul colore:.
Nel 1861 espone al Salon di Parigi “lo spagnolo che suona la chitarra”. Nel 1863 realizza l?Olympia
ed espone “Le déjeuner sur l’herbe”. La tecnica pittorica di Manet è innovativa e suscita accese
polemiche: accosta colori puri, linee di contorno decise e abbandona la ricerca dei volumi
eliminando i toni cromatici intermedi e i chiaroscuri.
Manet sposa Suzanne Leehoff, una pianista olandese il cui figlio appare spesso nei dipinti.
Comincia a frequentare il Café Guerbois dove incontra molti artisti. Anche se Manet è vicino al
gruppo degli impressionisti non partecipa alle loro mostre; è convinto, infatti, che il rinnovamento
dell’arte debba attuarsi all’interno del Salon e delle istituzioni ufficiali
Nei suoi ultimi anni, però, la figura umana torna al centro del suo interesse
Manet Muore a Parigi il 30 aprile 1883 dopo una lunga malattia. Nel 1884 viene allestita una
grande mostra commemorativa all’Ecole des Beaux-arts di Parigi
Napoleone III ordinò che i quadri respinti dal Salon fossero esposti al Salon de Refuses.
Il dipinto rappresenta un gruppo di quattro persone: una donna nuda e seduta, affiancata da due
uomini vestiti e sullo sfondo una donna in sottana si appresta a fare il bagno.
Victorine, donna uda che guarda il pubblico, posò anche per altre figure.
I due giovani in primo piano sono Gustave Manet e Feerdinand Leehoff.
Nell’angolo I basso a sinistra si nota della frutta con il pane, è la colazione che da il nome al
dipinto.
Il nudo e la tecnica pittorica sconvolgono il pubblico.
• adottò una tecnica pittorica → fornisce indicazioni solo sommarie nella descrizione delle forme
e dei particolari sul fondo, riducendo il chiaroscuro. I volumi quindi sono indetermiabili e solo
grazie ai contorni decisi si riescono a capire. Le figure sono definite per opposizione di toni e dalla
profondità suggerita dalla giustapposizione delle macchie di diversi colori.
• il nudo contestava e metteva in crisi il nudo classico. Appare realistico e attuale: abiti moderni
ammucchiati e lo sguardo verso gli spettatori fa pensare ad una prostituta, non a una dea. La
ragazza volge lo sguardo allo spettatore.
Presenta una donna completamente nuda (Victorine Meurent), sdraiata sopra ad un letto disfatto,
ornata da un bracciale d’oro e da un collarino di velluto con ua perla e una ciabattina dondolante.
Essa guarda direttamente lo spettatore in modo sfacciato, la mano sinistra posata sul pube in un
gesto sfrontato.
Sullo sfondo una domestica di colore si avvicina per consegnarle un bouquet di fiori, che riprende
il tema dlla prostituzione: non avevano domstiche bianche, perchè si rifiutavano di lavorare per le
prostitute.
Ai piedi del letto c’è un gatto nero (simbolo di lussuria e tradimento) si spaventa per l’ingresso del
cliente entrato e drizza il pelo.
Olympia era un nome diffuso tra le prostitute d’alto borgo.
Tecnica adottata → rapide pennallate e solo in lontananza assume un effetto realistico. Il
chiaroscuro è semplificato e il contrasto tra colori appare netto.
Interpretazione in chiave moderna della Venere di Urbino.
Monet (1840-1926)
Nasce a Parigi il 14 novembre 1840, ma trascorre tutta la giovinezza a Le Havre, sulla costa
nordoccidentale della Francia. Figlio di un commerciante, manifesta un precoce talento per la
caricatura, e frequenta corsi di pittura e disegno. Il giovane Monet sviluppa una particolare
predilezione per la pittura di paesaggio. Grazie ai consigli del suo primo maestro, Eugène Boudin,
inizia a dipingere en plein air.
Abbandonando le norme accademiche, Monet, invece di ispirarsi all’arte del passato, dipinge
soggetti tratti dalla realtà del loro tempo con uno stile che riproduce ciò che l’occhio vede.
Monet ritrae scene di vita moderna, eliminando il disegno di contorno, dipinge con piccoli tocchi
di colore puro, privilegiando tonalità luminose e brillanti. ciò che mira a rappresentare Monet è
proprio l’impressione visiva: macchie di colore percepite dall’occhio in base a determinate
condizioni di luce
Nel 1874 Monet e gli artisti della sua cerchia organizzano una mostra nello studio del fotografo
Nadar a Parigi.
Dalla fine degli anni ’80, la produzione di Monet è caratterizzata da variazioni sullo stesso
soggetto, rappresentato in diverse ore del giorno e nelle diverse stagioni dell’anno e in questo
modo Monet registra sulla tela il variare delle condizioni atmosferiche e gli effetti di luce che esse
producono sugli oggetti raffigurati.
Monet muore a 86 anni, il 5 dicembre 1926 a Giverny.
Donne in giardino (1866, olio su tela, Parigi, Musée d’Orsay)
Dipinse 50 riproduzioni della cattedrale con il variare delle condizioni atmosferiche, osservandola
dalla finestra del secondo piano del negozio Au Caprice in rue du Grand Pont.Questa ripetizione
consentiva all’artista una continua rielaborazione del tema. Ogni volta che l’effetto di luce
cambiava l’artista passava ad un altra rappresentazione. Effetto di istantaneità.
Pittura in serie.
Ninfee (1897-1926, olio su tela, Parigi, Orangérie des Tuileries, Musée Marmottan, Musée d’Orsay)
I soggetti di queste tele sono le ninfee del laghetto artificiale che Monet fa scavare vicino alla sua
casa di Giverny, sulla Senna: è quello che il pittore chiama “giardino acquatico”. Nei primi quadri
lo stagno è attraversato da un piccolo ponte di legno in stile giapponese.
Lo stesso soggetto viene rappresentato da angolazioni leggermente diverse, in varie ore del
giorno, in differenti stagioni e con una luce sempre differente; l’intento è quello di dare ogni volta
una nuova impressione visiva..
Nelle opere successive, Monet restringe progressivamente il campo di osservazione, escludendo
tutto quello che fa parte del paesaggio intorno allo stagno. L’ambiente circostante è
rappresentato ormai soltanto nel riflesso che lascia sull’acqua.
Collabora al progetto di ristrutturazione di due grandi sale ovali dell’Orangérie. La sua intenzione
è creare un ambiente continuo dove le pitture, disposte su immensi pannelli incurvati, avvolgano
lo spettatore immergendolo in un tripudio di luce e colore.
Monet va oltre il tentativo di riprodurre le impressioni visive che caratterizza le prime versioni, e
approda a uno stile che tende all’astrattismo: acqua e cielo si mescolano, le forme si dissolvono
sciogliendosi nel colore e ogni riferimento spaziale è definitivamente scomparso.
Impressione, levar del sole (1872, olio su tela, Parigi, Museo Marnottan)
Si svolge in un bistrot di Parigi; i protagonisti sono due bevitori d’assenzio, liquore demonizzato
in questi anni perché considerato responsabile della diffusione dell’alcolismo nelle classi popolari.
L’uomo e la donna, un clochard e una prostituta, sono seduti a un tavolo, chiusi in un silenzioso
isolamento. Degas non cerca di fare denuncia sociale, ma vuole solamente cogliere un momento
di vita reale e fermarlo, come in una foto istantanea scattata dal tavolo vicino.
La prospettiva obliqua dei tavoli procede a zig zag e suggerisce la profondità dello spazio: lo
sguardo dello spettatore viene così guidato dal primo piano verso il fondo dove sta la prostituta.
Degas tratteggia le figure umane con una decisa linea di contorno. L’inquadratura è inconsueta: i
due protagonisti sono infatti spostati sulla destra della scena, come a sottolineare la loro
marginalità sociale (si ispira alle pitture giapponesi).
L’opera viene esposta a Londra, dove è definita volgare e ripugnante. Il proprietario, disturbato
dallo scandalo, rivende L’assenzio al conte Isaac de Camondo che lo lascerà al museo del Louvre
nel 1911
Una serie di quattro varianti che hanno come soggetto donne che stirano. Degas ritrae la misera
condizione della lavandaia andando oltre la sua immagine settecentesca, che privilegia invece
l'aspetto leggero e giocoso di questo mestiere. Il quadro di Degas raffigura due donne a lavoro:
una è piegata sul ferro da stiro, l’altra invece è ritratta in un momento di pausa mentre sbadiglia,
si stiracchia e impugna una bottiglia di vino.
Lo schema compositivo è organizzato secondo la linea diagonale del tavolo che incrocia le linee
verticali della stufa, della bottiglia e della finestra. Le stesse tonalità di blu, marrone, verde e ocra
sono utilizzate sia per lo sfondo che per le figure femminili, con grande bilanciamento cromatico.
Il colore è steso in modo non omogeneo e senza il consueto fondo preparatorio.
La fatica fisica e la ripetitività del lavoro sono rese attraverso il movimento contrapposto delle
due donne.
Renoir (1841-1919)
Grande vitalità dei soggetti e vivacità della tecnica pittorica.
Nasce il 25 febbraio 1841 a Limoges, nella Francia centroccidentale. Pochi anni dopo la sua
nascita, la famiglia si trasferisce a Parigi. Incoraggiato dal padre, che lavora come sarto, il giovane
Renoir diventa decoratore di porcellane, poi anche di stoffe e ventagli.
Inizia a frequentare l’Ecole-des-Beaux-Arts. In questi anni conosce Claude Monet e altri giovani
pittori insieme ai quali inizia a dipingere all’aperto, trasferendo sulla tela i colori e gli effetti di
luce che osserva nella natura. Fin dagli esordi, il soggetto che Renoir predilige è la figura umana,
isolata o in gruppo, spesso dipinta all’aperto, nei momenti di svago in mezzo alla natura.
Dipinge con uno stile innovativo, basato su colori brillanti e luminosi, stesi con rapidi tocchi di
pennello.
Nel 1874 Renoir espone a una mostra allestita nello studio del fotografo Nadar a Parigi.
Nel 1881 Renoir compie un viaggio in Italia durante il quale studia attentamente la pittura
rinascimentale.
La sua pittura mostra una maggiore attenzione al disegno e alla plasticità delle forme. Il tema
prediletto dell’ultima fase è quello delle Bagnanti, soggetto di derivazione classica che Renoir
rielabora in numerose versioni.
Negli ultimi anni di vita Renoir è colpito da una grave forma di artrite, ma continua a dipingere,
facendosi legare il pennello alla mano. Muore a Cagnes-sur-Mer il 3 dicembre 1919 a 78 anni.
L’opera ha per soggetto una scena di ballo ambientata al Mouli de la Galette, un locale di
Montmartre.
Il quadro vede come protagonisti numerosi parigini in un bel pomeriggio assolato di primavera.
In primo piano due ragazze conversano con un ragazzo di spalle, subito a destra c’è un uomo con
il cilindro e un ragazzo molto giovane che hano ordinato da bere, sullo sfondo una folla di uomini
e donne che ballano (a sinistra c’è una coppia piu isolata)
Gli abiti delle donne spiccano di piu grazie alle variazioni di tonalità.
I gruppi di persone creano la profondità prospettica.
La composizione si svolge dal primo piano verso lo sfondo lungo la diagonale ascendente.
Il movimento della fola è reso da una serie di linee curve.
Il movimento è reso dal colore, in mancanza di disegno preparatorio.
Le pennellate sono lunghe. I personaggi tagliati alle estremità fanno pensare alla continuità
dell’azione.
Sconcertò il pubblico per l’idea rivoluzionaria degli effetti della luce (senza ombre e toni scuri)
I personaggi appaiono maculati da cerchi di luce che rappresentano i raggi del sole filtrati
attraverso i rami.
POSTIMPRESSIONISMO
Cézanne (1839-1906)
Rifiuto degli elementi tipici dell’Impressionismo.
Soggetti → non vita quotidiana parigina, ma temi drammatici di origine letteraria
Elementi formali → drastica semplificazione dei toni, colore abbondante steso con spatola, non
con pennello
Nasce a Aix-en-Provence il 19 gennaio 1839, in una famiglia agiata. Pur essendo destinato ad
affiancare il padre nella sua attività di banchiere, decide di dedicarsi alla pittura. A partire dal
1861 compie lunghi soggiorni a Parigi.
Frequenta l’Académie Suisse e allaccia contatti importanti con artisti e intellettuali, ma segue una
via solitaria per l’elaborazione della sua pittura. I dipinti della sua prima fase mostrano uno stile
realista. Sono caratterizzati da colori cupi, forme vigorose e impasti molto densi.
Influenzato da quella pittura rarefatta, basata sugli effetti di luce, Cézanne comincia a dipingere
all’aperto; schiarisce i colori e li stende a piccoli tocchi.
Interessato alla struttura delle cose, ai valori eterni ed immutabili della forma, Cézanne costruisce
solide geometrie, concentrandosi sulla composizione dell’immagine e sullo studio dei volumi.
Come afferma lui stesso, intende “trattare la natura secondo il cono, il cilindro, la sfera, il tutto
messo in prospettiva”. La natura morta si presta particolarmente bene alla paziente analisi dei
volumi e allo studio della prospettiva. Ma lo stesso principio è applicato alla figura umana.
L’ultimo ciclo è dedicato alla Montagna Sainte-Victoire. Nelle opere di questa serie l’artista
dipinge il monte da diversi punti di vista, concentrandosi sui volumi che compongono il
paesaggio. (sviluppo del Cubismo).
Cézanne muore il 22 ottobre 1906 a Aix-en-Provence.
Due uomini giocano in un osteria di paese, seduti ad un tavolo posto di fronte ad uno specchio.
Sono contadini che al pittore osservava a Jas de Bouffan.
L’ambiente è trattato sommariamente e lo specchio sembra far parte della boiserie (rivestimento
ligneo del locale).
L’atteggiamento degli uomini è cosi neutrale che non traspare niente delle loro emozioni: sono
seduti.
Strutture piramidali delle posizioni e volti angolosi.
Isola geometria dei corpi e vestiti:
• le due figure sono in accordi cromatici (tendono al giallo-bruno dx e blu-violetto sx)
• tovaglia rossa e bottiglia al centro dividono i due giocatori
Il cappello del giocatore di dx è una calotta sferica quello di sn un cilindro sormontato da una
calotta; le maniche sono cilindriche e troncoconiche.
Il tema è tipicamente impressionista.
Natura morta con mele a arance (1899, olio su tela, Parigi, Musée d’Orsay)
I corpi femminili non richamano il tema della seduzione: si presentano ridotti a semplici volumi
che seguono l’andamento degli alberi. Vuole creare semplici rapporti spaziali in un atmosfera
carica di contemplazione.
Studio dell’elemento plastico e pittorico.
Seurat (1859-1891)
Nacque a Parigi. Sovrappose alla lezione degli impressionisti una ricerca di rigore formale
assoluto (profondo senso di staticità).
Ispirazioni →impressionismo, simbolismo e rinascimento italiano.
Constatazione sociale: rappresenta dei giovani che fanno il bagne sulle rive della Senna
(riconosciuta dal ponte ferroviario e dalle officine Clichy)
Luogo di riposo tipico della classe plebea e l’estrazione sociale dei personaggi è dettata dal loro
abbigliamento, in contrasto con quella borghese dei due personaggi in cilindro e parasole in barca
in alto a destra. Concilia l’impressione visiva con il rigore della pittura d’atelier e punta ad
idealizzare la scena.
Dal simolismo prende le figure che balzano fuori e dal rinascimento l’ordine composto da linee
precise.
Le Grand Jatte (1884-86, olio su tela, New York, Metropolitan Museum of Art)
Signac (1863-1935)
Figlio di commercianti, si trasferì da bambino a Montmartre. Iniziati gli studi da architetto, dopo
aver visto una mostra di Monet capì la sua vera passione. Entrò nello studio di Emile Bin.
Con Seurat diede vita alla Société des artistes indépendants. Adottò la tecnica puntinista che
divenne connotativa.
La tela rappresenta una scena di interni con un grande tavolo ovale dove sono seduti un uomo
anziano (il nonno) e una donna (la mamma). La terza figura, con un grembiule bianco, è la
cameriera che si dirige verso la donna seduta.
Il contesto richiama l’intimità domestica della colazione, ma le figure appaiono distaccate e senza
emozioni. A Signac interessava creare effetti luminosi e cromatici.
Testimonia l’eredità di Seurat nell’uso del colore e nella staticità.