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IMPRESSIONISMO

Nel 1870 si consolida il gruppo degli impressionisti.


La luce e Il colore hanno un valore fondamentale (accostano direttamente sulla tela I colori puri e
aboliscono il nero per le ombre) e si rappresenatno scene di vita comune, costumi e abitudini
della vita contemporanea.
Essi non mirano alla realtà, ma all’impressione che da essa ricevono:
• La pittura è immediata → sempre meno si ricorre a disegni preparatori
• Assenza di bordi netti → I colori creano un effetto unitario
• Pittura en plein ait → rapporto piu intenso con il soggetto
Molti vengono influenzati dalla fotografia e vengono introdotte composizioni piu decentrate.
Dalla tradizione orientale si riprendono la linearità delle forme e il punto di vista è rialzato.

ORANGERIE è un piccolo edificio adiacente al giardino delle Tuileries a Parigi. Dopo la prima
guerra mondiale venne adibito a spezio espositivo per le opere e dal 1922 ospita la serie delle
Ninfee di Monet.

Un movimento pittorico nato a Parigi in occasione della mostra del fotografo Nadar. La mostra ha
avuto un esito disastroso e provocò molte polemiche. Lo scopo è cogliere l’impressione visiva
della realtà, da qui si ecessita un esecuzione rapida, senza disegno preliminare, ritocchi o
sfumature.

Manet (1832-1883)
Nasce a Parigi da una famiglia borghese. A 18 anni inizia la sua formazione con Thomas Couture.
Dal 1856 viaggia in Europa e studia i pittori della tradizione che fondano il linguaggio sul colore:.
Nel 1861 espone al Salon di Parigi “lo spagnolo che suona la chitarra”. Nel 1863 realizza l?Olympia
ed espone “Le déjeuner sur l’herbe”. La tecnica pittorica di Manet è innovativa e suscita accese
polemiche: accosta colori puri, linee di contorno decise e abbandona la ricerca dei volumi
eliminando i toni cromatici intermedi e i chiaroscuri.
Manet sposa Suzanne Leehoff, una pianista olandese il cui figlio appare spesso nei dipinti.
Comincia a frequentare il Café Guerbois dove incontra molti artisti. Anche se Manet è vicino al
gruppo degli impressionisti non partecipa alle loro mostre; è convinto, infatti, che il rinnovamento
dell’arte debba attuarsi all’interno del Salon e delle istituzioni ufficiali
Nei suoi ultimi anni, però, la figura umana torna al centro del suo interesse
Manet Muore a Parigi il 30 aprile 1883 dopo una lunga malattia. Nel 1884 viene allestita una
grande mostra commemorativa all’Ecole des Beaux-arts di Parigi

Le déjeuner sur l’herbe (1863, olio su tela, Parigi, Musée d’Orsay)

Napoleone III ordinò che i quadri respinti dal Salon fossero esposti al Salon de Refuses.
Il dipinto rappresenta un gruppo di quattro persone: una donna nuda e seduta, affiancata da due
uomini vestiti e sullo sfondo una donna in sottana si appresta a fare il bagno.
Victorine, donna uda che guarda il pubblico, posò anche per altre figure.
I due giovani in primo piano sono Gustave Manet e Feerdinand Leehoff.
Nell’angolo I basso a sinistra si nota della frutta con il pane, è la colazione che da il nome al
dipinto.
Il nudo e la tecnica pittorica sconvolgono il pubblico.
• adottò una tecnica pittorica → fornisce indicazioni solo sommarie nella descrizione delle forme
e dei particolari sul fondo, riducendo il chiaroscuro. I volumi quindi sono indetermiabili e solo
grazie ai contorni decisi si riescono a capire. Le figure sono definite per opposizione di toni e dalla
profondità suggerita dalla giustapposizione delle macchie di diversi colori.
• il nudo contestava e metteva in crisi il nudo classico. Appare realistico e attuale: abiti moderni
ammucchiati e lo sguardo verso gli spettatori fa pensare ad una prostituta, non a una dea. La
ragazza volge lo sguardo allo spettatore.

Olympia (1863, olio su tela, Parigi, Musée d’Orsay)

Presenta una donna completamente nuda (Victorine Meurent), sdraiata sopra ad un letto disfatto,
ornata da un bracciale d’oro e da un collarino di velluto con ua perla e una ciabattina dondolante.
Essa guarda direttamente lo spettatore in modo sfacciato, la mano sinistra posata sul pube in un
gesto sfrontato.
Sullo sfondo una domestica di colore si avvicina per consegnarle un bouquet di fiori, che riprende
il tema dlla prostituzione: non avevano domstiche bianche, perchè si rifiutavano di lavorare per le
prostitute.
Ai piedi del letto c’è un gatto nero (simbolo di lussuria e tradimento) si spaventa per l’ingresso del
cliente entrato e drizza il pelo.
Olympia era un nome diffuso tra le prostitute d’alto borgo.
Tecnica adottata → rapide pennallate e solo in lontananza assume un effetto realistico. Il
chiaroscuro è semplificato e il contrasto tra colori appare netto.
Interpretazione in chiave moderna della Venere di Urbino.

Monet (1840-1926)

Nasce a Parigi il 14 novembre 1840, ma trascorre tutta la giovinezza a Le Havre, sulla costa
nordoccidentale della Francia. Figlio di un commerciante, manifesta un precoce talento per la
caricatura, e frequenta corsi di pittura e disegno. Il giovane Monet sviluppa una particolare
predilezione per la pittura di paesaggio. Grazie ai consigli del suo primo maestro, Eugène Boudin,
inizia a dipingere en plein air.
Abbandonando le norme accademiche, Monet, invece di ispirarsi all’arte del passato, dipinge
soggetti tratti dalla realtà del loro tempo con uno stile che riproduce ciò che l’occhio vede.
Monet ritrae scene di vita moderna, eliminando il disegno di contorno, dipinge con piccoli tocchi
di colore puro, privilegiando tonalità luminose e brillanti. ciò che mira a rappresentare Monet è
proprio l’impressione visiva: macchie di colore percepite dall’occhio in base a determinate
condizioni di luce
Nel 1874 Monet e gli artisti della sua cerchia organizzano una mostra nello studio del fotografo
Nadar a Parigi.
Dalla fine degli anni ’80, la produzione di Monet è caratterizzata da variazioni sullo stesso
soggetto, rappresentato in diverse ore del giorno e nelle diverse stagioni dell’anno e in questo
modo Monet registra sulla tela il variare delle condizioni atmosferiche e gli effetti di luce che esse
producono sugli oggetti raffigurati.
Monet muore a 86 anni, il 5 dicembre 1926 a Giverny.
Donne in giardino (1866, olio su tela, Parigi, Musée d’Orsay)

Fu completamente dipinto all’aria aperta.


Voleva ottenere un risultato omogeneo in ogni sua parte e dipingeva solo quando la luce del sole
cadeva sulla modella in modo giusto. Giunse a scavare un fossato nel terreno e a calarvi la tela,
cosi da poter dipingere la parte piu alta, poiche se fosse salito su una scala avrebbe cambiato il
suo punto di osservazione. Avrebbe percio reso l’opera sproporzionata.

La cattedrale di Rouen (1892-94, olio su tela)

Dipinse 50 riproduzioni della cattedrale con il variare delle condizioni atmosferiche, osservandola
dalla finestra del secondo piano del negozio Au Caprice in rue du Grand Pont.Questa ripetizione
consentiva all’artista una continua rielaborazione del tema. Ogni volta che l’effetto di luce
cambiava l’artista passava ad un altra rappresentazione. Effetto di istantaneità.
Pittura in serie.

Grenouillere (1869, olio su tela, New York, Metropolitan Museum of Art)

Il titolo del nome riprende uno dei ristoranti sulla senna.


L’opera non trasmtte sentimento romantico per la natura, ma la coesitenza di natura ed essere
umano. Il protagonista è l’acqua, elemento fondamentale nella pittura impressionista, mobile e
riflettente, cio che la sovrasta e la circonda vi si rispecchia.L’acqua esprime il senso della relatività
di tutti i rapporti con cio che ci circonda, poiche seppur sembra la stessa l’acqua cambia sempre.
La mobilità dell’acqua è resa evitando la fusione dei colori che sono invece distributi a macchie
accostate.

Ninfee (1897-1926, olio su tela, Parigi, Orangérie des Tuileries, Musée Marmottan, Musée d’Orsay)

I soggetti di queste tele sono le ninfee del laghetto artificiale che Monet fa scavare vicino alla sua
casa di Giverny, sulla Senna: è quello che il pittore chiama “giardino acquatico”. Nei primi quadri
lo stagno è attraversato da un piccolo ponte di legno in stile giapponese.
Lo stesso soggetto viene rappresentato da angolazioni leggermente diverse, in varie ore del
giorno, in differenti stagioni e con una luce sempre differente; l’intento è quello di dare ogni volta
una nuova impressione visiva..
Nelle opere successive, Monet restringe progressivamente il campo di osservazione, escludendo
tutto quello che fa parte del paesaggio intorno allo stagno. L’ambiente circostante è
rappresentato ormai soltanto nel riflesso che lascia sull’acqua.
Collabora al progetto di ristrutturazione di due grandi sale ovali dell’Orangérie. La sua intenzione
è creare un ambiente continuo dove le pitture, disposte su immensi pannelli incurvati, avvolgano
lo spettatore immergendolo in un tripudio di luce e colore.
Monet va oltre il tentativo di riprodurre le impressioni visive che caratterizza le prime versioni, e
approda a uno stile che tende all’astrattismo: acqua e cielo si mescolano, le forme si dissolvono
sciogliendosi nel colore e ogni riferimento spaziale è definitivamente scomparso.

Impressione, levar del sole (1872, olio su tela, Parigi, Museo Marnottan)

Il titolo del quadro darà il nome alla corrente artistica dell’impressionismo.


ispirandosi al paesaggio che vede realizza Impressione, levar del sole. Il soggetto del quadro è
l’alba nel porto di Le Havre. Monet abbandona i volumi e i dettagli a favore della luminosità e
dell’immediatezza percettiva della scena (l’atmosfera).
Attraverso tonalità fredde, azzurre e verdi, tutto appare smaterializzato e dissolto. I contorni sono
incerti e sfumati.
Degas (1834-1917)
Si definisce un realista in quanto la scenza non viene mai idealizzata, ma mantiene gli aspetti
meno belli del quotidiano. Artista indipendente.
Nasce a Parigi il 19 luglio 1834 in un’agiata famiglia borghese. Durante gli studi classici matura
l’interesse per la pittura. Si iscrive quindi alla prestigiosa Ecole des Beaux-Arts.
Le sue prime opere rivelano grande abilità tecnica. Interessato principalmente alla figura umana,
Degas si distingue nel genere del ritratto.
Dipinge opere ispirate alla vita moderna.
Dal 1874 al 1886 Degas espone alle mostre degli impressionisti, con i quali condivide la
predilezione per i soggetti tratti dalla realtà contemporanea, ma Degas non rinuncia alla linea di
contorno.
l’artista non ama dipingere all’aperto e rifiuta di raffigurare solo l’impressione di un momento.
Pur osservando attentamente i soggetti che intende rappresentare, preferisce dipingere in studio,
sulla base del ricordo e dell’elaborazione mentale.
Nei dipinti e nei pastelli di questa serie, i colori si fanno sempre più accesi, le forme sembrano
sfaldarsi. Degas perde gradualmente la vista. Costretto ad abbandonare la pittura, realizza
sculture di piccole dimensioni. Giunto a 83 anni, muore a Parigi il 27 settembre 1917.

Famiglia belelli (1859-62, olio su tela, Parigi, Musée d’Orsay)

Il quadro ritrae la famiglia della zia paterna del pittore.


Il quadro ci propone il modello perfetto di famiglia borghese, in un salotto piccolo ma decoroso,
arredato con cura e senza sfarzo. La madre posa con poco calore il braccio sulla spalla della figlia
minore (severa educatrice), mentre il marito guarda la moglie e le figlie svolgendo il ruolo di capo
famiglia.

La lezione di danza (1874, olio su tela, Parigi, Musée d’Orsay)

Fu in parte realizzao nel foyer di danza dell’Opera di parigi.


Degas amava il balletto e ritrasse le ballerine durante le proe.
La scena è ambientata in una grande sala, con il parquet (in obliquo aumenta la profondità) e le
pareti decorate da lesene in marmo.
Una grande porta fa intravedere un secondo ambiente e una finestra dalla quale si scorge Parigi.
Perrot è appoggiato a un alto bastone per battere il tempo e per correggere le linee e postura delle
allieve. Le altre ballerine disposte in semicerchio attendono il loro turno.
Angolatura insolita → nel dipinto il contesto è riprodotto da un punto di vista basso e a destra,
questo rende la scena dinamica.
Taglio fotografico → alcune figure sono tagliate sui bordi.
Massima luminosità nei colori.

Temi legati alla quotidianità.


Apparentemente perfette ma in realtà questo gli costa fatica e sudore.

Assenzio (1876, olio su tela, Parigi, Musée d’Orsay)

Si svolge in un bistrot di Parigi; i protagonisti sono due bevitori d’assenzio, liquore demonizzato
in questi anni perché considerato responsabile della diffusione dell’alcolismo nelle classi popolari.
L’uomo e la donna, un clochard e una prostituta, sono seduti a un tavolo, chiusi in un silenzioso
isolamento. Degas non cerca di fare denuncia sociale, ma vuole solamente cogliere un momento
di vita reale e fermarlo, come in una foto istantanea scattata dal tavolo vicino.
La prospettiva obliqua dei tavoli procede a zig zag e suggerisce la profondità dello spazio: lo
sguardo dello spettatore viene così guidato dal primo piano verso il fondo dove sta la prostituta.
Degas tratteggia le figure umane con una decisa linea di contorno. L’inquadratura è inconsueta: i
due protagonisti sono infatti spostati sulla destra della scena, come a sottolineare la loro
marginalità sociale (si ispira alle pitture giapponesi).
L’opera viene esposta a Londra, dove è definita volgare e ripugnante. Il proprietario, disturbato
dallo scandalo, rivende L’assenzio al conte Isaac de Camondo che lo lascerà al museo del Louvre
nel 1911

Le stiratrici (1884-86, olio su tela, Parigi, Musée d’Orsay)

Una serie di quattro varianti che hanno come soggetto donne che stirano. Degas ritrae la misera
condizione della lavandaia andando oltre la sua immagine settecentesca, che privilegia invece
l'aspetto leggero e giocoso di questo mestiere. Il quadro di Degas raffigura due donne a lavoro:
una è piegata sul ferro da stiro, l’altra invece è ritratta in un momento di pausa mentre sbadiglia,
si stiracchia e impugna una bottiglia di vino.
Lo schema compositivo è organizzato secondo la linea diagonale del tavolo che incrocia le linee
verticali della stufa, della bottiglia e della finestra. Le stesse tonalità di blu, marrone, verde e ocra
sono utilizzate sia per lo sfondo che per le figure femminili, con grande bilanciamento cromatico.
Il colore è steso in modo non omogeneo e senza il consueto fondo preparatorio.
La fatica fisica e la ripetitività del lavoro sono rese attraverso il movimento contrapposto delle
due donne.

Renoir (1841-1919)
Grande vitalità dei soggetti e vivacità della tecnica pittorica.
Nasce il 25 febbraio 1841 a Limoges, nella Francia centroccidentale. Pochi anni dopo la sua
nascita, la famiglia si trasferisce a Parigi. Incoraggiato dal padre, che lavora come sarto, il giovane
Renoir diventa decoratore di porcellane, poi anche di stoffe e ventagli.
Inizia a frequentare l’Ecole-des-Beaux-Arts. In questi anni conosce Claude Monet e altri giovani
pittori insieme ai quali inizia a dipingere all’aperto, trasferendo sulla tela i colori e gli effetti di
luce che osserva nella natura. Fin dagli esordi, il soggetto che Renoir predilige è la figura umana,
isolata o in gruppo, spesso dipinta all’aperto, nei momenti di svago in mezzo alla natura.
Dipinge con uno stile innovativo, basato su colori brillanti e luminosi, stesi con rapidi tocchi di
pennello.
Nel 1874 Renoir espone a una mostra allestita nello studio del fotografo Nadar a Parigi.
Nel 1881 Renoir compie un viaggio in Italia durante il quale studia attentamente la pittura
rinascimentale.
La sua pittura mostra una maggiore attenzione al disegno e alla plasticità delle forme. Il tema
prediletto dell’ultima fase è quello delle Bagnanti, soggetto di derivazione classica che Renoir
rielabora in numerose versioni.
Negli ultimi anni di vita Renoir è colpito da una grave forma di artrite, ma continua a dipingere,
facendosi legare il pennello alla mano. Muore a Cagnes-sur-Mer il 3 dicembre 1919 a 78 anni.

Le Moulin de la Galette (1876, olio su tela, Parigi, Muséed’Orsay)

L’opera ha per soggetto una scena di ballo ambientata al Mouli de la Galette, un locale di
Montmartre.
Il quadro vede come protagonisti numerosi parigini in un bel pomeriggio assolato di primavera.
In primo piano due ragazze conversano con un ragazzo di spalle, subito a destra c’è un uomo con
il cilindro e un ragazzo molto giovane che hano ordinato da bere, sullo sfondo una folla di uomini
e donne che ballano (a sinistra c’è una coppia piu isolata)
Gli abiti delle donne spiccano di piu grazie alle variazioni di tonalità.
I gruppi di persone creano la profondità prospettica.
La composizione si svolge dal primo piano verso lo sfondo lungo la diagonale ascendente.
Il movimento della fola è reso da una serie di linee curve.
Il movimento è reso dal colore, in mancanza di disegno preparatorio.
Le pennellate sono lunghe. I personaggi tagliati alle estremità fanno pensare alla continuità
dell’azione.
Sconcertò il pubblico per l’idea rivoluzionaria degli effetti della luce (senza ombre e toni scuri)
I personaggi appaiono maculati da cerchi di luce che rappresentano i raggi del sole filtrati
attraverso i rami.

POSTIMPRESSIONISMO

Cézanne (1839-1906)
Rifiuto degli elementi tipici dell’Impressionismo.
Soggetti → non vita quotidiana parigina, ma temi drammatici di origine letteraria
Elementi formali → drastica semplificazione dei toni, colore abbondante steso con spatola, non
con pennello

Nasce a Aix-en-Provence il 19 gennaio 1839, in una famiglia agiata. Pur essendo destinato ad
affiancare il padre nella sua attività di banchiere, decide di dedicarsi alla pittura. A partire dal
1861 compie lunghi soggiorni a Parigi.
Frequenta l’Académie Suisse e allaccia contatti importanti con artisti e intellettuali, ma segue una
via solitaria per l’elaborazione della sua pittura. I dipinti della sua prima fase mostrano uno stile
realista. Sono caratterizzati da colori cupi, forme vigorose e impasti molto densi.
Influenzato da quella pittura rarefatta, basata sugli effetti di luce, Cézanne comincia a dipingere
all’aperto; schiarisce i colori e li stende a piccoli tocchi.
Interessato alla struttura delle cose, ai valori eterni ed immutabili della forma, Cézanne costruisce
solide geometrie, concentrandosi sulla composizione dell’immagine e sullo studio dei volumi.
Come afferma lui stesso, intende “trattare la natura secondo il cono, il cilindro, la sfera, il tutto
messo in prospettiva”. La natura morta si presta particolarmente bene alla paziente analisi dei
volumi e allo studio della prospettiva. Ma lo stesso principio è applicato alla figura umana.
L’ultimo ciclo è dedicato alla Montagna Sainte-Victoire. Nelle opere di questa serie l’artista
dipinge il monte da diversi punti di vista, concentrandosi sui volumi che compongono il
paesaggio. (sviluppo del Cubismo).
Cézanne muore il 22 ottobre 1906 a Aix-en-Provence.

La casa dell’impiccato a Auvres (1872-73, Olio su tela, Parigi, Musée d’Orsay)

La luce non dissolve le forme ma le scolpisce, iniziano le distorsioni prospettiche.


Presenta evidenti relazioni con la poetca dell’impressionismo, ma allo stesso tempo ne appare
distante.
Paesaggi impressionisti → disposizione prospettica trasporta lo sguardo nel dipinto, in
quest’opera invece fa fatica a muoversi.
Il gruppo di case è dipinto con pennellate rapide e piccole, senza ordine prospettico e senza un
punto di fuga preciso (sembra un assemblaggio di figure geometriche)
Forte sentimento di solitudine (accentuato dall’assenza di figure umane e dalla vegetazione
immobile)
La veduta sulla città si apre attraverso due case in primo piano → l’immagine risulta distorta e
estraniata.
I giocatori di carte (1891-92, New York, Metropolitan Museum of Art)

Due uomini giocano in un osteria di paese, seduti ad un tavolo posto di fronte ad uno specchio.
Sono contadini che al pittore osservava a Jas de Bouffan.
L’ambiente è trattato sommariamente e lo specchio sembra far parte della boiserie (rivestimento
ligneo del locale).
L’atteggiamento degli uomini è cosi neutrale che non traspare niente delle loro emozioni: sono
seduti.
Strutture piramidali delle posizioni e volti angolosi.
Isola geometria dei corpi e vestiti:
• le due figure sono in accordi cromatici (tendono al giallo-bruno dx e blu-violetto sx)
• tovaglia rossa e bottiglia al centro dividono i due giocatori
Il cappello del giocatore di dx è una calotta sferica quello di sn un cilindro sormontato da una
calotta; le maniche sono cilindriche e troncoconiche.
Il tema è tipicamente impressionista.

“Dipinge la natura secondo cono, cilindro e sfera”


Cezanne vuole produrre una sintesi della scena, destinata a insediarsi nella mente
dell’osservatore. La ricerca aspria a conquistare la verità essenziale a cui l’impressione visiva non
poteva arrivare.
La lettura percettiva della natura, usando solo I sensi, non basta ad affermare l’essenza, bisogna
utilizzare l’intelletto. Sotto l’apparenza ci sono sempre degli archetipi (modelli eterni e
trascendenti) a cui tutto puo tornare.
Questa verità puo essere trovata grazie alla geometria →riconducendo tutto alla geometria
l’autore conferisce maggiore monumentalità alle figure.
Il colore determina i piani, I cambiamenti di inclinazione, spigoli, curve e variazioni di luce.

Natura morta con mele a arance (1899, olio su tela, Parigi, Musée d’Orsay)

Fa parte di 6 nature morte


La scelta di questa frutta è legata alla loro forma sferica.
La costruzione spaziale si serve di piu punti di vista.
Accentua il volume girandosi idealmente intorno e rappresentando diversi punti di vista.

Grandi bagnanti (1896-1905, olio su tela, Philadelphia, Museum of Art)

I corpi femminili non richamano il tema della seduzione: si presentano ridotti a semplici volumi
che seguono l’andamento degli alberi. Vuole creare semplici rapporti spaziali in un atmosfera
carica di contemplazione.
Studio dell’elemento plastico e pittorico.
Seurat (1859-1891)
Nacque a Parigi. Sovrappose alla lezione degli impressionisti una ricerca di rigore formale
assoluto (profondo senso di staticità).
Ispirazioni →impressionismo, simbolismo e rinascimento italiano.

Une baignade Asnieres (1884, olio su tela, Londra, National Gallery)

Constatazione sociale: rappresenta dei giovani che fanno il bagne sulle rive della Senna
(riconosciuta dal ponte ferroviario e dalle officine Clichy)
Luogo di riposo tipico della classe plebea e l’estrazione sociale dei personaggi è dettata dal loro
abbigliamento, in contrasto con quella borghese dei due personaggi in cilindro e parasole in barca
in alto a destra. Concilia l’impressione visiva con il rigore della pittura d’atelier e punta ad
idealizzare la scena.
Dal simolismo prende le figure che balzano fuori e dal rinascimento l’ordine composto da linee
precise.

Le Grand Jatte (1884-86, olio su tela, New York, Metropolitan Museum of Art)

L’isola della Senna ricca di alberi e prati.


Acquistato nel 1924 da Federic Barlett che lo prestò al The Art Institute di Chicago
Parigini della Terza repubblica, che la domenica pomeriggio andavano li a rilassarsi.
I personaggi hanno una disposizione geometrica scenografica →mostrati frontalmente o di
profilo e I loro rapporti sono armoniosi e studiati.
La tela è divisa divisa verticalmente a metà dall’asse che attraversa la donna con l’ombrellino
Sezione aurea → la linea orizzontale (tocca l’orlo inferiore della sua giacca) e l’ombra dell’albero.
Scena dominata da calma e silenzio assoluti (figure ridotte ad un innaturale immobilità)
Atmosfera irreale.
Ipersonaggi sono in un mondo atemporale e astratto dove nessuno comunica con l’altro.
Potrebbe essere una critica alla società borghese del tempo (scimmietta della signora in primo
piano in abito a tournure)
Figure statiche e ghiacciate si ispirano all’egitto e al gotico.

Signac (1863-1935)
Figlio di commercianti, si trasferì da bambino a Montmartre. Iniziati gli studi da architetto, dopo
aver visto una mostra di Monet capì la sua vera passione. Entrò nello studio di Emile Bin.
Con Seurat diede vita alla Société des artistes indépendants. Adottò la tecnica puntinista che
divenne connotativa.

Colazione (1886-87, olio su tela, Otterlo, Rijksmuseum Kröller-Müller)

La tela rappresenta una scena di interni con un grande tavolo ovale dove sono seduti un uomo
anziano (il nonno) e una donna (la mamma). La terza figura, con un grembiule bianco, è la
cameriera che si dirige verso la donna seduta.
Il contesto richiama l’intimità domestica della colazione, ma le figure appaiono distaccate e senza
emozioni. A Signac interessava creare effetti luminosi e cromatici.
Testimonia l’eredità di Seurat nell’uso del colore e nella staticità.

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