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GEORGES SEURAT

Neo Impressionismo

1886= ultima mostra dell’Impressionismo che segna la


nascita del Neo Impressionismo. Viene esposto un dipinto
di Seurat, “Una domenica pomeriggio all’isola della Grande-
Jatte”, tema tipico dell’Impressionismo: divertimento
domenicale della borghesia parigina.
Diversa è però la tecnica pittorica, che nasce da quella
impressionista quindi si hanno piccoli tocchi di colore con
l’accostamento di quelli complementari; mentre prima
con gli impressionisti questo accostamento (che dona
luminosità e chiarezza al dipinto) derivava maggiormente
dall’intuizione, con Seurat diventa un procedimento quasi
scientifico. Egli scompone il colore in tanti piccoli puntini
così che, con il principio della mescolanza ottica, noi
possiamo cogliere l’impressione generale. In queste opere
si perde l’impressione vivace e istantanea
dell’Impressionismo e si ha invece un’impressione di
raggelamento.

- Seurat, Una domenica pomeriggio sull’isola della


Grande-Jatte
Grande uso di semicerchi (gonne, ombrelli, vela..) che
comunicano un senso di libertà e uscita dagli schemi,
concetti che comunicano la sensazione del tempo libero ma
alludono anche alla nuova tecnica pittorica di Seurat.

Il colore giallo mischiato al verde evoca un’idea di


cambiamento, di progresso, solarità e gioia. Vi sono molte
linee dritte che evocano energia, forza e diagonali
ascendenti che rimandano a un’idea di dinamismo e
crescita.

L’abbigliamento ci fa capire che la scena è ambientata a fine


‘800 e sottolinea la presenza di un’infermiera e due soldati.

C’è una sensazione generale di rilassatezza che comprende


bambini e adulti.

Importante è la figura della donna che pesca, attività


prevalentemente maschile, simbolo del nuovo ideale
femminile, indipendente e determinata in una nuova
società vitale.

La coppia in primo piano rappresenta uno stereotipo della


borghesia (cilindro, sigaro, gonna pronunciata= simboli di
benessere economico, rispettabilità , subordinazione
femminile).

La scimmia al guinzaglio è simbolo di eccentricità ,


capriccio.

PAUL GAUGUIN
- Nasce a Parigi nel 1848
- Tendenza ad una irrequietezza esistenziale
- Padre giornalista di idee repubblicane. In seguito al colpo
di stato del futuro imperatore Napoleone III, la famiglia
lascia la Francia
- Il padre muore durante il viaggio
- Paul trova rifugio insieme alla madre presso i parenti
materni che vivono a Lima, in Perù
- Dal 1871 si stabilisce a Parigi, dove lavora come agente di
cambio. È in questo periodo che inizia a coltivare l’interesse
per la pittura.
- Nel tempo libero dipinge, visita mostre, allaccia contatti
con gli artisti del tempo.
- La corrente più innovativa in quest’epoca è
l’Impressionismo. Gauguin si avvicina a questa pittura
luminosa, basata sull’uso del colore puro, ed espone alle
mostre degli Impressionisti
- A 35 anni Gauguin abbandona l’impiego per dedicarsi
interamente alla pittura. Il suo desiderio di evasione lo
porta a viaggiare alla ricerca di nuovi luoghi e nuove
culture, non contaminati dalla frenesia moderna
- Soggiorna a Pont-Aven, un villaggio immerso nella natura.
Qui, Gauguin elabora un nuovo stile, ispirato all’arte
primitiva. Dipinge opere dai colori accesi e intensi, che non
imitano le tinte reali ma evocano stati emotivi. Il colore è
steso in ampie superfici piatte, circondate da contorni
molto marcati
- Alla ricerca di mondi puri e incontaminati, Gauguin
compie lunghi soggiorni a Tahiti, dove trova il paradiso
terrestre.
- I suoi dipinti, realizzati con colori sempre più brillanti e
luminosi, esaltano l’armonia tra uomo e natura, la bellezza
dei luoghi e la quieta serenità della popolazione locale.
L’opera culminante del periodo tahitiano è Da dove
veniamo? Cosa siamo? Dove andiamo?. È un dipinto che
evoca riflessioni sul destino dell’uomo e le diverse fasi della
vita.

- Gauguin, Da dove veniamo? Cosa siamo? Dove


andiamo?
(Cfr. L’atelier del pittore di Courbet)
- Personaggi polinesiani
- Umanità pura che non è condizionata dalle necessità del
mondo moderno ma si pone sempre le stesse grandi
domande: “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?”
- Metafora di umanità primigenia, allo stato puro che si
spoglia delle sovrastrutture moderne. È nuda davanti alla
natura e alla storia
- Contorni piatti e mancanza di prospettiva, profondità
- Uso di colori insoliti stesi con campiture larghe
- Gauguin ritorna alle origini dell’arte
- Poetica descrizione del ciclo della vita, dalla neonata alla
anziana

- Sintetismo e cloisonnisme in Gauguin


Cloisonnisme
Tecnica che consiste nel contornare con una linea
particolarmente marcata cose o persone dipinte e riempire
lo spazio così definito con il colore. Il colore veniva quindi
steso à plat, cioè con una pennellata piatta, senza effetti
chiaroscurali, e confinata in una zona definita.

Sintetismo
Con la tecnica del cloisonnisme, il colore steso a zone va ad
annullare i volumi, la tridimensionalità , la tela si appiattisce
in grandi campiture di colore uniforme. In più il colore
viene utilizzato puro, si rinuncia quasi totalmente ai colori
complementari; sintetismo sta quindi per
«semplificazione». Infatti il termine “sintetismo” deriva
dall’approccio di Gauguin di restituire una sintesi del
visibile.

VINCENT VAN GOGH


- Figlio primogenito di un pastore protestante
- Lavora in una ditta di mercanti d’arte (Goupil)
- Avverte una vocazione religiosa, studia teologia e
frequenta una scuola di evangelizzazione
- Viene inviato a predicare nella regione mineraria del
Borinage, in Belgio, dove sostiene i minatori e le loro
rivendicazioni e per questo viene sospeso dall’incarico
- In questa regione realizza i suoi primi disegni
- A 27 anni inizia a studiare pittura grazie all’appoggio del
fratello Theo
- Esordisce in opere realiste in cui prevalgono colori cupi,
nature morte, scene di villaggio, contadini, tessitori tutto
con intensa partecipazione emotiva (a questa prima fase
appartiene “I mangiatori di patate”)
- 1886, si stabilisce a Parigi dal fratello Theo. Qui conosce
gli sviluppi dell’arte moderna (Impressionismo, pittura en
plain air e il colore) e cambia completamente la sua pittura:
usa colori chiari e brillanti che stende con pennellate
allungate
- Amplia i suoi soggetti e dipinge ritratti e scene della città
- 1888, va ad Arles alla ricerca di quiete; qui dipinge
paesaggi inondati di luce, campi di grano e giardini fioriti.
- Qui in Provenza abita nella famosa “casa gialla” dove
sogna di istituire una comunità di artisti
- Ad Arles lo raggiunge Paul Gauguin
- Dopo un violento litigio Gauguin se ne va e Van Gogh
scosso si taglia un orecchio
- Frequenti crisi nervose lo portano prima all’ospedale di
Arles e poi all’istituto psichiatrico di Saint-Remy.
- Grande conforto dal fratello Theo
- Nelle sue ultime opere il colore diventa più intenso e
materico, e la pennellata sempre più mossa fino a
distorcere le forme (“Notte stellata” dove il dato naturale è
quasi trasfigurato)

- Van Gogh, Notte stellata


- Realizzato dalla finestra del manicomio di Saint-Remy
- Cipressi (=alberi dei morti) molto ricorrenti nelle sue
opere
- Protagonista è il cielo notturno, e l’artista usa un vortice
di pennellate violente e colori densi e pastosi
- Cielo notturno=> metafora del mistero dell’universo

-Van Gogh, Campo di grano con i corvi neri


(Cfr. Ercole al bivio di Carracci)
- Realizzato pochi mesi prima del suo suicidio
- Due interpretazioni dei corvi: o sono in volo verso
l’osservatore (oscuro presagio) o si stanno allontanando
(sensazione di sollievo)
- Il quadro racconta lo stato d’animo tormentato
dell’artista, un grido di dolore espresso con vorticose e
precise pennellate
- Il cielo è offuscato dal colore delle nubi perché è in arrivo
una tempesta
- Il contrasto tra il giallo del campo e il blu/nero del cielo
trasmettono all’osservatore una sensazione di dramma
imminente, sensazione appesantita dal volo dei corvi
- L’artista sembra come osservare impotente la tempesta
che si sta per scatenare - I tre sentieri rappresentano
metaforicamente le inconciliabili alternative esistenziali e
professionali della vita del pittore
- Il sentiero al centro sembra come non avere una via
d’uscita e rappresenta l’angoscia esistenziale di Van Gogh
che non riusciva a vedere un futuro davanti a sé

PAUL CEZANNE
- Nasce a Aix-en-Provence nel 1839, in una famiglia agiata.
- Destinato ad affiancare il padre nella sua attività di
banchiere, decide però di dedicarsi alla pittura
- Il carattere sicuro, autoritario e conservatore del padre
rende Cézanne insicuro e irascibile, che decide comunque
di aiutarlo economicamente nello studio dell’arte
- 1852, al collegio Bourbon Cézanne stringe amicizia con
Zola (amicizia che finirà quando Zola pubblicherà un’opera
che parla di un artista fallimentare in cerca di un nuovo
modo di fare arte, Cézanne si offende)
- A partire dal 1861 compie lunghi soggiorni a Parigi, segue
una via solitaria per l’elaborazione della sua pittura.
- I dipinti della sua prima fase= stile realista, caratterizzati
da colori cupi, forme vigorose e impasti molto densi
- Nei primi anni ’70 si avvicina agli impressionisti, in
particolare a Pisarro
- Influenzato dagli impressionisti Cézanne comincia a
dipingere all’aperto; schiarisce i colori e li stende a piccoli
tocchi. L’esito è visibile ne La casa dell’impiccato, esposto a
Parigi nel 1874, alla prima mostra degli impressionisti
- A differenza degli impressionisti Cézanne abbandona i
loro temi (divertimento della borghesia e la vita parigina) e
si interessa alla provincia e alla natura morta perché
quest’ultima si presta bene all’analisi dei volumi e allo
studio della prospettiva. Ma lo stesso principio è applicato
alla figura umana
- Cézanne è interessato alla struttura delle cose, ai valori
immutabili della forma (mentre ad esempio la natura era
mutevole secondo gli impressionisti) e costruisce solide
geometrie, come il cono, il cubo o la sfera, per cogliere la
vera essenza delle cose
- Non voleva rappresentare la natura così come la vedeva
ma per come era (SI PASSA DA UNA PITTURA SOGGETTIVA
A UNA OGGETTIVA)
- Utilizza una pennellata a pettine che costruisce
geometricamente le figure
- Nel 1891 si trasferisce ad Aix-en-Provence per proseguire
la sua ricerca nella quiete della campagna
- Si dedica al ciclo delle bagnanti
- Cézanne è a metà tra l’Impressionismo e le Avanguardie,
precursore del Cubismo

- Cézanne, La montagna Sainte-Victoire


(Cfr. Monte Fuji stampe giapponesi)
- Montagna realizzata con i toni del blu
- Il cielo è costellato di chiazze verdi
- Al di sotto un’ampia zona pianeggiante dominata dal
verde della vegetazione, in cui si intravedono i tetti di case
- Non c’è un primo piano ben definito
- L’applicazione artificiosa del colore rivela una
propensione per la forma= l’artista vede il colore come
forma

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