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Presentazione Di Arte

“Il Post-Impressionismo”
A cura di Stefano Tavaglione
Caratteri generali
• Non è uno stile a sè, ma una etichetta che
venne data per convenzione ad artisti che
erano accomunati dal fatto di aver in qualche
modo avuto a che fare con l’Impressionismo
• Gli artisti definiti “post impressionisti” non
avevano tecniche pittoriche che li
accomunassero, ma solo esperienze comuni di
vita. Alcuni furono molto amici fra loro
Artisti principali:

• Paul Cezanne
• Paul Gauguin
• Vincent Van Gogh
• George Seurat – Paul Signac
Paul Cezanne
(1839-1906)
• Di famiglia molto ricca, originaria del
Piemonte, ha la possibilità di frequentare
scuole prestigiose
• Partecipa alla prima e alla terza mostra degli
Impressionisti, senza essere però mai
completamente d’accordo con le teorie e le
tecniche usate
• Si discosta completamente dal movimento
perché tende al recupero della forma
• Anche la tecnica usata è particolare, perché
sovrappone pennellate di colore senza
mischiarle mai, aspettando che la parte
sottostante si asciughi
• Secondo lui le figure devono essere
considerate e disegnate tenendo conto dei
solidi geometrici
• Tutto deve dunque essere realizzato secondo la
sfera, il cilindro, il cono
• Per queste idee, è considerato dai Cubisti il
loro precursore
• Il successo gli arride molto tardi
• Muore ad Aix-en-Provence, dove è nato, per
una polmonite contratta dopo essere stato
sorpreso da un temporale
La casa dell’impiccato,
1874, Parigi, Musee d’Orsay
La Casa Dell’Impiccato
La casa dell'impiccato è una delle tre tele che Cézanne presenta alla prima
mostra impressionista del 1874. L'influsso del suo amico Camille Pissarro,
con il quale lavora regolarmente nella regione di Pontoise e di Auvers-sur-
Oise, è evidente. Rispetto alle sue opere di gioventù, Cézanne ha adottato i
colori chiari e la pennellata frammentata degli impressionisti. Egli ha altresì
abbandonato i temi drammatici o letterari a favore di un soggetto semplice,
addirittura banale. Benché si tratti di un'opera impressionista, La casa
dell'impiccato rivela un impressionismo molto personale e rivisitato
dall'artista stesso.

La composizione di questa tela è complessa. Possiamo notare molti assi forti a


partire da un punto centrale: una strada che sale verso la sinistra; un'altra che
scende verso la parte centrale del quadro; una scarpata che forma una curva
che sbuca verso destra; i rami degli alberi si innalzano obliquamente verso
l'alto. I piani si uniscono in modo molto ravvicinato. Lo spessore della
pennellata granulosa sembra "costruire" il quadro. L'assenza di personaggi, la
vegetazione immobile, austera, le tonalità fredde contribuiscono a creare un
forte sentimento di solitudine.
Paul Gauguin
(1848-1903)
Nato a Parigi nel 1848, l’anno dopo, alla morte del padre, era già in viaggio per
il Perù dove trascorse la prima infanzia. Rientrato in Francia studiò a Orléans e
a Parigi. All’età di diciassette anni, iniziò a viaggiare per mare toccando i più
importanti porti del mondo; dopo il congedo si stabilì a Parigi . Nel 1883 fu
costretto ad abbandonare l’impiego a seguito di una grave crisi economica
attraversata dalla Francia; l’evento non fu poi così traumatico per Gauguin che
poté dedicarsi totalmente alla pittura, arte alla quale si era accostato agli inizi
degli anni Settanta. Desideroso di una vita semplice, primitiva, libera e senza
condizionamenti, lontana dalla cultura soffocante, si trasferì in Bretagna e nel
1888 visse per un breve periodo ad Arles assieme a Vincent van Gogh.
Vendette poi tutto per trasferirsi a Tahiti (Polinesia) dove resistette solo due
anni e, dopo aver messo da parte qualche migliaio di franchi, nel luglio 1895
partì per il suo ultimo definitivo viaggio per Tahiti e le Isole Marchesi
(Polinesia), dove si spense l’8 maggio 1903 – all’età di 54 anni - disperato,
stanco e malato, in carcere per essersi opposto alla politica razzista del
governatore francese.
I colori erano dati per ampie campiture piatte e, più
che colori complementari, egli faceva uso di quelli
primari: rosso, giallo, blu.
La forte linea di contorno assume un valore espressivo
contribuendo a mettere in risalto ciò che viene dipinto. 
Con Gauguin avviene un recupero della
bidimensionalità della pittura che può anche fare a
meno di ogni illusionismo prospettico, sia geometrico
che cromatico.
Fra le forme artistiche alle quali il pittore fu sensibile è
certamente da ricordare la pittura giapponese, allora di
moda per le numerose stampe a colori che circolavano
in Europa a partire dalla metà dell’Ottocento. Ne è un
esempio L’onda, un dipinto del 1888.
Paul Gauguin
L’Onda, Olio su Tela
1888
Gauguin però non usa le sfumature e i
colori delicati di Hiroshige, ma grandi
zone piatte e colori contrastanti e
innaturali: acqua verde e gialla, spiaggia
rossa.
Le due figure in alto, sono solo una
citazione e sembrano delle cifre. Gauguin
L'artista ha reso con immediatezza l'effetto non trasmette un'immagine realistica, ma
della corrente  attraverso le pennellate lineari, un'immagine emozionale, come un
che disegnano gorghi e movimenti dell'acqua. sogno o un ricordo, in cui la realtà è
Nel confronto con una stampa di Utagawa stravolta dal sentimento dell'artista.
Qui la protagonista è l'acqua, ma anzichè
Hiroshige, con un paesaggio marino, si nota la
offrire una sensazione di serenità, di
ripresa dei motivi lineari. Hiroshige usa una distensione come l'acqua vista
linea di contorno molto sottile, che tende a dagli impressionisti e in particolare
''ritagliare le forme''. da Monet, suscita un'idea
di forza immensa, incontenibile, violenta.
Vincent Van Gogh
(1853-1890)
• Vincent Van Gogh rappresenta il prototipo più famoso di artista maledetto; di
artista che vive la sua breve vita tormentato da enormi angosce ed ansie
esistenziali, al punto di concludere tragicamente la sua vita suicidandosi.
• Divenne predicatore, vivendo in villaggi di minatori. Qui, prese talmente a
cuore le sorti dei lavoratori, anche in occasione di scioperi, da essere
considerato dalle gerarchie ecclesiastiche socialmente pericoloso.
• Fu quindi licenziato. Crebbe la sua crisi interiore che lo portò a vivere una vita
sempre più tormentata. In questo periodo, era il 1880 e Van Gogh aveva solo
27 anni, iniziò a dipingere.
• La sua attività di pittore è durata solo dieci anni, essendo egli morto a 37 anni
nel 1890.
• Sono stati dieci anni segnati da profondi tormenti, con crisi intense intervallate
da momenti di serena euforia
• L’attività di Van Gogh è stata breve ed intensa. I suoi quadri più famosi furono
realizzati nel breve giro di quattro o cinque anni.
• Egli, tuttavia, in vita non ebbe alcun riconoscimento o apprezzamento per la
sua attività di pittore. Solo una volta era apparso un articolo su di lui.
• Dopo la sua morte, iniziò la sua riscoperta, fino a farne uno degli artisti più
famosi di tutti i tempi.
Vincent Van Gogh
Mangiatori di Vincent Van Gogh
Patate, Olio su Tela, Notte Stellata, Olio
1885; su Tela, 1889;
Amsterdam, Museo New York, MoMA
Van Gogh
Paul
George Seurat Signac
(1859-1891)
(1863 – 1935)
George Seurat
• Iniziato alla pittura da uno zio, è affascinato
dalle teorie sui colori di Maxwell e Chevreul
• La visita alla quarta mostra impressionista gli
fa capire che l’indagine sul colore è quella
giusta da intraprendere per cambiare la pittura
• Adotta la teoria del “contrasto simultaneo”:
due tinte complementari, se accostate,
aumentano la loro luminosità
• Questa teoria viene applicata mediante il
“puntinismo”, che Seurat preferisce chiamare
“divisionismo”
IL
• PUNTINISMO
Il puntinismo consiste nell’accostare i colori
primari non con pennellate piccole, ma con
puntini
• Anche se da alcuni critici venne chiamato
“Neo Impressionismo”, il puntinismo non è
improvvisazione: al contrario, le opere
richiedono una gestazione lenta e paziente
• Il risultato è di indubbio fascino, ma a volte le
figure risultano statiche e fisse, e soprattutto
mancano di profondità
Una domenica pomeriggio all’isola della
Grande Jatte,
1890-1895, Parigi, Musee d’Orsay
Una domenica pomeriggio all’isola della
Grande Jatte
Seurat qui ha dipinto una tipica domenica pomeriggio sull'isola della Grande
Jatte, un luogo molto popolare ai suoi tempi, sulla Senna, a nord-ovest di
Parigi. Per sei mesi andò ogni giorno all'isola a fare schizzi del paesaggio e
delle molte figure che lo animano (la madre con la bambina, o la donna a
destra, vestita all'ultima moda) prima di dipingere, nel suo studio, il quadro
completo. É una composizione perfettamente studiata. 
Le figure sono immobilizzate e la scena è statica, priva dell'immediatezza
impressionista.
Le figure sono quasi in forma geometrica, come appare evidente nella
vicinanza della donna centrale alla figura di un cilindro. 
La composizione è un incrocio di linee verticali (le figure in piedi, gli alberi) e
orizzontali (le ombre sul prato). Per spezzare l'ortogonalità, sono state
introdotte linee oblique.
Il colore è scomposto in una fitta trama di punti, stesi con assoluta precisione
scientifica. Un'ampia zona d'ombra in primo piano aumenta la luminosità
della parte in profondità.
P. Signac,
Paul Signac Vele e Pini
1896, collezione privata
• Abbandonati gli studi di architettura nel 1882, si
dedicò alla pittura formandosi da autodidatta a
contatto con gli impressionisti.
• Fu tra i fondatori a Parigi, nel 1884, della Société
des artistes indépendants, dove espose per la
prima volta le sue opere.
•  in quella occasione conobbe G. Seurat, con il
quale avviò un'intensa collaborazione che portò
all'elaborazione del neoimpressionismo
Henry de Toulouse - Lautrec
Henry de Toulouse - Lautrec
• Discendente di una nobile ed antichissima famiglia francese, la
sua vita fu segnata, a quattordici anni, da due cadute da cavallo
che gli procurarono delle fratture ad entrambe le ginocchia. In
seguito le sue gambe non crebbero al pari del resto del corpo,
restando egli deforme come un nano.
• Ciò lo portò a vivere una vita bohemien nel pittoresco e
malfamato quartiere parigino di Montmartre. E’ in questo povero
universo di ballerine e prostitute che egli svolse la sua arte,
prendendo di lì la propria ispirazione.
• Egli è soprattutto un grande disegnatore, portando la sua arte su
un piano che era sconosciuto agli altri pittori impressionisti:
quello della linea funzionale.
• Egli con la linea coglie con precisione espressionistica le forme, i
corpi e lo spazio. Non solo. Anche le superfici vengono tutte
intessute di linee che si intrecciano a formare suggestivi intrecci.
Henry de Toulouse –
Lautrec

La Toilette

1889, Museo D’Orsay,


Parigi
La Toilette
Il dipinto è realizzato in una di quelle case di appuntamento in cui il pittore passava la
maggior parte del suo tempo. La rappresentazione coglie un istante di vita quotidiana con un
senso di immediatezza molto evidente. Contribuisce a questo senso di immediatezza il taglio
di tipo fotografico con una angolazione dall’alto verso il basso.
La donna viene vista di spalle presentandosi in un aspetto di fragilità quasi commovente. Le
spalle hanno una linea molto armoniosa. Su di esse la testa ha una positura molto diritta e
serena. I capelli sono di un rosso molto delicato, raccolti in modo seducente. Le braccia e le
gambe sono magre e delicate. Tutto ciò crea un contrasto evidente con l’attività della donna
la quale, proprio per questa sua bellezza che non scompare, conserva una sua purezza
virginale. La simpatia del pittore è tutta per lei.
La donna ha appena finito di lavarsi in una vasca che si intravede accanto alla sua testa. Sta
asciugandosi seduta a terra su degli asciugamani. Il fatto che sia appena uscita dall’acqua ne
accentua simbolicamente l’avvenuta purificazione.
La stanza si presenta povera e spoglia. Il pavimento è un normale parquet a listoni paralleli su
cui sono posati pochi oggetti: la poltroncina e il divanetto di vimini, la tinozza per il bagno.
La tecnica pittorica risulta molto sapiente e sicura. Toulouse-Lautrec stende i colori secondo
linee veloci e marcate. L’immagine prende mirabilmente forma con tratti che si intessono
senza perdere la loro evidenza lineare. I colori sono molto delicati e definiscono dei riflessi
che danno alle cose una sensazione di grande verità.
T HE E ND.

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