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EDGAR DEGAS

Ci troviamo nel periodo tra 1853/1873, durante i primi anni della sua carriera, Degas sperimenta ogni tipo di
genere, ma si evince una particolare attenzione per i ritratti.
Da giovane era particolarmente ispirato alla figura di Ingres, dal quale copiò con passione i disegni e le opere.
Grazie all'influenza di Ingres, Degas non abbandonerà mai il concetto accademico di realizzare un disegno
preparatorio del quadro, prima di dipingere l'intera opera. Ciò però lo caratterizzerà per sempre, poiché lo
farà a vita. Per questo Degas si distingue molto dai suoi contemporanei, nonché gli impressionisti , i quali
viceversa dipingevano "di getto", cogliendo l'attimo.
Tra il 74 – 86, cioè nella sua fase impressionista, nacque finalmente la notorietà dell’artista.
Esso in questi anni iniziò a sperimentare nuove tecniche riguardanti luci e colori.
Durante la seconda mostra però sarà giudicato male dai critici per gli strani soggetti ritratti nei suoi dipinti.
Egli, infatti, prediligeva soggetti semplici nelle loro pose quotidiane, come ad esempio "Le stiratrici", gli altri
impressionisti, al contrario, si concentravano in particolar modo sui paesaggi di campagna o di città.
Inoltre verrà diffamato, soprattutto, per i suoi ritratti di donne.
Degas portò nell’arte un nuovo modo di ritrarre i nudi femminili, dipingendo le donne non in nobile posa,
bensì mentre si pettinano, si vestono e così via.
Inoltre le raffigura con una tecnica innovativa: le rappresenta dall'alto, dal basso, di lato, come se le spiasse
dal buco della serratura e ciò suscitò molto scandalo.

L’assenzio
Le ambientazioni di Degas, fanno sempre riferimento a caratteristici interni parigini. Infatti, n’è un esempio
l’Assenzio. L’opera è ambientata a Parigi in uno dei caffè più conosciuti, ed è caratterizzata da una
inquadratura squilibrata verso destra, per dare il senso di una visione improvvisa.
Con questa prospettiva obliqua data dalla disposizione dei tavolini, il punto di vista dell’osservatore viene
collocato in un punto alto e decentrato, in modo che i movimenti risultino più naturali possibili.
Degas ritrae due personaggi seduti uno accanto all'altro, raccolti nella loro solitudine ed emarginazione, infatti
è proprio per questo che presentano uno sguardo perso nel vuoto.
I due soggetti recitano il ruolo di due poveracci: una prostituta e un barbone dall'aria trasandata e burbera. La
donna solitaria ha davanti a se un bicchiere d’assenzio; mentre il barbone un calice di vino.
Degas, attento ai giochi di luce, ritrae alle spalle dei personaggi, uno specchio appannato che ne riflette le
sagome in modo sfumato.
Scuola di Ballo Dell’Opera
L’opera è ambienta all’interno di una scuola di ballo, dove le ballerine dell’opera, fanno delle prove.
Nella stanza, la porta e lo specchio assumono una funzione di ampliamento dello spazio, la sedia e la
ballerina di sinistra fungono da primo piano.
Degas si occupa dei momenti che precedono e seguono il balletto: attimi di sforzo, di tensione, di riposo e
così via. Qui ogni figura ha un atteggiamento diverso dall’altro, infatti l’artista mostra le ballerine mentre
tendono o si massaggiano i muscoli, si aggiustano la calzamaglia, si piegano in atteggiamenti esasperati.
Per altro, l’unica fonte di luce è abbastanza diffusa e proveniente da destra. Mentre il bianco degli abiti viene
posto in contrasto con le cinture di vario colore.
La Tinozza
In quest’opera, rappresentata dall’alto, immediatamente viene espresso il senso di spontaneità che Degas
voleva trasmettere.
La figura è ritratta nell’intimità dei suoi gesti quotidiani e della sua casa. Poiché la ritroviamo accovacciata su
sé stessa. I piedi, poggiano nella tinozza e danno alle gambe la forza di mantenere una posizione un po’
insolita. La mano infatti ci indica l’instabilità che ha la donna nel lavarsi. Mentre il volto è nascosto.
Con quest’opera, Degas vuole sottolineare che il soggetto pittorico è il corpo in sé, nei movimenti inconsueti
della quotidianità, nelle diverse strane posizioni che si compiono per le cose più comuni.

POST - IMPRESSIONISMO
I Post-Impressionisti come gli Impressionisti credevano nella necessità di rispettare "la verità" e d'essere
"fedeli alla natura".
Per gli Impressionisti la libertà del pittore stava nel rappresentare l’attimo sfuggente, dosando luce e colore.
Mentre i Post-Impressionisti volevano riconquistare la certezza e la libertà del colore e del tempo.
Proprio per questo, questa nuova generazione di pittori, decise voler rappresentare la natura in modo sempre
più soggettivo col fine di essere del tutto inedito.
In poche parole, con il Post-impressionismo, l'artista, si pone solo l’obiettivo di comunicare con lo spettatore,
senza porsi il problema su come riproduce l’opera.

SERAUT
È una figura rilevante, conosciuta soprattutto per la tecnica del puntinismo, infatti dipinge usando piccoli
punti di colore differente senza mescolare la pittura, e quando noi osservatori ci allontaniamo dal quadro, i
punti sembrano confondersi magicamente con il colore desiderato; sono i nostri occhi ad unire tutti i puntini.

Una Domenica Pomeriggio sull’Isola della Grande-Jatte


Vi sono molti personaggi che affollano la scena: uomini, donne e bambini di diverse classi sociali, si
rilassano sulla sponda della Senna, sull’erba o sotto gli alberi.
L’opera appare come sospesa nel tempo, racchiudendo un momento di pace e silenzio. Per altro non manca
l’ironia, l’autore sembra infatti mettere in ridicolo le figure precisine borghesi, per esempio nella veduta di
profilo che accentua in modo grottesco, la stramba imbottitura posteriore degli abiti femminili.

VAN GOGH
Van Gogh era un artista post-impressionista. Il suo stile racchiudeva spessi strati di vernice e concentrata sulla
luminosità, piuttosto che la rappresentazione precisa della realtà.
Esso trasforma il colore reale per renderlo suggestivo, per far sì che riesca a suscitare emozioni.
Van Gogh non narra semplicemente fatti o descrive luoghi, bensì è interessato al significato di ciò che
rappresenta.
In un primo momento il tema preferito è la vita dei contadini, il loro lavoro, la loro fatica che Van Gogh
ammira, e i colori sono scuri e monotoni. Mentre dal momento in cui si trasferì a Parigi, Van Gogh scopre la
bellezza del colore e schiarisce la sua tavolozza.
I mangiatori di patate
Si tratta di un dipinto accuratamente preparato, è preceduto da parecchi studi di teste, personaggi e
ambientazioni. Prima di comporre questo quadro, Van Gogh analizza le fisionomie dei contadini, riportando
poi lineamenti marcati, le fronti basse, le labbra grosse, e le donne con le cuffie bianche.  Van Gogh visita
le case dei contadini, studia l'ambiente in prima persona, e con lo stesso tipo di illuminazione, fa diverse
versioni prima di quella definitiva. Gli interessa rendere viva la scena, far capire che questa gente ha lavorato
duramente tutto il giorno. I visi sono deformati ed un po’ esagerati fino alla caricatura, le mani rese nodose
appunto dal lavoro pesante, sono messe in evidenza dalle pennellate grumose e dalla luce.
La luce della lanterna appesa, invece, mette in evidenza le patate disposte nel piatto.

Campo di Grano con voli di corvi


Il quadro è composto da un campo di grano spezzettato da 3 sentieri che danno al quadro un senso di
profondità.
La parte sullo sfondo é caratterizzata da un cielo cupo che sta per trasformarsi in tempesta. Poi si vede uno
stormo di corvi che vola e mangia i chicchi di grano.
Il quadro è inoltre suddiviso in 2 parti, la prima parte ha dei colori freddi e la seconda dei colori caldi.
Il volo dei corvi neri rappresenta il portare la morte, infatti il paesaggio si trasforma in premonizione di morte,
sofferenza e disperazione; tant'é che 1 mese dopo Van Gogh si suicidò.
Il Cristo Giallo
Il Cristo giallo di Gauguin è ambientato nelle campagne e qui troviamo delle contadine che pregano intorno
al crocifisso.
I colori e l'insieme della composizione determinano un'atmosfera di contemplazione infatti.
La figura di Cristo é molto semplice e incerta. 
Un prato in discesa viene interrotto da un muretto scavalcato da un uomo. Alcuni alberi tracciano la fine dei
campi e in lontananza si alzano delle colline; e tra gli alberi si intravedono alcune abitazioni sparse. 
Paul Gauguin qui rappresentò la semplice religiosità della tradizione contadina. L’artista in fuga dalla civiltà
si rifugiò nella società arcaica e semplice della campagna. 
II corpo di Cristo, probabilmente simboleggiava il dolore umano, poiché l’artista utilizzava la figura di
Cristo,con il quale si immedesimava, per esprimere la propria sofferenza esistenziale. 
Per altro il ciclo di crescita del grano, in quanto fonte di vita, era paragonato al ciclo religioso della vita di un
Cristiano. Gauguin non a caso era un simbolista.
Giocatori di carte
I due giocatori impegnati nella partita a carte sono isolati dagli altri clienti del locale.
Sono seduti ad un semplice tavolo di legno sul quale è appoggiata una bottiglia di vino.
L’interesse principale di Cezanne fu quello di costruire le figure della scena utilizzando una semplificazione
geometrica. Il cappello, le braccia, il busto del giocatore di sinistra sono ridotti a forme cilindriche; oppure le
braccia flesse dei giocatori che sono articolate a formare dei triangoli. 
Come possiamo notare, il pittore, non si interessò alla narrazione di un evento o all’espressione di uno stato
d’animo. Ma alla semplice semplificazione delle forme reale.

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