Sei sulla pagina 1di 27

REALISMO

- (Alla fine dell’8OO cade il Romanticismo.)


- Questo movimento artistico, sceglie di rappresentare in modo autentico la realtà in tutte le
sue sfumature.
- Si favoriscono soggetti con adesione alla realtà sociale, soprattutto quella mai
rappresentata prima. Non ci si rifugia più nei sogni.
- La corrente positivista ha grande impatto, con la sua fiducia nel progresso. Durante il
romanticismo invece si tendeva a guardare al passato con nostalgia.
- In questo periodo, si ha la rivoluzione industriale. Dal punto di vista sociale, abbiamo una
migrazione dei contadini verso le città, dunque un abbandono dell’agricoltura per favorire
l’industria e l’economia moderna.
- In letteratura nasce il Naturalismo tra cui possiamo citare Zola e Flaubert.
Si descrive la realtà delle classi sociali in maniera cruda, tra drammi e passioni della piccola
borghesia.

- La rivoluzione industriale provoca profondi cambiamenti anche dal punto di vista sociale: i
contadini abbandonano le campagne e si trasferiscono nelle città per lavorare nelle industrie.
- Gli operai, generalmente sono sfruttati, sottopagati e costretti a lavorare in ambienti
malsani.
- La tensione sociale era altissima e a partire del 1848, esplode in tumulti e azioni di
protesta. In questo clima sociale teso e difficile, a partire dal 1840 nasce in Francia un nuovo
movimento artistico: il REALISMO.
- I pittori realisti abbandonano i soggetti storici e letterari e si dedicano all’approfondimento
degli aspetti sociali, alle tematiche legate al lavoro, ai fatti del loro tempo.
- Il realismo pittorico riproduce oggettivamente la realtà, senza alcuna aggiunta emotiva da
parte del pittore e senza interpretazioni personali particolari, così come avviene
contemporaneamente nella lettura realista di zola e flaubert.
- Le origini del realismo vanno ricercate anche nella crisi delle tendenze spiritualistiche del
romanticismo, nel sorgere del materialismo storico e nel fiorire delle dottrine positivistiche.
- Gli artisti principali di questo movimento sono i francesi: - Courbet (fondatore realismo) -
Millet (vita dei contadini) - Daumier (condizione proletariato, cittadino)

SCUOLA DI BARBIZON
- Erano un gruppo di pittori che negli anni 3O si riuniva in un paesino Francese per ritrarre
paesaggi.
- C’era una maggiore sincerità di rappresentazione rispetto ai paesaggisti precedenti.
- Le pennellate erano larghe e veloci dove il colore era caratteristico pre-espressionista.
- Vi era una maggiore attenzione agli insiemi piuttosto che ai dettagli, Infatti le forme non
erano perfette ma luce e colore si.

Gustave Courbet è considerato il fondatore del Realismo in Francia. La vita dei contadini
venne rappresentata da Millet mentre la condizione del proletariato cittadino invece
da Honoré Daumier.
DAUMIER
- Un altro grande artista di questa corrente è Honoré Daumier, anche se il suo realismo è
diverso da quello di Coubert.
- Fu un disegnatore satirico e caricaturalista.
- Egli fa dell’arte uno strumento di denuncia della povertà e dell’ingiustizia sociale,
utilizzando talvolta anche la satira giornalistica, rivolta contro la borghesia.
- Nei suoi quadri egli arriva spesso anche a deformare la realtà pur di dare maggiore forza al
messaggio che vuole trasmettere.

- Uno dei suoi capolavori è il “VAGONE DI TERZA CLASSE”, nel quale il pittore mette in
evidenza la miseria e la povertà dei ceti più disagiati, utilizzando un segno deciso e una
pennellata rapida, che lascia sulla tela ampie strisce di colore l’una all’altra.

VAGONE DI TERZA CLASSE 1862


- fu realizzato dal pittore francese Honorè Daumier nel 1862.
- Si tratta di un'opera in cui l'artista denuncia le condizioni sociali delle classe più povere del
suo periodo.
- In primo piano sono seduti due viaggiatori, probabilmente una famiglia. La giovane madre
allatta un neonato al seno. L’anziana donna, con il capo coperto da un cappuccio e indosso
un mantello, sembra guardare nel vuoto. Sulle gambe ha un cesto sul quale poggia le mani.
- I colori sono bruni e tendenti all’ocra nelle parti chiare. L’abito dell’uomo è verde, unico
colore presente in dialogo con ocra e marrone. Accanto a loro, sulla destra, dorme un figlio
adolescente, completamente in ombra.

- Il treno era simbolo della rivoluzione industriale. Ma è assente il concetto del positivismo
e di progresso. Denuncia il divario delle qualità di vita delle differeti classi sociali. Presenta
una linea di contorno molto forte per dare forza all’immagine. I volti sono deformati, infatti
insiste sulla forma per accentuare la denuncia sociale.

- La rappresentazione è in linea con gli intenti del realismo, e ritrae una scena di vita
quotidiana. Nella penombra di un vagone ferroviario figurano una dozzina di persone,
sedute su due panche di legno, costrette a stare ammassate in uno spazio molto angusto.
- Le figure, vengono ritratte come individui estranei gli uni agli altri, con lo sguardo perso
nel vuoto, espressioni rassegnate, sofferenti e provate dalla stanchezza.
- Il tema stesso del viaggio, metafora della vita, è inoltre interpretato da Daumier in chiave
altamente drammatica, come un'esperienza desolante.
- L'artista cerca volutamente di non prestare tanta cura nella realizzazione formale, stende
infatti il colore in maniera poco uniforme, con striature e macchie giustapposte, evitando di
unire le pennellate in sfumature e chiaroscuri.
(Dietro alla famiglia si trova una folla di viaggiatori. Alcuni borghesi si identificano dal
cilindro. Vi sono donne e uomini. L’interno de Il Vagone di terza classe è scuro e di colore
marrone scuro. Dalle finestre entra una luce giallognola che illumina debolmente le figure.
La stessa luce, forse anche mistica, mette in risalto i personaggi in primo piano.  La figura
della madre che allatta il bambino sembra una moderna Maternità laica. I colori usati, nella
versione ad olio sono più elaborati ma il cromatismo generale non varia di molto. Il
modellato è maggiormente curato e i volumi più definiti. Qualche particolare è stato più
definito come il ragazzo dormiente sulla destra. )

- L'esecuzione a olio su tela, denota un tratto veloce, che lascia le figure quasi incompiute e
dall'aspetto scabro e "grezzo". Una tecnica che sta a sottolineare il clima di mestizia, gli
scarsi mezzi e lo stile di vita semplice e rude di questa gente che viaggia stipata in un
vagone affollato.
- In primo piano la vecchia contadina, che tiene un paniere tra le mani nodose, la giovane
che allatta e stringe teneramente il neonato, il ragazzo addormentato sulla destra, sembrano
non avere futuro né speranza.
- La gamma dei colori è ridotta all'essenziale: le dominanti bruno e azzurro, sono scelte in
tonalità smorzate. Sono colori che rendono con chiarezza la miseria della gente e rinviano
con grande efficacia all'ambiente sporco e impolverato del vagone popolare.
- Lo spazio dentro il vagone è affollato e sembra di percepire il senso di oppressione di un
ambiente ristretto. I borghesi voltano le spalle ai poveri popolani in primo piano e non si
curano di loro.
Daumier ha creato una netta separazione tra lo spazio occupato dalla famiglia, in primo
piano e dai passeggeri più abbienti. Questi ultimi, infatti, sono in secondo piano e sembrano
occupare spazi migliori. Inoltre, anche il clima emotivo è decisamente diverso. In primo
piano sembra aleggiare un senso di impotenza e di tristezza senza speranza. Nello spazio
posteriore, invece, i passeggeri conversano animatamente e sembrano vivere una
dimensione sociale appagante. La profondità viene suggerita da Daumier sovrapponendo i
volti su tre piani successivi. I finestrini, con la loro fuga prospettica creano lo spazio interno
del vagone insieme alle parti visibili dei sedili in legno.

MILLET
- Jean Francois Millet è considerato uno dei più importanti pittori del realismo francese del
secondo Ottocento.
- Nelle prime opere Millet rappresenta la VITA DEI CAMPI e il lavoro dei contadini, che
conosce bene perché egli stesso proviene da una famiglia di agricoltori.

- STILE: Le opere di Millet presentano figure essenziali che si avvicinano a forme


geometriche semplici. Inoltre la composizione dei dipinti è semplice ed equilibrata. Millet
ottenne questo risultato equilibrando attentamente le luci e le ombre e le masse formate dai
colori. Le figure sono costruite con un modellato plastico e assumono posizioni stabili e
riconoscibili. Invece i dettagli del paesaggio e dell’ambiente sono appena accennati.

- SOGGETTI: Nelle sue opere Millet raffigurò i contadini delle campagne, soggetti umili
che fino ad allora non erano considerati degni di essere rappresentati. Nei suoi dipinti si
ritrovano zappatori, piantatori di patate, contadini e pastori che compiono i loro gesti con
grande naturalezza e paiono in completa armonia con la natura circostante. Spesso queste
rappresentazioni soprattutto quelle con titoli religiosi acquistano un significato mistico.

- I suoi quadri sono meno crudi di quelli di Courbet: in essi è presente un’atmosfera triste e
dolce, come nell’ANGELUS, dove sono rappresentati due contadini che interrompono il
loro lavoro per recitare la preghiera dell’Angelus serale.

- Il suo intento non è quello di denuncia sociale ma cercare di sublimare la ruralità con la
pace. Ha un che di nostalgico e dunque è di matrice romantica. Il pittore riteneva il mono
contadino come nobile poiché umile, onesto e puro.

ANGELUS 1858-9
- Jean Francois Millet fece il contadino fino all’età di ventuno anni. I suoi ricordi ispirarono
alcuni dei suoi dipinti come Angelus.

- Angelus di Millet ricorda un momento quotidiano vissuto nei campi con la nonna. I due
contadini si trovano nel campo per raccogliere patate. Poi, al suono della campana del
villaggio i contadini interrompono il lavoro per recitare la preghiera dell’Angelus.
- Millet mette in scena una natura vissuta in rapporto al sentimento religioso. I contadini
lavorano la terra e vivono questo momento in modo spirituale. 
- Angelus di Millet si può considerare una dichiarazione di etica spirituale universale.
- Riesce a creare tra personaggi e paesaggio un’aria di misticismo.

- Il colore predominante nell’intero dipinto è caldo e tendente al bruno. In primo piano viene
messo in risalto il colore della terra e della vegetazione di un verde sicurissimo e tendente al
marrone. È il colore del cielo che illumina con riflessi arancioni e tenui tutta la scena che
pone in controluce i due contadini in primo piano. Il cielo diventa protagonista e ricorda le
tele di Constable che Millet e gli altri artisti riuniti a Barbizon ammiravano molto. È, infatti,
attraverso i colori caldi e diffusi tra le nubi del tramonto, che si diffonde la spiritualità
di Angelus di Jean Francois Millet.
I colori terrosi degli abiti dei contadini li avvicinano alla terra. I protagonisti sembrano
fondersi con il paesaggio e diventano esseri in completa sintonia fisica e spirituale con la
natura che li circonda e li nutre. Nel loro inchinarsi durante la preghiera si coglie un
profondo rispetto per la terra che coltivano.

- I colori sono stesi sulla tela con pennellate materiche e non sfumate. Le tinte sono
accostate in netto contrasto, soprattutto sulla vegetazione. In questo caso una singola
pennellata rappresenta una parte del vegetale. Le figure sono maggiormente chiaroscurate e
levigate. Il cielo è reso con pennellate brevi e veloci di colore accostato e diluito.
- LO SPAZIO: In primo piano vi sono, a sinistra, un giovane contadino e, a destra, una
donna, raccolti in preghiera. Ai loro piedi una cesta con alcuni ortaggi. Dietro di loro una
carriola con due sacchi. A sinistra un tridente piantato nel terreno dal ragazzo che ha
interrotto il lavoro per la preghiera. Lo spazio occupato dall’azione è rappresentato dai
pochi metri, in profondità della scena dei due contadini con i loro attrezzi. Millet ha dipinto
uno gruppo formale molto ristretto, sovrapponendo le forme e i personaggi per creare il
minimo senso di profondità. Il tridente e il cesto in primo piano, poi I contadini in secondo
e, infine, la carriola dietro di loro. Il campo si estende fino all’orizzonte dove si vede appena
la sagoma sbiadita, dalla prospettiva aerea, del campanile e delle case.

- INQUADRATURA: Il cielo occupa un terzo dell’intero dipinto e illumina il paesaggio


senza incombere sui personaggi. Anzi, i contadini sono dipinti da una prospettiva
leggermente bassa che li rende monumentali. Questo punto di vista giustifica anche la
grande area orizzontale che il campo occupa in profondità. In conclusione si può
considerare Angelus di Millet un monumento ecologista ante litteram.

Non ha un intento di denuncia sociale ma cerca di sublimare la ruralità con la pace.


Ha un che di nostalgico e dunque è di matrice romantica.
Inoltre i due contadini stanno pregando. Interrompono il lavoro per pregare quando sentono
in lontananza la campana della chiesa suonare.
Il mondo contadino era considerato dall’artista come nobile poiché umile, onesto e puro.
Il sole sta sorgendo, i due soggetti si trovano in controluce per creare intimità e
raccoglimento per la preghiera. Riesce a creare tra il paesaggio e i soggetti un’aria di
misticismo.

COURBET

- Il primo pittore realista francese è Gustave Courbet, che con le sue opere suscita la
reazione di molti critici, i quali non accettano il suo modo di rappresentare la realtà in
maniera oggettiva, senza fare nulla per mitigare gli aspetti più crudi e drammatici.
- Capostipite del realismo Francese
- Aveva come scopo la denuncia sociale della distinzione tra classi sociali
- Utilizzava il formato gigante, che era destinato solo alle ‘’grandi opere’’
- Propone soggetti umili in formato gigante, in modo provocatorio

- All’Esposizione Unuversale di Parigi del 1855, alcuni suoi quadri vengono rifiutati perché
esprimono una realtà giudicata troppo brutale e volgare.
Courbet risponde a questo rifiuto facendo costruire nei pressi dell’Esposizione un grande
capannone, il PADIGLIONE DEL REALISMO, nel quale espone 40 dei propri dipinti: è
l’atto di nascita ufficiale del Realismo, un movimento che si proponeva di dare un contenuto
sociale e umanitario all’opera d’arte mediante la raffigurazione degli aspetti più umili della
vita quotidiana, privata di ogni idealizzazione romantica, secondo un fondamentale impegno
di verità.

- Era autodidatta e partecipò alla comune insurrezione di Parigi e venne condannato.


- Nella pittura di Courbet, tuttavia i temi non sono ne sociali ne politici: egli si limita a far
parlare la realtà così com’è arrivando spesso a scandalizzare anche i suoi stessi sostenitori.

- Aveva come scopo la denuncia sociale della distinzione tra classi sociali, per questo
utilizza il formato gigante.

GLI SPACCAPIETRE 1849

- Gli Spaccapietre è un dipinto di Gustave Courbet che descrive in modo estremamente


realistico il duro lavoro degli operai in Francia a metà Ottocento. L’opera purtroppo fu
distrutta durante i bombardamenti di Dresda della Seconda Guerra Mondiale.

- Due operai sono impegnati nel duro lavoro di spaccare le pietre per ricavarne ciottoli e
ghiaia. Il più anziano è dipinto a destra dell’immagine, con il ginocchio sinistro poggiato a
terra. Le mani stringono un pesante martello sollevato allo scopo di abbattersi su di una
pietra in basso. Il volto dell’operaio è nascosto dal cappello a larghe tese che lo protegge dal
sole. Il suo garzone invece si trova a sinistra. L’adolescente è impegnato nel trasportare una
cesta pesante piena di ciottoli. Il suo strumento di lavoro, una zappa, è poggiato a terra tra
altre pietre frantumate.
A destra sono posati una pentola, un cucchiaio e del cibo. Le stoviglie sono poggiate su di
un panno che le protegge dalla polvere del terreno. Le vesti dei due operai sono povere e
lacere. Nello spazio di lavoro la natura è stata sacrificata e ovunque si osservano pietre e
ciottoli. Sul fondo si alza una collina in ombra mentre a destra si intravede un piccolo brano
di cielo azzurro.

-Nel suo intento di descrivere un momento di vita de Gli Spaccapietre, Courbet mette in


chiara evidenza i due protagonisti. L’artista utilizza un contrasto di luminosità molto
intenso. Infatti il primo piano e le i due operai sono illuminati da una forte luce solare. Il
fondo invece è scuro, in ombra e privo di forme. La condizione di estrema povertà poi è
sottolineata dagli abiti logori. Courbet descrisse attentamente gli strappi nei tessuti e la
povertà degli abiti. Contrariamente alla pittura accademica del tempo volle mostrare
immagini scomode e non idealizzate. Per rimarcare questa distanza la composizione è
volutamente asimmetrica e anti accademica. Tale rottura e provocazione fu già adottata
da Caravaggio con la sua pittura religiosa.
- (L’opera venne distrutta a Dresda per via di una bomba della seconda guerra mondiale.
Soggetti comuni, egli cercava di rappresentare la vera condizione di vita dei lavoratori con
intento di denuncia sociale e politica. Soprattutto, molto spesso chi apparteneva al mondo
dell’arte o ci si avvicinava particolarmente faceva parte dell’alta borghesia, ed era lì che
doveva arrivare il suo messaggio.)

IL FUNERALE DI ORNANS – 185O

- Il dipinto è stato realizzato a Ornans, il paese natale dell’artista, ed è tra quelli esposti al
Padiglione del Realismo del 1855.

- Le figure sono riprese a grandezza naturale e ritraggono personaggi reali: gli abitanti del
villaggio (il sindaco, il parrocco, i religiosi, i chirichetti, il giudice, il notaio, le donne e i
contadini) che partecipano alla cerimonia funebre di un loro compaesano defunto.

- Questo dipinto di Courbet colpisce i suoi contemporanei non solo per la scelta dei soggetti,
contadini e gente in cui sono ritratti. I suoi personaggi non sono idealizzati o abbelliti, ma
sono raffigurati come realmente sono, in modo obiettivo.
- Il dipinto colpì molto non solo per la scelta dei soggetti ma anche per il modo in cui sono
ritratti. I personmaggi sono raffigurati in modo reale, in modo obbiettivo.
Personaggi:
- A destra abbiamo le donne, distanti dagli uomini e parenti
- Al centro della composizione si trova la fossa, tagliata dal bordo della tela in mdo da
coinvolgere lo spettatore
- A sinistra processione funebre, parroco, religiosi e ministranti e uno di questi ci guarda per
coinvolgerci ancora di più nell’ opera.

- Il dipinto si compone di ben 60 figure a grandezza naturale che indossano gli abiti
dell’epoca.

- Qui il formato è sempre gigante ma rivoluziona i contenuti ed è orizzontale, cerca di


riprodurre i fregi classici nella composizione.

- Courbet raffigura il tipico funerale di campagna, accompagnato da una folla di paesani e


ecclesiastici. Infatti il modello per dipingere la scena è il vero funerale di un suo zio. Le
dimensioni dell’opera sono veramente imponenti e i protagonisti assumono un aspetto
monumentale. Questo modello di rappresentazione poco prima era riservato ai sovrani.
Courbet compì quindi una scelta epocale concedendo al popolo la stessa dignità di
rappresentazione che aveva l’aristocrazia.

- La cosa che accomuna tutti è il colore Nero colore che tende all’equilitarismo sociale
perché siamo tutti uguali davanti alla morte.( simile opera cristina d’austria),
La fossa si pone davanti all’osservatore e fa da ponte visivo tra lui e i personaggi.

I lati del dipinto sembrano tagliati, e lo sono in modo voluto.

La fotografia è già stata inventata.

Adotta un’inquadratura fotografica sulla folla.

Rende l’opera più realistica e moderna per il tempo.

Già fatto da Gericault che ai lati dell’opera ‘’La zattera della Medusa’’ erano presenti dei
corpi che andavano oltre il margine del quadro.
La critica disse che i volti di queste persone erano troppo rozzi e grotteschi.

Il primo a rompere gli stereotipi dell’arte con la bellezza, e a celebrare l’umanità fu Goya.

- Funerale a Ornans fu considerato un’opera scandalosa perché rappresentava un evento


quotidiano con le modalità di una scena storica.

- L’opera è realistica, perciò rappresenta la scena in modo veritiero e fedele alla realtà.
Courbet applicò infatti la sua poetica del vero ad un fatto socialmente poco rilevante. Il
funerale di un uomo qualunque acquista l’importanza di un avvenimento storico. La
conseguenza è quella di una dichiarazione politica prima che estetica. Il popolo assume così
la stessa importanza delle classi dominanti.

- Prevalgono i colori scuri che fanno risaltare la tristezza del momento. Anche il rosso,
riservato alle vesti dei notabili, è poco brillante e terroso. Spiccano inoltre le cuffie bianche
delle donne, le sciarpe dei prelati a sinistra e altri particolari distribuiti in modo equilibrato
sulla tela. Nero colore che tende all’equilitarismo sociale perché siamo tutti uguali davanti
alla morte.
Presenta quindi una doppia valenza, sia ‘’esistenziale’’ per via del destino comune di morte,
sia sociale per l’uguaglianza sociale.
Il paesaggio infine è cupo e dipinto con toni tendenti al grigio. La luce è plumbea e diffusa.
Poi un lampo mette in risalto il sacerdote e le figure che si trovano accanto a lui.

- Lo spazio è contratto sul primo piano dove si dispiega il corteo funebre e si allineano i
gruppi di partecipanti. Il becchino poi è inginocchiato e guarda verso sinistra lontano ma
sembra in posa per essere ritratto. La sua figura inoltre è al centro del dipinto e rappresenta
la crudezza della realtà. La sua triste professione è quindi al centro dell’attenzione e l’uomo
ne è ben consapevole. Oltre la scena infine si intravede un paesaggio con monti e colline.

- Funerale a Ornans ha uno sviluppo orizzontale che permette di valorizzare il corteo


funebre. Il centro di interesse si trova a sinistra, sul gruppo con il sacerdote e la croce alzata.
Visto che il suo quadro non viene accettato delle esposizioni universali, in alternativa aprì
un padiglione per sé dove mostrò i suoi quadri Realisti.

L’ATELIER DEL PITTORE – 1855


- La bottega del pittore è un dipinto enigmatico di Gustave Courbet. Fu definito dall’artista
un’allegoria reale per sottolineare la difficile comprensione di un’opera destinata a suscitare
molteplici interpretazioni.

- E’ un vecchio granaio messogli a disposizione dal padre, il paesaggio sulla sfondo


rappresenta Orl Orleans, la città dov’è cresciuto Courbet. C’è un autoritratto del pittore, un
bambino che rappresenta l’ingenuità dell’infanzia, una modella nuda che rappresenta il
realismo e un gatto che rappresenta l’istinto. Considera un quadro come un’allegoria della
sua vita artistica e morale.
- Nella parte sinistra del dipinto vengono posti da Courbet coloro che disprezza. Si notano
un prete, un bracconiere, un mercante che secondo i critici  è il ritratto di Napoleone III. Vi
sono ancora un mendicante e un operaio senza lavoro.  
- A terra sono posati alcuni oggetti: una chitarra, una daga e un cappello in stile
settecentesco.
- A destra invece si trovano le figure positive, amici, lavoratori e appassionati d’arte.

- Lui si pone al centro per sottolineare forse la funzione sociale e di mediazione tra universo
e umano dell’artista.

- Il tratto stilistico fondamentale che scandalizzò il mondo ufficiale dell’arte fu la grandezza


dell’opera. Utilizzò per l’opera le dimensioni riservate ad un dipinto di carattere storico e
ufficiale. Il disappunto dell’Accademia nacque dal fatto di aver riservato tanta importanza a
temi personali o popolari.

REALISMO IN ITALIA
- In questo periodo, l’arte si va a costruire secondo correnti artistiche precedenti, da qui il
suffisso ‘’neo’’.
- Vi è un eclettismo storico, dopo l’unità d’Italia, si cercava uno stile personale che
rappresentasse il paese.
- Tra gli edifici di questo periodo abbiamo il Palazzo di Giustizia di Roma – anche detto
Palazzaccio – realizzato da Guglielmo Calderin nello stile Umbertino, nome che deriva da
Umberto I.
- Attualmente in alcuni pezzi non è agibile e già al tempo aveva iniziato a sprofondare sul
margine del Tevere.

VITTORIANO
- Realizzato da Giuseppe Sacconi in stile neoclassico e con materiale marmo travertino.
- Troviamo inoltre la galleria Umberto I di Napoli e Vittorio Emanuele II di Milano, che
presentano al loro interno elementi neoclassici.
- Infine la Mole Antoneliana di Torino, realizzata da Alessandro Antonelli.

ARCHITETTURA DEL VETRO E DEL FERRO

- Con l’avvento della rivoluzione industriale si sviluppa un nuovo modo di fare architettura
con materiali innovativi e tecnologie all’avanguardia: in questo caso si parla di architettura
degli ingegneri.

- Grazie alla seconda rivoluzione industriale nascono nuovi processi di produzione di questi
materiali e possono essere utilizzati per nuovi scopi.
Esempi: Vetri più grandi edifici con grandissime vetrate.
-Nuovi metalli: Ghisa e acciaio.
-Tutti gli elementi classici diventano obsoleti.
- La nuova figura in contrapposizione con l’architetto è l’ingegnere
- Hanno le competenze scientifiche per le costruzioni e possono calcolare matematicamente
come utilizzare i materiali per la costruzione di edifici più complessi.
Veniva già utilizzata ad esempio per i ponti – ponti in ferro
- Il primo campo di azione di questa architettura sono le esposizioni universali.

Sono progetti che celebrano i traguardi dell’industria di un paese.


La prima esposizione universale venne fatta nel 1851 a Londra, la capitale della rivoluzione
industriale, poi in quasi tutte le capitali europee

- La tecnica costruttiva cambia profondamente. L’edificio si rivela nelle sue strutture


portanti realizzate con elementi metallici prefabbricati, modulari, montati in cantiere.

- Il primo esempio è il CRYSTAL PALACE 1855 a londra in occasione dell’esposizione


universale da joseph paxton come una gigantesca serra in ferro e vetro.

CRYSTAL PALACE, grande padiglione di 77 mila metri quadri, ovvero il più grande
edificio mai costruito per i tempi.
- Posto in una vasta area verde tra Hyde Park.
- Posto nell’area verde di Londra, all’interno troviamo enormi alberi secolari per non
abbatterli.
- Lo scopo di questa opera è quello contenere moltissime persone per questo viene scelta la
forma della basilica ( 5 navate ,transetto a croce ).
- Costruita con ferri e tubi e venne pooi spostata pero venne distrutta intorno al 1930 per
colpa di un incidente.
- Ha forma classica di basilica, infatti presenta un transetto.
- Venne costruito in 8 mesi ed era un prefabbricato poiché era formato da tubi di ferro e
vetro quindi venne smontato in ancor meno. Venne rimontato in una zona periferica di
Londra ma venne distrutto da un incendio.
- Può considerarsi la prima grande cattedrale moderna.

- L’esempio più famoso di architettura degli ingegneri è la TORRE EIFFEL


TORRE EIFFEL
- venne costruita per celebrale il centenario della Rivoluzione Francese all’esposizione
universale del 1889.
- Dal punto di vista della costruzione, la sua forma non è determinata dall’estetica ma dalla
necessità di contrastare le forze delle correnti del vento a 3oo metri di altezza.
- Era l’edificio più alto del mondo.
- Rende superflui gli elementi decorativi e predilige gli elementi della funzione.
- Un edificio in questo periodo assume una forma non a gusto dell’architetto ma della
funzione finale.
L’Italia comincia a rimanere indietro perché il rapporto con la tradizione era più forte e la
capitale dell’arte diventa Parigi.
Si inizia a cercare il compromesso.
- Forma particolare proprio per non essere abbattuta dal vento ed è un’antenna radio. In
italia il ferro e il vetro vengono impiegati per le gallerie urbane ambienti coperti da volte
trasparenti.
Le più famose sono GALLERIA VITTORIO EMANUELE 2 a milano, la UMBERTO 1 a
napoli, PALAZZO GIUSTIZIA roma, VITTORIANO.

IMPRESSIONISMO

- nacque nella seconda metà dell’Ottocento, sulla scia del Romanticismo ed il


Realismo, traendo elementi tipici di queste correnti pittoriche e rielaborandoli.
- è stato una meteora, infatti è durato un ventennio.
- Le caratteristiche alla base dell’impressionismo sono le seguenti:
la negazione dell’importanza del soggetto,
la centralità della pittura paesaggistica,
supremazia del colore rispetto al disegno e la nuova,
soggettiva,
identità dell’artista,
il quale non deve applicare un filtro alle sue emozioni e nasconderle, ma utilizzarle per
realizzare i dipinti impressionisti.

- In francia nella seconda meta del’800, molti prediligono la pittura come forma di espressione
artistica e le opere vengono esposte nei salons, esposizioni ufficiali.

- Nel 1874 a parigi organizzata una nuova mostra alternativa che però fu molto criticata e vennero
chiamati impressionisti. Il nome deriva dal titolo del quadro di monet “impressione. Il levar del
sole”, espsoto in quella occasione. Artisti percepivano l’arte attraverso impressioni di forme, luci e
colori.

- Hanno un nuovo modo di dipingere, en plein air, all’aria aperta (questo grazie colori portatili )e i
soggetti sono la natura e scene di vita della classe borghese.

- Il disegno viene abolito e anche linee di contorno e i contrasti chiaro-scuro.


- Osservano che la luce, in base alle ore del giorno, modifica continuamente il colore degli oggetti e
della natura.
- La tecnica utilizzata colori su tela in una serie di macchie e di tocchi rapidi. Vengono utilizzati
colori complementari: coppie di colori opposti.
- La luminosità dei colori elemento principale di questa corrente artistica. Ombre attraverso
gradazioni di colore .
- La realtà deve essere resa nella sua globalità. Fotografia (attimo fuggente) è un elemento
importante perché l’ artista vuole riprendere un determinato momento, che però muta in
continuazione per vai della luce.
- Gli Impressionisti si ispirano molto alle stampe giapponesi, immagini con colori vivi, linee di
contorno e rappresentano mondo fluttuante, vita quotidiana in varie fasi.

- Nel 1889, dopo l’Esposizione Universale di Parigi, ci fu un grande interesse intorno


all’arte esotica, ed in particolar modo a quella giapponese e cinese; tra gli artisti orientali più
apprezzati dall’impressionismo francese e dall’arte impressionista, vi furono Hokusai ed i
suoi colleghi, esponenti della scuola Ukiyo-e (avevano uno stile molto simile al realismo
occidentale).

(Gli impressionisti nacquero anche grazie al supporto fornito da Charles Baudelaire,


famoso studioso dell’epoca, il quale fu tra i primi in assoluto a diffondere stampe giapponesi
tra i suoi amici artisti, rendendole virali in pochissimo tempo.
La pittura impressionista venne influenzata largamente dalla scoperta della macchina
fotografica e dalle leggi sui colori di Chevreul: secondo queste enunciazioni, i colori
dovevano essere accostati ma non mescolati sulla tela, così da garantire la realizzazione
delle scene ancor più realistiche ed i movimenti dei soggetti più fluidi e vicini alla realtà,
senza eccessivi accorgimenti, che avrebbero reso l’opera macchinosa.)

- Gli artisti impressionisti volevano realizzare su tela la realtà sensibile. Cercare di


riprodurre la sensazione ottica di un particolare momento nel modo più realistico possibile
ed imprimerla così come viene all’osservatore.
- Questo movimento diventa famoso e da gloria alla Parigi della Belle Epoque, sulla quale si
concentrano molto. Dietro questi dipinti non vi è la necessità di fare politica e dedicarsi alle
problematiche sociali.

- Vengono usati spesso colori complementari, ma soprattutto viene fatta la giustapposizione


dei colori che erano saturi e pieni di luce.
- Non definiscono mai la forma dei dettagli ma lasciano che il colore e la luce diano
l’impressione che l’artista ha sintetizzato, suscitata dallo stimolo circostante e dalla sua
atmosfera. Il chiaroscuro viene eliminato, così come le linee di contorno.
- Vi è una vera e propria ‘’poetica dell’attimo fuggente’’.
Questo fa parte del legame con la fotografia, in quanto si cerca di realizzare un istante - che
però muta in continuazione per via della luce.
- Spesso le pennellate sono picchiettate e la mano proprio per cogliere il momento deve
essere il più rapida possibile e fare tratti brevi.
- I soggetti sono perlopiù urbani o rappresentano la campagna Parigina.

- Una particolarità di molti artisti del tempo fu che erano molto appassionati di stampe
giapponesi, gli Ukiyoe che si iniziarono a diffondere nella seconda metà dell’8OO in
Europa.
Ciò che li affascinava era l’accostamento di colori così vividi e le linee di contorno marcate.
Ma anche i soggetti rappresentati, poiché si trattava di momenti ‘’fluttuanti’’ della
quotidianità. Ciò che non è mai uguale a se stesso ma che rimane uguale. L’artista più noto
era Hiroshige.

MANET

-I suoi dipinti suscitano tanto scalpore tra il pubblico: rappresentano soggetti


tradizionali(nudi femminili, ritratti e paesaggi) interpretanti però con un forte senso della
realtà. Lui vuole rappresentare solo ciò che vede. Egli non si definisce un impressionista.

LA COLAZIONE SULL’ERBA, 1863

- Lo scandalo che provocò l’esposizione del dipinto di Édouard Manet, Colazione sull’erba,


fu dovuto alla presenza, contemporanea, di un nudo femminile e di borghesi abbigliati con
abiti contemporanei.

- Il nudo non era consentito se non legato alla mitologia o alla rappresentazione sacra,
dunque creò scandalo.

- Si ispira a un’opera di Raffaello, ovvero il Giudizio di Paride e al concetto campestre.


- Una donna completamente nuda siede tranquilla al cospetto di due borghesi in abito scuro
e ci guarda. Le sue gambe raccolte fanno da appoggio al braccio destro sollevato verso il
viso in una posizione naturale e disinvolta. Un uomo siede dietro di lei e conversa
piacevolmente con una espressione pensierosa. Il convitato di destra, invece, è disteso con la
gamba sinistra verso la donna e il ginocchio destro piegato.
Tiene nella mano sinistra un bastone da passeggio. I tre, infatti si sono fermati nel bosco per
riposarsi durante una passeggiata. Nell’angolo a sinistra, sotto forma di natura morta, si
trovano i resti del pranzo. Un cestino contenete qualche frutto e del pane è poggiato sugli
abiti femminili. Indietro, poi, una seconda donna in sottoveste, si sta bagnando in un
laghetto che occupa tutto il secondo piano. A destra una barchetta è posata a riva, mentre, tra
gli alberi al centro, si intravede il paesaggio in lontananza. Un uccellino, forse un fringuello,
aleggia in alto, tra i rami.
- Le pennellate sono giustapposte, vi sono elementi di natura morta ed il colore è in
contrasto tra toni caldi e toni freddi.
- Il quadro è molto luminoso, la tecnica pittorica è innovativa non data dal disegno
prospettico, ma bensì dalle macchie di colore più scure. Conserva le linee di contorno.
- Nemmeno la figura della ragazza nuda presenta chiaroscuro, perché voleva rappresentare
la scena da un punto di vista reale e percettivo.
- Venne criticato perché dicevano che allora non sapeva realizzare le forme sinuose di un
corpo femminile.
- Soggetti rappresentati sono: l’amante, il fratello e il cognato di manet.
- Corpi sembrano bidimensionali (no chairo scuro)

OLYMPIA, 1863

- Olympia di Édouard Manet è un celebre dipinto dallo stile rivoluzionario che suscitò un
grande dibattito in occasione della sua esposizione al Salon di Parigi del 1865.

- Venne esposta al Salon ma si cercò di nasconderla perché il soggetto era troppo


scandaloso. Infatti si tratta di una prostituta sul posto di lavoro. Venne ovviamente criticata e
ovviamente creò scandalo. Però si crede che Manet non lo fece in modo provocativo, poiché
era considerato una persona molto posata e riservata.

- Una giovane donna priva di abiti è distesa su un letto rivolta verso il fronte del dipinto. Il
suo viso non rivela alcuna emozione e lo sguardo acuto è puntato in avanti. La protagonista
indossa solamente alcuni gioielli, orecchini di perla e un bracciale. Intorno al collo poi è
annodato un laccetto nero e sottile. Ai piedi porta un paio di zoccolette gialle mentre tra i
capelli spunta un’orchidea rossa. Il braccio sinistro è piegato e sostiene il busto, invece la
mano destra copre il pube della ragazza.
A destra del dipinto, una donna di colore guarda la protagonista porgendo un mazzo di fiori
avvolto in una carta bianca. Accanto a lei poi un gatto nero alza la coda e guarda con
sospetto in avanti.
Il materasso è coperto da lenzuolo bianco sgualcito mentre grandi cuscini sostengono il
busto della giovane. Sotto di lei inoltre spunta un telo giallo decorato con motivi a fiori.
L’ambiente è minimamente descritto e molto sobrio. A sinistra, si individuano un paravento
marrone e una tenda verde scostata in alto.

- Mano che preme sulla coscia destra, posa per nulla elegante, ha ai piedi delle scarpette
tipiche delle prostitute del tempo, e inoltre un accessorio al collo sempre tipico. Altri
elementi prostituta posa poco elegante, letto sfatto, domestica porta fiori,regalo. La
domestica rappresentata con la pelle nera, fa intuire che sia in realtà una schiava. C’è un
gatto nero, che viene associato all’indipendenza e al distacco emotivo, all’approfittarsi di
qualcuno per un tornaconto.
- La prostituta è quindi rappresentata in modo prosaico senza veli, anche fisicamente, e con
un linguaggio crudo. Al posto del nudo idealizzato, Manet propose una immagine fredda e
realista di una giovane cortigiana. La sua figura infine non è rivisitata con filtri mitologici,
allegorici o simbolici ma rappresenta solo una prostituta nuda.

- Riferimenti alla Venere di Giorgione, alla Maya Desnuda

- Anche qui la critica fu che non sapesse modellare il corpo femminile, per via dell’assenza
di chiaroscuro. Tralascia la prospettiva( no disegno prpspettico), infatti appare quasi
bidimensionale perché non presente chiaro scuro. Però presenta la linea di contorno. I colori
risaltano gli uni sugli altri e sono molto a contrasto; giustapposizioni di colori chair scuro
esempio parete e letto.

- Il primo vero elemento espressionista sono i fiori che tiene in mano la domestica perché
sono formati da macchie incoerenti e disordinate che da lontano danno l’effetto di fiore.

MONET

- Maggiore esponente dell’impressionismo.


- Nasce a Parigi nel 184O ma la sua famiglia si trasferisce fuori città e lui torna a Parigi a
vent’anni grazie all’appoggio economico di una zia.
- Nel 1861 fu costretto ad arruolarsi, andò ad Algeri, viaggio che lo formò artisticamente per
via della luce Africana.
- Nel 1862 frequentò il café Guerbois insieme agli altri impressionisti.Dipinse sempre en
plein air.

IMPRESSIONE SOLE NASCENTE, 1872

- L’invenzione della visione impressionista si deve, forse all’impatto che ebbe sulla critica il
dipinto di Claude Monet Impressione, sole nascente. L’opera venne esposta, con altre, in
occasione della mostra del 1874 presso lo studio del fotografo Nadar.

- Viene eliminata definitivamente la linea di contorno e il chiaroscuro. Le pennellate sono


brevi e veloci poste direttamente su tela senza nessun disegno. La giustapposizione di colori
tutti dal tono caldo, conferisce il senso di nebbiolina di quel preciso momento. La più
grande novità sono i riflessi del sole sull’acqua con pochi tocchi di pennello dati per
spessore, ovvero a grumi, così che il colore acquista sia materia che luce.
- Il porto non è riconoscibile, ma si tratta del porto di Le Havre. In lontananza si possono
scorgere alberi delle navi e delle gru del porto. Vuole trasmettere la sua impressione del
porto, eliminando ogni dettaglio superfluo.

- Viene presentato nel 1874 ad una mostra di Impressionisti. Monet non aveva ancora dato
nome a questo quadro e lo registrò come ‘’impressione’’ coniando così il nome del
movimento artistico.

NINFE

- Intorno agli anni 9o dell’8oo, Monet inizia a prendere un solo soggetto e riprodurlo più
volte in serie, con i suoi relativi cambi di luce, infatti li realizza sempre all’aperto.

Realizza serie di pioppi, pagliai, la serie della cattedrale di Rouen.


- Tra il 1891 e 1893 si reca a Ruen tra febbraio ed aprile e alloggia in un piccolo albergo di
fronte alla cattedrale, che inizia a studiare. Essa è in stile Gotico fiammeggiante. La ritrae
con moltissime condizioni ambientali e stagionali diverse, arrivando a realizzare 5o tele.
Sembra indifferente alla struttura architettonica della facciata, poiché operava per sintesi e
ricostruiva la facciata a grandi linee, rendendola comunque riconoscibile, ma
concentrandosi sulla luce e le ombre – colorate, non nere - sul ricamo fittissimo della
facciata.

- Nel 1893 si trasferisce in Normandia, in una casa in cui costruisce un giardino


meraviglioso, ad oggi museo, per concentrarsi a riprodurre le ninfee.

- Fa costruire anche un ponte in stile giapponese e lo ritrae nel dipinto ‘’ Lo stagno delle
ninfee’’.

- Il suo soggetto preferito diventa l’acqua, che gli permetteva di riprodurre un soggetto in
continua variazione per via della luce e del movimento – simile all’idea di cielo per
Constable.

- Realizza più di duecento ninfee.

NINFE DELL’ORANGERIE
- Voleva realizzare un progetto di grande decorazione, che fosse esposto all’interno di un grande
spazio, e che riproducesse l’atmosfera di un enorme acquario floreale.

- Questa ricerca lo condurrà quasi fino all’astrazione – come Turner.


- L’opera è composta da grandi tele affiancate l’una all’altra per creare l’illusione di un tutto infinito
che potesse avvolgere lo spettatore.

- Nel 1927, viene esposto - dopo la morte di Monet - nel palazzo dell’Orangerie, in due stanze ovali,
che vanno a creare un simbolico infinito.

-Monet cercò di raggiungere questo infinto studiando un pezzo di stagno e lo riprodusse sulla tela a
grandezza naturale.

- Isolando il frammento di stagno, andò ad escludere l’orizzonte e ad azzerare il limite fisico della
terra, facendo perdere così tutte le coordinate e rendendo l’idea di infinito. Sembra un enorme
acquario delimitato da delle cornici.

- Troviamo un flusso di luce, colore e materia.


- Opera un rovesciamento prospettico, ovvero riproduce lo stagno come se si stesse fluttuando sulla
sua superficie.
- Le tonalità del colore sono fredde, prevalgono il blu, il verde, e il rosa malva.
- Le tele utilizzate per questa opera, hanno i fili della trama più grossi, più spessi in linea
orizzontale, rispetto alla linea verticale. - Quindi ‘’Trama’’ orizzontale e ‘’ordito’’ verticale.
- Le Pennellate sono date in verticale, il che comporta che i fili della trama catturino più colore e
che esso si addensi creando materia. Quando il colore si fa materia, si accentua la sensazione di
realtà.

RENOIR

- Pittura En plein air, inoltre rappresenta la pittura della gioia di vivere.

- Dal 1882 in poi dopo un viaggio in Italia inizia a rivedere la sua tecnica e non è più
impressionista.

BALLO AL MOULIN DE LA GALER


- Realizzato nel 1876, contemporaneo a ‘’la lezione di danza’’ di Degas e posteriore a ‘’Impressione
sole nascente’’ di Monet.

- Rappresenta un ballo all’aperto che si svolgeva nei pressi di un mulino a Parigi.

- Frequenta questo posto per mesi per realizzare il quadro


- Approccio simile a Degas perché studia e poi elabora il quadro ma è più impressionista per via del
nuovo e libero uso del colore, con cui Renoir cerca di rappresentare anche lo stato d’animo dei
personaggi. Assenza totale di disegno. Forma e colore sono un tutt’uno. Il colore crea effetti di luce,
i vestiti delle donne sono contrapposti ai vestiti degli uomini risaltando nella folla.

- La luce è vibrante e lascia immaginare anche il brusio presente, crea dinamismo delle figure. Al
contrario del monocromo che come nel sogno di Ossian, invece, ci da l’impressione di silenzio.
- Vuole rievocare il piacere del divertimento.
- La composizione è apparentemente disordinata perché vuole farlo sembrare spontaneo, e recide i
margini per dare l’effetto fotografico tipico degli impressionisti.
- Tutta la composizione si basa su una diagonale ascendente, che va dal basso a sinistra fino in alto a
destra.
- Manca un impianto prospettico perché viene data profondità attraverso il colore, con luci e ombre.
- Uniforma il tutto attraverso il maculato delle ombre di luce che vengono filtrate dagli alberi.

DEGAS Pittore impressionista ‘’particolare’’, perché utilizza ancora la forma classica del disegno
prospettivo per costruire i suoi dipinti, come farà Cezanne che è un post impressionista, e come il
contemporaneo Manet.

- Veniva da una famiglia ricca, che lo portava già da bambino a vedere i musei, ad esempio il
Louvre, e lo influenzò molto l’incontro con Ingrès.

- Rimase fedele ad un’arte fondata sul tratto, sul disegno accademico. Faticò ad omologarsi ai suoi
amici del café Guerbois.

- Aveva bisogno di modernità, ma nutriva anche un profondo rispetto per la pittura accademica e
classica.

- Diceva che non ci fosse mai stata ‘’un’arte meno spontanea della mia’’ proprio a causa del
dualismo tra modernità e classicismo.

- Molto abile nel ritrarre soggetti in movimento e le composizioni sono tagliate come se fossero
foto.

LEZIONE DI DANZA, realizzata tra il 1873-1876


- Rappresenta delle ragazzine che si esercitano nell’Operà.

- Si innamora dei corpi e dei movimenti delle ballerine e tramite un amico riesce ad
accedere alle prove e studiare bene come realizzare l’opera.

- L’effetto che crea per lo spettatore è quello di ‘’spiare dal buco della serratura’’ la scena.

- Presenta un’inquadratura fotografica, molto decentrata, i margini sono tagliati.

- Gli elementi tradizionali sono il disegno prospettico e l’impostazione spaziale a partire


dagli elementi architettonici.

- Il maestro è una figura salda e imponente, che si fa perno di tutta la scena. I particolari
impressionisti sono i tutù, per dare leggerezza al tessuto e il fiore sulla testa di una delle
ragazze. Un altro dettaglio impressionista è la finestra riflessa sullo specchio.
L’ASSENZIO
- L’assenzio di Edgar Degas è un noto dipinto dell’artista francese conosciuto
anche come I bevitori di assenzio che documenta una triste realtà dell’epoca.

- ‘’fata verde’’ bevanda alcolica simbolo dei bohemien.

- Due avventori sono seduti ai tavolini di un caffè. La protagonista è una giovane


donna vestita con pesanti abiti che la coprono totalmente e un cappellino alla moda. Un paio di
scarpette decorate con fiocchi bianchi spuntano poi dal bordo inferiore della gonna. Sul tavolino, di
fronte alla protagonista, è posato un calice che contiene una bevanda di colore giallo chiaro. Nel
tavolino di sinistra si trova poi una bottiglia trasparente e vuota posata su un vassoio di metallo.
Accanto alla donna, a destra, un uomo in abiti scuri fuma da una pipa e guarda oltre il bordo del
dipinto. Dietro i due personaggi si riflettono sullo specchio le loro ombre.
La bevitrice sembra persa nel vuoto e mostra un’espressione triste e sofferente. Anche la sua
posizione suggerisce abbandono e depressione. Infatti il busto è leggermente piegato in avanti e le
spalle sono cadenti.
Infine in primo piano sul tavolino di sinistra si legge la firma dell’artista scritta in prossimità
dell’archetto di un violino. Inoltre un giornale arrotolato intorno ad un bastone di lettura è poggiato
tra i piani dei due tavolini.

- Prostituta seduta al tavolo con lo sguardo perso nel vuoto probabilmente sotto l’effetto
dell’assenzio.
Accanto a lei un clochard che guarda oltre l’inquadratura, probabilmente verso l’entrata o una
finestra perché si vede riflesso sullo specchio dietro di loro.

- C’è un’atmosfera torbida e rarefatta tipica dei café parigini per via dei fumi.

- Pur sedendo l’uno affianco all’altro sono chiusi nella loro solitudine.

- A Degas non piace l’en plein air e ciò lo differenzia dagli altri impressionisti. Focalizza la sua
attenzione su un pezzo di vita che poi potrebbe essere riconducibile alla vita mondana e ai suoi
effetti.

- La composizione è volutamente spostata verso destra e a sinistra lascia spazio vuoto. La


composizione ha linee oblique, tavoli, specchio e spalliera.

- Come se l’osservatore fosse nel quadro seduto al café.

- Aspetto malinconico e squallido della vita mondana di Parigi, con personaggi emarginati dalla
società.

- Il secondo titolo dato al dipinto indica i protagonisti come bevitori di assenzio, una sostanza
alcolica molto diffusa alla fine dell’Ottocento. Il liquore ad alta gradazione era un macerato di varie
erbe tra le quali l’assenzio maggiore

- In questo dipinto inoltre si coglie una forte componente realista che descrive la cruda realtà dei
bevitori di assenzio. Anche l’inquadratura fotografica e lo scorcio dei tavolini in primo piano crea
l’illusione all’osservatore di essere inserito nella scena. Inoltre l’inquadratura decentrata si ispira
alla composizione delle stampe giapponesi molto diffuse all’epoca a Parigi.
- Degas utilizzò una tavolozza di colori grigi e più scuri sugli abiti dei personaggi. Inoltre la
struttura cromatica dell’opera è organizzata su fasce oblique alternate. Dal basso si trova la zona
chiara del tavolino in primo piano e del pavimento. Quindi, salendo, si trova la fascia più scura,
sotto i piani di appoggio, con le ombre e gli abiti. Poi nuovamente i toni più chiari dei tavolini.
Ancora i colori scuri della boiserie e del vestito dell’uomo. Infine la fascia superiore rappresentata
dallo specchio che riflette le luci dell’ambiente. I forti contrasti di luminosità che organizzano la
composizione si ritrovano nell’abito della donna contro lo schienale del sedile.

- La costruzione dello spazio ricorda una ripresa fotografica. Infatti sono soprattutto i piani dei
tavoLini fortemente in prospettiva a destra che proiettano l’osservatore nell’ambiente chiuso del
caffè. Inoltre i tavoli ai quali siedono i bevitori sono rigorosamente prospettici e la loro obliquità
crea una decisa profondità dello spazio. Degas però non ottenne questo risultato grazie
all’osservazione dal vero ma progettò attentamente l’opera in atelier.

- Il dipinto di Degas presenta una forma rettangolare sviluppata in altezza. Inoltre l’inquadratura è
decentrata e taglia la mano dell’uomo. La struttura compositiva fu attentamente equilibrata da
Degas che considerò anche il peso degli spazi vuoti tra le figure. Infine la composizione presenta un
andamento obliquo che sale da sinistra in basso e imprime una forte dinamicità all’opera.

ACCENNI AL SIMBOLISMO
- Ci troviamo alla fine dell’800, nasce la società di massa e si pongono le basi della società
moderna. Ad affermarsi è in particolar modo la borghesia legata agli affari, alle banche e alle libere
professioni. Nel frattempo si forma anche la classe operaia e iniziano a vedersi le disuguaglianze e
le ingiustizie all’interno della società, tanto che nascono i sindacati.
- In questo periodo nasce anche l’imperialismo che sarà una delle cause della prima guerra
mondiale. Nascono, cioè i grandi imperi coloniali delle potenze europee: quello che conta solo i
soldi a discapito del rispetto delle persone umane; quindi c’è la ricerca di ricchezze, soprattutto
materie prime, ma si vuole anche accrescere la potenza del proprio stato. E’ cosa ben diversa dal
nazionalismo dei romantici, che era un ideale pacifico, adesso l’imperialismo è qualcosa di violento,
aggressivo. E’ la sopraffazione di una nazione su un’altra nazione.

- Nasce anche il nesso fra scienza e industria. La scienza non è libera nella ricerca, ma diventa
un’arma dei paesi (ad es. in questo periodo viene inventata la mitragliatrice). La scienza diventa
un’alleata degli Stati anche per il raggiungimento dei loro scopi più meschini (per esempio per gli
armamenti).

- Qualcuno iniziava a mettere in discussione la visione del mondo positiva, facendo notare che il
progresso fosse basato sulla violenza, sulla sopraffazione. Già i realisti avevano denunciato le
violenze e le ingiustizie della nuova società industriale.

- I simbolisti disprezzano la borghesia ed il progresso; si allontanano da un pensiero che deve essere


razionale e sostengono, invece, l’intuizione e la percezione (un po’ come avevano fatto i romantici).

- Individuano nella poesia e nell’arte delle forme di conoscenza alternative perchè pensano che solo
gli artisti siano in grado di comprendere la realtà nascosta delle cose.

- Il simbolismo nasce in Francia e si stacca dalla rappresentazione del vero. Non si tratta solo di
pittori, ma anche di filosofi, scrittori e artisti in generale. Gli appartenenti a questa corrente avevano
iniziato ad intuire che qualcosa non andava (e infatti a breve scoppierà la prima guerra mondiale).
- Volevano dimostrare che l’atteggiamento positivo che c’era nel positivismo non era corretto. I
simbolisti pensavano che la verità non fosse immediatamente visibile con gli occhi, ma fosse nel
pensiero. Per esempio vedi il quadro “L’isola dei morti”: c’è una rupe immersa in un mare e in un
cielo scuri. In mezzo al mare c’è un’imbarcazione, c’è un morto sulla barca. Ci troviamo sospesi fra
realtà e sogno. C’è un’atmosfera tenebrosa. L’artista vuole comunicare all’osservatore qualcosa che
va oltre l’immagine che vede.

- Nei quadri simbolisti si allude sempre a qualcosa che va oltre la realtà. C’è anche una tendenza al
misticismo, cioè all’unione con il divino.

- Il Simbolismo nasce come movimento letterale nel 1886 con il manifesto di Monreas. La
convinzione è che la realtà non sia immediatamente comprensibile, solo l’artista riesce a vederla.

- Si comincia a parlare di simbolismo nelle arti figurative più tardi. L’arte doveva essere simbolica
perché doveva rappresentare qualcosa che era dietro la realtà che tutti vedono.

- Attraverso l’aspetto esteriore degli oggetti i simbolisti vogliono rappresentare i sogni, le idee
(tutto un universo che non è visibile).

- Mentre Courbet diceva: non penso che a ciò che vedo, Moreau (che è uno dei massimi artisti
simbolisti) diceva: credo solo a ciò che non vedo e credo a ciò che sento.

- Con il simbolismo ci si apre ad una realtà sopra sensibile (che va oltre a quello che pensavano
realisti ed impressionisti).

POST – IMPRESSIONISMO

- Convenzionalmente con post impressionismo si individuano tutte le esperienze pittoriche che


seguono l’impressionismo, fra il 1880 ed il 1900 (periodo nel quale accade tutto ciò che abbiamo
visto sopra).

- Per il post- impressionismo era necessario andare oltre la natura sensibile (cioè quella che si
vede). Era necessario “frugare” fra la natura, in una ricerca che è sempre più soggettiva, sempre più
legata alla propria esperienza personale.

- Iniziano a nascere delle personalità artistiche che hanno un proprio stile, un proprio modo di
dipingere.

- Ci sono però delle caratteristiche che accomunano tutti i post-impressionisti:


Il rifiuto della sola impressione visiva;
Il ritorno della linea di contorno (quello che avevano eliminato gli impressionisti)

- Il colore è utilizzato in maniera libera I principali protagonisti del post impressionismo sono:

Cezanne
Youlouse- Lautree
Seurat
VanGogh
Munch
Gauguin

- I primi tre superano l’impressionismo attraverso la tecnica (iniziano a dipingere in maniera


diversa)

- Gli altri superano l’impressionismo attraverso la tecnica e i contenuti (iniziano a dipingere


qualcosa di completamente diverso. Infatti gettano le basi per lo sviluppo dell’espressionismo, che è
la prima avanguardia – cioè esperienze artistiche che vanno oltre.

- Non si dipinge più la realtà oggettiva, ma una realtà che è vista attraverso l’interiorità dell’artista.

CEZAN

- Cézanne Indaga la realtà e la scompone in forme e colori. Egli è convinto che ogni oggetto
corrisponda a una forma geometrica. Il colore steso a larghe pennellate crea queste forme e i loro
volumi. Colore prevale sempre però il disegno è presente.

- Post impressionista

- Tende a ricostruire le forme attraverso la luce e le forme

- Parte dall’impressionismo per superarlo

- Espone alla prima mostra impressionista del 1974 nello studio del fotografo Felix Nadar
- Approccio nuovo di operare e di fare arte rispetto agli impressionisti

- Riproduce ciò che rappresenta la verità intrinseca delle cose che vediamo

- Eternità del presente, non più attenzione all’attimo fuggente

- Si distacca quindi dalla visione fuggente ed effimera delle cose che avevano gli impressionisti, e
non si ferma alla superficie

- Il suo simbolismo incrocia il post impressionismo perché vanno oltre la realtà materiale cercando
una realtà sovrasensibile

- Ciò che da ora in poi accomunerà gli artisti è di non fermarsi alla realtà così come la vediamo

- Nasce in Francia e non viaggiò mai molto

- Si trasferì a Parigi e divenne amico di Renar, Monet, Degas etc

- A partire dal primo quadro esposto lui percorre già una strada diversa

- Cezanne vuole un’interpretazione razionale a differenza degli impressionisti che prediligono i


fenomeni di percezione

- Lui considera che occhi e cervello devono aiutarsi per arrivare alla completa lettura della realtà
- L’artista doveva avviare una lettura fatta con l’intelletto, non dettata solo dai sensi

- Per lui la geometria permea ogni cosa e inizia ad interessarsi ai volumi

- Tutta la realtà poteva essere riconducibile al cono, alla sfera e al cilindro

- Tende a sovrapporre colori su strati. Crea prima uno strato, aspetta che si asciughi e continua con
il secondo, così via fino all’effetto desiderato. A ciò consegue che i suoi quadri non abbiano un
cromatismo molto acceso poiché questi passaggi rendono il colore meno brillante.

- A lui non interessava tanto la luce ma la forma.

- Era perennemente insoddisfatto e sempre alla ricerca di qualcosa alla quale non riusciva ad
arrivare.

- Riuscì ad esibire la sua arte nel salon d’automne che gli dedicò una stanza nel 19O5.

- Morì nel 19O6.

- In questo periodo iniziano a nascere nuovi saloni, si hanno sempre più nuovi canali di esposizione
dell’arte che sono indipendenti da grandi organizzazioni

- Questo fenomeno ha avuto inizio con Coubert e la sua esposizione ‘’Du Réalisme’’ nel 1855

- I nuovi saloni per le esposizioni hanno nuovi criteri, infatti la giuria che ammetteva i quadri da
esporre era ora formata da artisti, mercanti e collezionisti, il che lasciava spazio all’innovazione e
non alla pittura accademica conservatrice

- Venne inaugurato anche il Salone degli indipendenti, situato sugli champs elisees. Andava pagato
un contributo e si poteva esporre liberamente qualsiasi dipinto.

LA CASA DELL’IMPICCATO, 1874 auvers sur oise

- La casa dell’impiccato è un dipinto di Paul Cézanne realizzato negli anni


della sua adesione all’Impressionismo.

- Presenta quest’opera alla prima mostra impressionista nel 1874

- In questa località viveva Paul Gachet, un medico che dipingeva ed era molto amico degli artisti del
tempo
- Van Gogh nel 189O decise di trasferirsi lì per entrare in cura da lui nonostante non fosse uno
specialista in malattie mentali. Non si conosce il motivo del titolo del quadro.

- Al centro del dipinto è raffigurata una semplice casa di campagna. La facciata è alta e stretta e la
porta, in basso, è spostata verso destra. Due finestre sono visibili in alto. A destra e a sinistra, si
notano i tetti di altre case. In primo piano, una strada di montagna è ritagliata tra i prati. Di fronte
alla casa, si alzano due alberi spogli. Tra lo spazio delle due case, si vede, in lontananza, un altro
centro abitato e, quindi, delle colline all’orizzonte. Infine, a sinistra, al di sopra del tetto delle case,
ondeggiano due piccoli alberelli. Ù

-Il titolo dell’opera contribuisce a chiarire l’atmosfera triste del dipinto. Infatti, l’assenza di
figure umane e gli alberi spogli creano un clima di inquietudine e desolazione.

-Il dipinto La casa dell’impiccato presenta tinte poco sature, tendenti al grigio. Le abitazioni e la
strada sono risolte con un ocra molto chiaro mentre la vegetazione e le colline all’orizzonte sono
colorate con grigio-verde. Gli alberi, le facciate in ombra e i tetti sono colorati, invece, con bruno
molto scuro. Il cielo è azzurro e blu. I contrasti sono particolarmente evidenti. La strada e le
facciate, infatti, sono messe in risalto grazie alle zone di vegetazione e architettura dipinte con toni
più scuri. In alto, a sinistra, gli alberi sono in leggero controluce.

- La disposizione delle case e l’alternanza di toni chiari e scuri permettono di creare l’impressione
di profondità. Lo spazio si apre al centro del dipinto sulla piazza antistante la casa dell’impiccato.
Attraverso questo varco l’occhio corre verso il villaggio lontano e quindi, verso la collina dello
sfondo. Cézanne non utilizzò la prospettiva lineare ma la sovrapposizione di volumi e di contrasti di
luminosità per articolare lo spazio attraverso le forme del paesaggio.

-La casa dell’impiccato è un dipinto che si sviluppa in orizzontale. È costruito lungo la diagonale
che sale da destra verso l’alto a sinistra. Infatti la strada di campagna corre parallela lungo tale
linea. Anche le case sono disposte in obliquo. Invece, i tetti, in alto, e la linea delle colline sono
disposti in orizzontale. Il paesaggio con le case occupa la maggior parte del piano pittorico. Al cielo
è riservata solamente una sottile fascia in alto, più ampia al centro.

- Gli aspetti legati all’impressionismo sono il paesaggio, la pratica dell’en plein air, la stesura del
colore con piccoli tocchi filamentosi

- Oltre l’impressionismo: assenza di persone, solitamente gli impressionisti aggiungono persone


perché gli piaceva rappresentare la borghesia

- Il punto di vista è molto impostato e la composizione è stretta, le case in primo piano sembrano
incastrate e formano dei blocchi, dando l’impressione che sia stato realizzato con forme
geometriche precise

- Il colore è utilizzato con meno diluizione dell’olio e quindi è più corposo, appare con più rugosità
sulla superficie. A differenza ad esempio di Monet, che giocava con la materia del colore per
avvicinarsi alla resa aggiungendo la luce, per quale il fine ultimo era sempre l’impressione visiva.
Le case e i paesaggi degli impressionisti erano rappresentate con meno rigore di forma.

- Salta la seconda mostra del 1876 e va a quella del 1877 ovvero la terza

- Ebbe la disapprovazione dei critici che fu per lui cocente, al punto che decise di rifugiarsi in un
villaggio a Marsiglia dove inizia ad isolarsi dagli altri artisti percorrendo un percorso solitario. Fu
anche a causa della sua salute mentale.
- Intorno agli anni 9O inizia il periodo costruttivo
I GIOCATORI DI CARTE, 1890-1895
- opera venduta al prezzo d’asta più alto della storia

- I due giocatori impegnati nella partita a carte sono isolati dagli altri clienti del locale. I due uomini
sono forse contadini e uno dei due probabilmente si chiamava Alexandre, il giardiniere della tenuta
del padre dell’artista a Jas de Bouffan. Sono seduti ad un semplice tavolo di legno sul quale è
appoggiata una bottiglia di vino chiusa da un tappo di sughero. I Giocatori di carte indossano
semplici abiti ma dignitosi. Il signore di sinistra indossa una giacca ed un cappello. Mentre valuta
attentamente le sue carte fuma da una pipa. Il giocatore di destra invece pare più giovane e veste in
modo più disinvolto. Intorno a loro si osserva la boiserie del locale cioè la decorazione delle pareti
in legno e i vetri di una porta.

- Cézanne creò cinque dipinti con lo stesso tema. L’opera esposta presso il Musée d’Orsay è
particolarmente sobria. Evidenzia bene infatti i risultati della ricerca dell’artista. Nel museo di Aix-
en-Provence era esposta un’opera dei fratelli Le Nain intitolata proprio I giocatori di carte. Forse
l’artista ne fu ispirato per realizzare i dipinti della serie.
- Pennellate e uso del contorno, che diventa sempre più presente, cosa che caratterizza i post
impressionisti

- costruì le figure della scena utilizzando una semplificazione geometrica. Il cappello, le braccia, il
busto del giocatore di sinistra sono ridotti a forme cilindriche. Il tavolino invece viene semplificato
e reso come un parallelepipedo. Anche i rapporti tra gli arti sono trasformati in schemi geometrici.
Le braccia flesse dei giocatori sono articolate a formare dei triangoli. La sua ricerca si definisce
quindi Postimpressionista. Il metodo di lavoro del maestro francese fu del tutto
razionale. Cézanne infatti non si interessò alla narrazione di un evento o all’espressione di uno stato
d’animo. Le sue ricerche influenzeranno in modo determinante la nascita del Cubismo.

- utilizza colori caldi e freddi. I due giocatori e l’ambiente sono dipinti con tonalità fredde di blu,
verde e grigio. Il tavolino, mani e volti e la boiserie invece sono colorati con toni di rosa, arancio e
marrone. Tutto il dipinto è quindi articolato su di un principale contrasto di complementarietà che
tende al blu e all’arancione. I giocatori e il tavolino sono posti in evidenza grazie ad un contrasto di
luminosità che agisce soprattutto sul viso e la giacca del giocatore di destra.

- Il tavolino dipinto in posizione centrale ha il compito di costruire lo spazio tridimensionale


attraverso le sue fughe prospettiche. Inoltre la prospettiva di sovrapposizione crea la giusta
articolazione delle figure dei giocatori che interagiscono attraverso il tavolino. Nel costruire lo
spazio sono da tenere anche in considerazione i rapporti luminosi di contrasto figura-sfondo.

- Le sue opere si risolvono in un rigore geometrico e volumetrico. Questo aspetto influenzerà i


cubisti.

- Atmosfera dell’Assenzio di Degas che fornisce un elemento impressionista.

- Verità indipendente dallo scorrere dell’attimo fuggente e dall’atmosfera e dal clima che mutano.

- Osserva la realtà e ripropone ciò che gli suggerisce la mente, non è mai solamente un vedere fisico
ma un andare oltre le apparente
LE BAGNANTI, 1898

- Bagnanti di Paul Cézanne è uno dei primi dipinti dell’artista


realizzato durante gli anni di collaborazione con il gruppo dei pittori
impressionisti.

- Realizza una serie di quadri sul tema dei bagnanti, realizza prima un
quadro con dei bagnanti maschili, poi si concentra sul nudo
femminile, la versione finale è del 19O6.

- Alcune figure di donne sono disposte lungo i bordi di un fiume. I corpi delle bagnanti sono nudi.
Inoltre una di loro è immersa con le gambe all’interno dell’acqua. A sinistra, una ragazza è distesa
mentre altre due sono in piedi e sollevano il loro braccio portandolo indietro. Tra queste una
giovane è seduta di schiena mentre sulla riva opposta, a destra un’altra sembra in procinto di entrare
in acqua.
Dietro la ragazza con i capelli lunghi e rossi, a sinistra un telo bianco è steso contro un grande
albero a protezione della loro nudità. Sulla riva opposta, poi oltre il corso d’acqua, corre una strada
bianca che confina con alcuni alberi. Tra di essi vi sono dei cipressi che si alzano sottili verso il
cielo. Un esile albero è dipinto su un lembo di prato a destra e uno dei suoi rami sembra creare una
croce con il cipresso della riva posta. Il cielo è azzurro, attraversato solo da leggere nubi bianche.

- Cézanne dipinse inoltre con pennellate parallele e con tratti corti e larghi che costruiscono le
figure attraverso campiture piatte e luminose. Le pennellate sono orientate infatti in modo diverso
rispetto alle forme. Ad esempio gli alberi del fondo sono dipinti con pennellate orizzontali mentre le
fronde in secondo piano sono dipinte con pennellate oblique o verticali. Il prato, invece è trattato
con pennellate orizzontali.

- I colori dell’opera sono tendenzialmente freddi. Infatti nel paesaggio prevale l’uso del verde e
dell’azzurro.

- Le figure sono disposte tutte sullo stesso piano e sovrapposte alla riva opposta del corso d’acqua.
Infine la dimensione degli alberi del primo piano confrontata con gli alberi più piccoli del secondo
piano da un’idea della profondità della scena.

- Soggetto iconografico caro all’arte, lui lo propone in una maniera diversa. Geometria nella figura
dei nudi e della composizione del quadro, realizza una quinta scenica creata con i fusti degli alberi
che formano un triangolo

- Attira l’osservatore sul secondo piano dove ci sono altri bagnanti per creare profondità e
prospettiva, che viene suggerita attraverso questa riduzione del volume delle forme lontane. E’ una
pittura costruttiva, cerca di rendere le figure monumentali tant’è che sono rappresentate quasi a
grandezza naturale e sorvola sugli elementi costruttivi.

- La prospettiva viene suggerita anche attraverso le figure distribuite sulla parte inferiore del primo
piano del quadro, e definite da un tratto di contorno che tende a sintetizzare le forme geometriche ed
anatomiche del corpo – elemento costruttivo.

- Nemmeno i volti sono definiti. I nudi non hanno valenza erotica, che è l’elemento spesso
ricorrente in questo tema iconografico. Pensando ad alcune delle Veneri del periodo classico come
le veneri pudiche, troviamo sempre una volontà di insistere sull’elemento erotico o quello
anatomico che veniva utilizzato da molti artisti per mettere in mostra le loro abilità.

- Vuole trattare la figura femminile come un elemento della costruzione, come fosse natura morta.

- Infatti rappresenta su un piano intellettuale la fusione tra uomo e natura, panismo.


- Utilizza la modulazione cromatica

- Il cielo ha delle chiazze di colore ocra rosato e nei corpi delle chiazze verdi o marroni

- C’è una contaminazione del colore, che nel cielo comprende quelli della terra e nei corpi quelli
della natura, degli alberi, e quelli del cielo.

- Questa tecnica di modulazione viene elaborata per dare un elemento tridimensionale al quadro,
che appare quasi sferico al centro – stereoscopica

- Pone le macchie di colore una accanto all’altra e la loro differenza di tono crea qualcosa di
omogeneo che la fonde e la rende tridimensionale.

LA MONTAGNA DI AIX EN PROVENCE, 1904-6

- In quest’opera riesce perfettamente a mettere in essere la pratica della modulazione del colore
- Si tratta di una montagna del suo paesino di origine, che amò rappresentare riproponendo in tante
versioni
- L’evoluzione del linguaggio di Cezanne arriva a sfiorare l’astrattismo, come successe a Turner e a
Monet

- Convenzionalmente l’astrattismo nacque pochi anni dopo nel 1911, ma molti artisti lo avevano
preceduto sfiorandone le caratteristiche. Scompone ogni elemento e lo rimanda a dei solidi
geometrici che ricompone attraverso il colore, utilizza la modulazione cromatica che da spessore e
corposità all’aria, accosta il colore creando profondità, non c’è disegno prospettico.

- L’aria e il cielo assumono i colori di case e alberi.

- Supera il dato sensibile e lo pone in un istante che perdura nel tempo. Abbiamo l’impressione di
essere davanti qualcosa di simbolico, come fosse un totem, la visione è ferma e c’è un ordine ed un
equilibrio. Socchiudendo gli occhi e allontanandoci l’immagine sembra reale e dotata di luce e vera
aria, perché le macchie si ricompongono e assumono valore in base al mutuo rapporto tra di loro

Potrebbero piacerti anche