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Picasso

“A 13 anni dipingevo come Raffaello ci ho messo tutta una vita per imparare a dipingere come un bambino”
Egli era certamente uno che sapeva disegnare come i classici perché aveva frequentato l’accademia delle
belle arti ma il suo intendo era quello di ridurre all’essenziale, dunque è una scelta intellettuale non di capacità.
Impara subito a disegnare anche perché suo padre era un artista, frequenta l’accademia delle belle arti a
Barcellona, a Madrid e ha come riferimento gli spagnoli come Goya.
Ad un certo punto va a Parigi e incontra impressionisti, post impressionisti come Renoir, Courbet. Picasso
avrà una vita lunghissima, vivrà oltre i 90 anni. Durante i primi anni era molto povero cioè era uno squattrinato
artista che veniva con i suoi amici e non sbarcava il lunario.
A Parigi si entusiasma dell’ambiente parigino e comincia a produrre i primi dipinti che hanno una caratteristica
vicina agli artisti parigini. Per esempio il ballo al moulin de la galette ci ricorda molto Renoir che ha fatto un
dipinto analogo che ha solamente un tratto stilistico differente. Anche nella bevitrice di assenzio troviamo tratti
impressionisti, c’è il tema dell’assenzio che assorbiva e quindi negli ambienti più popolari a volte si beveva per
cercare questo assorbimento. Quindi ci sono temi legati agli impressionisti con uno stile differente, la donna ha
dey tratti molto marcati, il volto è molto truccato, c’è un contrasto di colori (rosso e verde), l’ambientazione è
un po’ cupa.
Questi furono degli anni molto difficili dal punto di vista economico per esempio dal 1092 al 1904 ci fu il
periodo blu caratterizzato da temi malinconici, influenzati anche dal suicidio dell’amico per amore e la sua
condizione sociale che non era proprio serena. Tratta personaggi poveri ed emarginati, colori freddi e
immagini allungate.
POVERI IN RIVA AL MARE O LA TRAGEDIA
È la rappresentazione della sagra famiglia in cui le figure sono molto marcate, monumentali, in qualche modo
ci ricordano anche un po’ le figure giottesche proprio per questi corpi pesante, anche se la donna che è
avvolta in questa veste ne indoviniamo la presenza del corpo, la sua matericità.
C’è una grande malinconia accentuata da questo colore azzurro che nel suo trattamento variegato riesce a
delineare lo sfondo che non è monotono, ma si riesce ad individuare la parte degli elementi naturali come terra
acqua aria. Non possiamo dire che non c’è profondità, anzi lo sfondo colorato mette in evidenza quella che è
la tridimensionalità e il volume delle figure in primo piano.
Dal 1905 al 1906 abbiamo un altro periodo molto breve, il periodo rosa
La tavola di Picasso si schiarisce, è attratto dalle figure dei circensi, dalla vita che conducevano che era una
vita anche un po’ avventurosa, viveva anche vicino al circo Medrano.
Queste figure simboleggiano un po’ l’artista che vive una vita non agiata con molte difficoltà, isolato dal resto
della società. I colori sono più chiari ciò nonostante c’è ancora una vena di malinconia.
FAMIGLIA DI SALTIMBIANCHI
Ci sono dei bambini e una donna, arlecchino che è l’autoritratto di Picasso. Sono delle figure che però tra di
loro sono scollegate che non interagiscono tra di loro, ognuno guarda da una parte, il paesaggio dietro
accentua questo senso di isolamento, di incomunicabilità, i volumi sono definiti con molta attenzione, i vestiti
aderiscono perfettamente ai corpi In modo tale da farci capire come sono questi corpi, i colori sono stratificati
l’uno sull’altro quindi c’è un’attenzione anche alla luminosità. 
 
Venne molto influenzato anche dell’arte africana, primitiva, Questo accade perché con le politiche coloniali si
diffondono oggetti provenienti dalle colonie ad esempio le maschere e Picasso ne è un collezionista. Egli resta
meravigliato da queste forme differenti dalla nostra tradizione figurativa, incomincia ad osservare ed
apprezzare l’essenzialità. Questo è il periodo che possiamo chiamare africano o proto cubismo perché
anticipa quello che sarà il cubismo.
RITRATTO DI GELTRUDE STEIN
Era una scrittrice la fa posare tante volte, circa un’ottantina di volte, ma non riesce a definire il volto di questa
donna.
Ad un certo punto si distacca da questo lavoro poi ci ritorna sopra improvvisamente e dipinge questo volto che
non corrisponde un maniera precisa al volto della donna, ma corrisponde all’immagine mentale che Picasso si
era fatto. Dunque egli rappresenta la sua idea mentale di questa donna tant’è vero che ha un occhio più
piccolo uno più grande, i lineamenti sono piuttosto stilizzati, non è verosimile. Quindi Picasso va a semplificare
le forme ed è come se avesse tentato di cogliere l’animo di questa donna, quindi come se questa visione
interiore possa andare a sopraffare e prevalere su quella estetica.
LES DEMOISELLES D’AVIGNON
L’inizio del cubismo coincide con  il 1907 perché in quell’anno Picasso dipinge un quadro che si chiama les
demoiselles d'avignon.
Realizza una serie di disegni preparatori, e rappresenta fondamentalmente un bordello, difatti il primo nome
del quadro fu le bordel philosophique.
È un’impostazione abbastanza tradizionale, ci sono 5 donne e 2 uomini, due nature morte nel primo schema,
la composizione ci ricorda i bagnanti di Cézanne con la composizione piramidale o triangolare, ci sono inoltre
delle figure che si rifanno ad altri quadri che rappresentavano donne nei bagni pubblici nella loro nudità nelle
posizioni.
Chi vide questo quadro non reagì bene, venne molto criticato: Il suo quadro è un'impresa disperata. Un giorno
o l'altro scopriremo che Pablo si è impiccato dietro disse Derain mentre l’altro suo amico Braque disse è come
se tu volessi farci inghiottire stoppa e bere petrolio per vomitare fuoco.
IL DIPINTO FINALE
Il dipinto finale è differente da quelli preparatori:
- c’è solo una natura morta
- gli uomini non ci sono più sono rimaste solo donne.
Le donne hanno caratteri molto differenti. La prima ha il volto di profilo, e ci ricorda l'arte egizia, le due figure
centrali l'arte iberica arcaica, poi le altre due sono chiaramente delle maschere africane.
La donna con il braccio dietro la testa è la stessa dello schiavo morente di Michelangelo, sono immagini che
ricorrono. Un altro riferimento all’arte classica è la venere Milo.
Le donne presentano posizioni molto insolite: la prima la vediamo un po’ di lato un po’ di spalle un po’ di profilo
quindi ci sono tanti punti di vista per rappresentare quest’ultima in tutti i suoi lati.
La composizione è abbastanza regolare perché la figura centrale coincide con l’asse di simmetria e tutte le
altre figure si dispongono intorno.
Non c’è differenza tra figura e sfondo, difatti anche lo sfondo è trattato Nella stessa maniera delle figure,
Anche lo sfondo è composto, è sfaccettato è come se entrasse all’interno delle figure. Non fa esaltare le
figure, tutto è sullo stesso piano, c’è inoltre un grappolo laterale rosso che è come se stesse aprendo un
sipario, però non c’è una grande evidenza dei soggetti. Lo spazio è praticamente frantumato, perché Einstein
nello stesso periodo diceva che lo spazio muta a seconda dell’oggetto che lo attraversa e alla velocità che
quest’ultimo impiega ad attraversarlo. Quindi ti riferimenti scientifici vanno ad  influenzare questi artisti e li
fanno riflettere sulla realtà circostante, su una nuova percezione della realtà che non è più una visione
oggettiva ma è una visione che si collega alla mente e alla quarta dimensione che è il tempo cioè la durata
dell’esperienza che noi andiamo a vivere 

CUBISMO ANALITICO
È una fase in cui la realtà che noi andiamo a raccontare viene scomposta secondo diversi piani geometrici e
dei colori terrosi accentuano questa geometria.
I requisiti fondamentali del cubismo analitico sono che l’oggetto viene dissezionato e poi viene riproposto sulla
tela secondo vari punti di vista. Lo spazio si trasforma in base alle relazioni degli oggetti che lo attraversa.
L'atmosfera si modifica a seconda di quello che proviamo e i colori non imitano la realtà, ma sono per lo più
colori terrosi, ocra quindi deve emergere la forma, la struttura.
RITRATTO DI AMBROISE VOLLARD
Uno tra i quadri più famosi è il ritratto di un’importante versante dell’arte con il quale aveva un rapporto che era
Ambroise Vollard. Questo il ritratto, si vede un’immagine nella quale si vanno a intersecare i sia il soggetto che
lo sfondo. Riconosciamo anche degli oggetti nello sfondo come un giornale, un bottone, un fazzoletto nella
tasca, una libreria, una bottiglia.
Il volto è molto frammentato, però si percepiscono un po’ i caratteri di quest’uomo, perché la barba, ha una
fronte molto alta, ha un’area pensosa che ci fa capire che comunque Picasso, va a definire quello che può
essere il carattere psicologico di questo personaggio, non è solo un fatto estetico esteriore. C’è una natura
morta dove, questi oggetti sono posti secondo delle posizioni difficili da individuare, perché noi possiamo dire
che un oggetto è davanti o dietro, scompare completamente il concetto di prospettiva, di profondità. Se già gli
Impressionisti post Impressionisti, si erano allontanati dalla prospettiva qui scompare del tutto.
CUBISMO SINTETICO
Dopo la scomposizione della realtà, l’artista, che al pari della natura crea, va a costruire una nuova realtà, e
questa nuova realtà può essere costituita da colori sgargianti e vivaci, li definisce e decide l’artista. Questa
nuova realtà può essere fatta di oggetti ma anche di altri materiali, quindi subentra l’utilizzo di nuove tecniche
come i collage e i papier collè.
Picasso dice che non si copia mai la natura. L’arte non è un'imitatrice della natura.
Non imita più la natura non si copia la natura, non la si limita neppure, si lascia che gli oggetti immaginati,
quindi la mente dell’artista, rivestano apparenze reali. Quindi l’artista crea qualcosa che potrebbe esistere
davvero. L’artista è creatore, cioè, ha una dignità elevatissima.
NATURA MORTA CON SEDIA IMPAGLIATA
È un formato particolare, un formato ellittico. Su questa tela che è incorniciata da un oggetto vero da una
corda reale, c’è una natura morta, anche qui frammentata secondo le regole del cubismo analitico.
Si riconoscono anche qui degli oggetti in particolare una tela cerata, ricoperta di cera, quindi è un oggetto
posto sopra la tela, quindi questo è un collage, sulla quale viene disegnata con un grande precisione la paglia
di una seduta di una sedia.
In questo c’è un concetto molto raffinato di Picasso. Questa tela cerata, non è una sedia ma è un oggetto che
simula una sedia, quindi qua c’è un equivoco su quello che si vuole rappresentato e quello che esiste nella
realtà, perché si vuole somigliare tantissimo alla sedia, vorrebbe essere una sedia, ma non lo è. Quindi c’è un
confine molto sottile tra la realtà delle cose, e la rappresentazione.
La paglia è falsa, la tela è vera, però entrambi sono falsi perché fingono di essere una sedia. Tra gli oggetti
riconosciamo una fetta di limone, un bicchiere, il guscio di un’ostrica. Per la prima volta va ad essere inserito
un linguaggio verbale all’interno di un’immagine, cioè le lettere JOU stanno per giornale, invece di disegnare il
giornale vi sono queste tre lettere.
Dopo il 1917 si parla per Picasso di periodo classico.
Egli si reca in Italia, a Roma, dove lavora alle scene costumi di un balletto con le musiche di Stravinsky. Si
chiama PARADE con le coreografie di Massine, è invitato da Jean Cocteau, che aveva fatto il libretto di
questo balletto. C’è anche una foto di Picasso e Massine scattata a Pompei scattata dallo scrittore Jean
Cocteau
SIPARIO PER PARADE
Questo sipario che qualche anno fa  era stato esposto per un lungo periodo nella mostra nella sala grande del
museo di Capodimonte. Ha molto impressionato prendeva quasi tutta la sala.
Ci sono delle influenze classiche, nei resti archeologici che sono sullo sfondo e poi nel riferimento alle
maschere della commedia dell’arte anche che sono di tradizione italiana.  Scompare del tutto il cubismo, c’è
una tendenza a ritornare all’arte tradizionale perché ci fu la guerra, che portò un grande sconvolgimento
dunque si ricercava di tornare alla tradizione perché si cercava la certezza.
Non solo Picasso ma anche molti artisti di quel periodo cercavano di dipingere secondo i canoni tradizionali.
Questa caratteristica si chiama ritorno all’ordine e si diffuse proprio dopo la prima guerra mondiale.
IL FLAUTO DI PAN
Il tema è mitologico, le figure sono, molto presenti fisicamente, questi volumi non hanno grandissima plasticità
li possiamo quasi paragonare alle due quinte scenografiche di queste rocce, tutto molto geometrico, però con
Canoni regolari, molto tradizionali. Lo sfondo è molto semplice, c’è solo questa differenza delle due gradazioni
di blu tra il mare e il cielo. Qualcuno dice che è come se fosse una sorta di trasposizione di quella foto
precedente che era stata scattata precedentemente a Pompei.
Quindi c’è un classicismo, però ci sono sempre dei volumi molto forti, molto marcati, una linea di contorno
molto presente e una sintesi delle forme, quindi è chiaro che il Picasso ha fatto tutto un percorso, non è che lo
cancella, però ritorna a delle forme più tradizionali.
Picasso era geniale e creativo nelle sue manifestazioni. Dopo gli anni 30, attraverso una serie di fasi, per
esempio, ci sono dei dipinti surrealisti, poi si dedica agli assemblage con degli oggetti di riuso, per esempio,
crea una sorta di Toro fatto semplicemente col sellino di una bicicletta e il manubrio della bicicletta, oppure
abbiamo una capra che è conservata al Moma a New York, che ora è in metallo ma prima della fusione
Picasso l’aveva immaginata con la pancia che era cesto di vimini, gli arti erano dei rottami di ferro, sul volto e
sulla schiena c’era una foglia di Parma, le corna di cartapesta, quindi erano tutti oggetti assemblati insieme.
Grande inventiva anche nei vestiti e costumi come anche quelli del balletto Parade. Inoltre ci sono le strutture
di luce con una torcia lui faceva questi disegni e poi c’era il fotografo John Billy che lo fotografava al buio,
lasciava l’otturatore della macchina fotografica aperto per un po’ perché al buio c’è bisogno che entri la luce
dell’otturatore altrimenti non viene niente e poi faceva il flash nel momento in cui scattava la foto, di modo che
si vedesse sia Picasso che questi disegni di luce. Infine abbiamo le ceramiche e realizza oltre 600 vasi con
queste forme antropomorfe, vegetali.
Picasso morirà a 92 anni, in Costa Azzurra.

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