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ROMANTICISMO: Si libera creatività, affermazione individualità, punta omogeneità contenuti, si

riscopre arte locale. Movimento sturm und drang legato all'idea di nazione sono alla base di questa
epoca. Categoria estetica del Neoclassicismo è stato il bello basato sul principio di imitazione
dell'arte greco-romana. Le categorie estetica del Romanticismo sono sublime e pittoresco. il
pittoresco è ciò che è legato a pittura di paesaggio, preferisce spontaneità natura piuttosto che
ordine innaturale. Il sublime è sentimento che si genera tra rapporto uomo natura,è tutto ciò che è
smisurato terribile (vuoto silenzio solitudine), contrasto tra ragione e sensi è un misto tra diletto e
sgomento e lo sgomento si annulla quando l'uomo è consapevole che il pericolo è lontano quindi
poi si genera sollievo.
Un dipinto romantico ha soggetto una manifestazione della natura che mostra anche
inquietudine: la natura è grandiosa ma anche terribile. l'incontro dell’uomo con dio avviene in
natura. L'artista romantico è genio, crea dal nulla qualcosa di originale, senza precedenti. è
uomo viator, viaggiatore, è sempre meno Borghese, ha bisogno di mettersi alla prova per trovare
ispirazione. invece l'artista neoclassico ha un metodo applica regole e si basa su imitazione.

FRIEDRICH
VIANDANTE SUL MARE DI NEBBIA:olio su tela, 1817, Amburgo Kunsthalle. uomo di spalle in
piedi sopra roccia che guarda solitario il paesaggio. in primo piano esperienza terrena in
controluce che si oppone a sfondo luminosissimo. Dio si può identificare con i monti azzurrini dopo
salita faticosa perché c'è vento. l'abisso amplifica lo sgomento perché rende visibile solo
parzialmente e genera sublime.L'uomo di fronte alla grandezza della natura è solo un temporaneo
viandante. uomo viatur:Ricorrenza artistica che si ispira all'immagine Cristiana di uomo come
pellegrino sulla terra. si vede la solitudine dopo l’incontro con dio. Non disegna simboli ma crede in
Dio. il protagonista è il rapporto uomo-natura. visto che è di spalle ognuno può immedesimarsi.

LE FALESIE DI GESSO DI RUGEN 1818 olio su tela.Winterthur, Museum Oskar Reinhart am


Stadtgarten. ispirato a scogliere bianche su mar baltico, è il luogo dove il pittore ha fatto la luna di
miele. l’autore mentre viveva a Dresda faceva escursioni in montagna e abbozzava paesaggi, poi li
univa e formava un non luogo. è montaggio fantasia. le scogliere formano cima montagna in
positivo. scena incorniciata tra due alberi che fanno un cerchio immaginario. Nell'incontro con la
natura cerca osmosi con Dio. Ha visione pessimistica, il limite di esperienza terrena è in
controluce. Intensificano personificazione le tre persone di spalle. la donna è la moglie vestita con
la moda del tempo. Un giovane Guarda infinito e barche anima (unione con moglie dove ripone
speranza di Felice Unione), lui rappresenta io ideale fiducioso nel futuro. L'uomo anziano è a
gattoni ed è io reale, così si vedrà in futuro, È consapevole della propria limitatezza. concezione
dualistica di visione di paesaggio interiore di ricordi e del rapporto tra sé e natura. Fede, speranza
e carità sono visti da alcuni nei tre personaggi oppure il giovane è forse il fratello morto.
CONSTABLE
BARCA IN COSTRUZIONE PRESSO FLATFORD olio su tela, 1815, londra, victoria museum.
Inquadratura innovativa, una barca detta la diagonale di questo paesaggio. gli alberi a dx sono in
primo piano e dettano una quinta, gli alberi a sx dettano l'altra quinta ma sono sullo sfondo. non
simmetrie ma si armonie. è pittoresco. La protagonista del dipinto è la natura. l'attenzione ai
particolari testimonia che il dipinto è stato fatto sul posto con la tecnica en plein air.

CATTEDRALE SALISBURY olio su tela 1823 Victoria e Albert Museum. La cattedrale gotica non
è il soggetto principale, infatti è vista di fianco, no facciata. la natura la incornicia e crea quasi un
arcata gotica con gli alberi. è natura spontanea per questo ci sono persone che camminano e
animali nel prato. stile pittoresco. la luminosità degli alberi è dovuta alla tecnica, l'artista impiega
tante tonalità di verde picchiettando.

GERICAULT
CATTURA DI UN CAVALLO SELVAGGIO olio su tela 1816 Musee des Beaux Artes. linea di
contorno scura. sensazione movimento e forza. Si rifà a ideali Classico di bellezza ma anche a
opere di caravaggio con luce radente e scenografica:sia neoclassico che romantico. dettami
classici nella finitezza di disegno e colore. riprende il trasporto di Cristo di Raffaello. crea sgomento

LA ZATTERA DELLA MEDUSA 1819 olio su tela, Louvre. fatto di cronaca del 16/06/1616
naufragio della fregata francese medusa, solo 15 su 150 si salvano. fece scalpore perchè nudi di
cadaveri. riprende caravaggio con chiaroscuro e realismo. michelangelo per corpi muscolosi e
raffaello per la mimica. è neoclassico nei corpi perfetti e morte composta. è romantico nel
rappresentare momento panico ma anche speranza. abbassa l.o. per mostrare tutti i corpi.
Schema compositivo a doppia piramide: 1 dettata alla base della zattera, è la parte più statica, 2
piramide umana, all'orizzonte essi hanno avvistato una nave, sono speranzosi e quindi più attivi. Il
cielo da plumbeo si sta schiarendo, è un momento di trasformazione, le acque si stanno calmando.
è un parallelismo con la vita stessa nella sua contraddittorietà e dualismo: il cadavere è bello e
brutto, speranza e disperazione( la piramide più piccola è la ritrovata speranza ma l'onda nuova
crea disperazione sgomento).

ALIENATA olio su tela 1822 Musee des Beaux Artes. Ritratti di malati mentali. rispetta la dignità
di chi soffre. non si accanisce su deformazione caricaturali, ma sulla postura aspetto sciatto. fa
parte di una serie di dieci tele anche se ne sono state ritrovate solo 5. ritratti di ¾ su fondo scuro.
Indaga sulla sofferenza mentale. vecchia occhi arrossati,numerose rughe, volto scavato e
incorniciato dalla cuffia.
DELACROIX
LA BARCA DI DANTE 1822 olio su tela Louvre. traversata di Stige da parte di Dante, Virgilio e
Flegias (traghetttaore di spalle pk dante non lo descrive). ci sono iracondi, Argenti vuole rovesciare
la barca. Dante in bilico ha paura e per farcelo vedere per prima ha rosso più vivo. luce viene da
dx e da fondo. città in controluce. diagonale ascendente verso sx data da braccio Dante. I toni
Cupi mettono in risalto i toni più brillanti in centro. non fa disegno base su tela. colori densi di
pathos e drammatici. i colori in primo piano sono pastosi, le figure sono plastiche. sullo sfondo
atmosfere fosche indefinite per dare risalto 1 piano. lo sfondo ha pennellata più sottile, crea
sgomento. nudi in chiaroscuro sembrano michelangioleschi. Quando disegna goccia d'acqua usa
tecnica della scomposizione con la giustapposizione di colori puri, così erano più luminosi,
picchietta sulla tela i colori, non li mescola su tavola.

LIBERTA’ GUIDA IL POPOLO 1830 olio su tela Louvre. firma a dx su travi. Tema storico dal
carattere politico si ispira alle insurrezioni del popolo di Parigi dal 27 al 29 luglio 1830. schema
piramidale con base di cadaveri, come la zattera di medusa (Uguale ci sono anche i dettagli
realistici. Di diverso è che qui il popolo avanza, lì invece si allontanano.) tra i morti non ci sono solo
i rivoltosi ma anche le guardie. allegoria libertà(riprende venere di milo) molto realistica: peli sotto
le ascelle, berretto frigio ed è vestita come una popona; incita il popolo con in mano il tricolore. Il
tricolore è presente anche nell’insorto che sta adorando la donna, ha atteggiamento votivo, patria
Libertà come figura materna su cui contare. Atmosfera Fosca contiene i colori della Francia.
Sembra neoclassica per equilibrio, ma romantica per temi, colori simbolo, allegorie e pennellata.

RAPIMENTO REBECCA 1846 olio tela Metropolitan Museum of Art. Illustra un episodio di Ivanoe
Quando è stata rapita Rebecca da due Saraceni. la luce dall'alto crea effetti metallici. sullo sfondo
c'è una fortezza in fuoco. composizione costruita su una diagonale ascendente verso sinistra.
Colori sontuosi ma pennellate diversamente orientate e di diversa natura. Il groviglio di corpi in
primo piano al centro dà movimento all'opera. si basa sull'accostamento dei tre colori primari, in
particolare il massimo della luminosità è raggiunto dall'opposizione tra verde e rosso
SCUOLA DI BARBIZON E I BARBIZONNIERS: Si tratta di un circolo di artisti, legati da amicizia,
che si riunivano per dar vita ad una pittura di paesaggio preimpressionista. È stata fondata nel
1830 da un gruppo di artisti che, per trovare una natura che li ispirasse, si spostarono in un
villaggio a 50 km da Parigi, Barbizon appunto. La città li intrigò poiché era circondata dalla foresta
di Fontainebleau. Lontano dalla città industrializzata, questi prediligono i temi semplici, quotidiani,
del paesaggio e della natura e applicandosi allo studio del vero aprirono la strada per la pittura en
plein air. Furono pittori paesaggisti che rivoluzionarono il tema: i paesaggi non erano più solo
oggettivi, ma anche soggettivi poiché era per loro importante registrare la prima impressione
percepita alla vista. Il paesaggio non è quindi più un pretesto per crearvi scene sacre, ma diventa
un genere autonomo. Gli artisti più importanti furono Theodore Rousseau e Camille Corot.

CAMILLE COROT (1796-1875): La città di Volterra 1834, olio su tela, Parigi, museo del Louvre -
il dipinto, realizzato dal vero durante un soggiorno italiano, rappresenta la città di Volterra vista da
nord. Corot nel dipinto si concentra maggiormente sull’effetto di insieme, piuttosto che sui singoli
dettagli. Si nota come le mura e i viottoli campestri inducano lo sguardo a percorrerne il tracciato. I
colori usati sono chiari: ocra, verde, rosaceo e azzurro per il cielo che occupa il terzo superiore del
dipinto.
I giardini di villa d’Este a Tivoli - 1843, olio su tela, Parigi, museo del Louvre - la scena mostra il
paesaggio della città di Tivoli: anteriormente si nota un basso muretto orizzontale dove è seduto un
contadino che pare essere messo in posa, mentre nei piani successivi si nota la lussureggiante
vegetazione del giardino della villa 500esca. Si nota poi la contrapposizione tra la verticalità del
gruppo dei cipressi di sinistra, flessi dal vento, e dalla massa orizzontale degli ulivi a destra. La
luce viene resa brillante mediante tocchi di colore puro come si nota sui balaustrini a destra o
anche lungo il contorno incontro sole del contadino.
La cattedrale di Chartres - 1830, olio su tela, Parigi, Museo del Louvre - L’intento dell’artista non
era quello di dipingere la cattedrale come soggetto principale, ma mostrare l’ambito di insieme.
L’opera è stata fatta dal vero: Corot si dirigeva sul luogo con un taccuino, lì abbozzava ciò che
vedeva per registrarne la prima impressione e dopo ciò si recava in atelier per rielaborare questi
studi e terminare l’opera. Il dipinto non è più pittoresco, né sublime.
REALISMO: Il realismo si sviluppa dal 1848: fu un anno chiave poiché fu segnato da sommosse
popolari in cui i cittadini si ribellavano alle misere condizioni di vita e di lavoro dei ceti popolari più
bassi; gli artisti del realismo nacquero in quest’epoca per rispondere in modo artistico a questa
prepotente richiesta di vero e di quotidiano. Il processo di inurbamento e il peggioramento delle
condizioni di vita, soprattutto della classe operaia, fece sì che l’arte diventasse provocatoria:
acquisì l’obiettivo di denuncia delle ingiustizie della società. Il capostipite del realismo pittorico
francese fu Gustave Courbet: figlio di proprietari terrieri benestanti, comprese la fatica dei
lavoratori che chiamò “eroi anonimi della fatica di sopravvivere” e li fece protagonisti delle sue
opere. Si formò da autodidatta poiché non credeva nell’istituzione accademica e iniziò la propria
attività nel solco della tradizione romantica dedicandosi alla copia del vero di alcuni dipinti del
Louvre. Nel 1855 nell’esposizione universale a Parigi pone un suo padiglione, il Pavillon Du
Realism, in cui mostrò le sue opere e nel 1871 diventa assessore all’istruzione pubblica e
presidente della federazione degli artisti. Viene poi arrestato nel 1871 poiché prende parte
all’insurrezione di Parigi, ma scappa in Svizzera e muore.

GUSTAVE COURBET (1819-1877): Gli spaccapietre - 1849, olio su tela, Dresda - Courbet creò
due dipinti aventi come soggetto gli spaccapietre, ma il più grande di questi fu distrutto durante i
bombardamenti del 1945. In ogni caso, l’artista rappresenta un manovale intento a frantumare dei
sassi e mette in luce anche la crudezza del lavoro: si notano le toppe sulla camicia o sui calzoni
del lavoratore in ginocchio e, a destra, mezzo filone di pane che diventa il pasto dello spaccapietre.
L’arida natura circostante riflette la stessa miseria dei lavoratori.
Un funerale a Ornans -1849-1850, olio su tela, Parigi, Musée d’Orsay - l’artista per quest’opera
sceglie provocatoriamente una tela di dimensioni colossali poiché queste erano riservate a soggetti
storici o eroici, ma vi crea una scena di un semplice e umile funerale di campagna. Al centro del
dipinto si apre la fossa, malamente scavata, con a lato un teschio umano simbolo della caducità
delle cose terrene; attorno, lungo una sinusoide, vengono disposti i personaggi. A destra si notano
la cugina, la mamma e le sorelle dell’artista, al centro il sindaco, il prefetto e due anziani della
rivoluzione vestiti con la moda del 1793. A sinistra si trova invece il clero che porta una croce
astile: si nota il prelato che legge dal suo breviario, due chierichetti con acqua santiera e quattro
necrofori che portano il feretro con pezzi di stoffa: il loro sguardo è rivolto verso l’esterno come se
l’odore del defunto fosse troppo forte. L’uomo inginocchiato è il becchino e spicca con una posa
opposta a quella del cane. I volti ordinari e l’anominato del defunto rimandano all’intento
dell’artista: inneggiare all’egualitarismo mostrando un rito che tutti attende e accomuna. Inoltre, un
secondo scopo è quello di ritrarre in modo fedele tutti i personaggi ma con aspetto dismesso,
malandato, come se non si fossero preparati in tempo. L’atmosfera è malsana e i colori spenti,
tipici del romanticismo; invece, gli elementi tipici del realismo sono i protagonisti e la luce
orizzontale che proviene da sinistra.
L’atelier del pittore - 1854-1855, olio su tela, Parigi, Musée d’Orsay - L’artista in quest’opera
espone tutti i propri ideali artistici e umani: al centro della composizione Courbet rappresenta sé
stesso intento a dipingere una veduta di paesaggio, mentre attorno a lui si affollano una trentina di
personaggi. La scena si svolge nell’atelier che in realtà non è altro che un vecchio granaio
concesso dal padre, in cui la luce proviene dalla porta finestra e illumina la metà destra del dipinto.
A destra è infatti rappresentato il mondo degli amanti dell’arte, tra cui Charles Baudelaire; a sinistra
si nota invece le persone che vivono della morte altrui, il popolo, gli sfruttati e gli sfruttatori, tra cui
un bracconiere che riprende le fattezze di Napoleone III. Tra le due parti si trova l’artista, un
bambino che a cui Courbet paragona l’approccio ingenuo della sua formazione artistica la Verità
nuda; quest’ultima rappresenta la musa ispiratrice dell’artista ed essendo nuda si dimostra
semplice e innocente, come l’arte di Courbet. Si nota poi come l’artista alterni stesure veloci e
superficiali, a campiture piatte, con parti rifinitissime e il modo in cui unisca più generi mettendoli
tutti sullo stesso piano: autoritratto, ritratto, veduta di paesaggio, natura morta con pugnale,
mandola e cappello piumato, e allegorie.

IMPRESSINISMO

La data precisa che segna l’inizio del movimento impressionista è il 15 aprile 1874, giorno in cui un
gruppo di artisti, tra cui Monet, Degas, Renoir, Pissarro e Sisley decisero di esporre le loro opere
nella mostra dell’artista e fotografo Felix Nadar poiché erano state rifiutate dal Salon. Si fecero
conoscere come “Società anonima degli artisti, pittori, scultori e incisori” e il nome di impressionisti
fu dato dal critico Louis Leroy il quale scelse l’appellativo a partire da un quadro di Monet, che oggi
è conosciuto come manifesto dell’impressionismo: “Impressione, sole nascente”. Il movimento si
sviluppò a partire dalle opere di Manet (1860) anche se lui e Degas si definivano realisti.
L’impressionismo diventa l’arte della Belle Epoque e di una Parigi che si mostra come teatro
indiscusso dello svago e dell’intrattenimento: erano famosi i caffè, i Boulevards e lo svago delle
classi benestanti. Il movimento nasce dal realismo di Courbet ma ne rifiuta la componente
ideologica e politica, condivide invece l’essere artisti del proprio tempo per cui è importante
conoscere il passato per saper raccontare il presente e la ricerca della realtà quotidiana della
società francese. Viene introdotto il tema urbano e altri caratteri ricorrenti: 1. gli artisti dipingono en
plein air, cioè all’aria aperta, per non compromettere l’immediatezza del dipinto 2. Rinunciano al
disegno di base e alla linea di contorno poiché prediligono l’impressione che un determinato
stimolo esterno suscita nell’artista 3. Abbandonano la prospettiva poiché si rendono conto che
tutto ciò che si percepisce attraverso gli occhi continua di fatto al di là del nostro campo visivo;
sarebbe quindi non verosimile imprigionare gli spazi della rappresentazione pittorica nella ristretta
visione del reticolo prospettico 4. Utilizzano una tavolozza cromatica di colori puri poiché solo
la giustapposizione di colori puri dona loro brillantezza: per questo motivo spesso accostano colori
complementari come giallo viola, rosso verde o arancio azzurro. Inoltre, comprendono che nessun
colore esiste di per sé ma solo in rapporto ad altri 5. Creano ombre colorate poiché utilizzavano
solo colori puri e luminosi 6. Dipingono velocemente perché il loro scopo è quello di cogliere
l’attimo fuggente, cioè le sensazioni di un istante; non scelgono il momento più significativo della
scena ma pongono l’attenzione ad impressionare l’attimo sul quadro. 7. Ricorrono spesso al
tema dell’acqua in modo tale che si possono sbizzarrire nel riprodurre le mille possibili increspature
di colore
EDOUARD MANET (1832-1883)

Colazione sull’erba - 1863, olio su tela, Parigi, Musée d’Orsay - L’opera fu esposta al Salon des
Refusès (Salone dei rifiutati) per concessione di Napoleone III e lì fu oggetto di scandalo data la
volgarità. Destò stupore poiché l’artista rappresentò un nudo di una ragazza del tempo, Victorine
Meurent (pittrice e modella) e due uomini che non indossavano vesti classiche ma costumi
moderni francesi, invece che personaggio mitologici. Per il quadro Manet prese ispirazione dal
Concerto Campestre di Tiziano (o Giorgione) esposto al Louvre ma lo ambientò in un boschetto a
nord di Parigi in una realtà quotidiana. Si nota la donna appena spogliata le cui vesti, il cappello e
un cestino della frutta formano una natura morta; un’altra donna che si sta lavando in uno specchio
d’acqua e due uomini, forse uno dei fratelli di Manet e il suo futuro cognato. Le figure sono prive di
volume e paiono incollate poiché non c’è profondità spaziale.

CLAUDE MONET (1840-1926): Impression, soleil levant - 1872 ma esposta nel 1874, olio su
tela, Parigi, Musée Marmottan Monet - l’opera, priva di disegno preparatorio, mostra la veduta
marina del porto di Le Havre. L’intento dell’artista era quello di rendere in modo suggestivo ciò che
provava: per farlo giustappone colori caldi come il rosso l’arancione a quelli freddi dal verde
azzurrognolo e stende il colore con pennellate brevi e veloci. Si notano a fatica delle navi
ormeggiate a sinistra e al centro le due barche a remi paiono ombre. Il critico Louis Leroy
sosteneva che la carta da parati fosse più curata del dipinto e che l’artista prestasse attenzione
solo al riflesso del sole nell’acqua.
La Grenouillère -1869, olio su tela, New York, Metropolitan Museum of Art
- Nell’estate del 1869 Monet e Renoir si recarono a Bougival, un villaggio in riva alla Senna dove
dipinsero la Grenouillère, letteralmente lo stagno delle rane. L’artista rappresenta l’isolotto Croissy
al centro della Senna collegato da un ponte alla terraferma e attrezzato con un caratteristico
ristorante all’aperto allestito su uno zatterone ormeggiato alla riva. Osservando il dipinto di Monet
si nota come l’autore privilegi una visione d’insieme allontanando l’isolotto, senza soffermarsi su i
dettagli. Monet si serve delle tre imbarcazioni scorciate e orientate verso il centro della
rappresentazione per guidare l’occhio dell’osservatore dapprima sull’acqua e successivamente
sull’isolotto ghermito di figurine. Infine, Monet si focalizza sull’acqua utilizzando pochi colori dati a
pennellate orizzontali e attraverso la visione più sintetica mostra figure che sembrano tremolanti.
PIERRE-AUGUSTE RENOIR (1841-1919): La Grenouillère -1869, olio su tela, Stoccolma,
National Museum - Nell’estate del 1869 Monet e Renoir si recarono a Bougival, un villaggio in riva
alla Senna dove dipinsero la Grenouillère, letteralmente lo stagno delle rane. L’artista rappresenta
l’isolotto Croissy al centro della Senna collegato da un ponte alla terraferma e attrezzato con un
caratteristico ristorante all’aperto allestito su uno zatterone ormeggiato alla riva. Osservando il
dipinto si nota come Renoir utilizzi la stessa inquadratura di Monet ma da più vicino: l’artista
avvicina l’isolotto e si sofferma sulle vesti vaporose delle donne e sulle figure umane in generale. I
colori sono più brillanti e mobili; l’artista adotta una pennellata più minuta, frammentando la luce in
piccole chiazze di colore e conferendo all’insieme una sensazione di gioiosa vivacità.

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