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L’impressionismo

L’impressionismo nasce in Francia nel 1874 quando un gruppo di artisti (la società anonima degli
artisti indipendenti), comprendente anche Cloude Monet, si riunisce per allestire un’esposizione di
dipinti in contrasto con l’esposizione del Salon di Parigi. La cosiddetta mostra viene allestita
all’interno dello studio del fotografo Felix Nadal.

Il termine con cui verranno coniati questi artisti nasce da un’intervista del giornalista Leroy , in cui
Monet descrive uno dei suoi quadri come “un’impressione”, successivamente Leroy usa questo
termine in modo ironico e talvolta dispregiativo per screditare i cosiddetti artisti della società
anonima. Nel 1886 il gruppo di artisti si scioglie, sono
state allestite circa 9 mostre durante questi anni.

Lo stile degli impressionisti è da definirsi


sicuramente antiaccademico. Nei loro quadri il tema
o soggetto raffigurato è poco rilevante, quello a cui
gli artisti riservano maggiore importanza sono le
impressioni, le luci, i colori, le atmosfere. La loro
pittura quindi non si concentra sui particolari ma
mira semplicemente a dare l’idea di insieme e di
armonia. I quadri privilegiati sono i paesaggi, che
vengono dipinti inizialmente “an plane air” (all’aria
aperta) e poi rifiniti in studio. Le pennellate sono
rapide e veloci, poiché i pittori colgono l’attimo
preciso in cui dipingono il quadro dal vero, di
conseguenza il dipinto é privo di linee ben definite e
contorni marcati, e le pennellate non costituiscono
una linea continua ma vengono separate in modo da
non mescolare troppo i colori tra loro e lasciarli il più
vivaci possibile. Sappiamo inoltre che essi dipingevano su tela bianca perché rende la gamma
cromatica dei colori più vivace.

La pittura impressionista si ispira inoltre a delle teorie scientifiche riguardanti la percezione ottica
del colore: Shevrel si rese conto che per ottenere dei colori vivaci oltre a dover utilizzare i colori
primari bisogna affiancarne i loro complementari (arancione-azzurro).

La pittura impressionista si avvicina sempre di più alla musica in quanto i dipinti non sono più
legati alla rappresentazione del soggetto in sè ma mirano principalmente a trasmettere delle
sensazioni grazie all’armonia di insieme dei colori e delle loro sfumature.

Saint-Lazar Station

Monet realizza più versioni di quest’opera perché decide di non soffermarsi sugli effetti di luce
esclusivamente all’aria aperta, in campagna ecc ma anche in situazioni di vita moderna come può
essere appunto la stazione ferroviaria. I quadri presentano un’atmosfera sfumata data dalla
presenza del fumo e della nebbia.

Le cattedrali di Rouen

Monet realizza molteplici versioni di questa cattedrale gotica (40 circa) sempre dalla stessa
angolazione giocando con le luci e con le atmosfere e dimostrando che il soggetto non é
importante: il quadro può trasmettere sensazioni diverse soltanto grazie all’atmosfera che lo
contorna.

Le ninfee

Monet si fece costruire nella villa a Givernie un giardino con piante sempreverdi per avere
continuamente lo spettacolo della natura presente. All’interno dei giardini c’è un ponte
giapponese con delle ninfee che diventano un soggetto molto ricorrente di quest’ultima parte
della sua carriera. Vediamo così come lo stile di Monet va sempre più avvicinandosi alla pittura
astratta.

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