L'impressionismo prende il nome da un quadro di Claude Monet del 1872
(Impressione. Levar del sole) realizzato con tecniche rivoluzionarie, miranti a cogliere l'atmosfera e lo stato d'animo destato da un paesaggio, piuttosto che tracciare disegni dai profili nitidi e realistici. Allo stesso tempo i poeti simbolisti cercano di trasmettere le sensazioni usando aggettivi legati a tutti i sensi, parlando di profumi o sensazioni tattili per descrivere, ad esempio, un suono (“melodia fragrante” o “suono ruvido”). Nella musica impressionista questa caratteristica viene ottenuta superando l'armonia classica, dove gli accordi non sono più legati secondo criteri di attrazione e repulsione, le dissonanze non sono più viste come momenti di tensione ma acquisiscono un valore esclusivamente timbrico. L'accostamento degli accordi unito alla particolare scelta degli impasti strumentali contribuiscono a creare particolari atmosfere sonore, suggestive e affascinanti, che richiamano alla mente le tinte pastello e i contorni indefiniti della pittura impressionista. Maurice Ravel, Clade Debussy, Ottorino Respighi.
Cubismo e Futurismo (Politonalità)
Nel cubismo il modo di rappresentare la realtà trasporta sul disegno
contemporaneamente più punti di vista di un medesimo oggetto. L'immagine è smembrata in diverse prospettive possibili realizzate sullo stesso disegno. (George Braque e Pablo Picasso) Mentre il cubismo lavorava sulla compresenza delle tre dimensioni spaziali, la pittura futurista tentava di cogliere simultaneamente i diversi momenti del movimento, rappresentandoli insieme come se si trattasse di fotogrammi cinematografici sovrapposti. Aggiunse pertanto alle dimensioni spaziali quella temporale. In musica principi simili a quelli del cubismo e del futurismo vengono realizzati con l'utilizzo della politonalità. Gli accordi, che fino al Romanticismo erano ascoltati in momenti successivi, si presentano simultaneamente, come se la mente abolisse la dimensione del tempo (il prima e il dopo) per cogliere contemporaneamente varie prospettive sonore. Darius Milhaud, Igor Stravinsky. Pittura Metafisica (Neoclassicismo)
La pittura metafisica di Giorgio De Chirico collocava elementi del presente e del
passato in paesaggi sospesi nel tempo e conferiva particolare importanza ai simboli. Spesso nei quadri troviamo accanto alle forme più moderne strutture dalle forme classiche che simboleggiano il desiderio utopico di ritornare al passato. I musicisti neoclassici rievocano le forme classiche ( soprattutto dal barocco e dal classicismo) come un vago equilibrio nella struttura musicale, inserendole in un linguaggio armonico e timbrico totalmente nuovo ed estraneo a queste forme. Spesso il linguaggio musicale è provocatorio ed aggressivo, basato su ritmi ossessivi e scelte timbriche inusuali. Sergej Prokofiev, Paul Hindemith, Alfredo Casella, Béla Bartók.
Espressionismo
Come era accaduto per l'impressionismo, anche il termine espressionismo nacque in
pittura. L'obiettivo dei pittori espressionisti non era quello di rappresentare la realtà, ma piuttosto quello di coglierne i sentimenti, senza rappresentare necessariamente oggetti esterni. Il pittore Vasilij Kandinskij abolì ogni riferimento ad oggetti naturali; linee, colori e forme non rappresentano nulla e sono usati per ciò che esprimono autonomamente. Tutto questo in musica si realizza nell'atonalismo, dove i suoni sono svincolati da ogni legame gerarchico che prevedeva la tonalità (un suono considerato come fondamentale e gli altri gradi trattati secondo le funzioni previste dalle regole tonali). Il passo successivo fu quello di porre i dodici suoni in cui si divide un'ottava allo stesso livello d'importanza, utilizzando tutti i dodici suoni prima di far sentire nuovamente il primo utilizzato. Nacque così la dodecafonia ad opera del compositore austriaco Arnold Schonberg. L'ordine con cui utilizzare i dodici suoni viene scelto direttamente dal compositore e viene definito “serie”, questa costituisce la base del pensiero musicale, gettando le basi per tutti gli aspetti compositivi del brano. Oltre l'utilizzo della serie, l'espressionismo si basava molto anche sulla definizione preliminare di altri parametri come il modo di attacco del suono, l'intensità e il ritmo, fino al punto che divenne quasi impossibile controllare tutti gli elementi musicali utilizzati. Arnold Schonberg, Alban Berg, Anton Webern, Luigi Dallapiccola.