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La crisi del linguaggio romantico: Mahler e Debussy

Negli ultimi decenni dell’Ottocento, artisti e letterati si trovano a vivere in una società travolta dal
progresso tecnico-scientifico e dalla produzione industriale che cambia modi di vivere e mentalità. Mentre
ancora non si sono spenti del tutto gli echi del Romanticismo nuove correnti artistiche si basano su un
rapporto più diretto con la realtà. Praticità e concretezza si sostituiscono quindi alla fantasia, al sogno e al
sentimentalismo romantico.

In Italia, parallelamente a scrittori veristi come Giovanni Verga, l’opera lirica ha come esponenti principali
Pietro Mascagni (autore della Cavalleria Rusticana tratta da una novella dello stesso Verga) e Giacomo
Puccini (compositore di Tosca, Bohéme, Turandot) che raccontano vicende umane e sociali.

In Germania, invece, si afferma il compositore Gustav Mahler (autore di dieci sinfonie) e in Francia,
parallelamente all’Impressionismo pittorico di Manet e Renoir, operarono i due compositori Claude
Debussy e Maurice Ravel (autore del celebre Bolero per orchestra).

 Gustav Mahler – Terzo Movimento dalla Sinfonia n.1 (1888)

Mahler è considerato uno dei più importanti autori di Sinfonie per orchestra dopo Beethoven; ne scrisse
ben dieci, di cui l’ultima rimase incompiuta.

In queste sinfonie Mahler rinnova l’arte della composizione orchestrale, usando i singoli strumenti con ruoli
solistici particolari, scoprendo nuovi suoni e usando spesso anche le voci. Ma, soprattutto, riesce a mettere
insieme elementi musicali “classici” con melodie popolari e folkloriche conosciute dalla gente e tratte dalla
vita di tutti i giorni.

Il Terzo Movimento della Sinfonia n.1 inizia con un sommesso battere dei timpani, sul quale pian piano
emerge, come dall’oscurità, la melodia deformata e spettrale di ……………………….

Questa melodia popolare viene eseguita gradualmente da tutti gli strumenti dell’orchestra. Rispetto alla
versione originale Mahler la trasforma rendendola (3 risposte):

a) Più triste
b) Più lugubre
c) Più veloce
d) Più lenta

 Claude Debussy – Preludio al pomeriggio di un fauno (1894)

I pittori impressionisti privilegiano il colore come materiale principale per la realizzazione delle loro opere
artistiche; i compositori come Debussy cercano di fare lo stesso lavorando sul suono, sull’effetto sonoro e
su cosa può simboleggiare in termini visivi (un tramonto, un mare in tempesta, il fragore delle onde etc.).

Il Preludio al pomeriggio di un fauno è un brano per orchestra ispirato ad un poesia di Mallarmé e raffigura
il risveglio di un fauno da un sogno in un assolato pomeriggio estivo.

Il brano inizia con:

a) Il violino b) il clarinetto c) il pianoforte d) il flauto

La melodia del brano:


a) è sempre uguale b) viene continuamente modificata con delle variazioni c) è sempre diversa

Il brano si può definire:


a) deciso, ben caratterizzato b) sfumato e vago c) veloce e movimentato

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