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FACULTAD DE HUMANIDADES Y ARTES

ESCUELA DE MUSICA
ITALIANO II - PARCIAL GLOBALIZADOR
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VERDI: IL MUSICISTA

Quando Verdi entra nella prima giovinezza l’astro musicale che ha dominato i primi trentanni del
secolo, Gioacchino Rossini, sta spegnendosi: è il momento culminante della fama di Vincenzo Bellini, che
tuttavia morirà poco più che trentenne, nel 1835.

La musica sta cambiando: la geometria di Mozart e Rossini è sentita come vecchia, troppo
razionale; seguendo il gusto letterario, anche in musica piacciono sempre più le irregolarità, gli accordi
imprevisti, i grandi contrasti romantici in cui lo strumento solista (il pianoforte di Liszt o Chopin, il violino
di strumento avesse paura di perdere la sua individualità, di essere assorbito ed ucciso nell’orchestra...

In Germania Richard Wagner darà voce a questo gusto romantico con le sue orchestrazioni
portentose, veri scontri tra forze immense, tra emozioni incontrollabili, tra visioni filosofiche estreme. E
metà degli europei si innamorerà di Wagner, della sua grandiosità, della sua capacità di ottenere da
orchestre enormi ritmi e impasti sonori che nessuno aveva mai immaginato, Wagner finge di ritirarsi nel
medioevo e nei miti del passato, ma è un musicista rivolto al futuro, autore di invenzioni continue, di
innovazioni impressionanti.

Anche Verdi dà voce al bisogno romantico di sentimento forte; anche Verdi recupera il mitico
medioevo, attraverso le tante opere tratte da Shakespeare; ma musicalmente lo fa in maniera opposta a
Wagner: il tedesco inventa soluzioni inaudite, Verdi recupera le antiche melodie della tradizione
italiana; Wagner usa orchestre sempre più immense, Verdi utilizza orchestre ridotte e ne sottoutilizza le
possibilità in maniera provocatoria, quasi scandalosa: i preludi della Traviata sono affidati solo a pochi
archi, in molti casi Violetta dialoga con un flauto, o con un violoncello, e per intere arie l’orchestra viene
usata solo per dare il ritmo base, quel tre quarti “zum-pap-pà” che sembra uscito dalle musiche dei
contadini...ma che alla fine conquista lo spettatore nella sua simplicità, nella sua cantabilità.

In effetti, nelle opere degli anni Quaranta, quando stava ancora construendo il suo successo, Verdi
non aveva il tempo materiale di approfondire l’orchestrazione: in Nabucco, Ernani, I lombardi alla prima
crociata, Macbeth, ecc, la ricchezza dell’uso orchestrale è davvero ridotta al minimo; ma dal 1850,
raggiunto il successo, Verdi potrebbe cambiare e invece non cede, non si “wagnerizza” mai, pur
migliorando l’attenzione alla qualità orchestrale.

Non che non sappia usare l’orchestra: le opere finali, Otello e Falstaff sono musicalmente
avanzatissime orchestralmente eccezionali, competono alla pari con le orchestrazioni di Wagner, la Messa
da Requiem è un monumento di polifonia degno di quello di Mozart.

Evidentemente non era un problema di competenza tecnica: il fatto è che a Verdi piaceva sentire il
canto, la melodia; il carattere del personaggio non si fa timbro orchestrale ma si scioglie nella bellezza
delle arie, così come il contrasto o l’amore tra due personaggi si fa duetto, intreccio di due melodie.

E l’orchestra deve limitarsi a sottolineare, discretamente, le cose.

COMPRENSIONE

1.- Verdi e Wagner. Alcune di queste caratteristiche riguardano entrambi i musicisti, altre solo uno dei due.

VERDI WAGNER
1.Dà voce al bisogno di esprimere sentimenti
2.Accentua il ruolo dell’orchestra
3.Accentua il ruolo dell melodia
4.Apre la strada alla musica del Novecento
5.Rappresenta il culmine della tradizione lirica, del “bel canto”
6.È un grandissimo musicista
7.Portò mezza Europa ad identificarsi con la sua idea musicale
8.C’è una forte evoluzione orchestrale tra le prime e le ultimi opere
9.Ha scritto un Requiem
10.Usa spesso un’orchestra minimale
11.Sente Mozart como “vecchio”

2.- Altri musicist. Nel testo si citano alcuni musicisti: quali?

a. Due autori la cui musica è razionale “geometrica”:

b. Il suo dominio della scena sta finendo in quegli anni:

c. È il nuovo idolo del melodamma europeo, ma muore a 35 anni:

d. Ci sono concertisti che “lottano”contro l’orchestra>

e. L’autore del Requiem più famoso:

GRAMMATICA

Estrarre dal testo:

 3 verbi coniugati al PRESENTE ed indicare il soggetto


 2 verbi coniugati al PASSATO PROSSIMO ed indicare il soggetto
 2 verbi coniugati all’IMPERFETTO ed indicare il soggetto
 3 verbi coniugati al FUTURO ed indicare il soggetto

Trascrivere:

 2 nomi con l’articolo indeterminativo


 2 nomi con l’articolo determinativo
 2 preposizioni articolate
 1 superlativo assoluto

Indicare a chi si riferiscono i tre aggettivi possessivi sottolineati

TRADUZIONE

Tradurre il brano in neretto

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