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Futurismo e Avanguardie
Nella prima metà del Novecento compositori neoclassici ed espressionisti come Igor Stravinsky e
Arnold Schoenberg hanno iniziato a sperimentare nuovi modi di far musica, inventando nuove
tecniche e rendendo i loro lavori poco accessibili al grande pubblico. Allo stesso tempo, con la
nascita di nuove scoperte tecnologiche come radio e telegrafo, si afferma il Futurismo, ovvero un
movimento artistico, culturale e musicale che aveva come fine la rottura con il passato e
l'affermazione della velocità come elemento fondamentale della realtà di tutti i giorni. Automobili,
biciclette e catene di montaggio erano i temi preferiti dagli artisti futuristi, il rumore l'elemento
musicale che destava l'interesse di musicisti come Luigi Russolo e Francesco Pratella. Dopo la
seconda guerra mondiale, negli anni '50 e '60, la rottura con la tradizione ottocentesca e con il
passato diventa definitiva: compositori come Pierre Bulez, Karlheinz Stockhausen e John Cage
scrivono una musica estremamente complessa, composta con calcoli matematici, a volte
puramente casuale, priva di melodia e di qualsiasi intento puramente espressivo: il mondo della
musica classica, racchiuso nelle Avanguardie elitarie di pochi esperti, diventa così inaccessibile ed
incomprensibile al grande pubblico.