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Avanguardie musicali in Oriente ed Occidente

 Futurismo e Avanguardie
Nella prima metà del Novecento compositori neoclassici ed espressionisti come Igor Stravinsky e
Arnold Schoenberg hanno iniziato a sperimentare nuovi modi di far musica, inventando nuove
tecniche e rendendo i loro lavori poco accessibili al grande pubblico. Allo stesso tempo, con la
nascita di nuove scoperte tecnologiche come radio e telegrafo, si afferma il Futurismo, ovvero un
movimento artistico, culturale e musicale che aveva come fine la rottura con il passato e
l'affermazione della velocità come elemento fondamentale della realtà di tutti i giorni. Automobili,
biciclette e catene di montaggio erano i temi preferiti dagli artisti futuristi, il rumore l'elemento
musicale che destava l'interesse di musicisti come Luigi Russolo e Francesco Pratella. Dopo la
seconda guerra mondiale, negli anni '50 e '60, la rottura con la tradizione ottocentesca e con il
passato diventa definitiva: compositori come Pierre Bulez, Karlheinz Stockhausen e John Cage
scrivono una musica estremamente complessa, composta con calcoli matematici, a volte
puramente casuale, priva di melodia e di qualsiasi intento puramente espressivo: il mondo della
musica classica, racchiuso nelle Avanguardie elitarie di pochi esperti, diventa così inaccessibile ed
incomprensibile al grande pubblico.

 Krystoff Penderecki - Trenodia per le vittime di Hiroshima (1961)


Penderecki è il più importante compositore polacco contemporaneo. Negli anni '60 componeva
una musica estremamente complessa, fatta di lunghe fasce di suono dissonanti e stridenti, usando
tecniche strumentali nuove e particolari basate sul rumore e su modi esecutivi non convenzionali
(archetto del violino sbattuto sulle corde e simili).
La Trenodia per le vittime di Hiroshima, scritta per ben 52 strumenti ad arco, riprende i canti
funebri dell'Antica Grecia (le trenodie) in memoria di tutte le vittime della bomba atomica sganciata
dagli americani nella città di Hiroshima il 6 Agosto 1945.

 Toru Takemitsu - November Steps (1967)


Il compositore giapponese Toru Takemitsu, autodidatta, entra a far parte dei circoli elitari delle
avanguardie musicali degli anni '60 senza però rifiutare il passato. A differenza di molti compositori
suoi contemporanei, studia l'impressionismo di Debussy senza rinnegarlo e crea un legame con la
tradizione passata rendendo la sua musica comprensibile a tutti e fortemente comunicativa. Con
November Steps, unisce la scrittura contemporanea delle avanguardie con la tradizione musicale
giapponese, usando strumenti tipici del suo paese come il flauto Shakuhachi.

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