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L’Opera Lirica tra Italia e Germania:

Giuseppe Verdi e Richard Wagner

L'Ottocento è stato il secolo in cui si sono sviluppati l'Opera Lirica e il Belcanto (l'arte
di "cantare bene", con l'impostazione della voce lirica) nei grandi teatri pubblici.
Il primo compositore a farla da padrone fu il prodigio Gioacchino Rossini, e dalla sua
ironia giocosa (Il Barbiere di Siviglia, Guglielmo Tell) si passò ai drammi musicali di
Gaetano Donizetti (Lucia di Lammermoor) e Vincenzo Bellini (Norma), autore di
celebri arie d'opera come Casta Diva.
In realtà, l'evoluzione dell'Opera Lirica avvenne grazie a due giganti, straordinari
artisti coetanei ma che vivevano in paesi diversi: Giuseppe Verdi (italiano e di origini
contadine) e Richard Wagner (tedesco, intraprendente non solo nella musica ma
anche nella regia delle sue stesse opere).

L’Opera in Italia
La grande tradizione strumentale italiana del Settecento si era progressivamente
indebolita, trovando un modestissimo spazio nel primo Ottocento. Al contrario, le
varie società dei concerti preferivano investire sul teatro, in particolare su quello
musicale. Il teatro non era semplicemente un luogo di produzione teatrale e canora,
ma anche e soprattutto un punto di ritrovo serale per la gente comune (come oggi
può esserlo il Cinema, ad esempio).
Sempre in Italia, il teatro musicale (quindi l’Opera Lirica) si sviluppa sulla base di
caratteristiche ben precise:
1) Verosimiglianza della rappresentazione: più è reale la situazione narrata più il
pubblico risulta coinvolto emotivamente (rimandiamo sempre al Cinema
attuale).
2) Il protagonista delle opere è quasi sempre impersonato dalla voce maschile
del tenore
3) I personaggi vengono rappresentati esasperando i loro sentimenti, in modo da
caratterizzarli in modo forte e definito
4) L’ambientazione è quasi sempre medievale, con i suoi castelli, i suoi laghi
misteriosi e i boschi avvolti nelle tenebre.
I principali autori italiani di Opere Liriche del primo Ottocento sono
rispettivamente Gioacchino Rossini, Gaetano Donizetti e Vincenzo Bellini.

Rossini è stato principalmente un autore di opere comiche scritte di getto in


tempi rapidissimi. La più celebre è sicuramente Il Barbiere di Siviglia con il
personaggio del barbiere Figaro. Rossini riusciva a creare forti “zone” di
tensione sonora grazie al suo “crescendo rossiniano”, ovvero la progressiva
aggiunta di strumenti uno dopo l’altro creando delle vere e proprie terrazze di
suono, sempre più spesse e potenti (ad esempio, una progressione dai soli
archi con l’aggiunta graduale di fiati e percussioni dell’orchestra).

Donizetti studiò profondamente la musica austriaca (Mozart, Beethoven etc.)


capendo come sviluppare un brano musicale da poche note e creare una
musica ben strutturata. Scrisse celebri opere come Anna Bolena o la Lucrezia
Borgia.

Bellini invece basava i suoi studi sulle antiche opere liriche napoletane del
Seicento. La sua più grande capacità era quella di scrivere melodie cantabili,
facilmente memorizzabili e molto estese; una delle più celebri è Casta Diva
dall’opera Norma.

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