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800

Si passa dalla commedia dell’arte alla commedia erudita, si passa da un canovaccio ad un testo vero
e proprio. In Italia non c’è la tradizione tragica ma c’è il melodramma (c’è la musica). L’Italia non
era ancora unificata, c’erano vari dialetti, con il melodramma era più facile unificare, con la musica
era più facile farsi capire. C’è una funzione dell’arte teatrale per la società.
Arriviamo al Romanticismo, intorno all’inizio dell’800, l’arte viene vista come la migliore via per
ridare dignità all’uomo. Come esponenti abbiamo Manzoni e Pellico. In Inghilterra il maggior
esponente è Keats. Il Romanticismo nasce in Germania nel 1799 con Schlegel, in Francia abbiamo
Madame de Staël e Coleridge in Inghilterra.
Ci sono tre punti fondamentali:
- Abbandono delle tre unità aristoteliche
- Abbandono della divisione di generi
- Abbandono della correlazione causa-effetto
C’è un malessere nei confronti della società e della realtà e c’è una fuga nell’immaginario e
nell’utopia: leggende medievali, natura, bellezza angelica.
Abbiamo una cosa importante, la nascita della scenografia, Ciceri crea il primo laboratorio di
scenografia a Parigi nel 1822. Prima le scenografie erano dipinte, adesso serve poter usare gli
oggetti di scena. Altra importante novità è l’illuminazione a gas, prima c’erano le candele, si può
variare l’intensità della luce. Ci sono quindi delle innovazioni non indifferenti. Idem per i
travestimenti che sono più realistici. In Francia abbiamo il Melodramma, più o meno lo stesso che
c’è in Italia, è a tinte forti con intrecci complicato, gli esponenti sono Victor Hugo e Honorè de
Balzac. In Inghilterra continuano ad esserci forti divisioni tra le classi per lo sviluppo industriale.
Tra gli esponenti Byron e Keats. C’è un clima conformista. Abbiamo il teatro d’attori, ci sono
grandi interpreti. In Inghilterra c’è un problema non indifferente, solo i teatri maggiori hanno il
permesso di mettere in scena le commedie e le tragedie. Per questo viene introdotta la musica. Il
melodramma in genere ha una partitura musicale. Solo intorno al 1843 vengono abbattute queste
barriere. In Italia abbiamo il Romanticismo e abbiamo come esponente Manzoni, lo spunto è la
storia nazionale. Abbiamo sempre il melodramma, motivi patriottici e romantici, sempre perché non
c’è un’unità linguistica. Negli Stati Uniti abbiamo compagnie di nuova formazione ma abbiamo
autori locali che inneggiano al mito della frontiera (la conquista del West). I primi teatri sono a
Philadelphia e a New York. Caratteristici gli show boats. La cosa interessante è che ci sono delle
sorte di maschere, l’indiano, lo yenki buzzurro, i servi… Ci sono però gli attori bianchi che
interpretano queste cose, non ci sono mai attori indiani e di colore (Ministrel Show). Abbiamo il
Realismo, il Naturalismo e il Verismo, ma soprattutto la nascita della regia. C’è stato uno sviluppo
scientifico, si abbandona la commedia dell’arte, l’arte diventa impersonale e obbiettiva, come la
scienza. Il comportamento umano diventa influenzato dall’ambiente, le azioni dell’uomo sono
condizionate quindi da fattori esterni, non è più come nel teatro greco. Un esponente del
Naturalismo è Emile Zola. Il metodo scientifico diventa la chiave di lettura della realtà . Lo scrittore
diventa al di sopra delle parti, deve descrivere la realtà, ciò che vede. Abbiamo anche la necessità di
riprodurre sulla scena gli elementi esterni e la scenografia aiuta tantissimo. Anche in Austria e
Germania abbiamo il Naturalismo, c’è sempre la denuncia dei costumi borghesi, c’è un’atmosfera
di lusso, di prosperità borghese. C’è però qualcuno che si contrappone, Richard Wagner, il suo
ideale di rappresentazione è inteso… Per lui lo scrittore è un ideatore di miti non un cronisti. Nel
suo teatro c’è la musica, perché la musica è meno soggetta all’emotività dell’attore, c’è un controllo
maggiore rispetto al dialogo. C’è la nascita della compagnia di Meininger, il cui scopo è la fedeltà
al testo. Anche qua iniziano a nascere dei laboratori artigianali di scenografie. La produzione
diventa un elemento omogeneo. Il regista supervisiona il tutto e non è soggetto alle volontà degli
attori. Si sviluppa anche l’anti realismo, dove bisogna evocare la bellezza che prima era stata
cancellata. Nel Nord abbiamo Ibsen con casa di bambola del 1879. Contribuisce allo sviluppo dei
temi del realismo, conflitto tra il dovere verso sé stessi e la responsabilità verso gli altri. C’è
attenzione alle didascalie, quello che non viene detto dagli attori ma che viene fatto, la parte non
dialogica. I personaggi hanno delle singole personalità. Con Srindberg abbiamo il darwinismo, ha
delle posizione anti femministe e c’è la lotta tra i sessi che coincide con la lotta di classi. Ha la
struttura del sogno, spazi e tempi cambiano continuamente, il logico e l’illogico possono convivere.
Ha scritto padre, la signorina Julie e verso Damasco. In Francia passiamo dal Realismo alle
Avanguardie con Alexandre Dumas figlio che ha scritto La signora delle camelie. Troniamo ad una
stretta correlazione tra causa ed effetto. Quello che lui descrive è chiamato demi mond, a metà tra la
borghesia e la devianza. Eugene Labiche è importante perché con lui c’è stata la nascita del
Vaudeville. Ha scritto la cagnotta e un cappello di pagli di firenze, comicità sociale per scopi
umoristici, l’unico scopo era far ridere. Ci sono canto, musica e battute recitate, non è più
melodramma ma operetta. Offenbach, Georges Feydeau, Edomond Rostan, che ha scritto Cyrano de
Bergerac. Altro nome importante è André Antoine che ha fondato una compagnia, fa parte del teatre
libre, a fine 800. Iscrive dei soci che fanno un abbonamento, non c’è la censura. L’obiettivo era
quello di rappresentare i testi dei nuovi drammaturghui, la recitazione prevede uno spaccato di vita.
Importante il principio della quarta parete: durante le prove lui faceva costruire una stanza con
quattro pareti e faceva recitare gli attori dentro di essa, durante lo spettacolo decideva quale delle
quattro pareti togliere, in modo che lo spettatore fosse catapultato dentro quella realtà. Con le
Avanguardie abbiamo la nascita del simbolismo. La funzione del poeta cambia, la sua funzione è
quella di interpretare la realtà. Ogni cosa ha un significato profondo che deve essere spiegato e
decifrato con simboli, leggende…
Fine 1800. In Inghilterra e in Irlanda il dramma inglese prevede la decadenza, abbiamo Naturalismo
ma anche pantomime e opera comica, che sono generi più popolari. In Inghilterra c’è la prima legge
sul diritto d’autore, del 1833, riconosce all’autore il diritto dell’opera pubblicata.

900
Accadono due grossi fatti storici, le guerre mondiali, il secolo si divide in due. Le caratteristiche
della prima metà del 900: l’attore diventa centrale, dal teatro della parola si passa al teatro
dell’azione fisica, del gesto e dell’emozione interpretativa dell’attore. Causalmente in Germania
nasce Stanislavskij che ha strutturato e inventato il metodo della recitazione moderna. Insieme a
Strasberg, che si è ispirato a Stanislavskij ha inventato il metodo che si usa ancora agli Actor
Studios, il training, allenamento fisico e mentale che prima non avveniva. Cambia anche la figura
del regista, nata nell’800, adesso diventa determinante. Nascono nuove forme di teatro con alcune
figure, il teatro della crudeltà di Artaud, la drammaturgia epica di Brecht, che ha scritto opere
pensando al dopo guerra. Nasce il teatro dell’assurdo con Beckett e Ionesko. Intanto in Italia c’è
Pirandello con il dramma psicologico, D’Annunzio e Campanile che anticipò un po’ il teatro
dell’assurdo in Italia.
Nella seconda metà del 900 ci sono altre esigenze, bisogno di ricostruire dopo la guerra, nasce il
teatro di ricerca, c’erano un sacco di compagnie pagate dallo stato che facevano ricerca tra gli anni
60 e 70. Anche l’attore acquisisce delle nuove capacità come rispondere in modo immediato agli
impulsi. Mentre c’è questo bisogno di ricerca il teatro subisce le influenze del teatro orientale, arti
marziali, yoga, meditazione ecc… Il lavoro dell’attore, che è cambiato, non è più improvvisato, c’è
l’idea che l’attore non lavora solo nel momento dello spettacolo ma ha tutta una preparazione al di
là della rappresentazione teatrale. Il lavoro dell’attore inizia molto prima dello spettacolo. De
Filippo, Carmelo Bene, anche lui ha fatto un percorso un po’ particolare, era un tenore lirico che
però non ha avuto molto successo, ha segnato il teatro italiano, ha fatto cose molto particolari,
Streheler che ha segnato in Italia il teatro della seconda metà del 900, Visconti. Il 900 diventa il
secolo dei grandi autori/registi.
Norvegia:
- Ibsen, ambientava (casa di Bambole 1879, spettri 1881)
Inghilterra:
- Oscard Wild, puntò il dito contro la società perbenista dell’epoca, tracciando feroci ritratti contro i
suoi contemporanei (l’importanza di chiamarsi Ernesto/Franco 1895, Salomè 1893)
Irlanda:
- Geroge Bernard Shaw, che risvegliò il teatro satirico e umoristico di gusto britannico (Pigmalione
1913, da cui My Fair Lady del 1956)
- Shawn O’Casey, determinò il risveglio della coscienza nazionale per la lotta di indipendenza
(Giunone e il pavone 1924, La parvenza di un ribelle 1923)
- Samuel Backett, fu il precursore del teatro dell’assurdo evidenziando la sofferenza dell’uomo in
una visione di inevitabile pessimismo (Aspettando Godot 1952, Finale di partita 1917, Giorni felici
1960)
Russia:
- Nicolaj Gogol, considerò la società del suo paese come una sorta di feudalesimo, metà caserma e
metà prigione, faceva opposizione (L’ispettore generale 1836, Il matrimonio 1842, I giocatori 1842)
- Anton Cechov, il più geniale commediografo russo di tutti i tempi che ebbe l’indubbio coraggio di
rappresentare la realtà degli strati sociali più umili della sua gente descrivendone con ironia e
comicità il modo di pensare e agire, ha lavorato con Stanislasy alla creazione del suo metodo
(Ivanoe 1887, L’orso 1888, proposta di matrimonio 1889, Il gabbiano 1896, Zio Vania 1899, Le tre
sorelle 1901, Il giardino dei ciliegi 1904)
Romania:
- Eugen Ionesko, che fu rassegnato sostenitore dell’incomunicabilità (per quello teatro dell’assurdo)
esprimendo temi di irrazionale angoscia, utilizzando un linguaggio esasperato e pregno di
neologismi. (La cantatrice calva 1954, Il rinoceronte 1959, Le sedie 1959)
Inghilterra:
- Arold Pinter, esacerbando il teatro dell’assurdo, ha creato uno stile inconfondibilmente suo
definito dalla minaccia, carico di ambiguità e doppi sensi ideologici (Il calapranzi 1957, La stanza
1951)
America:
- Eugene Oneil, il creatore del teatro nazionale americano, lo creò ispirandosi alla psicanalisi di
Freud. Il monologo interiore costruito da sogni, allucinazioni, incubi. (Il lutto si addice ad Elettra
1931, Il lungo viaggio verso la notte 1957)
- Torton Wider, analizzò a fondo le caratteristiche della famiglia americana mettendone a nudo
pregi e soprattutto difetti di una dimensione umana che soffre la mancanza di storia di tipo europeo.
(Piccola città 1938, La famiglia antrobus 1942)
- Artur Miller, inserì nel gusto teatrale del suo tempo un carattere socio politico dedicato ai
problemi del lavoro e alla frustrazione che lo stesso comporta sia in difetto sia in eccesso. (Morte di
un commesso viaggiatore 1949)
- David Manet, premio Pulizer (Americani DA GUARDARE 1984)
- Woody Allen (Provaci ancora Sam 1969)
- Neel Simon, le commedie più conosciute americane sono sue. (A piedi nudi nel parco 1963, La
strana coppia 1965, Andy e Norman 1965, Appartamento al Plaza 1968, Stanno suonando la nostra
canzone 1979, in Italia fatto da Gigi Proietti e dalla Goggi)
- Tennessee Williams, conduce il trittico dei grandi autori nordamericani con il suo simbolismo
scarno, poetico, sensuale, bizzarro, ma anche insieme dolce e crudele, seppe dare una svolta
significativa al teatro che da allora si sarebbe definito di stampo americano. (Un tram che si chiama
desiderio 1947, La gatta sul tetto che scotta con Paul Newman e Liz Taylor 1955, Lo zoo di vetro
1945)
Italia:
- Gilberto Govi in Liguria
- Angelo Musco in Sicilia
- Cesco Baseggio in Veneto
- Tino Scotti in Lombardia
- Checco Durante in Lazio
- Erminio Macario in Piemonte
- Edoardo e Peppino de Filippo in Campania (Napoli Milionaria, Non ti pago, Uomo e Galantuomo,
Le voci di dentro)
D’Annunzio sconfessò il verismo di Verga che pensava al neo edonismo, scenico e scenografico di
carattere epico, eroico e passionale nella struttura delle storie arricchito da un lessico pregno di
parole rare a differenza di Verga che usava un linguaggio scarno. Si inserirono anche altri autori,
Dario Niccodemi, Arnaldo Fraccaroli, Pier Maria Rosso, Filippo Marinetti (futurismo), Diego
Fabbri e Ugo Betti. Ognuno di loro portò caratteri personali distinguibili e stili propri sia nel
linguaggio sia nella messa in scena.
Ci sono state anche scuole regionali che si sono distinte tra le altre, come la scuola napoletana con
Edoardo Scarpetta, Salvatore di Giacomo, Raffaele Viviani e i fratelli de Filippo, Luigi Capuana,
Rosso Giusti, Nino Martoglio (credo) e Luigi Pirandello.
PIRANDELLO
1867-1936, ha scritto un saggio “L’umorismo” in cui traccia una differenza tra comicità e
umorismo. Il comico corrisponde all’avvertimento del contrario e nasce dal contrasto tra apparenza
e realtà, non fa riflettere ma genera la risata, è più superficiale. L’umorismo è il sentimento del
contrario e nasce dalla riflessione, genera una sorta di compassione e ci fa vedere la fragilità umana.
Cosa fondamentale in Pirandello sono le maschere, dice che mostriamo una maschera, ognuno
costruisce una propria personalità, quello che gli altri si aspettano, secondo i ruoli che assume o gli
vengono imposti nella vita sociale. Anche qui abbiamo un conflitto da cui nascono le opere, il
desiderio di esprimere la propria natura e le proprie esigenze profonde e un’aspirazione ad un
ordine e ad una sicurezza superiori, c’è la ricerca costante di un punto fermo ma il mondo è
continuamente in movimento. In tutto questo Pirandello mostra un interesse verso una realtà che è
complessa e stratificata. Ci sono le commedie di teatro nel teatro, metateatro. Ciascuno a suo modo,
6 personaggi in cerca d’autore e Questa sera si recita a soggetto, tentavi di creare un’illusione di
realtà. Frantuma la quarta parete.
Scuola romana con Leopoldo Fregoli, innovatore scenico Ettore Petrolini, considerato il padre di
tutta la comicità moderna.
- Silvio d’Amico
- Paolo Chiarini
- Luciano Lucignani
- Tommaso Salvini
- Giorgio Streler, che ha fondato il piccolo teatro di Milano
- Luchino Visconti
- Carmelo Bene
Maggiori fautori dell’affermazione e dello sviluppo del teatro italiano nel mondo.
Nascono l’avanspettacolo e il teatro di rivista, precursore del teatro musicale. Molti attori
soprattutto dialettali facevano avanspettacolo nei teatri portando felicità. Un paio di nomi:
- Achille Campanile (Visite di condoglianze, L’acqua minerale)
- Garinei e Giovannini (Rugantino, Aggiungi un posto a tavola, Se il tempo fosse un gambero)
Hanno portato dal teatro di rivista a quella che oggi è la televisione.

MARTEDI 14-17 prove e messa in scena il 3 tutto il giorno

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