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Corso di Laurea: LETTERATURA MUSICA SPETTACOLO

Insegnamento: LETTERATURA INGLESE


Lezione n°: 30
Titolo: MORALITA’ E INTERLUDI
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

IL TEATRO IN EPOCA TUDOR.


MORALITÀ E INTERLUDI 1

© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: LETTERATURA MUSICA SPETTACOLO
Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 30
Titolo: MORALITA’ E INTERLUDI
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

IL TEATRO IN EPOCA TUDOR. MORALITÀ E INTERLUDI 1

Già nel XIV secolo si incontrano nella letteratura forme di Moralità, ma il periodo della maggior fioritura di
questo genere sembra essere stato il XV secolo. Altro topos diffuso nel mondo medioevale quasi quanto il
contrasto fra i vizi e le virtù per impossessarsi dell'anima dell'uomo è quello della “Danza macabra”, che
presenta la Morte, messaggera di Dio, mentre giunge a chiamare a sé tutti, poveri e ricchi, senza
distinzione. Si tratta di una versione drammatica del tema, assai presente sin dalla classicità, dell'“ubi
sunt”, il “dove sono”, metafora della caducità dell’uomo e delle cose terrene.
La più antica Moralità esistente, in forma di frammento, è The Pride of Life, che ha come protagonista un
re (Rex vivus), il quale si vanta della sua potenza e libertà di azione, rifiutando ogni consiglio di meditare
sulla propria fine, divertendosi con Allegria. Dal prologo risulta che alla fine la Morte prenderà possesso del
sovrano e la sua anima cadrà preda del Demonio, salvo poi essere redenta per intercessione della Vergine
Maria.
La più antica e complessa tra le Moralità giunte a noi complete è The Castle of Perseverance. Scritta
probabilmente intorno al 1405, essa prevedeva 36 attori e una grandiosa, seppur schematica, messinscena
per raccontare la vita di Humanum Genus.

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Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 30
Titolo: MORALITA’ E INTERLUDI
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

IL TEATRO IN EPOCA TUDOR. MORALITÀ E INTERLUDI 1

Al centro di The Castle of Perseverance c’è il contrasto fra l'angelo del bene, che insieme con i suoi
seguaci assiste l'uomo, e l'angelo del male che, aiutato dai sette peccati capitali, lo combatte; l'azione
segue la storia dell'Uomo dalla nascita al giorno del Giudizio. Tentato inizialmente da Lussuria, il
Genere Umano viene salvato da Penitenza e condotto al sicuro nel Castello della Perseveranza; qui,
però, è di nuovo sedotto da Cupidigia e, alla fine, solo Pietà e Misericordia eviteranno all’Uomo la
definitiva perdizione. Uno schizzo pervenutoci rivela come questa rappresentazione fosse stata messa
in scena in un luogo circolare con al centro un “castello” circondato da cinque “loggette” riservate a
Dio, alla Carne, al Mondo, al Diavolo e all'Avarizia.
Nello stesso manoscritto che conserva The Castle of Perseverance, il Ms. “Macro”, si trova anche il
dramma dell’East Anglia Mankind, composto intorno al 1465. Questa Moralità si apre con un sermone
di Misericordia e mostra Umanità (un retto uomo di campagna) tentata dai vari vizi e da una grottesca
figura di diavolo, Titivillus. Sempre più preda dell’accidia, fino al punto di disperare della propria
salvezza, Umanità, dopo aver imparato a guardarsi dai “ghostly enemies”, gli spiriti nemici (il mondo,
la carne, il diavolo), è portata innanzi a Dio da Misericordia per il giudizio finale.

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Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 30/S1
Titolo: THE CASTLE OF PERSEVERANCE
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

IL TEATRO IN EPOCA TURDOR.


EVERYMAN 1

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Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 30/S1
Titolo: THE CASTLE OF PERSEVERANCE
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

IL TEATRO IN EPOCA TURDOR. EVERYMAN 1

Comunque, la più famosa e sotto molti aspetti la più affascinante delle Moralità del XV secolo
che siano sopravvissute è Everyman (1490 ca.). Derivato da un originale fiammingo, del quale
potrebbe essere anche la traduzione, Everyman mostra un rappresentante del genere umano,
Ognuno, visitato improvvisamente dalla Morte (“O Deth, thou com’est whan I had the leest in
Mynde”: O Morte, tu vieni quando meno me l’aspettavo), che lo chiama a compiere un lungo
viaggio dal quale non si fa ritorno.
Ognuno vorrebbe essere accompagnato, ma si rende presto conto che nessuno dei suoi vecchi
amici, Cameratismo, Parentela, Beni Terreni ecc., è disposto a seguirlo. Soltanto Buone Azioni si
offrirà di fargli da guida e di giustificarlo dinanzi all’Onnipotente. La forma metrica è costituita da
distici rimati forse rozzi, ma efficaci e si può senz’altro affermare che l’intimazione della Morte
all’uomo immerso nei piaceri mondani, il succedersi degli stati d’animo, dalla disperazione alla
frivolezza, dal conforto cristiano al senso di abbandono, sono resi con arte sobria e potente.

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Lezione n°: 30/S1
Titolo: THE CASTLE OF PERSEVERANCE
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere
INTERLUDI E MORALITÀ SECOLARI 1

Con la crescente secolarizzazione che il teatro sperimenta nel corso del sedicesimo secolo, a
poco a poco il commento morale da religioso si fa sempre più sociale e politico; inoltre, là dove
l'elemento allegorico e didascalico si indebolisce, si assiste a un deciso spostamento di accento
dall’edificazione al divertimento.
Verso la fine del XV secolo prese a svilupparsi, per esempio, un tipo di Moralità che, pur
mantenendo la forma allegorica, trattava questioni morali di natura generale, dando
contemporaneamente rilievo agli elementi comici e realistici. Questo tipo di dramma è noto con il
nome di “interludio” (Interlude), benché con questo nome vengano indicate anche alcune
Moralità secolari di molto anteriori. Gli Interludi del periodo più tardo, ai quali ci riferiamo, sono
vere Moralità secolari, che tendono a dare grande sviluppo al lato comico e realistico della
vicenda narrata. Il significato del termine è incerto: il vocabolo in un primo tempo dovette
designare un intermezzo drammatico recitato nelle pause fra una portata e l'altra di un
banchetto; o forse gli Interludi erano brevi azioni recitate durante gli intervalli di rappresentazioni
più lunghe. A fini pratici, qualunque ne fosse l'origine o la primitiva applicazione, si può
convenire di usare il termine per indicare quel tipo di rappresentazioni che segnano la transizione
dalle moralities al teatro elisabettiano, dal dramma liturgico al teatro secolare del periodo Tudor.

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Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 30/S2
Titolo: EVERYMAN
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

INTERLUDI E MORALITÀ
SECOLARI 2

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Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 30/S2
Titolo: EVERYMAN
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere
INTERLUDI E MORALITÀ SECOLARI 2

Di solito l’Interludio era più breve della morality, contando circa mille versi; inizialmente era recitato
più spesso nelle corti, in case private e nei collegi, che non in spazi aperti; di tono era laico e
scherzoso, generalmente scritto in versi piuttosto pedestri. Benché tipi e figure fossero divenuti più
importanti, la personificazione allegorica non scomparve mai completamente e le due tipologie
spesso coesistevano nello stesso dramma. Particolarmente significativa è l'evoluzione di un
personaggio noto con il nome di Vizio, il quale da diabolico tentatore si trasforma in figura
puramente comica. In origine, il Vizio era solo uno dei corruttori della gioventù, poi divenne la molla
principale dell'azione e, comparendo con il suo nome e non più come un'astrazione, diede ai drammi
un taglio più burlesco. Palpando il pugnale che era il suo emblema, stabiliva un rapporto immediato
col pubblico tramite l’aperta dichiarazione dei suoi cattivi propositi e, nonostante le convenienze
fossero rispettate nella rovina finale che lo colpiva, era una figura più vigorosa e di maggior effetto
drammatico delle vaghe personificazioni che gli stavano intorno, detentrice di un linguaggio via via
più sboccato e autrice di inganni arguti, complicati, ingegnosi. La nuova importanza data al Vizio
trova conferma nel fatto che le moralities più tarde non prevedevano che questo ruolo potesse
essere attribuito insieme ad altri a uno stesso attore.

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Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 30/S2
Titolo: EVERYMAN
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

INTERLUDI E MORALITÀ SECOLARI 2

Fulgens and Lucres di Henry Medwall, composta tra la fine del quindicesimo secolo e i primi
del sedicesimo (oggi si tende a spingere la datazione vicino al 1515), sulla base di una
novella latina dell'umanista italiano Bonaccorso, è la prima commedia inglese di soggetto
completamente estraneo ai temi religiosi giunta sino a noi. Come ricostruisce Daiches (I, p.
242), Medwall, autore anche di una Moralità intitolata Nature, faceva parte di un gruppo di
scrittori di teatro raccoltisi, nei primi tempi del regno dei Tudor, attorno al cardinale Morton e
collegati con Sir. Thomas More. Medwall fu anche, per un certo tempo, cappellano del
cardinale. Un altro membro del gruppo, John Rastell (1470 ca.-1536), che curò la stampa di
Fulgens and Lucres e fu egli stesso drammaturgo, aveva sposato la sorella di More, mentre
John Heywood (1497 ca.-1580 ca.), l'esponente di maggior rilievo, aveva sposato la figlia di
Rastell, nipote di More. Il gruppo degli autori di teatro del periodo dei Tudor raccolti attorno a
Thomas More e John Heywood abbraccia quindi due generazioni; l'opera da essi svolta funge
da anello di congiunzione fra il teatro medioevale e quello elisabettiano.

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Corso di Laurea: LETTERATURA MUSICA E SPETTACOLO
Insegnamento: PARTE 3
Lezione n°: 30/S3
Titolo: MEDWALL, HEYWOOD, RASTELL, REDFORD
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

INTERLUDI E MORALITÀ
SECOLARI 3

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Insegnamento: PARTE 3
Lezione n°: 30/S3
Titolo: MEDWALL, HEYWOOD, RASTELL, REDFORD
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

INTERLUDI E MORALITÀ SECOLARI 3


Gli interludi di John Heywood erano spesso scritti per servire come parte di un intrattenimento serale
nella casa di un nobile; in essi è perciò ancor più evidente l'intento di divertire piuttosto che di educare.
Witty and Witless e The Play of Love sono due vivaci dibattiti tenuti da personaggi tipici, veri “caratteri”.
The Play of the Weather racconta in modo spigliato come Giove inviasse sulla terra Allegro Messaggio
(Merry Report) per accertare quale tipo di tempo la gente preferisse, ricevendo risposte tutte tra loro
diverse. In The Play Called the Four PP si fanno avanti un pellegrino (Palmer), un venditore di
indulgenze (Pardoner), un farmacista (Potycary) e un merciaio ambulante (Pedlar). Essi disputano fra
loro, finché i primi tre decidono di sfidarsi, sotto l'arbitrato del merciaio, a chi saprà inventare la
menzogna più grossa. A Merry Play between Johan Johan the Husband, Tyb his Wìfe, and Sir Johan the
Priest si rifà al vecchio tema del marito docile, della moglie bisbetica e infedele e del prete suo amante.
Si tratta, nel complesso, di pura farsa, di una commedia domestica senza pretese di edificazione. L'arte
di Heywood, attraverso queste prove, matura gradualmente: traendo le sue trame da una grande
varietà di fonti sia indigene che straniere, egli crea intrecci anche piacevoli che però restano sempre
rudimentali, motivo per cui anche i suoi migliori lavori possono dirsi bozzetti, aneddoti teatrali, non
commedie compiute.

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Corso di Laurea: LETTERATURA MUSICA E SPETTACOLO
Insegnamento: PARTE 3
Lezione n°: 30/S3
Titolo: MEDWALL, HEYWOOD, RASTELL, REDFORD
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

INTERLUDI E MORALITÀ SECOLARI 3

L'interludio di John Rastell The Nature of the Four Elements, pubblicato anonimo
all'inizio del XVI secolo, potrebbe essere definito una Moralità di carattere umanistico:
vediamo infatti alcuni personaggi allegorici insegnare a Umanità le nuove scienze e la
geografia, con riferimenti interessanti alle recenti scoperte geografiche. Anche in
quest’opera rileviamo la consueta mescolanza con scene di tono più volgare, in cui sono
presentate le azioni dei vizi, in contesti realistici e comici. Un'altra Moralità umanistica è
Wit and Science di John Redford, probabilmente composta nel decennio 1530-40. Lo
studente Ingegno desidera sposarsi con Scienza, figlia di Ragione ed Esperienza, ma
prima di poterlo fare deve vincere il gigante Tedio e compiere un pellegrinaggio al
monte Parnaso. L'importanza assegnata alla cultura come elemento indipendente e
autonomo dalla salvezza ultraterrena distingue chiaramente questo interludio dai suoi
predecessori medioevali. E’ ormai giunta l'epoca del teatro di spirito laico scritto da
insegnanti e altri uomini di cultura, non religiosi, con intenti ricreativi e di educazione.

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Corso di Laurea: LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 509/99)
Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 30/S3
Titolo: Il teatro in epoca Tudor
Attività n°: 2

Facoltà di Lettere

Esercitazione – tempo a disposizione 15 min.

Lo studente è invitato a svolgere l’argomento proposto utilizzando un massimo di 200 parole. Il tempo
previsto per il completamento dell’esercizio è di 15 minuti.

Una volta completata l'esercitazione, il docente rimane a disposizione per fornire feedback allo studente,
previo upload dell'elaborato sul suo e-portfolio e relativo avviso al docente dell'avvenuto caricamento.

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Corso di Laurea: LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 509/99)
Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 30/S3
Titolo: Il teatro in epoca Tudor
Attività n°: 2

Facoltà di Lettere

Esercitazione – tempo a disposizione 15 min.


Lo studente illustri, utilizzando un massimo di 200 parole, temi e motivi delle due moralità
The Castle of Perseverance e Everyman.

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