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Tedone Luca
MAT. : 648143
1 Le parti dei testi che seguono le ho recuperate dal video Massimo Cacciari-
Ulisse dantesco e dalla tesi di laurea dello studente Luca Granato, dellUniversit
degli studi ROMA TRE, intitolata il paradigma di Ulisse tra Convivio e Commedia.
terzina ai versi 94-96 del canto di Ulisse su cui ritorneremo durante il
nostro ragionamento:
n dolcezza di figlio, n la pieta
2 Articolo tratto dal Corriere della Sera intitolato Dante insegue Ulisse: due
naufraghi, ununica rotta.
rime damor chi sola. Nel terzo trattato, al capitolo XV, paragrafi 6-
9, troviamo scritto3:
[] lo testo intende mostrare quello che fa la nobile anima ne lultima etade, cio
nel senio. E dice chella fa due cose: luna, che ella ritorna a Dio, s come a
quello porto, onde ella si partio quando venne ad intrare nel mare di
questa vita; laltra si che ella benedice lo cammino che ha fatto, per che
stato diritto e buono e sanza amaritudine di tempesta. E qui da sapere che, s
come dice Tullio in quello De Senectute, la naturale morte quasi a noi porto
di lunga navigazione e riposo. Ed cos: come lo buono marinaio, come
esso appropinqua al porto, cala le sue vele, e soavemente, con debile
conducimento, entra in quello; cos noi dovemo calare le vele de le
nostre mondane operazioni e tornare a Dio con tutto nostro
3 Anche i passi del Convivio, qui analizzati, sono presi in parte dal lavoro di
Cacciari ed in parte dal lavoro di Luca Granato.
intendimento e cuore, s che a quello porto si vegna con tutta soavitade e con
tutta pace.
[].
Rendesi adunque a Dio la nobile anima in questa etade, e attende lo fine di
questa
vita con molto desiderio e uscir le pare de lalbergo e ritornare ne la propria
mansione, uscir le pare di cammino e tornare in cittade, uscir le pare di mare e
tornare in porto. O miseri e vili che con le vele alte correte a questo
porto, e l ove dovereste riposare, per lo impeto del vento rompete, e
perdete voi medesimi l dove tanto camminato avete!
35 richiama il folle volo del canto XXVI. E ancora, nel canto XVII