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Corso di Laurea: LETTERATURA MUSICA E SPETTACOLO

Insegnamento: LETTERATURA INGLESE


Lezione n°: 13
Titolo: LA POESIA IN INGHILTERRA TRA IL 1550 E IL 1580. INQUADRAMENTO
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

LA POESIA IN INGHILTERRA
TRA IL 1550 E IL 1580 - 1

© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: LETTERATURA MUSICA E SPETTACOLO
Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 13
Titolo: LA POESIA IN INGHILTERRA TRA IL 1550 E IL 1580. INQUADRAMENTO
Attività n°: 1

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LA POESIA IN INGHILTERRA TRA IL 1550 E IL 1580 - 1


Il panorama della poesia inglese negli anni che vanno dal 1550 al 1580 è ben delineato da
Daiches. Di seguito ne riproponiamo i passi salienti (I, pp. 178-182), con pochi
rimaneggiamenti.
Durante il regno della regina Elisabetta (1558-1603), sulla scia della Tottel’s Miscellany si
susseguirono numerose altre raccolte di canzoni e di poesie, dai titoli attraenti come The
Paradise of Dainty Devices oppure A Gorgeous Gallery of Gallant ìnventions, The Arbor of
Amorous Devices, England’s Helicon. Alcune hanno una loro freschezza, altre risultano rigide e
ripetitive.
Fra i singoli poeti che operarono nella seconda metà del XVI secolo meritano di essere
ricordati Thomas Churchyard (1520ca.-1604) e George Gascoigne (1525ca.-1577). Churchyard
cominciò a scrivere durante il regno di Edoardo VI (1547-53) o forse addirittura durante
quello di Enrico VIII, e compose innumerevoli poesie nei più diversi stili del tempo, la maggior
parte delle quali sono poco più che esercitazioni meccaniche, con qualche felice eccezione
sparsa nella raccolta Churchyard’s Chips (1575).

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Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 13
Titolo: LA POESIA IN INGHILTERRA TRA IL 1550 E IL 1580. INQUADRAMENTO
Attività n°: 1

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LA POESIA IN INGHILTERRA TRA IL 1550 E IL 1580 - 1

Gascoigne è un poeta più interessante. A lui si deve, per esempio, la commedia The
Supposes, recitata alla Gray’s Inn nel 1566, traduzione in prosa di un modello ariostesco
(I Suppositi) e prima commedia in prosa inglese che sia giunta fino a noi. Fra le altre sue
opere, assai disparate, ricordiamo Certain Notes of Instructìon Concerning the Making of
Verse or Rhyme in English (1575), uno dei primissimi studi critici sulla prosodia inglese.
Gascoigne scrisse anche pamphlets in prosa d’argomento morale; poesie di meditazione o
elegie; e un buon numero di piacevoli liriche fra cui la più famosa (forse anche per le
allusioni e i riferimenti di natura sessuale) è Gascoigne’s Lullaby.
La raccolta Epitaphs, Epìgrams, Songs and Sonnets (1567) di George Turberville contiene
alcuni componimenti dall’autentica grazia lirica; le sue traduzioni poi, da Ovidio e da
Battista Spagnoli, meno interessanti come opere di poesia, testimoniano del suo
contributo al lento plasmarsi della lingua inglese, come lingua anche letteraria.

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Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 13/S1
Titolo: I CANZONIERI
Attività n°: 1

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LA POESIA IN INGHILTERRA
TRA IL 1550 E IL 1580

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Lezione n°: 13/S1
Titolo: I CANZONIERI
Attività n°: 1

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Bisogna poi ricordare Edward de Vere, conte di Oxford (1550-1604), le cui poesie,
comprese in The Paradise of Dainty Devices e in altre raccolte elisabettiane, sono felici
testimonianze del permanere della prima tradizione lirica Tudor anche dopo la fioritura
della poesia di corte elisabettiana: i contemporanei lo posero a capo dei poeti di corte
del suo tempo, in realtà egli sembra piuttosto costituire un ponte tra i poeti cortigiani
della Tottel’s Miscellany e alcuni poeti cortigiani dell’epoca di Elisabetta come Sidney,
Ralegh e Fulke Greville.
La più ambiziosa realizzazione poetica individuale della metà del Cinquecento, tuttavia,
non va ricercata tra le “brevi poesie ben scritte”, ma identificata in A Mirror for
Magistrates, un’opera didattica composita, originariamente concepita come
continuazione di The Fall of Princes di Lydgate.
L’idea di una continuazione di The Fall of Princes venne allo stampatore J. Wayland, il
quale la suggerì a William Baldwin, già autore di una bella traduzione del Cantico dei
Cantici.

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Titolo: I CANZONIERI
Attività n°: 1

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LA POESIA IN INGHILTERRA TRA IL 1550 E IL 1580 - 2

Baldwin cercò dei collaboratori e insieme con loro scrisse sette nuove storie, ricavate
dal passato inglese e presentate sotto la forma di monologhi immaginari pronunciati
dalle anime di alcuni uomini illustri, morti dopo aver subito un catastrofico rovescio di
fortuna. Alle prime sette storie, che in origine vennero pubblicate come supplemento a
un’edizione di The Fall of Princes, ne furono poi aggiunte altre fino a raggiungere il
numero di diciannove, edite separatamente nel 1559. Nelle edizioni successive
apparvero nuovi monologhi e l’opera fu trasformata in vari punti: l’aggiunta più
importante, nell’edizione del 1563, è quella del Complaint of Henry Duke of
Buckingham di Thomas Sackville, autore anche di una Induction, forse la parte
maggiormente nota del Mirror. Anche Shore’s Wife di Thomas Churchyard è compresa
nella raccolta del 1563. Altre edizioni apparvero nel 1578 e 1587. Oltre a Baldwin,
Sackville e Churchyard ci sono fra gli autori (non tutti identificati) Georges Ferrers,
Thomas Chaloner, Thomas Phaer (al quale si deve una traduzione dell’Eneide), John
Dolman e Francis Seager.

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Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 13/S2
Titolo: GEORGE GASCOIGNE
Attività n°: 1

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LA POESIA IN INGHILTERRA
TRA IL 1550 E IL 1580 - 1

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Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 13/S2
Titolo: GEORGE GASCOIGNE
Attività n°: 1

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LA POESIA IN INGHILTERRA TRA IL 1550 E IL 1580 - 3

A Mirror for Magistrates contiene monologhi in versi il cui livello di perizia metrica è molto
disuguale. Le singole storie sono collegate fra loro da discussioni in prosa in cui i vari autori si
scambiano opinioni sul significato delle vicende che raccontano, sulle idee etiche e politiche che le
sottendono e sui modi più efficaci per presentarle, dimostrando così di avere una preoccupazione
profonda sia per i problemi tecnici della loro arte sia per le correnti di pensiero del tempo. A Mirror
for Magistrates, infatti, benché nata come una continuazione dell’opera di Lydgate (che restò
popolare sino al XVI secolo), non è una semplice raccolta di “tragedie” medioevali, come il modello.
Essa è espressione dell’interesse che l’uomo del Rinascimento provava per quanto di didattico vi è
nella storia umana: per lui lo studio del passato era la migliore forma di educazione per il principe,
in quanto gli insegnava per mezzo dell’esempio ciò che doveva cercare e ciò che doveva evitare. Gli
autori del Mirror si interessano alla vera natura dell’ordine e della giustizia, alle ragioni della
sofferenza umana, ai vari modi in cui il castigo di Dio colpisce i delitti degli uomini, al gioco delle
cause e degli effetti nelle umane vicende.

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Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 13/S2
Titolo: GEORGE GASCOIGNE
Attività n°: 1

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LA POESIA IN INGHILTERRA TRA IL 1550 E IL 1580 - 3

Essi discutono la condotta che meglio si conviene a un principe e quale rapporto debba
esistere fra governante e sudditi. Prendendo a modello dei personaggi storici inglesi
vissuti fra il regno di Riccardo II e quello di Enrico VIII, e facendo loro raccontare i
propri casi, gli autori del Mirror si propongono di mettere in rilievo il significato morale
e pedagogico della storia.
Il concetto della storia come “grande maestra” era comune nel Rinascimento e
ricorrente nella letteratura europea del Cinquecento. Parimenti assai diffusa e quasi
ovvia nell’Inghilterra elisabettiana era l’idea di scegliere, dalla storia, alcuni episodi e di
farli funzionare da “specchio” nel quale osservare riflesse le conseguenze di un buono
e di un cattivo governo, ai fini dell’appropriato ammaestramento dei governanti.
Il titolo A Mirror for Magistrates mette appunto in rilievo il fine di pedagogia politica, in
senso generale e specifico, cui il testo ambiva.

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Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 13/S3
Titolo: A MIRROR FOR MAGISTRATES
Attività n°: 1

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LA POESIA IN INGHILTERRA
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Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 13/S3
Titolo: A MIRROR FOR MAGISTRATES
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

LA POESIA IN INGHILTERRA TRA IL 1550 E IL 1580 - 4

L’attenzione, tutta inglese, al problema del governo, della successione e del


mantenimento dell’ordine era reso ancor più attuale dalla circostanza che la regina
Elisabetta non si era sposata e non aveva quindi nessun erede diretto. Gli scrittori
dell’epoca chiesero aiuto alla storia e alla biografia per poter mostrare, come in uno
specchio, la verità sulle vicende umane con speciale riferimento al rapporto fra potere e
virtù, e fra delitto e sofferenza. A Mirror for Magistrates in questo modo diede una nuova
interpretazione dell'immagine medioevale della ruota della fortuna, come espressione del
fato imprevedibile, e cercò di mostrare le premesse politiche ed etiche delle
impressionanti “cadute” da una condizione elevata a una di disgrazia, definite “tragedie”
nel Medioevo. Gli autori di storie dell’epoca Tudor, dai quali Shakespeare trasse il
materiale dei suoi drammi storici, ebbero tutti, più o meno intensamente (Edward Hall,
per esempio, più di Raphael Holinshed), questa concezione rinascimentale della funzione
educativa della storia: la più eloquente espressione inglese di questa visione la
troveremo nella prefazione a The History of the World (1614) di Sir Walter Ralegh.

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Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 13/S3
Titolo: A MIRROR FOR MAGISTRATES
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

LA POESIA IN INGHILTERRA TRA IL 1550 E IL 1580 - 4

Attribuendo alla storia un significato morale, il Rinascimento le consentì di entrare


molto più frequentemente non solo nelle opere dei filosofi ma anche in quelle dei
poeti e dei drammaturghi.
La comprensione del vero rapporto fra storia, politica e moralità poteva aiutare il
principe a governare saggiamente e il suddito a compiere il proprio dovere.
Quando tuttavia si cominciano a ricercare e valutare gli effetti delle leggi storiche
sul destino degli individui, si passa nel regno della psicologia, e nel triplice scontro
fra politica, moralità e psicologia il drammaturgo trova un orizzonte potenzialmente
illimitato.
Coriolanus, Richard III e Henry IV di Shakespeare, ma l’elenco si potrebbe
facilmente arricchire, sono la conseguenza di quello scontro e tra le sue
esemplificazioni letterarie più alte.

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Corso di Laurea: LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 509/99)
Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 13/S3
Titolo: La poesia in Inghilterra tra il 1550 e il 1580
Attività n°: 2

Facoltà di Lettere

Esercitazione – tempo a disposizione 15 min.

Lo studente è invitato a svolgere l’argomento proposto utilizzando un massimo di 200 parole. Il tempo
previsto per il completamento dell’esercizio è di 15 minuti.

Una volta completata l'esercitazione, il docente rimane a disposizione per fornire feedback allo studente,
previo upload dell'elaborato sul suo e-portfolio e relativo avviso al docente dell'avvenuto caricamento.

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Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 13/S3
Titolo: La poesia in Inghilterra tra il 1550 e il 1580
Attività n°: 2

Facoltà di Lettere
Esercitazione – tempo a disposizione 15 min.

Lo studente illustri, utilizzando un massimo di 200 parole, le caratteristiche distintive


dell’opera didattica A Mirrour for Magistrates.

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