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Scuola Superiore Per Mediatori Linguistici SSML Gregorio VII Roma

Corso di Laurea Triennale L-12


Anno Accademico 2022-2023

IL MUSICAL
“L’immaginazione è la magia più grande che si possa fare”

Noemi Russo
Matricola n° 3428
Sommario
IL MUSICAL
La nascita del musical
Il musical in Italia
La commedia musicale
Aggiungi un posto a tavola
L’opera popolare moderna
Notre Dame de Paris
Cinema e musical: Jesus Christ Superstar
Il musical oggi
Il
Musical
Il musical è un genere teatrale e cinematografico nato negli Stati Uniti tra l’Ottocento
e il Novecento. L’azione viene riportata sulla scena amalgamando più discipline
come la recitazione, il canto e il ballo, senza che risulti eccessivo.

In questo particolare genere ogni dettaglio è indispensabile per la riuscita dello


spettacolo: dalla scenografia ai costumi, alle musiche e gli attori, che vengono
chiamati performers. Tutto ciò deve riuscire a suscitare emozioni in colui che assiste
attraverso un perfetto connubio tra le discipline sopra citate e ciò che gira intorno alla
storia rappresentata, ossia luci, scenografia, costumi.

Le Origini
Il musical nacque il 12 settembre 1866 negli USA quando venne messo in scena per
la prima volta The Black Crook alternando la classica recitazione a brani musicali.
L’idea nacque dalla collaborazione di due compagnie: la prima di ballerini europei, la
seconda di attori americani di prosa tradizionale. Dopo le prime difficoltà
economiche ci fu la prima dello spettacolo al Niblo’s Garden Theatre. Questo modo
rivoluzionario di fare teatro si rivelò un successo, anche perché era più fruibile ai ceti
più bassi della popolazione dell’epoca. Il linguaggio era più semplice rispetto alla
prosa e i numeri musicali arricchivano la storia, rendendola più dinamica. Ben presto
il fenomeno si espanse a macchia d’olio negli interi Stati Uniti e poi in Europa, grazie
alla stampa. Inoltre gli spettacoli vennero portati in scena nei teatri d’Europa e quindi
tradotti nelle principali lingue europee e ciò diede un’altra grandissima spinta al
genere teatrale che si espanse in tutto il continente.

Di alcuni musical è presente una versione cinematografica, che dà inizio a quello che
viene definito “film musicale” nel quale i dialoghi e i brani musicali si alternano
creando un atmosfera molto hollywoodiana, perché di fatto sono loro gli inventori di
questo genere!

Il Musical in Italia
Nel nostro Paese il musical comincia il suo percorso negli anni 30, quando due
registi, Garinei e Giovannini, idearono un genere teatrale con alcune caratteristiche
del musical: la commedia musicale.

Negli anni 50 la commedia musicale sostituì completamente la rivista e ciò portò ad


una grande espansione del genere. I due sceneggiatori si recarono personalmente ad
Hollywood per studiare con estrema attenzione come venivano realizzati gli
spettacoli. La commedia musicale, nasce infatti prendendo ispirazione, non copiando
dal musical americano, adattandola al gusto e la cultura delle platee italiane. Le prime
opere nazionali furono Attanasio Cavallo Vanesio, Tobia la candida Spia e Alvaro
Piuttosto Corsaro ideate e realizzate dai due citati sopra. Da quel momento l’Italia
comincia ad accogliere nuovi generi e ad oggi, oltre la commedia, anche L’opera
Popolare Moderna sono i due generi più diffusi a livello nazionale.

Analizziamo ora i due generi nel dettaglio cominciando dalla Commedia Musicale e
poi proseguire con L’opera Popolare Moderna e per i due generi sarà analizzato
anche uno spettacolo che li rappresenti.

La Commedia Musicale

La commedia musicale è un genere di spettacolo teatrale nato in Italia all'inizio degli


anni cinquanta del XX secolo a partire dal teatro di rivista, assumendo alcuni modelli
del musical americano in un processo di trasformazione del teatro leggero italiano.

Fu con l'opera successiva alle tre prima menzionate Giove in doppiopetto che il
nascente genere teatrale apparve pienamente definito. La nuova pièce segnò il
completamento della trasformazione, avviata due anni prima, del teatro musicale
leggero, e gli schemi della rivista venivano definitivamente superati. La recitazione
diventava unica, armoniosa pur diversificata nelle differenti forme espressive di
dialogo, canto e ballo. La comicità rimaneva il colore di fondo, ma il raccontare
diventava una tendenza altrettanto importante quanto il divertire. In particolare il
ballo perdeva il ruolo di semplice abbellimento, si allontanava dall'esibizione
compiaciuta di bei corpi femminili, per diventare essenzialmente linguaggio
narrativo.

È proprio per il completarsi di quel processo innovativo che Giove in doppiopetto


venne poi da molti considerata la prima vera commedia musicale. Garinei e
Giovannini ebbero solo, ancora, una certa esitazione a utilizzare l'espressione
commedia musicale, pensando a un pubblico ancora molto attaccato alla rivista (che
ancora riscuoteva successo), anche se ai tradizionalisti si affiancavano molti altri
spettatori aperti alle novità. Osarono mettere questa nuova dicitura nel cartellone
dello spettacolo successivo, La padrona di Raggio di Luna, e s'infittì il dibattito
rivista/commedia musicale sulla stampa e fra il pubblico. Recensioni e articoli di
critica erano decisamente contrastanti fra loro. Soprattutto, pubblico e critica erano
disorientati nel vedere grandi attori di prosa come Andreina Pagnani ballare il bebop
ed Ernesto Calindri scatenarsi in un charleston. Questo anche perché, volutamente,
Garinei e Giovannini avevano pubblicizzato lo spettacolo con lo slogan: "La rivista
che vi appassionerà come una commedia, la commedia che vi divertirà come una
rivista". La Pagnani, duramente criticata accusandola di essersi abbassata a spettacoli
di mediocre livello, rispose duramente alla stampa dichiarando: "Non è giusto
considerare questo genere più facile della prosa. È infinitamente più faticoso."

La commedia musicale mantiene sempre una vena ironica e comica; eventi


drammatici mancano; con rare eccezioni (l'episodio della morte di Chiericuzzo nel
Rinaldo in campo, o la parte finale di Rugantino, che sorprese e lasciò sconcertato il
pubblico, che però alla fine applaudì fragorosamente). Diversamente il musical si
basa su trame più impegnate, racconta qualunque tipo di storia, allegra o triste, ma
generalmente molto seria e spesso anche tragica. Nella commedia musicale, molto
più che nel musical, i personaggi sono uomini di tutti i giorni e non grandi eroi, e la
collocazione storica è il presente, il richiamo è la quotidianità e gli intrecci sono
situazioni che potrebbero capitare a tutti.

Nella commedia musicale le canzoni costituiscono sviluppi, commenti o digressioni,


ma solitamente non portano avanti la trama come avviene nel musical.

Inoltre gli artisti della commedia musicale provengono generalmente dal mondo del
teatro, quelli del musical sono più spesso ancorati alla televisione o, a partire dagli
anni settanta del Novecento, alla sfera pop o rock. Similmente, la prima si
rappresenta preferibilmente in teatri, il secondo spesso in sedi e con organizzazione
generale somigliante agli eventi pop. Le musiche utilizzate sono differenti. Sebbene
vi contribuiscano sia grandi compositori, sia esponenti della musica leggera, nella
commedia le canzoni sono sempre orecchiabili, e l pubblico se ne impossessa
rapidamente e le fa proprie, nel musical sono più elaborate, e richiedono maggiori
doti vocali. Sostanzialmente il musical, anche quando viene rappresentato nei più
diversi paesi, risponde a canoni forgiati dai gusti dello spettatore americano. E allo
stesso modo la commedia musicale, che pure è stata portata nel mondo, risente
fortemente dell'impronta italiana. Spesso l'espressione "commedia musicale" è usata
con un significato assai diverso e generico, intendendo qualunque rappresentazione
con recitazione abbinata a musica e canto, con la sola esclusione del melodramma
classico. Lo si può quindi incontrare, ad esempio, riferito a rappresentazioni come
l'Orfeo di Monteverdi, o all'operetta ottocentesca, oppure, nel XX secolo, come
sinonimo di musical (genere ben distinto, pur simile per diversi aspetti).

Tra le commedie di maggior successo Aggiungi Un Posto A Tavola è quella che


racchiude tutte le caratteristiche del genere.

Aggiungi un posto a tavola

Aggiungi un posto a tavola è una commedia musicale italiana in due atti di Garinei e
Giovannini, scritta tra il 1973 e il 1974 con Iaia Fiastri, liberamente ispirata al
romanzo Dopo di me il diluvio di David Forrest. Le musiche sono di Armando
Trovajoli, le scene e i costumi di Giulio Coltellacci con le coreografie di Gino Landi.

La storia si apre in un immaginario paese di montagna in cui Don Silvestro, il


parroco, organizza uno spettacolo musicale intitolato Aggiungi un posto a tavola. Una
sera, dopo le prove, Don Silvestro rimane da solo in canonica a parlare con il suo
amico Toto. Questi però, non sapendo minimamente cosa sia l'amore, non capisce ciò
che Don Silvestro cerca di spiegargli. Durante la conversazione irrompe in casa
Clementina, una ragazza perdutamente innamorata di Don Silvestro, che dice di
volersi confessare per l'ennesima volta. In realtà, come tutte le altre volte, si tratta di
un pretesto per stare un po' insieme al suo amato. Dopo la confessione Clementina
torna a casa e Don Silvestro riceve una sorprendente telefonata: è Dio che gli
annuncia l'intenzione di mandare sulla Terra un secondo diluvio universale e di aver
scelto il suo paese per ripopolare la Terra. Egli incarica pertanto Don Silvestro di
costruire un'arca per salvare tutti gli abitanti e gli animali del paese. Il Signore
aggiunge che la notte successiva sarà destinata alla procreazione e tutti gli uomini
dovranno giacere con le proprie mogli per generare figli.

Il giorno seguente il Signore, col suono delle campane, sveglia tutti i paesani, tra cui
anche l'avido sindaco Crispino, padre di Clementina. Don Silvestro è costretto a
spiegare la situazione, ma i suoi compaesani restano increduli. Dopo un miracolo che
permette a don Silvestro di suonare le campane con un semplice gesto della mano,
tutti si ricredono e cercano di convincere il sindaco a fornire il legname per poter
costruire l'arca. Crispino non ha alcuna intenzione di regalare il suo prezioso legname
ma, avendo tutto il paese contro, cede e si dimette e prima che possa chiamare i
gendarmi, viene rinchiuso in un cascinale. Giunta sera Don Silvestro che ha
dimenticato a che cosa era destinata quella notte, incita tutti a cominciare i lavori per
l'arca. Con l'aiuto del Signore e di una piacevole atmosfera romantica tutto va come
dovrebbe, ma a ribaltare nuovamente la situazione è l'arrivo in paese di Consolazione,
una donna di facili costumi che invoglia tutti gli uomini a passare la notte con lei
anziché con le loro mogli. Don Silvestro, disperato, chiede aiuto al Signore, il quale
con un ennesimo miracolo restituisce a Toto la sua virilità per far sì che tenga
occupata Consolazione mentre tutti gli altri uomini possono stare in pace con le loro
donne. Ora, Toto vuole però rimettersi in pari e quindi, sotto consiglio di Don
Silvestro, chiede a Consolazione di sposarlo. La donna accetta, ma, avendo un
passato burrascoso non è bene accolta dagli altri abitanti. Don Silvestro cercherà
invano di convincerli ad accettarla ricordando loro il significato di Aggiungi un posto
a tavola e, cioè di saper perdonare. I paesani non cedono e vorrebbero abbandonare
l'idea dell'arca. Sarà Clementina a far ripartire i lavori e a convincere tutti a sostenersi
a vicenda, come fanno le piccole formiche.

Conclusa l'arca, arriva una spiacevole notizia: Crispino è fuggito dal cascinale e
nessuno sa dove si possa trovare. Mentre il sindaco si nasconde dietro la statua di San
Crispino, santo e protettore del paese, tutti lo cercano disperatamente, soprattutto
Ortensia, sua moglie. Don Silvestro, per evitare che i paesani si agitino, li
tranquillizza incoraggiandoli a continuare con i preparativi.

Nel frattempo Crispino riesce a contattare le forze dell'ordine e per evitare di essere
scoperto da Consolazione a causa della sua allergia alle candele, si spaccia per la
voce del santo e le annuncia che il diluvio non ci sarà e le chiede di avvertire tutti
quanti. Don Silvestro però, che ha assistito alla scena e riconosciuto la voce del
sindaco, fa intendere a Consolazione che se lei rivelasse le parole di Crispino, molto
probabilmente Toto non la sposerebbe più. La donna quindi decide di tenere la bocca
chiusa. Tutto fila liscio come dovrebbe e in quella seconda sera, Don Silvestro
comincia a far salire tutti gli animali sull'arca. Subito dopo arriva Clementina che gli
rivela finalmente il suo amore, ma lui le ricorda che non può stare insieme a lei per
via del celibato ecclesiastico. Don Silvestro tuttavia si lascia un po' andare e bacia
Clementina. Costretto ad affrontare nuovamente il Signore, scopre che anche Lui è
contrario al celibato dato che avendo inventato un modo nuovo per procreare, non
vede perché dovrebbe vietarlo proprio ai suoi "collaboratori diretti". Dopo il diluvio
le cose però cambieranno e Don Silvestro potrà stare con Clementina.

Al matrimonio di Toto e Consolazione il sindaco Crispino viene infine smascherato e


sorvegliato in canonica dove, parlando al telefono con il Signore, viene fulminato e,
spaventato, prega Don Silvestro di farlo salire sull'arca. Tutti si affrettano a partire e
salutano la terra, ma proprio al momento di salire sull'arca, arriva inaspettatamente il
cardinale, inviato da Roma per invogliare tutti, tranne Clementina, a non credere più
a Don Silvestro, accusato di follia.

Nel frattempo scoppia il diluvio e tutti cercano invano di salire sull'arca. Grazie
all'intervento di Don Silvestro per salvare i suoi amici il Signore decide di far cessare
la pioggia. La commedia si conclude quando tutti siedono a tavola a brindare. È per
Lui che è stato aggiunto un posto a tavola.

L’Opera Popolare Moderna


Questo genere teatrale nasce dal desiderio di alcuni artisti di unire degli elementi del
teatro musicale italiano, soprattutto dall’opera verista, e altri elementi presi dal
musical anglosassone. Essendo un tipo di teatro non facile da classificare, si preferì
definirlo come un sottogenere del musical, sebbene abbia molte differenze.
Nell’opera sono quasi del tutto assenti i momenti di prosa e l’intera narrazione è
affidata alle canzoni, facendo così scomparire anche i momenti danzati e recitati.

L’opera popolare si pone come un’alternativa alla tradizione americana,


determinando un rinnovamento del teatro musicale dalla seconda metà del
Novecento.

Tuttavia il concetto di opera popolare come genere teatrale fu oggetto di molti


dibattiti tra i critici e i musicisti stessi: da una parte i sostenitori del musical che
volevano la netta divisione tra i due generi, dall’altra i sostenitori dell’opera che
ritenevano giusto amalgamare i due generi senza che uno sovrasti l’altro. Il musicista
e cantautore Riccardo Cocciante in un’intervista al Corriere della Sera ha riaffermato
con fermezza la tesi della netta divisione tra musical e opera popolare moderna,
stroncando il musical descrivendolo come inadeguato al pubblico di oggi. La sua
frase che generò più scalpore fu «I musical hanno un linguaggio polveroso, che non
ha legami col presente. È musica di 50 anni fa. Che non interessa i giovani. Sono dei
riciclaggi», che ha scatenato accese polemiche da parte dei sostenitori di questo
genere musicale.

Reduce della tournée del suo ventesimo anniversario Notre Dame de Paris è l’opera
popolare contemporanea più conosciuta al livello europeo e tradotta in più di 10
lingue.

Notre-Dame de Paris
I Atto

A Parigi nel 1482 il poeta Pierre Gringoire introduce la storia, davanti al sagrato di
Notre-Dame (Il tempo delle cattedrali), invaso poco dopo da un gruppo di zingari
che, guidati dal loro re Clopin Trouillefou, chiedono il diritto d'asilo per poter
rimanere nella città (I clandestini). L'arcidiacono Claude Frollo, che cova un grande
odio verso gli zingari, manda invece Febo, capitano delle guardie, a scacciarli
(Intervento di Frollo). Febo svolge il suo compito, ma rimane incantato dalla fulgida
bellezza della zingara Esmeralda (Da dove vieni bella straniera/Zingara), che è
tuttavia protetta da Clopin, suo fratello maggiore, il quale come un padre l'ha allevata
e cresciuta dopo la morte della madre. Egli la mette in guardia dalla malizia e la
cattiveria degli uomini (Esmeralda, lo sai); d'altra parte, Febo è fidanzato
ufficialmente con la nobildonna Fiordaliso ed il loro matrimonio è vicino (La fede di
diamanti).

Intanto a Parigi si celebra la Festa dei folli, in cui i cittadini incoronano il campanaro
deforme Quasimodo come papa della giornata, in quanto il più brutto, spaventoso e
grottesco uomo di Parigi (La festa dei folli/Il papa dei folli). Ma la festa è interrotta
da Frollo, che richiama Quasimodo, suo servo, e gli ordina di rapire Esmeralda della
quale si è segretamente innamorato (La strega). Il campanaro, essendo stato allevato
dall'arcidiacono come un figlio quando tutti lo disprezzavano, prova per lui una
devozione e un affetto incondizionato e gli ubbidisce ciecamente (Il trovatello).

Gringoire vaga per la città di notte e assiste al rapimento di Esmeralda, che fallisce:
Quasimodo viene arrestato da Febo e dalle sue guardie (Le porte di Parigi/Un
tentativo di sequestro). La zingara perde il proprio pugnale nella colluttazione con
Quasimodo e Frollo lo raccoglie prima di allontanarsi furtivamente. Febo riesce a
sedurre l'ignara Esmeralda e le dà appuntamento al Val d'Amore, luogo appena fuori
le porte della città adibito ad incontri clandestini e ritrovo per prostitute. Gringoire
intanto segue la giovane zingara fino alla Corte dei Miracoli, quartiere dei gitani,
dove viene catturato e condannato all'impiccagione da Clopin per essere penetrato nel
loro covo, ma Esmeralda lo salva decidendo di sposarlo e di renderlo così uno di loro
(La corte dei miracoli). I due non consumano le nozze ed Esmeralda confessa a lui e a
se stessa l'amore per l'aitante Febo (La parola Febo). Il capitano d'altro canto è diviso
tra l'amore puro e sincero dell'angelica Fiordaliso e la passione fatale per
l'affascinante Esmeralda, e decide di lasciarsi andare ai suoi istinti più bassi sposando
la prima e facendo della seconda la sua amante (Bello come il sole/Cuore in me).

Il giorno seguente, mentre Gringoire racconta a Frollo del suo matrimonio bianco con
la zingara (Ananche), Quasimodo viene condannato alla tortura della ruota per
l'aggressione ad Esmeralda. La ragazza, incoraggiata da Clopin, davanti all'intera
folla lo disseta con dell'acqua alleviando un poco le sue sofferenze (Da bere). Anche
il gobbo si innamora perdutamente della zingara per il suo gesto di pietà. Subito
dopo, Quasimodo, Frollo e Febo cantano il loro amore per Esmeralda, chi attratto
dalla sua bontà e chi dalla sua bellezza (Bella).

Quasimodo fa conoscere ad Esmeralda il suo lato più tenero mostrandole la


cattedrale, e i due diventano amici (La mia casa è la tua); mentre la gitana racconta
alla Vergine quanto accaduto in precedenza (Ave Maria pagana/Se guardassi dentro
di me), più tardi, Esmeralda si addormenta e Frollo la spia ammettendo il suo
disperato amore nei suoi confronti, soffocato da rigidi ideali di castità e di religione
(Mi distruggerai).

Assetato di odio e gelosia per chiunque possa avere Esmeralda al suo posto, Frollo
segue Febo fino al Val d'Amore, dove il capitano viene raggiunto dalla zingara
(L'ombra/Il Val d'Amore).

I due amanti si trovano finalmente soli e stanno proprio per amarsi quando Frollo,
impazzito dalla gelosia, ferisce gravemente Febo usando il pugnale della ragazza, lo
abbandona sulla scena e fugge; la colpa dell'aggressione viene data ad Esmeralda (La
voluttà/Fatalità).

II Atto

Gringoire e Frollo parlano dei grandi cambiamenti che stanno sconvolgendo la


società del medioevo (Parlami di Firenze); nel frattempo Quasimodo, consumato
dall'amore per Esmeralda, trascura le sue campane (Le campane).

Gringoire informa Clopin che Esmeralda è stata arrestata ed è sotto processo (Lei
dov'è?); dalla prigione, la zingara chiama Quasimodo in suo aiuto (Ali in gabbia,
occhi selvaggi), mentre Clopin e gli altri zingari subiscono la stessa sorte della
ragazza (Condannati). Al processo Frollo stesso accusa Esmeralda del tentato
assassinio di Febo (Il processo), facendola così condannare a morte (La tortura), pur
ammettendo che il suo folle odio deriva dal suo folle amore per lei non corrisposto
(Un prete innamorato). Esmeralda s'illude che Febo venga a salvarla (Mio Febo),
quando invece il capitano è tornato da Fiordaliso a supplicare perdono e dando la
colpa di tutto ad Esmeralda che lo avrebbe stregato (Io ritorno a te); la fidanzata si
riconcilia così con lui, ma mostra un lato cinico ed amaro di donna tradita ed
umiliata, e gli annuncia che lo perdonerà solo se Esmeralda morirà (La cavalcatura).

Intanto Frollo visita Esmeralda nella cella e dichiara di poterla salvare se accetta di
concedersi a lui, ma lei rifiuta disgustata (Visita di Frollo a Esmeralda); così Frollo
apre la porta della cella ed entra: è pronto a farla sua, anche con la forza (Un mattino
ballavi). Quasimodo libera tuttavia gli zingari ed anche Esmeralda, prima del peggio,
viene salvata da Clopin (Liberi). Rivolgendosi alla luna, con tutta la sua vena poetica,
Gringoire riflette sull'amore sofferto del gobbo per la zingara (Luna). Quasimodo
nasconde Esmeralda nella Cattedrale ma la gitana, pur essendogli riconoscente in
quanto le ha salvato la vita e non avendo più paura di lui, continua ad amare Febo (Ti
lascio un fischietto). Il gobbo è disperato dal confronto tra lui e Febo e dal fatto che il
suo amore non sarà mai ricambiato (Dio, ma quanto è ingiusto il mondo), mentre la
zingara immagina un mondo dove i cristiani e i pagani come lei possano vivere in
pace (Vivere per amare).

Il giorno seguente, si scatena una battaglia tra i soldati, intenzionati a far irruzione a
Notre-Dame per arrestare Esmeralda, e gli zingari, che vogliono difenderla (L'attacco
a Notre-Dame). Febo tuttavia uccide Clopin, ordina l'impiccagione ad Esmeralda e
arresta gli altri zingari, mantenendo così la sua promessa a Fiordaliso, che accetta di
sposarlo (Deportati). Esmeralda viene così impiccata tra le risate di Frollo.
Quasimodo, che comprende finalmente il ruolo del padrone in tutto questo, in un
impeto di rabbia lo uccide gettandolo giù dalla cattedrale (Maestro e salvatore). Poi
raggiunge la zingara nelle catacombe, dove l'abbraccia per rimanere per sempre con
lei, lasciandosi morire (Datela a me/Balla, mia Esmeralda).

Cinema e musical: Jesus Christ Superstar


Il musical non è presente solo nei teatri, ma anche nel cinema: basti pensare a Grease,
celebre film musicale con John Travolta e Olivia Newton John. L’alternarsi di
dialoghi e canzoni rendono il film molto dinamico, creando quell’atmosfera
americana che si respira guardando uno spettacolo hollywoodiano.

Come detto in precedenza alcuni musical sono stati poi trasformati in film, questo
grazie alla grande espansione del genere teatrale. Uno dei film preso dal suo
corrispettivo musical più famoso a livello internazionale è Jesus Christ Superstar.
Jesus Christ Superstar è un'opera rock composta da Andrew Lloyd Webber con testi
di Tim Rice.

Si ispira alle vicende dell'ultima settimana della vita di Gesù (l'ingresso a


Gerusalemme, il processo, la condanna a morte e la crocifissione) narrate dalla
prospettiva originale del punto di vista di Giuda Iscariota, rappresentando il conflitto
umano e ideologico tra i due personaggi.

In scena un gruppo di giovani viaggiatori hippie preparano l'allestimento per l'opera.


Irrompe Giuda Iscariota, accusando Gesù di non rispettare il volere di Dio, e poi di
essere falso con gli stessi Apostoli. Gesù non gli dà conto e durante la sua
peregrinazione incontra Maria Maddalena, che salva dalla lapidazione, la quale si
offre di servirlo in una grotta. Irrompe nuovamente Giuda, cercando di mettere
zizzania tra gli Apostoli, sollevando la questione se sia lecito avere una donna nella
compagnia di Gesù. Viene allontanato, e così lui si presenta dal Sommo Sacerdote
Caifa, che nel frattempo sta progettando l'uccisione di Cristo per la sua enorme
popolarità fra i poveri.

Gesù compie alcune guarigioni, e annuncia il Regno di Dio agli Apostoli, dato che
alcuni sono stati colti dal dubbio per le continue attenzioni del Messia verso la
Maddalena. Successivamente va a Gerusalemme, dove si scontra violentemente con i
mercanti del Tempio. Simone Zelota si dimostra aperto alle idee di Gesù, ma presto
cambia opinione e si unisce a Caifa. Intanto il governatore Ponzio Pilato fa un sogno
riguardo alla condanna a morte di un innocente. Cristo entra nel Tempio dove predica
contro i Farisei, i quali quella notte stessa decidono di catturarlo. Infatti Giuda per 30
denari ha rivelato la posizione degli Apostoli. Quando, dopo l'Ultima Cena, Cristo è
preso, imprigionato e condannato, Giuda si pente e si impicca.

Cristo è portato davanti al Sommo Sacerdote per essere interrogato, quindi viene
condotto da Pilato chiedendogli di condannarlo a morte. Il governatore non vede
gravi peccati, e lo fa frustare, poi lo fa portare dal re Erode Antipa per non avere
fastidi, ma è infine costretto a condannare Cristo per non far fronte a una nuova
sommossa a Gerusalemme. Così Cristo è portato sul Calvario e crocifisso.

jesus Christ Superstar nasce come doppio album nel 1970, con interpreti principali
Ian Gillan nel ruolo di Gesù, Murray Head nel ruolo di Giuda, Yvonne Elliman nel
ruolo di Maria Maddalena, ruolo che sostenne anche nella trasposizione
cinematografica del 1973, ad opera del regista Norman Jewison, John Gustafson
come Simone il Cananeo e Barry Dennen come Ponzio Pilato.

L'album raggiunge la prima posizione nei Paesi Bassi per cinque settimane, nella
Billboard 200 per tre settimane vincendo il disco d'oro negli Stati Uniti ed in Canada,
la terza in Norvegia, la quarta in Austria, la sesta in Australia e la decima in Olanda.

Nel 1992 una versione australiana con John Farnham diretta da David Hirschfelder
arriva in prima posizione per 10 settimane in Australia raggiungendo 4 dischi di
platino.

IL TEATRO OGGI

Dopo il periodo della pandemia Covid 19 si è verificato un grande entusiasmo da


parte degli italiani di tornare a respirare: l’arte del teatro sta riscuotendo un grande
successo, tanto da registrare parecchi sold-out in molte rappresentazioni.

È evidente che i due generi più quotati siano l’opera moderna e la commedia
musicale. La tournée del ventesimo anniversario di Notre Dame de Paris e alcuni
spettacoli come Rapunzel, Grease e tutti parlano di Jamie registrano quasi ogni
giorno 150.000 spettatori nei più importanti teatri d’Italia.

Nonostante l’avanzata dello streaming non è andato perduto l’entusiasmo di andare di


persona a vedere una rappresentazione: l’atmosfera che si crea nello stare seduti in
platea non si può sostituire con lo schermo. Anche i più giovani hanno scoperto la
passione per opere come Notre Dame ed è interessante come anche le nuove
generazioni apprezzino questo genere teatrale.

In conclusione si può affermare che ad oggi il teatro continua ad avere il suo ruolo
nella vita del pubblico, i due generi sopra citati si contendono il primato e gli italiani
dimostrano un grande entusiasmo dopo gli scorsi tre anni. È tempo di guardare al
futuro ora con nuove emozioni tutte da vivere.

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