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Nella seconda metà del 1600 (1650-1700) la concezione 概念 del teatro si basa
sulla parte scenica 场景 e sui macchinari 机器. La rappresentazione operistica
ricerca 追求 il lusso scenografico 舞台场景的豪华 e l’effetto del grandioso 伟
大效果 per esempio con l’uso dei macchinari per far sparire i personaggi dalla
scena o per i cambi veloci di scenografie, apparizione dei personaggi: deus ex
machina. Le opere di questo periodo, in linea con l’estetica barocca del
meraviglioso, presentano molte scene comiche, travestimenti 乔 装 打 扮 e
agnizioni. Le opere non rispettano le unità aristoteliche, ma presentano molti
cambi di scena, più di 50 scene, numerosi personaggi, sia seri che comici, sia
umani che divini e allegorici, e diversi episodi secondari.
I librettisti veneziani di questo periodo possono essere divisi in due tipi:
professionisti e accademici. I librettisti professionisti sono ingaggiati e pagati
dall’impresario, i più importanti sono: Benedetto Ferrari, Giovanni Faustini e
Giacinto Andrea Cicognini. Faustini ha scritto numerosi libretti, di cui dieci
musicati da Cavalli (La Calisto, L’Egisto, Il Titone e altri). Cicognini ha scritto
un numero minore di libretti, ma due sono tra i più noti del Seicento: Giasone e
Orontea, entrambi musicati da Cavalli.
I librettisti accademici erano invece dei dilettanti, cioè non scrivevano per
lavoro ma per diletto. Erano esponenti di importanti famiglie veneziane e
facevano parte dell’Accademia degli Incogniti. I più importanti sono Giulio
Strozzi, Giacomo Badoaro, e Francesco Busenello. Badoaro scrisse Il ritorno
di Ulisse in patria, musicato da C. Monteverdi. Busenello scrisse solo cinque
libretti: quattro musicati da Cavalli (Gli amori di Apollo e di Dafne, Didone, La
prosperità infelice di Giulio Cesare dittatore e Statira) e uno, considerato un
autentico capolavoro, musicato da Monteverdi nel 1643: L’incoronazione di
Poppea. L’opera ha un soggetto tratto dalla storia romana: la vicenda
dell’imperatore Nerone che ripudia la moglie Ottavia per sposare Poppea e fa
uccidere il suo maestro, il filosofo Seneca, contrario a questa unione. C’è un
prologo, con la peronificazione di Amore che afferma la sua maggiore
importanza su su Virtù e Fortuna, dicendo che è lui a muovere il mondo e i suoi
sconvolgimenti politici. L'opera stessa ne è un esempio. Tre atti.
Tra la fine del 1600 e il 1700 invece il centro delle rappresentazioni diventano
le Arie e l’elemento 元素 più importante è la bravura/le capacità del cantante
che sfoggia 炫技 proprio con le arie le sue abilità. Questo porta 导致于 a una
precisa 清 楚 distinzione/differenza tra Aria e Recitativo mentre si
sviluppa/nasce l’aria col “da capo” (aria tripartita A-B-A1). All’inizio del ‘700
viene preferita l’aria tripartita e l’opera è composta da molte arie (fino a 60-70),
ha trame sempre più complicate con episodi secondari e una grande numero di
personaggi, molti cambi di scena, più di 50 e grande fasto scenografico. Queste
arie servivano solo a mostrare la bravura del cantante (sfoggio di bravura) ed
erano collocate in momenti irrazionali 没 有 逻 辑 的 部 分 cioè non erano
collegate ai recitativi e alla trama. Spezzavano 打 断 quindi l’azione
drammatica (la storia). Non davano importanza al dramma.
Le opere della fine del ‘600 e il primo ‘700 si alternavano quindi tra lunghi e
monotoni 单 调 recitativi accompagnati solo dal clavicembalo e troppe arie
ricchissime 丰 富 di abbellimenti che rendevano incomprensibili le parole.
L’Orchestra era ridotta al minimo e il coro era completamente scomparso. Per
questo motivo l’opera è stata accusata 控告 di non dare importanza alla poesia
e dramma 戏 剧 , da qui nasce la prima riforma. (Il Melodramma di questo
periodo era formata da personaggi e scene 场 sia comiche 幽默 che serie 严肃).
Tra i librettisti più importanti ci sono: Matteo Noris, Nicolò Minato, Aurelio
Aureli; mentre tra i compositori troviamo Antonio Cesti e Carlo Francesco
Pollarolo.
Più tardi, nel Settecento l'aria viene divisa (teoria/estetica degli affetti 感觉):
- in base alla situazione drammatica/sentimenti:
1. di pazzia
2. di sentimento
3. di mezzo carattere
- in base alla tecnica vocale
1. di bravura
2. di agilità
3. di portamento 延音
Ogni atto si divide in molte scene . In media 12-15 per ciascun atto. Il cambio
di scene avviene ogni volta che un personaggio esce o entra nel palcoscenico.
Aria di baule
Sono arie non destinate ad alcuna opera in particolare 不注定为特殊的歌剧
ma adatte a specifiche caratteristiche vocali dei cantanti, tali arie potevano
essere inserite in una nuova opera. L'accompagnamento dell'aria in genere è
formato da due violini, viola e basso o fiati.
Funzione dell’Aria: attraverso le arie i personaggi esprimono i propri
sentimenti. Dal punto di vista metrico le arie sono composte da versi di 5, 6, 8, 9
o 10, 12 sillabe spesso in rima, chiamati quinari, senari, ottonari, novenari,
decasillabi e dodecasillabi. Versi misurati.
Funzione del recitativo: con il recitativo si sviluppa la trama e le situazioni. I
versi sono di 7 e 11 sillabe chiamati settenari e endecasillabi. Versi sciolti.
Sono più vicini al parlato