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Lo svolgimento di uno spettacolo nell’antica Grecia doveva avere diverse regole: iniziava, si svolgeva e
terminava.
1 PARODO Abbiamo: l’entrata del coro (parodo, si trova nell’orchestra)
2 PROLOGO possiamo avere il prologo
3 inizia il primo episodio, quello che oggi noi chiamiamo atto. Quando termine e gli attori escono di scena,
l’intervallo si chiama stasimo (è l’intervento del coro che chiarisce la scena che c’è stata, anticipa quella che
verrà, fa comprendere qualcosa al pubblico).
4 STASIMO secondo episodio
5 ESODO ultimo intervento del coro si chiama esodo.
LE GRANDI DIONISIE
durante queste grandi Dionisie tutte le popolazione dell’attika e anche dell’altra parte della Grecia si univano
ad Atene nel periodo primaverile. Venivano fatte anche delle gare teatrali. L’arkonteponimo sceglieva 3
autori che devono scrivere una tragedia divisa in 3 parti (tre tragedie ciascuno quindi). Tre giorni per
ciascuno. Ogni giorno un tragediografo tutto il giorno presentava la propria tragedia, un giorno per ciascuno
dalla mattina all’alba.
il quarto giorno presentavano un testo COMICO spesso anche volgare. L’arkonteponimo nominava tre
coreghi, erano persone molto abbienti.
Aristotele nella sua scuola chiamata Peripatetika. (perché camminava mentre insegnava).
L’inizio è qualcosa che non ha nulla prima, ma tutto dopo. Aristotele ci dice che ci sono 3 regole: le tre unità
→ tempo, spazio e azione.
Tempo: dall’alba al tramonto. Il tempo non si comprime e non si dilata.
Spazio: è un unico luogo (skené) la scena era fissa. Non avveniva mai nulla di cruento in scena, venivano
soltanto raccontati.
Azione: non possiamo avere trame alternative. Solo la principale.
Aristotele che dice che Lo spettacolo è composto da sei parti:
1 trama
2 personaggi.
3 il pensiero (quello che vuole trasmettere l’autore).
4 dizione: tutte le parole devono essere scandite in modo da essere ascoltate da tutto i pubblico.
5 la musica: doveva accompagnare spesso il coro.
6 il finale: lo spettacolo nel suo insieme.
Una volta messe in scena queste produzioni doveva essere stabilito il vincitore: venivano estratte a sorte 10
persone del pubblico di tutti i ceti sociali e venivano messe 3 cocci dentro un’urna coi nomi dei
tragediografi. Ne venivano estratte solo 5 perché il vincitore doveva avere dalla sua parte anche la fortuna.
Il pubblico doveva provare due sentimenti: paura e pietà. Questi due sentimenti davano luogo al fine della
tragedia, la catarsi (la crescita) del pubblico. Andare a teatro è
per relazionarci, riflettere su quello che abbiamo visto e
portarcelo a casa.
Il teatro veniva costruito su una collina, dava una buona
acustica. La voce rimaneva in palcoscenico, come nei teatri.
Inizialmente è in legno. Esempi sono teatro di Epidauro,
Siracusa..
La maschera: minima amplificazione.
I costumi erano abbastanza semplici: il kitone era un telo che
veniva addobbato e legato alla vita.
Le calzature: i coturni, delle scarpe alte
deus ex machina era un dio che a un certo punto entrava e
scioglieva l’intreccio e poi riusciva: come entrava? Con una
specie di argano che lo portava su e giu e al buio riscendeva.
I periakti: 3 facce e si girano.
I due lati sono i parodoi dai quali entrava il coro che si
posizionava nell’orchestra.
LEZIONE 2
Tyrone Guthrie è un regista che aveva costruito un teatro per lui, sulla falsa riga del teatro greco, ma con un
eccezione, che è quella dell’uso dell’orchestra, che è parte integrante del palcoscenico. Lo avvolgono a 180
gradi.
Nel 57 ha messo in scena un Edipo Re, è l’unica edizione che ci
ricorda vagamente come poteva essere la realizzazione nell’antica
Grecia.
Vediamo un estratto video: il corifeo ha la maschera bianca perché
è il più saggio, vecchio. Cantilenante perché la traduzione è di W.
Buttergaile, ha una melodia perché lui scrive in verse. E’
interessante l’entrata di Tiresia, il vecchio indovino cieco.
Guardiamo le mani gigantesche come la maschera. I personaggi
non sono psicologici, rappresentano dei miti. Ci sono idee
registiche. Movimenti lenti, semplici. Ci ricorda che quei personaggi dell’antica Grecia erano mitici e per il
pubblico diventavano punti di riferimento, non uno dei tanti.
lezione 3 09-04-202
KENNETH BRANNATH:
-regista e attore inglese
-4.l’attore non si deve far trasportare dalle proprie emozioni deve essere vigile di se stesso
35. non deve imitare la natura, la deve rappresentare. L?attore è li per il pubblico. Non può interpretare
emozionalmente il personaggio perché lo rende troppo personale e non trasmette al pubblico l’oggettività
del personaggio scritto.
66. si prova sempre con scarpe da ginnastica comode anche se dovrai metterti gli stivali
67. alle prove mai fare cose che non potranno mai essere messe dentro lo spettacolo.
Diderot è stato un grandissimo intellettuale. Ha scritto testi teatrali, il famoso Paradosso sull’attore,
prendendo per riferimento il grande attore francese Taol Ma.
La sua idea si scontrerà con Stanislavskij.
La supermarionetta
lettura
noi abbiamo la marionetta, sopra c’è il marionettista. Il centro di gravità è nel plesso solare
avrò le gambe e braccia. Ci dice che non ci sono vie di mezzo: o si ha la grazia della marionetta o si è un dio.
Andrea Antoine
compagnia che pubblicizzò il suo tipo di teatro e a un certo punto Andrea antoine che aveva una grande
passione teatrale che fondò il Teatre Libre, vide i Maininghen e disse che non è vero che loro facevano un
teatro realistico, si curava di fare un teatro che subiva sempre l’influenza del romanticismo tedesco per cui
l’immagine doveva continuare ad essere comunque bella. Invece secondo lui il teatro doveva portare la vita
in scena.
Emile Zola era il suo grande autore di riferimento.
LEZIONE 3 15/04/2021
GOETHE fine 1700
Abbiamo un personaggio che narra di un primo ballerino dell’opera. Questo ballerino gli parla delle
marionette, che attraverso i movimenti esprimono parole. Il ballerino dice che guarda le marionette perché
utile per lui. Plesso solare al centro della marionetta, il marionettista gestisce il centro gravitazionale,
sempre seguendo la forza di gravità. La marionetta di fronte al ballerino: la marionetta può rimanere con le
membra sospese, non ha bisogno di recuperare le forze. È sempre incosciente e quindi sempre naturale, è
dove arriva la coscienza che arrivano i problemi. Il marionettista può avere una partecipazione emotiva che
viene trasmessa alla marionetta, se ci fosse una macchina a muoverla questa non ci sarebbe.
vantarsi dei propri talenti. La marionetta non potrebbe mai farlo, i ballerini si. L’anima è discosta dal centro
di gravità. Questi errori sono inevitabili. Problema della ripetizione: questo ragazzo asciugandosi il piede
aveva riprodotto i movimenti della statua del cavaspino, quando gli è stato chiesto di rifarlo, concentrandosi
sull’azione non ci è riuscito e quando ha iniziato a concentrarsi sui suoi movimenti aveva anche perso la sua
grazia iniziale. Con la coscienza arrivano i problemi perché incide sui movimenti. Il ballerino racconta di un
altro episodio: il ballerino, sfidando un ragazzo che si diceva abile nella scherma lo batte, nella vita si trova
sempre il proprio dominatore ora ti faccio trovare il tuo e porta il ballerino davanti ad un orso. L’orso para
tutte le stoccate. Qual è la conclusione? Ci sono due vie da seguire o la via della totale naturalezza la grazia
che hanno solo i neofiti o dobbiamo percorre tutta la strada della conoscenza e diventare un dio di
quell’arte. Vie di mezzo non ci sono, perché sennò la nostra coscienza condiziona l’interpretazione. Solo la
grande professionalità l’aver fatto tutto il percorso della conoscenza ci potrà dare la possibilità di esprimerla
in modo naturale. La tecnica va posseduta per dimenticarla. Naturalezza del neofita, colui che HA LA
NATURALEZZA perché NON HA CONOSCENZA.
Compagnia Maininger prodotti sponsorizzati dal duca di Meningen, questa compagnia era una compagnia
che aveva alcune caratteristiche particolari:
andava in tournèe e si portava le scene dietro, per la prima volta usa proiettori elettrici, uno studio del testo
partivolareggiato, per mettere in scena il Giulio Cesare portò il “regista” a vedere i fori imperiali--Studio
realistico del testo, scene e luci dietro e poi giravano tutta l’Europa (contrario di Goethe che resta in
Germania). Viene considerata un’antesignana della corrente del realismo. Dopo i Maininger, che ebbero un
successo incredibile in Europa, si fece conoscere, pubblicizzò il suo tipo di teatro poi venne fuori dalla
Francia Andre Antoine (impiegato delle poste) con grandissima passione per il teatro, fondò il Teatre Libre
=teatro libero. Vede i Maninger e disse che non è vero che loro facevano un teatro realistico, la compagnia
si curava di fare un teatro vagamente realistico ma subiva l’influenza del romanticismo tedesco per cui
l’immagine doveva essere comunque bella. Secondo lui il teatro invece doveva portare la vita in scena, in
teatro dobbiamo vedere un pezzo di vita.
Lui metteva in scena testi contemporanei, Il suo autore di riferimento era Emile Zola. Antoine fu il primo a
portare quarti di bue in scena.
LEZIONE 4, 16 aprile
Visione del film “l’infedele” : sceneggiatura scritta da Bergman. Una donna, creata dall'immaginazione e
dalla vita di un anziano scrittore di nome Bergman, gli racconta la propria storia.
Marianne è una quarantenne, attrice di teatro, molto bella, sposata con un direttore di orchestra, Markus.
Nasce una relazione amorosa con il loro comune amico regista David. Prima sembra una semplice avventura
senza importanza, poi diventa una vicenda dalle conseguenze gravi che porta al divorzio e ad un doloroso
conflitto per l'affidamento della loro figlia Isabelle. Markus approfitta un'ultima volta di Marianne,
seducendola con la prospettiva di riavere la figlia. Poi, si toglie la vita, dopo aver cercato di convincere la
bambina a seguirlo nell'estremo viaggio. Abbandonata da David, che sarà lacerato dal rimorso per il resto
della vita, anche Marianne risulta essere morta per annegamento. Per quanto tutti i personaggi sono
inventati, e senza riferimenti temporali, vi è un vago riferimento con le esperienze di vita vissuta da
Bergman. Lento per riflettere sulla storia, l’attrice espressiva non annoia mai.
LEZIONE 5 22-04-2021
LEZIONE 6
Intervista a Visconti riguardo la prima uscita della trilogia “la caduta degli dei” sulla famiglia Cruck tedesca.
Dal punto di vista storico per questa intervista erano presenti personaggi illustri. La figura di Visconti è
molto umile nei suoi stessi confronti. Non è un nobile sopra alle parti.
Altro video legato a morte a Venezia, quando Visconti si mette alla ricerca di Caztio per morte a Venezia.
Visione della seconda metà del Ludwig
LEZIONE 7, 24 aprile
Patrice Chéreau attore e regista di cinema e teatro, di opera in quelle eccezioni dove il
regista occupa in questi tre campi che sono vicini tra loro ma non uguali. Muore a 68
anni nel 2004. Teneva nel suo studio al teatro di Lanter, due fotografie: Visconti e
Sthereler che li considerava i suoi due maestri. Stamani vediamo un film molto forte,
intimacy agli antipodi di Ludwig, non c’è nulla di costruito, è la storia delle complicazioni
di una relazione sessuale. MDP sul collo del protagonista, nulla di costruito. Registra del
film “la regina Margot”, un regista che sa fare il metodo di Visconti. Nel 1976 fu chiamato a Baireut dal
nipote di Wagner e gli viene offerta tutta la teratologia dell’Oro del Reno. Aveva paura di non essere
all’altezza e tentò di rifiutare, fu Pierre Buleis che lo convinse. Nel Sigrifid il tenore ebbe un problema fisico e
non si poté sostituirlo, C. lo sostituisce in playback mentre il tenore cantava in quinta.
Visione film Intimacy Film che parla di un uomo che ha una relazione con una donna di cui non sa niente e
un giorno la segue fino a teatro. non sappiamo come loro si siano conosciuti. Durante il film scopriamo
qualcosa di lei e del passato di lui. Si hanno dei quadri di vita di persone infelici e c’è un po’ il discorso di non
voler cambiare anche se non si è felici. La relazione si squilibri quando lui la inizia a seguire perché vuole
qualcosa di più. I corpi fisici si parlano anche senza parole. Durante l’arco del film c’è una sola giornata di
sole, solo alla fine per tutto il film abbiamo questo alone grigio. Inizialmente siamo noi che entriamo nella
loro intimità verso alla fine sembra che siano loro a fare breccia nella nostra. Non c’è nulla di accattivante
dal punto di vista estetico. Il film è tutt’altro che gradevole. Non è una scelta facile.
8 Lezione 29 aprile
Adolphe Appia
Chi è il regista teatrale? Inizia da un testo, sia il libretto di un opera o un testo
teatrale. Sul testo il regista lo studia, lo analizza perché ha trovato
studiandolo un’idea. Questa idea che ha di messa in scena lo deve
condividere con lo scenografo, il costumista, il musicista e far partecipi tutti
gli attori. Lui vuole mettere in scena la sua idea, non solo ciò che dice
l’autore. Senza il regista lo spettacolo non ha anima. La regia è
grossolanamente ciò che è diventata regia nella tarda prima metà del ‘900,
per mezzo di alcuni teorici che avevano una particolare idea. Con Wagner
avevamo ancora i sipari dipinti e qualche elemento di scena. Poi nel 1944 in
Italia viene pubblicato un libricino di Appia (regista e qualche scenografia) , dove ci dice che quando si apre
il sipario noi dobbiamo vedere quella che lui definisce un’opera d’arte in movimento (va a vedere Wagner a
Bayreuth e ha una totale delusione) come Craig totalmente contrario al realismo che abbiamo visto con i
Meiningen e con Antoine. Si apre il sipario e devo vedere qualcosa come fosse un sogno, non quello che
vedo nella vita reale. E allora ci dice che è anacronistico e scorretto che un attore, un cantante
tridimensionale si metta davanti a un dipinto bidimensionale. Non ha ragione di esistere, ci vuole la
tridimensionalità delle cose, praticabili costruiti. Il praticabile che può essere utilizzato di più è la scala. Gli
effetti di luce possono realizzare un ambiente. Basterebbe una scena anonima con dei praticabili di piani e
scale e una buona illuminazione e possiamo mettere in scena tutto ciò che ci pare
24 aprile
Nel Sigfrid il tenore ebbe una distorsione alla caviglia: non poteva entrare in scena. Cosa è successo? Shero
che era un attore ha recitato il ruolo del tenore e il tenore ha cantato in quinta. Applausi e anche fischi. Al
termine dello spettacolo ci furono 35 minuti di applausi, dove Wagner non voleva gli applausi.
Barenboi e shero erano fanatici del particolare e teorizzano che in un’ opera il capo è il direttore d’orchestra
e il regista deve collaborare col direttore d’orchestra. Il regista studia il contesto storico, studia il libretto, la
musica, tra la sua idea e quella del direttore d’orchestra c’è una compenetrazione per la quale non ci sono
compenetrazioni.
Visione di intimacy, film.
film su Isadora Duncan: si muoveva benissimo, viene anche d aun punto di vista morale rivalutata, è una
donna che si è molto data per gli altri ma vien fuori una bella figura anche se un poì pazza. Loro due son
stati legati fino alla morte, nonostante condividessero il dolore immenso della morte della figlia.
LA PAROLA REGIA
La parola regia in Italia nasce nel 1933 perché entra nel vocabolario da parte del linguista migliorini,
deriva da reghia (tedesco). In Italia a quasi dopo la seconda guerra mondiale non abiamo regia. Nel
1933, grande manifestazione del maggio fiorentino invita due registi stranieri Jaque copo, ascetismo
della regia e max rainarth delirio della costruzione. Cosa dice nel 27 silvio d’amico? (fondatore
dell’accademia drammatica italiana). Sta nascendo in Europa la regia. In Italia abbiamo ancora la
figura del grande attore che prima del 1871 era anche un grande patriota, rivoluzionario. Il primo
grande attore italiano è Gustavo Modena. Non era solo un attore ma anche un grande patriota ( è
andato in galera per le sue idee politiche. Aveva un impegno sociale e molare, cercò pure lui di
rompere le barriere nel teatro. vide nell’arte drammatica, un posto per promuovere libertà e
indipendenza quindi vede una funzione educativa nell’arte e nel teatro. ad un certo punto lascia il
teatro. Morì prima dell’unità d’Italia. Attore he lancia dei semi. I suoi allivevi furono Tommaso
Salvini, figlio di un professore di lettere di livorno. Quando a Livorno arriva una compagnia di teatro
lui si innamora di un’attrice e inizia a fare l’attore. Il padre di Salvini arrivò a fare il primo attore
quindi Salvini era un figlio d’arte. Presto divenne un personaggio importantissimo, combattè
accanto a Garibaldi, portò l’arte italiana in giro per il mondo. Entrò in una disputa tra Irving e
Coglein (quello che interpretò per la prima volta Cyrano de Bargerach.) lui entrava 4 ore prima
dell’inizio del teatro, lentamente entrava nel personaggio, questo Stanisvlaski la chiamerà la toilette
dell’anima. Cercò di mettere su un teatro stabile ma era troppo presto, il primo a farlo sarà Giorgio
Streler. Un altro alliveo di Gustavo Modena è stato Ernesto Rossi. Aveva un temperamento molto
forte, predilizione per shakespere. Anche lui colpì molto Staniswalsky per il suo stdio del
personaggio, anche lui patriota e girò tutto il mondo. Esportavano il made in italy. Prima grande
attrice Italiana Adelaide Ristori. Recitava in 4 lingue, girò tutto il mondo. Sposò il marchese del grillo,
diventando ricca comprava i costumi per tutta la compagnia. Eleonora Duse, portava in scena la crisi
di un mondo che stava scomparendo, più moderna di tutti gli altri. Si faceva vestire da Mariano
Fortuni (cupola Fortuni) ipotizza un tipo di teatro mai realizzato “il teatro delle Feste”. Dal punto di
vista della moda lui inventò il plissetato. Personalità importantissima ma poco
considerata in Italia.
Donald Wolfit grandissimo attore di teatro inglese del ‘900, ultimo grande
capocomico. Famosissima fu la sua interpretazione di Re Lear. Questo grande attore
aveva nella sua compagnia Ronald Hardwood, ha iniziato come attore Poi iniziò a
scrivere per il teatro ed è diventato un’importante sceneggiatore e autore teatrale.
Scrive anche un testo teatrale: “Il servo di scena” che avrà un successo travolgente verrà
naturalmente messo in scena Inghilterra poi andrà in America. L’attore interprete di uno dei due
personaggi Sir Ronald e il servo di scena era Tom Courtenay e lo è stato anche nel film. Il testo
teatrale diventò un film con Tom Courtenay sempre nel ruolo del servo di scena e Albert Finney nel
ruolo del grande attore. il film fu candidato all’oscar Ronald come sceneggiatore e entrambi gli attori
come attori protagonisti ma non vinsero e Ronald vinse l’oscar come sceneggiatore per il pianista di
Roman Polanski. La sceneggiatura è scritta da Ronald Hardwood.
Walter Benjamin: Grande intellettuale, critico, linguista e filosofo tedesco ebreo. Ha scritto
- L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica: Lui scrive questo saggio dove ci dice
qualcosa sull’opera d’arte e sulla sua riproducibilità l’opera d’arte ha quella che lui chiama Aurea:
l’originalità e la singolarità, il pregresso che c'è nella storia dell’opera d’arte; tutto questo forma
l’aurea che ce l'ha solo l'opera d'arte in presenza. Anche quella cosa di toccare l'opera d'arte
trasmette quella che chiama aurea. Lui parla non di valore culturale ma si parla di valore cultuale
cioè di culto. Da un altro punto di vista, la riproducibilità, perde naturalmente l’aurea ma aumenta
la democraticità della diffusione dell'opera. Non è la stessa cosa ma c'è una certa democraticità.
Anche il cinema, una nuova arte che nasceva in quel periodo, non ha l’aurea. Quando lo vediamo
proiettato noi vediamo una copia identica a tantissime altre.
alcune fotografie hanno l’aurea: la foto di una persona cara che hai perduto perché quella foto non
è soltanto la foto ma è qualcosa che è stato importante per te, come al tempo le foto delle fidanzate
che soldati si portavano in guerra. Non c’è soltanto l’emozione quella di cui ci parla Benjamin non
è soltanto le emozioni che ti trasmette alla fotografia ma le emozioni che ci trasmette sia la
fotografia, sia la cosa che c'è impressa e tutta la storia della cosa che c'è impressa che ha
condizionato anche la tua vita.
Spiega che c’è una differenza tra l’attore di teatro e l’attore cinematografico. L’attore
cinematografico, soprattutto prendendo spunto da cose che aveva scritto Pirandello in I quaderni di
Serafino Gubbio operatore si gira e dice che nel cinema c’è un’ apparecchiatura e l’attore non
recita davanti al pubblico ma davanti a un’ apparecchiatura e l'attore è concretamente una sua
proiezione è un'ombra sullo schermo mentre l'attore è di fronte a te in carne ed ossa, respira
insieme a te.
Da un certo punto di vista Benjamin in ci dice che l'originalità dell'opera d'arte non è riproducibile,
dall'altro punto di vista ci dice che la sua riproduzione però ha una base di diffusione tale che
almeno qualche opera d'arte può arrivare anche a qualcuno che non l'avrebbe mai vista nella sua
vita. Il cinema poi ci racconta Benjamin viene utilizzato politicamente per esempio dalle grandi
dittature e diventa un'arma di promozione incredibile, quindi l'arte viene utilizzata come megafono
della propria posizione politica. Il fascismo da un’estetizzazione della politica attraverso il cinema,
attraverso la promozione. Con il comunismo avremo la politicizzazione dell’arte. La differenza è
questa: il fascismo utilizza un'espressione artistica soprattutto il cinema, soprattutto alla
promozione dei documentari d’accordo allora Benjamin dice che per il fascismo c’è
un’estetizzazione della politica, attraverso il cinema attraverso queste forme d’arte che promuovono
la politica del fascismo c’è un estetizzazione della politica cioè viene utilizzata l'arte per diffondere
la politica nazista, il comunismo invece ha politicizzato l'arte.
LEZIONE 12,
REGIA IN ITALIA
Nel 1933 quando uscì per la prima volta la parola regia sul vocabolario per opera del linguista Bruno
Migliorini, ci fu anche il grande festival Il Maggio musicale fiorentino al quale vennero invitati due registi
stranieri: Jacques Copeau, che fondò il teatro di Vieux Colomber (aveva una scena di fondale obbligata che
ora è un po’ diverso) è stato anche un insegnante e teorico del teatro, Louis Jouvet era uno degli attori e
sarà maestro di Strehler, un teatro povero che non aveva quasi nulla, un teatro minimalista con pochi
oggetti in scena, mentre l’altro regista, tedesco, Max Reinhardt era la vertigine della costruzione.
Luchino Visconti
Grande regista teatro primo dopo guerra insieme a
Giorgio Strehler e Orazio Costa Giovangilli.
Luchino visconti è stato un grande regista di prosa e
lirica ma anche di cinema (Strehler no). Ha attraversato
3 settori importati. Era un nobile di Milano. Prima
farmacia erba a Brera era della madre di Visconti. La
sua famiglia era industriale farmaceutica.
Visione di Ludwing di Visconti fa parte della
trilogia tedesca di visconti 1969 caduta degli
dei, 71 morte a venezia e 73 con Ludwing.
Guardiamo il film per Wagner ma anche per
Visconti perché è un tipo di film che non lo
fanno più troppo costoso, troppo realistico. (l’ultimo è l’età dell’innocenza di Scorsese).
-Girato con 3 cineprese, tutto ricostruito. Il mantello di Ludwig ricostruito a rilievo con foglie d’oro.
Questo tipo di manualità non esiste più (Piero Tosi era il costumista). Visconti aveva la mania
dell’originale (nel gattopardo l’interno degli armadi non si vedono quasi mai e lui volva che la
biancheria fosse originale) Tutto doveva essere originale dell’epoca.
-Poco dopo la fine delle riprese per il film lui fu colpito da ictus e fa il montaggio malato. Gli esterni
sono girati tutti intorno ai castelli della Baviera. Mette in scena la fine di un mondo, il mondo di
Visconti. Racconta la fine di quel mondo a cui ormai non appartiene più, che ama ma ormai è finito.
Il mondo della nobiltà, della grande qualità.
-Racconta lo sbriciolamento, la malinconia, una malattia psicosomatica. attraverso il personaggio
di Ludwig: all’inizio con l’incoronazione è bello, pulito raffinato durante il film marcisce
lentamente nel corpo e nel viso. Non c’è niente di finto, di computerizzato. Quando debuttò non
debutto nella versione integrale, vengono tolte le parte dell’omosessualità. La pellicola originale fu
messa all’asta e fu comprata dalla troupe (sceneggiatrice, scenografi ecc.) che ci aveva lavorato,
l’hanno restaurata 4 ore di film fatta come avrebbe voluto visconti. Ludwig odierà il tempo in cui
vive, vedrà la pochezza della qualità che c’è. Non reagirà da un punto di vista politico-economico ma
estetico. Anche se si ammala non fa discorsi da pazzo. Visconti segue la linea di Antoine, la dove
posso lavorare con cose autentiche vogliono quelle. Visconti è ad un altro livello. Nel film si vede
la figura di Wagner come è veramente, un opportunista.
Siamo di fronte a un film che è troppo realistico, ormai se n’è perso lo stampo, l’ultimo forse simili è
l’età dell’innocenza di Scorsese ma non esiste il rapporto. Si spesero un sacco di soldi per questo
film ma se noi guardiamo costumi e scena sono tutti ricostruiti, tranne alcuni, a cinecittà. Mette in
scena la fine di un mondo che è il mondo di Visconti. Racconta la fine di quel mondo a cui lui non
appartiene più ma a cui apparteneva, che ormai è finito (quello della nobiltà).
Nel 1945 mette insieme una compagnia importantissima, quando Roma era liberata ma non ancora
tutta l’Italia, mise in scena Parenti terribili di Jean Cocteau, e fu una rivelazione insieme allo
scandalo, per la prima volta un letto in scena disfatto, l’attrice struccata e c’era una storia d’amore
tra la madre e il figlio e il padre e la fidanzata del figlio e all’inizio
questi attori resistettero a Visconti, poi capirono che aveva le idee
chiare.
La locandiera di Goldoni, Visconti nascose tutto il Goldoni che si era
vsito prima, ma con costumi semplici chiesti al pittore Giorgio
Morandi che rispose Picche, e se ne occupò Piero Tosi e Visconti lo
mandò da Morandi. Tutti colori morandiani, colori pastello, l’ultima
scena di svolgeva in una lvanderia, come fondale la città sagomata.
Mirandolina non era più una ragazzina ma una donna che sapeva
quello che voleva.
La caduta degli dei 1969 Coco Chanel lo influenza e gli presenta persone importanti.
Ossessione, 1943 Storia di una dark lady popolana che coinvolge un giovane vagabondo in un
delitto architettato per riscuotere un premio di assicurazione. Ossessione è il manifesto di quella
che sarà la forza segreta del neorealismo, l’ibridazione tra una cultura profonda del Novecento
figurativo, letterario cinematografico e la radicata volontà di scoprire con disincanto e violenza le
immagini proposte da un paese che il cinema aveva ignorato. Lui tenta di calare questa storia
tipicamente americana in una realtà italiana di Ferrara e i dintorni, grandi autostrade e trattorie, si
avvicinava al mito di una cultura americana come in quegli anni era immaginata.
In Italia in quegli anni c’era la guerra, un clima trionfalistico, si facevano film di propaganda, si
parlava di eroismo, di battaglie e di morte, la cronaca nera era ignorata. - Capivo che era un film
controcorrente, ma il personaggio era vero e crudo. Molto faticoso ma il paesaggio è un’immagine
moto chiara, rimasta uguale. Nel 1944 Visconti partecipa alla resistenza, appena la linea del fronte
si sposta verso il nord Luchino partecipa ad un documentario Giorni di Gloria e poi riversa tutta la
sua energia innovatrice nel teatro. Con Adamo, di Marchel Achard (1945)propone il tema
dell’omosessualità. Anche nel popolo della sinistra, il popolo, la gente che lui amava e portava sullo
schermo, i conformisti allora erano molto forti. Nel giugno del ’46 quando c’era il referendum tra
monarchia e repubblica io mi trovai insieme a Visconti e De Sanctis.
La terra trema (1948) girò un documentario da girare in Sicilia in vista delle elezioni del 1948 si
trasforma a poco a poco al progetto in una trilogia sui braccianti della terra e del mare, e sui
minatori. Il suo impegno finanziario permise la realizzazione del primo episodio dedicato ai
pescatori e ispirato ai Malavoglia di Verga. Racconta la storia dei pescatori poveri contro i grossisti,
la sconfitta di ‘Ntoni e della sua famiglia. Forte passione civile di Visconti e nuove modalità narrative
e formali. I riflessi della sconfitta sua famiglia e il pericolo della sua disgregazione anticipano la
struttura di tanti altri film di Visconti. Dopo l’indigenza patita con la Terra Trema Visconti
assecondato da Dalì reagisce con lo sfarzo di Rosalinda. Nel ‘49 Visconti mette in scena Un tram che
si chiama Desiderio, testo ricco di fermenti e di una carica di aggressività ed erotismo. SENSO (1954)
1866 l’ano di uno scontro che dovrebbe essere finale con l’impero Austro Ungarico che tanto a
lungo ha dominato nell’Italia del Nord. Senso propone un risorgimento senza retorica e in questo
tipo di sguardo sulla storia e non solo sul presente che è visibile i legami con i grandi imperativi etici
del neorealismo. Rottura quindi con il decennio precedente come fu sempre detto ma anche
profonda continuità difatti il film susciterà polemiche analoghe a quelle del periodo neorealista. In
questo film non ci sono ne vincitori ne vinti, infatti, l’esercito italiano mal collegato alle forze
volontarie è sconfitto e raggiungerà un traguardo parziale soltanto attraverso le alchimie politiche
dell’Europa di allora. L’Austria vince una battaglia ma perde la guerra. “il nostro mondo finirà”. Senso
fu girato con le esperienze teatrali.
Il Gattopardo (1963) è una nuova occasione per smitizzare una certa visione del Risorgimento. Nella
cornice delle entusiasmanti vittorie garibaldine, il tranquillo cinismo del protagonista sembra
preannunciare il tratto fondamentale del secolo che seguirà, un secolo in cui i compromessi
finiranno sempre per riassorbire ogni spinta di vera e profonda riforma morale e civile e in cui le
passioni dei giovani saranno deboli increspature su un mare in bonaccia. Piero Tosi costumista e
scenografo vicino a Visconti.
La caduta degli dei (1969) Le stragi tra nazisti e la collusione* dell’alta borghesia tedesca col
nazismo sono raccontate attraverso la storia di una famiglia, ancora una famiglia al centro del fil
questa volta lacerata da passioni politiche e al suo interno tra odio e amore tra un figlio e madre che
combinerà nell’incesto. Il gusto per la rappresentazione di certi rituali, pranzi, concerti, le riunioni
familiari il gusto per la decorazione, hanno fatto parlare di Visconti come autore decadente, a me
pare che l’autore immergendo per esempio nella Caduta degli dei le sue rappresentazioni nella luce
livida e deformata della stagione nazista ci induca invece a prendere le distanze da quei personaggi
e da quegli ambienti e più tardi con Ludwig Visconti si propone piuttosto non come decadente ma
come un narratore della decadenza. Le tematiche della solitudine e dell’infelicità individuale fanno
parte della cultura del Novecento, dove non ha esercitato influenza solo Marx ma anche Freud e
dove non ci sono solo Brecht e Mann ma anche Kafka e Proust. Dopo morte a Venezia spera di
realizzare un film su Proust ma alla fine fa Ludwig. Eterna lotta della libertà creativa contro le regole
e i dogmi.
Giorgio Strehler
Solo teatro di prosa e lirica. Nasce come attore e poi inizia come
regista.capisce che il teatro è un servizio pubblico, non di elitè, il
teatro parla della gente alla gente, noi abbiamo bisogno di un teatro
pubblico in Italia.
nel 1947 nasce il Piccolo Teatro di Milano con la Provincia ed il
Comune, poi diventa il primo vero teatro stabile italiano, è al servizio
del pubblico e di tutte le classi sociali. Deve aiutare il pubblico a
crescere. Bergmann “quel piccolo mondo lì ci illumina sul grande
mondo là fuori”. Di cui Paolo Grassi motore organizzativo e culturale. Il Piccolo è diventato il
teatro più importante in Italia. Il teatro di Brecht incideva nella realtà e diventò il punto di
riferimento per tutta l’Europa del teatro di Brecht. Brecht lasciò scritto che i diritti per le opere di
Brecht in Europa erano del piccolo teatro di Milano. Strehler nasce come grande regista con la
nascita del Piccolo teatro. Galileo di Brecht, spettacolo epocale, interviene la chiesa per bloccarlo.
(1962-63) Scena precisa e geometrica con qualche elemento davanti. Scena di Damiani, teatro
Grassi, travi con falsa prospettiva. Sineddoche, una parte per il tutto. Questo spettacolo fu un passo
in avanti.
TOMMASO SALVINI
figlio di un docente di lettere di livorno che fece anche l’attore, dunque salvini divenne un figlio
d’arte sulla recitazione, combattà dalla parte di Garibaldi, ebbe un encomio da garibaldi stesso
-fu imprigionato per motivi politici
-entrò in una disputa tra Irving e Coclain → interprete per la prima volta Cirano’ di Bergerac
-questione d’arte drammatica prendendo in opposizione a coclain su un dipattito tra irving e coclain,
-irving .> l’attore deve rappresentare freddamente i sentimenti
Diderot. l’attore che ha un’estrema sensibilità è un pessimo attore, l’attore che ha una sensibilità modesta è
un modesto attore, ma un attore senza sensibilitè che diventa divino. (il paradosso dell’attore)
-Salvini. Mentre recito vivo una doppia vita piangendo e ridendo da un lato, le mie lacrime e il mio sorriso
che si possano colpire direttamente le persone al cuore così che io possa parlare.
ERNESTO ROSSI – SEMPRE ALLIEVO DI GUSTAVO MODENA COME TOMMASO SALVINI
La prima grande attrice italiana era Adelaide Ristori. Figlia di artisti anche lei. Quest’attrice che recitava in
quattro lingue, italiano, inglese, francese e spagnolo, girò tutto il mondo. Ma un certo punto ebbe la
fortuna di sposare il marchese del grillo, ebbe quattro figli e diventò ricchi. Pr la sua compagnia acquistava
lei i costumi. Aveva un suo vagone privato. Questa donna ebbe anche non solo l’astuzia di coinvolgere il
marito nella sua compagnia, che divenne abilissimo amministratore e uomo di marketing. Però a un certo
punto a 60 anni il marito muore, si ritira dalle scene e si occupa dei bisognosi. Ebbe successo in Francia
molto più della Bernard, era un’attrice non bellissima ma intelligentissima. Fu lei che per la prima volta vide
sul palcoscenico Eleonora Duse.
Cavour andò dalla Ristori di aiutare la nostra patria, all’estero (capite la grandezza degli attori a quel
tempo.)
Eleonora Duse era bellissima. Si mise in luce al teatro romano di Verona, da giovanissima con
l’interpretazione di Giulietta. Donna colta, marito Enrico Boito, importante per la sua crescita artistica.
D’Annunzio sfruttò la Duse e poi la liquidò scrivendo il “fuoco”. Sua figlia, unica Enrichetta. Copertina di
Time, il primo artista italiano ad averla. Marylin Monroe a casa sua aveva l’immagine della Duse. Ci rimane
un film muto della Duse. Dove si vede come lei si muove in maniera completamente diverso dagli altri
attori.
L Duse si faceva confezionare gli abiti da Mariano Fortuny. Negli anni 90’ smette di recitare, ma dato che i
suoi creditori cominciavano a lamentarsi riprende a recitare. Lo fa nel 23’ con una tournée in America che
avrà un successo travolgente. Probabilmente l’attrice più famosa. Donna che contrariamente agli altri
portava in scena la crisi di un mondo che stava finendo. Il dolore di questo mondo che stava scomparendo,
estremamente più moderna di tutti gli altri.
Visione film Anonymous Il film si basa sulla controversia dell'attribuzione delle opere di Shakespeare,
secondo la quale le opere del drammaturgo sarebbero in realtà state scritte da un aristocratico
elisabettiano, Edward de Vere, diciassettesimo conte di Oxford. Il film parla della vita di Edward de Vere
dalla sua infanzia fino alla vecchiaia, vista attraverso gli occhi del poeta Ben Jonson e attraverso
vari flashback.
TRAMA
La vicenda si apre con la descrizione della vita del console Giulio Cesare che trascorre le sue giornate in
maniera del tutto tranquilla senza particolari intoppi ignorando quello che porterà le idi di marzo.
Preoccupati dal potere crescente di Cesare, Bruto si lascia convincere ad entrare in una congiura, ordita da
alcuni senatori romani tra cui Cassio (amico di Bruto), per impedire che il console trasformi la Repubblica
Romana in una monarchia. A loro si uniscono altri cinque cospiratori tra cui anche Casca, Trebonio, Ligario,
Decio Bruto, Metello Cimbro e Cinna.
Cesare, ritornato a Roma dopo la campagna d’Egitto, incontra perfino un indovino che lo avverte del
pericolo imminente proprio durante le idi di marzo. Non servono a nulla nemmeno le premonizioni avute
dalla moglie di Cesare, Calpurnia, che tenta di trattenere l’uomo dicendogli di rimanere a casa. Decio però
lo convince a recarsi in Senato e Cesare decide di accettare l’invito in occasione della festa dei Lupercali; ma
viene assassinato durante la riunione per mano dei congiurati che lo circondano e lo pugnalano. Dopo la
morte di Cesare arriva il console Marco Antonio (uno dei principali esponenti del partito cesariano) che si
prodiga per organizzare i funerali del console ed esprimere l’elogio funebre in suo onore.
Bruto si giustifica dell’uccisione del padre affermando che voleva evitare un’eventuale tirannia, ma subito
dopo parla Marco Antonio, che dopo un’attenta lettura del testamento di Cesare, scuote i romani contro i
congiurati infiammando gli animi. Dopo la morte di Cesare, tra Bruto e Cassio i rapporti diventano piuttosto
tesi: Bruto accusa Cassio di regicidio in cambio di denaro. In seguito però, i due si riconciliano e si preparano
alla guerra contro Marco Antonio e Ottaviano (pronipote e figlio adottivo di Cesare). La scena più
significativa è quella sicuramente in cui appare agli occhi di Bruto lo spettro di Giulio Cesare che gli annuncia
la sua prossima sconfitta (“Ci rivedremo” a Filippi). La scena si sposta a Filippi. Durante lo scontro, Bruto
vince sugli uomini di Ottaviano ma Antonio ha la meglio su Cassio che, piuttosto che essere fatto prigioniero,
si suicida. Poco dopo, anche Bruto subirà la stessa sorte, suicidandosi con la propria spada piuttosto che
cadere in mano al nemico. Cesare è stato vendicato. Poco dopo, è lo stesso Marco Antonio a rendere a
Bruto e ai suoi cospiratori l’onore delle armi e a pronunciarne l’elogio funebre.
L’opera continua, facendo un breve accenno alla futura frattura dei rapporti tra Marco Antonio e Ottaviano,
che verrà narrata dettagliatamente nella tragedia di Antonio e Cleopatra. Nell’ultima parte, invece, si narra
dell’ascesa al potere di Ottaviano e viene rimarcata la sconfitta di Marco Antonio durante la battaglia di Azio
nel 31 a.C.
LEZIONE 20
ORSON WELLES
Ragazzo prodigio. Viene iscritto alla Todds school dove c’era un
insegnamento molto moderno per cui si stimolava l’alunno a fare quello il cui
era bravo. Fin da giovane ama il teatro e Shakespeare. “Everybody’s
Shakespeare” libro con introduzione e disegni di Welles e del suo docente.
Va in Irlanda a 16 anni e per girare trova un carretto con un asino. Si
presenta al Gate Teather di Dublino facendo finta di essere un attore di prosa
americano, primo contatto professionale col teatro con Hilton Edwards e
Micheàl MacLiammoir (fondatori del Gate nel 1928) lo assumono e gli
affidano ruoli però sempre più piccoli ma lui fa esperienza professionale.
Decide di andare a Londra ma non lo fanno lavorare per problemi di
permessi e torna in america e fa un po’ di teatro con la Toddd’s school.
Un famoso critico americano che ha visto lo spettacolo al Gate fa il suo nome
a Katharine Cornell, famosa attrice e produttrice che lo scrittura, i suoi teatro
facevano la tournèe. Fa Tebaldo a Broadway. Il marito di Cornell era un importante regista che
mette in scena gli spettacoli e lì apprende. Dopo questo apprendistato prende al volo il progetto del
teatro federale americano che dava soldi per implementare l’arte e mette in scena il Voodoo
Machbeth, successone.
Lui non sapeva nulla di cinema. Quando un direttore della fotografia uno dei più grandi Gregg
Toland e nella pre-produzione del film si presenta a Orson Welles dicendogli che vuole fare il suo
film. Documentario Quarto potere, noto per il suo espressionismo e alle critiche della vana gloria.
Amore per il luogo i luoghi il carattere visivo e la cavalleria, è onnivoro (molto affettuoso anche con i
suoi amici).
Mise in scena il Giulio Cesare, spettacolo teatrale più importante, a 22 anni. Aveva già fatto alcuni
spettacoli in teatro alla fine degli anni ’20 e ’30 alla fine della grande depressione (Roosvelt voleva
dare un impulso alle arti). Quindi:
Mise in scena un Macbeth wodoo, tutti interpreti neri che lui aveva scelto ad Harlem, bastava che
sapessero l’inglese. C’erano questi stregoni al posto delle streghe. Da qui circola il nome di Welles. A
indianapolis quello che interpretava Macbeth si ammala e W. Si trucca da nero e interpreta lui
Macbeth.
Mette in scena un musical che tratta di uno sciopero (sempre dopo la depressione). Il giorno prima
del debutto vanno a chiudere il teatro ma Welles porta gli attori sulla strada e inizia a fargli fare lo
spettacolo sulla strada. Haussmann era il suo organizzatore e produttore, trova un teatro a qualche
isolato di distanza e lo affitta e portano il pubblico in questo teatro, però la regola era che attori e
cantanti non potevano recitare in palcoscenico, così lui manda sopra al palco il musicista e gli attori
e cantanti fanno lo spettacolo in platea. Successo tale che verrà replicato per un mese come era
stato fatto improvvisamente quella sera lì!
Nel 1937 questo progetto federale termina e W.
Per avere la libertà di poter fare quello che vuole convince Haussmann a mettere su una compagnia:
Mercury Theathre, fa degli spettacoli epocali: il primo è il Giulio Cesare 1937 di Shakespeare,
perché testo emblematico, sovra storico che secondoo W. rappresentava la contemporaneità
soprattutto europea (nazismo, fascismo). In abiti moderni, e Giulio Cesare assomiglia a Mussolini,
ma non vuole essere lui, vuole rappresentare il dramma del cesarismo, il tiranno solo al potere che
non va bene ma che deve sopra valere la democrazia.
Wells vuole mettere in scena questo testo per fare capire che il cesarismo era sbagliato e la
democrazia doveva regnare, la scena è nuda, lui era convinto che il grande errore fato nelle edizioni
precedenti fossero due: il primo la grande performance di uno o una coppia di attori, il secondo
errore era il grande decorativismo delle scene che avevano fatto scadere l’importanza di William
Shakespeare che è nel contenuto intrinseco e nell’articolazione del testo.
La scena è nuda perché era convinto che il grande errore che era stato fatto fossero due:
- la grande performance di uno o una coppia o due attori
- un grande decorativismo delle scene, avevano fatto scadere l’importanza dei testi di S. che è nel
contenuto intrinseco dell’articolazione del testo.
Voleva tornare a una semplicità che è fondamentale, la semplificazione e l’attualizzazione di questi
testi eterni è il segreto per rivitalizzare Shakespeare. Per questo usa costumi moderni. Ci sono
pedane sovrapponibili ma è tutto semplice. Dopo aver arato il testo ha raggiunto questa semplicità.
Cinna era fondamentale. Entrano gli attori e la folla circonda Cinna (il poeta). Il buio equivale a
morte, non abbiamo sipario! Gli attori non escono ma scompaiono nel buio-fulcro dello spettacolo.
Lo spettacolo terminava con Marcantonio che dice la battuta sul cadavere di Bruto .
aspetto indispensabile: le luci. Viene chiamato da loro effetto Norimberga. Luci vagamente
espressioniste, luci che venivano dal basso come vediamo in Quatto Potere per ingigantire i
personaggi inquadrati. L’uso delle luci naturalmente era totalmente anti-naturalistico.
Lo spettacolo durava 90 minuti senza intervallo. Cesare non era più tanto un personaggio quanto un
simbolo.
(Ora vediamo foto dello spettacolo): Orson Welles faceva Bruto, vediamo scena dove Cesare poco
prima di essere ucciso, effetti di luce dal basso, proiettori che illuminavano dal basso all’alto, la
scena era fatta solo da qualche pedana sovrapposta, i mattoni di fondo erano dipinti tutti di rosso
scuro.
-La ricchezza dei genitori di Kane dipende da una miniera d'oro, esattamente come quelli di Hearst.
-Nonostante i grandi possedimenti ereditari, Kane si interessa quasi esclusivamente del suo piccolo
giornale, e lo espande fino a farlo diventare un giornale a tiratura nazionale.
-Le due mogli, di cui la seconda un'attrice/cantante/ballerina a cui ha cercato in vari modi di far
decollare la carriera.
-I continui fallimenti politici.
-La realizzazione di Xanadu ricorda molto il Castello Hearst.
-La mania di collezionismo; Kane infatti compra ogni genere di opera d'arte per il solo gusto di
possederla, esattamente come Hearst.
-Il ritirarsi a vita privata ed evitare ogni contatto negli ultimi anni.
-Le prese di posizione tutt'altro che imparziali dei suoi giornali.
-Solo a partire dagli anni cinquanta la critica mondiale iniziò a considerare Quarto
potere un capolavoro. Da allora la fama del film non cessò la sua ascesa: l'American Film Institute lo
annovera al primo posto nella classifica dei migliori cento film di tutti i tempi; il National Film
Registry lo ha selezionato tra i film di cui debba essere garantita la conservazione e la trasmissione
ai posteri.
La storia è di un personaggio che è all’apice e finisce. Acquista per coprire un vuoto questo
personaggio. Personaggio negativo gigantesco, Hearst si era fatto davvero costruire un castello tutto
suo. Hearst propone una cifra alla RKO per bruciare le pellicole. Volevano bruciare le bobine perchè
rompeva il cazzo che un ragazzo di 25 anni avesse la possibilità di fare una cosa cosi, poi dava
fastidio a Hirst l’uomo più ricco d’america perché una giornalista di Gossip aveva fatto trapelare
questa idea che si stesse raccontando al vita di Hirst. Il film tardò ad essere proiettato fino a quando
Welles fece causa alla RKO perché voleva venisse proiettato e ce la fece.
Il film narra la vita del magnate della stampa Charles Foster Kane (interpretato dallo stesso Welles),
incapace di amare se non "solo alle sue condizioni", con la conseguenza di creare il vuoto attorno a
sé e rimanere solo all'interno della sua gigantesca residenza (Xanadu, nella versione italiana
Candalù), dove muore abbandonato da tutti. Welles, servendosi di una sequenza di flashback (sei,
compreso il cinegiornale), mostra i frammenti della vita del magnate, quasi fossero i pezzi di un
gigantesco puzzle (rompicapo che metaforicamente appare più volte nel film). Allo spettatore è
lasciato il compito di ricomporre - in tutta la sua complessità - la personalità di Charles Foster Kane.
Ma si tratta di uno sforzo vano, poiché i frammenti della vita di Kane non permettono di
comprenderne l'intima essenza, se non a chi fu testimone dell'unico fatto - di fondamentale
importanza - che determinò il trauma di Kane: l'allontanamento dai genitori, fortemente voluto
dalla madre allo scopo di affidarlo alla tutela di un uomo d'affari, incaricato di amministrare la sua
smisurata eredità. Kane, giovanissimo erede di una colossale fortuna, venne così strappato al suo
mondo d'infanzia. Da adulto concepirà l'amore come possesso, non come dono, e ciò lo condurrà
inesorabilmente alla disperazione e all'isolamento.
La madre riceve in eredità un pezzo di terra che era una grande miniera d’oro allora la madre mette
in mano a una grande banca il figlio e l’eredità perché non vuole che il figlio rimanga li, fino a 25
anni sta con il tutore. Anche Herst era cosi
Sofferenza, vuoto riempito dall’acquistare cose e persone.
La personalità di Kane sfugge, non si riesce ad acchiappare ed è questo il segreto del film, nasce
come un giallo ma alla fine non si trova il segreto di un essere umano, si può raccontare cosa era per
noi ma una definizione oggettiva è impossibile.
Una persona come lui fa di tutto per non essere compreso, ma semplicemente amato.. sembra che
nessuno lo conosce veramente.
L’aspetto più violento è quando licenzia il giornalista, ma non è una persona terribile.
Le colazioni montate fanno passare il tempo e va avanti la storia e cosi si capisice.
Rosebud era la scritta su uno slittino .
La fotografia è di Gregg Toland, il più grande dell’epoca.
Grazie a Welles ci fu la profondità di campo (quando tutto è a fuoco, uguale e identico come
l’occhio umano).
Inquadrature dal basso che ingigantiscono i personaggi che vengono inquadrati. È stato molto
osteggiato questo film rivoluzionario, da Hearst a tutti gli altri registi gelosi.
Debito anche con il cinema espressionista. Il quarto potere è la carta stampata, es il quinto è la
televisione. Nel ’48 c’era grande analfabetismo e venne tradotto tutto. Noterete che si vedranno
anche i soffitti, cosa che in quegli anni non si vedeva più.
Quarto potere è una storia shakespeariana , di un personaggio che è all’apice e finisce che nessuno
più lo accetta. Ci ha fatto un periodo storico preciso. Racconta la storia di un personaggio negativo.
Anche in Otello.
Il film fa guardare quello che vuole il regista, non come a teatro. Come si lega una sequenza ad
un’altra, oggi piano sequenza al cinema se ne vedono pochissimi, l’inquadratura è continua. Lo
spettatore, la voce fuori campo è l’occhio dello spettatore che si fa un’idea.
Il quarto potere è la carta stampata.
Nei film in genere non si vedevano i soffitti, perché c’erano i proiettori, ma con W abbiamo i soffitti.
L’unico film in cui Welles non è presente (l’orgoglio degli Ambreson) va male.
Per la prima volta nel cinema venne sperimentata anche la profondità di campo sonora, cioè la
presenza contemporanea di più suoni e voci degli attori, che accavallano i dialoghi rendendoli
difficili da distinguere, ma anche straordinariamente simili alla vita reale. Celebri sono i titoli di coda
letti e non scritti, nei quali Welles si menziona per ultimo.
TRAMA Ci racconta la vita di Indianapolis, la forza e la ricchezza degli Amberson. Abbiamo poi il
personaggio di Morgan, un inventore che butta anima e corpo nel costruire l’automobile che non
c’era ancora e mentre vediamo gli Amberson impoverirsi, diventare sempre più poveri vediamo
Morgan diventare sempre più ricco. Morgan si era innamorato di Isabel, la figlia degli Amberson ma
lei sposa un altro che non ama e dal quale rapporto nasce un figlio, George. Dopo vent’anni
Morgan torna e crede di poter sposare Isabel ma si mette contro George il figlio e Isabel non vuole
contrariare il figlio George (qui viene ripresa la storia dell’Amleto) per cui Morgan deve rifiutare
Isabel. George è innamorato della figlia di Eugene, ma Lucy rifiuta George, perché dice che lui vive
solo per i soldi… una zia di George anche lei è innamorata di Eugene. (…) George porta la madre
Isabel in un viaggio in Europa per distoglierla da Eugene, poi tornano in America perché si ammala,
sul punto di morte vorrà di rivedere Eugene ma il figlio glielo negherà. Muore il nonno anche e
restano senza soldi, devono vendere anche la casa di famiglia e George verrà investito da un auto.
Eugene e la figlia Lucy vanno in ospedale, George fa pace con Eugene e Lucy si sposerà con George
(ma questo non è il finale di Welles) e vi voglio raccontare la testimonianza di Bernard Hermann:
George fa incidente, si vede che Eugene va in un posto e va a trovare Fanny che è in una casa di
riposo e dice che è probabile che Lucy si sposerà con George e chiedere a Fanny di assisterlo per lgi
ultimi anni della sua vita ma lei non va. Mentre vanno verso l’uscita si riconosce che era la casa degli
Amberson. Le implicazioni che ci sono tra madre e figlio son tipiche dell’Amleto.
Othello, 1948
Nel ’48 viene in Italia, un produttore italiano, Scalera disse che un giorno
dovevano fare Othello, ma S. aveva in mente l’opera di Verdi non di
Shakespeare. Il film si sarebbe dovuto girare nel sud della Francia quasi
tutto in interno, ma non c’erano soldi. Quindi Welles deve girare in
Francia, Marocco e Italia. Non ci saranno nemmeno i costumi e quindi
siccome aveva la troupe, tecnici ecc. si inventa l’uccisione di Rodrigo e il
tentativo di uccidere Cassio nel bagno turco (in cui non si abbiano
costumi, solo asciugamani).
Il riferimento artistico visivo era Vittore Carpaccio, pittore veneziano dal quale riprendono anche i
costumi.
Gli interni dell’abitazione a Cipro di Othello e Desdemona sono presi dalla chiesa di San Pietro a
Tuscania in Italia, poi al Palazzo dei Papi di Viterbo.
Nel film vediamo quasi tutte le scene reali, si possono avere campo e controcampo in luoghi e anni
diversi, il montaggio è frenetico a differenza di altri film di W.
Unica cosa finta è la nave con la quale Othello viene a Cipro, è un modellino.
La metafora di questo film è la rete, una gabbia sollevata con dentro Jago poi si vedrà la pettinatura
di Desdemona fatto a rete, la notte in cui Desdemona fugge ci sono le sbarre della casa di
Bramanzio, quando sono sulla spiaggia… tutta una rete nella quale Iago vuole tendere Othello ma
nella quale cadrà anche lui, all’inizio si vede la gabbia con Jago.
Il percorso di Othello è scintillante all’inizio (quando giustifica il matrimonio). Desdemona figlia del
gentiluomo Bramanzio si sposa con un negro, che è una cosa improponibile. Non sarà Desdemona a
tradirlo ma lui a tradire lei. Unico personaggio puro è Desdemona. Loro non consumano il
matrimonio. Desdemona personaggio rivoluzionario.
Nel testo c’è la grande problematica che il diverso da fastidio. Othello non da fastidio perché serve
al doge per sconfiggere i turchi, serve alla repubblica veneziana. Othello distrugge le caste che
caratterizzavano Venezia. Othello cade nel caos con la morte di Desdemona. La colpa è stata che ha
amato troppo, importante che la sua memoria sia ricordata anche per quello che ha fatto a Venezia.
Jago dice che “d’ora in poi non parlerò più”.
Welles sceglie che Iago sia impotente, e Jago è invidioso di Othello.
Vengono tagliati i monologhi del testo teatrale. Il film ha tre edizioni, la terza è quella che è stata
montata dalla figlia di Welles.
Il film inizia coi funerali di Othello, Desdemona ed Emilia e terminano uguale, circolare come i testi
di Shakespeare. Lo adatta allo schermo con scelte intellettuali, Welles pensa che il pubblico deve
sempre capire, da un punto di vista semantico però i film sono complessi.
Falstaff 1965
Falstaff per Welles è un punto importantissimo, è il personaggio
shakespeariano che gli assomiglia di più, in teatro l’ha fatto tre volte, è molto
simile a noi uomini, fragile, debole, si gode la vita, un personaggio di
un’umanità incredibile. Lui ha sempre voluto mettere in scena, nel 45 scrive
degli articoli per il NY post.
• Ci parla della fine del mondo medievale, e si passa al mondo
rinascimentale. perché deve finire questo mondo e non avere ancora
le cose buone? Perché non si può più…oggi c’è l’automobile, perché
oggi il re deve essere eletto dal popolo, si chiama democrazia, la storia
è fatta di cambiamenti è chiaro che Welles è legato a quel mondo che
non c’è più, che li fa tanta tenerezza, tanto calore umano, tantissima
nostalgia. Il mondo effettivamente nuovo si presenta con aspetti non
tanto positivi, figuriamo oggi.
• Welles mette insieme il Riccardo II, Enrico IV parte prima, parte
seconda, l’Enrico V e Le allegre comari di Windsor (testo che Elisabetta
aveva chiesto a Shakespeare un altro testo con il personaggio di Falstaff dopo aver visto l’Enrico IV).
• Riccardo II è la storia di Riccardo II che si intuisce nel testo abbia raggiunto il potere in maniera non
troppo pulita. Ma nella morte della persona che Riccardo II ha sostituito, due personaggi importanti
del regno di Inghilterra vengono accusato Bolingbroke e Mobry, si accusano l’un l’altro e il re decide
di fare una sfida durante la quale blocca la gara e il re decide di esiliare a vita Mobry e esiliare a 6
anni Bolingbroke. Quest’ultimo a un certo punto decide di andare contro Riccardo II quando gli
vengono confiscati tutti i suoi beni, per cui torna in Inghilterra combatte contro Riccardo II, il popolo
è d’accordo con Bolingbroke e Riccardo II verrà messo nella torre di Londra e ucciso in circostanze
oscure. Bolingbroke diventerà Enrico IV ma va sul trono non in maniera pulita, con una pena sul
cuore.
• Enrico IV, il Galles e la parte Nord dell’Inghilterra tentano un’insurrezione, il Galles da Enrico IV
viene sedato il nord non ancora. Storia alternativa: Enrico IV ha un figlio, Enrico, detto Hal il principe
erede ma sta in una compagnia di balordi capitanata da Falstaff. Enrico IV è preoccupato che il figlio
non abbia le caratteristiche per potergli succedere. Poi si scopre che Falstaff e Hal quando in queste
lunghe scene nella taverna, Falstaff dice: quando sarai re… e tutte le volte che esce questa cosa Hal
si raffredda. L’Inghilterra deve scendere in armi con la parte nord. Il trono del re è minacciato dal
conte di Northumberland, da suo figlio Henry Percy, detto "Hotspur" (sprone ardente). Hal deve
perciò far vedere al padre che è all’altezza e promette al padre di ucciderlo. Cosa che fa e diventerà
Enrico V e quando Falstaff andrà da lui, Hal lo disconoscerà: “Io forse ho sognato di te, io non ti
conosco, non ti avvicinare più”. Madama Quickly racconterà la morte di Falstaff solo. E si vedrà alla
fin e una gigantesca bara che tiene Falstaff andare via.
• Abbiamo due luoghi: la locanda e il. Castello.
• Anche Enrico V tradisce, in questo caso Falstaff, che gli aveva fatto da padre.
• L’ironia nella vita è essenziale e va presa un po’ come Falstaff.
• Location: Il paesaggio di questo film è secco, innevato, freddo, nebbioso. il film è stato girato in
esterni, solo la taverna è un interno e prodotto dalla Spagna e dalla Svizzera, le scene sono girate in
questi luoghi, abbiamo il castello di Avila in Spagna, La via della città dove partono i soldati per la
guerra è in Spagna, gli interni della locanda sono l’unica cosa ricostruita dentro un garage, costava
meno, poi abbiamo una chiesa di cui vengono ripresi gli interni ed esterni, che nel film è il castello di
Windsor.
• Viene unita la tragedia della guerra, la difficoltà del comando e la gioia e i dolori che l’amicizia
porta con sé, è pieno di stimoli, momento in cui sono tutti su Falstaff, c’è Hal, e gli altri amici e non
fa alcuno stacco, ma gli attori si muovono per svincolarsi l’uno dall’altro.
• La storia è molto umana, questa strana amicizia tra il principe e Falstaff, nonostante sia un burlone,
e si sia preso il merito di aver uccidono l’altro principe, ma era a fin di bene, lui ci rimane davvero
tanto male. Il personaggio di Enrico V, anche storicamente, capisce le incombenze dell’incarico e lui
cambia subito le abitudini, diventa il personaggio machiavellico, il presagio di Hal un po’ lo
preannuncia, lui leggermente si raffredda quando li si parla della sua figura, sa che dovrà cambiare
completamente. Il fascino, il cameratismo, la joie de vivre; fa tutto parte della sua vocazione, della
dotazione indispensabile al perfetto principe di Machiavelli. In altre parole, è quella terribile
creatura, un grande uomo di potere.