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Vanno gli uomini a vedere gli astri, piante ecc.. ma dimenticano se stessi cit.
SantAgostino
Infatti nel finale della rappresentazione Menecmo II dice: <Ho viaggiato per mari e
monti> nel senso che ha sbagliato a cercare. La catarsi catarsi (,
purificazione)[82]. Scrive l'autore nella Poetica: "La tragedia dunque imitazione di una
azione nobile e compiuta [...] la quale per mezzo della piet e della paura provoca la
purificazione da queste passioni"[83]. In altre parole, gli eventi terribili che si
susseguono sulla scena fanno s che lo spettatore si immedesimi negli impulsi che li
generano, da una parte empatizzando con l'eroe tragico attraverso le sue emozioni
(pathos), dall'altra condannandone la malvagit o il vizio attraverso la hbris ( -
Lett. "superbia" o "prevaricazione", i.e. l'agire contro le leggi divine, che porta il
personaggio a compiere il crimine).
Lo spettacolo rimane aperto perch ripete le stesse parole del prologo. Durante la
rappresentazione teatrlaegli attori con la maschera cio facendo dei movimenti .
Dal punto di vista del linguaggio Plauto usa un latino semplice perch, come stato
detto prima, utilizza un linguaggio semplice (servus familiaris). Il regista usa il dialetto
perch un modo per sottolineare il carattere popolare delle commeie plautine. Inoltre
Plauto ebbe contatto con i dialetti italici come lOsco. LOsco era anche il linguaggio
usato nella fabula atellana e Plauto allinizio della sua carriera assunse il nome di
Maccus,Maccius che era la maschera.
Per recitare due personaggi diversi importante concentrarsi per non confondere le
psicologie dei personaggi. Per i Menecmi hanno fatto un mese di prova 8h tutti i giorni.