Giulio Cesare Becelli al lettore, p.XII in Teatro del signor marchese Scipione Maffei […], Verona,
Alberto tumermani, 1730. E de me e da molt’altri si è imitato il far le tragedie senza cori, perché per
introdurgli e per rendergli operativi, il modo antico di cantargli rimetter si converrebbe e parimente
la forma del teatro greco, altamente una giunta inutile e poco a proposito diventano; lasciando le
inconvenienze che anche nelle greche si osservan talvolta per quei lor cori stabili. Può essere ch’io
di ciò tratti nell’opera Della novella poesia che anderà sotto il torchio fra poco.
«Gazzetta Piemontese» del 6 marzo 1827 n. 28,p. 179: In merito a una polemica nata intorno
all’utilità di una scuola di canto per la formazione di validi coristi l’estensore della Gazzetta
Piemontese scriveva: «i coristi sono diventati d’una grande importanza pel teatro tanto di Torino,
quanto di qualunque altra capitale da che dai moderni poeti per compiacere i moderni maestri sono
stati innestati i cori in ogni opera seria o buffa; e siccome questi sono stati, o per dar riposo ai
cantanti, o per amore di più sonora armonia, intrecciati nelle arie e nelle cavatine delle prime parti e
nei pezzi concertati, così ne viene per conseguenza che lodevole e naturale sia la brama di
possedere buoni coristi perché i cattivi non guastino l’effetto della musicale composizione»
Eleuterio patologo (Conte Torriglione), La musica italiana nel secolo XIX, Firenze, Tipografia
Coen e comp., 1828, pp. 76-77: “ I cori formano pure un oggetto interessante secondo il corrente
sistema: Hanno luogo persino nelle farsette e purché vi siano per tutto, poco importa se
rappresentino anche servitori o facchini o garzoni di scuderia. Non è però facil cosa il trovare molti
coristi di sufficiente capacità ed i cattivi avendo luogo per tutto, tutto rovinano”
GIUSEPPE ROSSI-GALLIENO, Saggio di economia teatrale, Milano, Felice Rusconi, 1839, pp. 49-50
Che gli attori vadano fra loro in buon accordo cosa importa se in un magistral pezzo vi fanno parte
cori sgangherati e perciò a soqquadro ve lo mandano!. […] in ogni città si dovrebbe istituire una
scuola da cui trarre buoni coristi d’ambo i sessi. Un discreto complesso di coristi-uomini servirebbe
eziandio alle feste religiose e la metà dell’utile verrebbe a diminuire le spese dell’istruzione, quando
la filantropia non giungesse a coprirle. Quante belle creazioni musicali riescono alla peggio, o
talfiata a mala pena si sorreggono a motivo dell’imperizia e delle stridenti e stonate voci de’ coristi?
[…] come e con quale ardire puossi pretendere una buona esecuzione da’ coristi che appena cantano
una o due stagioni l’anno, gente poi che vi canta ad orecchio e non per conoscenza musicale?
GIOVANNI VALLE, Cenni teorico-pratici sulle aziende teatrali, Milano, Società Tipografica dei
classici italiani, 1823, pp., 158-159. Capitolo XII osservazioni sull’attuale decadimento de’ teatri ed
opinioni sul modo di migliorarne lo stato “per gli attuali spettacoli serii […] esigonsi più seconde
parti, oltre un infinito corredo di corsit d’ambi i sessi e di comparseria” p. 182.
“Le ultime parti, i coristi, i figuranti, gl’iservienti e tutti quelli addetti seralmente al teatro sarebbero
molto più capaci ed attenti, giacché avendo un provento fisso non saprebbero essere idifferenti se
per negligenza o mala condotta venissero licenziati p. 191
Le opere serie perché riescano tali da potere primeggiare fra li teatrali spettacoli richieggono […]
un corredo di coristi che conoscono il loro mestiere e la scena, onde per essi, come il più accade,
non diventi ridicola la situazione più commovente del dramma p. 8
Invigilare perché il vestiario riesca decente […] onde evitare il dispiacere di vedersi delle ultime
parti, coristi, figuranti, ecc., come talvolta accade, o laceri o sudici p. 23
I coristi “ricevono un pagamento in ragione di recita” p. 70
ALESSANDRO STOCCHI, Diario del teatro ducale di Parma dell’anno 1843, Parma, Rossetti, 1844
Coristi d’ambo i sessi n. 18 uomini: aquila, pinazzini, scartabelli, fagioli, Bertoli, Moranti, Bonari,
Volter, Cinquini, Amati, Barbieri, Loriani; in aggiunta: achillini, Griffino, Gnocchi, Savi, prayer.
Donne: Filippini E., Mori, azioni, Pietra, vignoli, Carra, Gabbi E., Alberti Valdrè V.