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Sistema modale
Sistema tonale
Nel sistema modale sono del tutto assenti i concetti di tonica, dominante e sensibile. Non si pu dire
che ci sia una gerarchia netta dei suoni. Esso segue infatti un concetto di orizzontalit (conta la
melodia di ciascuna voce) e solo in parte quello di verticalit (relazioni di tipo armonico tra le voci)
esplicitato nelle cadenze collocate intorno ad uno dei gradi cardine (repercussio e finalis) che
stabilivano un punto darresto comune alle diverse voci.
I criteri di classificazione dei modi non furono uniformi e non sempre un compositore intendeva
far rientrare nellambito di una griglia modale una sua opera (la modalit non fu mai coercitiva
come invece, nel sistema tonale, la scelta di una tonalit). La distinzione dei modi non fu mai
chiara.
Il passaggio dal sistema modale al sistema tonale non avvenne in modo brusco e netto ma attraverso
un lungo e complicato processo determinato da
fattori legati alla prassi musicale:
1. (importanza del basso) nel genere della Frottola e degli Aeri per cantar ottave il basso
assurge al ruolo di base delledificio sonoro. In ambito sacro per sostenere il canto
polifonico un organista prendeva la voce pi grave per dedurre la struttura armonica
soprastante (il bassus pro organo). La necessit di ridurre una texture polifonica condusse
alladozione del basso continuo (cos detto perch suonato senza soluzione di continuit
durante l'intero pezzo). Il termine usato per la prima volta nellop. 12 di Lodovico da
Viadana nel 1602.
2. (allontanamento dai modi gregoriani) nelle opere polifoniche si moltiplicano le note estranee
al modo di base grazie al genere cromatico che a fini espressivi pone continue deviazioni
dalla modalit iniziale.
3. (senso accordale) la verticalizzazione delle strutture sonore facilitata dalla pratica
dellintavolatura (ma anche la presenza di opere basate su forme di danza stilizzate, dove
era basilare la forte scansione ritmica, implic un assetto sostanzialmente accordale della
composizione).
4. (sensibilit monodica) La polemica anti-contrappuntistica aveva prodotto un sottogenere di
madrigali detti ariosi o per cantare e per sonare dove a cantare era una voce mentre le
restanti parti della texture polifonica erano ridotte su strumento a tastiera o su liuto.
2. Le intavolature
Con Intavolatura si indica un tipo di notazione strumentale che si differenzia da quella riferita alla
polifonia vocale perch, invece di rappresentare l'altezza relativa delle note, ne rappresenta solo la
posizione delle mani sullo strumento. Tra le prime raccolte di pezzi strumentali, mirate a potenziare
le caratteristiche idiomatiche e a discostarsi dalla pratica vocale, sono da ricordare:
Fronimo [...] ver, et necessarie regole del intavolare la musica nel liuto di Galilei 1568
Il transilvano dialogo sopra il vero modo di sonar organi, er istromenti da penna di Diruta
1593
In genere viene raffigurata la cordiera dello strumento. I valori di durata erano espressi con gambi
verticali. Il nome delle corde del liuto a 6 ordini sono: Canto, Sottana, Mezzana, Tenore, Bordone,
Basso. Le prime intavolature noi pervenuteci hanno come strumento di riferimento il liuto e si
dividono nella notazione:
Tedesca: non vengono usate le righe ma lettere e cifre, come per l'organo.
Antoine de Fvin
Sancta Trinitas. Intavolatura di liuto di Vincenzo Capirola, ms. Chicago, Newberry Library, Acq.No.107501, c.22v
Nelle intavolature di liuto o di altri strumenti pizzicati o ad arco ogni linea rappresenta una corda, i
numeri la posizione delle dita sui tasti e i segni sopra il rigo la durata delle note.
Boumgartner
Composizione per organo, Intavolatura d'organo tedesca "antica", ms. "Buxheimer Orgelbuch", Mnchen, Bayerische
Staatsbibliothek, Mus.ms.3725 (c.1460), p.61
Nell'intavolatura d'organo tedesca "antica" la mano destra legge da un rigo analogo a quello
moderno, la sinistra da lettere poste sotto il rigo.
di quella che modernamente si chiama strumentazione) con il nascente Barocco si verific una
pi rigorosa classificazione delle famiglie strumentali.
Il Liuto (dallarabo al hud = il legno) rimane lo strumento pi frequentato per ragioni di
funzionalit: era impiegato nella realizzazione del continuo in ambiti cameristici come pure nella
nascente monodia accompagnata. Le strisce lignee che formano la cassa bombata sono sottili cos
come la tavola armonica forata da un rosone; il cavigliere rispetto al manico forma un angolo
retto; le 5 corde (2+2 chori+1 cantino) nel corso del 500 divennero 6 (canto, sottana, mezzana,
tenore, bordone, basso) accordate con: una 4a una 4a una 3a una 4a una 4a . Alcuni tipi di liuto
prevedevano un manico pi lungo con corde di bordone (tiorbe e chitarroni detti anche arciliuti).
La diffusione del liuto, notevole in Germania, Francia e Italia, fu minore in Spagna dove
primeggiava la Vihuela de mano (6 corde) e la Chitarra spagnola (5 corde). Lintavolatura di
Montesardo (1606) indicativa del successo di questultimo strumento.
La viola del 500 era divisa in due tipologie dettate dalle modalit esecutive: da brazzo (antenata
del violino e della viola) e da gamba detta anche violone. A sua volta il violone si poteva dividere
in violone da brazzo, in violone da gamba (da cui deriva il violoncello) e in contrabbasso di viola
(antenato del contrabbasso).
Il clavicembalo (nato alla fine del 300) lo strumento a corde pizzicate (da plettri detti saltarelli)
che almeno fino agli inizi del 700 (quando Cristofori a Firenze inventer i primi pianoforti a corde
percosse) domina la musica genericamente definita per tastiera. Le corde del clavicembalo sono
disposte in linea con i tasti. Le possibilit dinamiche erano assai limitate (anche se la presenza di
due saltarelli poteva creare un effetto di alternanza tra piano e forte) mentre effetti timbrici
diversificati erano conseguenti allo spostamento, tramite tiranti o pedali, dei saltarelli che
pizzicavano su diverse posizioni le corde. I modelli del 600 avevano una tastiera unica, quelli del
700 prevedevano due o tre tastiere. Fa eccezione lArchicembalo ideato da Vicentino:
Cos si esprime Girolamo della Casa nel suo trattato Il vero modo di diminuir (Venezia 1584) su
questo aerofono ricurvo (arcuato verso destra) con sezione interna conica e profilo esterno
ottagonale (le due componenti lignee erano saldate con una guaina in pelle seccata) dotato di sei fori
anteriori ed uno posteriore (non un foro portavoce ma serve per raggiungere il La 4). Seconda e
terza ottava si producono agendo semplicemente sulla pressione del fiato e la tensione delle labbra,
in maniera simile a come accade col flauto traverso. L'imboccatura, pi piccola ma in tutto analoga
al bocchino della tromba, era innestata nella sommit acuta del cono. L'estensione dello strumento
spaziava dal La3 al Re6.
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La bombarda e il serpentone