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DALLO STILE GALANTE ALLO STILE CLASSICO

Dall’inizio del ‘700 abbiamo un incremento della musica strumentale sia per uso pubblico che
cameristico e per privati.
Il destinatario privilegiato di questo repertorio era il musicista dilettante con strumenti a tastiera con
un suono più basso come il clavicembalo e il clavicordo, quindi una caratteristica di questo
repertorio era la facilità piuttosto del contrappunto, con una scrittura molto semplificata con un
netto dualismo tra la linea melodica principale e l’accompagnamento, che aveva la funzione
principale
Questo tipo di scrittura che era in grado di mantenere l’interesse si accordava con un gusto per
indicare i caratteri stilistici tra il 1730 e il 1760 si utilizzava l’espressione di STILE GALANTE e
la parola Galante era associata alla categoria del gusto del galantuomo, uomo elegante con gusto
dilettante raffinato non voleva il gusto invecchiato e troppo stilistico, voleva un gusto moderno e
semplice, mentre col termine di musica moderna si fa riferimento a quello operistico, napoletano di
genere buffo del 1700 in poi.
Uno dei primi teorici e compositori fu Johann Mattheson attivo ad Amburgo, definisce lo stile
Galante come espressione di un nuovo stile moderno e lontano dallo stile contrappuntistico.
Mattheson distingue tra il musicista di professione e il galantuomo che deve evitare ogni
pedanteria.
Mattheson associa il concetto di melodia a quelle complicate e raffinate e in particolar modo le
associa alla musica teatrale e operistica, molti elementi della musica operistica passa alla musica
strumentale di questo periodo, perché era già destinata alle stesse persone che si recavano a teatro
per poi trasformarsi in esecutori.
Le caratteristiche erano il dualismo tra melodia e accompagnamento, la preferenza di melodia
cantabile e molto levigata, con frasi di uguale lunghezza ben distinte tra loro e simmetriche,
abbellite da appoggiature, trilli, mordenti, ecc. si preferiscono ritmi uniformi imparentati con la
danza con schemi semplici ripetuti, un impiego elementare dell’armonia con funzione di tonica e
dominante con al massimo uso delle tonalità vicine.
Negli accompagnamenti si usano terzine o ottave.
Una tecnica molto in voga dell’accompagnamento alle armonie era quella del Basso Albertino, che
prende il nome dal veneziano Domenico Alberti, è una forma di accompagnamento in successione
e non contemporaneamente.
Alberti ci ha lasciato 14 sonate per clavicembalo in due movimenti che incarnano questo ideale
dello stile Galante, raccolta di 8 sonate per clavicembalo N° 1 LA M Alberto della Sonata V (si nota
nella 2^ parte) .
Venezia e Napoli furono i principali centri dove sono state composti brani di questo tipo per
tastiera, alcuni compositori hanno poi lavorato in Inghilterra, Francia e Germania, a Londra ebbero
successo i compositori Giovanni Benedetto Platti, Veneziano come anche Giovanni Battista
Pescetti, Giuseppe Antonio Paganelli, Padovano e Baldassarre Galuppi, Veneziano, Pier
Domenico Paradisi, nato a Napoli nel 1707 visse molti anni a Londra farà una raccolta di 12 sonate
per Gravicembalo che ebbe molte ristampe.
Ascolto sonata n° 1 di questa raccolta. Morì a Venezia nel 1791.
Giovanni Maria Rutini, Fiorentino, studia a Napoli poi va a Praga, Dresda, San Pietroburgo e si
stabilì a Firenze, molte stampate in Germania e studiate dal giovane Mozart.
Ascolto 1° Mov. Sonata Re Magg Op. N° 2.
Nello stesso periodo abbiamo un altro genere l’ Empfindsammmer Stil, lo Stile Sentimentale che
si sviluppa in Germania con l’espressione professionale del sentimento che influenzerà la musica
sinfonica e quella da camera, si distanzia per i suoi caratteri più impetuosi e più espressivi
all’elemento più piacevole e prezioso si preferisce tutto ciò che esalta l’anima con un gusto
preromantico di una sensibilità irrequieta, stile sensibile forte e sentimentale; la caratteristiche sono
la scrittura con una ricerca di fantasia ed eccentricità, dinamiche veloci dal pianissimo al fortissimo,
le linee melodiche frammentate con scatti di impeto drammatico, l’accompagnamento è più vivo
come anche le modulazioni con una scelta di arie tonali più eccentriche rispetto a quella galante,
tendenza ad evitare la regolare simmetria delle frasi melodiche.
Questa definizione di stile sentimentale è riferita al figlio di J.S. Bach, Caròl Philipp E. Bach che
lavorò nel 1730 a Berlino come clavicembalista di Federico II il Grande, amante degli studi
clavicembalisti era un flautista, Bach padre andò a trovare il figlio ed ebbe in dono una parte per
flauto da lui.
Bach figlio ha un enorme produzione per tastiera, le principali risalgono agli anni di Berlino, oltre a
queste raccolte scrisse un trattato importante per abbellimenti e le prassi esecutiva, si tratta di
“Trattato sulla vera maniera di suonare gli strumenti a tastiera” stampato in due volumi uno
nel 1753 e l’altro nel 1773.
La prima raccolta è formata da 6 Sonate dette Prussiane perché dedicate a Federico II° di Prussia
a Norimberga nel 1742.
Abolì il veloce, lento, veloce in forma di sonata, in tutti e tre i movimenti dà importanza alla forma,
in quello centrale si nota di più.
Ascolto dell’Andante dalla Sonata N° 1 in Fa Magg. II° Mov. Andante, quasi arioso e operistico
imitati appunto dalla tastiera.
Poi viene stampata una seconda raccolta Wurtenburggese dedicata al Duca di Wurttemberg che
era suo allievo a Berlino.
Ascolto della Sonata N° 1 primo Mov. In La min..
Per molto tempo fu più famoso C.P.E. Bach di J.S. Bach.
Ebbe influenza anche sul giovane Hayden e anche Beethoven conosceva C.P.E. Bach, faceva
infatti usare il suo volume ai suoi allievi.
Nascita del concetto di Classicismo Musicale che compare nel 1836, formulato da un docente di
filosofia dell’università Amadeus Wernott in un saggio sullo stato attuale della Musica , afferma
che non si può parlare senza fare riferimento al periodo classico che lo aveva preceduto
considerando i predecessori Hayden, Mozart, Beethoven.
Tra le caratteristiche: perfetto equilibrio tra forma e contenuto, universalità dell’espressione e indica
una volontà alla felicità nella loro composizione; periodo che va dal 1750 al 1820 riferita alla
grande stagione musicale con centro Vienna, concetto di Classicismo elaborato quindi nel ‘800 che
voleva rivendicare una propria nazionalità.
La musica strumentale era l’unica in grado di esprimere l’arte strumentale e solo lei ha il diritto di
rappresentare il classicismo per loro le composizioni dei classicisti viennesi esprimono le qualità
delle loro nazione e vanno presi come modelli validi universalmente.
Questo linguaggio nasce dallo Stile Galante, sull’immediatezza a livello comunicativo, nello stile
Classico si tende a considerare la costruzione musicale come discorso articolato in più parti con una
coerenza interna, c’è un ritorno all’arte del contrappunto, si arricchisce la struttura compositiva con
la tecnica applicata a tutte le parti strumentali, però non si rifiuta quel gusto Galante alla
piacevolezza delle frasi melodiche ben regolata dalla simmetria.
Il primo repertorio sinfonico Classico lo abbiamo con Giovan Battista Sammartini nato nel 1700,
le sue sinfonie hanno dimensioni più ampie alle precedenti, con maggiore varietà di movimenti e
maggiore differenziazione nel contrasto dei temi che compaiono nella Sinfonia.
Sammartini evita le ripetizioni e predilige linee melodiche accattivanti ricche di argomentazioni
con una forte energia ritmica.
Ascolto della seconda Sinfonia N° 37 del 1742 e N° 64 del 1744 primi due Movimenti.
I movimenti centrali hanno una carica lirico espressiva, quelli finali sono in ¾ tempo Minuetto,
quello di Sammartini è molto più accurata e sa gestire bene anche gli strumenti a fiato, il nucleo
più importante rimane gli archi.
Autonomia della viola rispetto al violino, si tratta di uno stile piacevole e di facile comprensione.
Nella metà del ‘700 erano frequenti le manifestazioni musicali a Milano e città vicine, le chiese e i
conventi avevano le loro cappella musicale e i palazzi nobili; si organizzavano concerti pubblici al
Castello Sforzesco all’aperto d’estate, Sammartini fu attivo in queste manifestazioni.
Attorno a lui si forma una scuola strumentale che afferma la posizione di Milano come centro
sinfonico importante.
Il suo contributo ci porta alla seconda generazione di sinfonisti italiani come Luigi Boccherini,
nato a Lucca nel 1743.
Era abile violoncellista e autore di 500 brani strumentali, lavorò a Vienna, Milano, dove conobbe
Sammartini, poi a Madrid vi rimase molto tempo, in Spagna lavorò per la famiglia Reale e per
l’aristocrazia spagnola.
Utilizza idee melodiche che vanno dal Lirismo da enfasi ai tempi lenti, Boccherini sfrutta tutte le
possibilità timbriche degli strumenti.
Dà importanza al violoncello sopratutto nei quintetti d’archi.
Ascolto dell’Opera 30 N° 6 in Do Magg. Quintetto d’archi “Musica notturna nelle strade di
Madrid” imita le sonorità della capitale spagnola, strumenti usati in modo insolito per quanto
riguarda il violoncello.
Scuola Sinfonica di Meinheim 1740 1748 sede di importante scuola sinfonica, attorno ad un gruppo
di abili strumentisti che danno una definizione alla struttura delle Sinfonie.
Il principale fu il principe Carlo Theodoro di Baviera appassionato di musica, la sua orchestra
divenne la più abile d’Europa, con una sessantina di elementi contro i 20/30 delle altre.
Il repertorio comprendeva Sinfonie e Concerti scritti dai suoi componenti che eseguivano i soli,
sfruttavano le possibilità dinamiche ed espressive, molto abili negli effetti forti piano e i crescendo,
grazie all’abilità essi superavano tutte le altre orchestre ed è grazie ad una disciplina molto severa
che trasforma la prassi esecutiva strumentale divenendo un modello da seguire al quale tutti ne
facevano riferimento.
Inoltre l’orchestra di Meinheim contribuisce a configurare la scrittura in quattro movimenti
Allegro, Adagio, Minuetto, Presto ( Allegro, Veloce ).
L’innovatore fu il compositore Johan Stamitz fu nominato primo violino e poi Direttore, sotto di
lui l’orchestra guadagna quella qualità esecutiva che l’orchestra quando frena scrive 58 Sinfonie in
quattro tempi sfrutta le qualità timbriche dell’orchestra, che influenzano tutta una schiera di
esecutori.
Molti lavori verranno dati alle stampe a Parigi.
Ascolto Sinfonia Re Magg. Op. 3 I° tempo Presto. Ci ricorda Mozart.

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