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Antonio Piovano
LEZIONI
DI
TEORIA
MUSICALE
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BÈRBEN
PRIMO CORSO
TERZO CORSO
PRIMO CORSO
LEZIONE PRIMA
Note musicali:
Le note musicali sono sette: DO, RE MI, FA, SOL, LA, SI.
Pentagramma:
Oueste note vengono scritte sul Pentagramma. che è formato da cinque linee e
quattro spazi ..
Pentagramma
• • • •
IMi• Sol• •Si Re Fa •
Fa
•
La Do Mi
Esercizi pratici:
Scrivere il nome sotto le note.
• • • • • • •
1) • • • • • • • • • •
':I •
Leggere le note seguenti
• • • • • • • • • •
2) (
• • • • • • •
•
2
LEZIONE SECONDA
Figure musicali:
Le figure musicali (segni che indicano la durata delle note) sono nove: Breve,
semi breve. minima, semi minima. croma. semicroma. biscroma. semibiscroma. quintupla.
Pause:
Le pause sono figure di silenzio ed hanno lo stesso valore delle figure corrispondenti.
come è visibile nel seguente specchietto.
Nome Figure Vaiori Pause
Breve 101
8 H
4
Semibreve o
4
4:
2
Minima
r 4
l
Semiminima
r 4
l ì
~
Croma
8
Semicroma
l :;
~ 16
l
i
~
Biscroma
32
l
!
~
Semi biscroma 64-
Quintupla
j
l
128 I
I ,
Esercizi pratici:
Scrivere il valore, il nome e le pause corrispondenti alle seguenti figure:
Minima
1)
2
4
I
I
:
I
I
I
:
I
i
I
iI :
I
~ I I
~ I
2) I I
-
~
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I
I
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I
I
I
r I
I
I
I
I
I
V
I
I
I f
I I
I I I I I I
I I I I I I I
I
i
3
LEZIONE TERZA
Tagli addizionali:
Le cinque note sulle linee e le quattro note negli spazi nella pratica musicale
non sono sufficienti, poichè vi sono degli strumenti, come l'organo. il pianoforte ed
altri. che hanno una grande estensione (più di 80 note). Si usano perciò i cosiddetti
• Tagli addizionali -, che sono delle lineette 'che servono ad aumentare la quantità delle
note contenute nel pentagramma; la nota prende nome secondo il posto che occupa
rispetto al taglio.
Chiave di Violino
Chiave di Basso
~~
Endecalineo:
Per gli strumenti di grande estensione (come il pianoforte, l'organo, l'arpa. ecc.)
le note si scrivono su due pentagrammi. " raggruppamento dei due pentagrammi, unita
mente alla linea centrale su cui è posta la chiave unica di DO, si chiama endecallneo.
Le note del' pentaqramma superiore si leggono in chiave di violino, quelle del penta
gramma inferiore in chiave di basso.
4
Battuta:
Là battuta è lo spazio racchiuso fra due stanghette.
Solfeggio:
Il solfeggio, oltre che nella lettura delle note, consiste nell'indicare con movimenti
della mano la divisione dei tempi e la loro suddivisione.
Il tempo:
Il tempo di un brano musicale viene rappresentato da una frazione che si mette
all'inizio del pentagramma vicino alla chiave; nei tempi semplici il numero superiore lO)
indica la quantità dei movimenti che formano la battuta, il numero inferiore il valore
di ogni movimento.
Esercizi pratici:
1) Scrivere il nome delle seguenti note con tagli addizionali.
e ., ::B
1 9: Il
«>
"It7 .,
Il e e
'I Il
u ..,..... Ii 3l
Do Fa
LEZIONE QUARTA
Il punto di valore:
Il punto semplice di valore messo a destra della nota aumenta la stessa di metà
del suo valore, rendendola divisibile per tre.
Es: o
~(t) + ~(i) -- ~ (1)
o
l
2 1. - 3
4 + 4: 4
Il punto doppio:
Il punto doppio aumenta la nota di metà del valore del primo punto, rendendo la nota
divisibile per sette.
Es: o
4 + 2 .t - .2.
4 4 + 4 4
i I _ 7
2 + I
4 4 + 8 8
Il punto triplo:
Il punto triplo aumenta la nota 'di metà del secondo punto. rendendo la nota divisibile
per quindici.
Ea: o •
4. + 2 + I + t - 15
4 4: 4 8 8
i •
2 + t + .1.+ -.L _ 15
4: 4 8 16 - 16
La legatura:
La legatura è una linea curva che sì scrive sopra e sotto le note. Essa può essere
di due specie: di valore e di portamento.
6
La legatura di valore:
La legatura di valore si m'ìtte sopra due note dello stesso nome e della stessa
altezza; non fa ripetere il nome della seconda nota. ma prolunga la prima per il
valore della seconda.
Legatura di portamento:
La legatura di portamento è un segno di espressione. perciò si chiama anche
legatura di espressione o legatura di frase.
Es:
Punto coronato:
Oltre al punto e alla legatura- di valore vi è un altro segno che prolunga il valore
dei suoni: il punto coronato (l'':''\) che prolunga la nota a piacere dell'esecutore (di
solito raddoppia il valore della noia).
Esercizi .pratici:
Indicare i valore delle seguenti figure col punto semplice. doppio e triplo.
~IOI"'QèQ
LEZIONE QUINTA
Tempi semplici pru In uso:
I tempi semplici più in uso sono:
2 2 2 3 3 4:
2 4: 8 4, B 2
tempi binari:
tempi ternari:
I tempi ternari i 3 38
4- hanno tre movimenti (uno in battere e due in levare)
tempi quaternari:
levare) con l'accento forte sul primo e l'accento mezzo forte sul terzo, e otto suddivisioni.
l'indicazione dei tempi a volte viene fatta in modo diverso da quelli presentati
sopra:
-&
al posto di si può trovare il segno
~ detto tempo tagliato;
al posto di:
2
o di ~ si può trovare r oppure ~ ecc.
Esercizi pratici:
Indicare a fianco delle frazioni seguenti il tempo, i movimenti. le suddivisioni e gli
accenti.
tempo binario
movimenti due
2 ' 3 4
4 8 2
suddivisione quattro
accento sulla prima
2 3 4
2 4
........................................................
8 .
2 3 4
2 4 8
LEZIONE SESTA
La sincope:
La sincope è una caratteristica ritmico-melodica dovuta ad uno spostamento di
accento; si ha quando l'accento melodico cade sul tempo debole o sulla parte
debole di un movimento.
I
• 1
I I• •
Sincope semplice:
La sincope semplice si ha quando una nota di maggior valore si trova fra due
di minor valore.
Es: Wf
Sincope composta:
La sincope composta si ha quando due o più note di maggior valore SI trovano
fra due di minor valore,
ES:~
Sincope regolare:
I
La sincope regolare si ha quando le due note di minor valore sono della stessa
I( figurazione.
~~
ES:.
Sincope irregolare:
La sincope irregolare si ha quando le due note di minor valore sono di dlveraa
figurazione.
)1 contratternJ!Q:
-II contr:attempo si ha quando le note _s-ui-tem.p.i de.bQ[Ls~~o precedute da pause sui
tempi f o r t i . - - - _ _ _ _ -"
-&.:I~ J # ~ ,~
9
Esercizi pratici:
Indicare nel seguente esercizio diversi tipi di sincope e contrattempo.
2)PJJj~
LEZIONE SETTIMA
La scala:
La scala è una successione di otto suoni disposti in ordine progressivo. in senso
ascendente o discendente.
ascendente d scendente
ì
Il li
o " l'
CI
" o
Grado:
Le note che formano una scala si possono chiamare anche gradi: Es: Do 1° grado;
Re 2° grado ecc.. e possono procedere per moto congiunto e disgiunto.
Tono e semitono:
Le note che formano la scala non hanno tra di loro la stessa distanza; vi è una
distanza più grande che si chiama tono. una distanza più piccola che si chiama
semitono.
I semitoni nella scala naturale si trovano fra mi-fa e fra si-do.
Es: , ~
L
T
o
IL
T
€i
J
S
];
T
0 T
;~
T
r
S
ii 9
10
Esercizi pratici:
Indicare nell'esercizio seguente i gradi congiunti e disgiunti; quando sono gradi
couqiuntl la distanza di tono e semitono.
1)
l Il e ~ li l'
Ue ii ne Il
~ o e ~
e 'I
~
~ ~ ~ ~ ~
ii
2) e e 'I Il e e Il
D
Il
He Il ne l'
o
LEZIONE OTTAVA
Alterazioni:
Le alterazioni (o accidenti) possono essere semplici e doppie.
Alterazioni semplici:
Le alterazioni semplici sono: diesis (. # ); bemolle ( ~. ); bequadro {q ).
Il diesis aumenta la nota di un semitono; il bemolle abbassa la nota di un semltono;
il bequadro annulla l'effetto del dlesls e. del bemolle. .
Alterazioni doppie:
Le alterazioni doppie sono: doppio diesis ( x ); doppio bemolle ( ~b l : doppio
bequadro ( qq ).
Il doppio dlesls aumenta la nota di un tono; il doppio bemolle abbassa la nota
di un tono; il doppio bequadro annulla l'effetto del doppio diesis e del doppio bemolle.
Importante: spesso il bequadro semplice' annulla sia le alterazioni semplici che
quelle doppie.
Esercizi pratici:
Indicare la distanza di tono e semitono con le seguenti note alterate.
1) , e Iligjj Il e
~ e #0
~ o #n ~#n e 9
11
LEZIONE NONA
tonalità:
La tonalità è il rapporto dei suoni di cui risulta composto un brano musicale.
La tonalità è determinata dal numero delle alterazioni poste in chiave e dalla
posizione dei semitoni. I diesis in chiave si scrivono nell'ordine seguente: Fa, do.
sol, re, la, mi, si.
I bemolli si scrivono nell'ordine seguente: Si. mi, la. re, sol. do, fa.
Es.: se i diesis sono slue, FA e DO, la tonalità maggiore sarà RE, ecc.
in chiave
fsercizi pratici:
Indicare la tonalità maggiore e minore nel seguente esercizio, come nell'esempio dato.
Si consiglia di esercitarsi anche in senso inverso, cioè, data una tonalità trovare
il numero delle alterazioni che essa porta.
LEZIONE. DECIMA
Scala maggiore e minore:
la scala può essere di due modi: modo maggiore e modo minore.
melodica, mista.
La scala minore naturale ha i semitoni fra il 2" e 3° grado e fra il S° e 6°.
La scala minore armonica ha i semitoni fra il 2" e 3", S° e 6°, 7 e 8°; fra il 6° e
0
fra il 6" e So, 3° e 2° nel discendere (si alterano il 6° e 7° grado, che nel discendere
tornano allo stato naturale).
La scala minore mista è armonica nell'ascendere e melodica nel discendere.
perciò ha i semitoni fra il 2" e 3°, So e 6 7 e 8 nell'ascendere e fra il 6" e
0
,
0 0
0
So, 3 e 2" nel discendere (si altera il 7" grado ascendente che nel discendere torna allo
stato naturale}.
Esercizi pratici:
Su un quaderno a parte esercttarst a lungo a fare le scale maggiori e minorI.
13
LEZIONE UNDICESIMA
Intervallo:
Per intervallo si intende la distanza che passa fra una nota e l'altra; esso
viene determinato dal numero dei gradi di cui risulta composto.
Per classificare gli intervalli è necessario ricordare il seguente specchietto:
L'intervallo di seconda maggiore porta 1 tono
· terza 2 toni
· quinta 3 toni e 1
·
sesta maggiore 4 toni e
1
• · settima 5 toni e l
2
Esercizi pratici:
Su un quaderno a parte esercitarsi lungamente a classificare gli Intervalli come
nell'esempio seguente.
@o -~~o~(.~o Hecc.
a T t 5 T
"2 T
(1) L'intervallo consonante può avere anche la seguente suddivisione: consonanza per
fetta 5' e 8', consonanza imperfetta 3' e 6', consonanza media 4'.
14
LEZIONE DODICESIMA
più comuni tempi composti:
Es." 2 x 3 _ 6 ,. 3 3_9.
4 2-8 4 x 2 - 8 '
I tempi composti hanno tanti movimenti quanti ne hanno quelli semplici corri
spondenti. con la differenza che hanno tre suddivisioni per ogni movimento (mentre
quelli semplici ne hanno due).
Prospetto dei tempi composti pioù in uso:
8
12 tempo quaternarlo: quattro movimenti, dodici suddivisioni.
8
Esercizi pratici:
~ J .~ I nn g J. J. Im m
9
8
4 12
4: 8
15
LEZIONE TREDICE51MA
.Gruppi irregolari: terzina e sestina:
Uno dei gruppi irregolari più' comuni è la terzina, che è un gruppo di tre r.ote che
ha il valore di due.
Es:
Importante: Nel solfeggio si faccia molta atrenzlone alla suddivisione dei gruppi
irregolari e al ritmo esatto di essi.
Irregolari Regolari
Es: 4
2
m~~
Jnffi Il! m .FJfffj
Esercizi pratici:
Scrivere su un quaderno a parte gruppi di note in sovrabbondanza in tutti
tempi semplici.
LEZIONE QUATTORDICESIMA
Denominazione dei gradi della scala:
Le note che formano la scala, oltre ad avere il nome proprio, hanno anche i seguenti
nomi: 1° grado Tonica, 2° grado Sopratonica, 3" grado Mediante, Modale o Caratteristica,
4° grado Sottodominante, 5° Dominante, 6° Sopradominante, 7: grado sensibile (1).
(1) Tali nomi derivano dalla funzione che le note hanno nel discorso musicale: Tonica
perché determina il tono della scala; Sopratonica per la sua posizione rispetto alla
tonica; Modale perché stabilisce il modo della scala; Sottodominante perché si
trova prima della dominante; Dominante per la sua posizione centrale nella scala;
Sopradominante perché si trova sopra la dominante; Sensibile perché ha sensibile
tendenza a risolvere sulla tonica.
16
Accordo:
Per accordo si intende una sovrapposizione di due o più suoni disposti per terze
consecutive.
Es. a M.
Es: , 8
-Q.
I
Il
• • IV
§
V
• • • ~
Esercizi pratici:
Scrivere il nome dei gradi nelle diverse tonalità presentate, come nell 'esempio:
; e
1)
, ao;rado SO grado
il
~ e 9 ft4~4fii.=g o ~
Mediante Dominante
2)
~ li F§e ~ "
~ e ~ I, H e ~. 'I
~
a) Per abbreviare si scrive con una M (grande) l'accordo maggiore, con una m lptccolal
l'accordo minore.
17
1)'~-1~
~s~~~
. -e-
=t ~ 9 ~ ~ ~ ~ [ ~
MibM Sib m Fa~ m Do ~m Si M Mi b m Si M Mi m
~ ~ ~ ~ 11 ~ ~ ~ l~
18
LEZIONE QUINDICESIMA
Mi m x x Sol M
Esercizi pratici:
l i _
19
SECONDO CORSO
LEZIONE PRIMA
Setticlavio:
Il raggruppamento delle sette chiavi di cui si serve l'arte musicale si dice setticlavio.
Le sette chiavi vengono rappresentate nel modo seguente:
soprano
1 ~ IB lE lE 51: 51: ~
Ogni nota, quindi, può avere sette nomi diversi <l seconda della chiave usata.
Es.
1 li
Do um
,.
La
qg li
Fa
~~ ••
Re
.P$ l'
S1
~ ?:
Sol
Il
JJ?: l'
Mi
n
Corrispondenza:
L'unisono delle diverse chiavi rispetto a quella di violino si chiama corrispondenza.
Es: Per leggere DO corrispondente alla nota sotto il pentagramma con un taglio in
·I~
. -r-
Es. II) r, I
l .,I
:
:
,
I
I
,
I
,
----,
I
,
,i
:
I
, ,
, :
.
I
• "6 ~ -e- ~ ~
Esercizi pratici:
Scrivere nelle diverse chiavi su un quaderno a parte gli esercizi seguenti secondo
"ordine consigliato sotto ciascuno di essi.
3)
. ~J~. _
.
4)
6)?i~
7)
LEZIONE SECONDA
Suoni omofoni:
I suoni omofoni sono quelle note che hanno nome diverso, ma che si identificano
nel suono.
Es: DO è uquale a SI diesis e a RE doppio bemolle, ecc.
Per trovare, quindi, i suoni omofoni basta scrivere il suono precedente e seguente
a quello dato ed aggiungere le alterazioni necessarie.
Scala cromatica:
La scala cromatica è la successione di tutti semitoni che formano l'ottava, in
senso ascendente e in senso discendente.
Es:
, ~#--&-o# o (;>
..#.... 1.... U........ ~ .... b.... >.... e >e o ~ 0--9
~
Esercizi pratici:
Scrivere i due suoni omofoni alla nota data.
16 ~ ~ l~~
Ternari I i i ri I l!
2 O· O· O·
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a) .Ilf11"amente usati
23
5 15
Quinari
1 oooooIIIIII i III 2 o.o'o'o'o'llllrrrlrrrrrrrr
I
•
~ ~ pppp ~ bt bi bf bi ~~ ~'D'~'P'P'! ~.~~.b;.~ I
Esercizi pratici:
Scrivere a fianco al tempo dato il rispettivo tempo semplice o composto.
24
LEZIONE QUARTA
Raggruppamento delle chiavi:
Le sette chiavi in uso nell'arte musicale si possono raggruppare in tre categorie:
di SOL, di DO, di FA.
Alla categoria di SOL appartiene la chiave di violino.
Alla categoria di DO appartengono: .sopreno, mezzo soprano. contralto. tenore.
Alla categoria di FA appartengono: baritono e basso.
E" ~~~~?: ?:
Raggruppamento delle voci:
Le voci umane si possono dividere in due gruppi: voci maschili e voci femminili.
In seno ad ogni raggruppamento, poi. vi sono altre suddivisioni a seconda del
timbro di ciascuna voce e della sua estensione.
Intotale vi sono sette timbri di voci differenti:
1) Voci acute di ragazzi dette anche voci bianche
Voci femminili 2) Soprano voce acuta
3) Mezzo soprano voce media
4) Contralto voce bassa
Voci maschili 5) Tenore voce acuta
6) Baritono voce media
7) Basso voce bassa
Esercizi pratici:
Indicare la categoria a cui appartengono le seguenti chiavi.
LEZIONE QUINTA
Modo pratico per classificare gli intervalli e i loro rivolti:
Per classificare velocemente gli intervalli senza contare i toni e i semitoni di
cui essi risultano composti. bisogna tener presente i suoni della scala naturale eia
presenza o meno dei semitoni naturali mi-fa e si-do.
Molto efficace risulta i I seguente specchietto.
Intervalli di 2 a e 3a
Gli Intervalli di 2· e 3" sono maggiori se non contengono nessuno dei semitoni natu
rali, diversamente sono minori.
Es:
Intervalli di 4 a e sa
Gli intervalli di 4" e 5" sono sempre giusti. tranne Fa-Si (aumentato) e Si-Fa (diminuito)_
25
Intervalli di 6a e 7a
Gli Intervalli di 6" e 7" sono rnaqqlori se contengono 'un solo semitono naturale,
se ne contengono due sono minori.
Es:
Do-la 6" maggiore (contiene solo mi-fa).
Rivolto:
Il rivolto degli intervalli si ottiene sottraendo dal numero 9 il numero che
rappresenta l'intervallo dato.
Es:
(numero flsso} 9 - 9- 9- 9- 9- 9
Intervalli composti:
Gli intervalli possono essere semplici e composti: sono semplici gli intervalli
che si sviluppano nell'ottava, sono composti quelli che oltrepassano l'ottava.
Gli intervalli composti si classificano come quelli semplici.
Esercizi pratici:
Classificare gli intervalli seguenti.
e ., ~i'
Il
l' Il
De ,. I li
Rie e Ie ~
,~ Il
e
26
LEZIONE 5E5TA
Gruppi di valore in sovrabbondanza e in diminuzione:
I gruppi di due e quattro note sono gruppi irregolari nei tempi ternari semplici
e nei tempi con suddivisione ternaria (composti).
Ouesti gruppi irregolari possono essere per aumentazione (se la somma dei valori
è superiore al valore di una misura o al valore di un movimento in tempo composto) o
per diminuzione (se la somma dei valori è inferiore al valore di una misura o al
valore di un movimento in tempo composto).
3
4
3
4
6
8
6
es e c u z ione: -----:::- ----jl.-,,,-.~ ~..,......,.~~.--.=-_+ ....- __...... ......,:....__l
___jl..-......__I___ojI~
8
6
8
esempio.5. 7. 9 15 ecc.
. 4 4 8 8
I ·gruppi irregolari non possono essere formati da un numero illimitato di valori,
ma possono contenere. al massimo, un valore in meno del doppio del valore della
misura stessa o di un movimento in essa contenuta.
r r r I r L..L...L..; 4: tempi: a
e s ecu c,
4,
4,
LL..J
j
,-...~,--.......
.J
-- r
.J
..-.....-...
i
..-....·r
,,--...,
i f
,--....
(
a suddivisioni per ogni
movimento
i
10
S-
i Es. B): 4 ox4 = ~o
\'
4, r f r :
I
-- o
4:
~O: 4
4, I r r r r r r r f r f r [ J : r r
'
. I I
S. I
esec uc, ~ f f r r (If [ -.:.------
't : I I i! i I ==== J
I
~
Es:~ecc.
Esercizi pratici:
Scrivere nel pentaqrarnrna inferiore l'esecuzione dei seguenti gruppi irregolari.
~
r ~ .2 I
I
~
I I
~
-...
L
~ J . -J-l -.
~
~
l ~ I
~
( I
fJ I 3 I
..... .2
~~ l--~ - l ~
t
L.=..J
fJ
#I
'4lJ
Indicare il nome dei ritmi della prima misura con cui iniziano seguenti spunti
melodici:
LEZIONE SETTIMA
Movimento ritmico:
Il movimento ritmico di un brano viene indicato da un numero, su cui deve essere
messo il «peso. del metronomo per avere il tempo esatto voluto d all'au tore, oppure
da. una espressione che caratterizza il movimento stesso.
Es: Allegro con fuoco; Andante; Largo; ecc.
Segni dinamici:
I segni dinamici sono quelle diciture e quelle indicazioni che servono a rendere
espressivo un brano musicale.
tttt
pp
mr
""
(pianissimo) sf (sforzando); < (crescendo);
--
(staccato) ;
c.crr
29
Segni di abbreviazione:
I segni di abbreviazione. molto usati nelle partiture d'orchestra e nelle singole
parti strumentali. sono necessari per abbreviare e ridurre a pochi simboli interi passi
di note ribattute e alcune ripetizioni di frasi melodiche. I più comuni sono:
~
,
. 4 I I
Es:
fJ
• I I I I I I I I I I I
fj I bz"s I
....
• t:::t:= I
Il
I I I I
Misure di aspetto:
Quando una parte strumentale ha un dato numero dì battute di aspetto si segna tale
numero nel centro del pentagramma.
16
Ritornello:
Il ritornello si indica nel modo seguente:
P e 2a volta:
Quando in un brano c'è la ripetizione di una parte per poi andare avanti si usa
segnare con «1' volta" le ultime battute del brano da ripetersi, e, nella ripetizione,
si saltano le battute dove è scritto « l' volta. e si passa là dove è scritto « 2' volta ".
8· sopra e sotto:
Ouando un passo deve essere eseguito l'S' sopra o sotto si segna un S con tanti
puntini sopra o sotto il passo stesso.
•• _
~
L
Z
_
• ~ I
fl - ++ ~ s: -
t
Es:
.. I
Dal ~ al'" :
Ouando necessita la ripetizione di alcune misure scritte in precedenza si segna
con due simboli !'inizio e la fine delle misure che debbono essere ripetute.
D.C. al fine:
Quando si deve ripetere una parte di un brano già eseguito per intero si usa
mettere la parola FINE dove tale brano deve terminare e la dicitura • D.C. al FINE.
In fondo al brano stesso.
31
TERZO CORSO
LEZIONE PRIMA
Abbellimenti:
Gli abbellimenti sono: l'acciaccatura (semplice, doppia, tripla ed intermedia),
l'appoggiatura, il mordente (semplice e doppio). il gruppetto, il trillo.
Acciaccatura semplice:
L'acciaccatura è rappresentata da una notina tagliata da una sbarretta ( .p ) posta
accanto ad una nota reale. Nell'esecuzione tale notina prende l'accento forte e
ruba a tale nota un valore minimo (di solito 312 nei valori grandi fino alla croma. e
;4 ila o nei valori piccoli).
ea:::a
-
.J I I '-..:
Es, esecuzione
fl
.. .. . . .
.
-
I ~
eI t:.J t:J
fJ !==1 -
F=-t--1 F9
I
.J
Es:. esecuzione
fJ ., .~
., , ,.,.--;;
.
-
I
.
• .t::l c:=::= ~
-
J I
32
Acciaccatura intermedia:
L'acciaccatura intermedia si ha quando le note che hanno l'acciaccatura sono sul
tempo debole; in tal caso essa ruba il valore alla nota reale precedente.
.J I
al ~ I
-
Esecuzione diversa dell'acciaccatura:
Quando si vuole una esecuzione diversa dell'acciaccatura le notine devono essere
scritte prima della stanghetta.
fJ 1- ,
FI - p=;==; n
I
al
Es: esecuz ìone
ti .. "3'
- .. n
.
eJ
- -..
Appoggiatura:
L'appoggiatura è rappresentata da una notina (senza taglietto) e ruba alla nota
reale il valore che questa notina rappresenta.
~
, ! f., ~ ~ I
Es:
•esecuz ione I - - - -------j-
f)
.
• - I
33
fJ I
. . .
eJ I I -:: ~~.
Es:. esecuzione
fJ
eJ
•
I r
- - ....
Mordente:
Il mordente può essere superiore ("'" ) o inferiore (~ l : si esegue iniziando
con la nota reale, nota superiore (o inferiore), nota reale, tutto in modo rapido e
rubando il valore alla nota su cui esso è posto.
Se si vuole alterare la seconda nota del mordente si deve mettere l'alterazione
voluta sopra (se è superiore) o sotto (se è inferiore) il segno stesso.
f) ~ ~ t
Es:
•
esecuzione
I ..
ti ="'i ~
. . .
eJ e:::w .........
Mordente doppio:
. Il mordente doppio può essere anch'esso superiore (~) o inferiore ( + ) ; si
esegue iniziando con la nota reale, nota superiore (o inferiore), nota reale, nota superiore
(o inferiore), nota reale, tutto in modo rapido e rubando il valore alla nota reale.
"
Es:
.1
esecuzione
I ....
,
"
eJ I . . . . . ..J
34
Gruppetto:
" gruppetto può essere superiore o diritto ( ~ l. inferiore O rovesciato ( S ).
Quello diritto è formato dalla nota superiore. nota reale. nota inferiore, nota reale;
quello rovesciato è formato dalla nota inferiore, nota reale. nota superiore. nota reale.
Il gruppetto può essere formato da 3, 4, 5 note; può avere, cioè. il ritmo di una
terzina. di una quartina o di una quintina. e ruba il valore alla nota precedente (se è·
posta fra due note) o alla nota stessa (se è posta su una nota isolata).
fI C\:) s C\:) s
Es:
..
I
esecuzione
I I I
fl ~
. ~
.
eJ I
.s: I I
~ C\:) 2
, T l I ,
Es: esecuzione
~
.
--r-- . ~
•J I I I
fI C\:)
" 2 I # 2
.~ I I
Es: esecuzione
fJ ,..,
. I
eJ I - I
35
I gruppetto posto fra due note, di cui la prima è puntata, ma in tempo blnarto .o
suddivisione binaria, si sviluppa con la terzina rubando il valore alla nota precedente.
Il punto rimane intero.
fJ
~
C\:) ... C\:)
..
,
C\:)
Es:
.. I ,,
,
" ,,
,
,
" ,, r
..
esecuzione ,
. r " ,
--:J'
.,.- - .
~',
3 "~-o
.
iiiiiiIiiiiiiiI
- I
. C\:)
s
t I
Es: esecuzione
fj
-
~
. .. u I
Il gruppetto posto fra due note di cui la prima è unità di tempo ternario o unità di
movimento con suddivisione ternaria si sviluppa col valore idei punto.
C'.J ~ s
1
. . . .
I I
Es: esecuzione
Il
.; I
36
Trillo:
I trillo consiste nell'esecuzione rapida di una nota data e di quella superiore
e termina sempre con la nota reale, con o senza chiusa. Esso può iniziare con la nota
superiore, con quella inferiore o con più di una nota se queste sono segnate.
Se il trillo inizia con la nota reale termina sempre con la quintina; se si vuole
evitare ciò si deve iniziare con un valore equivalente a due note del trillo; se è
preparato d'a una o. tre notine si esegue regolarmente; se è preparato da due o quattro
noti ne termina necessariamente con la quintina.
tr tr
eJ I I
.ES: esecuzione
Il
Il
eJ
..
Il --s- ~
•
-
~~ ~~
- .~~-- === ~~""Iiiiiiiiiiiiiii
Esercizi pratici:
Sviluppare i seguenti abbellijnentl:
Acciaccatura
r. J.r l- l I l ,....---. 1'"""1 ~ ,.., ~. }r
eJ I
I .9 ~
I
-------
'--_ .... I
f'J
eJ
37
Appoggiatura
eJ
fl ~
I
-
~
IO
'-.:.
t.--e-
I
I
. .
I "-
I
I <:»
I
.
I
.
~
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.
1\
eJ
Mordente·
ti ~
~ ~
. "'" "'" "'" "'". "'"
eJ - - ~
Gruppetto
ti ~ ~ I
~ s s ce s
.
• I r
- ...... l
fJ
eJ
Trillo
tr
fJ ~ tr r""1 tr Fl tr tr tr tr
- ...
eJ I - '-.-
..
_ I r
fl
..
Riepilogo
Il ~
~ I
. "'"
eJ ,,--
--- •
--- I
38
S s
fl # s fr
I l
.
tJ I ~.
r.
-
tJ
fl !"""'-I
s
~
.
eJ - I • ~-6l-
fl
LEZIONE SECONDA
Trasporto:
Esercizi pratici:
LEZIONE TERZA
Altre forme di scale:
Oltre alle scale maggiori e a quelle minori, esistono altre forme di scale di CUI SI
sono serviti alcuni grandi musicisti per dare una impronta particolare alle loro compo
sizioni.
o Il e
li
Scala di Busoni:
Esercizi pratici:
Iniziando da un suono qualsiasi formare le diverse scale come sopra.
40
LEZIONE QUARTA
Le tonalità fuori uso sono quelle che hanno le doppie alterazioni in chiave.
Queste tonalità, pur avendo teoricamente una vera e propria esistenza, non si usano
mai, dato che ci sono le relative omofone che hanno un numero di alterazioni molto
inferiore.
E8'-, Mi# m
~
Re # M
Si # m
Fa ~ M
mt
Re ~ m
SI ~~ M
~
Sol ~ m
~ ecc.
Esercizi pratici:
Esercitarsi a trovare le tonalità fuori d'uso e ad identificarle con relative omofone.
LEZIONE QUINTA
Modi Gregoriani:
La musica per quasi mille anni (dal 500 al 1500) è stata scritta su scale diatoniche
dette. Gregoriane .. in omaggio al Pontefice Gregorio Magno (papa dal 590 al 604) che
ordinò il canto cristiano e raccolse in un libro detto. Antifonario .. le più belle melodie
della chiesa; melodie che, appunto. erano scritte su scale diatoniche antiche derivate
dalle scale greche.
Dette scale si chiamano modi e sono quattro autentiche e quattro plagali.
:;:.~ .~
Plagale Pl agale
Autentica Autentica
~ e Il o " : : : E..·· ~
Plagale
Esercizi pratici:
Formare su diversi gradi della scala modi gregoriani.
BÈRBEN
Edizioni DJusicali
ANCONA, ~talia
Stampa-in proprio a cura della Bèrben s.r.l.
Proprietà esclusiva per tutti i paesi delle edizioni Bèrben - Ancona, Italia.
Tutti i diritti di esecuzione, traduzione e trascrizione sono riservati per tutti i paesi.
È espressamente vietata lo riproduzione fotostatica o con qualsiasi altro procedimento, senza il consenso scritto dell'editore.
Ogni violazione sarà perseguita a termini di legge (R. D. 633 del 22-4-41, artt. 171, 172, 173 e 174).
c Copyright 1970
E. 1376 B.
9.20
2)Protetico o Anacrusico (anacrousis, anacrusi: sillaba o sillabe che precedono la serie ritmica del verso): la
frase inizia con una o più note che precedono il tempo forte della battuta, quindi inizia in levare, sul tempo debole.
3) Acefalo (achefalos: senza testa): la frase musicale inizia con una pausa che cade sul battere, accento
forte della battuta. Il ritmo acefalo, è anche definito “tetico decapitato”.
3) Maschile femminilizzato
quando l'ultima nota del brano cade sul tempo forte (battere) del brano ma viene prolungata anche sul tempo
debole, ad esempio con una legatura o punto o una nota di valore superiore al movimento
1)
2)
Accordi di settima con i loro rivolti
I. Accordo maggiore settima : F Maj 7
· Terza maggiore+ qumta gmsta + settima maggiore
--r=:f3=-l~phl=4 . ÉI
Cm7
Omns
oo,m1
62
Tutti gli accordi di tre suoni, esistenti su ogni grado di qualunque scala, sono di quat-
tro tipi: ·
3. Accordo di 5a DIMINUITA:
con lii m. e V dim.
(111 m., 111 m. )
~,,~~JJ±~-~~~~11 i~4~.====JM~.~~~~11
3a m. 5a d. (3" m. · 3a m.)
4. Accordo di 5a AUMENTATA:
- con lii M. e V aum.
(lii M., lii M.)
,Ul
11° Capitolo
Oltre alle scale maggiori e minori esistono altri tipi di scale. Le più usate sono le
seguenti:
·"7<. SCALA PENTAFONICA : (usata spesso nella musica jazz) è costituita da 5 suoni
ed è priva di semitoni.
es.
,& o o
]
es.
es. # () .,
& o o #o fo«~ .
abbassato di un semitono.
es.
0
o o o # "'
'* e o ~o<>ffn fo n o n ]
SCALA DI BUSONI: è una scala minore con il IV 0 grado abbassato di un semitono
ed il VI 0 grado innalzato di W1 semitono.
es.
,e.O
o #o o o f
o #o o
·~ o rvo
Circolo delle Quinte
ln funzione di quante alterazioni hanno le scale sì hanno le varie tonalità. Due tonalità si dicono vicine
quando hanno tutte le note in comune eccetto una e logicamente lontane saranno tutte le altre. Se
procedo per intervalli di quinta giusta a partire da C maggiore trovo tutte le scale maggiori che hanno
progressivamente sempre un'alterazione in più di quella precedente, ottenendo quello che in musica
viene denominato circolo delle quinte ·
- 5 note Do Ml La m + 5 note
~
{2!;.) Si!>' M/ Sol m Re M/ Si m (214)
I
(3D) Mìb Ml Do m La M/ Fa4m
\.4
I
\' l
I
{4D} Lab Ml Fa m Mi M/ DoU m (41J
TONALITÀ VICINE (sono quelle le cui toniche distano fra loro un intervallo di quinta)
Sono quelle tonalità che hanno le scale d'origine con la maggior parte delle note in comune.
(Es-di DO)
Il sistema musicale su cui si basano le regole di teoria fin-0ra esposte si chiama Sistema
Diatonico Tonai~. basato sulle scale Maggiori, minori e sulla predominanza della Tonica e
quindi delle tonalità. Esistono però altri sistemi che si possono adottare per lo svolgimento
della scrittura musicale variandola a gusto del compositore e che comunque si sono
succedute durante l'arco dei secoli precedenti.
1) Sistema Modale Greco: è basato sullo studio di frammenti scalari discendenti, ogni
frammento costituiva un "Modo" di 4 note, importante era la diversa disposizione del
semitono do - si.
1. Dorico : mi - re - do - si 2. Frigio: re - do - si - la 3. Lidio: do - si - la - sol
.
2) Modale Gregoriano: deriva dal sistema greco ma si avvicina alla modalità delle scale
tonali in quanto formato da 7 suoni, ma a differenza dei modi greci sono di moto ascendente.
I modi sono otto: 4 autentici dorico, frigio, /idio e misolidio, e 4 plagali formati una 4a sotto
quelli autentici: ipodorico, ipofrigio, ipolidio e ipomisolidio.
Finalis , F nello schema, è il suono iniziale e finale per i modi autentici e il IV suono per il
plagale, Repercussio, R nello schema, è la dominante per i modi autentici dorico, /idio e
misolidio, per gli altri succedeva.. che la successione fa - sol I sol - la I la - si produceva un
intervallo di 4 Aumentata detta anche tritono (intervallo di 3 toni), detto intervallo è
dissonante, tant'è vero che questo salto di 3 toni venne chiamato Diabulus in Musica, il
diabulus non si doveva produrre mai, quindi, quando si veniva dal fa, modo /idio ad esempio,
il si doveva essere "bemollizzato", per produrre quella che oggi chiamiamo quarta giusta
perciò, nell'ambito del canto gregoriano, che era privo di alterazioni, l'unica alterazione
ammessa era quella del si che si introduceva quando si veniva dal fa.
Per evitare il diabulus o tritano, siccome il si era una nota mobile, cioè poteva essere sia
bequadro che bemolle, non poteva essere repercussio, perché quest'ultima doveva essere
una nota fissa di riferimento, allora tutte le volte che il si doveva essere repercussio
quest'ultima saliva a do, modo frigio autentico e ipomiso/idio plagale.
ailtt'fltìfH
(1 umd(~ () o)
([V mcx.So o
.1 utentic,:,
t (\' modo o hdfo)
i
•
pl.1fale
(VIU moJn ù ipomi:mlìdio)
3) Sistema Atonale: letteralmente annullamento dei principi della tonalità, diffusasi agli inizi
del XX sec. ad opera soprattutto di Arnold Schonberg.
4) Sistema Politonale: uso di più tonalità contemporaneamente nello stesso brano. Usata
soprattutto da compositori del XX sec. come Bart6k, Stravinskij, Debussy, ecc.
5) Sistema Dodecafonico o Seriale: metodo che utilizza tutti e dodici i suoni cromatici della
scala, da qui l'uso sempre più allargato della dissonanza. Ideata da A.Schonberg, ed esposta
nell'articolo del 1923 intitolato " Komposition mit 12 Tonen " (Composizione con 12 note),
esso prevede la costruzione di una Serie di 12 suoni, che viene utilizzata sia in modo
orizzontale che verticale infittendo sempre di più il discorso armonico in quanto la Serie
ordinata di note può essere suddivisa in parti via via sempre più piccole fino a renderla
irriconoscibile, per questo è chiamata anche Musica Seriale.
- Il periodo musicale
Per periodo s'intende una successione di battute, di solito 8, che determinano un motivo o
tema musicale. L'unione di più periodi musicali formano la composizione del brano. Nel
nostro caso un periodo può essere lo svolgimento di un dettato melodico. Ali' interno di esso
ci sono nell'ordine:
-----
- periodo = unione di 4 semifrasi o due frasi.
Sarà cura dell'allievo scrivere una legatura di portamento che unisca la semifrase dalla prima
all'ultima nota all'interno di essa, se incontriamo una pausa la legatura di portamento si
interrromperà sulla nota precedente la pausa e rinizierà dalla nota successiva.
Un semitono si dice cromatico se è formato da due suoni dello stesso nome; es.: do - .do# ;
m1-- mi ~ ; do :.... do b;
Un semitono si dice diatonico se è formato da due suoni di nome diverso; es.: mi fa; si -
do; do - re b ; sol - . fa r. --------.----------
SUONI OMOFONI e SUONI UNISONI
Due suoni si dicono omofoni {ò omologhi o enarmonici) se hanno la stessa altezza ma.
nome d i v e r s o. . ·· ·
Es,:
ff - I• I, - I•
-
1: La differenza tra il semitono cromatico e il diatonico non è solo nominale. In te o r i a, un tono risul-
ta formato da 9 parti uguali, dette comma. Se 11 semftono prende 5 commi è cromatico, se ne prende
4 è diatonico.
o ~ R e ~ s . cromatico gRe
l 1 , .f 2
. DO-
· J3
s. cromatico
14
·
IjJ·Do:j.:
6) 1 Is ;f
-
1.
Re
s. diatonico
)
Da quanto detto, risulta chiaramente che né due semit?ni cromatici,(10 commi; es.: do - do# -
do X ) né due semitoni diatonici (8 commi; es.: do , re b - mi 1,1, . ) danno un tono esatto, ma
7o un semitono cromatico e uno diatonico (5 + 4 commi ; es.: do - do l -
re o ;e -
reb dol.
In p r a t i ca, questa piccola differenza è stata eliminata con il sistema temperato che divide l'ottava
in dodici semitoni uguali, così: do# .- re~ , ecc. ·
40
XXI Capitolo
SEGNI di ESPRESSIONE e ABBREVIAZIONE
I segni di espressione
- _Semplici o Composti, sono semplici quelli all'interno dell'ottava, composti quem. che.
oltrepassano l'ottava, ad es. le none, decime, undicesime, vuol dire che tra una nota e l'altra
ci sono 9, 10 o 11 note di distanza, per la loro classificazione però non cambia nulla, infatti la
distanza tra do - re= 2 Magg. e do - re (oltre 1'8a) = è sempre 9 Magg., do - fa= 4 G e do_
fa (oltre 1'8a) è sempre 11 G.
2 Maggiore = 9 Maggiore
1 G = 8 G (semplice) 1 15 G 122 G
2 Magg. =9 Magg. (composto) I 16 Magg. / 23 Magg.
3 Magg. = 1O Magg. / 17 Magg. / 24 Magg.
4 G = 11 G I 18 G I 25 G
5 G = 12 G I 19 G I 26 G
6 Magg. = 13 Magg. / 20 Magg. / 27 Magg.
- Melodici o Armonici, è melodico quando due note vengono suonate e udite una dopo
l'altra, creando appunto una piccola melodia, è armonico quando le due note vengono
suonate e udite contemporaneamente creando un'armonia.
Melodico armonico
- Consonanti o Dissonanti, sono consonanti quelli che all'udito risultano gradevoli e che a
loro volta si dividono in perfetti 1, 4 , 5 , 8 Giuste e imperfetti le 3 e 6 Magg. e min, sono
dissonanti tutte le 2 e 7 Magg. e min è tuhi gli intervalli Aumentati e Diminuiti perché
sgradevoli all'udito.
11° Capitolo
Il, _
setticlavio.
__-,
L' estensione (o tessitura ) della voce umana può essere divisa in sette categorie :
• La voce dei fanciulli (voci bianche ) che non hanno ancora subito la mutazione
della voce si chiama CANTO :
.A)
zz
2
z 7 z zO
ef
7
_/
& 7
soprano &
mezzo soprano contralto
• Le voci maschili si dividono in TENORE (leggero, lirico, drammatico ),
BARITONO, BASSO (basso, basso profondo) :
LD.
z z
zz
(&) o
tenore baritono
basso
Per contenere ali' interno del pentagramma l' estensione delle sette voci si usano tre
tipi di chiave: chiave di SOL, chiave di DO e chiave di FA.
Esse derivano dall' evoluzione di scrittura che banno subito nei secoli alcune lettere
della notazione alfabetica.
L'insieme dçlle sette chiavi è chiamato SETTICLA VlO
chiave di SOL chiavi di DO chiavi di FA \
I~
violino
111:).
1!J ·
18.
soprani:;,ezzo soprano
I
contralto
.
Il
tenore
2=-·
baritono
!'l/ .,,
)
1
· La chiave di SOL 1!). deriva dalla lettera G. La corrispondenza è 1' unisono
La chiave di DO
La chiave di FA
1ID ?= deriva dalla lettera C.
deriva dalla lettera F.
delle diverse chiavi rispetto a
quella di violino.
- Diatonici o Cromatici, sono diatonici quelli che appartengono ad una stessa scala
(Maggiori, minori e Giusti), cromatici quelli appartenenti a scale diverse (Aumentati e
Diminuiti).
- Congiunti o Disgiunti, sono congiunti quelli vicini tra loro, massimo le seconde, tutti quelli
che hanno un salto al loro interno sono disgiunti, cioè dalle terze in poi .
- Diretto o Rivoltato tutti gli intervalli fin qui studiati sono di natura diretti, ma ogni intervallo
può avere il suo rivolto, e cioè do mi =3 Magg. può essere rivoltato portando il do, prima
nota dell'intervallo, all'ottava alta e facendo restare fermo il mi, si otterrrà quindi un intervallo
di 6 minore. Rivoltando l'intervallo si ottiene sempre la somma di 9 ( 3 + 6 = 9 ), o più
facilmente si sottrae a 9 il numero del primo intervallo (9 - 3 = 6 ), ma la natura
dell'intervallo cambierà, sarà il suo esatto opposto, e cioè se è Maggiore diventerà
minore, se è minore sarà Maggiore, se è Diminuito sarà Aumentato, e così via, gli intervalli
Giusti però rimarranno Giusti.i. l'intervallo si definisce Giusto perché sia nel modo Maggiore
(Do Magg.) sia nel modo minore (Do min) tale intervallo non cambia, di conseg.uenza le
distanze degli intervalli di I G {do - do), IV G {do - fa), V G {do - sol), VIII G {do - do ) nei
due modi sono identici perché sono composti dalle stesse note.
Agogica dal greco ( agoghè) = conduzione ,guida, andamento Oltre ai termini sopra elencati, possono dWlque esserci associati altri aggettivi o termini, anch'esiji
appartenenti ad una collezione di termini derivati dalla tradizione:
Tempi musicali
assai
dal più veloci.1 al pili lento: • cantabile
oon brio
Prestissimo - (>200bpm) con doloezza
Vivacissimamente con espressione
)
Vivacissimo confuooo
Presto - (168-200 bpm) • con grazia
Allegrissimo con spirito/spiritoso
Vivo oon moto/mosso
Vivace ("'140 bpm) maestoso
.J!~q - {120-168 bpm) • ma non troppo
• Allegromoderato (112-124bpm) • espressivo
• Allegretto scherzando
\ • Allegretto grazioso amoroso
Moderato (108-120 bpm) doloroso
• Jvloderato espres;,vo • grazwso
• Andantino giocoso
• AndanteModerato
Andante (76-108 bpm)
Tranquillamente
Tranquillo
• Adagietto- (70-80 bpm)
Adagio - (66-76 bpm)
Larghetto - (60-66 bpm)
(]!J!~-~
• Lento - (40-60 bpm)
Lento Moderato
Largo (40-60 bpm)
Larghismno - (<20 bpm)
XXVIII CAPITOLO
I SUONI ARMONICI
Quando suoniamo una nota, al suono principale (fondamentale) ne sono mescolati al·
tri, più deboli, chiamati armonici.
Sui suoni armonici, intuiti dai primi teorici musicali del Rinascimento, è basato il si-
sterna armonico.
Seri e de g I i armonici.
tt 3 ftlll 3 "" 2.tf ztl ztl 2 rl
. ~ 2-,,---,r11-i ,-Yr7/ J u
• l, ... b.L q_._ ...
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gll
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...
4
l
5 6 7 8 9 IO Il 12 13 14 15 16
2· 3
6
I'~ ~uono generatore ( o fondamentale )
"
3 4 5 6 7
t
Il
51
MISURE POCO USATE
Esistono misure, poco usate nella musica tradizionale, che si prestano a particolari ef-
fetti ritmici come 5 , 5 , 7 , 7 , ecc.
4 8 4 8
Generalmente sono considerate come l'unione di' una misura binaria con una ternaria e vice-
versa (2 + 3 o 3 + 2 ). Spesso è il compositore stesso che indica, all'inizio, gli accentj
~-·- -~- .
4 4
che desidera; in mancanza di indicazioni, h misura porta un solo accento forte sul primo
tempo.
Nei due pentagrammi, inoltre, si possono trovare tempi diversi.
Es.:
.a.4 d-
d J -.
: o·d·
t J:J.
J. J
Ternarie
J ), -........- J ),
3
8 J. ), }. 1iv. )! )
4 12
2 = .- d J T =· J. J ,•
4
Quaternarie
4
o
J ), 12
8
O•
·J. ),
4
8 d ), ) 12
18 J. . J,. )
30
XXIX CAPITOLO
LA MODULAZIONE
La modulazione è il passaggio graduale da una tonalità ad un'altra, introducendo le no-
te carafterlsndie della nuova tonal1ta, accompagnate dai gradi principali (tonica, dominante,
modale, sensibile) o da alcuni di essi.
L~caratteristiche possono essere:
1. Principali, se determinano nettamente la nuova tonalità (sensibile o sottodominante):
Es.:
+
Modulazione da Do M. a Sol M.:
f;, #(sensibile): nota caratteristi-
Cd principale.
o lfo o Il
Modulazione da Do M. a Fa M.: +
si b (sottodominante): nota ca- Il ~o
ratteristica principale.
v H
La modulazione toglie alla tonica la forza di attrazione che essa esercita sugli altri gradi
della scala e la passa ad un altro suono: nuova tonica.
In arte, la monotonia è un difetto inammissibile: la modulazione serve a dare varietà ed
interesse ad una composizione musicale.
Modul. Do M. do m.:
x: note caratteristiche
della nuova tonalità.
X
:J IJ Il
2. Tonale, quando si modula ad una tonalità che non ha la tonica della precedente.
2. Il VI I grado (sensibile) abbassato di un semitono cromatico diviene:
IV grado (nota caratteristica principale) e
V I grado (nota caratteristica secondaria) della nuova tonalità.
Es.:
+
Do M. -- Fa M.:
14 i Il
I r E Ir
+
~r I "
+
Il
Do M. - Re m.: 14 I r r I r ~r Id ttr I e
Il
3. Il bequadro puo essere considerato come alterazione ascendente o discendente, a secon-
da dei casi.
Es.: I~ kl, e : q; o Il
Si b M. -- Fa M. : ~~~i,~j2~~~~~~~§~~~~3~~i~fE~~~-F~=~~~~~::
q: alterazione ascendente.
1::::tzn:=#tt::la:::=::t:::=-=:zz.=t=l===~+===:~~=+111
Re M. - - Sol M. : ~
q: alterazione discendente.
b} ai toni LONTANI:
quando si modula ad una tonalità con due, tre, ecc., alterazioni in più o in meno ri-
spetto alla tonalità di partenza: si studierà in ARMONIA.
RIASSUNTO
Note caratteristiche
-r· PRINCIPA.LI: determinano la nuova tonalità
RICORDI?
- Che cos'è k1 modulazione?... Che cosa sono le "note caratteristiche"?... Come possono
essere?... Qua/è l'effetto della modulazione?... Quando è modale?... Come può essere
quella tonale?... Quali sono i toni vicini di una tonalità?... Un grado innalzato di un se-
mitono cromatico che grado diviene nella nuova tonalità?... Il bequadro è un'alterazio-
ne ascendente o discendente?...
Prospetto comparativo delle figure e deJJe pause
L'intero si d!·Jide:
in 4 quarti ,,,,··
===:::::::e-····~ , ··-··........- - ·..-
...
_._-~---·.
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La Misura e le Stanghette
P<.:r- facilì tare I.a lct tura ritmica ()gnì hrnno musicale viene diviso in tante ·parti di eguale
durata diiamate ,\.Jisure o Bwttt.te.
La misura o lxntuta ù lo spnzìo esistente fra due St<111ghette ve1·t.icali attrnven;anti il pen-
1:-1gramma. Essa ,.:ontit'.OC un determinato numero èi valori, note o paust\ la summa dd quali
l' stabilita dal h:mpo segnato all'iniz.ìo dd pentagran-ma.