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tradizioni, ottiche e scale gerarchiche differenti, ma pure intenzioni diverse: credo infatti che qui, con tutte le
difficolt (o forse solo di pre-giudizi di difficolt) del caso, si stia operando uno sforzo per non intender
pidocchi per pesci; questa, in fondo, una questione di secondo piano. Il tema di maggior interesse, a parer mio,
quello di ci che si porta e non s preso e di ci che si lascia perch preso, o, meglio, di quanto appare
portato o lasciato: qui che si annida un nodo di ambiguit persino maggiore di quello che il livello superficiale
della comunicazione sembra monopolizzare. E mette in gioco tradizione (memoria collettiva) e memoria
individuale.
Perch, in realt, non possiamo certo parlare di una partitura del tal compositore come dellopera: non esiste,
insomma, la Quinta Sinfonia di Beethoven, n mai esistita, salvo le sue indicazioni pi o meno prescrittive: la
partitura. Sono esistite, ed esistono ed esisteranno, la Quinta di Karajan, di Muti, di Toscanini, di Klemperer, di
Furthwngler, di questa o di quella orchestra, e di mille altri interpreti E tutte hanno necessit di essere
confrontate con la loro scaturigine: il testo scritto della sinfonia, i segni su carta che contengono le indicazioni per la
messa in atto di essa.
A fare diversa e auraticamente irripetibile ogni lettura di una partitura ci che abbiamo o non abbiamo
preso, quel che abbiamo portato o lasciato: come interpreti, come trait-d'union tra pagina e suono, e come
ascoltatori, professionali o meno, come esseri psicologici.
Da un lato, insomma, la necessit di chiarire il significato del testo, la corretta traduzione, in lingua corrente,
delle istruzioni duso; dallaltro la coscienza che questo gesto, questa operazione assolutamente necessaria quanto
assolutamente insufficiente: da essa si deve partire, non si pu che partire. Alice chiese al Gatto: ... vuoi dirmi, di
grazia, che strada devo prendere? Dipende da dove vuoi andare rispose il Gatto. Mi indifferente disse Alice.
Allora anche indifferente prendere una strada piuttosto che unaltra sentenzi il Gatto. Purch giunga in
qualche sito complet Alice. Purch cammini - disse il Gatto - puoi esser sicura di giungere in qualche sito.
Il resto musica. Cos come, soprattutto nella contemporaneit, sono presenti istanze diverse, forsanche
divergenti, che metto in gioco parametri che si pongono in alterit rispetto alla composizione musicale.
Ha affermato Alberto Abruzzese, parlando di arte, ma con parole leggibili dal punto di vista del suono: ...
limmersione dovrebbe essere il contrario delle composizione, nel senso che la composizione esattamente una
regola dellarte contemporanea, fondata sullarte antica, secondo la quale i diversi elementi vanno composti in una
forma armonica. Questa larte nel senso tradizionale. Limmersione invece raccoglie tutti quei linguaggi che si
sono sottratti alla regola della composizione e hanno tentato di realizzare, attraverso linguaggi emotivi, esperienziali
e psicofisici, unimmersione diretta dentro una rappresentazione o unimmagine [...] queste situazioni, ... sono
chiaramente situazioni che sollecitano i sensi e che quindi creano reazioni e fanno vivere lo spettatore dentro una
dimensione particolare. Una dimensione che non distingue pi tra chi ha prodotto il testo e chi lo sta fruendo. Tutto
ci presuppone dei notevoli salti di livello, che ridefiniscono non solo i ruoli degli attori musicali (produttori,
elaboratori, fruitori o, in termini pi tradizionali e dunque meno realistici: compositori, interpreti, pubblico), bens
e prima ancora le geografie, le topologie del suono e dellascolto. un fatto che la tecnologia porta a ragionare
artista e utente in termini che vanno ben oltre a quelli del materiale sonoro semplice cos come la tradizione
armonico-tonale ci ha consegnato (quantunque messo in discussione gi a partire dalla Klangfarben Melodie
schoenberghiana e quindi dagli strutturalismi novecenteschi o dalla risposta aleatorio-gestuale a essi): frutto del
remix da file sharing (ma i supporti han potuto essere perfino pi arcaici nel rap o nello scratching) sono partiture
non-lineari nelle quali in citazionismo esiste, ma perde di ogni senso e di ogni effettiva referenzialit storico-estetica
e si riduce a materiale, a grumo sonoro.
Ma questa, come susa dire, unaltra storia.
E se vogliamo restare nel solco di una tradizione di studi accademizzata, se vogliamo venire incontro a
esigenze di docenti e di studenti che lavorano su un repertorio novecentesco ormai facente parte, senza tema di
smentita, delliter studiorum consolidato degli allievi dei conservatori di musica italiani ed europei in questa fase di
ridefinizione dei curricula, se vogliamo fare questo, ecco che, con questa Prospettiva Semiografica e Semiologica
della musica del 900 di Paolo Tortiglione, abbiamo in mano quel che si pu tranquillamente definire uno strumento
utile, financo indispensabile.
Stefano A. E. Leoni
Direttore del Laboratorio di Musica e Sociologia delle Arti, IMES, Universit degli Studi di Urbino, C. Bo
Docente di Storia della Musica e Storia ed Estetica Musicale, Conservatorio di Musica G. Verdi, Torino
io eviterei, a questo punto e dato il taglio della breve introduzione, un appesantimento con note,
IT/TEMI/Temi/immersive_art_abruzzese.html