Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
08/05/2011
Proposte di rinnovamento
Fra le proposte di rinnovamento pi ragguardevoli troviamo quella del teorico
Francesco Algarotti (1712 1764) ("Saggio sopra l'opera in musica" 1755) che
incitava i librettisti, e gli operisti a ispirarsi alla tragdie lyrique francese.
Alla base di questa proposta vi erano varie ragioni:
a) l'opera francese era, almeno fino al quel momento, l'unico tipo di spettacolo
che aveva dimostrato di arginare in Francia il dilagante successo dell'opera
italiana;
b) per sua natura, inoltre, non aveva mai accantonato il principio dell'unit di
tempo e di luogo;
c) le arie francesi, proprio perch simili al recitativo, non interrompevano
l'azione come nell'opera italiana;
d) per la stessa ragione l'opera francese negava ai castrati quella posizione
privilegiata (quasi assolutistica) che avevano conquistato nell'opera italiana;
e) prevedeva infine una stretta collaborazione fra il librettista e il musicista.
08/05/2011
Le feste teatrali
Le caratteristiche della festa teatrale sono:
a) breve durata: di norma 2 o 3 parti; pochi personaggi: 2 o 3 al massimo;
b) soggetto mitologico; poche scene.
c) fra gli elementi pi tipicamente francesi delle "feste" si segnalano: la
presenza del coro; la presenza del balletto; pi recitativi accompagnati che
secchi; dominano le forme chiuse ma a scapito dell'aria col da capo; vi
inoltre una maggiore raffinatezza della strumentazione.
Tuttavia, questi spettacoli nacquero pi per un vezzo intellettuale e culturale
che come deliberati tentativi di fondare un'opera nuova. Con tale intento,
invece, a partire dalla seconda met del Settecento, si organizzeranno
spettacoli nuovi, "francesi" e "italiani" nello stesso tempo, particolarmente
nelle corti di Parma e di Vienna, grazie all'apertura intellettuale dei rispettivi
sovrintendenti artistici.
Parma
A Parma Filippo di Borbone, una volta salito al potere, chiam
presso la corte in qualit di sovrintendente degli spettacoli, il
francese Lon Guillaume Du Tillot. Quest'ultimo lavor con
l'obiettivo di portare a Parma l'opera francese per farla
conoscere agli italiani, ed eventualmente adattarla ai loro gusti.
Fu cos che Du Tillot fece rappresentare a Parma dei lavori di
Rameau che riscossero uno straordinario successo. Du Tillot si
rivolse allora (era il 1758) a un compositore di formazione
napoletana - Tommaso Traetta (1727 1779) al quale diede
l'incarico di scrivere due opere su modello francese: nascono
cos Ippolito e Aricia (1759) e I Tintaridi (1760) entrambe su
libretto di Frugoni. Del modello francese queste opere
conservano il taglio in 5 atti, la presenza di cori, di danze e di
pezzi strumentali che risentono dell'influsso di Rameau.
In queste opere aumenta in misura esponenziale la
percentuale di recitativi accompagnati a scapito di quelli
secchi. Questo significa che la libera declamazione del cantante
su una musica scarna e secca, non veniva pi reputata
sufficiente per suscitare emozioni e condurre lazione
drammatica.
08/05/2011
Gaetano Guadagni
Vienna
E all'interno di questo processo che va inserita
l'opera del compositore tedesco Christoph Willibald
Gluck (1714-1787); egli si stabil a Vienna nel 1752
dopo un lungo periodo di viaggi, durante il quale
aveva composto numerose opere su libretti del
Metastasio secondo la pi tradizionale tipologia
dell'opera italiana. Nell'ambiente della corte
imperiale vennero cos ad incontrarsi quattro
persone di diversa estrazione sociale (tutti italiani,
tranne Gluck), che collaborarono tra loro per
rendere totalmente espliciti quei desideri di
'riforma' teatrale che da vario tempo erano nell'aria:
il conte Giacomo Durazzo, 'direttore generale degli
spettacoli' di corte; il librettista Ranieri de' Calzabigi,
tipico esponente di quei letterati avventurieri e
libertini di cui ricco il secondo Settecento; il
ballerino e coreografo Gasparo Angiolini, uno dei
promotori del cosiddetto 'ballo pantomimo' ; oltre,
come si detto, a Gluck.
08/05/2011
In questa prefazione (probabilmente scritta insieme a Calzabigi), Gluck espone le sue idee
riformatrici.
Il suo scopo sarebbe quello di spogliare l'opera italiana, il pi bello di tutti gli spettacoli, dagli abusi
con cui cantanti e compositori l'avevano immiserita. Per raggiungere questo risultato bisogna:
a) limitare il virtuosismo vocale e il 'da capo' nelle arie, evitando cos anche la discontinuit
temporale dell'azione e saldando sempre pi i pezzi chiusi ai recitativi limitrofi (l'unit
fondamentale diventa l'intera scena e non pi la singola aria);
b) sostituire le arie sentenziose e 'di paragone' con testi che mostrino il linguaggio del cuore, le
passioni forti, le situazioni interessanti;
c) collegare la sinfonia iniziale al resto dell'opera, di cui deve introdurre l'atmosfera;
d) impiegare la strumentazione in modo ancor pi espressivo, abolendo il recitativo secco e
aumentando l'importanza dell'orchestra;
e) introdurre all'interno dell'azione numerose occasioni per cori e balli, in modo da produrre un
nobile spettacolo in cui tutte le arti belle hanno tanta parte.
f)
Infine e soprattutto, restringere la musica al suo vero ufficio di servire la poesia (pare di udire
Monteverdi) e anche in Gluck, come in Monteverdi, l'intenzione di 'servire' la poesia si realizza
attraverso un maggior peso conferito proprio alle strutture musicali pi che a quelle poetiche), al
fine di ricercare, illuministicamente, una bella semplicit.
08/05/2011
Elementi italiani
Elementi francesi
a) Struttura in 3 atti
a) Appianamento del
contrasto rec/aria utilizzando
un arioso continuo ed
eliminando i recitativi secchi
c) Libretto in italiano
08/05/2011
08/05/2011
Ascolti:
Coro: Chi mai dellerebo
Aria: Che far senza Euridice
Libretto
Partitura
Gluck a Parigi
Dopo "L'Alceste" la fortuna della triade Durazzo-Calzabigi-Gluck
in declino; in realt, gi dal 1764 Durazzo si trasferisce a Venezia
lasciando Gluck privo di protettori; uno scandalo (si presume
amoroso) costringe inoltre Calzabigi a sparire dalla corte di Vienna
dopo il 1771; dal canto suo la terza opera della riforma di Gluck,
"Paride ed Elena" rappresentata nel 1770 ottiene un successo
modesto. E' l'inizio del suo declino a Vienna, declino che d'altra
parte coincide con le prime affermazioni in campo sonatistico di
Haydn e di Mozart. La citt di Gluck a questo punto diventa
un'altra: Parigi, l'unico centro che potesse essere un trampolino di
lancio per la sua opera.
08/05/2011
La querelle
Rispondendo al battage pubblicitario promosso
congiuntamente da Gluck e Du Roullet, il sovrintendente
dell'Opra e un gruppo di letterati guidati da Marmontel
organizzano l'ennesima querelle, quella per intenderci fra
gluckisti e piccinnisti. Piccini, il compositore della tenera
Cecchina, fu scelto per contrapporre allo stile Gluck, lo stile pi
fresco dell'opera italiana. La "sfida" -perch cos da intendersi
questo scontro fra i due compositori- doveva svolgersi su un
unico terreno: quello della tragdie lyrique. Entrambi i
compositori, infatti, si sarebbero dovuti misurare su un
medesimo libretto, il Roland di Quinault riveduto da
Marmontel.
08/05/2011
10